Aspirina (Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico): indicazioni e modo d’uso
Aspirina (Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:
Terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento. Trattamento sintomatico di mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari.
Aspirina: come si usa?
Come per tutti i farmaci, anche per Aspirina è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Se perĂ² non ricordate come prendere Aspirina ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.
Posologia di Aspirina
Adulti
1-2 compresse come dose singola, ripetendo, se necessario, la dose ad intervalli di 4-8 ore fino a 2- 3 volte al giorno.
Le compresse vanno sempre prese con acqua, tè, limonata, etc.
1-2 compresse come dose singola , ripetendo, se necessario, la dose ad intervalli di 4-8 ore fino a 3-4 volte al giorno.
Aspirina C deve essere sempre sciolta prima dell’uso (1 compressa in mezzo bicchiere d’acqua).
L’uso del prodotto è riservato ai soli pazienti adulti.
Utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace ed aumentarlo solo se non è sufficiente ad alleviare i sintomi (dolore e febbre) . Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.
I soggetti maggiormente esposti al rischio di effetti indesiderati gravi, che possono usare il farmaco solo se prescritto dal medico, devono seguirne scrupolosamente le istruzioni (vedere paragrafo 4.4).
Usare il medicinale per il periodo piĂ¹ breve possibile.
Non assumere il prodotto per piĂ¹ di 3 – 5 giorni senza il parere del medico. Consultare il medico nel caso in cui i sintomi persistano.
Assumere il medicinale preferibilmente dopo i pasti principali o, comunque, a stomaco pieno.
Popolazione pediatrica
Aspirina compresse e Aspirina compresse effervescenti con vitamina C non sono indicate per l’uso nella popolazione pediatrica ( vedere paragrafo 4.4).
Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Aspirina seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!
Lo posso prendere se sono incinta?
Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza
Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Aspirina per quanto riguarda la gravidanza:
Aspirina: si puĂ² prendere in gravidanza?
FertilitĂ
L’uso di acido acetilsalicilico come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi potrebbe interferire con la fertilità ; di cio’ devono essere informati i soggetti di sesso femminile ed in particolare le donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilità ( vedere paragrafo 4.4)
L’inibizione della sintesi delle prostaglandine puĂ² influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Ăˆ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni , inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessitĂ . Qualora farmaci contenenti acido acetilsalicilico siano usati da una donna che cerca una gravidanza, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il trattamento dovrĂ essere il piĂ¹ breve possibile e la dose la piĂ¹ bassa possibile.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre:
il feto a :
tossicitĂ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
disfunzione renale, che puĂ² progredire ad insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il nascituro, alla fine della gravidanza, a :
possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puĂ² manifestarsi anche a dosi molto basse ;
inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio .
Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Aspirina 500 mg compresse e ASPIRINA 400 mg compresse effervescenti con vitamina C sono controindicate durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Ne ho preso troppo! Cosa fare?
Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.
Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.
Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Aspirina?
Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Aspirina in caso di sovradosaggio.
Aspirina: sovradosaggio
La tossicitĂ da salicilati (un dosaggio superiore ai 100 mg/kg/giorno per 2 giorni consecutivi puĂ² indurre tossicitĂ ) puĂ² essere la conseguenza di un’assunzione cronica di dosi eccessive, oppure di sovradosaggio acuto, potenzialmente pericoloso per la vita e che comprende anche l’ingestione accidentale nei bambini.
L’avvelenamento cronico da salicilati puĂ² essere insidioso dal momento che i segni e i sintomi sono aspecifici. Una lieve intossicazione cronica da salicilati, o salicilismo, in genere si verifica unicamente in seguito a utilizzo ripetuto di dosi considerevoli. Tra i sintomi vi sono il capogiro, le vertigini, il tinnito, la sorditĂ , la sudorazione, la nausea e il vomito, la cefalea e lo stato confusionale. Questi sintomi possono essere controllati riducendo il dosaggio. Il tinnito puĂ² manifestarsi a concentrazioni plasmatiche comprese tra i 150 e i 300 mi- crogrammi/ml, mentre a concentrazioni superiori ai 300 microgrammi/ml si palesano eventi avversi piĂ¹ gravi.
La caratteristica principale dell’intossicazione acuta è una grave alterazione dell’equilibrio acido-base, che puĂ² variare con l’etĂ e la gravitĂ dell’intossicazione; la presentazione piĂ¹ comune, nel bambino, è l’acidosi metabolica. Non è possibile stimare la gravitĂ dell’avvelenamento dalla sola concentrazione plasmatica; l’assorbimento dell’acido acetilsalicilico puĂ² essere ritardato a causa di uno svuotamento gastrico ridotto, della formazione di concrezioni nello stomaco, o in conseguenza dell’ingestione di preparati gastroresistenti. La gestione di un’intossicazione da acido acetilsalicilico è determinata dall’entitĂ , dallo stadio e dai sintomi clinici di quest’ultima, e deve essere attuata secondo le tecniche convenzionali di gestione degli avvelenamenti. Le misure principali da adottare consistono nell’accelerazione dell’escrezione del farmaco e nel ripristino del metabolismo elettrolitico e acido-base.
Per i complessi effetti fisiopatologici, connessi con l’avvelenamento da salicilati, i segni e sintomi/risultati delle indagini biochimiche e strumentali, possono comprendere:
Segni e sintomi | Risultati delle indagini biochimiche e strumentali | Misure terapeutiche |
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INTOSSICAZIONE DA LIEVE A MODERATA |
Lavanda gastrica, somministrazione ripetuta di carbone attivo, diuresi |
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alcalina forzata | ||
Tachipnea, iperventilazione, alcalosi respiratoria |
Alcalemia, alcaluria | Gestione dei liquidi e degli elettroliti |
Sudorazione | ||
Nausea, vomito, cefalea, vertigini |
||
INTOSSICAZIONE DA MODERATA A GRAVE | Lavanda gastrica, somministrazione ripetuta di carbone attivo, diuresi alcalina forzata, emodialisi nei casi gravi | |
Alcalosi respiratoria con acidosi metabolica compensatoria, | Acidemia, aciduria | Gestione dei liquidi e degli elettroliti |
Iperpiressia | Gestione dei liquidi e degli elettroliti | |
Respiratori: variabili dall’iperventilazione ed edema polmonare non cardiogeno fino all’arresto respiratorio e asfissia | ||
Cardiovascolari: variabili dalle aritmie e ipotensione fino all’arresto cardiocircolatorio |
Ad es. alterazione della pressione arteriosa, alterazione dell’ECG |
|
Perdita di liquidi e di |
Ad es. ipokaliemia, |
Gestione dei liquidi e degli |
elettroliti: disidratazione, | ipernatriemia, | elettroliti |
dall’oliguria fino | iponatriemia, funzionalità | |
all’insufficienza renale | renale alterata | |
Alterazioni del metabolismo glucidico, chetosi | Iperglicemia, ipoglicemia (specialmente nei bambini) | |
Incrementati livelli dei chetoni | ||
Tinnito, sorditĂ | ||
Gastrointestinali: sanguinamentogastrointesti nale, ulcera gastrica |
Ematologici: coagulopatia, anemia sideropenica |
Ad es. prolungamento del PT, ipoprotrombinemia |
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Neurologici: encefalopatia tossica e depressione del SNC con manifestazioni variabili dalla letargia e confusione fino al coma e alle convulsioni. Edema cerebrale. |
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Epatici: danni epatici | Aumento dei livelli degli enzimi epatici |
A dosaggi elevati possono comparire anche:
Alterazioni del gusto.
Eruzioni cutanee (acneiformi, eritematose, scarlattiniformi, eczematoidi, desquamative, bollose, purpuriche), prurito.
Altri: congiuntivite, anoressia, riduzione dell’acuita’ visiva, sonnolenza.
Raramente: anemia aplastica, agranulocitosi, coagulazione intravascolare disseminata, pancitopenia, leucopenia,trombocitopenia,eosinopenia, porpora, eosinofilia associata all’epatotossicita’ indotta dal farmaco, nefrotossicita’ (nefrite tubulo-interstiziale allergica),ematuria ( presenza di sangue nelle urine) .
Reazioni allergiche acute conseguenti ad assunzione di acidoacetilsalicilico, possono essere trattate, se necessario, con somministrazione di adrenalina, corticosteroidie di un antistaminico .
In caso di sovradosaggio contattare immediatamente un centro antiveleni o il piĂ¹ vicino ospedale.
L’acido acetilsalicilico è dializzabile.
Aspirina 400 mg compresse effervescenti con vitamina C contiene acido ascorbico:
Sono riportati in letteratura singoli casi di sovradosaggio acuto e cronico di acidoascorbico. Il sovradosaggio di acido ascorbico puĂ² provocare emolisi ossidativa nei pazienti con deficit dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi, coagulazione intravascolare disseminata e livelli sierici e urinari di ossalati significativamente elevati.
E’ stato dimostrato che livelli aumentati di ossalati danno luogo alla formazione di depositi di ossalato di calcio nei pazienti dializzati.
Alte dosi di vitamina C possono causare depositi di ossalato di calcio, cristalluria di ossalato di calcio nei pazienti con predisposizione alla formazione di cristalli, nefropatia tubulo interstiziale e insufficienza renale acuta conseguente ai cristalli di ossalato di calcio.
Aspirina: istruzioni particolari
Nessuna istruzione particolare
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco