Actraphane 40 Nov
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Actraphane 40 Nov: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
ACTRAPHANE 40 NOVOLET 100 UI/ML SOSPENSIONE INIETTABILE IN PENNA PRERIEMPITA
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
1 ml di sospensione contiene 100 ui di insulina umana* solubile/ insulina umana* isofano (NPH) nel rapporto di 40/60 (equivalente a 3,5 mg).
1 penna preriempita contiene 3 ml equivalenti a 300 ui.
*L’insulina umana è prodotta da Saccharomyces cerevisiae dalla tecnologia del DNA ricombinante.
Eccipienti con effetti noti:
100 ui di Actraphane 40 contegono circa 30 mcmol di sodio. Cioè Actraphane 40 contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose ed è quindi considerata essenzialmente “senza sodio”.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Sospensione iniettabile in penna preriempita. NovoLet.
La sospensione è acquosa, bianca e lattescente.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Terapia del diabete mellito.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
La potenza dell’insulina umana è espressa in unità internazionali (ui).
La dose di Actraphane è individuale e va determinata in accordo con le necessità del paziente.
I medicinali insulinici premiscelati sono solitamente somministrati uno o due volte al giorno quando si desidera un effetto iniziale rapido associato ad un effetto più prolungato. Per raggiungere un controllo glicemico ottimale si raccomanda il monitoraggio della glicemia.
Il fabbisogno individuale di insulina è di solito tra 0,3 e 1,0 ui/kg/die. Il fabbisogno giornaliero di insulina può essere più elevato in pazienti con insulino-resistenza (es. durante la pubertà o in presenza di obesità), e più basso nei pazienti con produzione residua endogena di insulina.
Nei pazienti affetti da diabete mellito, l’ottimizzazione del controllo glicemico ritarda l’insorgenza delle complicanze diabetiche tardive. Pertanto, si raccomanda uno stretto monitoraggio della glicemia.
Un aggiustamento della dose può essere necessario quando i pazienti aumentano l’attività fisica, se modificano la dieta abituale o nel corso di una malattia concomitante.
Popolazioni particolari
Anziani (≥ 65 anni)
Actraphane può essere usato in pazienti anziani.
Come per tutti i medicinali insulinici, in pazienti anziani occorre intensificare il monitoraggio della glicemia ed aggiustare la dose di insulina su base individuale.
Insufficienza renale ed epatica
Insufficienze renali o epatiche possono ridurre il fabbisogno insulinico dei pazienti.
Come per tutti i medicinali insulinici, in pazienti con insufficienza renale o epatica occorre intensificare il monitoraggio della glicemia ed aggiustare la dose di insulina umana su base individuale.
Popolazione pedriatica
Actraphane può essere usato sia nei bambini che negli adolescenti.
Trasferimento da altri medicinali insulinici
Nel trasferimento da altri medicinali insulinici ad azione intermedia o prolungata, può essere necessario l’aggiustamento della dose di Actraphane e dei tempi di somministazione.
Si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia durante il trasferimento e nelle prime settimane successive ad esso (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Actraphane è un’insulina umana a doppia azione. È una formulazione bifasica contenente sia insulina ad azione rapida che insulina ad azione prolungata.
Actraphane è somministrato con iniezioni sottocutanee praticate nella coscia o nella parete addominale nella regione glutea e deltoidea. Le sospensioni di insulina non devono mai essere somministrate per via endovenosa.
Le iniezioni dentro una plica cutanea minimizzano il rischio di iniezione intramuscolare non intenzionale.
L’ago deve essere tenuto sotto la cute per almeno 6 secondi per assicurare la completa iniezione della dose di farmaco. I siti di iniezione devono essere sempre ruotati entro la stessa regione anatomica per ridurre il rischio di lipodistrofia. L’iniezione sottocutanea nella parete addominale assicura un assorbimento più rapido rispetto ad altri siti di iniezione. Come per tutti i medicinali insulinici, la durata dell’azione varia in base alla dose, alla sede di iniezione, al flusso ematico, alla temperatura e al livello di attività fisica.
Un’inezione deve essere seguita entro 30 minuti da un pasto o uno snack contenente carboidrati.
Le sospensioni insuliniche non devono essere usate con i microinfusori.
Somministrazione con NovoLet
Actraphane NovoLet èuna penna preriempita progettata per essere usata con gli aghi NovoFine. NovoLet eroga 2-78 unità di farmaco con incrementi di 2 unità.
Seguire le dettagliate istruzioni sull’uso del prodotto contenute nel foglio illustrativo che accompagna Actraphane NovoLet.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1).
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Si deve consultare il medico prima di effettuare viaggi in paesi con un diverso fuso orario poichéquesto può significare che il paziente debba assumere insulina e pasti in orari diversi.
Iperglicemia
Una posologia inadeguata o la interruzione del trattamento, specialmente nel diabete tipo 1, possono portare a iperglicemia e a chetoacidosi diabetica. Normalmente i primi sintomi di iperglicemia compaiono gradualmente entro alcune ore o giorni. Questi includono sete, poliuria, nausea, vomito, sonnolenza, pelle secca ed arrossata, xerostomia, perdita di appetito ed alito acetonemico.
Nei diabetici di tipo 1, le iperglicemie non trattate possono condurre a chetoacidosi diabetica, evento potenzialmente letale.
Ipoglicemia
La mancata assunzione di un pasto o un esercizio fisico faticoso e non programmato può indurre ipoglicemia.
L’ipoglicemia può verificarsi se la dose di insulina è troppo alta rispetto al fabbisogno insulinico. In caso di ipoglicemia o sospetto di ipoglicemia Actraphane non deve essere iniettato. Dopo la stabilizzazione della glicemia del paziente deve essere considerato l’aggiustamento della dose (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).
I pazienti che hanno avuto un sensibile miglioramento nel controllo della glicemia, ad es. grazie ad una terapia insulinica intensificata, devono essere informati che possono andare incontro ad una modifica dei comuni sintomi iniziali della ipoglicemia. I comuni sintomi iniziali possono non presentarsi nei pazienti con diabete di lunga durata.
Le malattie concomitanti, specialmente le infezioni e gli stati febbrili, aumentano in genere il fabbisogno di insulina del paziente. Malattie concomitanti del rene, fegato o che interessano la ghiandola surrenale, l’ipofisi o la tiroide possono richiedere una modifica della dose di insulina.
Quando i pazienti cambiano il tipo di insulina utilizzata, i sintomi iniziali della ipoglicemia possono cambiare o essere meno pronunciati rispetto a quelli manifestati durante il trattamento precedente.
Trasferimento da altri medicinali insulinici
Il trasferimento di un paziente ad un altro tipo o marca di insulina deve essere effettuato sotto stretto controllo medico. Le modifiche di concentrazione, marca (produttore), tipo, origine (animale, insulina umana, o analogo dell’insulina umana) e/o metodo di produzione (da DNA ricombinante o insulina di origine animale) possono rendere necessario un aggiustamento della dose. Nei pazienti trasferiti ad Actraphane da un altro tipo di insulina potrebbe verificarsi la necessità di aumentare il numero di iniezioni giornaliere o di modificare la dose rispetto a quella adottata con le insuline da loro precedentemente usate. Se è necessario aggiustare la dose, ciò può avvenire con la prima dose o durante le prime settimane o i primi mesi.
Reazioni al sito di iniezione
Come in ogni terapia insulinica, si possono verificare reazioni al sito di iniezione che comprendono dolore, arrossamento, orticaria, infiammazione, livido, gonfiore e prurito. La rotazione continua del sito di iniezione entro la stessa area può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare queste reazioni. Le reazioni di solito si risolvono nell’arco di pochi giorni o poche settimane. In rare occasioni, le reazioni al sito di iniezione possono richiedere l’interruzione del trattamento con Actraphane.
Associazione di Actraphane con pioglitazone
Sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca durante l’uso di pioglitazone in associazione con insulina, soprattutto in pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca. Questo deve essere tenuto presente quando si considera un trattamento di pioglitazone e Actraphane in associazione. Se il trattamento in associazione è utilizzato, i pazienti devono essere monitorati per lacomparsa di segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema. Pioglitazone deve essere sospeso nel caso in cui si verifichi un peggioramento dei sintomi.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Numerosi farmaci interagiscono con il metabolismo del glucosio.
Le seguenti sostanze possono ridurre il fabbisogno insulinico del paziente:
I medicinali antidiabetici orali, inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), beta-bloccanti, inibitori dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE), salicilati, steroidi anabolizzanti e sulfonamidi.
Le seguenti sostanze possono aumentare il fabbisogno insulinico del paziente:
Contraccettivi orali, tiazidi, glucocorticoidi, ormoni tiroidei e simpaticomimetici, ormone della crescita e danazolo.
I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell’ipoglicemia e ritardare la ripresa da un evento ipoglicemico.
L’octreotide/lanreotide può sia ridurre sia aumentare il fabbisogno insulinico.
L’alcool può intensificare e o ridurre l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina.
04.6 Gravidanza e allattamento
Fertilità
Studi sulla riproduzione negli animali con l’insulina umana non hanno indicato alcuna reazione avversa per quanto riguarda la fertilità.
Non vi sono restrizioni al trattamento del diabete con insulina durante la gravidanza poiché l’insulina non attraversa la barriera placentare.
Sia l’ipoglicemia che l’iperglicemia, che possono insorgere in caso di terapie antidiabetiche controllate in modo non adeguato, aumentano il rischio di malformazioni e morte intrauterina. Si raccomanda, quindi, un controllo glicemico intensificato e un monitoraggio delle donne diabetiche sia durante la pianificazione della gravidanza che durante la gravidanza stessa.
Il fabbisogno di insulina solitamente diminuisce nel corso del primo trimestre e successivamente aumenta nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
Normalmente dopo il parto il fabbisogno insulinico torna rapidamente ai valori precedenti la gravidanza.
Allattamento
Non c’è nesssuna restrizione nel trattamento con Actraphane durante l’allattamento.
Il trattamento insulinico della madre durante l’allattamento non presenta alcun rischio per il neonato. Tuttavia, può essere necessario modificare la dose di Actraphane.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
La capacità di concentrazione e di reazione del paziente possono ridursi a seguito di ipoglicemia. Questo fatto può costituire un rischio in situazioni in cui tali capacità sono di particolare importanza (ad esempio quando si guida un autoveicolo o si utilizzano macchinari).
I pazienti devono essere informati sulla necessità di prendere precauzioni per evitare la comparsa di un episodio ipoglicemico mentre stanno guidando. Ciò è particolarmente importante per coloro i quali hanno una ridotta o assente consapevolezza dei sintomi premonitori dell’ipoglicemia o hanno frequenti episodi di ipoglicemia. In queste circostanze dovrebbe essere sconsigliata la guida.
04.8 Effetti indesiderati
a. Riassunto del profilo di sicurezza
L’ipoglicemia è la reazione avversa più frequentemente riportata durante il trattamento. Le frequenze dell’ipoglicemia variano con la popolazione dei pazienti, il regime della dose e il controllo del livello della glicemia, vedere paragrafo c sotto riportato.
All’inizio del trattamento con l’insulina possono verificarsi alterazione della rifrazione, edema e reazioni al sito di iniezione (dolore, arrossamento, prurito, infiammazione, livido, gonfiore e prurito al sito di iniezione). Queste reazioni sono di solito di natura transitoria. Un rapido miglioramento nel controllo della glicemia può essere associato a neuropatia acuta dolorosa che di norma è reversibile. Intensificazione della terapia insulinica con un brusco miglioramento del controllo glicemico può essere associato ad un peggioramento temporaneo della retinopatia diabetica, mentre un miglioramento a lungo termine del controllo glicemico diminuisce il rischio di progressione della retinopatia diabetica.
b. Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse elencate di seguito sono basate su dati clinici e classificate in base alla frequenza e secondo la Classificazione per sistemi e organi MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 e <1/10); non comune (≥1/1.000 e < 1/100); raro (≥1/10.000 e < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario | Non comune – Orticaria, rash |
Molto raro – Reazioni anafilattiche* | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune – Ipoglicemia* |
Patologie del sistema nervoso | Molto raro – Neuropatia periferica (neuropatia dolorosa) |
Patologie dell’occhio | Molto raro – Alterazione della rifrazione |
Non comune – Retinopatia diabetica | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune – Lipodistrofia * |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Non comune – Reazioni al sito di iniezione, Edema |
* vedere paragrafo c
c. Descrizione di reazioni avverse selezionate
Reazioni anafilattiche:
Il verificarsi di reazioni di ipersensibilità generalizzata (inclusi rash cutaneo generalizzato, prurito, sudorazione, disturbi gastrointestinali, edema angioneurotico, difficoltà nella respirazione, palpitazioni e ipotensione) è molto raro, ma può essere potenzialmente pericoloso per la vita.
Ipoglicemia:
L’ipoglicemia è la reazione avversa riportata più di frequente. Essa può sopraggiungere se la dose di insulina è troppo alta in relazione alla richiesta insulinica. L’ipoglicemia grave può indurre perdita della coscienza e/o convulsioni e può portare a un danno cerebrale temporaneo o permanente o anche al decesso. I sintomi dell’ipoglicemia solitamente si manifestano all’improvviso. Possono comprendere sudorazione fredda, pelle fredda e pallida, affaticamento, nervosismo o tremore, ansia, stanchezza odebolezza, confusione, difficoltà di concentrazione, sonnolenza, fame eccessiva, disturbi visivi, cefalea, nausea e palpitazioni.
Durante le sperimentazioni cliniche, la frequenza dell’ipoglicemia varia con la popolazione dei pazienti, il regime della dose e il controllo del livello glicemico.
Lipodistrofia:
La lipodistrofia (incluso lipoipertrofia, lipoatrofia) può verificarsi nel sito di iniezione. Una continua rotazione del sito di iniezione all’interno della particolare area di iniezione può aiutare a ridurre il rischio di sviluppo di queste reazioni.
d. Popolazione pediatrica
Sulla base dei dati post-commercializzazione e di quelli provenienti dalle sperimentazioni cliniche, la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse osservate nella popolazione pediatrica non indicano alcuna differenza rispetto alla più ampia esperienza nella popolazione generale.
e. Altre popolazioni particolari
Sulla base dei dati post-commercializzazione e di quelli provenienti dalle sperimentazioni cliniche, la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse osservate nei pazienti anziani e in pazienti con insufficienza renale o epatica non indicano alcuna differenza rispetto alla più ampia esperienza nella popolazione generale.
04.9 Sovradosaggio
Non è possibile definire uno specifico livello di sovradosaggio dell’insulina. Tuttavia l’ipoglicemia si può sviluppare in fasi sequenziali se sono state somministrate dosi troppo elevate rispetto al fabbisogno del paziente:
• Gli episodi ipoglicemici lievi possono essere trattati con la somministrazione orale di glucosio o di prodotti contenenti zucchero. Pertanto si raccomanda ai pazienti diabetici di portare sempre con prodotti contenti zucchero.
• Gli episodi ipoglicemici gravi, quando il paziente ha perso conoscenza, possono essere trattati con glucagone (0,5 – 1 mg) somministrato per via intramuscolare o sottocutanea da una persona che ha ricevuto una istruzione appropriata oppure con glucosio endovena somministrato da un operatore sanitario. Il glucosio deve essere somministrato anche endovena nel caso in cui il paziente non abbia risposto entro 10-15 minuti alla somministrazione di glucagone. Una volta recuperato lo stato di coscienza si consiglia la somministrazione di carboidrati per bocca al fine di prevenire una ricaduta.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Gruppo farmacoterapeutico: medicinali usati nel diabete.Insuline ed analoghi per uso iniettabile, ad azione intermedia ed azione rapida in associazione, insulina (umana). Codice ATC: A10A D01.
Meccanismo d’azione ed effetti farmacodinamici
L’effetto ipoglicemizzante dell’insulina è dovuto alla captazione facilitata del glucosio conseguente al legame dell’insulina con i recettori localizzati sulle cellule muscolari ed adipose e la contemporanea inibizione della fuoriuscita del glucosio dal fegato.
Actraphane è una insulina a doppia azione.
L’efficacia del farmaco si manifesta entro ½ ora, L’effetto massimo si ha dopo 2-8 ore e la durata d’azione è di 24 ore.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
L’emivita dell’insulina nel flusso sanguigno è di pochi minuti. Di conseguenza il profilo del tempo di azione di una preparazione insulinica è determinato unicamente dalle sue caratteristiche di assorbimento.
Questo processo è influenzato da diversi fattori (ad esempio il dosaggio dell’insulina, la modalità ed il sito di somministrazione, spessore della plica cutanea, tipo di diabete). Le proprietà farmacocinetiche dei medicinali insulinici sono quindi influenzate da variazioni significative intra e interindividuali.
Assorbimento
Il profilo di assorbimento è determinato dal fatto che il prodotto è costituito da una miscela di preparati insulinici con assorbimento rapido e protratto rispettivamente.
La concentrazione plasmatica massima di insulina ad azione rapida si raggiunge entro 1,5-2,5 ore dalla somministrazione sottocutanea.
Distribuzione
Non è stato osservato un legame forte tra l’insulina e le proteine plasmatiche tranne che con gli anticorpi circolanti contro l’insulina stessa (se presenti).
Metabolismo
È stato riportato che l’insulina umana è degradata dalla proteasi insulinica o dagli enzimi degradativi dell’insulina e, probabilmente, dalla proteina disolfuro isomerasi. Sono stati proposti diversi siti di taglio (idrolisi) della molecola dell’insulina umana; nessuno dei metaboliti che si verrebbero a formare in seguito all’idrolisi della molecola stessa è attivo.
Eliminazione
L’emivita è determinata dal grado di assorbimento dai tessuti sottocutanei. L’emivita (t½), quindi, costituisce una misura dell’assorbimento piuttosto che dell’eliminazione per se dell’insulina dal plasma (l’insulina nel flusso sanguigno ha una t½ di pochi minuti). Dati sperimentali hanno indicato una t½ di circa 5-10 ore.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
I dati non clinici emersi nel corso dei convenzionali studi di tollerabilità farmacologica, tossicità per dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno e tossicità sulla funzione riproduttiva e sullo sviluppo non lasciano prevedere alcun particolare rischio nell’uomo.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Zinco cloruro
Glicerolo
Metacresolo
Fenolo
Fosfato bisodico diidrato
Sodio idrossido (per l’aggiustamento del pH)
Acido cloridrico (per l’aggiustamento del pH)
Protamina solfato
Acqua per preparazioni iniettabili
06.2 Incompatibilità
I medicinali insulinici possono essere aggiunti esclusivamente ai medicinali con cui è noto che sianocompatibili.
Le insuline in sospensione non devono essere miscelate ai liquidi infusionali.
06.3 Periodo di validità
Prima dell’apertura: 30 mesi
Durante l’uso o nel trasporto come scorta: il prodotto deve essere conservato per un massimo di 6 settimane. Conservare sotto 30°C.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Prima dell’apertura: conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare.
Durante l’usoo nel trasporto come scorta: conservare sotto 30°C. Non refrigerare. Non congelare.
Non rimuovere il cappuccio dalla NovoLet per proteggere dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale vedere paragrafo 6.3.
06.5 Natura e contenuto della confezione
3 ml di sospensione in una cartuccia (vetro tipo 1) con uno stantuffo (bromobutile) e un tappo (bromobutile/poli-isoprene) contenuta in una penna pre-riempita di polipropilene. La cartuccia contiene una pallina di vetro che ne facilita la ri-sospensione.
Confezioni da 5 e 10 penne preriempite da 3 ml. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Gli aghi e Actraphane NovoLet non devono essere condivisi. La cartuccia non deve essere riempita
nuovamente.
Dopo aver tolto Actraphane NovoLet dal frigorifero si raccomanda che il NovoLet raggiunga la temperatura ambiente prima di risospendere l’insulina come indicato per il primo uso.
Non usare il medicinale se il liquido risospeso non appare uniformemente bianco e lattescente.
Actraphane che è stato congelato non deve essere usato.
Il paziente deve essere avvertito di gettare l’ago dopo ogni iniezione.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Novo Nordisk A/S
Novo Allé
DK-2880 Bagsværd
Danimarca
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
EU/1/02/229/026
035936261
EU/1/02/229/027
035936273
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 07 Ottobre 2002
Data dell’ultimo rinnovo: 18 Settembre 2007
10.0 Data di revisione del testo
Novembre 2012
FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)
- Actraphane 30 40 ui/ml sospensione iniettabile – Sc 10 ml 100 UI/ml