Hercal
Hercal
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Hercal: ultimo aggiornamento pagina: 29/07/2024 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
HERCAL 0,266 mg/0,5 ml gocce orali, soluzione
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Principio attivo: 0,5 ml di soluzione contengono 0,266 mg di calcifediolo. 0,5 ml di soluzione corrispondono a 15 gocce.
Eccipienti con effetti noti: 1 ml di soluzione contiene glicole propilenico circa 1038 mg
03.0 Forma farmaceutica
Gocce orali, soluzione.
Soluzione limpida, incolore, viscosa.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Trattamento della carenza di vitamina D negli adulti nei soli casi in cui risulti necessaria la somministrazione iniziale di dosi molto elevate di vitamina D, nelle seguenti condizioni: come coadiuvante nel trattamento dell’osteoporosi nei pazienti affetti da sindrome da malassorbimento osteodistrofia renale come adiuvante nelle patologie ossee indotte dal trattamento con corticosteroidi.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
QUESTO MEDICINALE NON È DESTINATO ALL’ASSUNZIONE QUOTIDIANA
L’apporto alimentare di vitamina D e l’esposizione al sole variano notevolmente da paziente a paziente; di tali fattori occorrerà, pertanto, tenere conto nel calcolare il dosaggio appropriato.
Dosaggio, frequenza e durata della somministrazione dovranno essere determinati in funzione dei livelli plasmatici di 25-OH-colecalciferolo, del tipo di paziente e delle sue condizioni e della presenza di altre comorbilità.
Come coadiuvante per il trattamento dell’osteoporosi in pazienti con carenza di vitamina D: 15 gocce (0,266 mg di calcifediolo) al mese per 3-4 mesi.
Come coadiuvante nelle patologie ossee indotte da corticosteroidi: 15 gocce (0,266 mg di calcifediolo) una volta al mese, provvedendo al regolare controllo della concentrazione plasmatica di 25-OH-colecalciferolo. Una volta che il valore di concentrazione si sia stabilizzato entro il range previsto, si provvederà a sospendere la terapia.
Osteodistrofia renale: 15 gocce (0,266 mg di calcifediolo) una volta alla settimana o ogni due settimane. Durante il trattamento i livelli sierici di 25(OH)D, calcio e fosforo devono essere frequentemente monitorati. È richiesto anche il monitoraggio del PTH. Se necessario possono essere prese in considerazione forme farmaceutiche a diverso rilascio. Una volta che il valore di concentrazione si sia stabilizzato entro il range previsto, si provvederà a sospendere la terapia.
Pazienti con sindrome da malassorbimento: 15 gocce (0,266 mg di calcifediolo) al mese. Si raccomanda di ripetere la dose iniziale una settimana dopo l’avvio del trattamento e di proseguire, quindi, con la somministrazione di 15 gocce una volta al mese per quattro mesi provvedendo al regolare controllo della concentrazione plasmatica di 25-OH- colecalciferolo.
In alcuni casi, una volta verificata analiticamente l’entità della carenza, si potrebbe rendere necessaria la somministrazione di dosi più elevate del medicinale o la somministrazione di quest’ultimo per periodi di tempo più prolungati, sotto regolare monitoraggio dei livelli sierici di 25- OH-colecalciferolo.
Dopo un ciclo di supplementazione di 3 mesi, sarà opportuno provvedere al controllo delle concentrazioni sieriche di 25-OH-colecalciferolo. Una volta che il valore di concentrazione si sia stabilizzato entro il range previsto, si provvederà a sospendere la terapia.
Popolazione pediatrica
L’uso di HERCAL nella popolazione pediatrica non è raccomandato
La sicurezza e l’efficacia di alte dosi di calcifediolo nei bambini non è stata adeguatamente valutata, pertanto per l’uso nei bambini, si raccomanda la somministrazione di forme di dosaggio a più basso contenuto di calcifediolo o di altre forme di vitamina D.
Pazienti con insufficienza renale
Somministrare con cautela. Nei pazienti con malattia renale cronica, all’uso del medicinale si dovranno accompagnare un monitoraggio periodico del calcio e del fosforo sierico ed idonee misure di prevenzione dell’ipercalcemia (vedere sezione 4.4) Gravidanza
HERCAL è controindicato durante la gravidanza (vedere sezioni 4.6 e 4.3).
Metodo di somministrazione
Somministrazione per via orale
Il prodotto può essere assunto da solo o diluito in acqua, latte o succo di frutta.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 Ipercalcemia, ipercalciuria Litiasi calcica Ipervitaminosi D.
Gravidanza Allattamento al seno
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
La metodica più appropriata per valutare lo stato della vitamina D del paziente è il dosaggio dei livelli sierici di 25-OH-D.
Al fine di ottenere un’adeguata risposta clinica alla somministrazione di calcifediolo per via orale, è anche richiesto un adeguato apporto alimentare di calcio. Pertanto, al fine di verificare gli effetti terapeutici e la sicurezza del medicinale, accanto al 25-OH colecalciferolo, si dovranno monitorare anche i seguenti parametri: calcio sierico, fosforo, fosfatasi alcalina e calciuria e fosforo delle 24 ore. L’insorgenza dell’ipercalcemia è, di norma, preceduta da una riduzione dei livelli sierici di fosfatasi alcalina. Una volta che i parametri si siano stabilizzati ed il paziente abbia avviato il trattamento di mantenimento, i predetti accertamenti dovranno essere eseguiti con cadenza regolare, in particolare per quanto riguarda i livelli sierici di 25-OH-calciferolo e calcio.
Insufficienza renale: somministrare con cautela. Nei pazienti con malattia renale cronica, all’uso del medicinale si dovranno accompagnare un monitoraggio periodico della clearance della creatinina, del calcio e del fosforo sierico ed idonee misure di prevenzione dell’ipercalcemia (vedere sezione 4.2). La conversione in calcitriolo ha luogo a livello renale; pertanto, in caso di grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min), si potrà avere una significativa riduzione degli effetti farmacologici.
Scompenso cardiaco: si raccomanda di prestare particolare cautela. Si dovrà provvedere al costante monitoraggio del calcio sierico del paziente, in particolare nei pazienti in cura con digitale, visto che si potrebbe manifestare ipercalcemia e potrebbero comparire aritmie. Si raccomanda di effettuare controlli almeno due volte la settimana ad inizio trattamento.
Ipoparatiroidismo: l’enzima 1-alfa-idrossilasi viene attivato dal paratormone. Pertanto, in caso di insufficienza paratiroidea potrebbe osservarsi una riduzione dell’attività del calcifediolo.
Nei pazienti costretti ad immobilizzazione prolungata, si potrà rendere necessaria una riduzione del dosaggio volta ad evitare l’insorgenza di ipercalcemia.
Pazienti con sarcoidosi, tubercolosi o altre patologie granulomatose: somministrare il medicinale con cautela; tali patologie comportano, infatti, un’aumentata sensibilità agli effetti della vitamina D cosi come un aumento del rischio di reazioni avverse a dosi più basse di quelle raccomandate. In questi pazienti, occorrerà provvedere al monitoraggio delle concentrazioni sieriche ed urinarie di calcio.
Onde evitare eventuali sovradosaggi, sarà opportuno informare i pazienti ed i loro familiari e/o le persone che li assistono dell’importanza di attenersi ai dosaggi raccomandati ed alle raccomandazioni fornite in merito a dieta e concomitante assunzione di supplementazioni di calcio.
Interferenza con gli esami di laboratorio: si dovrà comunicare ai pazienti che il medicinale contiene un componente in grado di alterare i risultati degli esami di laboratorio per la determinazione del colesterolo: il calcifediolo può interferire con il saggio colorimetrico di Zlatkis-Zak dando luogo a falsi incrementi dei livelli sierici di colesterolo.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Inibitori del CYP3A: gli inibitori del citocromo P450, come ketoconazolo, atazanavir, claritromicina, indinavir, itraconazolo, nefazodone, nelfinavir, ritonavir, saquinavir, telitromicina o voriconazolo, possono inibire gli enzimi coinvolti nel metabolismo della vitamina D (CYP24A1 e CYP27B1) e possono alterare i livelli sierici di calcifediolo. Può essere necessario un aggiustamento della dose di HERCAL; le concentrazioni sieriche di 25-idrossivitamina D, iPTH e calcio sierico devono essere attentamente monitorate se il paziente inizia o interrompe la terapia con un forte inibitore del CYP3A4.
Fenitoina, fenobarbital, primidone ed altri induttori enzimatici: gli induttori enzimatici possono dar luogo ad una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di calcifediolo ed inibirne gli effetti inducendone il metabolismo epatico.
Glicosidi cardiaci: il calcifediolo può provocare ipercalcemia; quest’ultima, a sua volta, può far aumentare gli effetti inotropi della digossina e la sua tossicità portando alla comparsa di aritmie.
Medicinali in grado di ridurre l’assorbimento del calcifediolo come la colestiramina, il colestipolo o l’orlistat, possono ridurre gli effetti del medicinale. Si raccomanda un intervallo di almeno 2 ore tra l’assunzione di questi medicinali e quella di supplementi di vitamina D.
Paraffina ed oli minerali: a causa della liposolubilità del calcifediolo, il prodotto potrebbe sciogliersi in paraffina dando luogo ad una riduzione dell’assorbimento intestinale. Si raccomanda, pertanto, l’uso di altri tipi di lassativo.
Diuretici tiazidici: la somministrazione di un diuretico tiazidico (idroclorotiazide) in concomitanza con supplementi di vitamina D in pazienti con ipoparatiroidismo può dar luogo ad ipercalcemia; quest’ultima può risultare temporanea o rendere necessaria l’interruzione del trattamento dell’analogo della vitamina D.
Alcuni antibiotici come penicillina, neomicina e cloramfenicolo possono incrementare
l’assorbimento del calcio.
Chelanti del fosfato come, per esempio, i sali di magnesio: poiché la vitamina D esercita un effetto sul trasporto del fosfato nell’intestino, nei reni e nelle ossa, si può verificare ipermagnesemia. Il dosaggio dei chelanti del fosfato dovrà essere aggiustato in funzione delle concentrazioni sieriche di fosfato.
Verapamil: alcuni studi hanno evidenziato una potenziale inibizione dell’azione antianginosa dovuta all’antagonismo d’azione dei due medicinali.
Vitamina D: visti i possibili effetti additivi e la possibilità che insorga ipercalcemia, la concomitante somministrazione di qualsiasi analogo della vitamina D non è raccomandata.
Supplementi di calcio: si dovrà evitare l’assunzione senza controllo medico di ulteriori preparati contenenti calcio.
Corticosteroidi: i corticosteoridi contrastano gli effetti degli analoghi della vitamina D come il calcifediolo.
Rifampicina e isoniazide : questi farmaci possono ridurre l’efficacia della vitamina D
Interazioni con cibi e bevande
Vista la possibilità di effetti additivi, è necessario tenere in considerazione l’eventuale assunzione di alimenti integrati con vitamina D.
04.6 Gravidanza e allattamento
za Non sono stati effettuati studi controllati con calcifediolo in donne in gravidanza.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
D deve essere evitato durante la gravidanza, poiché un’ipercalcemia prolungata può portare a ritardo fisico e mentale, stenosi aortica sopravalvolare e retinopatia del bambino. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere sezione 5.3).
HERCAL è controindicato durante la gravidanza (vedere sezione 4.2 e 4.3).
Allattamento
Il calcifediolo viene escreto nel latte materno.
Non si possono escludere rischi per il neonato/bambino allattato al seno. L’assunzione di elevate dosi di calcifediolo da parte della madre può dar luogo ad elevati livelli di calcitriolo nel latte e provocare ipercalcemia nei bambini.
HERCAL è controindicato durante l’allattamento al seno (vedere sezione 4.3).
04.8 Effetti indesiderati
Il calcifediolo in gocce orali, soluzione non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o usare macchinari.
04.9 Sovradosaggio
Le reazioni avverse più significative hanno origine da un eccessivo apporto di vitamina D, ossia risultano spesso correlate a sovradosaggio o trattamento prolungato, in particolare nel caso in cui l’assunzione del medicinale abbia luogo in concomitanza con quella di elevate dosi di calcio. Le dosi di analoghi della vitamina D che causano ipervitaminosi variano notevolmente da soggetto a soggetto. Le reazioni avverse più comuni sono dovute ad ipercalcemia, che si può verificare ad inizio trattamento o in un secondo momento: Gli effetti indesiderati sono elencati, nella tabella sotto riportata, secondo la Classificazione per Sistemi ed Organi (utilizzando la terminologia MedDRA) e secondo la seguente frequenza: – non comune (≥ 1/1.000 a < 1/100), – raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000), – non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi |
Frequenza | Effetto indesiderato |
---|---|---|
Patologie del sistema immunitario | Non nota | Reazioni di ipersensibilità come angioedema o edema della laringe |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Non comune Raro |
Incremento dei livelli di azoto ureico nel sangue (BUN), albuminuria, ipercolesterolemia, ipercalcemia, ipercalciuria Iperfosfatemia, sete, appetito ridotto, ipermagnesemia, disidratazione, alcalosi metabolica, ipervitaminosi D |
---|---|---|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Raro | Prurito, eritema, dermatite esfoliativa. |
Patologie del sistema nervoso |
Non comune Raro |
debolezza, affaticamento, sonnolenza, cefalea, irritabilità. Vertigine, disturbo sensoriale, ipotonia |
Patologie dell’occhio | Raro | fotofobia e congiuntivite con calcificazioni corneali |
Patologie cardiache |
Non comune Raro |
aritmie cardiache Sincope |
Patologie vascolari | Raro | Calcificazione vascolare |
Patologie gastrointestinali | Non comune |
Nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, alterazioni del gusto con percezione di sapore metallico, crampi addominali, anoressia, pancreatite |
Patologie epatobiliari | Non comune | incremento delle transaminasi (SGOT e SGPT) |
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo | Non comune | Dolori ossei e muscolari, calcificazione dei tessuti molli. |
Patologie renali e urinarie | Non comune |
nefrocalcinosi e deterioramento della funzione renale (con poliuria, polidipsia, nicturia e proteinuria). |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Non comune | rinorrea, prurito, ipertermia, calo della libido, astenia, brividi |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse Sovradosaggio Sintomi:
La somministrazione di vitamina D in dosi elevate o per periodi di tempo prolungati può essere causa di ipercalcemia, ipercalciuria, iperfosfatemia e insufficienza renale. Tra i sintomi iniziali di sovradosaggio si segnalano debolezza, affaticamento, sonnolenza, cefalea, anoressia, secchezza delle fauci, percezione di sapore metallico, nausea, vomito, crampi addominali, poliuria, polidipsia, nocturia, stipsi o diarrea, capogiri, tinnito, atassia, eruzione cutanea, ipotonia (in particolare nei bambini), dolori ossei e muscolari ed irritabilità. Tra i sintomi tardivi di ipercalcemia si segnalano: rinorrea, prurito, calo della libido, nefrocalcinosi, insufficienza renale, osteoporosi negli adulti, ritardo nella crescita nei bambini, perdita di peso, anemia, congiuntivite con calcificazione, fotofobia, pancreatite, incremento dei livelli di azoto ureico nel sangue (BUN), albuminuria, ipercolesterolemia, incremento delle transaminasi (SGOT e SGPT), ipertermia, calcificazione vascolare generalizzata, convulsioni, calcificazione dei tessuti molli. Raramente, i pazienti possono sviluppare ipertensione e sintomi psicotici; si può verificare una diminuzione della fosfatasi alcalina sierica; squilibri elettrolitici accompagnati da moderata acidosi possono essere causa di aritmie cardiache.
Nei casi più gravi, se il calcio sierico supera i 12 mg/dl, si possono verificare sincope, acidosi metabolica e coma. Benché i sintomi da sovradosaggio risultino, di norma, reversibili, il sovradosaggio potrebbe provocare scompenso renale o cardiaco.
Si ritiene che livelli sierici di 25-OH-colecalciferolo superiori a 150 ng/ml possano risultare associati ad un incremento dell’incidenza di reazioni avverse.
A questo tipo di sovradosaggio si accompagna tipicamente un incremento dei livelli di calcio, fosfato, albumina ed azoto ureico nel sangue cosi come di quelli di colesterolo e transaminasi.
Trattamento:
Trattamento del sovradosaggio da calcifediolo:
Sospensione del trattamento con calcifediolo e dell’assunzione di qualsiasi altro supplemento di calcio.
Osservanza di una dieta a ridotto contenuto di calcio. Si raccomanda la somministrazione, sia per via orale che parenterale, di grandi volumi di liquidi al fine di aumentare l’escrezione del calcio. Se necessario, somministrare steroidi ed indurre diuresi forzata somministrando diuretici dell’ansa come, per esempio, furosemide.
Se l’assunzione ha avuto luogo nel corso delle 2 ore precedenti, si consiglia di provvedere a lavanda gastrica ed emesi forzata. Se la vitamina D ha già attraversato il tratto gastrico, si potrà provvedere alla somministrazione di un lassativo (paraffina o oli minerali). Se la vitamina D è già stata assorbita, si potranno eseguire emodialisi o dialisi peritoneale con soluzione dializzante senza calcio.
L’ipercalcemia indotta da somministrazione prolungata di calcifediolo persiste per circa 4 settimane dalla sospensione del trattamento. Segni e sintomi dell’ipercalcemia risultano, di norma, reversibili. Tuttavia, la calcificazione metastatica può provocare grave scompenso renale o cardiaco e morte.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: vitamina D e analoghi, codice ATC: A11CC06 Meccanismo d’azione La vitamina D è presente nel nostro organismo in due forme principali: D2 (ergocalciferolo) e D3 (colecalciferolo). La vitamina D3 viene sintetizzata dalla pelle attraverso l’esposizione alla luce solare (radiazione ultravioletta) e assunta attraverso l’alimentazione. Per attivarsi, la vitamina D3 deve subire un processo metabolico in due fasi: la prima fase ha luogo nella frazione microsomiale delle cellule epatiche dove la vitamina D viene idrossilata in posizione 25 dando origine a 25-idrossicolecalciferolo o calcifediolo; la seconda fase si svolge, invece, a livello renale dove l’1,25-diidrossicolecalciferolo o calcitriolo si viene a formare grazie all’attività dell’enzima 25-idrossicolecalciferolo 1-idrossilasi; la conversione a 1,25- diidrossicolecalciferolo è regolata dalle sue stesse concentrazioni, dal paratormone (PTH) e dalle concentrazioni sieriche di calcio e fosfato. Esistono, inoltre, altri metaboliti di funzione ignota. L’1,25- diidrossicolecalciferolo viene trasportato dai reni ai tessuti (intestino, ossa ed eventualmente reni e paratiroidi) legandosi a specifiche proteine plasmatiche.
Effetti farmacodinamici
La vitamina D aumenta l’assorbimento del calcio a livello intestinale, favorendo i normali processi di formazione e mineralizzazione ossea, ed agisce su tre livelli: Intestinale: la vitamina D favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo a livello dell’intestino tenue.
Osseo: il calcitriolo favorisce la formazione ossea incrementando i livelli di calcio e fosfato e stimolando l’azione degli osteoblasti.
Renale: il calcitriolo favorisce il riassorbimento tubulare del calcio. Paratiroidi: la vitamina D inibisce la secrezione del paratormone.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
In presenza di normale assorbimento dei grassi, il calcifediolo o 25-idrossicolecalciferolo viene ben assorbito a livello intestinale, prevalentemente nelle porzioni intermedie dell’intestino tenue, attraverso i chilomicroni; questo processo di assorbimento interessa circa il 75-80% del metabolita.
Distribuzione
Il calcifediolo è la principale forma circolante di vitamina D. Le concentrazioni sieriche di 25-OH colecalciferolo rispecchiano le quantità di vitamina D immagazzinate nell’organismo, quantità che, nei soggetti sani, si aggirano, di norma, tra i 25 ed i 40 ng/ml (da 62,5 a 100 nmol/l). In seguito alla somministrazione di calcifediolo per via orale, la massima concentrazione sierica viene raggiunta dopo circa 4 ore. La sua emivita è di circa 18-21 giorni; a causa della minore liposolubilità, il suo deposito nel tessuto adiposo risulta meno rilevante di quello della vitamina D. Il calcifediolo viene immagazzinato nel tessuto adiposo ed in quello muscolare per periodi prolungati.
Eliminazione
Il calcifediolo viene prevalentemente escreto nella bile.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Somministrata in dosi elevate, (tra 4 e 15 volte la dose raccomandata negli umani), la vitamina D ha mostrato attività teratogena negli animali; sono pochi, tuttavia, gli studi condotti nell’uomo. La vitamina D può provocare ipercalcemia nelle donne in gravidanza con conseguente potenziale rischio di stenosi aortica sopravalvolare, retinopatia e ritardo mentale in bambini e neonati.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Glicole propilenico (E1520)
06.2 Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.
06.3 Periodo di validità
18 mesi.
Dopo la prima apertura del flacone di HERCAL il medicinale deve essere utilizzato entro 17 mesi; trascorso tale periodo il medicinale residuo deve essere eliminato
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25° C. Non congelare.
Conservare nella confezione originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce
06.5 Natura e contenuto della confezione
Flacone contagocce: flacone di vetro ambrato, munito di contagocce in polietilene incolore, con capsula di chiusura in polietilene a prova di bambino.
Flacone contenente 5 ml.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato o i materiali di scarto devono essere smaltiti in accordo alle disposizioni locali.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Farmaceutici Caber S.r.l., Via del Mare, 36 – 00071 Pomezia (RM), Italia
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
049845011 – “0,266 mg/0,5 ml gocce orali, soluzione” 1 flacone contagocce in vetro da 5 ml
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: Data del rinnovo più recente:
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 27/04/2024