Penstapho: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Penstapho

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Penstapho: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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PENSTAPHO 1 g/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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PENSTAPHO 1 g/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile

ogni flacone contiene

Principio attivo: oxacillina sodica monoidrata 1100 mg pari ad oxacillina 1 g.

Eccipiente con effetti noti:Sodio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per soluzione iniettabile.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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PENSTAPHO trova la sua indicazione nelle infezioni causate da germi Gram- positivi, quali il Diplococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus, compresi anche i ceppi di Staphylococcus aureus produttori di penicillinasi.

Nelle infezioni delle vie respiratorie: polmoniti, bronchiti, infezioni dell’orecchio, del naso e della gola.

Nelle infezioni della pelle e dei tessuti molli: foruncolosi, ulcerazioni settiche, infezioni da ferite, celluliti ed ascessi.

Nelle osteomieliti, infezioni del tratto genito-urinario, batteriemie ed enterocoliti stafilococciche.

NOTA: debbono essere condotti dei test batteriologici per determinare il microorganismo responsabile e la sua sensibilità a PENSTAPHO. E’ inoltre necessario tenere conto delle linee guida ufficiali sull’impiego appropriato degli antibiotici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Devono essere effettuati studi batteriologici per individuare gli organismi causali e la loro suscettibilità alle penicilline penicillinasi-resistenti.

La durata della terapia varia a seconda del tipo e gravità dell’infezione, nonché delle condizioni generali del paziente. Perciò, deve essere stabilita dalla risposta clinica e batteriologica del paziente.

La terapia deve essere continuata per almeno 48 ore dopo che il paziente è divenuto afebbrile, asintomatico e le colture sono negative.

Nelle infezioni stafilococciche gravi, la terapia con le penicilline penicillinasi- resistenti deve essere continuata per almeno 14 giorni.

Il trattamento dell’endocardite e dell’osteomielite può richiedere una durata più lunga. Le infezioni causate da streptococchi betaemolitici devono essere trattate per almeno 10 giorni al fine di prevenire l’insorgenza di febbri reumatiche o di glomerulonefriti.

PENSTAPHO deve essere somministrato esclusivamente per iniezione

endovenosa lenta o, preferibilmente, per infusione endovenosa (vedere. paragrafo 6.6).

Per infezioni da lievi a moderate delle vie aeree superiori o per quelle localizzate nella pelle e nei tessuti molli:

Adulti o bambini dal peso uguale o superiore a kg 40: da 250 a 500 mg ogni 4-6 ore.

Bambini di peso inferiore ai 40 kg: 50 mg/kg/die in dosi egualmente suddivise ogni 6 ore.

Nelle infezioni più gravi come quelle delle vie aeree inferiori o disseminate:

Adulti o bambini dal peso uguale o superiore a kg 40: 1 g o più a giudizio del medico, ogni 4-6 ore.

Bambini dal peso inferiore ai 40 kg: 100 mg/kg/die in dosi egualmente suddivise ogni 4-6 ore.

Popolazioni speciali

Insufficienza renale

Generalmente, nei pazienti con insufficienza renale, non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio; tuttavia nei soggetti con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/minuto può essere indicato il dosaggio più basso dell’usuale range posologico.

04.3 Controindicazioni

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ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

. Controindicato in gravidanza, allattamento (vedere. paragrafo. 4.6) ed in età neonatale (vedere. paragrafo. 4.4).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Come con altre penicilline, è necessaria un’indagine accurata circa la sensibilità o reazioni allergiche alle penicilline, cefalosporine, o altri allergeni, prima della prescrizione di PENSTAPHO. Vi sono evidenze cliniche e di laboratorio di allergenicità crociata tra le penicilline e di allergenicità crociata parziale tra gli antibiotici biciclici beta-lattamici, compresi penicilline, cefalosporine, cefamicine, 1-oxacillina-beta-lattamici e carbapenemici. Nel caso di una reazione allergica durante la terapia, il farmaco dovrà essere sospeso e dovranno essere presi adeguati provvedimenti.

Sono state riportate reazioni anafilattiche gravi e talvolta fatali in pazienti che avevano ricevuto terapia con penicilline. Le reazioni anafilattiche gravi richiedono un trattamento immediato di emergenza con adrenalina, liquidi per via e.v., steroidi, ossigeno e mantenimento della pervietà delle vie aeree, compresa l’intubazione se necessaria.

L’uso prolungato di penicilline, cosi come di altri antibiotici, può favorire lo sviluppo di germi non sensibili, inclusi funghi, che richiede l’adozione di adeguate misure terapeutiche. Nel caso di superinfezioni o di comparsa di microrganismi resistenti, dovrà essere iniziato un trattamento appropriato e si dovrà considerare la sospensione della terapia con PENSTAPHO.

L’uso di terapie contenenti beta-lattamici, inclusa l’oxacillina, può causare encefalopatia (ad esempio confusione, compromissione della coscienza, epilessia, disturbi del movimento); in particolare nei pazienti con insufficienza

renale e in associazione con sovradosaggio di beta-lattamici (vedere paragrafo

4.9 Sovradosaggio).

Con l’uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, compreso PENSTAPHO, è stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile che può variare in gravità da diarrea lieve a colite fatale. E’ da prendere in considerazione la diagnosi di C. difficile associata a diarrea in tutti i pazienti che presentano diarrea in seguito a terapia antibiotica. E’ necessaria un’accurata anamnesi clinica dato che è stato riportato che insorgenza di diarrea associata a C. difficile può verificarsi anche nei due mesi successivi alla somministrazione di agenti antibatterici. In caso di C. difficile, sospetta o accertata, può essere necessario interrompere la terapia antibiotica non prescritta per questa patologia.

E’ consigliabile effettuare studi batteriologici per determinare gli organismi causali e la loro suscettibilità alle penicilline penicillinasi-resistenti. Nel trattamento di infezioni sospette stafilococciche, la terapia deve essere cambiata ad un altro agente attivo se gli esami colturali falliscono nel dimostrare la presenza di stafilococchi.

Prima dell’inizio della terapia, ed almeno una volta alla settimana durante la terapia con PENSTAPHO, dovranno essere effettuate emocolture, conte dei globuli bianchi e della formula leucocitaria.

Durante la terapia con PENSTAPHO, è consigliabile effettuare un esame periodico delle urine e devono essere determinate l’azotemia, la creatininemia e le concentrazioni ematiche di SGOT e SGPT. Nel caso di innalzamento di questi valori si dovranno considerare variazioni del dosaggio.

E’ consigliabile effettuare valutazioni periodiche della funzionalità sistemica, inclusi il sistema renale, epatico ed emopoietico durante la terapia prolungata con PENSTAPHO.

Uso pediatrico:

a causa della funzione renale non completamente sviluppata nei neonati, le penicilline penicillinasi-resistenti (specialmente la meticillina) possono non essere completamente escrete con livelli ematici troppo elevati. In questi pazienti sono raccomandate frequenti determinazioni dei livelli ematici ed i necessari aggiustamenti del dosaggio. Tutti i neonati trattati con penicilline devono essere strettamente monitorati per le manifestazioni cliniche e di laboratorio di effetti tossici o avversi (vedere dosaggio e somministrazione).

Penstapho contiene 64,5 mg di sodio per flaconcino, equivalente a circa il 3,23% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Il probenecid aumenta e prolunga i livelli sierici delle penicilline, in quanto se somministrato insieme alle penicilline rallenta il tasso di escrezione per inibizione competitiva della secrezione renale tubulare delle penicilline.

Gli aminoglicosidi e le penicilline sono fisicamente e/o chimicamente incompatibili e possono reciprocamente inattivarsi in vitro. Il miscuglio di penicilline penicillino-resistenti e degli aminoglicosidi deve essere evitato durante la terapia concomitante ed i farmaci devono essere somministrati separatamente. Le penicilline possono inattivare gli aminoglicosidi in vitro in campioni sierici di pazienti che ricevono entrambi i farmaci, ciò può produrre

risultati falsamente ridotti in misurazioni dei livelli sierici degli aminoglicosidi. Le penicilline sono in grado di interferire con l’efficacia dei contraccettivi orali. L’incidenza dell’insuccesso dei contraccettivi orali non è nota.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Dato che la sicurezza del prodotto in gravidanza non è stata stabilita, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.

Allattamento

L’oxacillina è escreta nel latte materno e va quindi somministrata con cautela alle donne che allattano.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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i Penstapho può avere influenza sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari in caso di encefalopatia (vedere paragrafi 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego e 4.9 Sovradosaggio).

04.8 Effetti indesiderati

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Disturbi del sistema immunitario: sono clinicamente noti due tipi di reazioni allergiche alle penicilline, immediata e ritardata.

Le reazioni immediate si verificano di solito entro 20 minuti dalla somministrazione e variano in severità dall’orticaria e prurito, all’angioedema, laringospasmo, broncospasmo, ipotensione, collasso vascolare, fino al decesso. Tali reazioni anafilattiche immediate sono rarissime. Un altro tipo di reazione immediata, accelerata, può presentarsi tra 20 minuti e 48 ore dalla somministrazione ed include orticaria, prurito e febbre. Benché talvolta possano presentarsi edema laringeo, laringospasmo, ed ipotensione, gli esiti sono raramente letali.

Le reazioni allergiche ritardate alle penicilline di solito si presentano dopo 48 ore e sino a 2-4 settimane dall’inizio della terapia. Le manifestazioni di questo tipo di reazione includono i sintomi della malattia da siero (febbre, astenia, orticaria, mialgie, artralgie, dolore addominale) e vari rash cutanei (es.: porpora).

Patologie gastrointestinali: si possono presentare nausea, vomito, diarrea, stomatite, lingua nigra villosa ed altri sintomi di irritazione gastrointestinale. Con le penicilline penicillinasi-resistenti raramente è stata riportata colite pseudomembranosa associata ad antibiotici.

Patologie del sistema nervoso: dopo somministrazione di grandi quantitativi endovena di penicilline penicillinasi-resistenti, specie in pazienti con insufficienza renale, si possono presentare reazioni neurotossiche simili a quelle osservate con la penicillina G (p.e. letargia, confusione, spasmi, mioclono multifocale, convulsioni epilettiformi localizzate o generalizzate), molto raramente ambliopia e neuropatie.

Encefalopatia (ad es. confusione, compromissione della coscienza, epilessia e disturbi del movimento, vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

Patologie renali ed urinarie: sono stati associati con la somministrazione di meticillina sodica ed infrequentemente con la somministrazione di nafcillina, oxacillina, cloxacillina, e dicloxacillina, danno renale tubulare e nefrite interstiziale. Le manifestazioni di questo tipo di reazione possono includere rash, febbre, eosinofilia, ematuria, proteinuria ed insufficienza renale. La nefropatia non appare essere dose-correlata ed è generalmente reversibile dopo pronta interruzione della terapia.

Patologie del sistema emolinfopoietico: sono stati associati con l’uso di penicilline penicillinasi-resistenti eosinofilia, trombocitopenia, anemia emolitica, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia, granulocitopenia e depressione del midollo osseo.

Patologie epatobiliari: è stata associata con l’uso di penicilline penicillinasi- resistenti epatotossicità, caratterizzata da febbre, nausea e vomito insieme a test epatici anormali, soprattutto innalzamento dei livelli di SGOT. Sono stati riportati aumenti asintomatici e transitori delle concentrazioni sieriche di fosfatasi alcalina, SGOT e SGPT.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: dermatite bollosa. Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa

04.9 Sovradosaggio

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Le penicilline esercitano scarsa tossicità diretta. La quantità massima di penicillina che può essere somministrata per via parenterale senza che compaiano effetti tossici diretti deve essere ancora determinata.

L’uso di terapie contenenti beta-lattamici, inclusa l’oxacillina, può causare encefalopatia (ad esempio confusione, compromissione della coscienza, epilessia, disturbi del movimento); in particolare in pazienti con insufficienza renale e in associazione con sovradosaggio di beta-lattamici (vedere paragrafo

4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antimicrobici generali per uso sistemico. Penicilline resistenti alle beta-lattamasi, cCodice ATC: J01CF04.

PENSTAPHO (oxacillina sodica monoidrata) è una penicillina semisintetica, penicillinasi-resistente, acido-resistente, indicata nelle infezioni sostenute da stafilococchi penicillinasi produttori e quindi scarsamente sensibili alla penicillina G.

Le penicilline penicillinasi-resistenti esercitano un’azione battericida contro i microorganismi penicillino-suscettibili durante la loro moltiplicazione attiva. Tutte le penicilline inibiscono la biosintesi della parete batterica.

L’oxacillina è attiva contro la maggior parte dei cocchi gram-positivi, compresi gli streptococchi beta-emolitici, gli pneumococchi, e gli stafilococchi non

produttori di penicillinasi. Inoltre, a causa della sua resistenza all’enzima penicillinasi, è anche attiva contro gli stafiloccocchi produttori di penicillinasi.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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L’oxacillina è legata alle proteine sieriche (soprattutto albumina) dall’89% al 94%. L’oxacillina si distribuisce nel liquido sinoviale, pleurico, pericardico, nella bile, nell’escreato, nei polmoni e nell’osso. Con le dosi usuali si raggiungono concentrazioni insignificanti di oxacillina nel liquido cerebrospinale ed ascitico. L’emivita sierica dell’oxacillina in adulti con funzioni renale normale è di 0,3-0,8 ore. Alcuni dei metaboliti dell’oxacillina sono microbiologicamente attivi. L’oxacillina ed i suoi metaboliti sono rapidamente escreti nelle urine per secrezione tubulare e filtrazione glomerulare. L’oxacillina è anche escreta nella bile.

L’oxacillina non è dializzabile. Solo quantità minime sono rimosse dall’emodialisi o dalla dialisi peritoneale.

La concentrazione sierica di picco dopo iniezione endovenosa viene raggiunta in 5 minuti. Dopo somministrazione endovenosa lenta di 500 mg si raggiunge un picco di 43 μg/ml in 5 minuti con emivita di 20-30 minuti.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I ratti hanno tollerato dosi orali giornaliere sino a 1000 mg/kg per sei settimane senza alterazioni evidenti del quadro ematologico, del tasso di crescita, dell’appetito e del comportamento generale. I cani hanno tollerato dosi di 200 o 500 mg/kg al giorno per sei settimane senza alcun segno visibile di modificazioni urinarie, ematiche, funzionali ed anatomiche.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Flacone: sodio fosfato dibasico. Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

06.2 Incompatibilità

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Gli aminoglicosidi e le penicilline sono fisicamente e/o chimicamente incompatibili e possono reciprocamente inattivarsi in vitro. Il miscuglio di penicilline penicillino-resistenti e degli aminoglicosidi deve essere evitato durante la terapia concomitante ed i farmaci devono essere somministrati separatamente. Le penicilline possono inattivare gli aminoglicosidi in vitro in campioni sierici di pazienti che ricevono entrambi i farmaci, ciò può produrre risultati falsamente ridotti in misurazioni dei livelli sierici degli aminoglicosidi.

Vedere paragrafo 4.5.

06.3 Periodo di validità

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4 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Utilizzare subito dopo la ricostituzione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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PENSTAPHO 1 g/5 ml, 1 flacone + fiala solvente 5 ml.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Somministrazione endovenosa: aggiungere al flacone acqua per preparazioni iniettabili o soluzione fisiologica nelle seguenti proporzioni: 10 ml

al flacone da 1 g. Iniettare per endovena lentamente in 10 minuti. Specie nei pazienti anziani, esercitare particolare cautela a causa della possibilità di tromboflebite.

ATTENZIONE: la somministrazione rapida può provocare convulsioni. Somministrazione per infusione endovenosa: la soluzione, ricostituita come sopra (per iniezione endovenosa), va ulteriormente diluita in soluzione per fleboclisi. In tali condizioni l’antibiotico rimarrà stabile per almeno 6 ore.

Soluzioni utilizzabili

Soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) Soluzione di destrosio 5% in acqua

Soluzione di destrosio 5% in soluzione fisiologica Soluzione di fruttosio 10% in acqua

Soluzione di fruttosio 10% in soluzione fisiologica Soluzione Ringer-lattato

Soluzione salina lattato-potassica

Soluzione di zucchero invertito al 10% in acqua

Soluzione di zucchero invertito al 10% in soluzione fisiologica

Soluzione di zucchero invertito al 10% più 0,3% di cloruro di potassio in acqua. Solo le soluzioni citate dovranno essere usate per l’infusione endovenosa di PENSTAPHO. La concentrazione dell’antibiotico deve trovarsi tra 0,5 e 2 mg/ml: la concentrazione del farmaco, la velocità ed il volume dell’infusione devono essere aggiustati in modo da somministrare la dose totale di oxacillina prima che la soluzione perda la sua stabilità.

PENSTAPHO non deve essere mescolato con gli aminoglicosidi nella stessa siringa o soluzione, a causa della possibile mutua inattivazione e perdita dell’attività antibatterica. In generale, è opportuno che questi antibiotici siano somministrati separatamente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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LABORATOIRES DELBERT sas,

VILLA POIRIER, 3- 75015 – PARIGI (FRANCIA)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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e solvente per soluzione iniettabile – 1 flacone

+ 1 fiala 5 ml -A.I.C. N° 020711065

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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della prima autorizzazione: Maggio 2010

Data del Rinnovo più recente:

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-