Solucortef: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Solucortef

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Solucortef: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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SOLU-CORTEF 100 mg/2 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile SOLU-CORTEF 250 mg/2 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile SOLU-CORTEF 500 mg/4 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Un flacone di 100 mg/2 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile contiene 127,6 mg di idrocortisone sodio succinato pari a 100 mg di idrocortisone

Eccipienti con effetti noti: contiene 18 mg di alcool benzilico, sodio bifosfato, sodio fosfato,

Un flacone di 250 mg/2 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile contiene 319 mg di idrocortisone sodio succinato pari a 250 mg di idrocortisone

Eccipienti con effetti noti: contiene 1 8 mg di alcool benzilico, sodio bifosfato, sodio fosfato,

Un flacone di 500 mg/4 ml Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile contiene 637,9 mg di idrocortisone sodio succinato pari a 500 mg di idrocortisone

Eccipienti con effetti noti: contiene 36 mg di alcool benzilico, sodio bifosfato, sodio fosfato,

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

 

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e Solvente per Soluzione Iniettabile USO ENDOMUSCOLARE O ENDOVENOSO

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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SOLU-CORTEF è indicato in situazioni di emergenza in cui è necessario un effetto ormonale rapido ed intenso.

Insufficienza cortico-surrenale acuta. – Questa sindrome può essere indotta da stress grave (p.es.: atto operatorio, lesione traumatica o infezione acuta) in pazienti con morbo di Addison, panipopituitarismo o insufficienza corticosurrenale latente conseguente a terapia corticosteroidea.

Surrenectomia bilaterale. – SOLU-CORTEF dovrà essere somministrato immediatamente prima dell’atto operatorio e ad intervalli opportuni per sostenere il paziente durante tutto il periodo di massimo stress.

Shock grave resistente alla terapia anti-shock standard. – In casi particolari di shock resistente a qualsiasi trattamento standard, compresa la

somministrazione di sangue e di vasocostrittori, l’iniezione endovenosa di SOLU-CORTEF può portare ad un ristabilimento emodinamico.

Reazioni di ipersensibilità acuta (non trattabili in maniera convenzionale). – Nello stato asmatico, negli stati di reazioni allergiche a farmaci e di anafilassi.

Lupus eritematoso disseminato in fase di ricaduta. – In questa affezione SOLU-CORTEF, somministrato per via endovenosa, è utile quale terapia d’attacco.

Non appena ottenuto il miglioramento clinico si passerà al trattamento per via orale con dosi opportune di corticosteroidi.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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SOLU-CORTEF può essere somministrato per via endovenosa per fleboclisi o per via endomuscolare; ma la via da preferirsi, nei casi urgenti, è l’iniezione endovenosa.

Posologia

La dose iniziale di SOLU-CORTEF varia da 100 mg a 500 mg, secondo la gravità dell’affezione, somministrati per via endovenosa, in un periodo di tempo di almeno 30 secondi. Questa dose può essere ripetuta ad intervalli di 1, 3, 6 e 10 ore, conforme all’entità della sindrome e alla risposta del paziente. La dose può essere ridotta per bambini e ragazzi, tenendo presente che essa è regolata più dalla gravità della sindrome e della risposta del paziente che dall’età e dal peso corporeo.

I pazienti soggetti a stress grave conseguente a terapia corticosteroidea dovranno essere scrupolosamente osservati per scoprire eventuali sintomi di insufficienza surrenalica.

In pazienti con insufficienza epatica, potrebbe verificarsi un aumento dell’effetto e dovrebbe essere considerato una diminuzione del dosaggio (vedere paragrafo 4.4)

Modo di somministrazione

Premere a fondo il tappo per immettere il solvente nel comparto inferiore della fiala contenente il liofilizzato. Agitare la fiala fino a completa soluzione. Impiegare entro 72 ore dalla preparazione. Togliere il coperchietto di plastica che protegge la parte centrale del tappo di gomma e sterilizzare opportunamente. Inserire l’ago direttamente attraverso il centro del tappo finché la punta sia appena visibile. Capovolgere la fiala e aspirare il contenuto. Per le iniezioni endomuscolari o endovenose non è necessaria una ulteriore diluizione: per le fleboclisi con SOLU-CORTEF impiegare un volume da 100 a 1000 ml (mai inferiore a 100 ml) di soluzione glucosata al 5% o di soluzione fisiologica o di soluzione glucosata al 5% in soluzione fisiologica (se il paziente non è a dieta iposodica) e diluire SOLU-CORTEF in detta soluzione.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Infezioni micotiche sistemiche.

Non deve essere somministrato ai bambini prematuri o ai neonati. Vedere il paragrafo 4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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I dati emersi da uno studio clinico, condotto negli U.S.A. per valutare l’efficacia del metilprednisolone sodio succinato nello shock settico, hanno messo in evidenza una maggiore incidenza di mortalità nei pazienti con elevati valori di

creatinina sierica all’inizio del trattamento, come pure nei pazienti che hanno sviluppato un’infezione secondaria dopo l’inizio del trattamento.

Nei pazienti in terapia corticosteroidea, sottoposti a particolari stress è indispensabile un adattamento della dose a seconda dell’entità della condizione stressante.

I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti; valutare l’opportunità di istituire un’adeguata terapia antibiotica.

Dosi medie ed elevate di idrocortisone e cortisone possono causare un aumento della pressione sanguigna, una ritenzione idrosalina ed un aumento dell’escrezione di potassio.

Tali effetti si verificano meno probabilmente con i derivati sintetici, tranne quando siano usati in dosi elevate.

Possono essere necessarie una diminuzione di sodio ed un aumento di potassio nella dieta.

Tutti i corticosteroidi aumentano l’escrezione di calcio.

Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo.

Non effettuare altri procedimenti di immunizzazione in pazienti sotto terapia corticosteroidea, particolarmente a dosi elevate, a causa dei rischi possibili di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorporale.

L’impiego di SOLU-CORTEF nella tubercolosi attiva va limitato a quei casi di malattia fulminante o disseminata in cui il corticosteroide è usato per il trattamento della malattia sotto un opportuno regime antitubercolare.

Se i corticosteroidi sono somministrati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta osservazione in quanto si può verificare una riattivazione della malattia. Durante una terapia prolungata, questi pazienti devono ricevere una copertura chemioprofilattica.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Questo medicinale non deve essere dato ai bambini prematuri o ai neonati.. Può causare reazioni tossiche e anafilattoidi in neonati e bambini fino ai 3 anni. Vedere il paragrafo 4.3 Controindicazioni

L’impiego del conservante alcool benzilico è stato associato a gravi reazioni avverse, inclusa la “sindrome di gasping “ e la morte in pazienti pediatrici. Nonostante le normali dosi terapeutiche del prodotto trasportino quantità di alcool benzilico sostanzialmente inferiori a quelle riportate in associate alla “sindrome di gasping”, la quantità minima di alcool benzilico con la quale si può verificare tossicità non è nota.

Il rischio di tossicità da alcool benzilico dipende dalla quantità somministrata e dalla capacità epatica di eliminare la sostanza.

Nei neonati prematuri e sottopeso e può esservi maggiore probabilità di sviluppare tossicità.

La soluzione di SOLU-CORTEF si mantiene stabile per 3 giorni a temperatura ambiente, protetta dalla luce.

Poichè si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti all’anamnesi allergico a qualsiasi medicamento.

L’insufficienza surrenalica secondaria indotta dal farmaco può essere minimizzata mediante una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa può persistere per mesi dopo l’interruzione della terapia; pertanto, se il paziente è soggetto a condizioni di stress durante questo periodo, si deve adottare una idonea terapia ormonale. Poichè la secrezione mineralcorticoide può essere alterata, somministrare in associazione sali e/o farmaci ad attività mineralcorticoide.

Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi può aumentare.

Nei pazienti con insufficienza epatica, l’effetto dell’ idrocortisone potrebbe aumentare a causa della significativa diminuzione del metabolismo e dell’eliminazione dell’idrocortisone stesso.

Inoltre questi farmaci vanno usati con cautela in pazienti con herpes simplex oculare a causa di una possibile perforazione corneale.

La terapia con corticosteroidi è stata associata a corioretinopatia sierosa centrale che può causare distaccamento della retina.

In corso di terapia si suggerisce di ridurre gradualmente la posologia allo scopo di trovare la più bassa dose di mantenimento. I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche quali euforia, insonnia, instabilità emotiva, cambiamenti di personalità, gravi depressioni fino a manifestazioni francamente psicotiche.

Inoltre, un’ instabilità emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi.

Sono state riscontrate segnalazioni di lipomatosi epidurale in pazienti che assumono corticosteroidi, solitamente con un uso prolungato di alte dosi.

L’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela in corso di terapia corticosteroidea nei pazienti con ipoprotrombinemia.

Gli steroidi devono essere usati con cautela in caso di coliti ulcerose non specifiche, se vi è pericolo di perforazione; ulcera peptica latente o attiva; insufficienza renale; ipertensione arteriosa; osteoporosi e miastenia grave.

Particolare attenzione deve essere riservata allo sviluppo corporeo di neonati e bambini sottoposti a prolungata terapia a base di corticosteroidi.

Una crisi da feocromocitoma, che può essere fatale, è stata riportata dopo somministrazione di corticosteroidi sistemici. In pazienti con feocromocitoma sospetto o identificato, i corticosteroidi devono essere somministrati solo dopo un’appropriata valutazione del rischio /beneficio.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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I corticosteroidi interagiscono principalmente con: rifampicina, fenitoina, barbiturici (diminuito effetto corticosteroideo), estrogeni, ketoconazolo, eritromicina, troleandomicina (aumentato effetto corticosteroideo), salicilati

(diminuito effetto dei salicilati), acido etacrinico, tiazidici, furosemide (aumentata perdita di potassio), indometacina, acido acetilsalicilico, FANS (aumentato rischio di ulcerazione gastrica), ciclofosfamide (diminuito effetto della ciclofosfamide), anfotericina (ipopotassiemia), antidiabetici (diminuzione del controllo della glicemia).

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non esistendo dati nell’uomo sugli effetti della terapia corticosteroidea sulla riproduzione, nella donna in stato di gravidanza accertata o presunta, o in corso di allattamento, l’uso dei corticosteroidi deve essere riservato ai casi di effettiva necessità sotto il controllo diretto del medico. I corticosteroidi attraversano facilmente la placenta. Qualora fosse improrogabile il trattamento prolungato o ad alte dosi con corticosteroidi durante la gravidanza, il neonato dovrà essere attentamente sorvegliato per escludere la presenza di iposurrenalismo. I corticosteroidi sono escreti nel latte materno.

L’alcool benzilico può attraversare la placenta. Vedere il paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’ uso.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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L’ effetto dei corticosteroidi sulla capacità di guidare o di usare macchinari non è stato valutato sistematicamente Effetti indesiderati, come la sincope, vertigini e convulsioni sono possibili dopo il trattamento con corticosteroidi. Se i pazienti sono affetti, non devono guidare o utilizzare macchinari.

Qualora l’uso dello steroide comporti turbe comportamentali o dell’umore, é opportuno evitare tali mansioni.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Tabella degli effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi Frequenza non nota
(Non possone essere stimate dai dati
disponibili)
Infezioni ed Infestazioni Infezioni mascherate;
Infezioni opportunistiche (con qualsiasi agente patogeno ed in qualsiasi parte del corpo da lieve a fatale);
Infezione (riattivazione, inclusa la riattivazione
della tubercolosi);
Neoplasie benigne, maligne
e di natura sconosciuta (incluse cisti e polipi)
Sarcoma di Kaposi (riscontrato in pazienti trattati con corticosteroidi);
Disturbi del sistema immunitario Ipersensività (incluse reazioni anafilattiche/anafilattoidi [Es.
broncospasmo, edema della laringe, orticaria]);
Possono inibire reazioni ai test cutanei;
Disturbi del sistema
endocrino
Cushingoide;
Soppressione dell’asse ipofisi surrene;
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ritenzione di sodio; Ritenzione di liquidi; Alcalosi ipokalemica;
Alterata tolleranza al glucosio;
lipomatosi epidurale
Tabella degli effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi Frequenza non nota
(Non possone essere stimate dai dati
disponibili)
Disturbi psichiatrici Alterazioni psichiche/manifestazioni psicotiche (Euforia, Insonnia, Sbalzi d’umore, Cambiamenti di personalità, Depressione, Esacerbazione di un’instabilità emotiva preesistente o tendenze
psicotiche);
Patologie del sistema nervoso Aumento della pressione endocranica; Ipertensione endocranica benigna; Convulsioni;
Vertigini,
cefalea
Patologie dell’occhio Cataratta subcapsulare; Esoftalmo; corioretinopatia sierosa
Patologie cardiache Insufficienza cardiaca congestizia (in pazienti
sensibili);
Patologie vascolari Ipertensione;
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Sindrome di gasping;
Patologie gastrointestinali Ulcera peptica (con possible perforazione ed emorragia);
Emorragia gastrica; pancreatite; Esofagite;
Perforazione intestinale;
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Petecchie; Ecchimosi; Atrofia cutanea;
Assottigliamento e fragilità della cute, iper o ipopigmentazione,
ascesso
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Miopatia;
Debolezza muscolare; Osteonecrosi; Osteoporosi;
Frattura patologica;
Ritardo di crescita; fragilità ossea
Patologie dell’apparato riproduttivo e della
mammella
Mestruazioni irregolari; disendocrinie
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
Difficoltà di cicatrizzazione;
Esami di laboratorio Aumento della pressione intraoculare; Diminuita tolleranza ai carboidrati; Aumento del fabbisogno di insulina (o di ipoglicemizzanti orali nei diabetici);
Diminuzione del potassio sierico;
Tabella degli effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi Frequenza non nota
(Non possone essere stimate dai dati
disponibili)
Bilancio azotato negativo (dovuto al catabolismo proteico);
Aumento del calcio urinario; Aumento dell’alaninaaminotrasferasi;
Aumento dell’aspartato aminotrasferasi;
Aumento della fosfatasi alcalina sierica;
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Frattura da compressione vertebrale;
Rottura del tendine (in particolare del tendine di Achille)

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

 

04.9 Sovradosaggio

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Non esiste evidenza clinica di sovradosaggio acuto con SOLU-CORTEF (idrocortisone sodio succinato). L’idrocortisone é dializzabile.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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SOLU-CORTEF, contiene quale unico principio attivo il sale sodico dell’estere succinico dell’idrocortisone. E’ solubilissimo in acqua e consente l’immediata somministrazione endovenosa di dosi relativamente elevate di idrocortisone in un piccolo volume di diluente, in situazioni in cui sono urgentemente necessari livelli ematici elevati dell’ormone.

SOLU-CORTEF (idrocortisone sodio succinato) esplica attività metaboliche ed antinfiammatorie uguali a quelle dell’idrocortisone. Quando le due molecole vengono somministrate per via parenterale e in quantità equimolari, l’attività biologica é equivalente.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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L’idrocortisone sodio succinato é un profarmaco che viene rapidamente idrolizzato nel principio attivo, idrocortisone.

L’idrocortisone si distribuisce abbondantemente nell’organismo e si lega in misura superiore al 90% alle proteine plasmatiche, in particolare alla transcortina e in misura minore all’albumina.

L’eliminazione avviene nelle urine principalmente sotto forma di metaboliti glucuronconiugati e in misura minore in forma immodificata.

L’emivita di eliminazione dopo somministrazione endovenosa di 5-10-20 mg é di circa 1,3-1,7 ore, il volume di distribuzione allo steady state di 20,7-26 l e la clearance plasmatica di 209-239 ml/min. x m2. Dopo somministrazione di una dose di 40 mg, l’emivita di eliminazione é di 1,9 ore, il volume di distribuzione 37,5 l e la clearance plasmatica di 294 ml/min. x m2. Tali variazioni sono da

correlare alla saturazione dei siti di legame della transcortina con conseguente incremento della quota libera.

L’eliminazione della dose somministrata è quasi completa entro la 12ª ora, per cui se si richiedono livelli ematici costantemente elevati di idrocortisone, il SOLU-CORTEF deve essere somministrato ogni 4-6 ore. Anche dopo somministrazione per via endomuscolare, SOLU-CORTEF è rapidamente assorbito ed eliminato in modo analogo a quello osservato dopo l’iniezione endovenosa.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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E’ noto che i corticosteroidi, somministrati ad alte dosi nell’animale da esperimento inducono malformazioni fetali quali palatoschisi, encefalocele e idrocefalo.

Non ci sono evidenze di effetti mutageni, cancerogeni o di alterazioni della fertilità.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Un flacone: contiene:

camera inferiore: Sodio bifosfato, sodio fosfato

camera superiore: Alcool benzilico, acqua per preparazioni iniettabili.

 

06.2 Incompatibilità

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Poiché la compatibilità e la stabilità dell’idrocortisone sodio succinato in soluzione per somministrazione endovenosa con altri farmaci dipendono da vari fattori (pH finale delle soluzioni, concentrazione, temperatura, ecc.) si consiglia, ove possibile, di somministrare SOLU-CORTEF separatamente.

 

06.3 Periodo di validità

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36 mesi a confezionamento integro. 72 ore la soluzione ricostituita.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Proteggere dalla luce. Non congelare.

La soluzione ricostituita si mantiene stabile per 72 ore a temperatura ambiente, protetta dalla luce

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flacone a doppia camera, in vetro neutro SOLU-CORTEF, 100 mg/2 ml

SOLU-CORTEF, 250 mg/2 ml SOLU-CORTEF, 500 mg/4 ml

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Vedere “Posologia e modo di somministrazione”

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Pfizer Italia S.r.l. – via Isonzo, 71-04100 Latina

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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SOLU-CORTEF, 100 mg/2 ml, AIC 013469010

SOLU-CORTEF, 250 mg/2 ml, AIC 013469022

SOLU-CORTEF, 500 mg/4 ml, AIC 013469034

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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31 maggio 2005

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-