Plitagamma
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Plitagamma: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Plitagamma 50 mg/ml soluzione per infusione
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Immunoglobulina umana normale (IVIg) Un ml di soluzione contiene:
Immunoglobulina umana normale 50 mg
(di cui almeno il 97% è IgG)
Un flaconcino da 10 ml contiene: 0,5 g di immunoglobulina umana normale Un flacone da 50 ml contiene: 2,5 g di immunoglobulina umana normale Un flacone da 100 ml contiene: 5 g di immunoglobulina umana normale
Un flacone da 200 ml contiene: 10 g di immunoglobulina umana normale Un flacone da 400 ml contiene: 20 g di immunoglobulina umana normale
Distribuzione percentuale delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi):
IgG1 | 66,6% |
---|---|
IgG2 | 28,5% |
IgG3 | 2,7% |
IgG4 | 2,2% |
Il contenuto in IgA è inferiore a 50 microgrammi/ml. Prodotto da plasma di donatori umani.
Eccipiente con effetti noti:
Un ml contiene 50 mg di D-sorbitolo
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Soluzione per infusione.
La soluzione è limpida o leggermente opalescente, incolore o giallo chiaro. Plitagamma è isotonico, con osmolalità da 240 a 370 mOsm/kg.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (2-18 anni) per:
Sindromi da immunodeficienza primaria (PID) con alterata produzione di anticorpi (vedere paragrafo 4.4).
Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti con leucemia linfocitica cronica che non hanno risposto alla profilassi antibiotica.
Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti con mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto all’immunizzazione pneumococcica.
Ipogammaglobulinemia in pazienti che sono stati sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche (haematopoietic stem cell transplantation, HSCT).
AIDS congenito con infezioni batteriche ricorrenti. Immunomodulazione in adulti, bambini e adolescenti (2-18 anni) per:
Trombocitopenia Immune Primaria (ITP), in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di interventi chirurgici, per il ripristino della conta piastrinica.
Sindrome di Guillain Barré.
Malattia di Kawasaki.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
La terapia sostitutiva deve essere iniziata e monitorata sotto la supervisione di uno specialista nel trattamento dell’immunodeficienza.
Posologia
La dose e il regime posologico dipendono dall’indicazione.
Nella terapia sostitutiva la dose deve essere personalizzata per ogni paziente in base alla farmacocinetica ed alla risposta clinica. I regimi posologici di seguito riportati sono indicativi.
Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primaria.
Il regime posologico deve indurre il raggiungimento di una concentrazione minima di IgG (misurata prima della successiva infusione) di almeno 5 – 6 g/l. Sono necessari da tre a sei mesi dall’inizio della terapia per raggiungere l’equilibrio. La dose iniziale raccomandata è compresa tra 0,4 e 0,8 g/kg da somministrare una volta, seguita da almeno 0,2 g/kg da somministrare ogni 3-4 settimane.
La dose necessaria per ottenere una concentrazione minima di 5-6 g/l è compresa tra
0,2 e 0,8 g/kg/mese. L’intervallo tra le dosi dopo il raggiungimento dello stato stazionario è compreso tra 3 e 4 settimane.
È necessario misurare ed accertare le concentrazioni minime congiuntamente all’incidenza dell’infezione. Per ridurre il tasso di infezione, potrebbe essere necessario l’aumento della dose e puntare a dosi minime più alte.
Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti con leucemia linfocitica cronica che non hanno risposto alla profilassi antibiotica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti con mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto all’immunizzazione pneumococcica; AIDS congenito con infezioni batteriche ricorrenti
La dose raccomandata è compresa tra 0,2 e 0,4 g/kg ogni 3-4 settimane.
Ipogammaglobulinemia nei pazienti che sono stati sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche.
La dose raccomandata è compresa tra 0,2 e 0,4 g/kg ogni 3-4 settimane. Le concentrazioni minime devono essere mantenute sopra 5 g/l.
Trombocitopenia Immune Primaria
Esistono due schemi di trattamento alternativi:
0,8 – 1 g/kg il primo giorno; questa dose può essere ripetuta una volta entro tre giorni;
0,4 g/kg ogni giorno per 2-5 giorni.
Il trattamento può essere ripetuto in caso di recidiva.
Sindrome di Guillain Barré
0,4 g/kg/giorno per 5 giorni.
Malattia di Kawasaki
Somministrare 1,6 – 2,0 g/kg in dosi frazionate in 2-5 giorni oppure 2,0 g/kg in dose singola. I pazienti devono essere trattati contemporaneamente con acido acetilsalicilico.
I dosaggi raccomandati sono riassunti nella seguente tabella:
Indicazione | Dose | Frequenza delle iniezioni |
---|---|---|
Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primaria |
– dose iniziale: 0,4 – 0,8 g/kg – successivamente: 0,2 – 0,8 g/kg |
ogni 3 – 4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG di almeno 5 – 6 g/l |
Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza secondaria | 0,2 – 0,4 g/kg | ogni 3 – 4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG di almeno 5 – 6 g/l |
AIDS congenito | 0,2 – 0,4 g/kg | ogni 3 – 4 settimane |
Ipogammaglobulinemia (< 4 g/l) in pazienti che sono stati sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche |
0,2 – 0,4 g/kg | ogni 3 – 4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG superiore a 5 g/l |
Immunomodulazione: | ||
Trombocitopenia Immune Primaria | 0,8 – 1 g/kg o | al giorno 1, con possibilità di ripetizione una volta entro 3 giorni |
0,4 g/kg/die | per 2 – 5 giorni | |
Sindrome di Guillain Barré | 0,4 g/kg/die | per 5 giorni |
Malattia di Kawasaki | 1,6 – 2 g/kg o | in dosi frazionate nel corso di 2 – 5 giorni in associazione con acido acetilsalicilico |
2 g/kg | in una sola dose in associazione con acido acetilsalicilico |
Popolazione pediatrica
Plitagamma è controindicato nei bambini da 0 a 2 anni (vedere paragrafo 4.3).
Dal momento che la posologia per ogni indicazione viene data in base al peso corporeo ed aggiustata in base al risultato clinico delle sopramenzionate condizioni, la posologia nei bambini e negli adolescenti (2-18) non è considerata diversa da quella degli adulti.
Modo di somministrazione
Per uso endovenoso.
L’immunoglobulina umana normale deve essere somministrata per via endovenosa ad una velocità iniziale di 0,01 – 0,02 ml/kg/minuto per i primi trenta minuti. Se ben tollerata (vedere paragrafo 4.4.), la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di
0,1 ml/kg/minuto.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4.).
Ipersensibilità alle immunoglobuline umane, in particolare in pazienti che presentano anticorpi anti-IgA.
Intolleranza al fruttosio (vedere il paragrafo 4.4).
Nei neonati e nei bambini piccoli (0-2 anni) l’intolleranza ereditaria al fruttosio (IEF) potrebbe non essere stata ancora diagnosticata e in tali soggetti l’assunzione di questo medicinale potrebbe essere fatale. Perciò neonati e bambini piccoli non devono ricevere questo medicinale.
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Ogni ml di questo prodotto medicinale contiene 50 mg di sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari d’intolleranza al fruttosio non devono prendere questo medicinale.
In persone di età superiore a 2 anni con IEF, si sviluppa una spontanea avversione ad alimenti contenenti fruttosio e può essere collegata con il manifestarsi dei sintomi (vomito, disordini gastro-intestinali, apatia, ritardo nel peso e nell’altezza). Pertanto, ciascun paziente dev’essere sottoposto a una dettagliata anamnesi sui sintomi dell’IEF, prima di ricevere Plitagamma.
In caso di somministrazione accidentale e sospetta intolleranza al fruttosio, la somministrazione deve essere immediatamente sospesa, la normale glicemia deve essere ristabilita e la funzione degli organi deve essere stabilizzata tramite terapia intensiva.
Non si prevedono interferenze con la determinazione della glicemia.
Alcune reazioni avverse gravi da farmaci possono essere correlate alla velocità d’infusione. La velocità d’infusione raccomandata nel paragrafo 4.2. va seguita scrupolosamente. I pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati per qualsiasi sintomo durante l’intero periodo dell’infusione.
Alcune reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente:
in caso di velocità d’infusione elevata
in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta oppure, in rari casi, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o quando è trascorso un lungo periodo di tempo dalla precedente infusione.
Spesso è possibile evitare potenziali complicazioni verificando che i pazienti:
non siano sensibili all’immunoglobulina umana normale somministrando dapprima il prodotto lentamente (ad una velocità iniziale di 0,01 – 0,02 ml/kg/min)
siano attentamente monitorati per vedere eventuali sintomi durante il periodo d’infusione. In particolare, i pazienti mai trattati con immunoglobulina umana normale, i pazienti provenienti da un altro prodotto IVIg o per i quali sia trascorso un lungo periodo dalla precedente infusione, devono essere monitorati durante la prima infusione e nella prima ora successiva, per rilevare potenziali reazioni avverse. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.
In caso di reazioni avverse, o si riduce la velocità d’infusione o la si interrompe.
Il trattamento necessario dipende dalla natura e dalla gravità della reazione avversa.
In caso di shock, deve essere messo in atto il trattamento medico standard per lo shock.
In tutti i pazienti, la somministrazione di IVIg richiede:
adeguata idratazione prima dell’inizio dell’infusione di IVIg
monitoraggio della diuresi
monitoraggio dei livelli sierici di creatinina
evitare l’utilizzo concomitante di diuretici dell’ansa. Ipersensibilità
Vere reazioni d’ipersensibilità sono rare. Si possono verificare in pazienti con anticorpi anti-IgA.
Le IVIg non sono indicate in pazienti con deficit selettivo di IgA, laddove il deficit di IgA è l’unica anomalia.
Raramente, l’immunoglobulina umana normale può causare un brusco abbassamento della pressione arteriosa con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobulina umana normale.
Tromboembolismo
Esistono evidenze cliniche di un’associazione tra somministrazione di IVIg ed eventi tromboembolici, quali infarto miocardico, problemi cerebro-vascolari (tra cui stroke), embolia polmonare e trombosi venose profonde, che si presume siano correlati ad un relativo aumento della viscosità ematica per l’elevato afflusso di immunoglobulina in pazienti a rischio. Bisogna prestare particolare attenzione nel prescrivere ed infondere IVIg in pazienti obesi e in pazienti con fattori di rischio preesistenti di eventi trombotici (come età avanzata, ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con trombofilia acquisita o congenita, pazienti con prolungati periodi d’immobilità, pazienti gravemente ipovolemici, pazienti con disturbi che provocano un aumento della viscosità ematica).
In pazienti a rischio tromboembolico, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità d’infusione e alla dose minima praticabile.
Insufficienza renale acuta
Sono stati riportati casi d’insufficienza renale acuta in pazienti che seguono una terapia con IVIg. Nella maggior parte dei casi, sono stati identificati dei fattori di rischio, quali insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, concomitante assunzione di farmaci nefrotossici o età superiore a 65 anni.
In caso d’insufficienza renale, va presa in considerazione l’interruzione della terapia con IVIg. Sebbene tali episodi di disfunzione renale e insufficienza renale acuta siano stati associati all’uso di molti prodotti IVIg autorizzati, contenenti vari eccipienti quali saccarosio, glucosio e maltosio, quelli che contengono saccarosio come stabilizzante rappresentano un’altissima percentuale del numero complessivo. Nei pazienti a rischio, va considerata l’opportunità di utilizzare prodotti IVIg che non contengano questi eccipienti. Plitagamma non contiene saccarosio, maltosio o glucosio.
In pazienti a rischio d’insufficienza renale acuta, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità d’infusione e alla dose minima praticabile.
Sindrome di Meningite Asettica (AMS)
La meningite asettica si è manifestata in associazione con trattamento di IVIg. L’interruzione del trattamento con IVIg ha portato a remissione di AMS entro pochi giorni senza postumi. La sindrome di solito inizia entro poche ore fino ai 2 giorni dopo il trattamento con IVIg. Gli studi sul liquido
cerebro-spinale sono spesso positivi con pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm3, prevalentemente della serie granulocitaria e livelli elevati di proteine, fino a diverse centinaia di mg/dl. La meningite asettica può verificarsi più frequentemente in associazione con alte dosi (2 g/kg) di IVIg.
Anemia emolitica
I prodotti IVIg possono contenere gruppi di anticorpi del sangue che possono agire da emolitici ed indurre in vivo il rivestimento dei globuli rossi con immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coomb) e, raramente, emolisi. L’anemia emolitica si può sviluppare in seguito a terapia di IVIg dovuta all’aumento di captazione di globuli rossi. I soggetti che ricevono delle IVIg devono essere monitorati per segni clinici e sintomi di emolisi (vedere paragrafo 4.8).
Interferenza con test sierologici
Dopo l’infusione di immunoglobulina, il transitorio incremento dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue di un paziente può condurre a risultati falsi positivi nei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi ad antigeni eritrocitari, ad esempio A, B, D, può interferire con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, ad esempio il test diretto dell’antiglobulina (DAT, test diretto di Coomb).
Agenti trasmissibili
Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall’uso di medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei lotti di plasma per individuare l’eventuale presenza di marker d’infezione e l’inclusione di passaggi produttivi efficaci per l’inattivazione/rimozione di virus. Nonostante ciò, quando sono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere un agente infettivo non può essere completamente esclusa. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni.
Le misure messe in atto sono considerate efficaci per virus capsulati come HIV, HBV e HCV, e per virus non capsulati, come HAV e parvovirus B19.
Esiste una rassicurante esperienza clinica in merito alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con immunoglobuline e si ritiene che il contenuto anticorpale dia un importante contributo alla sicurezza virale.
È fortemente raccomandato che, ogni qualvolta sia somministrato Plitagamma ad un paziente, il nome ed il numero di lotto del prodotto siano registrati per mantenere un legame tra il paziente ed il lotto del prodotto.
Popolazione pediatrica
Quando si somministra Plitagamma a pazienti pediatrici (>2 anni), si raccomanda di eseguire il monitoraggio dei parametri vitali del paziente.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Vaccini con virus vivi attenuati
La somministrazione di immunoglobulina può compromettere per un periodo minimo di 6 settimane e un periodo massimo di 3 mesi l’efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto, deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con virus vivi attenuati. In caso di morbillo, tale compromissione può persistere fino ad 1 anno. Pertanto è necessario controllare lo stato degli anticorpi nei pazienti che ricevono il vaccino contro il morbillo.
Popolazione pediatrica
Si prevede che le stesse interazioni elencate per gli adulti possano presentarsi anche nei bambini.
04.6 Gravidanza e allattamento
La sicurezza di questo medicinale in gravidanza non è stata stabilita in studi clinici controllati e pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e alle madri che allattano al seno. È stato dimostrato che le IVIg attraversano la placenta, aumentando dopo il terzo trimestre.
L’esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non sono prevedibili effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato.
Allattamento
Le immunoglobuline sono escrete nel latte e possono contribuire a proteggere il neonato da agenti patogeni che hanno accesso all’organismo attraverso le mucose.
Fertilità
L’esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non ci sono effetti dannosi sulla fertilità.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
La capacità di guidare e usare macchinari può essere compromessa da alcune reazioni avverse associate all’uso di Plitagamma. I pazienti che hanno manifestato reazioni avverse durante il trattamento dovranno attendere che tali reazioni terminino prima di guidare o usare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Reazioni avverse quali brividi, cefalea, capogiri, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e moderata lombalgia possono verificarsi occasionalmente.
Raramente le immunoglobuline umane normali causano un brusco abbassamento della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità ad una precedente somministrazione.
Dopo la somministrazione di immunoglobulina umana normale sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile e rari casi di reazioni cutanee transitorie (compreso il lupus eritematoso cutaneo – frequenza non nota). Reazioni emolitiche reversibili, sono state osservate, specialmente in quei pazienti che possiedono gruppi sanguigni A, B, e AB. Raramente si può sviluppare un’anemia emolitica che richieda una trasfusione dopo trattamento ad alte dosi con IVIg (vedere anche paragrafo 4.4).
È stato osservato un aumento del livello sierico di creatinina e/o insufficienza renale acuta.
Molto raramente: reazioni tromboemboliche quali infarto del miocardio, stroke, embolia polmonare, trombosi venose profonde.
In merito alla sicurezza riguardo gli agenti trasmissibili, vedere il paragrafo 4.4. Tabella degli eventi avversi
La tabella presentata di seguito è in accordo alla Classificazione MedDRA per sistemi e organi (SOC e Preferred Term Level).
Le frequenze sono state determinata secondo la seguente convenzione:
molto comune (≥1/10)
– comune (≥1/100, <1/10)
– non comune (≥1/1.000, <1/100)
– raro (≥1/10.000, <1/1.000)
– molto raro (<1/10.000)
non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.
Frequenza di Reazioni Avverse (ADRs) derivante da studi clinici condotti con un prodotto a base di immunoglobulina umana normale endovenosa, che ha la stessa forma farmaceutica, composizione quali-quantitativa (e processo produttivo) di Plitagamma, è la seguente:
Classificazione MedDRA per Sistemi e Organi (SOC) | Reazione Avversa- livello termine preferito (PT) | Frequenza |
---|---|---|
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Comune |
Capogiro | Non comune | |
Patologie vascolari |
Ipotensione, ipertensione, ipertensione diastolica, fluttuazioni della pressione sanguigna |
Non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Bronchite, tosse, sibilo | Non comune |
Patologie gastrointestinali |
Diarrea, nausea, vomito, dolori addominali, dolore alla parte superiore dell’addome |
Non comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Orticaria, rash con prurito, dermatite da contatto |
Non comune |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Dolore dorsale, artralgia, mialgia, crampi muscolari | Non comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia, reazione nel sito d’iniezione | Comune |
Brividi febbrili, astenia, dolore, infiammazione nel sito d’infusione, edema nel sito d’iniezione, dolore nel sito d’iniezione, prurito nel sito d’iniezione, gonfiore nel sito dell’iniezione, migrazione di trapianto |
Non comune | |
Esami diagnostici |
Positivo al test di Coombs, diminuzione della pressione sistolica, aumento della pressione sistolica, aumento della temperatura corporea |
Non comune |
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Le reazioni avverse post-marketing segnalate con maggiore frequenza da quando il medicinale è stato autorizzato sono state:
– Classificazione MedDRA per Sistemi e Organi (SOC) |
Reazione Avversa- livello termine preferito (PT) |
Frequenza |
---|---|---|
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Non nota |
Patologie vascolari | Vampante | Non nota |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Non nota |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, | Non nota |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Dolore dorsale | Non nota |
---|---|---|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Piressia, brividi, dolore toracico, malessere | Non nota |
Esami diagnostici |
Aumento della pressione arteriosa, diminuzione della pressione arteriosa |
Non nota |
Popolazione pediatrica
Sono stati valutati i risultati di sicurezza per i 29 pazienti pediatrici (quelli ≤ 17 anni) inclusi negli studi nella Sindrome da Immunodeficienza Primaria (PID). È stato osservato che la percentuale di cefalea, piressia, tachicardia e ipotensione nei bambini è più elevata rispetto a quella rilevata negli adulti. La valutazione dei parametri vitali negli studi clinici condotti con un prodotto a base di immunoglobulina umana normale endovenosa, che ha la stessa forma farmaceutica, composizione quali-quantitativa (e processo produttivo) di Plitagamma, nella popolazione pediatrica non ha indicato alcun pattern di alterazioni clinicamente rilevanti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: https://www.aifa.gov.it/it/responsabili.
04.9 Sovradosaggio
Il sovradosaggio può portare al sovraccarico idrico e all’iperviscosità, particolarmente nei pazienti a rischio, inclusi i pazienti anziani o pazienti con compromissione renale.
Popolazione pediatrica
Informazioni sul sovradosaggio nei bambini non sono state stabilite con Plitagamma. Tuttavia, come nella popolazione adulta, il sovradosaggio può portare al sovraccarico idrico e all’iperviscosità, come con qualsiasi altra immunoglobulina endovenosa.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: sieri immuni e immunoglobuline: immunoglobuline umane normali per somministrazione endovenosa, codice ATC: J06BA02.
L’immunoglobulina umana normale contiene principalmente immunoglobulina G (IgG) con un ampio spettro di anticorpi contro agenti infettivi.
L’immunoglobulina umana normale contiene gli anticorpi IgG presenti nella popolazione normale. Solitamente è preparata da pool di plasma ottenuto da non meno di 1.000 donatori. La distribuzione delle sottoclassi di immunoglobulina G è proporzionale a quella del plasma umano nativo.
Dosi adeguate di questo prodotto medicinale consentono di riportare a valori normali dei livelli di immunoglobulina G abnormemente bassi.
Il meccanismo d’azione in indicazioni diverse dalla terapia sostitutiva non è del tutto chiaro, ma include effetti immunomodulatori. In uno studio clinico su pazienti affetti da ITP cronica è stato
ottenuto un aumento significativo del livello medio delle piastrine (64.000/µl), sebbene non siano stati raggiunti i livelli normali di tale popolazione cellulare.
Sono stati effettuati tre studi clinici con un prodotto a base di immunoglobulina umana normale endovenosa, che ha la stessa forma farmaceutica, composizione quali-quantitativa (e processo produttivo) di Plitagamma. Due studi valutano la terapia sostituiva in pazienti con immunodeficienza primaria (uno sia in adulti che in bambini sopra i 10 anni e un altro in bambini di età compresa tra 2 e 16 anni) ed il terzo valuta la terapia di immunomodulazione in pazienti adulti con porpora trombocitopenica.
Popolazione Pediatrica
I dati ottenuti da studi in cui erano inclusi bambini e adolescenti (2-18) non hanno evidenziato delle differenze che possano suggerire un comportamento diverso da quello della popolazione adulta.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
L’immunoglobulina umana normale è immediatamente e completamente biodisponibile nella circolazione del ricevente dopo somministrazione endovenosa. Si distribuisce in modo relativamente rapido tra il plasma e il liquido extravascolare, raggiungendo un equilibrio tra i compartimenti intra- ed extravascolari dopo circa 3 – 5 giorni.
L’immunoglobulina umana normale ha un’emivita di circa 30 – 32 giorni. Questa emivita può variare da paziente a paziente, soprattutto nell’immunodeficienza primaria.
Le IgG ed i complessi di IgG sono metabolizzati nelle cellule del sistema reticoloendoteliale.
Popolazione pediatrica
Non si prevedono differenti proprietà farmacocinetiche nella popolazione pediatrica.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Studi di tossicità a dose singola sono stati condotti su ratti (Studio CD01/7624T e 002/02) e topi (studio CD01/7955T, 001/02).
L’assenza di mortalità negli studi non clinici condotti con un prodotto a base di immunoglobulina umana normale endovenosa, che ha la stessa forma farmaceutica, composizione quali-quantitativa (e processo produttivo) di Plitagamma con dosi fino a 2500 mg/kg, unitamente all’assenza di qualsiasi reazione avversa evidente a carico dell’apparato respiratorio, circolatorio e del sistema nervoso centrale degli animali trattati, possono considerarsi a supporto della sicurezza di Plitagamma.
Gli studi di tossicità a dosi ripetute e di genotossicità sono impraticabili a causa dell’induzione e dell’interferenza degli anticorpi. Gli effetti del prodotto sul sistema immunitario del neonato non sono stati studiati.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
D-Sorbitolo
Acqua per preparazioni iniettabili
06.2 Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.
06.3 Periodo di validità
2 anni.
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto correttamente conservato in confezionamento integro.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 30 ºC. Non congelare.
Conservare nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Plitagamma è fornito in:
flaconcino di vetro tipo II con un tappo (gomma clorobutilica o clorobutilica-isoprenica) contenente 10 ml di soluzione
flaconi di vetro tipo II con un tappo (gomma clorobutilica o clorobutilica-isoprenica) contenenti 50 ml, 100 ml, 200 ml, o 400 ml di soluzione
Confezione: 1 flacone.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Il prodotto deve essere portato a temperatura ambiente o corporea prima dell’uso.
La soluzione deve essere limpida o leggermente opalescente e incolore o giallo pallido. Le soluzioni torbide o con sedimenti non devono essere usate.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Instituto Grifols, S.A.
Can Guasch, 2 – Parets del Vallès 08150 Barcelona – SPAGNA
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
AIC n°: 029249075 Plitagamma 50 mg/ml soluzione per infusione – 1 flaconcino in vetro da 10 ml AIC n°: 029249048 Plitagamma 50 mg/ml soluzione per infusione – 1 flacone in vetro da 50 ml AIC n°: 029249051 Plitagamma 50 mg/ml soluzione per infusione – 1 flacone in vetro da 100 ml AIC n°: 029249063 Plitagamma 50 mg/ml soluzione per infusione – 1 flacone in vetro da 200 ml AIC n°: 029249087 Plitagamma 50 mg/ml soluzione per infusione – 1 flacone in vetro da 400 ml
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
22 Dicembre 1994 / 28 Ottobre 1999.
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 13/11/2018