Almarytm: effetti collaterali e controindicazioni

Almarytm: effetti collaterali e controindicazioni

Almarytm 150 mg/15 ml soluzione iniettabile per (Flecainide Acetato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Almarytm “150 mg/15 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso” è indicato quando la principale esigenza clinica è il rapido controllo o la profilassi a breve termine delle seguenti aritmie:

in pazienti senza patologia cardiaca di tipo organico, tachicardie sopraventricolari parossistiche incluse la tachicardia da rientro nodale atrioventricolare, la tachicardia da rientro atrioventricolare, altre tachicardie sopraventricolari di meccanismo non specifico associate a sintomi disabilitanti e la fibrillazione/flutter atriale parossistica associata a sintomi disabilitanti.

aritmie ipercinetiche ventricolari documentate e pericolose per la vita, quali la tachicardia ventricolare sostenuta.

Almarytm 150 mg/15 ml soluzione iniettabile per: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Almarytm 150 mg/15 ml soluzione iniettabile per ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Almarytm 150 mg/15 ml soluzione iniettabile per, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Almarytm 150 mg/15 ml soluzione iniettabile per: controindicazioni

Ipersensibilità alla flecainide o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Scompenso cardiaco e pazienti con storia di infarto miocardico affetti da ectopie ventricolari asintomatiche o da tachicardia ventricolare asintomatica non sostenuta.

Shock cardiogeno.

Fibrillazione atriale di lunga data in cui non vi è stato alcun tentativo di conversione a ritmo sinusale e pazienti con malattia valvolare cardiaca emodinamicamente significativa.

Accertata sindrome di Brugada.

A meno che non sia disponibile uno stimolatore cardiaco per una cardiostimolazione di emergenza, Almarytm non deve essere somministrato ai pazienti con disfunzione del nodo del seno, disturbi della conduzione atriale, blocco atrio ventricolare di secondo grado o superiore, blocco di branca o blocco distale.

Pazienti con preesistente blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado, con blocco di branca destro quando associato a emiblocco sinistro (blocco bifascicolare), con blocco di branca sinistro, a meno che non sia disponibile un pacemaker per sostenere il ritmo cardiaco nel caso dovesse intervenire un blocco cardiaco completo.

Insufficienza cardiaca non compensata, o con scompenso latente.

In caso di preesistente infarto del miocardio l’uso di Almarytm “150 mg/15 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso” è controindicato, tranne che nel trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente.

Si tenga presente, infine, che in considerazione dell’effetto proaritmico della flecainide, Almarytm non va somministrato nelle aritmie non comprese tra le indicazioni e, in particolare, è controindicato nelle aritmie ventricolari asintomatiche ed in quelle sintomatiche meno gravi.

Almarytm 150 mg/15 ml soluzione iniettabile per: effetti collaterali

Gli effetti indesiderati più comuni verificatisi nei pazienti trattati con flecainide sono stati, in ordine di frequenza: capogiri (comprendenti anche segnalazioni di senso di stordimento, debolezza, instabilità, ecc.), disturbi visivi (sono comprese segnalazioni di offuscamento del visus, difficoltà di messa a fuoco, ecc.), senso di stanchezza, palpitazioni.

Gli eventi avversi sono elencati di seguito per classe sistemica organica e frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (? 1/10), comune (? 1/100 e < 1/10), non comune (? 1/1000 e <1/100), rara (?1/10.000 e < 1/1000) e molto rara (< 1/10.000), non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Alterazioni del sangue e del sistema linfatico
Non comune Conta eritrocitaria diminuita, conta dei leucociti diminuita, conta piastrinica diminuita
Disturbi del sistema immunitario
Molto rara Incremento degli anticorpi antinucleo con o senza infiammazione sistemica
Disturbi psichiatrici
Rara Allucinazioni, depressione, stato confusionale, ansia, amnesia, insonnia
Patologie del sistema nervoso
Molto comune Capogiri, di solito transitori
Rara Parestesia, atassia, ipoestesia, iperidrosi, sincope, tremore, vampate, sonnolenza, cefalea, neuropatia periferica, convulsioni,
discinesia
Patologie dell’occhio
Molto comune Alterazione visiva, come diplopia e visione offuscata
Molto rara Depositi corneali
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Rara Tinnito, vertigini
Patologie cardiache
Comune Proaritmia (più probabile nei pazienti con malattia cardiaca strutturale)
Non comune Pazienti con flutter atriale possono sviluppare una conduzione AV 1:1 con aumento della frequenza cardiaca
Non nota Possono verificarsi aumenti degli intervalli PR e QRS correlati alla dose (vedere paragrafo 4.4); alterazione della soglia di stimolazione (vedere paragrafo 4.4); blocco atrioventricolare di secondo e terzo grado, arresto cardiaco, bradicardia, insufficienza cardiaca/scompenso cardiaco congestizio, dolore toracico, ipotensione, infarto miocardico, palpitazioni, arresto sinusale e tachicardia (AT o VT) o fibrillazione ventricolare.
Smascheramento di una pre-esistente sindrome di Brugada
Patologie respiratorie, mediastiniche toraciche e
Comune Dispnea
Rara Polmonite
Non nota Fibrosi polmonare, malattia polmonare interstiziale
Patologie gastrointestinali
Non comune Nausea, vomito, stipsi, dolore addominale, diminuzione dell’appetito, diarrea, dispepsia, flatulenza
Patologie epatobiliari
Rara Aumento degli enzimi epatici con o senza ittero
Non nota Disfunzione epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune Dermatite alopecia allergica, compresi rash,
Rara Orticaria grave
Molto rara Reazioni di fotosensibilità
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune Astenia, affaticamento, febbre, edema

I pazienti hanno sviluppato pausa sinusale nell’1,2% dei casi (vedere paragrafo 4.4).

La frequenza della maggior parte degli effetti indesiderati gravi probabilmente aumenta con alti valori dei livelli plasmatici di flecainide, specialmente con quelli superiori a 1,0

µg/ml.

Negli studi di farmacovigilanza condotti dopo l’introduzione del farmaco sul mercato, si sono avute rare segnalazioni di disfunzioni epatiche comprendenti colestasi e insufficienza epatica e rarissime segnalazioni di discrasie ematiche. Quantunque non sia stato stabilito alcun rapporto di causa ed effetto, è consigliabile sospendere la somministrazione di Almarytm nei pazienti nei quali insorgano un inspiegato ittero o segni di disfunzione epatica o discrasie ematiche, onde eliminare la flecainide quale possibile causa.

I seguenti ulteriori effetti indesiderati, probabilmente correlati alla terapia con flecainide, si sono manifestati in un numero di pazienti variante tra l’1% e meno del 3%.

Effetti indesiderati generali: malessere. Cardiovascolari: pausa sinusale. Gastrointestinali: anoressia. Sistema nervoso: paresi.

I seguenti ulteriori effetti indesiderati, probabilmente correlati alla flecainide, sono stati riferiti in meno dell’1% dei pazienti.

Effetti indesiderati generali: labbra lingua e bocca gonfie, artralgia, broncospasmo, mialgia. Cardiovascolari: angina pectoris. Sistema urinario: poliuria, ritenzione urinaria. Cutanei: orticaria, dermatite esfoliativa, prurito. Visivi: dolore o irritazione oculare, fotofobia, nistagmo. Sistema nervoso: debolezza, alterazione del gusto, secchezza delle fauci, impotenza, disturbi della parola, stupore. Psichiatrici: diminuzione della libido, spersonalizzazione, euforia, aumentata attività onirica, apatia.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Almarytm 150 mg/15 ml soluzione iniettabile per: avvertenze per l’uso

La somministrazione per via endovenosa deve essere interrotta una volta ottenuto il controllo dell’aritmia.

Il passaggio alla somministrazione orale deve essere effettuato appena possibile.

Effetti proaritmici

Il trattamento con Almarytm deve avvenire in ospedale o sotto la supervisione di uno specialista per i pazienti con:

Tachicardia AV nodale reciprocante; aritmie associate alla sindrome di Wolff- Parkinson-White e nelle condizioni simili con vie di conduzione accessorie.

Fibrillazione atriale parossistica nei pazienti con sintomi disabilitanti.

Almarytm ha mostrato di aumentare il rischio di mortalità post-infarto miocardico in pazienti con aritmia ventricolare asintomatica.

Almarytm come altri aritmici, può provocare effetti pro-aritmici, cioè può provocare la comparsa di un tipo più grave di aritmia, aumentare la frequenza di una aritmia esistente o la gravità dei sintomi (vedere paragrafo 4.8).

Almarytm deve essere usato con cautela nei pazienti con insorgenza acuta di fibrillazione atriale dopo chirurgia cardiaca.

Il trattamento di pazienti con altre indicazioni deve sempre essere iniziato in ospedale.

Il monitoraggio continuo dell’ECG è raccomandato in tutti i pazienti trattati con iniezione in bolo.

Almarytm prolunga l’intervallo QT e allarga il complesso QRS del 12-20%. L’effetto sull’intervallo JT è insignificante.

Una sindrome di Brugada può essere smascherata grazie alla terapia con Almarytm.

Se durante il trattamento con Almarytm si sviluppano alterazioni dell’ECG che possono indicare la sindrome di Brugada, deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.

Compromissione epatica

Poiché l’eliminazione della flecainide dal plasma può essere nettamente più lenta nei pazienti con insufficienza epatica significativa, Almarytm non deve essere usato in tali pazienti, a meno che i potenziali benefici superino i rischi. È raccomandato un monitoraggio dei livelli plasmatici.

Compromissione renale

Almarytm deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina ? 35 ml/min/1.73 m2) e il monitoraggio terapeutico è raccomandato.

Anziani

Il tasso di eliminazione di Almarytm dal plasma può essere ridotto negli anziani. Ciò deve essere tenuto in considerazione quando si effettua l’aggiustamento della dose.

Popolazione pediatrica

Almarytm non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età, in quanto vi sono evidenze insufficienti del suo uso in questa fascia di età.

La grave bradicardia o la marcata ipotensione devono essere corrette prima di usare Almarytm.

I latticini (latte, latte artificiale ed eventualmente lo yogurt) possono ridurre l’assorbimento della flecainide nei bambini e nei neonati. L’uso della flecainide non è autorizzato nei bambini di età inferiore ai 12 anni, comunque tossicità da flecainide è stata riportata durante il trattamento con Almarytm in bambini che hanno diminuito l’ assunzione di latte e nei neonati che sono passati dall’allattamento con latte in polvere all’alimentazione con destrosio.

Poiché la flecainide è un farmaco con un basso indice terapeutico si richiede cautela ed un monitoraggio attento quando il paziente passa da una formulazione ad un’altra.

Per ulteriori avvertenze e precauzioni si rimanda al paragrafo 4.5.

Fibrillazione atriale cronica

L’IMPIEGO DI FLECAINIDE NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE CRONICA VA EVITATO, IN QUANTO NON SUFFICIENTEMENTE DOCUMENTATO.

Effetto proaritmico

Almarytm, come gli altri antiaritmici, può indurre una nuova aritmia o aggravarne una preesistente. Tale effetto proaritmico varia da un incremento nella frequenza di battiti ectopici ventricolari, allo sviluppo di una tachicardia ventricolare più grave, ad es. di una tachicardia più sostenuta o più resistente alla conversione al ritmo sinusale.

Negli studi con flecainide impiegata come trattamento delle aritmie ventricolari il 75% degli eventi proaritmici furono tachiaritmie ventricolari nuove o aggravate, il rimanente furono incrementi nella frequenza di battiti ectopici ventricolari o nuove aritmie sopraventricolari.

Considerando i pazienti trattati con flecainide per tachicardia ventricolare sostenuta, l’80% degli eventi proaritmici è comparso entro 14 giorni dall’inizio della terapia.

Nei pazienti trattati per aritmia sopraventricolare gli eventi proaritmici furono riscontrati nel 4% e consistevano nell’aggravamento dell’aritmia sopraventricolare, o nella comparsa (nei pazienti con ischemia miocardica) di aritmia ventricolare.

In pazienti con aritmie complesse spesso è difficile distinguere una variazione spontanea nel preesistente disordine individuale del ritmo da un peggioramento indotto dal farmaco; pertanto le conseguenti percentuali sono da considerarsi approssimative. Effetti proaritmici furono riferiti nel 7% di pazienti trattati con flecainide. La loro frequenza è risultata correlata alla dose ed alla preesistente patologia cardiaca.

Fra i pazienti trattati con flecainide per via orale per tachicardia ventricolare sostenuta (che frequentemente presentavano anche insufficienza cardiaca, ridotta frazione d’eiezione, precedenti di infarto miocardico e/o episodi di arresto cardiaco), l’incidenza di eventi proaritmici fu del 13% quando la posologia fu iniziata a 200 mg/giorno con graduali aumenti senza superare i 300 mg/giorno nella maggior parte dei pazienti. In studi

preliminari su pazienti con tachicardia ventricolare sostenuta sottoposti a dose iniziale più elevata (400 mg/giorno) l’incidenza degli eventi proaritmici fu del 26% con evoluzione fatale in circa il 10% dei pazienti trattati; con dosi iniziali più basse, l’incidenza degli eventi proaritmici con evoluzione fatale diminuì allo 0,5%. E’ quindi estremamente importante seguire lo schema posologico raccomandato.

Insufficienza cardiaca

Almarytm deve essere evitato nei pazienti con malattia cardiaca strutturale o anormale funzione ventricolare sinistra (vedere paragrafo 4.8).

Almarytm ha un effetto inotropo negativo che può causare od aggravare un’insufficienza cardiaca congestizia, specialmente in pazienti affetti da cardiomiopatia, preesistente insufficienza cardiaca grave (classe NYHA funzionale III o IV) o ridotta frazione d’eiezione (meno del 30%). Nei pazienti con aritmie sopraventricolari durante il trattamento con la flecainide si osserva la comparsa o il peggioramento di insufficienza cardiaca nello 0,4% dei casi. L’insorgenza o l’aggravamento di insufficienza cardiaca congestizia, attribuibile alla terapia con flecainide, nei pazienti con tachicardia ventricolare sostenuta si è manifestata nel 6,3% circa dei casi.

Attenzione particolare va rivolta al mantenimento della funzionalità cardiaca, comprendente l’ottimizzazione della terapia digitalica, diuretica od altre. Nei casi in cui l’insufficienza si era sviluppata od aggravata durante il trattamento con flecainide, il tempo d’insorgenza variò da poche ore a diversi mesi dopo l’inizio della terapia. Alcuni pazienti in cui si sia sviluppata una riduzione della funzionalità miocardica durante il trattamento con Almarytm possono continuare la terapia con aggiustamenti delle dosi di digitale o diuretici; altri possono richiedere la riduzione della posologia o l’interruzione della terapia con Almarytm. Se possibile, si raccomanda di controllare i livelli plasmatici di flecainide, che dovrebbero essere mantenuti al di sotto di 0,7-1,0 µg/ml.

Effetti sulla conduzione cardiaca

Almarytm rallenta la conduzione cardiaca nella maggior parte dei pazienti, così da indurre aumenti, correlati alla dose, degli intervalli PR, QRS e Q-T. L’intervallo PR aumenta in media di circa il 25% (0,04 secondi) e fino al 118% in alcuni pazienti. Circa in un terzo di pazienti si può sviluppare un nuovo blocco cardiaco AV di primo grado (intervallo PR > 0,20 secondi).

Il complesso QRS aumenta in media di circa il 25% (0,02 secondi) e fino al 150% in alcuni pazienti. In molti pazienti si sviluppano complessi QRS di durata pari o superiore a 0,12 secondi.

In uno studio, nel 4% dei pazienti si sviluppò un nuovo blocco di branca durante il trattamento con flecainide. Il grado di allungamento degli intervalli PR e QRS non è predittivo né dell’efficacia né dell’insorgenza di reazioni indesiderate cardiache. Negli studi clinici un aumento degli intervalli PR pari o superiore a 0,30 secondi o degli intervalli QRS pari o superiori a 0,18 secondi fu insolito. Qualora tali incrementi si manifestassero, si dovrebbe usare cautela e considerare possibili riduzioni della posologia.

L’intervallo QT aumenta di circa l’8% ma la maggior parte di tale aumento (dal 60% al 90% circa) è dovuto all’aumento della durata del QRS. L’intervallo JT (QT meno QRS) aumenta solo del 4% in media. Un prolungamento significativo del JT si verifica in meno del 2% dei pazienti. E’ stato riportato un caso di aritmia tipo "Torsione di punta" associato alla terapia con flecainide.

Modifiche della conduzione clinicamente significative sono state osservate con le seguenti frequenze: disfunzione del nodo del seno come pausa sinusale, arresto sinusale e bradicardia sinusale (1,2%), blocco AV di secondo grado (0,5%) e blocco AV di terzo grado (0,4%). Per rendere minimi tali effetti (vedì paragrafo 4.2) si dovrebbe cercare di trattare il paziente con la dose efficace più bassa.

Nel caso intervengano blocco AV di secondo grado o terzo grado o blocco di branca destro associato a emiblocco sinistro, la terapia con Almarytm va interrotta a meno che non vi sia un pacemaker" ventricolare impiantato o temporaneo per assicurare un adeguato ritmo ventricolare.

Come per gli altri farmaci della Classe 1, sono stati segnalati casi di conduzione atrioventricolare 1:1 in pazienti trattati per flutter atriale, riferibili ad un rallentamento della frequenza atriale.

I pazienti con fibrillazione atriale trattati con Almarytm possono manifestare anche un aumento paradosso della frequenza ventricolare. Il rischio di questa complicazione può essere diminuita mediante una terapia concomitante cronotropa negativa con digossina o betabloccanti.

Malattia del nodo del seno

Almarytm deve essere usato con estrema cautela nei pazienti affetti da malattia del nodo del seno poiché può indurre bradicardia sinusale, pausa od arresto sinusali.

Effetti sulle soglie di stimolazione

E’ noto che la flecainide può elevare le soglie di stimolazione endocardica, cioè può diminuire la sensibilità di stimolazione endocardica e sopprimere i ritmi di scappamento ventricolare. Questi effetti sono più marcati sulla soglia di stimolazione acuta rispetto a quella cronica e sono reversibili con la sospensione del farmaco.

Almarytm deve quindi essere usato con cautela in tutti i pazienti con pacemaker permanente o con elettrodi di stimolazione temporanea, e non deve essere somministrato a pazienti con pacemaker a bassa soglia o pacemaker non programmabili, a meno che non si abbia a disposizione uno stimolatore cardiaco per una cardiostimolazione di emergenza.

Nei pazienti portatori di pacemaker la soglia di stimolazione dovrebbe essere determinata prima di iniziare la terapia con Almarytm, di nuovo dopo una settimana di somministrazione e in seguito ad intervalli regolari di tempo. Generalmente le variazioni delle soglie rientrano nella gamma dei pacemaker pluriprogrammabili e, quando intervengano, il raddoppio o del voltaggio o dell’intensità dello stimolo è normalmente sufficiente per riottenere la cattura.

Per alcuni pazienti è risultata difficile la defibrillazione. Nella maggior parte dei casi riportati i pazienti soffrivano di un disturbo cardiaco preesistente con un ingrossamento cardiaco, anamnesi di infarto del miocardio, cardiopatia arteriosclerotica e insufficienza cardiaca.

Disturbi elettrolitici Disturbi elettrolitici, quali ipokaliemia o iperkaliemia, possono alterare gli effetti dei farmaci antiaritmici di Classe 1. Preesistenti disturbi dell’equilibrio potassico devono essere corretti prima della somministrazione di Almarytm (vedì paragrafo 4.5).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia della flecainide nei soggetti d’età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite.

Compromissione epatica

Dal momento che l’eliminazione della flecainide dal plasma può essere consistentemente rallentata in pazienti con insufficienza epatica significativa, Almarytm non deve essere usato in tali pazienti a meno che i potenziali benefici non superino chiaramente i rischi.

Se usato, è opportuno monitorare, all’inizio e durante la terapia, i livelli plasmatici (vedì monìtoraggìo deì lìvellì plasmatìcì).

Eventuali incrementi del dosaggio andranno effettuati con molta cautela, tenendo presente che, in tali pazienti, il raggiungimento del plateau richiede più di 4 giorni.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco