Clamodin: effetti collaterali e controindicazioni

Clamodin: effetti collaterali e controindicazioni

Clamodin compresse rivestite con film (Claritromicina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Deve essere tenuta in considerazione la guida ufficiale sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.

Trattamento di infezioni causate da patogeni sensibili alla claritromicina. Infezioni del tratto rino-faringeo (tonsilliti, faringiti), dei seni paranasali. Infezioni del tratto respiratorio inferiore: bronchiti, polmoniti batteriche e polmoniti atipiche.

Infezioni della pelle: impetigine, erisipela, follicolite, foruncolosi e ferite infette. Infezioni micobatteriche, localizzate o diffuse, sostenute da Mycobacterium avium o Mycobacterium intracellulare.

Infezioni localizzate dovute a Mycobacterium chelonae, fortuitum o kansasii. La claritromicina, in presenza di riduzione dell’aciditĂ  gastrica, è indicata nell’eradicazione dell’Helicobacter pylori, producendo un conseguente decremento della ricorrenza dell’ulcera peptica.

Clamodin compresse rivestite con film: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Clamodin compresse rivestite con film ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Clamodin compresse rivestite con film, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Clamodin compresse rivestite con film: controindicazioni

IpersensibilitĂ  nota agli antibiotici appartenenti alla classe dei macrolidi, o ad uno qualsiasi dei suoi eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Somministrazione concomitante di claritromicina con uno qualsiasi dei seguenti farmaci: astemizolo, cisapride, pimozide, terfenadina, dal momento che possono indurre un prolungamento dell’intervallo QT e aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafo 4.5).

Somministrazione concomitante con ticagrelor o ranolazina.

Somministrazione concomitante di claritromicina ed alcaloidi dell’ergot (ergotamina o diidroergotamina),poichĂ© puĂ² condurre a tossicitĂ  da segale

cornuta (vedere paragrafo 4.5). Somministrazione concomitante di claritromicina e midazolam per uso orale (vedere paragrafo 4.5).

CLAMODIN non deve essere somministrato a pazienti con pregresso prolungamento dell’intervallo QT o di aritmia cardiaca ventricolare, inclusa torsione di punta (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).

CLAMODIN non deve essere somministrato a pazienti con ipokalemia (rischio di prolungamento dell’intervallo QT).

CLAMODIN non deve essere somministrato a pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica associata a danno renale.

Poiché non è possibile ridurre la dose giornaliera di 500 mg, le compresse di claritromicina sono controindicate in pazienti con una clearance della creatinina inferiore al 30ml/min. In questa popolazione di pazienti possono essere utilizzate tutte le altre formulazioni.

Clamodin compresse rivestite con film: effetti collaterali

a. Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più frequenti e comuni relative alla terapia con claritromicina sia per le popolazioni adulte che per i pazienti pediatrici sono dolore addominale, diarrea, nausea, vomito e alterazione del gusto. Queste reazioni avverse sono generalmente di lieve intensità e sono coerenti con il profilo di sicurezza conosciuto per antibiotici della classe dei macrolidi (vedere paragrafo b).

Non c’era alcuna differenza significativa nell’incidenza di queste reazioni avverse relative all’apparato gastrointestinale durante i trials clinici tra la popolazione di pazienti con o senza preesistenti infezioni da micobatteri.

b. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

La seguente Tabella riporta gli eventi avversi segnalati nel corso degli studi clinici e dell’esperienza post-marketing, nei pazienti sottoposti a terapia con claritromicina in compresse a rilascio immediato, granuli per sospensione orale, polvere per soluzione per iniezione, compresse a rilascio prolungato e compresse a rilascio modificato.

Le reazioni considerate almeno possibilmente legate alla claritromicina vengono riportate secondo la classificazione per organi e sistemi e usando per la frequenza la seguente convenzione: molto comune ≥1/10, comune ≥1/100, <1/10),non comune ≥1/1000, <1/100 e non nota (reazioni avverse dall’esperienza post-marketing; la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità, quando la gravità può essere valutata.

Classificazione per organi e sistemi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100, <1/10 Non comune ≥1/1000, <1/100 Non nota (non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni Cellulite¹, candidiasi, gastroenterite², infezione³, infezione vaginale Colite pseudomembranosa, erisipela
Disturbi del sistema ematico e linfatico Leucopenia, neutropenia4, trombocitemia³, eosinofilia4 Agranulocitosi, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario5 Reazioni anafilattoide¹, ipersensibilità Reazioni anafilattiche, angioedema
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia, riduzione dell’appetito
Disturbi psichiatrici Insonnia Ansia, nervosismo³, pianto³ Disturbo psicotico, stato confusionale, depersonalizzazione, depressione, disorientamento, allucinazioni, incubi, manie
Patologie del sistema nervoso Disgeusia, mal di testa, alterazione del gusto Perdita di coscienza¹, discinesia¹, capogiro, sonnolenza7, tremore Convulsioni, ageusia, parosmia, anosmia, parestesia
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigine, compromissione dell’udito, tinnito Sordità
Patologie cardiache Arresto cardiaco¹, fibrillazione atriale¹, tracciato ECG con prolungamento dell’intervallo QT8, extrasistole¹, palpitazioni Torsione di punta8, tachicardia ventricolare8
Patologie vascolari Vasodilatazione¹ Emorragia9
Patologie del sistema respiratorio, toracico e mediastinico Asma¹, epistassi², embolia polmonare¹
Patologie gastrointestinali Diarrea10, vomito, dispepsia, nausea, dolore addominale Esofagite¹, malattia da reflusso gastroesofageo², gastrite, proctalgia², stomatite, glossite, distensione addominale², costipazione, bocca secca, eruttazione, flatulenza Pancreatite acuta, discolorazione della lingua, discolorazione dei denti
Patologie epatobiliari Test della funzionalità epatica alterato Colestasi4, epatite4, alanino-aminotrasferasi aumentate, aspartato-aminotrasferasi aumentate, gammaglutamil-trasferasi aumentate4 Insufficienza epatica11, ittero epatocellulare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione, iperidrosi Dermatite bollosa¹, prurito, orticaria, eruzione maculo-papulare³ Sindrome di Stevens-Johnson5, necrolisi epidermica-tossica5, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), acne
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari³, rigidità muscoloscheletrica¹, mialgia² Rabdomiolisi2,12, miopatia
Patologie renali e urinarie Aumento della creatinina nel sangue¹, aumento dell’urea nel sangue¹ Compromissione renale, nefrite interstiziale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Flebite nel sito di iniezione¹ Dolore nel sito di iniezione¹, infiammazione nel sito di iniezione¹ Malessere4, piressia³, astenia, dolore al petto4, brividi4, fatica4
Esami di laboratorio Rapporto albumina/globuline alterato¹, aumento della fosfatasi alkalina nel sangue4, aumento della lattico-deidrogenasi nel sangue4 Rapporto Internazionale Normalizzato aumentato9, tempo di protrombina aumentato9, colore delle urine anormale

¹ADRs riportate solo per le formulazioni in polvere per soluzione per iniezione

²ADRs riportate solo per le formulazioni in compresse a rilascio prolungato

³ADRs riportate solo per le formulazioni in granuli per sospensione orale

4ADRs riportate solo per le formulazioni in compresse a rilascio immediato

5,8,10,11 Vedere paragrafo a)

6,7,9,12 Vedere paragrafo c)

c. Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Flebiti in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione, dolore provocato dalla puntura dell’ago e infiammazione nel sito di iniezione sono specifici per la formulazione endovenosa della claritromicina.

In alcuni casi di rabdomiolisi riportati, la claritromicina era stata somministrata in concomitanza a statine, fibrati, colchicina o allopurinolo (vedere paragrafo 4.3 e 4.4).

Sono stati riportati casi post-marketing di interazioni farmacologiche ed effetti sul sistema nervoso centrale (SNC)(ad esempio sonnolenza e confusione) con l’uso concomitante di claritromicina e triazolam. Si suggerisce di monitorare il paziente nel caso di un aumento degli effetti farmacologici a carico del SNC (vedere paragrafo 4.5).

Sono stati riportati rari casi di presenza di compresse a rilascio prolungato di claritromicina nelle feci, la maggior parte dei quali si sono verificati in pazienti con alterazioni anatomiche (incluso ileostomia o colostomia) o disturbi della funzionalità gastrointestinale con tempo di transito gastrointestinale ridotto. In diversi casi residui di compressa si sono verificati nel contesto di diarrea. Per quei pazienti che hanno residui di compresse nelle feci e non notano nessun miglioramento nelle loro condizioni, è raccomandato il passaggio a una diversa formulazione di claritromicina (ad esempio sospensione orale) o ad un altro antibiotico.

Popolazioni speciali: Reazioni avverse in pazienti immunocompromessi (vedere paragrafo e).

d. Popolazione pediatrica

Sono stati condotti studi clinici somministrando la sospensione pediatrica a base di claritromicina in bambini dai 6 mesi a 12 anni di età. Di conseguenza, i bambini sotto i 12 anni devono assumere la sospensione pediatrica. Non sono disponibili dati a sufficienza per raccomandare uno schema posologico per l’uso della claritromicina in formulazione endovena nei pazienti di età inferiore ai 12 anni

Ci si aspetta che frequenza, tipo e gravità delle reazioni avverse siano equiparabili a quelle che si verificano negli adulti.

e. Pazienti immunocompromessi

In pazienti affetti da AIDS o immunocompromessi trattati per infezioni da micobatteri con alte dosi di claritromicina per lunghi periodi, è stato spesso difficile distinguere le reazioni avverse probabilmente associate alla somministrazione di claritromicina, con le manifestazioni associate al virus dell’immunodeficienza umana (HIV) o alla malattia intercorrente.

Nei pazienti adulti, le reazioni avverse più frequentemente riportate da pazienti trattati con dosi giornaliere totali pari a 1000 mg e 2000 mg di claritromicina sono state: nausea, vomito, perversione del gusto, dolore addominale, diarrea, eruzione cutanea, flatulenza, mal di testa, costipazione, disturbi dell’udito, aumento dei valori di glutammico-ossalacetico transaminasi sierica (SGOT) e glutammico-piruvico transaminasi sierica (SGPT). Reazioni addizionali a minor frequenza includono dispnea, insonnia e bocca secca. L’incidenza era comparabile per quei pazienti trattati con 1000 mg e 2000 mg, ma erano generalmente 3-4 volte più frequenti in quei pazienti che ricevevano una dose giornaliera totale di 4000 mg di claritromicina.

In questi pazienti immunocompromessi, le valutazioni dei valori di laboratorio sono state effettuate analizzando quei valori al di fuori dei livelli anormali considerati seri per il test specificato (ad es. il limite superiore e inferiore). Sulla base di questi criteri, circa il 2% al 3% dei pazienti che avevano assunto 1000 mg o 2000 mg di claritromicina al giorno, mostravano valori anormali estremamente elevati di SGOT e SGPT, e livelli estremamente bassi dei globuli bianchi e delle conta piastrinica. Una più bassa percentuale di pazienti inclusa in questi due gruppi di dosaggio ha mostrato anche elevati livelli di azotemia. Un’incidenza lievemente più elevata dei valori anormali è state notata per pazienti trattati con 4000 mg di claritromicina al giorno per tutti i parametri esclusa la formula leucocitaria.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza

Clamodin compresse rivestite con film: avvertenze per l’uso

La claritromicina non deve essere prescritta a donne in gravidanza senza un’attenta valutazione del rischio-beneficio, in particolare durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Come con altri antibiotici, l’uso prolungato di claritromicina puĂ² provocare l’insorgenza di sovrainfezioni da batteri resistenti e da miceti Che richiedono l’interruzione del trattamento e l’adozione di terapie idonee..

Ăˆ necessario porre attenzione in quei pazienti che manifestano grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2).

Con l’uso di claritromicina sono stati riportati casi di disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.8) inclusi enzimi epatici aumentati, danno epatocellulare e/o epatite colestatica, con o senza ittero. Questa disfunzione epatica puĂ² essere grave ed è solitamente reversibile. Sono stati riportati casi fatali di insufficienza epatica e solitamente sono stati associati a gravi malattie di base o trattamenti concomitanti.

Si deve raccomandare al paziente di interrompere il trattamento e contattare il proprio medico nel caso si presentassero segni e sintomi di malattia epatica, come anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolore addominale.

Con l’uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, inclusi i macrolidi, sono stati segnalati casi di colite pseudomembranosa, con un intervallo di gravitĂ  compreso tra il moderato e il rischioso per la vita. Sono stati segnalati casi di diarrea da Clostridium difficile (CDAD) con l’uso della maggior parte degli agenti antibatterici, compresa la claritromicina, che puĂ² variare dalla diarrea moderata alla colite fatale. Il trattamento con agenti antibatterici altera la normale flora batterica intestinale, che puĂ² condurre a una crescita eccessiva di C. difficile. In tutti i pazienti che, in seguito all’assunzione di antibiotici, lamentino episodi di diarrea, si deve valutare l’eventuale presenza di CDAD (diarrea da Clostridium difficile). Questi pazienti devono essere sottoposti ad

un’attenta anamnesi poichĂ© è stato segnalato che il CDAD si puĂ² presentare nel corso dei due mesi che seguono l’assunzione di agenti antibatterici. Quindi, la sospensione del trattamento con claritromicina deve avvenire senza tener conto dell’indicazione terapeutica. Deve essere effettuato un test microbiologico e iniziato un trattamento adeguato. Va evitata la somministrazione di agenti antiperistaltici.

Essendo la claritromicina metabolizzata ed escreta principalmente a livello del fegato, particolare cautela deve essere posta nella somministrazione del farmaco a pazienti con funzionalitĂ  epatica ridotta, nei soggetti con danno renale di grado moderato o severo e negli anziani (oltre i 65 anni).

I livelli plasmatici di claritromicina non sembrano essere modificati in modo apprezzabile da emodialisi o dialisi peritoneale.

Sono segnalati aumenti dei livelli di cisapride quando somministrata contemporaneamente a claritromicina, ciĂ² puĂ² causare un prolungato intervallo QT, aritmie cardiache inclusa la tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta; gli stessi effetti si sono osservati in pazienti in terapia concomitante claritromicina-pimozide (vedere paragrafo 4.3).

In seguito all’assunzione del prodotto, sono stati segnalati alcuni casi di comparsa di granulocitopenia; manifestazione peraltro scomparsa alla sospensione del trattamento.

Colchicina:

Sono stati riportati casi post-marketing di tossicità da colchicina con l’uso concomitante di colchicina e claritromicina, specialmente in pazienti anziani, alcuni dei quali si sono verificati in pazienti con insufficienza renale. Sono stati riportati decessi in alcuni di questi pazienti (vedere paragrafo 4.5). La somministrazione concomitante di claritromicina e colchicina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).

Si raccomanda attenzione nella somministrazione concomitante di claritromicina e triazolobenzodiazepine, come triazolam e midazolam (vedere paragrafo 4.5).

Si raccomanda attenzione nella somministrazione concomitante di claritromicina con altri medicinali ototossici, in particolare con aminoglicosidi. Ăˆ quindi consigliabile un Il monitoraggio periodico della funzionalitĂ  vestibolare e uditiva durante e dopo il trattamento.

A causa del rischio di prolungamento dell’intervallo QT, la claritromicina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con malattia coronarica, grave insufficienza cardiaca, ipomagnesiemia, bradicardia (<50 bpm), o quando co- somministrato con altri prodotti medicinali associati ad un prolungamento dell’intervallo QT e torsione di punta (vedere paragrafo 4.5). CLAMOIDIN non deve essere utilizzato in pazienti con congenito o acquisito prolungamento dell’intervallo QT documentato e con aritmia ventricolare pregressa (vedere paragrafo 4.3).

Polmonite: In previsione dell’emergente resistenza dello Streptococcus pneumoniae ai macrolidi, è importante effettuare un test di sensibilità prima di

prescrivere la claritromicina per il trattamento delle polmoniti comunitarie. Nelle polmoniti nosocomiali la claritromicina deve essere somministrata in combinazione con antibiotici addizionali appropriati.

Infezioni della cute e dei tessuti molli di intensitĂ  da lieve a moderata:

Queste infezioni sono molto spesso provocate da Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes, i quali possono entrambi essere resistenti ai macrolidi. Quindi, è necessario effettuare un test di sensibilità.

Nei casi in cui non possono essere utilizzati antibiotici beta-lattamici (ad esempio allergie), è preferibile utilizzare altri antibiotici, come la clindamicina. Attualmente, i macrolidi giocano un ruolo fondamentale solo nelle infezioni della cute e dei tessuti molli, come quelle causate da Corynebacterium minutissimum, acne vulgaris, erisipela e in quelle situazioni in cui non puĂ² essere instaurata una terapia a base di penicillina .

Nel caso si verificassero gravi reazioni di ipersensibilitĂ  acuta, come anafilassi, Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica e sindrome DRESS, la terapia con claritromicina deve essere immediatamente interrotta e deve essere immediatamente adottato un trattamento idoneo.

Ăˆ necessario porre attenzione alla possibilitĂ  di una resistenza crociata tra claritromicina ed altri macrolidi lincomicina e clindamicina.

Inibitori delle HMG-CoA reduttasi (statine):

Ăˆ controindicato l’uso concomitante di claritromicina e lovastatina o simvastatina (vedere paragrafo 4.3). Deve essere prestata attenzione quando si prescrive claritromicina con altre statine. Ăˆ stata segnalata rabdomiolisi in pazienti che assumevano claritromicina e statine. I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di situazioni di miopatia.

Ipoglicemizzanti orali/Insulina:

L’uso concomitante di claritromicina e agenti ipoglicemizzanti orali (quali le sulfaniluree) e/o insulina puĂ² condurre ad una severa ipoglicemia. Ăˆ raccomandato un attento monitoraggio del glucosio (vedere paragrafo 4.5).

Anticoagulanti orali:

C’è il rischio di gravi emorragie ed un aumento significativo del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR) e del tempo di protrombina quando la claritromicina è co-somministrata con warfarin (vedere paragrafo 4.5). L’INR e i tempi di protrombina devono essere frequentemente monitorati in quei pazienti che vengono trattati contemporaneamente con claritromicina e agenti anticoagulanti orali.

L’uso di qualsiasi terapia antimicrobica, come la claritromicina, per il trattamento dell’infezione da H. pylori puĂ² provocare l’insorgenza di batteri resistenti al farmaco.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco