Mysimba: effetti collaterali e controindicazioni

Mysimba: effetti collaterali e controindicazioni

Mysimba (Naltrexone Cloridrato + Bupropione Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Mysimba è indicato, in aggiunta ad una dieta ipocalorica ed una aumentata attività fisica, per la gestione del peso in pazienti adulti (? 18 anni) con un Indice di massa corporea (BMI) iniziale

? 30 kg/m2 (obesi), o

? 27 kg/m2 < 30 kg/m2 (sovrappeso) in presenza di una o piĂ¹ comorbilitĂ  correlate al peso (ad es. diabete di tipo 2, dislipidemia o ipertensione controllata)

Il trattamento con Mysimba deve essere interrotto dopo 16 settimane se i pazienti non hanno perso almeno il 5% del loro peso iniziale (vedere paragrafo 5.1).

Mysimba: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Mysimba ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Mysimba, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Mysimba: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al(i) principio(i) attivo(i) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Pazienti con ipertensione non controllata (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti con patologie a carattere convulsivo in corso o con anamnesi di convulsioni (vedere paragrafo 4.4)

Pazienti per i quali sia nota una patologia tumorale del sistema nervoso centrale

Pazienti in stato di astinenza da alcol o benzodiazepina

Pazienti con anamnesi di disturbo bipolare

Pazienti in trattamento con altri medicinali che contengano bupropione o naltrexone

Pazienti con diagnosi attuale o pregressa di bulimia o anoressia nervosa

Pazienti in fase di dipendenza da oppiacei cronici (vedere paragrafì 4.4 e 4.5) o antagonisti degli oppiacei (ad es. metadone) o pazienti in sindrome acuta di astinenza da oppiacei.

Pazienti che ricevono somministrazione contemporanea di inibitori della monoaminossidasi (IMAO). Fra l’interruzione del trattamento con IMAO e l’inizio del trattamento con naltrexone/bupropione devono trascorrere almeno 14 giorni (vedere paragrafo 4.5)

Pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafì 4.2 e 5.2)

Pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale (vedere paragrafì 4.2 e 5.2)

Mysimba: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Negli studi clinici, il 23,8% dei soggetti che hanno ricevuto naltrexone/bupropione e l’11,9% dei soggetti che hanno ricevuto placebo hanno interrotto il trattamento a causa di una reazione avversa. Le reazioni avverse piĂ¹ frequenti per naltrexone/bupropione sono nausea (molto comune), costipazione (molto comune), vomito (molto comune), capogiro (comune) e bocca secca (comune). Le reazioni avverse piĂ¹ frequenti che hanno portato all’interruzione di naltrexone/bupropione sono state nausea (molto comune), cefalea (molto comune), capogiro (comune) e vomito (molto comune).

Elenco tabulato delle reazioni avverse

Il profilo di sicurezza di naltrexone/bupropione (NB) riassunto nella Tabella 1 di seguito si basa su studi clinici condotti con la combinazione a dose fissa (reazioni avverse con un’incidenza di almeno lo 0,1% e doppia rispetto al placebo). L’elenco dei termini nella Tabella 2 fornisce informazioni sulle reazioni avverse dei componenti singoli naltrexone (N) e bupropione (B) identificati nei loro rispettivi riassunti delle caratteristiche del prodotto approvati per diverse indicazioni.

Le frequenze degli eventi avversi sono classificate secondo la seguente convenzione: molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1.

Reazioni avverse riportate in soggetti che hanno assunto naltrexone/bupropione in combinazione a dose fissa

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Patologie del sistema emolinfopoietico Raro Diminuzione dell’ematocrito Diminuzione della conta dei leucociti
Non nota Linfoadenopatia
Disturbi del sistema immunitario Non comune IpersensibilitĂ  Orticaria
Raro Angioedema
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Raro Disidratazione
Disturbi psichiatrici Comune Ansia Insonnia
Non comune Sogni anormali Agitazione Cambiamenti di umore Nervosismo
Tensione
Dissociazione (sentirsi stralunato)
Raro Allucinazioni
Non nota Disturbi affettivi AggressivitĂ 
Stato confusionale Deliri Depressione Disorientamento
Disturbo dell’attenzione Ostilità
Perdita della libido Incubi
Paranoia
Disturbo psicotico Ideazione suicidaria* Tentativo di suicidio
Comportamento suicidario
Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea
Comune Capogiro Tremore Disgeusia Letargia
Sonnolenza
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Non comune Tremore intenzionale Disturbi dell’equilibrio
Amnesia
Raro Perdita di coscienza Parestesia Presincope Convulsioni**
Sincope
Non nota Distonia
Compromissione della memoria Parkinsonismo
Irrequietezza
Patologie dell’occhio Non nota Irritazione oculare
Dolore oculare o astenopia Gonfiore oculare
Aumento della lacrimazione Fotofobia
Visione offuscata
Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Tinnito Vertigine
Non comune Cinetosi
Non nota Fastidio all’orecchio Dolore all’orecchio
Patologie cardiache Comune Palpitazioni
Aumento della frequenza cardiaca
Non comune Tachicardia
Patologie vascolari Comune Vampate di calore Ipertensione
Aumento della pressione sanguigna
Non nota Fluttuazioni della pressione sanguigna
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Tosse Disfonia Dispnea
Congestione nasale Fastidio nasale Dolore orofaringeo Rinorrea
Disturbi al seno paranasale Starnuti
Sbadigli
Patologie gastrointestinali Molto comune Nausea Costipazione
Vomito
Comune Bocca secca
Dolore addominale superiore Dolore addominale
Non comune Fastidio addominale Dispepsia
Eruttazione
Raro Ematochezia Ernia
Gonfiore alle labbra
Dolore addominale inferiore Carie dentali***
Mal di denti***
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Non nota Diarrea Flatulenza Emorroidi Ulcera
Patologie epatobiliari Non comune Colecistite Aumento delle ALT Aumento delle AST
Aumento degli enzimi epatici
Raro Lesione epatica indotta dal farmaco
Non nota Epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Iperidrosi Prurito Alopecia
Rash
Non nota Acne
Eritema multiforme e sindrome di Stevens Johnson
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Raro Dolore alla mascella
Non nota Artralgia
Dolore inguinale Mialgia
Rabdomiolisi
Patologie renali e urinarie Non comune Aumento della creatinina ematica
Raro Urgenza minzionale
Non nota Disuria Pollachiuria
Frequenza e/o ritenzione urinaria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Disfunzione erettile
Raro Mestruazione irregolare Emorragia vaginale
Secchezza vulvovaginale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Affaticamento
Nervosismo IrritabilitĂ 
Non comune Astenia Sentirsi strano
Sensazione di calore
Aumento dell’appetito Sete
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Raro Dolore toracico Freddo alle estremitĂ 
Piressia
Non nota Brividi
Aumento di energia

* Sono stati segnalati casi di ideazione suicidaria e comportamento suicidario durante la terapia con NB (vedere paragrafo 4.4).

** L’incidenza di convulsioni è circa dello 0,1% (1/1000). I tipi di convulsioni piĂ¹ comuni sono quelle generalizzate tonico-clonico, una tipologia che puĂ² dar luogo in alcuni casi a confusione o deficit nella memoria successivi all’attacco (vedere paragrafo 4.4). 4

*** Anche se il mal di denti e carie dentali non soddisfano i criteri di inclusione in questa tabella, sono stati elencati sulla base del sottogruppo di pazienti con bocca secca, nei quali è stata osservata una maggiore incidenza di mal di denti e di carie dentali nei soggetti trattati con NB rispetto al placebo.

Dal momento che NB è una combinazione fissa di due componenti attivi, oltre ai termini elencati nella Tabella 1 possono potenzialmente verificarsi ulteriori reazioni avverse osservate con uno dei principi attivi. Gli ulteriori effetti indesiderati che si possono verificare con uno dei singoli componenti (bupropione o naltrexone), quando utilizzati per indicazioni diverse dall’obesità, sono riassunti nella Tabella 2.

Tabella 2

Reazioni avverse ai singoli componenti naltrexone e bupropione identificate nei rispettivi RCP approvati.

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni Non comune Herpes orale (N) Tinea pedis (N)
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Non comune Porpora trombocitopenica idiopatica (N)
Disturbi del sistema immunitario Molto raro Reazioni di ipersensibilitĂ  piĂ¹ gravi, tra cui angioedema, dispnea/ broncospasmo e shock anafilattico.
Sono stati segnalati anche artralgia, mialgia e febbre in associazione con rash e altri sintomi indicativi di ipersensibilitĂ  ritardata.
Tali sintomi possono essere assimilati alla cosiddetta malattia da
siero.
(B)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Diminuzione dell’appetito (N)
Non comune Anoressia (B)
Alterazioni della glicemia (B)
Disturbi psichiatrici Comune Disturbo della concentrazione (B)
Non comune Deliri (B) Depersonalizzazione (B) Disturbi della libido (N)
Ideazione paranoica (B)
Patologie del sistema nervoso Non comune Atassia (B) Scoordinazione (B),
Patologie dell’occhio Non comune Disturbi visivi (B)
Patologie cardiache Comune Alterazioni dell’elettrocardiogramma (N)
Patologie vascolari Non comune Ipotensione posturale (B) Vasodilatazione (B)
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Non comune Aumento dell’espettorato (N)
Patologie gastrointestinali Comune Disturbi del gusto (B)
Patologie epatobiliari Non comune Aumento della bilirubina ematica (N)
Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
Ittero (B)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Esacerbazione della psoriasi (B) Seborrea (N)
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune Spasmi muscolari (B)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Comune Eiaculazione ritardata (N)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune Aumento di peso (N)

Descrizione di effetti indesiderati selezionati

Convulsioni

L’incidenza delle convulsioni durante il programma clinico con naltrexone/bupropione è stata

dello 0,06% (2/3.239 soggetti). Tra il gruppo di soggetti trattati con naltrexone/bupropione, entrambi i casi di convulsioni sono stati considerati seri ed hanno portato all’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4). Non vi sono stati casi di convulsioni nel gruppo placebo.

Reazioni avverse gastrointestinali

La maggior parte dei soggetti trattati con naltrexone/bupropione che hanno sofferto di nausea hanno segnalato l’evento entro 4 settimane dall’inizio del trattamento. Gli eventi erano generalmente auto- limitanti; la maggior parte degli eventi si è risolta entro 4 settimane e quasi tutti si sono risolti entro la settimana 24. Analogamente, la maggior parte degli eventi di costipazione nei soggetti trattati con naltrexone/bupropione sono stati riportati durante la fase di incremento della dose. Il tempo necessario alla risoluzione della costipazione era simile tra i soggetti trattati con naltrexone/bupropione e i soggetti trattati con placebo. Circa la metà dei soggetti trattati con naltrexone/bupropione che hanno sofferto di vomito, hanno segnalato l’evento per la prima volta durante la fase di incremento della dose. Il tempo necessario alla risoluzione del vomito era generalmente rapido (entro 1 settimana) e quasi tutti gli eventi si sono risolti entro 4 settimane. L’incidenza di queste reazioni avverse gastrointestinali comuni nel gruppo naltrexone/bupropione rispetto al placebo è stata la seguente: nausea (31,8% vs. 6,7%), costipazione (18,1% vs. 7,2%) e vomito (9,9% vs 2,9%). L’incidenza della nausea severa, costipazione severa e vomito severo è stata bassa, ma è stata superiore nei soggetti trattati con naltrexone/bupropione rispetto ai soggetti trattati con placebo (nausea severa: naltrexone/bupropione (1,9%), placebo (<0,1%); costipazione severa: naltrexone/bupropione (0,6%), placebo (0,1%); vomito severo: naltrexone/bupropione (0,7%), placebo (0,3%)). Nessun evento di nausea, costipazione o vomito è stato considerato serio.

Altre reazioni avverse frequenti

La maggior parte dei soggetti trattati con naltrexone/bupropione che hanno segnalato capogiro, cefalea, insonnia o bocca secca, hanno segnalato questi eventi per la prima volta nella fase di incremento della dose. La bocca secca puĂ² essere associata con mal di denti e carie dentali; nei soggetti che presentavano bocca secca è stata osservata una incidenza piĂ¹ alta di mal di denti e carie dentale tra i soggetti trattati con naltrexone/bupropione rispetto ai soggetti trattati con placebo.

L’incidenza della cefalea severa, capogiro severo e insonnia severa è stata bassa, ma era superiore nei soggetti trattati con naltrexone/bupropione rispetto ai soggetti trattati con placebo (mal di testa severo: naltrexone/bupropione (1,1%), placebo (0,3%); capogiro severo: naltrexone/bupropione (0,6%), placebo (0,2%); insonnia severa: naltrexone/bupropione (0,4%), placebo (<0,1%)). Nessun evento di capogiro, bocca secca, cefalea o insonnia nei soggetti trattati con naltrexone/bupropione è stato considerato serio.

Pazienti anziani

I pazienti anziani possono essere piĂ¹ sensibili ad alcune reazioni avverse correlate al sistema nervoso centrale di naltrexone/bupropione (principalmente capogiro e tremore). Vi è un aumento dell’incidenza dei disturbi gastrointestinali nelle categorie di etĂ  superiore. Gli eventi comuni che hanno portato alla sospensione negli anziani sono stati nausea, vomito, capogiro, costipazione.

Diabete di tipo 2

I pazienti con diabete di tipo 2 trattati con naltrexone/bupropione hanno dimostrato un’incidenza maggiore delle reazioni avverse gastrointestinali, principalmente nausea, vomito e diarrea, rispetto ai soggetti senza diabete. I pazienti con diabete di tipo 2 possono essere piĂ¹ predisposti a questi eventi a causa dell’uso del medicinale concomitante (ad es. metformina) o hanno piĂ¹ probabilitĂ  di avere una patologia gastrointestinale sottostante (ad es. gastroparesi) che li predispongono ai sintomi gastrointestinali.

Compromissione renale

I pazienti con compromissione renale moderata hanno avuto generalmente un’incidenza piĂ¹ alta di reazioni avverse gastrointestinali e correlate al sistema nervoso centrale, pertanto questi pazienti hanno avuto una tollerabilitĂ  minore verso naltrexone/bupropione, a una dose giornaliera totale pari a 32 mg di naltrexone cloridrato/360 mg di bupropione cloridrato, che si ritiene dovuta alle maggiori concentrazioni plasmatiche dei metaboliti attivi dei farmaci. Il tipo di eventi di tollerabilitĂ  erano simili a quelli osservati nei pazienti con funzione renale normale (vedere paragrafì 4.2, 4.4 e 5.2).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V

.

Mysimba: avvertenze per l’uso

La sicurezza e la tollerabilitĂ  di naltrexone/bupropione deve essere valutata ad intervalli regolari.

Il trattamento deve essere interrotto se vi sono dubbi sulla sicurezza e tollerabilità del trattamento in corso, compresa la preoccupazione riguardo all’aumento della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.8).

Suicidio e comportamento suicidario

Naltrexone/bupropione contiene bupropione. Bupropione è indicato per il trattamento della depressione in alcuni Paesi. Una meta-analisi di studi clinici, controllati con placebo, condotti con farmaci antidepressivi in adulti con disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamenti suicidari in pazienti di età inferiore a 25 anni, trattati con gli antidepressivi rispetto a placebo.

Anche se negli studi clinici controllati con placebo di naltrexone/bupropione per il trattamento dell’obesità nei soggetti adulti, non sono stati segnalati suicidi o tentativi di suicidio in studi fino

a 56 settimane con naltrexone/bupropione, eventi di suicidalità (compresa l’ideazione suicidaria) sono stati segnalati in soggetti di tutte le età trattati con naltrexone/bupropione rispetto a quelli trattati con placebo dopo la commercializzazione.

La terapia con naltrexone/bupropione deve essere associata ad una attenta supervisione dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, soprattutto all’inizio del trattamento e in seguito a modifiche del dosaggio. I pazienti (e le persone coinvolte nella cura del paziente) devono essere avvertiti della necessità di monitorare qualsiasi peggioramento del quadro clinico, comportamenti o pensieri suicidari o cambiamenti inusuali del comportamento, e di rivolgersi immediatamente al medico se questi sintomi compaiono.

Convulsioni

Bupropione è associato ad un rischio di convulsioni dose dipendente; 300 mg di bupropione a rilascio prolungato portano ad un’incidenza di convulsioni di circa lo 0,1%. Le concentrazioni plasmatiche di bupropione e dei suoi metaboliti in seguito alla somministrazione di una dose singola da 180 mg di bupropione come in naltrexone/bupropione compresse, sono paragonabili alle concentrazioni osservate dopo la somministrazione di una dose singola di bupropione a rilascio prolungato da 150 mg; tuttavia non sono stati condotti studi per determinare le concentrazioni di bupropione e dei suoi metaboliti in seguito a dosi ripetute di naltrexone/bupropione compresse rispetto a bupropione a rilascio prolungato compresse. Poiché non è noto se il rischio di convulsioni con bupropione sia correlato a bupropione o ad un suo metabolita, e non vi sono dati che dimostrino la confrontabilità delle concentrazioni plasmatiche con dosi ripetute, non è certo se la somministrazione a dosi ripetute di naltrexone/bupropione possa essere associata ad un tasso di convulsioni simile a quello osservato con bupropione a rilascio prolungato 300 mg. L’incidenza di convulsioni in soggetti che ricevevano naltrexone/bupropione negli studi clinici era circa 0,06% (2/3.239 soggetti) rispetto allo 0,0%

(0/1.515 soggetti) nei soggetti che ricevevano placebo. Questa incidenza di convulsioni, così come l’incidenza di convulsioni nei soggetti che hanno ricevuto naltrexone/bupropione in un ampio studio

sugli esiti cardiovascolari (CVOT), non è stata maggiore della frequenza di convulsioni con bupropione come agente singolo alle dosi approvate.

Il rischio di convulsioni è correlato anche a fattori specifici del paziente, situazioni cliniche e medicinali concomitanti, che devono essere presi in considerazione nella selezione di pazienti trattati con naltrexone/bupropione. La terapia con naltrexone/bupropione deve essere interrotta, e non ripresa successivamente, in pazienti in cui si siano verificate convulsioni durante il trattamento con il medicinale. Deve essere usata cautela quando si prescrive naltrexone/bupropione a pazienti con fattori predisponenti che possono aumentare il rischio di convulsioni, questi includono:

anamnesi di trauma cranico

eccessivo uso di alcol, dipendenza da cocaina o stimolanti

poichĂ© il trattamento con naltrexone/bupropione puĂ² determinare una diminuzione del glucosio nei pazienti con diabete, la dose di insulina e/o medicinali orali per il diabete deve essere valutata per ridurre al minimo il rischio di ipoglicemia, che puĂ² predisporre i pazienti a convulsioni

co-somministrazione di medicinali che possono abbassare la soglia convulsiva, compresi antipsicotici, antidepressivi, antimalarici, tramadolo, teofillina, steroidi sistemici, chinoloni e antistaminici sedativi

Il consumo di alcol durante il trattamento con naltrexone/bupropione deve essere ridotto al minimo o evitato.

Pazienti che assumono analgesici oppiacei

Naltrexone/bupropione non deve essere somministrato a pazienti in terapia cronica con oppiacei (vedere paragrafo 4.3). Se è necessaria la terapia cronica con oppiacei, il trattamento con naltrexone/bupropione deve essere interrotto. Nei pazienti che necessitano di un trattamento intermittente con oppiacei, la terapia con naltrexone/bupropione deve essere temporaneamente interrotta e la dose di oppiaceo non deve essere aumentata sopra la dose standard. Durante gli studi clinici con naltrexone/bupropione, è stato escluso l’uso concomitante di oppiacei o di medicinali simil- oppiacei, compresi gli analgesici o sedativi della tosse. Tuttavia, circa il 12% dei soggetti ha assunto contemporaneamente un oppiaceo o medicinale simil-oppiaceo mentre era arruolato negli studi clinici su naltrexone/bupropione. La maggior parte di tali soggetti ha continuato il trattamento in studio senza interrompere la dose di naltrexone/bupropione e senza apparenti conseguenze.

Tentativo di superare il blocco

Il tentativo di superare il blocco degli oppiacei da parte di naltrexone, mediante la somministrazione di grandi quantitĂ  di oppiacei esogeni, è molto pericoloso e puĂ² portare ad un sovradosaggio fatale o a intossicazione da oppiacei che mette in pericolo la vita (ad es. arresto respiratorio, collasso circolatorio). I pazienti devono essere a conoscenza che, dopo l’interruzione del trattamento con naltrexone/bupropione possono essere piĂ¹ sensibili a dosi piĂ¹ basse di oppiacei.

Reazioni allergiche

Negli studi clinici con bupropione, sono state segnalate reazioni anafilattoidi/anafilattiche caratterizzate da sintomi quali prurito, orticaria, angioedema e dispnea che hanno richiesto trattamento medico. Inoltre, ci sono state segnalazioni rare spontanee dopo la commercializzazione di eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson e di shock anafilattico associati a bupropione. Un paziente deve interrompere l’assunzione di naltrexone/bupropione e consultare un medico se soffre di reazioni allergiche o anafilattoidi/anafilattiche (ad es., rash, prurito, orticaria, dolore toracico, edema e mancanza di respiro) durante il trattamento.

Sono stati segnalati, in associazione a bupropione, anche artralgia, mialgia e febbre associati a rash e ad altri sintomi indicativi di ipersensibilitĂ  ritardata. Questi sintomi possono essere assimilati alla cosiddetta malattia da siero. Ai pazienti deve essere detto di informare i loro medici prescriventi se

notano la comparsa di questi sintomi. Se si sospetta la malattia da siero, naltrexone/bupropione deve essere interrotto.

Aumento della pressione sanguigna

Negli studi clinici di Fase 3 con naltrexone/bupropione sono stati osservati aumenti precoci, transitori della media della pressione sistolica e diastolica fino a 1 mmHg rispetto al basale. In uno studio sugli esiti cardiovascolari (CVOT) in pazienti a maggior rischio di eventi cardiovascolari sono stati osservati anche aumenti medi, rispetto al basale, della pressione sanguigna sistolica e diastolica di circa 1 mmHg rispetto al placebo. Nella pratica clinica con altri medicinali contenenti bupropione è stata segnalata ipertensione, in alcuni casi severa e che ha richiesto un trattamento acuto.

La pressione sanguigna e il polso devono essere misurati prima di iniziare la terapia con naltrexone/bupropione e devono essere misurati ad intervalli regolari in conformitĂ  con la pratica clinica abituale. Se nei pazienti si verificano aumenti clinicamente rilevanti e sostenuti della pressione sanguigna o della frequenza del polso, come risultato del trattamento con naltrexone/bupropione, questo deve essere interrotto.

Naltrexone/bupropione deve essere somministrato con cautela ai pazienti con ipertensione controllata e non deve essere somministrato ai pazienti con ipertensione non controllata (vedere paragrafo 4.3).

Malattia cardiovascolare

Non vi è esperienza clinica che stabilisca la sicurezza di naltrexone/bupropione in pazienti con una storia recente di infarto del miocardio, cardiopatia instabile di classe III o IV NYHA o insufficienza cardiaca congestizia. Naltrexone/bupropione deve essere usato con prudenza in pazienti con malattia coronarica attiva (ad es. angina in corso o anamnesi recente di infarto del miocardio) o anamnesi di malattia cerebrovascolare.

EpatotossicitĂ 

In studi clinici completati con naltrexone/bupropione, in cui le dosi giornaliere di naltrexone cloridrato andavano da 16 mg a 48 mg, sono state segnalate lesioni epatiche indotte dal farmaco (drug-induced liver injury, DILI). Inoltre, sono stati segnalati casi di aumenti negli enzimi epatici dopo la commercializzazione. Un paziente con DILI sospetta deve interrompere l’assunzione di naltrexone/bupropione.

Pazienti anziani

Gli studi clinici di naltrexone/bupropione non comprendevano un numero sufficiente di soggetti di etĂ  pari o superiore a 65 anni per determinare se rispondessero in modo diverso rispetto ai soggetti piĂ¹ giovani. I pazienti anziani possono essere piĂ¹ sensibili alle reazioni avverse a naltrexone/bupropione sul sistema nervoso centrale. Ăˆ noto che naltrexone e bupropione sono escreti sostanzialmente dal rene e il rischio di reazioni avverse a naltrexone/bupropione puĂ² essere maggiore in pazienti con funzione renale compromessa, una condizione che è piĂ¹ comune negli anziani. Per questo motivo, naltrexone/bupropione deve essere usato con cautela in pazienti di etĂ  superiore a 65 anni e non è raccomandato in pazienti di etĂ  superiore a 75 anni.

Compromissione renale

Naltrexone/bupropione non è stato valutato in modo ampio in soggetti con insufficienza renale. Naltrexone/bupropione è controindicato nei pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale. Per i pazienti con compromissione renale da moderata a severa la dose massima giornaliera di naltrexone/bupropione raccomandata deve essere ridotta, dato che in tali pazienti possono prodursi maggiori concentrazioni del farmaco che possono determinare un aumento delle reazioni avverse ai farmaci (vedere paragrafì 4.2, 4.8 e 5.2). Per gli individui che sono ad elevato rischio di compromissione renale, in particolare individui con diabete o anziani, deve essere misurato il tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGRF) prima di iniziare la terapia con naltrexone/bupropione.

Compromissione epatica

Naltrexone/bupropione non è stato valutato ampiamente in soggetti con compromissione epatica. Naltrexone/bupropione è controindicato in pazienti con compromissione epatica severa e non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica moderata (vedere paragrafì 4.2, 4.3 e 5.2). Nei pazienti con compromissione epatica lieve, la dose massima giornaliera di naltrexone/bupropione raccomandata deve essere ridotta, poiché questi pazienti possono presentare maggiori concentrazioni di farmaco le quali possono causare un aumento delle reazioni avverse al farmaco (vedere

paragrafi 4.2 e 5.2)

Sintomi neuropsichiatrici e attivazione della mania

In pazienti con disturbi dell’umore è stata segnalata l’attivazione di mania e ipomania in seguito a trattamento con altri medicinali simili somministrati per il trattamento di un disturbo depressivo importante. Non è stata segnalata attivazione di mania o ipomania nel corso degli studi clinici che valutavano gli effetti di naltrexone/bupropione in soggetti obesi e che escludevano i soggetti che assumevano antidepressivi. Naltrexone/bupropione deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi di mania.

I dati raccolti in studi su animali suggeriscono la possibilità di abuso di bupropione. Tuttavia, studi sulla possibilità di abuso nell’uomo e l’ampia esperienza clinica raccolta, dimostrano che il bupropione ha un basso potenziale di abuso.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco