Neparvis: effetti collaterali e controindicazioni

Neparvis: effetti collaterali e controindicazioni

Neparvis (Sacubitril + Valsartan Complesso Di Sale Sodico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Neparvis è indicato in pazienti adulti per il trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica cronica con ridotta frazione di eiezione (vedere paragrafo 5.1).

Neparvis: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Neparvis ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Neparvis, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Neparvis: controindicazioni

IpersensibilitĂ  ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Uso concomitante di ACE inibitori (vedere paragrafì 4.4 e 4.5). Neparvis non deve essere somministrato fino a 36 ore dopo la sospensione della terapia con ACE inibitore.

Storia nota di angioedema correlato a precedente terapia con ACE inibitore o ARB (vedere paragrafo 4.4).

Angioedema ereditario o idiopatico (vedere paragrafo 4.4).

Uso concomitante di medicinali contenenti aliskiren in pazienti con diabete mellito o in pazienti con compromissione renale (eGFR <60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafì 4.4 e 4.5).

Grave compromissione epatica, cirrosi biliare e colestasi (vedere paragrafo 4.2).

Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Neparvis: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse piĂ¹ frequentemente riportate durante il trattamento con Neparvis sono state ipotensione, iperkaliemia e compromissione renale (vedere paragrafo 4.4). E’ stato riportato angioedema in pazienti trattati con Neparvis (vedere la descrìzìone dì eventì avversì selezìonatì).

La sicurezza di Neparvis in pazienti con insufficienza cardiaca cronica è stata valutata nello studio pivotale di fase 3 PARADIGM-HF che ha confrontato pazienti trattati due volte al giorno con

97 mg/103 mg di Neparvis (n=4.203) o con 10 mg di enalapril (n=4.229). I pazienti randomizzati al gruppo con Neparvis hanno ricevuto il trattamento per una durata di esposizione mediana di 24 mesi;

3.271 pazienti sono stati trattati per piĂ¹ di un anno.

Nello studio PARADIGM-HF, i soggetti erano precedentemente trattati con ACE inibitori e/o ARBs e dovevano anche aver completato con successo il periodo di run-in sequenziale con enalapril e Neparvis (esposizione media al farmaco di 15 e 29 giorni, rispettivamente) prima di essere randomizzati nella fase in doppio cieco. Durante il periodo di run-in con enalapril, 1.102 pazienti (10,5%) hanno sospeso definitivamente lo studio, 5,6% a causa di una reazione avversa, piĂ¹ comunemente disfunzione renale (1,7%), iperkaliemia (1,7%) e ipotensione (1,4%). Durante il periodo di run-in con Neparvis, il 10,4% dei pazienti ha sospeso definitivamente lo studio, 5,9% a causa di una reazione avversa, piĂ¹ comunemente disfunzione renale (1,8%), ipotensione (1,7%) e iperkaliemia (1,3%). Per le sospensioni durante il periodo di run-in, la percentuale di reazioni avverse presentate nella tabella sottostante puĂ² essere inferiore rispetto alla percentuale di reazioni avverse attesa nella pratica clinica.

La sospensione della terapia a causa di una reazione avversa nel periodo in doppio cieco dello studio PARADIGM-HF si è verificata in 450 pazienti trattati con Neparvis (10,7%) e in 516 pazienti trattati con enalapril (12,2%).

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e in ordini di frequenza, partendo dalle piĂ¹ frequenti, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (?1/10); comune (?1/100, <1/10); non comune (?1/1.000, <1/100); raro (?1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000). All’interno di ciascun raggruppamento di frequenza, le reazioni avverse al farmaco sono presentate in ordine decrescente di gravitĂ .

Tabella 1 Elenco delle reazioni avverse

Classificazione per sistemi e organi Termine preferito Categoria di frequenza
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Anemia Comune
Disturbi del sistema immunitario IpersensibilitĂ  Non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperkaliemia* Molto comune
Ipokaliemia Comune
Ipoglicemia Comune
Patologie del sistema nervoso Capogiro Comune
Cefalea Comune
Sincope Comune
Capogiro posturale Non comune
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini Comune
Patologie vascolari Ipotensione* Molto comune
Ipotensione ortostatica Comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Comune
Patologie gastrointestinali Diarrea Comune
Nausea Comune
Gastrite Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito Non comune
Eruzione cutanea Non comune
Angioedema* Non comune
Patologie renali e urinarie Compromissione renale* Molto comune
Insufficienza renale (insufficienza renale,
insufficienza renale acuta)
Comune
Patologie sistemiche e condizioni
relative alla sede di somministrazione
Affaticamento Comune
Astenia Comune

*Vedere la descrizione di reazioni avverse selezionate Descrizione di reazioni avverse selezionate

Angioedema

Angioedema è stato riportato in pazienti trattati con Neparvis. Nello studio PARADIGM-HF, angioedema è stato riportato nello 0,5% dei pazienti trattati con Neparvis rispetto allo 0,2% dei pazienti trattati con enalapril. Una maggiore incidenza di angioedema è stata osservata nei pazienti di razza nera trattati con Neparvis (2,4%) e enalapril (0,5%) (vedere paragrafo 4.4).

Iperkaliemia e potassio sierico

Nello studio PARADIGM-HF, iperkaliemia e concentrazioni di potassio sierico >5,4 mmol/l sono state riportate nell’11,6% e nel 19,7% dei pazienti trattati con Neparvis e nel 14,0% e nel 21,1% dei pazienti trattati con enalapril, rispettivamente.

Pressione arteriosa

Nello studio PARADIGM-HF, ipotensione e pressione arteriosa sistolica bassa clinicamente rilevante (<90 mmHg e diminuzione dal basale >20 mmHg) sono state riportate nel 17,6% e nel 4,76% dei pazienti trattati con Neparvis rispetto all’11,9% e il 2,67% dei pazienti trattati con enalapril, rispettivamente.

Compromissione renale

Nello studio PARADIGM-HF, una compromissione renale è stata riportata nel 10,1% dei pazienti trattati con Neparvis e nell’11.5% dei pazienti trattati con enalapril.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Neparvis: avvertenze per l’uso

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

L’associazione di Neparvis con un ACE inibitore è controindicata a causa dell’aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.3). Neparvis non deve essere iniziato fino a 36 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose della terapia con ACE inibitore. Se il trattamento con Neparvis viene interrotto, la terapia con ACE inibitore non deve essere iniziata fino a 36 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose di Neparvis (vedere paragrafì 4.2, 4.3 e 4.5).

L’associazione di Neparvis con inibitori diretti della renina come aliskiren non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). L’associazione di Neparvis con medicinali contenenti aliskiren è controindicata in pazienti con diabete mellito o in pazienti con compromissione renale (eGFR

<60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafì 4.3 e 4.5).

Neparvis contiene valsartan e pertanto non deve essere co-somministrato con un altro medicinale contenente ARB (vedere paragrafì 4.2 e 4.5).

Ipotensione

Il trattamento non deve essere iniziato a meno che il valore della PAS sia ?100 mmHg. I pazienti con PAS <100 mmHg non sono stati studiati (vedere paragrafo 5.1). Sono stati riportati casi di ipotensione sintomatica in pazienti trattati con Neparvis durante gli studi clinici (vedere paragrafo 4.8),

specialmente in pazienti di etĂ  ?65 anni, in pazienti con malattia renale e in pazienti con bassa PAS (<112 mmHg). Quando si inizia la terapia o durante la titolazione della dose di Neparvis, la pressione del sangue deve essere monitorata di routine. Se si verifica ipotensione, si raccomanda una temporanea riduzione della dose o la sospensione di Neparvis (vedere paragrafo 4.2). Si deve considerare un aggiustamento del dosaggio dei diuretici, degli antipertensivi concomitanti e il trattamento di altre cause di ipotensione (es. ipovolemia). E’ piĂ¹ probabile che l’ipotensione sintomatica insorga se il paziente è stato volume depleto, es. da terapia diuretica, restrizioni saline dietetiche, diarrea o vomito. La deplezione di sodio e/o volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con Neparvis, tuttavia, tale azione correttiva deve essere attentamente valutata rispetto al rischio di un sovraccarico di volume.

Compromissione della funzione renale

La valutazione di pazienti con insufficienza cardiaca deve comprendere sempre l’esame della funzione renale. I pazienti con compromissione renale da lieve a moderata sono piĂ¹ a rischio di sviluppare ipotensione (vedere paragrafo 4.2). C’è un’esperienza clinica molto limitata in pazienti con grave compromissione renale (GFR stimata<30 ml/min/1,73m2) e questi pazienti possono presentare il rischio piĂ¹ elevato di ipotensione (vedere paragrafo 4.2). Non vi è esperienza in pazienti con malattia renale allo stadio terminale e l’uso di Neparvis non è raccomandato.

Peggioramento della funzione renale

L’uso di Neparvis puĂ² essere associato a una diminuzione della funzione renale. Il rischio puĂ² essere ulteriormente aumentato dalla disidratazione o dall’uso concomitante di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) (vedere paragrafo 4.5). La riduzione della dose deve essere considerata nei pazienti che sviluppano una diminuzione clinicamente significativa della funzione renale.

Iperkaliemia

Il trattamento non deve essere iniziato se il livello sierico di potassio è >5,4 mmol/l. L’uso di Neparvis puĂ² essere associato a un aumento del rischio di iperkaliemia, anche se puĂ² verificarsi ipokaliemia (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico, specialmente nei pazienti che presentano fattori di rischio come compromissione renale, diabete mellito o ipoaldosteronismo o sono in dieta ad alto contenuto di potassio o in trattamento con antagonisti dei mineralcorticoidi (vedere paragrafo 4.2). Se i pazienti manifestano un’iperkaliemia clinicamente rilevante, si raccomanda l’aggiustamento della dose dei medicinali concomitanti o la temporanea riduzione della dose o la sospensione. Se il livello di potassio sierico è >5,4 mmol/l, si deve considerare l’interruzione.

Angioedema

E’ stato riportato angioedema in pazienti trattati con Neparvis. Se si manifesta angioedema, Neparvis deve essere immediatamente sospeso e si deve instaurare una terapia appropriata e il monitoraggio fino a risoluzione completa e permanente dei segni e sintomi. Non deve essere somministrato di nuovo. In casi di angioedema confermato dove il gonfiore è stato limitato al viso e alle labbra, in generale la condizione si è risolta senza trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell’alleviare i sintomi.

L’angioedema associato a edema della laringe puĂ² essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare l’ostruzione delle vie aeree, si deve subito somministrare una terapia appropriata, es. soluzione di adrenalina 1 mg/1 ml (0,3-0,5 ml) per via sottocutanea e/o misure necessarie per assicurare la pervietĂ  delle vie aeree.

Non sono stati studiati pazienti con una precedente storia di angioedema. Poiché essi possono essere a maggior rischio di angioedema, si raccomanda cautela se Neparvis è usato in questi pazienti. Neparvis è controindicato in pazienti con una storia nota di angioedema associato a precedente terapia con ACE inibitore o ARB o con angioedema ereditario o idiopatico (vedere paragrafo 4.3).

I pazienti di razza nera hanno una maggiore suscettibilitĂ  a sviluppare angioedema (vedere paragrafo 4.8).

Pazienti con stenosi dell’arteria renale

Neparvis puĂ² aumentare i livelli di urea ematica e di creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale o unilaterale dell’arteria renale. In pazienti con stenosi dell’arteria renale si richiede cautela e si raccomanda il monitoraggio della funzione renale.

Pazienti con classificazione funzionale NYHA IV

Si deve usare cautela quando si inizia il trattamento con Neparvis nei pazienti con classificazione funzionale NYHA IV a causa della limitata esperienza clinica in questa popolazione.

Peptide natriuretico di tipo B (BNP)

Il BNP non è un marcatore adeguato dell’insufficienza cardiaca nei pazienti trattati con Neparvis perchè è un substrato della neprilisina (vedere paragrafo 5.1).

Pazienti con compromissione epatica

Vi è una limitata esperienza clinica in pazienti con compromissione epatica moderata (classificazione Child-Pugh B) o con valori di AST/ALT piĂ¹ di due volte il limite superiore dell’intervallo di normalitĂ . In questi pazienti, l’esposizione puĂ² essere aumentata e la sicurezza non è stabilitĂ . Pertanto si raccomanda cautela quando è usato in questi pazienti (vedere paragrafì 4.2 e 5.2). Neparvis è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica, cirrosi biliare o colestasi (classificazione Child-Pugh C) (vedere paragrafo 4.3).


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco