Refacto: effetti collaterali e controindicazioni
Refacto af 250 ui polvere e solvente per soluzione iniettabile i (Moroctocog Alfa) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Trattamento e profilassi di episodi emorragici in pazienti affetti da emofilia A (deficienza congenita del fattore VIII).
ReFacto AF è adatto per l’impiego negli adulti e nei bambini di qualsiasi età, compresi i neonati.
ReFacto AF non contiene il fattore di von Willebrand, e quindi non è indicato nella malattia di von Willebrand.
Come tutti i farmaci, però, anche Refacto af 250 ui polvere e solvente per soluzione iniettabile i ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Refacto af 250 ui polvere e solvente per soluzione iniettabile i, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Refacto af 250 ui polvere e solvente per soluzione iniettabile i: controindicazioni
Ipersensibilità nota verso il principio attivo o uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Reazione allergica nota alla proteina di criceto.
Refacto af 250 ui polvere e solvente per soluzione iniettabile i: effetti collaterali
Riepilogo del profilo di sicurezza
Reazioni di ipersensibilità o allergiche (che possono comprendere angioedema, bruciore e dolore nel sito di iniezione, brividi, vampate, orticaria generalizzata, mal di testa, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di oppressione toracica, formicolio, vomito, respiro sibilante) sono state osservate raramente con ReFacto e possono in alcuni casi evolvere a grave anafilassi incluso shock (vedere paragrafo 4.4).
Tracce di proteina di criceto possono essere presenti in ReFacto AF. Molto raramente, è stato osservato lo sviluppo di anticorpi verso proteine di criceto, ma non sono state riportate sequele cliniche. In uno studio con ReFacto, venti dei 113 (18%) pazienti precedentemente trattati (PTP) hanno avuto un aumento del titolo di anticorpi anti-CHO, senza alcun effetto clinico manifesto.
Lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) può verificarsi in pazienti affetti da emofilia A trattati con fattore VIII, incluso ReFacto AF (vedere paragrafo 5.1). L’eventuale presenza di inibitori si manifesterà come un’insufficiente risposta clinica. In tali casi, si raccomanda di contattare un centro specializzato nella cura dell’emofilia.
Elenco delle reazioni avverse in forma tabellare
La tabella riportata di seguito si basa sulla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC e livello “Termine preferito”). Le frequenze sono state valutate secondo la convenzione seguente: molto comune (?1/10), comune (?1/100 fino a <1/10) e non comune (?1/1.000 fino a
<1/100). La tabella elenca le reazioni avverse segnalate negli studi clinici con ReFacto e ReFacto AF. Le frequenze si basano su tutti gli eventi avversi correlati al trattamento emersi dall’analisi di ampie casistiche di studi clinici con un totale di 655 soggetti (554 PTP, 101 pazienti non trattati in precedenza (PUP)).
All’interno di ogni raggruppamento, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
Grado di emorragia/Tipo di operazione chirurgica | Livelli di fattore VIII richiesti(% o UI/dl) | Frequenza delle dosi(ore)/durata della terapia(giorni) |
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Emorragia | ||
Emartro iniziale, sanguinamento muscolare o del cavo orale | 20-40 | Ripetere ogni 12-24 ore. Almeno 1 giorno fino a risoluzione dell’episodio di sanguinamento come indicato dal dolore o al raggiungimento dell’emostasi. |
Emartro più marcato, sanguinamento muscolare o ematoma | 30-60 | Ripetere l’infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o più fino a risoluzione del dolore e della disabilità acuta. |
Emorragie pericolose per la vita | 60-100 | Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore fino alla scomparsa del rischio. |
Operazioni chirurgiche | ||
Minori, incluse le estrazioni Dentali | 30-60 | Ogni 24 ore, per almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della cicatrizzazione. |
Maggiori | 80-100 (pre- e post- operazione) | Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore fino ad una cicatrizzazione adeguata della ferita, poi continuare la terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere una attività del fattore VIII dal 30% al 60 % (UI/dl). |
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune ≥ 1/10 | Comune ≥ potrebbe decidere di tenerla 1/100 fino a< 1/10 | Non comune ≥ 1/1.000 fino a < 1/100 |
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Patologie del sistema emolinfopoietico | Inibizione del fattore VIII (PUP) | Inibizione del fattore VIII (PTP) | |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione anafilattica | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Riduzione dell’appetito | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Capogiro | Neuropatia periferica; sonnolenza; disgeusia |
Patologie cardiache | Angina pectoris; tachicardia; palpitazioni | ||
Patologie vascolari | Emorragia; ematoma | Ipotensione; tromboflebite; vampate | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse | Dispnea | |
Patologie gastrointestinali | Diarrea; vomito; dolore addominale; nausea | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria; rash; prurito | Iperidrosi | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia | Mialgia | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia | Brividi; reazione correlata al sito del catetere | Astenia; reazione al sito di iniezione; dolore al sito di iniezione; infiammazione del sito di iniezione |
Esami diagnostici | Test degli anticorpi positivo; test degli anticorpi anti-fattore VIII positivo | Aumento dell’aspartato aminotransferasi; aumento dell’alanina aminotransferasi; aumento della bilirubina ematica; aumento della creatinfosfochinasi ematica |
* La frequenza è basata su studi che hanno incluso pazienti con emofilia A grave. PTP = pazienti trattati in precedenza, PUP = pazienti non trattati in precedenza.
+ Vedere il paragrafo 5.1 per ulteriori informazioni
Popolazione pediatrica
Sono stati segnalati come possibilmente correlati al trattamento con ReFacto AF un evento di cisti in un paziente di 11 anni e un evento descritto come confusione in un paziente di 13 anni.
La sicurezza di ReFacto AF è stata valutata in bambini e adolescenti trattati in precedenza (n=18, età 12-16 anni in uno studio e n=49, età 7-16 anni in uno studio di supporto). Anche se è stato studiato un numero limitato di bambini, c’è una tendenza a una frequenza più alta di reazioni avverse in bambini di età 7-16 anni in confronto agli adulti. Sono in corso studi clinici che valutano l’uso di ReFacto AF in bambini di età inferiore ai 6 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Refacto af 250 ui polvere e solvente per soluzione iniettabile i: avvertenze per l’uso
Ipersensibilità
Con ReFacto AF sono state osservate reazioni di ipersensibilità di tipo allergico. Il medicinale contiene tracce di proteine di criceto. Qualora si manifestino sintomi di ipersensibilità, si devono avvertire i pazienti di interrompere immediatamente l’uso del medicinale e di contattare il medico. I
pazienti devono essere informati dei segni premonitori delle reazioni di ipersensibilità, inclusi orticaria, orticaria generalizzata, senso di oppressione toracica, respiro sibilante, ipotensione ed anafilassi.
In caso di shock devono essere messi in atto gli standard medici di trattamento dello shock. Inibitori
La formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) verso il fattore VIII rappresenta una complicanza nota nel trattamento di soggetti affetti da emofilia A. Tali inibitori sono generalmente immunoglobuline IgG dirette contro l’attività procoagulante del fattore VIII, e sono quantificate in Unità Bethesda (UB) per ml di plasma per mezzo del saggio modificato. Il rischio di sviluppare inibitori è correlato alla severità della malattia e al tempo di esposizione al fattore VIII, essendo maggiore entro i primi 20 giorni di esposizione. Raramente gli inibitori possono svilupparsi dopo i primi 100 giorni dall’esposizione.
Casi di comparsa di inibitore ricorrente (a basso titolo) sono stati osservati a seguito del passaggio da un prodotto a base di fattore VIII ad un altro, in pazienti già in precedenza trattati con più di 100 giorni di esposizione e con una storia precedente di sviluppo di inibitori. Si raccomanda pertanto di monitorare attentamente tutti i pazienti per la ricomparsa di inibitori dopo qualsiasi passaggio da un prodotto a un altro.
La rilevanza clinica dello sviluppo di inibitori dipenderà dal titolo dell’inibitore: gli inibitori a basso titolo presenti temporaneamente o che rimarranno costantemente a basso titolo incideranno meno sul rischio di risposta clinica insufficiente rispetto agli inibitori ad alto titolo.
In generale, tutti i pazienti trattati con prodotti a base di fattore VIII della coagulazione devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori mediante appropriate osservazioni cliniche ed esami di laboratorio. Se non si ottengono i livelli plasmatici di attività del fattore VIII attesi, o se
l’emorragia non è controllata con una dose adeguata, deve essere eseguito un esame al fine di determinare se siano presenti inibitori del fattore VIII. Nei pazienti con livelli elevati di inibitore, la terapia con fattore VIII potrebbe non essere efficace e devono essere prese in considerazione altre soluzioni terapeutiche. La gestione di questi pazienti deve essere affidata a medici con esperienza nel trattamento dell’emofilia e con gli inibitori del fattore VIII.
Segnalazioni di mancanza di efficacia
Sono state ricevute durante gli studi clinici e nel contesto post-marketing segnalazioni di mancanza di efficacia, principalmente nei pazienti in profilassi. La mancanza di efficacia è stata descritta come sanguinamento nelle articolazioni target, sanguinamento in nuove articolazioni oppure una sensazione soggettiva del paziente di insorgenza di nuovo sanguinamento. Quando si prescrive ReFacto AF, è importante titolare e monitorare individualmente per ogni paziente i livelli di fattore VIII per assicurare un’adeguata risposta terapeutica (vedere paragrafo 4.8).
Al fine di mantenere un collegamento tra il paziente e il numero di lotto del medicinale, si raccomanda fortemente di prendere nota del nome sulla confezione ed il numero di lotto del prodotto ad ogni somministrazione di ReFacto AF ad un paziente. I pazienti possono incollare una delle etichette rimovibili applicate sul flaconcino o sulla siringa preriempita per tracciare il numero di lotto sul loro diario o per segnalare eventuali effetti indesiderati.
Eventi cardiovascolari
In pazienti che presentano fattori di rischio cardiovascolare, la terapia sostitutiva con il fattore VIII potrebbe far aumentare il rischio cardiovascolare.
Complicazioni correlate al catetere
Se è necessario un dispositivo di accesso venoso centrale (central venous access device, CVAD), deve essere preso in considerazione il rischio di complicazioni correlate al CVAD, incluse infezioni localizzate, batteriemia e trombosi in sede di catetere (vedere paragrafo 4.8).
Contenuto di sodio
Dopo ricostituzione il medicinale contiene 1,23 mmol (29 mg) di sodio in ciascun flaconcino o in ciascuna siringa preriempita, da tenere in considerazione in caso di pazienti sottoposti a diete iposodiche.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco