Roferon A: effetti collaterali e controindicazioni

Roferon A: effetti collaterali e controindicazioni

Roferon–a 3 milioni di unità internazionali (ui) so (Interferone Alfa 2A) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Roferon-A è indicato per il trattamento di:

Leucemia a cellule capellute.

Pazienti affetti da AIDS con sarcoma di Kaposi asintomatico progressivo con una conta di CD4 >250/mm3.

Leucemia mielogenica cronica positiva al cromosoma Philadelphia in fase cronica. Roferon-A non è un trattamento alternativo per pazienti con LMC che hanno un parente HLA identico e per coloro per i quali è possibile o è programmato nell’immediato futuro un trapianto di midollo osseo allogenico. Non è ancora noto se per questa indicazione Roferon-A possa essere considerato come un trattamento con potenziale curativo.

Linfoma cutaneo a cellule T. L’interferone alfa-2a (Roferon-A) può dimostrarsi attivo in pazienti con malattia progressiva e che siano non responsivi o non sottoponibili a terapia convenzionale.

Pazienti in età adulta affetti da epatite B cronica comprovata istologicamente, con marcatori sierici di replicazione virale, cioè pazienti che risultino positivi per HBV-DNA o HBeAg.

Pazienti in età adulta con epatite C cronica comprovata istologicamente, positivi per gli anticorpi anti-HCV o per HCV-RNA e con elevati livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) senza scompenso epatico.

Nel trattamento dell’epatite C l’efficacia dell’interferone alfa-2a aumenta quando somministrato in associazione con ribavirina. Roferon-A deve essere somministrato in monoterapia principalmente in caso di intolleranza o controindicazione alla ribavirina.

Linfoma non Hodgkin follicolare.

Carcinoma a cellule renali avanzato.

Pazienti con melanoma maligno di stadio II secondo la classificazione AJCC (spessore del tumore secondo Breslow maggiore di 1,5 mm, assenza di interessamento linfonodale o diffusione cutanea), che risultano liberi da malattia dopo resezione chirurgica.

Roferon–a 3 milioni di unità internazionali (ui) so: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Roferon–a 3 milioni di unità internazionali (ui) so ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Roferon–a 3 milioni di unità internazionali (ui) so, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Roferon–a 3 milioni di unità internazionali (ui) so: controindicazioni

Roferon-A è controindicato in pazienti con:

Anamnesi di ipersensibilità all’interferone alfa-2a ricombinante o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1;

Pazienti con gravi cardiopatie preesistenti o con anamnesi di cardiopatia. Non è stato dimostrato alcun effetto cardiotossico diretto, ma è probabile che tossicità acute, autolimitanti, (cioè febbre, brividi) frequentemente associate alla somministrazione di Roferon-A, possano esacerbare patologie cardiache preesistenti;

Gravi disfunzioni renali, epatiche o mieloidi;

Sindromi convulsive non controllate e/o compromissione della funzione del sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.4);

Epatite cronica con forme di grado avanzato e scompensate di malattia epatica o cirrosi;

Epatite cronica che sia in trattamento o sia stata trattata di recente con agenti immunosoppressivi;

L’alcool benzilico, che è un eccipiente del Roferon-A soluzione iniettabile, è stato raramente associato a eventi tossici potenzialmente fatali e reazioni anafilattoidi nei bambini fino a 3 anni. Pertanto, la soluzione iniettabile di Roferon-A non deve essere usata nei bambini prematuri, nei neonati, nei lattanti o nei bambini fino a 3 anni. La soluzione di Roferon-A contiene 10 mg/ml di alcool benzilico.

Terapia di associazione con ribavirina: vedere anche le informazioni specifiche della ribavirina se l’interferone alfa-2a deve essere somministrato in associazione con ribavirina in pazienti con epatite cronica C.

Roferon–a 3 milioni di unità internazionali (ui) so: effetti collaterali

Terapia di associazione con ribavirina: vedere anche le informazioni specifiche della ribavirina se l’interferone alfa-2a deve essere somministrato in associazione con ribavirina in pazienti con epatite C cronica.

I seguenti dati riguardanti le reazioni avverse si basano sulle informazioni ottenute dal trattamento di pazienti affetti da un’ampia gamma di tumori maligni e spesso resistenti a precedenti terapie e affetti da malattia avanzata, pazienti con epatite B cronica e pazienti con epatite C cronica.

Circa due terzi dei pazienti affetti da tumore hanno sofferto di anoressia e metà dei pazienti ha lamentato episodi di nausea. In circa un quinto dei pazienti affetti da tumore sono stati osservati disturbi cardiovascolari e polmonari del tipo ipotensione transitoria, ipertensione, edemi, cianosi, aritmie, palpitazioni e dolore toracico. La maggior parte dei pazienti affetti da tumore ha ricevuto dosi significativamente più elevate della dose oggi raccomandata, il che può spiegare la maggiore frequenza e gravità delle reazioni avverse in questo gruppo di pazienti rispetto ai pazienti con epatite B in cui le reazioni avverse sono di solito transitorie e i pazienti ritornano allo stato precedente il trattamento entro 1- 2 settimane dopo la conclusione della terapia. Sono stati osservati molto raramente disturbi

cardiovascolari in pazienti affetti da epatite B, in cui le variazioni dei livelli di transaminasi di solito segnalano un miglioramento delle condizioni cliniche del paziente.

La maggioranza dei pazienti ha lamentato sintomi simil-influenzali, come stanchezza, piressia, brividi, diminuzione dell’appetito, mialgia, cefalea, artralgia e diaforesi. Questi effetti indesiderati acuti di solito possono essere ridotti o eliminati mediante la somministrazione concomitante di paracetamolo e tendono a diminuire continuando la terapia o modificando la dose, sebbene la continuazione della terapia possa provocare letargia, astenia e stanchezza.

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Sistema
corporeo
Molto
comune ( 1/10)
Comune
( 1/100
– <1/10)
Non comune
( 1/1000
– 1/100)
Raro
( 1/10.000
– 1/1000)
Molto raro
( 1/10.000)
Non noto (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Infezioni e
infestazioni
Patologie del
sistema emolinfopoietico

2

– Leucopenia -Trombocitopenia
– Anemia
– Porpora
trombocitopenica idiopatica
Neutropenia
Disturbi del – Patologie – Sarcoidosi – Rigetti di
sistema autoimmuni trapianto†
immunitario – Reazioni di
ipersensibilità
acuta3
Patologie Ipotiroidismo
endocrine – Ipertiroidismo
– Disfunzione
tiroidea
Disturbi del – Anoressia – Disidratazione – Diabete mellito – Ipertrigliceridemia
metabolismo e – Nausea – Squilibrio – Iperglicemia – Iperlipidemia
della nutrizione – Ipocalcemia elettrolitico
senza
conseguenze
Disturbi Depressione – Suicidio
psichiatrici – Ansia – Tentativo di
– Alterazioni suicidio
dello stato – Idea suicida
mentale – Mania
– Stato
confusionale
Comportamento
anormale
– Nervosismo
– Alterazione
della memoria
– Disturbi del
sonno
Patologie del – Cefalea – Disgeusia – Neuropatia – Coma – Encefalopatia
sistema nervoso – Capogiro – Accidente
– Ipoestesie cerebrovascolare
– Parestesie – Convulsioni
– Tremore – Disfunzione
Sonnolenza erettile transitoria

Polmonite

Herpes simplex1

Agranulocitosi

Anemia emolitica

Sistema
corporeo
Molto
comune ( 1/10)
Comune
( 1/100
– <1/10)
Non comune
( 1/1000
– 1/100)
Raro
( 1/10.000
– 1/1000)
Molto raro
( 1/10.000)
Non noto (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Patologie
dell’occhio
– Retinopatia
ischemica
dell’arteria retinica
Patologie
dell’orecchio e del labirinto
Vertigini
Patologie
cardiache
-Cianosi cardiorespiratorio
Patologie
vascolari
– Vasculite
Patologie
respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Ipertensione
arteriosa polmonare*
Patologie
gastrointestinali
– Diarrea ulcere peptiche
vita)
Colite
ischemica Colite ulcerativa
Patologie
epatobiliari
epatica
Patologie della
cute e del tessuto sottocutaneo
cutanea
Patologie del
sistema muscoloscheletri co e del tessuto
connettivo
eritematoso sistemico
Patologie renali
e urinarie
urine – Insufficienza
renale acuta7
-Danno renale
Patologie – Malattia – Dolore toracico – Necrosi in sede di

Disturbi visivi

Congiuntivite

Trombosi

Neuropatia ottica

Emorragia retinica

Trombosi della vena retinica

Essudati retinici

Retinopatia

Papilledema

Aritmia4

Palpitazioni

Arresto

Infarto del miocardio

Insufficienza cardiaca congestizia

Edema polmonare

Ipertensione

Ipotensione

Dispnea

Tosse

Vomito

Dolore addominale

Nausea

Bocca secca

Pancreatite

Ipermotilità intestinale

Stitichezza

Dispepsia

Flatulenza

Riattivazione di

Emorragia gastrointestinale (senza pericolo di

Insufficienza

Epatite

Disfunzione epatica

Alopecia5

Aumento della sudorazione

Psoriasi6

Prurito

Eruzione

Pelle secca

Epistassi

Secchezza delle mucose

Rinorrea

Mialgia

Artralgia

Lupus

Artrite

Proteinuria

Aumento del numero di cellule nelle

Sistema
corporeo
Molto
comune ( 1/10)
Comune
( 1/100
– <1/10)
Non comune
( 1/1000
– 1/100)
Raro
( 1/10.000
– 1/1000)
Molto raro
( 1/10.000)
Non noto (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazion e
simil-
influenzale
-Diminuzione dell’appetito
– Edema iniezione
– Reazione in sede di iniezione
Esami – Diminuzione di – Aumento delle – Aumento dei
diagnostici peso ALT livelli ematici di
– Aumento delle creatinina
transaminasi – Aumento dei
– Aumento dei livelli ematici di
livelli ematici urea
della fosfatasi – Aumento dei
alcalina livelli ematici di
bilirubina
– Aumento dei
livelli ematici di
acido urico
– Aumento dei
livelli ematici di
LDH

Piressia

Brividi

Stanchezza

1incluso il peggioramento dell’herpes labiale

2Nei pazienti mielosoppressi, la trombocitopenia e la diminuzione dell’emoglobina si sono verificate con maggiore frequenza. Il ritorno delle gravi deviazioni ematologiche ai livelli pretrattamento si è solitamente ottenuto da sette a dieci giorni dopo l’interruzione del trattamento con Roferon-A.

3 (ad esempio orticaria, angioedema, broncospasmo e anafilassi)

4 incluso il blocco atrioventricolare

5 (reversibile alla sospensione del trattamento; un aumento della perdita di capelli può continuare per parecchie settimane dopo la fine del trattamento)

6 peggioramento o stimolazione della psoriasi

7(principalmente in pazienti affetti da tumori con malattia renale)

† Individuati in esperienza postmarketing

*Definizione per classe farmacologica per i medicinali contenenti interferone, vedere di seguito ipertensione arteriosa polmonare.

Raramente gli interferoni alfa, incluso il Roferon-A, utilizzati in monoterapia o in combinazione con ribavirina, possono associarsi a pancitopenia, e, molto raramente, è stata riscontrata anemia aplastica.

In alcuni pazienti possono formarsi anticorpi neutralizzanti anti-interferone. In certe affezioni cliniche (tumori, lupus eritematoso sistemico, herpes zoster) anticorpi contro l’interferone umano leucocitario possono formarsi anche spontaneamente in pazienti che non hanno mai ricevuto interferoni esogeni. Il significato clinico dello sviluppo di anticorpi non è stato completamente chiarito.

Nel corso di studi clinici nei quali è stato utilizzato Roferon-A liofilizzato conservato a 25°C, sono stati rilevati anticorpi neutralizzanti Roferon-A in circa un quinto dei pazienti. In pazienti con epatite C è stata osservata, nei soggetti responsivi che sviluppavano anticorpi neutralizzanti, una tendenza alla perdita della risposta nel corso del trattamento e alla perdita della risposta anticipata rispetto ai pazienti che non sviluppavano tali anticorpi. Non è stata documentata nessun’altra correlazione clinica associata alla presenza di anticorpi verso Roferon-A. Il significato clinico dello sviluppo di anticorpi non è stato completamente chiarito.

Non sono ancora disponibili dati relativi agli anticorpi neutralizzanti ottenuti da studi clinici nei quali sia stato utilizzato Roferon-A liofilizzato o in soluzione iniettabile, conservato a 4°C. In un modello murino, è stato osservato che l’immunogenicità relativa di Roferon-A liofilizzato aumenta con il passare del tempo quando il materiale è conservato a 25°C, mentre non si rileva tale incremento di immunogenicità quando Roferon-A liofilizzato è conservato a 4°C, modalità di conservazione raccomandata.

Ipertensione arteriosa polmonare

Casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone alfa, in particolare nei pazienti con fattori di rischio per IAP (quali ipertensione portale, infezione da HIV, cirrosi). Gli eventi sono stati segnalati in diversi punti di rilevazione temporale, in genere diversi mesi dopo l’inizio del trattamento con interferone alfa.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Roferon–a 3 milioni di unità internazionali (ui) so: avvertenze per l’uso

Al fine di migliorare la tracciabilità dei prodotti medicinali biologici, il nome commerciale del prodotto somministrato deve essere chiaramente registrato (o indicato) nella cartella del paziente.

Roferon-A deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico qualificato che abbia esperienza nella gestione della rispettiva indicazione. L’appropriata gestione della terapia e delle sue complicazioni è possibile solo quando siano facilmente disponibili adeguate strutture diagnostiche e terapeutiche.

I pazienti devono essere informati non solo dei benefici della terapia ma anche del fatto che probabilmente andranno incontro a reazioni avverse.

Ipersensibilità: se si verifica una reazione di ipersensibilità durante il trattamento con Roferon-A o nella terapia di associazione con ribavirina, il trattamento deve essere interrotto e deve essere istituita immediatamente una terapia medica appropriata. Episodi di eruzione cutanea transitoria non necessitano di interruzione del trattamento.

In pazienti trapiantati (ad e s. trapianti renali o di midollo osseo) l’immunosoppressione terapeutica può risultare indebolita in quanto gli interferoni esercitano anche una azione immunostimolante. Come con altri alfa interferoni, casi di rigetto di trapianto sono stati segnalati in pazienti che assumono Roferon-A.

Febbre/infezioni: mentre la febbre può essere associata alla sindrome simil-influenzale comunemente riportata durante la terapia con interferone, altre cause di febbre persistente, in particolare infezioni gravi (di origine batterica, virale o micotica), devono essere escluse, specialmente nei pazienti con neutropenia.

Sono state segnalate infezioni gravi (batteriche, virali, fungine) durante il trattamento con alfa-interferoni, tra cui Roferon-A. In questi casi deve essere iniziata immediatamente una terapia antiinfettiva appropriata e deve essere presa in considerazione la sospensione della terapia.

Psichiatriche: nei pazienti sottoposti a terapia con interferoni, incluso Roferon-A, possono manifestarsi gravi reazioni avverse di natura psichiatrica. Nei pazienti possono verificarsi depressione, idea suicida, tentativo di suicidio e suicidio, sia in presenza che in assenza di una precedente malattia psichiatrica. I medici devono monitorare tutti i pazienti trattati con Roferon-A per verificare l’insorgenza di depressione. I medici, prima dell’inizio della terapia, devono informare i pazienti della possibile insorgenza di stati depressivi e i pazienti devono segnalare immediatamente ogni segno o sintomo di depressione. In questi casi è necessario prendere in considerazione una cura psichiatrica e/o l’interruzione del trattamento.

Pazienti che fanno uso/abuso di sostanze: pazienti con infezione da HCV che hanno un disturbo concomitante di abuso di sostanze (alcol, cannabis, ecc) hanno un aumentato rischio di sviluppare disturbi psichiatrici o esacerbazione di disturbi psichiatrici già esistenti quando vengono trattati con alfa interferone. Se il trattamento con interferone alfa viene ritenuto necessario in questi pazienti, la presenza di co-morbilità psichiatriche e il potenziale di uso di altre sostanze deve essere attentamente valutato e adeguatamente gestito prima di iniziare la terapia. Se necessario, un approccio interdisciplinare che includa un assistente sanitario d’igiene mentale o uno specialista di tossicodipendenze deve essere preso in considerazione per valutare, trattare e seguire il paziente. I pazienti devono essere attentamente monitorati durante la terapia e anche dopo l’interruzione del trattamento. Si raccomanda un intervento precoce in caso di ricomparsa o di sviluppo di disturbi psichiatrici e utilizzo di sostanze stupefacenti.

Oftalmiche: come con altri interferoni, dopo trattamento con Roferon-A sono stati segnalati casi di retinopatia, inclusa emorragia retinica, macchie cotonose, papilledema, trombosi della vena o dell’arteria retinica e neuropatia ottica, che possono portare a perdita della visione. Ogni paziente che manifesti diminuzione o perdita della visione deve sottoporsi a un esame oftalmologico. Poiché questi eventi a livello oculare possono essere associati ad altri stati patologici, si raccomanda di eseguire, nei pazienti affetti da diabete mellito o ipertensione, un esame della vista prima dell’inizio della monoterapia con Roferon-A o in caso di terapia di associazione con ribavirina. La monoterapia con Roferon-A o la terapia di associazione con ribavirina devono essere interrotte in pazienti che sviluppino nuovi disturbi oftalmici o loro peggioramenti.

Endocrine: raramente è stata osservata iperglicemia in pazienti trattati con Roferon-A . Tutti i pazienti che sviluppano sintomi di iperglicemia devono essere conseguentemente monitorati e seguiti attraverso misurazioni del glucosio ematico. Pazienti con diabete mellito possono richiedere aggiustamenti del proprio trattamento antidiabetico.

Nel caso in cui sia presente una disfunzione renale, epatica o mieloide di grado da lieve a moderato, è necessario un attento monitoraggio di queste funzioni.

Funzione epatica: in rari casi l’interferone alfa è stato sospettato di causare un’esacerbazione di una malattia autoimmune sottostante in pazienti con epatite. Pertanto, occorre cautela quando vengono trattati pazienti affetti da epatite con storia di malattia autoimmune. Se in questi soggetti si sviluppa un deterioramento della funzione epatica, occorre prendere in considerazione la determinazione degli anticorpi autoimmuni. Se necessario il trattamento deve essere interrotto.

Soppressione midollare: particolare cautela deve essere posta nel somministrare Roferon-A a pazienti con grave mielosoppressione, in quanto esso possiede effetto soppressivo sul midollo, che porta a una caduta del numero di leucociti, in particolare dei granulociti, del numero delle piastrine e, meno frequentemente, della concentrazione di emoglobina. Ciò può portare ad un aumento del rischio di infezione o di emorragie. È importante monitorare attentamente questi eventi nei pazienti ed eseguire periodicamente

emocromi completi nel corso del trattamento con Roferon-A sia prima che durante la terapia a intervalli opportuni .

Autoimmuni: è stato segnalato lo sviluppo di diversi auto-anticorpi nel corso del trattamento con interferoni alfa. Durante la terapia con interferone le manifestazioni cliniche della malattia autoimmune si verificano con frequenza maggiore in soggetti predisposti allo sviluppo di disturbi autoimmuni. In pazienti con anamnesi clinica di disturbi autoimmuni o disturbi autoimmuni sottostanti, si raccomanda sia il monitoraggio dei sintomi caratterizzanti tali disturbi sia la determinazione dei livelli di auto-anticorpi e di TSH.

Non è raccomandato l’impiego di Roferon-A nei bambini in quanto non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia di Roferon-A nei bambini.

Non è stata dimostrata l’efficacia in pazienti con epatite B o C cronica in emodialisi o affetti da emofilia o con coinfezione da virus dell’immunodeficienza umana.

Questo prodotto contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per 0,5 ml ed è quindi essenzialmente “privo di sodio”.

Terapia di associazione con ribavirina: vedere anche le informazioni specifiche della ribavirina se l’interferone alfa-2a deve essere somministrato in associazione con ribavirina in pazienti con epatite C cronica.

I pazienti con coinfezione da HIV e trattati con terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART) possono essere ad aumentato rischio di sviluppare acidosi lattica. Occorre cautela quando si aggiungono Roferon-A e ribavirina alla terapia HAART (vedere l’RCP della rìbavìrìna).

I pazienti coinfetti con un grado avanzato di cirrosi e trattati con terapia HAART possono essere ad aumentato rischio di scompenso epatico e morte. L’aggiunta del trattamento con interferoni alfa da soli o in combinazione con ribavirina può aumentare il rischio in questo gruppo di pazienti.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco