Vaxipar: effetti collaterali e controindicazioni

Vaxipar: effetti collaterali e controindicazioni

Vaxipar (Vaccino Parotitico Vivo) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Vaccinazione preventiva contro la parotite

Età per la vaccinazione – L’età raccomandata per la vaccinazione è intomo al primo anno di vita (12 mesi) o dopo. La vaccinazione in età più precoce può essere presa in considerazione per particolari condizioni epidemiologiche. In questi casi poiché gli anticorpi passivi di origine materna eventualmente ancora presenti possono influire sull’efficacia della vaccinazione, deve essere valutata l’opportunità di una dose di richiamo al 15° mese di età. La profilassi vaccinale contro la parotite è inoltre raccomandata negli adolescenti e negli adulti maschi senza storia di parotite, specie se vivono in comunità; cioè in quelle fasce di età per le quali maggiormente si riscontrano quadri clinici con severe complicanze. Ad ogni modo la vaccinazione di soggetti già immuni o con malattia in incubazione non presenta alcun rischio particolare.

Vaxipar: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Vaxipar ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Vaxipar, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Vaxipar: controindicazioni

Malattie febbrili

In caso di malattie febbrili la vaccinazione deve essere differita fino al completo ristabilimento dei soggetti da vaccinare.

Stati immunitari alterati: alcuni stati morbosi o il trattamento con alcuni farmaci possono potenziare la moltiplicazione dei virus attenuati utilizzati per la vaccinazione. Pertanto in caso di affezioni proliferative maligne dei tessuti linforeticolari (leucemia, linfosarcoma,mielomatosi, morbo di Hodgkin) o trattamento con immunodepressori o a/e ipogammaglobulinemie, la vaccinazione è controindicata.

Allergie

Il vaccino è controindicato in caso di ipersensibilità accertata alla neomicina.

Tubercolosi

La presenza di forme attive non trattate di tubercolosi rappresenta una controindicazione alla vaccinazione, anche se non esistono dati che dimostrano che il vaccino abbia un effetto esacerbante nella infezione tubercolare.

Gravidanza

La vaccinazione è controindicata in gravidanza. Questa precauzione è basata sul rischio teorico di infezione fetale che potrebbe manifestarsi quando si usa un qualsiasi vaccino a virus vivo, in donne gravide o che risultino tali nei tre mesi seguenti la vaccinazione. Sebbene non siano riportati casi di infezioni fetali associati all’uso del vaccino antiparotitico, non è consigliabile intraprendere una gravidanza prima che siano trascorsi almeno 3 mesi dalla vaccinazione.

Vaxipar: effetti collaterali

Le reazioni postvaccinali provocate dal vaccino contro la parotite sono molto rare e benigne.

Occasionalmente possono verificarsi in una limitata percentuale di casi: febbre, rash, prurito, porpora e tumefazione delle parotidi. Tali reazioni sono modeste e di breve durata.

Sono state segnalate, sia pure raramente, reazioni del sistema nervoso centrale come convulsioni febbrili, meningiti o meningoencefaliti. Le meningiti o meningoencefaliti sono normalmente benigne e completamente reversibili.

L’incidenza di questi episodi è comunque nettamente inferiore a quella che si verifica in seguito a infezione da virus parotitico selvaggio.

Vaxipar: avvertenze per l’uso

La iniezione di numerose sostanze, in particolare proteine, può causare reazioni di tipo anafilattico e perciò una soluzione di adrenalina 1:1000 deve essere tenuta pronta per l’uso immediato.

Avvertenze

Il vaccino deve essere somministrato con cautela ai bambini che hanno una storia di disturbi cerebrali o convulsioni febbrili. In tali casi il Medico deve vigilare per una reazione febbrile che può occorrere tra il 5° ed il 12° giomo e deve prendere le appropriate precauzioni.

Una temporanea soppressione della reattività alla prova con tubercolina può verificarsi in alcuni soggetti dopo la somministrazione del vaccino. Questa anergia può persistere da 3 a 8 settimane.

Prima di iniettare il vaccino nei soggetti che abbiano ricevuto iniezioni di immunoglobuline umane si devono attendere tre mesi,perché gli anticorpi presenti nelle immunoglobuline possono neutralizzare il virus attenuato e così pure è consigliabile un intervallo di tre settimane dalla vaccinazione nella somministrazione di immunoglobuline.

La somministrazione del vaccino contro la parotite può essere eseguita contemporaneamente alla somministrazione del vaccino poliomielitico orale, di vaccino contro il morbillo, di vaccino contro la rosolia.

Se la somministrazione non è contemporanea, occorre attendere almeno 4 settimane.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco