Vibativ: effetti collaterali e controindicazioni
Vibativ (Telavancina Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
VIBATIV è indicato per il trattamento di pazienti adulti con polmonite nosocomiale (NP) compresa la polmonite associata a ventilazione meccanica, quando sia nota o sospetta la causa da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA).
VIBATIV deve essere utilizzato solo in situazioni in cui sia noto o sospetto che non vi siano altre alternative valide (vedere paragrafì 4.3, 4.4, 4.8 e 5.1).
Devono essere prese in considerazione le linee-guida ufficiali sull’uso appropriato di medicinali antibatterici.
Come tutti i farmaci, però, anche Vibativ ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Vibativ, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Vibativ: controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Pazienti con grave compromissione renale, ad es. con clearance della creatinina (CrCl) <30 ml/min, compresi pazienti sottoposti ad emodialisi (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.4). Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Vibativ: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
Effetti indesiderati sono stati riportati nel 47,3% dei pazienti partecipanti agli studi clinici di fase 3 che coinvolgevano 1680 pazienti (751 e 929, NP e cSSTI, rispettivamente) che ricevevano telavancina alla dose giornaliera di 10 mg/kg. Il trattamento è stato interrotto a causa degli effetti indesiderati nel 5,0% dei pazienti che ricevevano telavancina.
Le reazioni avverse correlate riportate più frequentemente (verificatesi in >1% dei pazienti) sono state: infezioni fungine, insonnia, disgeusia, cefalea, capogiri, nausea, costipazione, diarrea, vomito, aumento della alanina-aminotransferasi, aumento dell’aspartato-aminotransferasi, prurito, rash, insufficienza renale acuta, aumento della creatinina plasmatica, urine anomale (urine schiumose), affaticamento e brividi.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse
La frequenza delle reazioni avverse è definita come segue: molto comune (?1/10); comune (da ?1/100 a <1/10); non comune (da ?1/1.000 a <1/100); raro (da ?1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Infezioni ed infestazioni
Comune: infezioni fungine
Non comune: colite da clostridium, infezioni del tratto urinario
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: anemia, leucopenia, trombocitemia, trombocitopenia, aumento della conta degli eosinofili, aumento della conta dei neutrofili
Disturbi del sistema immunitario
Non comune: ipersensibilità
Non nota*: anafilassi
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: riduzione dell’appetito, iperglicemia, ipercaliemia, ipoglicemia, ipocaliemia, ipomagnesiemia
Disturbi psichiatrici
Comune: insonnia
Non comune: irrequietezza, ansia, stato confusionale, depressione
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: disgeusia
Comune: cefalea, capogiri
Non comune: ageusia, emicrania, parestesia, parosmia, sonnolenza, tremore
Patologie dell’occhio
Non comune: irritazione oculare, visione sfocata
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune: tinnito
Raro: sordità
Patologie cardiache
Non comuni: angina pectoris, fibrillazione atriale, bradicardia, insufficienza cardiaca congestizia, elettrocardiogramma con intervalli QTc prolungati, palpitazioni, tachicardia sinusale, extrasistoli sopraventricolari, extrasistoli ventricolari
Patologie vascolari
Non comuni: vampate, ipertensione, ipotensione, flebite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: dispnea, singhiozzo, congestione nasale, dolore faringolaringeo
Patologie gastrointestinali
Molto comuni: nausea
Comune: costipazione, diarrea, vomito
Non comune: dolore addominale, secchezza della bocca, dispepsia, flatulenza, ipoestesia orale
Patologie epatobiliari
Comune: aumento dei livelli di alanina aminostrasferasi e aspartato aminotrasferasi
Non comune: epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: prurito, rash
Non comune: eritema, edema al viso, iperidrosi, orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: artralgia, dolore lombare, crampi muscolari, mialgia
Patologie renali e urinarie
Comune: insufficienza renale acuta, aumento della creatinina ematica, urine schiumose (lower level term)
Non comune: aumento dell’urea nel sangue, disuria, ematuria, microalbuminuria, oliguria, pollachiuria, compromissione renale, odore delle urine anomalo
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: affaticamento, brividi
Non comune: astenia, reazioni al sito di infusione, malessere, dolore toracico non cardiaco, edema periferico, dolore, piressia, sindrome dell’uomo rosso
Esami diagnostici
Non comune: aumento del rapporto internazionale normalizzato
* Sulla base delle segnalazioni post-marketing. Poiché queste reazioni sono segnalate spontaneamente da una popolazione di dimensione incerta, non è possibile definire in modo affidabile la loro frequenza, che è quindi classificata come non nota.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Vibativ: avvertenze per l’uso
Compromissione renale
Negli studi clinici, pazienti con insufficienza renale acuta pre-esistente, che ricevevano telavancina, presentavano un aumentato rischio di mortalità. La mortalità per qualunque causa è risultata pari a 32/73 (44%) nel gruppo telavancina, e a 16/64 (25%) nel gruppo vancomicina, mentre nei pazienti che non presentavano insufficienza renale acuta al basale è risultata pari a 118/678 (17%) e 124/688
(18%), rispettivamente. Quindi, l’uso di telavancina in pazienti con insufficienza renale acuta pre- esistente e in pazienti con grave compromissione renale è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Reazioni avverse renali
Nell’insieme degli studi clinici (NP e infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (cSSTI)), le reazioni avverse renali sono state riportate con maggiore frequenza in pazienti a cui era stato somministrato telavancina, rispetto a vancomicina (3,8% vs 2,2%, rispettivamente). La funzionalità renale (creatinina sierica ed escrezione urinaria per oliguria/anuria) deve essere giornalmente monitorata almeno nei primi 3-5 giorni di terapia e successivamente ogni 48-72 ore, in tutti i pazienti che ricevono telavancina. La dose iniziale e l’aggiustamento del dosaggio nel corso del trattamento devono essere fatti in base alla clearance della creatinina misurata o calcolata, in accordo con la posologia riportata nel paragrafo 4.2. Nel caso in cui la funzionalità renale diminuisca marcatamente durante il trattamento, deve essere valutato il beneficio di continuare il trattamento con telavancina.
Altri fattori che possono aumentare il rischio di nefrotossicità
Deve essere prestata cautela nella prescrizione di VIBATIV a pazienti che ricevono contemporaneamente altri medicinali nefrotossici, a pazienti con malattie renali pre-esistenti o con co- morbilità note per predisporre a disfunzioni renali (ad es. diabete mellito, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione).
Reazioni correlate all’infusione
Infusioni endovenose rapide di medicinali antimicrobici della classe dei glicopeptidi sono state associate a reazioni come la “sindrome dell’uomo rosso”, con arrossamento della parte superiore del corpo, orticaria, prurito o eruzione cutanea (vedere paragrafo 4.8). Il blocco o il rallentamento dell’infusione può portare alla cessazione di tali reazioni. Le reazioni correlate all’infusione possono essere limitate se la dose giornaliera è infusa in un periodo di un’ora.
Ipersensibilità
Reazioni di ipersensibilità, compresa l’anafilassi, sono state riportate con telavancina e possono essere letali. Se si manifesta una reazione allergica a telavancina, sospendere il trattamento e iniziare una terapia appropriata.
Reazioni di ipersensibilità crociata, compresa l’anafilassi, sono state segnalate in pazienti con una anamnesi di allergia alla vancomicina. Deve essere posta attenzione nel prescrivere telavancina a pazienti con una anamnesi di reazioni di ipersensibilità a vancomicina. Se si manifesta una reazione allergica a telavancina, sospendere il trattamento e iniziare una terapia appropriata.
Prolungamento del QTc
Uno studio clinico sul QTc con dosi di telavancina pari a 7,5 e 15 mg/kg comparato con veicolo e medicinale attivo di confronto (400 mg moxifloxacina) ha mostrato che una dose unica giornaliera per tre giorni ha provocato un aumento medio corretto contro veicolo del QTcF di 4,1 e 4,5 millisecondi, rispettivamente, in confronto all’aumento di 9,2 millisecondi osservato con il medicinale di confronto.
Si raccomanda cautela nell’uso di telavancina in pazienti che assumono medicinali che sono noti prolungare l’intervallo QT. Inoltre, si raccomanda cautela nell’uso di telavancina in pazienti con sindrome del QT lungo congenita, con noto prolungamento dell’intervallo QTc, con insufficienza cardiaca non compensata, o con ipertrofia grave del ventricolo sinistro. Pazienti con tali patologie non sono stati inclusi negli studi clinici con telavancina.
Ototossicità
Come con altri glicopeptidi, nei pazienti trattati con telavancina, è stata riportata ototossicità (sordità e tinnito) (vedere paragrafo 4.8). Pazienti che sviluppano segni e sintomi di perdite uditive e disturbi dell’orecchio interno durante il trattamento con telavancina devono essere attentamente valutati e monitorati (vedere paragrafo 4.8). Pazienti che ricevono telavancina contemporaneamente o in seguito ad altri prodotti medicinali con noto potenziale ototossico devono essere monitorati attentamente e deve essere valutato il beneficio di telavancina se l’udito peggiora.
Superinfezioni
L’uso di antibiotici può favorire lo sviluppo di microorganismi non sensibili. Se durante la terapia si verifica una superinfezione, devono essere adottate misure appropriate.
Colite associata agli antibiotici e colite pseudo-membranosa
Colite associata agli antibiotici e colite pseudo-membranosa sono state riportate con quasi tutti i medicinali antibatterici, compresa telavancina (vedere paragrafo 4.8) e possono variare di intensità da lieve a mortale. È quindi importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o immediatamente dopo il trattamento.
Concomitante copertura antibiotica
Telavancina è attiva soltanto nei confronti dei batteri Gram-positivi (vedere paragrafo 5.1 per ìnformazìonì sullo spettro antìbatterìco). In infezioni miste, in cui sia sospetta la presenza di Gram- negativi e/o di determinati tipi di batteri anaerobi, VIBATIV deve essere co-somministrato con medicinali antibatterici idonei.
Gruppi specifici di pazienti
Gli studi sulla polmonite nosocomiale (NP) hanno escluso note o sospette malattie polmonari quali la malattia granulomatosa, il cancro polmonare, o altri tumori metastatici polmonari; la fibrosi cistica o la tubercolosi attiva; la polmonite da Legionella pneumophila; la meningite, l’endocardite, o l’osteomielite; lo shock refrattario definito come pressione sistolica arteriosa in posizione supina
<90 mmHg per più di 2 ore, con evidenze di ipoperfusione o con necessità di trattamento con un elevato dosaggio di medicinali simpatomimetici. Sono stati esclusi anche i pazienti con
QTc>500 msec al basale, sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca non compensata, o anomali livelli ematici di K+ o Mg2+ che non possono essere corretti, neutropenia grave (conta assoluta dei neutrofili <500/mm3), previsto sviluppo di neutropenia grave in conseguenza a chemioterapia già somministrata o prevista, o pazienti che avevano HIV con conta dei CD4 <100/mm3 nel corso degli ultimi 6 mesi.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco