Abilify Maintena 400 mg: Scheda Tecnica del Farmaco

Abilify Maintena 400 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Abilify Maintena 400 mg: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Abilify Maintena 400 mg polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni flaconcino contiene 400 mg di aripiprazolo.

Dopo la ricostituzione, ogni ml di sospensione contiene 200 mg di aripiprazolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato Polvere: colore da bianco a biancastro

Solvente: soluzione limpida

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Abilify Maintena è indicato per il trattamento di mantenimento della schizofrenia in pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo orale.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Per i pazienti che non hanno mai assunto aripiprazolo, la tollerabilità con aripiprazolo orale deve essere accertata prima di iniziare il trattamento con Abilify Maintena.

La dose raccomandata iniziale e di mantenimento di Abilify Maintena è pari a 400 mg.

Non è richiesta la titolazione della dose di questo medicinale. Esso deve essere somministrato una volta al mese come singola iniezione (non prima di 26 giorni dalla precedente iniezione).

Dopo la prima iniezione, il trattamento con 10-20 mg di aripiprazolo orale va proseguito per 14 giorni consecutivi, al fine di mantenere le concentrazioni terapeutiche di aripiprazolo durante l’inizio della terapia.

Se con la dose da 400 mg si verificano reazioni avverse, si deve ridurre la dose a 300 mg una volta al mese.

Dosi saltate

Dosi saltate
Se si salta la 2 a o la 3 a dose e dall’ultima iniezione sono passate: Azione
> 4 settimane e < 5 settimane Si deve somministrare l’iniezione appena possibile, quindi riprendere il programma di iniezioni mensili.
> 5 settimane Si deve riprendere l’uso concomitante di aripiprazolo orale per 14 giorni insieme alla somministrazione dell’iniezione, quindi
riprendere il programma di iniezioni mensili.
Se si salta la 4 a dose o quelle successive (vale a dire, dopo il raggiungimento dello stato stazionario) e dall’ultima iniezione sono passate: Azione
> 4 settimane e < 6 settimane Si deve somministrare l’iniezione appena possibile, quindi riprendere il programma di iniezioni mensili.
> 6 settimane Si deve riprendere l’uso concomitante di aripiprazolo orale per 14 giorni insieme alla somministrazione dell’iniezione, quindi riprendere il programma di iniezioni mensili.

Popolazioni particolari

Pazienti anziani

La sicurezza e l’efficacia di Abilify Maintena nel trattamento della schizofrenia in pazienti di età pari o superiore a 65 anni non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti con compromissione renale

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).

Pazienti con compromissione epatica

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata. Nei pazienti con compromissione epatica grave, i dati disponibili non sono sufficienti a formulare delle raccomandazioni. In questi pazienti, per i quali è richiesta cautela nella somministrazione della dose, è da preferirsi la formulazione orale (vedere paragrafo 5.2).

Metabolizzatori lenti del CYP2D6 noti

Nei pazienti noti per essere metabolizzatori lenti del CYP2D6, la dose iniziale e quella di mantenimento devono essere pari a 300 mg. Quando usato in concomitanza con forti inibitori del CYP3A4, la dose deve essere ridotta a 200 mg (vedere paragrafo 4.5).

Aggiustamenti della dose dovuti alle interazioni

Nei pazienti che assumono allo stesso tempo forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2D6 per più di

14 giorni sono necessari aggiustamenti della dose. Se la somministrazione dell’inibitore del CYP3A4 o del CYP2D6 viene interrotta, può essere necessario aumentare la dose a quella precedente (vedere paragrafo 4.5). In caso di reazioni avverse nonostante gli aggiustamenti della dose di Abilify Maintena, si deve rivalutare la necessità dell’uso concomitante di inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4.

Si deve evitare l’uso concomitante di induttori del CYP3A4 e Abilify Maintena per più di 14 giorni perché i livelli ematici di aripiprazolo si riducono e possono essere inferiori ai livelli efficaci (vedere paragrafo 4.5).

Aggiustamenti della dose di Abilify Maintena nei pazienti che assumono allo stesso tempo forti inibitori del CYP2D6, forti inibitori del CYP3A4, e/o induttori del CYP3A4 per più di 14 giorni

Dose aggiustata
Pazienti che assumono 400 mg di Abilify Maintena
Forti inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4 300 mg
Forti inibitori del CYP2D6 e del CYP3A4 200 mg
Induttori del CYP3A4 Evitare l’uso
Pazienti che assumono 300 mg di Abilify Maintena
Forti inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4 200 mg
Forti inibitori del CYP2D6 e del CYP3A4 160 mg
Induttori del CYP3A4 Evitare l’uso

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Abilify Maintena in bambini e adolescenti di età compresa tra 0 e 17 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Abilify Maintena deve essere utilizzato esclusivamente per via intramuscolare e non deve essere somministrato per via endovenosa o sottocutanea. Deve essere somministrato esclusivamente da un operatore sanitario. La sospensione deve essere iniettata immediatamente dopo la ricostituzione, ma può essere conservata a temperature inferiori a 25 °C per un massimo di 4 ore nel flaconcino. La sospensione deve essere iniettata lentamente con una singola iniezione (le dosi non devono essere suddivise) nel muscolo gluteo o deltoide. Prestare attenzione per evitare l’iniezione accidentale in un vaso sanguigno. Le sedi di iniezione devono essere alternate fra i due muscoli glutei o deltoidi.

L’ago raccomandato per la somministrazione nel gluteo è un ago di sicurezza ipodermico da 38 mm (1,5 pollici) e 22 gauge. Per i pazienti obesi (indice di massa corporea > 28 kg/m2), deve essere usato un ago di sicurezza ipodermico da 50 mm (2 pollici) e 21 gauge.

L’ago raccomandato per la somministrazione nel deltoide è un ago di sicurezza ipodermico da 25 mm (1 pollice) e 23 gauge. Per i pazienti obesi, deve essere usato un ago di sicurezza ipodermico da

38 mm (1,5 pollici) e 22 gauge (vedere paragrafo 6.6).

I flaconcini con la polvere e il solvente sono esclusivamente monouso.

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Durante il trattamento antipsicotico, il miglioramento delle condizioni cliniche del paziente può richiedere da molti giorni ad alcune settimane. I pazienti devono essere strettamente monitorati per l’intero periodo.

Comportamenti suicidari

L’insorgenza di comportamento suicidario è inerente alla malattia psicotica e, in alcuni casi, è stata segnalata subito dopo l’inizio o la sostituzione del trattamento antipsicotico, incluso il trattamento con aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento antipsicotico deve essere accompagnato da una stretta supervisione dei pazienti ad alto rischio.

Disturbi cardiovascolari

Abilify Maintena deve essere usato con cautela nei pazienti con malattia cardiovascolare nota (storia di infarto miocardico o cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca o anomalie della conduzione), malattia cerebrovascolare, condizioni che possono predisporre i pazienti all’ipotensione (disidratazione, ipovolemia e trattamento con medicinali antipertensivi) o ipertensione, inclusa la accelerata o maligna.

Con l’uso di medicinali antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolia venosa (TEV). Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per la TEV, prima e durante il trattamento con Abilify Maintena è necessario identificare tutti i possibili fattori di rischio relativi a questa condizione e adottare le opportune misure preventive (vedere paragrafo 4.8).

Prolungamento dell’intervallo QT

Negli studi clinici sul trattamento con aripiprazolo orale, l’incidenza del prolungamento dell’intervallo QT è stata paragonabile a placebo. Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con storia familiare di prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.8).

Discinesia tardiva

In studi clinici della durata di un anno o meno, durante il trattamento con aripiprazolo ci sono state segnalazioni non comuni di discinesia iatrogena. In caso di comparsa di segni e sintomi di discinesia tardiva in pazienti in trattamento con Abilify Maintena, si deve considerare la riduzione della dose o l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi possono peggiorare nel tempo o possono anche manifestarsi dopo la sospensione del trattamento.

Sindrome Maligna da Neurolettici (SMN)

La SMN è un complesso di sintomi potenzialmente fatali associato ai medicinali antipsicotici. Negli studi clinici sono stati segnalati rari casi di SMN durante il trattamento con aripiprazolo.

Manifestazioni cliniche della SMN sono iperpiressia, rigidità muscolare, alterazione dello stato mentale ed evidenza di instabilità autonomica (polso o pressione arteriosa irregolari, tachicardia, diaforesi e disritmia cardiaca). Ulteriori segni possono includere creatinfosfochinasi aumentata, mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta.

Tuttavia, sono stati anche segnalati livelli elevati di creatinfosfochinasi e rabdomiolisi non necessariamente associati alla SMN. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di SMN, o presenta febbre alta inspiegabile in assenza di ulteriori manifestazioni cliniche di SMN, tutti i medicinali antipsicotici, compreso aripiprazolo, devono essere interrotti (vedere paragrafo 4.8).

Convulsioni

Negli studi clinici sono stati segnalati casi non comuni di convulsioni durante il trattamento con aripiprazolo. Per questa ragione, aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di disturbi convulsivi o che mostrano condizioni associate a convulsioni (vedere paragrafo 4.8).

Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza

Mortalità aumentata

In tre studi con aripiprazolo orale in pazienti anziani con psicosi associata a malattia di Alzheimer

(n = 938, età media: 82,4 anni, intervallo: 56-99 anni), controllati verso placebo, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno riportato un aumentato rischio di morte in confronto a quelli che assumevano placebo. La percentuale delle morti nei pazienti trattati con aripiprazolo orale è risultato pari al 3,5 % rispetto all’1,7 % del gruppo con placebo. Sebbene le cause dei decessi fossero varie, la maggior parte di essi risultano essere di natura cardiovascolare (per es. insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o infettiva (per es. polmonite) (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni avverse cerebrovascolari

Negli stessi studi clinici con aripiprazolo orale, nei pazienti sono state segnalate reazioni avverse cerebrovascolari (per es. ictus, attacco ischemico transitorio), inclusi casi ad esito fatale, (età media: 84 anni, intervallo: 78-88 anni). Nel complesso, in questi studi clinici l’1,3 % dei pazienti trattati con aripiprazolo orale ha riportato reazioni avverse cerebrovascolari rispetto allo 0,6 % dei pazienti trattati con placebo. Questa differenza non era statisticamente significativa. Tuttavia, in uno di questi studi, a dose fissa, nei pazienti trattati con aripiprazolo è emersa una relazione dose-risposta significativa per le reazioni avverse cerebrovascolari (vedere paragrafo 4.8).

Abilify Maintena non è indicato per il trattamento dei pazienti con psicosi correlata alla demenza. Iperglicemia e diabete mellito

In pazienti trattati con medicinali antipsicotici atipici, incluso aripiprazolo, è stata segnalata

iperglicemia, in alcuni casi estrema e associata a chetoacidosi, oppure coma iperosmolare o morte. I fattori di rischio che possono predisporre i pazienti a gravi complicanze includono obesità e anamnesi familiare di diabete. Negli studi clinici con aripiprazolo, non sono state riportate differenze significative nelle percentuali d’incidenza delle reazioni avverse correlate ad iperglicemia (diabete incluso), o nei valori glicemici di laboratorio anomali rispetto al placebo. Nei pazienti trattati con

aripiprazolo e con altri medicinali antipsicotici atipici non sono disponibili stime precise del rischio di reazioni avverse correlate ad iperglicemia, tali da permettere confronti diretti. I pazienti trattati con medicinali antipsicotici di qualsiasi tipo, compreso aripiprazolo, devono essere controllati per rilevare eventuali segni e sintomi di iperglicemia (ad esempio polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza), e i pazienti con diabete mellito o fattori di rischio per quest’ultima condizione devono essere monitorati regolarmente per rilevare eventuali peggioramenti nel controllo della glicemia (vedere paragrafo 4.8).

Ipersensibilità

Reazioni da ipersensibilità caratterizzate da sintomi allergici possono verificarsi con aripiprazolo.

Aumento di peso

L’aumento di peso è comunemente osservato nei pazienti schizofrenici dovuto a uso di antipsicotici noti causare incremento ponderale, comorbidità, stile di vita non appropriato, e può condurre gravi complicanze. Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di aumento di peso in pazienti in trattamento con aripiprazolo orale. Quando rilevato, solitamente si trattava di pazienti con fattori di rischio significativi quali storia di diabete, disturbi tiroidei o adenoma ipofisario. Negli studi clinici, aripiprazolo non ha mostrato di indurre un aumento di peso clinicamente rilevante (vedere paragrafo 4.8).

Disfagia

Disturbi della motilità esofagea ed aspirazione sono stati associati al trattamento con antipsicotici, incluso aripiprazolo. Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di polmonite ab ingestis.

Gioco d’azzardo patologico

Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di gioco d’azzardo patologico tra pazienti cui era stato prescritto aripiprazolo orale, indipendentemente dal fatto che tali pazienti avessero una storia precedente di gioco d’azzardo. I pazienti con una precedente storia di gioco d’azzardo patologico potrebbero essere più a rischio e devono essere monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.8).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati effettuati studi d’interazione specifici con Abilify Maintena. Le informazioni qui riportate provengono dagli studi con aripiprazolo orale.

A causa del suo antagonismo sui recettori α1-adrenergici, aripiprazolo può potenziare l’effetto di alcuni medicinali antipertensivi.

Dati gli effetti primari di aripiprazolo sull’SNC, si deve usare cautela quando si somministra aripiprazolo in associazione ad alcol o altri medicinali che agiscono sull’SNC con reazioni avverse sovrapponibili, ad esempio la sedazione (vedere paragrafo 4.8).

Si deve usare cautela nella somministrazione concomitante di aripiprazolo e medicinali noti causare prolungamento dell’intervallo QT o squilibrio elettrolitico.

Potenziali effetti di altri medicinali su Abilify Maintena

Il metabolismo di aripiprazolo avviene attraverso più vie che coinvolgono gli enzimi CYP2D6 e CYP3A4, ma non gli enzimi CYP1A. Non è dunque necessario alcun aggiustamento della dose nei fumatori.

Chinidina e altri forti inibitori del CYP2D6

In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore del CYP2D6 (chinidina) ha aumentato l’AUC di aripiprazolo del 107 %, mentre la Cmax è rimasta invariata. L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, il metabolita attivo, sono diminuite del 32 % e del 47 %, rispettivamente. È prevedibile che altri forti inibitori di CYP2D6, ad esempio fluoxetina e paroxetina, abbiano effetti simili, pertanto la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2).

Ketoconazolo e altri forti inibitori di CYP3A4

In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore di CYP3A4 (ketoconazolo) ha aumentato l’AUC e la Cmax di aripiprazolo del 63 % e del 37 %, rispettivamente. L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, sono aumentate del 77 % e del 43 %, rispettivamente. Nei metabolizzatori lenti di CYP2D6, l’uso concomitante di forti inibitori di CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo rispetto a quelle dei metabolizzatori forti di CYP2D6 (vedere paragrafo 4.2).

Quando si considera la somministrazione concomitante di aripiprazolo e ketoconazolo, o altri forti inibitori di CYP3A4, i possibili benefici devono superare i rischi potenziali per il paziente. È prevedibile che altri forti inibitori di CYP3A4, ad esempio itraconazolo e inibitori della proteasi dell’HIV, abbiano effetti simili, pertanto la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2).

Se si interrompe l’uso di un inibitore del CYP2D6 o del CYP3A4, la dose di Abilify Maintena deve essere aumentata a quella precedente l’inizio della terapia concomitante. È prevedibile che l’uso di deboli inibitori del CYP3A4 (per es. diltiazem) o del CYP2D6 (per es. escitalopram) in associazione con questo medicinale, comporti modesti incrementi nelle concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo.

Carbamazepina e altri induttori del CYP3A4

Dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina, un forte induttore di CYP3A4, e di aripiprazolo orale in pazienti con schizofrenia o disturbo schizoaffettivo, le medie geometriche di Cmax e AUC per aripiprazolo sono risultate inferiori del 68 % e del 73 %, rispettivamente, rispetto alla somministrazione di aripiprazolo orale (30 mg) in monoterapia. Analogamente, per quanto riguarda deidro-aripiprazolo, le medie geometriche di Cmax

e AUC dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina sono risultate inferiori del 69 % e del 71 %, rispettivamente, rispetto ai valori successivi al trattamento con aripiprazolo orale in monoterapia.

È prevedibile che la somministrazione concomitante di Abilify Maintena e altri induttori di CYP3A4 (ad esempio rifampicina, rifabutina, fenitoina, fenobarbital, primidone, efavirenz, nevirapina ed Hypericum perforatum) abbia effetti simili. L’uso concomitante di induttori del CYP3A4 e Abilify Maintena deve essere evitato perché i livelli ematici di aripiprazolo si riducono e possono essere inferiori ai livelli efficaci.

Valproato e litio

La somministrazione concomitante di valproato, o litio, e di aripiprazolo non ha determinato variazioni clinicamente significative nelle concentrazioni di aripiprazolo. Non sono quindi necessari aggiustamenti della dose quando valproato o litio sono somministrati assieme ad Abilify Maintena.

Potenziali effetti di Abilify Maintena su altri medicinali

Negli studi clinici, dosi orali di 10-30 mg/die di aripiprazolo non hanno avuto effetti significativi sul metabolismo dei substrati di CYP2D6 (rapporto destrometorfano/3-metossimorfinano), 2C9 (warfarin), 2C19 (omeprazolo) e 3A4 (destrometorfano). Inoltre, aripiprazolo e deidro-aripiprazolo non hanno mostrato alcuna capacità di alterare il metabolismo CYP1A2-mediato in vitro. È dunque improbabile che Abilify Maintena causi interazioni farmacologiche clinicamente importanti mediate da questi enzimi.

Quando aripiprazolo è stato somministrato in concomitanza con lamotrigina, destrometorfano, warfarin, omeprazolo, escitalopram, o venlafaxina, non vi è stata alcuna variazione clinicamente importante nelle concentrazioni di questi medicinali. Non è dunque necessario alcun aggiustamento della dose per questi medicinali quando somministrati in concomitanza con Abilify Maintena.

Sindrome serotoninergica

Nei pazienti che prendono aripiprazolo sono stati segnalati casi di sindrome serotoninergica, e possibili segni e sintomi di questa condizione possono comparire soprattutto in caso di uso concomitante con altri medicinali serotoninergici quali ad esempio SSRI/SNRI, o con medicinali noti aumentare le concentrazioni di aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non esistono studi clinici adeguati e validamente controllati con aripiprazolo in donne in gravidanza. Sono state segnalate anomalie congenite; tuttavia non può essere stabilita una relazione causale con aripiprazolo. Gli studi condotti su animali non permettono di escludere la possibile tossicità sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Le pazienti devono essere informate della necessità di informare il medico se ha inizio o si sta pianificando una gravidanza durante il trattamento con Abilify Maintena. Date le insufficienti informazioni sulla sicurezza nell’uomo, e le preoccupazioni emerse dagli studi sulla riproduzione animale, questo medicinale non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che il beneficio atteso non giustifichi chiaramente il potenziale rischio per il feto.

I medici prescrittori devono essere consapevoli delle proprietà di lunga durata d’azione di Abilify Maintena.

I neonati esposti agli antipsicotici (incluso aripiprazolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse, tra cui sintomi extrapiramidali e/o da astinenza la cui gravità e durata dopo il parto può variare. Sono stati segnalati casi di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria, o disturbi dell’alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono essere monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.8).

Allattamento

Aripiprazolo viene escreto nel latte materno umano. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con Abilify Maintena, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

Fertilità

Aripiprazolo non ha compromesso la fertilità in base ai dati degli studi sulla tossicità riproduttiva.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Abilify Maintena può alterare lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari a causa dei possibili effetti sul sistema nervoso e sulla visione, ad esempio sedazione, sonnolenza, sincope, visione offuscata (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, i pazienti devono essere avvisati di non guidare veicoli o usare macchinari finché non sia stata accertata la loro sensibilità individuale a questo medicinale.

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse da farmaco (ADR) osservate con maggiore frequenza e segnalate in ≥ 5 % dei pazienti in due studi clinici controllati in doppio cieco su Abilify Maintena sono state aumento di peso (9,0 %), acatisia (7,9 %), insonnia (5,8 %), e dolore in sede di iniezione (5,1 %).

Tabella delle reazioni avverse

Le incidenze delle reazioni avverse da farmaco (ADR) associate alla terapia con aripiprazolo sono indicate nella tabella sottostante. La tabella si basa sugli eventi avversi segnalati durante gli studi clinici e/o nell’uso post-marketing.

Tutte le ADR sono suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi e per frequenza: molto

comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000,

< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.

Non è possibile determinare la frequenza delle reazioni avverse segnalate durante l’uso post-marketing poiché i dati derivano da segnalazioni spontanee. Di conseguenza, la frequenza di questi eventi avversi è indicata come "non nota".

Comune Non comune Non nota
Patologie del sistema emolinfopoiet ico Neutropenia Anemia Trombocitopenia Conta dei neutrofili diminuita
Conta dei leucociti diminuita
Leucopenia
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Reazione allergica (per es.
reazione anafilattica, angioedema comprensivo di gonfiore della lingua, edema della lingua, edema del volto, prurito od orticaria)
Patologie endocrine Prolattina ematica diminuita Coma diabetico iperosmolare Chetoacidosi diabetica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Peso aumentato Diabete mellito Peso diminuito Iperglicemia Ipercolesterolemia Iperinsulinemia Iperlipidemia Ipertrigliceridemia Disturbo dell’appetito Anoressia Iponatremia
Disturbi psichiatrici Agitazione Ansia Irrequietezza Insonnia Ideazione suicidaria Disturbo psicotico Allucinazione Delirio Ipersessualità Reazione di panico Depressione Labilità affettiva Apatia
Disforia
Disturbo del sonno Bruxismo
Libido diminuita Umore alterato
Suicidio riuscito Tentato suicidio
Gioco d’azzardo patologico Nervosismo
Patologie del sistema nervoso Disturbo extrapiramidale Acatisia Tremore Discinesia Sedazione Sonnolenza Capogiro Cefalea Distonia Discinesia tardiva Parkinsonismo
Disturbo del movimento Iperattività psicomotoria Sindrome delle gambe senza riposo
Rigidità della ruota dentata Ipertonia
Bradicinesia Perdita di saliva Disgeusia Parosmia
Sindrome maligna da neurolettici
Convulsione da grande male Sindrome da serotonina Disturbo del linguaggio
Patologie dell’occhio Crisi oculogira Visione offuscata Dolore oculare
Patologie cardiache Extrasistoli ventricolari Bradicardia Tachicardia
Ampiezza ridotta dell’onda T
Morte inspiegata improvvisa Arresto cardiaco
Torsioni di punta Aritmie ventricolari
Comune Non comune Non nota
nell’elettrocardiogramma Elettrocardiogramma anormale
Inversione dell’onda T dell’elettrocardiogramma
Prolungamento dell’intervallo QT
Patologie vascolari Ipertensione Ipotensione ortostatica
Pressione arteriosa aumentata
Sincope
Tromboembolia venosa (incluse embolia polmonare e trombosi venosa profonda)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Spasmo orofaringeo Laringospasmo Polmonite da aspirazione
Patologie gastrointestin ali Secchezza delle fauci Malattia da reflusso gastroesofageo Dispepsia
Vomito Diarrea Nausea
Dolore addominale superiore Fastidio addominale Costipazione
Evacuazioni frequenti Ipersecrezione salivare
pancreatite Disfagia
Patologie epatobiliari Test di funzionalità epatica anormale
Enzima epatico aumentato Alanina aminotransferasi aumentata
Gamma-glutamil transferasi aumentata
Bilirubina ematica aumentata Aspartato aminotrasferasi aumentata
Insufficienza epatica Ittero
Epatite
Fosfatasi alcalina aumentata
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia Acne Rosacea Eczema
Indurimento della cute
Eruzione cutanea Reazione di fotosensibilità Iperidrosi
Patologie del sistema muscoloschele trico e del tessuto connettivo Rigidità muscoloscheletr ica Rigidità muscolare Spasmi muscolari Contrazione muscolare Tensione muscolare Mialgia
Dolore agli arti Artralgia Dolore dorsale
Escursione articolare ridotta Rigidità nucale
Trisma
Rabdomiolisi
Patologie renali e urinarie Nefrolitiasi Glicosuria Ritenzione di urina, Incontinenza urinaria
Condizioni di Sindrome neonatale da astinenza
Comune Non comune Non nota
gravidanza, puerperio e perinatali da farmaco (vedere paragrafo 4.6)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile Galattorrea Ginecomastia Tensione mammaria
Secchezza vulvovaginale
Priapismo
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazi one Dolore in sede di iniezione Indurimento in sede di iniezione Affaticamento Piressia Astenia
Alterazione dell’andatura Fastidio al torace
Reazione in sede di iniezione Eritema in sede di iniezione Tumefazione in sede di iniezione
Fastidio in sede di iniezione Prurito in sede di iniezione Sete
Lentezza
Disturbo della termoregolazione (per es.
ipotermia, piressia) Dolore toracico
Edema periferico
Esami diagnostici Creatinfosfochin asi ematica aumentata Glucosio ematico aumentato Glucosio ematico diminuito Emoglobina glicosilata aumentata
Aumento della circonferenza della vita
Colesterolo ematico diminuito
Trigliceridi ematici diminuiti
Fluttuazione del glucosio ematico

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Reazioni in sede di iniezione

Durante le fasi controllate in doppio cieco dei due studi clinici, sono state osservate reazioni in sede di iniezione, generalmente di gravità da lieve a moderata, che si sono risolte nel tempo. Il dolore in sede di iniezione (incidenza 5,1 %), ha avuto un esordio mediano il giorno 2 dopo l’iniezione e una durata mediana di 4 giorni.

In uno studio in aperto per il confronto della biodisponibilità di Abilify Maintena somministrato nel muscolo deltoide o gluteo, le reazioni legate alla sede di iniezione sono state leggermente più frequenti nel muscolo deltoide. La maggior parte di esse erano reazioni lievi e sono migliorate con le iniezioni successive. Rispetto agli studi in cui Abilify Maintena è stato iniettato nel muscolo gluteo, il dolore ricorrente in sede di iniezione compare con una frequenza superiore nel muscolo deltoide.

Leucopenia

Nel programma clinico con Abilify Maintena è stata riportata neutropenia, con esordio tipico intorno al giorno 16 dopo la prima iniezione, e durata mediana di 18 giorni.

Sintomi extrapiramidali (SEP)

Negli studi condotti su pazienti stabili con schizofrenia, Abilify Maintena è stato associato con una maggiore frequenza di sintomi extrapiramidali (18,4 %) rispetto al trattamento con aripiprazolo orale (11,7 %). L’acatisia è stato il sintomo osservato più frequentemente (8,2 %), con esordio tipico intorno al giorno 10 dopo la prima iniezione, e durata mediana di 56 giorni.

I soggetti con acatisia avevano tipicamente ricevuto un trattamento con medicinali anticolinergici, soprattutto benzatropina mesilato e triesifenidile. Meno frequentemente, per controllare l’acatisia sono state somministrate sostanze come propranololo e benzodiazepine (clonazepam e diazepam).

Sono seguiti in ordine di frequenza eventi di parkinsonismo (6,9 % nel gruppo con Abilify Maintena, 4,15 % nel gruppo con aripiprazolo orale compresse da 10-30 mg, e 3,0 % nel gruppo con placebo, rispettivamente).

Distonia

Effetto di classe: nei primi giorni di trattamento, i soggetti sensibili possono manifestare sintomi di distonia, cioè contrazioni anomale prolungate di gruppi muscolari. I sintomi distonici includono: spasmo dei muscoli del collo, talvolta progressivo fino alla costrizione della gola, difficoltà di deglutizione, difficoltà di respirazione e/o protrusione della lingua. Sebbene questi sintomi possano verificarsi a basse dosi, la loro frequenza e gravità è maggiore quando si usano medicinali antipsicotici di prima generazione con potenza elevata, e alle dosi più alte. Nei maschi e in gruppi d’età inferiore è stato osservato un rischio elevato di distonia acuta.

Peso

Durante la fase controllata con farmaco attivo, in doppio cieco, dello studio da 38 settimane, un aumento di peso del  7 % tra il valore iniziale e l’ultima visita si è verificato con un’incidenza del 9,5 % per il gruppo con Abilify Maintena e dell’11,7 % nel gruppo con aripiprazolo orale compresse da 10-30 mg. Una perdita di peso ≥ 7 % tra il valore iniziale e l’ultima visita si è verificata con un’incidenza del 10,2 % per il gruppo con Abilify Maintena e del 4,5 % nel gruppo con aripiprazolo orale compresse da 10-30 mg.

Durante la fase controllata con placebo, in doppio cieco, dello studio da 52 settimane, un aumento di peso del  7 % tra il valore iniziale e l’ultima visita si è verificato con un’incidenza del 6,4 % per il gruppo con Abilify Maintena e del 5,2 % nel gruppo con placebo. Una perdita di peso ≥ 7 % tra il valore iniziale e l’ultima visita si è verificata con un’incidenza del 6,4 % per il gruppo con Abilify Maintena e del 6,7 % nel gruppo con placebo. Durante il trattamento in doppio cieco, la variazione media nel peso corporeo tra il valore iniziale e l’ultima visita è stata di -0,2 kg per Abilify Maintena e di circa -0,4 kg per il placebo (p = 0,812).

Prolattina

Durante la fase controllata con farmaco attivo, in doppio cieco, dello studio da 38 settimane, vi è stata una riduzione media nei livelli di prolattina dal valore iniziale all’ultima visita nel gruppo con Abilify Maintena (-0,33 ng/ml) rispetto a un aumento medio nel gruppo con aripiprazolo orale compresse da 10-30 mg (0,79 ng/ml, p < 0,01). L’incidenza dei pazienti trattati con Abilify Maintena con livelli di prolattina > 1 volta il limite superiore dell’intervallo normale (LSN) in qualsiasi valutazione è stata del 5,4 % rispetto al 3,5 % dei pazienti trattati con aripiprazolo orale compresse da 10-30 mg. I pazienti di sesso maschile hanno avuto generalmente un’incidenza maggiore rispetto alle pazienti in ogni gruppo di trattamento.

Durante la fase controllata con placebo, in doppio cieco, dello studio da 52 settimane, vi è stata un riduzione media nei livelli di prolattina dal valore iniziale all’ultima visita nel gruppo con Abilify Maintena (-0,38 ng/ml) rispetto a un aumento medio nel gruppo con placebo (1,67 ng/ml).

L’incidenza dei pazienti trattati con Abilify Maintena con livelli di prolattina > 1 volta il limite superiore dell’intervallo normale (LSN) in qualsiasi valutazione è stata dell’1,9 % rispetto al 7,1 % dei pazienti trattati con placebo.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

04.9 Sovradosaggio

Indice

Negli studi clinici su Abilify Maintena non sono stati segnalati casi di sovradosaggio associati a reazioni avverse. Si deve usare cautela per evitare l’iniezione accidentale di questo medicinale in un vaso sanguigno. Dopo ogni sovradosaggio accidentale/somministrazione endovenosa non intenzionale, confermati o sospetti, è necessario tenere sotto stretta osservazione il paziente e, nel caso si sviluppino segni o sintomi che potrebbero essere clinicamente gravi, si deve effettuare un controllo costante incluso il monitoraggio elettrocardiografico continuo. Supervisione medica e monitoraggio devono continuare fino alla guarigione del paziente.

Una simulazione di dose-dumping ha mostrato che la concentrazione mediana prevista di aripiprazolo raggiunge un picco di 4500 ng/ml, ovvero circa 9 volte l’intervallo terapeutico superiore. In caso di dose-dumping, è prevedibile che le concentrazioni di aripiprazolo scendano rapidamente al limite superiore della finestra terapeutica dopo circa 3 giorni. A partire dal giorno 7, le concentrazioni mediane di aripiprazolo declinano ulteriormente fino ai livelli che seguono una dose deposito i.m. senza dose-dumping. Sebbene il sovradosaggio sia meno probabile con i medicinali parenterali rispetto a quelli orali, di seguito sono presentate le informazioni di riferimento per il sovradosaggio da aripiprazolo orale.

Segni e sintomi

Negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing, è stato identificato un sovradosaggio acuto accidentale o intenzionale di aripiprazolo in monoterapia in pazienti adulti con dosi stimate segnalate fino a 1260 mg (41 volte la dose giornaliera massima raccomandata di aripiprazolo) senza esiti fatali. I segni e sintomi osservati che potrebbero essere clinicamente importanti hanno incluso letargia, ipertensione, sonnolenza, tachicardia, nausea, vomito e diarrea. Inoltre, sono state ricevute segnalazioni di sovradosaggio accidentale con aripiprazolo in monoterapia nei bambini (con dosi fino a 195 mg) non accompagnato da esiti fatali. I segni e sintomi segnalati che potrebbero essere clinicamente gravi hanno incluso sonnolenza, perdita temporanea della coscienza e sintomi extrapiramidali.

Trattamento del sovradosaggio

Il trattamento del sovradosaggio deve concentrarsi sulla terapia di supporto, mantenendo la pervietà delle vie respiratorie, ossigenazione e ventilazione adeguate, e trattamento dei sintomi. Si deve considerare il possibile coinvolgimento di più medicinali. Quindi, iniziare immediatamente un monitoraggio cardiovascolare costante, incluso un monitoraggio elettrocardiografico continuo per rilevare possibili aritmie. Dopo ogni sovradosaggio confermato o sospetto con aripiprazolo, si deve proseguire con stretta supervisione medica e monitoraggio fino alla guarigione del paziente.

Emodialisi

Sebbene manchino informazioni sull’effetto dell’emodialisi nel trattamento del sovradosaggio da aripiprazolo, è improbabile che sia utile in questa condizione a causa dell’elevato legame di aripiprazolo con le proteine plasmatiche.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: Psicolettici, altri antipsicotici, codice ATC: N05AX12 Meccanismo d’azione

È stato proposto che l’efficacia di aripiprazolo nella schizofrenia sia mediata attraverso una combinazione di agonismo parziale per i recettori dopaminergici D2 e serotoninergici 5-HT1A, e di antagonismo per i recettori serotoninergici 5-HT2A. Aripiprazolo ha mostrato in modelli animali di iperattività dopaminergica proprietà antagoniste e in modelli animali di ipoattività dopaminergica ha mostrato proprietà agoniste. Aripiprazolo mostra elevata affinità di legame in vitro per i recettori

dopaminergici D2 e D3, e serotoninergici 5-HT1A e 5-HT2A, e moderata affinità per i recettori dopaminergici D4, serotoninergici 5-HT2C e 5-HT7, alfa-1 adrenergici e istaminici H1. Aripiprazolo ha mostrato inoltre moderata affinità di legame per il sito di ricaptazione della serotonina e affinità non apprezzabile per i recettori muscarinici colinergici. L’interazione con sottotipi recettoriali diversi da quelli dopaminergici e serotoninergici può spiegare alcuni degli altri effetti clinici di aripiprazolo.

Dosi orali di aripiprazolo comprese tra 0,5 e 30 mg somministrate una volta al giorno a soggetti sani per 2 settimane hanno prodotto una riduzione dose-dipendente nel legame di 11C-raclopride, un ligando per i recettori D2/D3, al caudato e al putamen, rilevata mediante tomografia a emissione di positroni.

Altre informazioni sugli studi clinici:

Trattamento di mantenimento della schizofrenia negli adulti

L’efficacia di Abilify Maintena nel trattamento di mantenimento dei pazienti con schizofrenia è stata stabilita in due studi clinici randomizzati, in doppio cieco.

Lo studio pilota è stato uno studio controllato con farmaco attivo, in doppio cieco, randomizzato, della durata di 38 settimane, disegnato per stabilire l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di questo medicinale somministrato mediante iniezioni mensili, rispetto ad aripiprazolo orale compresse da

10-30 mg una volta al giorno, come trattamento di mantenimento in pazienti adulti affetti da schizofrenia. Lo studio comprendeva una fase di screening e 3 fasi di trattamento: fase di conversione, fase di stabilizzazione orale, e fase controllata con farmaco attivo, in doppio cieco.

Seicentosessantadue pazienti idonei per la fase controllata con farmaco attivo, in doppio cieco, della durata di 38 settimane sono stati assegnati in modo randomizzato con rapporto 2:2:1 al trattamento in doppio cieco, in uno di tre gruppi di trattamento: 1) Abilify Maintena 2) dose di stabilizzazione di aripiprazolo orale 10-30 mg, oppure 3) aripiprazolo iniettabile ad azione prolungata 50 mg/25 mg. La dose da 50 mg/25 mg di aripiprazolo iniettabile ad azione prolungata è stata inclusa per avere un gruppo con aripiprazolo a bassa dose, per provare la sensibilità del test per il disegno di non inferiorità.

I risultati dell’analisi relativa all’endpoint primario di efficacia, la proporzione stimata di pazienti con recidiva incombente entro la fine della settimana 26 della fase controllata con farmaco attivo, in doppio cieco, hanno mostrato che Abilify Maintena 400 mg/300 mg è non inferiore ad aripiprazolo orale compresse da 10-30 mg.

La percentuale di recidiva stimata entro la fine della settimana 26 era del 7,12 % nel gruppo con Abilify Maintena, e del 7,76 % nel gruppo con aripiprazolo orale compresse da 10-30 mg, che rappresenta una differenza di -0,64 %. L’IC al 95 % (-5,26; 3,99) per la differenza nella percentuale stimata di pazienti con recidiva incombente entro la fine della settimana 26 ha escluso il margine di non inferiorità predefinito, pari a 11,5 %. Pertanto, Abilify Maintena è non inferiore alla formulazione in compresse da 10-30 mg di aripiprazolo orale.

La percentuale stimata di pazienti con recidiva incombente entro la fine della settimana 26 per il gruppo con Abilify Maintena è risultata del 7,12 %, un valore statistico significativamente inferiore rispetto al gruppo con aripiprazolo iniettabile ad azione prolungata 50 mg/25 mg (21,80 %;

p = 0,0006). È stata quindi stabilita la superiorità di Abilify Maintena rispetto ad aripiprazolo iniettabile ad azione prolungata 50 mg/25 mg, confermando la validità del disegno dello studio.

La Figura 1 mostra le curve di Kaplan-Meier relative al tempo dalla randomizzazione alla recidiva incombente durante la fase di trattamento in doppio cieco di 38 settimane per i gruppi con Abilify Maintena, con aripiprazolo orale 10-30 mg, e con aripiprazolo iniettabile ad azione prolungata

50 mg/25 mg.

Figura 1 Curva di Kaplan-Meier del tempo alla riacutizzazione dei sintomi psicotici/ recidiva incombente

Quota di soggetti liberi da recidiva incombente

ARIP IMD 400/ 300 mg ARIP 10-30 mg

ARIP IMD 50/25 mg

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0

IMD 400/300 mg ARIP 10-30 mg IMD 50/25 mg

Test log-rank

ARIP IMD 400/300 mg vs. ARIP 10-30 mg: valore p 0,9920

ARIP IMD 400/300 mg vs. ARIP IMD 50/25 mg: valore p < 0,0001

Numero di soggetti a rischio

Giorni dalla randomizzazione

NOTA: ARIP IMD 400/300 mg = Abilify Maintena; ARIP 10-30 mg= aripiprazolo orale; ARIP IMD 50/25 mg = iniettabile ad azione prolungata

Inoltre, la non inferiorità di Abilify Maintena rispetto ad aripiprazolo orale 10-30 mg è confermata dai risultati dell’analisi della scala PANSS (Positive and Negative Syndrome Scale) per la schizofrenia.

Tabella 1 Punteggio Totale PANSS – Variazione dal valore basale alla settimana 38 (LOCF): Campione randomizzato per l’efficacia a,

b

Punteggio Totale PANSS – Variazione dal valore basale alla settimana 38 (LOCF): Campione randomizzato per l’efficacia a,
b
Abilify Maintena 400 mg/300 mg
(n = 263)
Aripiprazolo orale 10-30 mg/die
(n = 266)
Aripiprazolo iniettabile ad azione prolungata 50 mg/25 mg (n = 131)
Valore basale medio (DS) 57,9 (12,94) 56,6 (12,65) 56,1 (12,59)
Variazione media (DS) -1,8 (10,49) 0,7 (11,60) 3,2 (14,45)
Valore p ND 0,0272 0,0002

a: Una variazione negativa del punteggio è indice di miglioramento.

b: Sono stati inclusi solo i pazienti per i quali erano disponibili sia il valore basale che almeno un valore post basale. I valori p sono stati ricavati confrontando la variazione rispetto al valore basale nell’ambito dell’analisi del modello di covarianza, utilizzando il trattamento come termine, e il valore basale come covariata.

Il secondo studio era uno studio in doppio cieco, con sospensione farmacologica, randomizzato, della durata di 52 settimane, condotto in pazienti adulti statunitensi con diagnosi in corso di schizofrenia. Lo studio comprendeva una fase di screening e 4 fasi di trattamento: conversione, stabilizzazione orale, stabilizzazione con Abilify Maintena, e controllata con placebo in doppio cieco. I pazienti che rispettavano il criterio della stabilizzazione orale nella fase di stabilizzazione orale sono stati assegnati a ricevere Abilify Maintena in singolo cieco e hanno iniziato una fase di stabilizzazione con Abilify Maintena per un minimo di 12 settimane e un massimo di 36 settimane. I pazienti idonei per la fase controllata con placebo, in doppio cieco, sono stati assegnati in modo randomizzato con rapporto 2:1 al trattamento in doppio cieco con Abilify Maintena, o al placebo, rispettivamente.

L’analisi finale di efficacia ha incluso 403 pazienti randomizzati e 80 riacutizzazioni dei sintomi psicotici/eventi di recidiva incombente. Nel braccio con placebo il 39,6% dei pazienti ha progredito verso la recidiva incombente, mentre nel braccio con Abilify Maintena si è avuta recidiva incombente

nel 10% dei pazienti. Quindi i pazienti nel gruppo placebo hanno avuto un richio 5,03 volte maggiore di avere una recidiva incombente.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Abilify Maintena in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per la schizofrenia (vedere paragrafo 4.2).

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento

L’assorbimento di aripiprazolo nella circolazione sistemica è lento e prolungato dopo la somministrazione di Abilify Maintena, data la bassa solubilità delle particelle di aripiprazolo.

L’emivita media di assorbimento di Abilify Maintena è di 28 giorni. L’assorbimento di aripiprazolo dalla formulazione deposito i.m. è risultato completo relativamente alla formulazione i.m. standard (a rilascio immediato). I valori della Cmax aggiustati in base alla dose per la formulazione deposito sono risultati pari al 5 % circa della Cmax ottenuta con la formulazione i.m. standard.

Dopo la somministrazione di una singola dose di Abilify Maintena nel muscolo gluteo e deltoide, l’entità dell’assorbimento (AUC) è risultata simile per entrambe le sedi di iniezione, ma la velocità di assorbimento (Cmax) è risultata più elevata con la somministrazione nel deltoide.

Dopo ripetute somministrazioni intramuscolari, le concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo aumentano gradualmente fino ad una concentrazione plasmatica massima con tmax mediano di 7 giorni per il gluteo e di 3 giorni per il deltoide.

Le concentrazioni allo stato stazionario per un soggetto tipo sono state raggiunte entro la quarta dose per entrambe le sedi di somministrazione.

Dopo iniezioni mensili di Abilify Maintena da 300 mg a 400 mg sono stati osservati aumenti meno che proporzionali alla dose nelle concentrazioni di aripiprazolo e deidro-aripiprazolo e nei parametri AUC.

Distribuzione

In base ai risultati degli studi con somministrazione orale di aripiprazolo, quest’ultimo risulta ampiamente distribuito in tutto il corpo con un volume di distribuzione apparente di 4,9 l/kg, che indica una distribuzione extravascolare estesa. Alle concentrazioni terapeutiche, aripiprazolo e deidro-aripiprazolo sono legati alle proteine sieriche in misura superiore al 99 %, principalmente all’albumina.

Biotrasformazione

Aripiprazolo è ampiamente metabolizzato dal fegato, principalmente attraverso tre vie di biotrasformazione: deidrogenazione, idrossilazione e N-dealchilazione. In base agli studi in vitro, gli enzimi CYP3A4 e CYP2D6 sono responsabili della deidrogenazione e dell’idrossilazione di aripiprazolo, mentre la N-dealchilazione è catalizzata dal CYP3A4. Aripiprazolo è la frazione predominante del medicinale nella circolazione sistemica. Dopo la somministrazione di dosi multiple di Abilify Maintena, il metabolita attivo cioè deidro-aripiprazolo rappresenta circa il 29,1-32,5 % dell’AUC di aripiprazolo nel plasma.

Eliminazione

Dopo la somministrazione di dosi multiple da 400 mg o 300 mg di Abilify Maintena, l’emivita terminale media di eliminazione per aripiprazolo è rispettivamente di 46,5 e 29,9 giorni presumibilmente a causa della cinetica limitata dalla velocità di assorbimento. Dopo una singola dose orale di 14C-aripiprazolo marcato, circa il 27 % della radioattività somministrata è stata ritrovata nell’urina, e circa il 60 % nelle feci. Meno dell’1 % di aripiprazolo immodificato è stato escreto nell’urina, approssimativamente il 18 % è stato ritrovato immodificato nelle feci.

Farmacocinetica in gruppi speciali di pazienti

Metabolizzatori lenti del CYP2D6

In base alla valutazione della farmacocinetica nella popolazione di Abilify Maintena, la clearance corporea totale di aripiprazolo è stata di 3,71 l/ora nei metabolizzatori forti del CYP2D6 e approssimativamente 1,88 l/ora (approssimativamente del 50 % circa più bassa) nei metabolizzatori lenti del CYP2D6 (per le raccomandazioni sulla dose, vedere paragrafo 4.2).

Anziani

Dopo la somministrazione orale di aripiprazolo, non vi sono differenze nella farmacocinetica tra anziani sani e soggetti adulti più giovani. Allo stesso modo, in un’analisi della farmacocinetica nella popolazione di Abilify Maintena in pazienti con schizofrenia non sono stati rilevati effetti dovuti all’età.

Sesso

Dopo la somministrazione orale di aripiprazolo, non vi sono differenze nella farmacocinetica di aripiprazolo tra soggetti sani di entrambi i sessi. Allo stesso modo, l’analisi della farmacocinetica nella popolazione di Abilify Maintena condotta in studi clinici su pazienti con schizofrenia non ha mostrato alcun effetto di genere.

Fumo

Una valutazione farmacocinetica nella popolazione di aripiprazolo orale non ha mostrato alcuna evidenza di effetti clinicamente rilevanti del fumo sulla farmacocinetica di aripiprazolo.

Razza

Una valutazione farmacocinetica nella popolazione di aripiprazolo orale non ha mostrato alcuna evidenza di differenze correlate alla razza nella farmacocinetica di aripiprazolo.

Pazienti con compromissione renale

In uno studio a dose singola con somministrazione orale di aripiprazolo, le caratteristiche farmacocinetiche di aripiprazolo e deidro-aripiprazolo sono risultate simili in pazienti con grave malattia renale, rispetto a quelle di soggetti sani giovani.

Pazienti con compromissione epatica

Uno studio a dose singola con somministrazione orale di aripiprazolo a soggetti con vari gradi di cirrosi epatica (Classi di Child-Pugh A, B e C) non ha rivelato alcun effetto significativo di insufficienza epatica sulla farmacocinetica di aripiprazolo e deidro-aripiprazolo. Tuttavia, lo studio ha incluso solo 3 pazienti con cirrosi epatica di classe C, che non è sufficiente a trarre conclusioni sulla loro capacità metabolica.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Il profilo tossicologico di aripiprazolo somministrato ad animali da laboratorio per iniezione intramuscolare è generalmente simile a quello osservato dopo la somministrazione orale a livelli plasmatici comparabili. Con l’iniezione intramuscolare è stata tuttavia osservata in sede di iniezione una risposta infiammatoria consistente in infiammazione granulomatosa, foci (depositi di farmaco), infiltrati cellulari, edema (rigonfiamento) e, nelle scimmie, fibrosi. Questi effetti si sono risolti gradualmente con l’interruzione della somministrazione.

I dati preclinici sulla sicurezza di aripiprazolo somministrato per via orale hanno mostrato assenza di rischi particolari sull’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno.

Aripiprazolo orale

Nel caso di aripiprazolo orale, sono stati osservati effetti tossici significativi solo a dosi o ad esposizioni sufficientemente superiori alla massima dose umana, indicando che questi effetti erano

limitati o di nessuna rilevanza clinica. Questi hanno incluso: tossicità adrenocorticale dose-dipendente nei ratti dopo 104 settimane di somministrazione orale a circa 3-10 volte l’AUC media allo stato stazionario alla dose massima raccomandata nell’uomo e aumento dei carcinomi adrenocorticali e di carcinomi in combinazione con adenomi adrenocorticali in femmine di ratto a circa 10 volte l’AUC media allo stato stazionario alla dose massima raccomandata nell’uomo. La più alta esposizione non cancerogena in femmine di ratto era circa 7 volte l’esposizione umana alla dose raccomandata.

Un riscontro aggiuntivo è stata la colelitiasi, come risultato della precipitazione di solfoconiugati degli idrossimetaboliti di aripiprazolo nella bile di scimmie, dopo dosi orali ripetute tra 25 e 125 mg/kg/die, o approssimativamente da 16 a 81 volte la dose massima raccomandata nell’uomo in mg/m2.

Tuttavia, le concentrazioni di solfoconiugati di idrossi-aripiprazolo nella bile umana alla dose più alta proposta, ovvero 30 mg/die, non sono state superiori al 6 % rispetto alle concentrazioni biliari rilevate nelle scimmie nello studio della durata di 39 settimane, e sono state ben al di sotto (6 %) dei rispettivi limiti di solubilità in vitro.

Negli studi a dosi ripetute in ratti e cani giovani, il profilo di tossicità di aripiprazolo è stato paragonabile a quello osservato in animali adulti, senza alcuna evidenza di neurotossicità o di eventi avversi sullo sviluppo.

Sulla base dei risultati di una serie completa di test standard sulla genotossicità, aripiprazolo è stato considerato non genotossico. Aripiprazolo non ha compromesso la fertilità negli studi sulla tossicità riproduttiva.

In ratti, a dosi risultanti da esposizioni sub-terapeutiche (in base all’AUC), e in conigli a dosi risultanti da esposizioni circa 3-11 volte l’AUC media allo stato stazionario alla dose clinica massima raccomandata, è stata osservata tossicità sullo sviluppo, compresi ritardata ossificazione fetale

dose-dipendente e possibili effetti teratogeni. Tossicità materna si è verificata a dosi simili a quelle scatenanti la tossicità dello sviluppo.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Polvere Carbossimetilcellulosa sodica Mannitolo

Sodio fosfato monobasico monoidrato Idrossido di sodio

Solvente

Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

Indice

Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

Indice

3 anni

Dopo la ricostituzione

La stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 4 ore a 25 °C. Dal punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura/ricostituzione non escluda il rischio di contaminazione microbica, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, i tempi e le condizioni di conservazione durante l’uso sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore.

Prima dell’iniezione, agitare energicamente il flaconcino per almeno 60 secondi, per riportare in sospensione il prodotto. Non conservare la sospensione ricostituita nella siringa.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Non congelare.

Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Polvere da 400 mg:

Flaconcino di vetro Tipo I chiuso con tappo in gomma laminato e sigillato con capsula di chiusura a strappo in alluminio.

Solvente:

Flaconcino di vetro Tipo I da 2 ml chiuso con tappo in gomma laminato e sigillato con capsula di chiusura a strappo in alluminio.

Confezione singola

Ogni singola confezione contiene un flaconcino di polvere, un flaconcino di solvente da 2 ml, una siringa con raccordo Luer-lock da 3 ml e ago di sicurezza ipodermico preinserito da 38 mm

(1,5 pollici) 21 gauge con copriago, una siringa monouso da 3 ml con raccordo Luer-lock, un adattatore per flaconcino e tre aghi di sicurezza ipodermici: uno da 25 mm (1 pollice) 23 gauge, uno da 38 mm (1,5 pollici) 22 gauge e uno da 50 mm (2 pollici) 21 gauge.

Confezione multipla

Pacchetto da 3 confezioni singole.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

Passaggio 1: preparazione prima della ricostituzione della polvere.

Disporre i componenti e verificare la presenza di quelli elencati di seguito:

Foglio illustrativo di Abilify Maintena e istruzioni per gli operatori sanitari

Flaconcino di polvere

Flaconcino di solvente da 2 ml

Importante: il flaconcino di solvente contiene un dispositivo per evitare l’eccessivo caricamento.

Una siringa con raccordo Luer-lock da 3 ml con ago di sicurezza ipodermico preinserito da 38 mm (1,5 pollici) 21 gauge con copriago

Una siringa monouso da 3 ml con raccordo Luer-lock

Un adattatore per flaconcino

Un ago di sicurezza ipodermico da 25 mm (1 pollice) 23 gauge con copriago

Un ago di sicurezza ipodermico da 38 mm (1,5 pollici) 22 gauge con copriago

Un ago di sicurezza ipodermico da 50 mm (2 pollici) 21 gauge con copriago

Istruzioni per la siringa e l’ago Passaggio 2: ricostituzione della polvere

Rimuovere i tappi del flaconcino di solvente e del flaconcino di polvere, e pulire le sommità dei contenitori con un tampone sterile imbevuto di alcol.

Usando la siringa con ago preinserito, aspirare il volume predeterminato di solvente dal relativo flaconcino.

Flaconcino da 400 mg:

Aggiungere 1,9 ml di solvente per ricostituire la polvere

Dopo il prelievo, nel flaconcino rimarrà una piccola quantità di solvente residuo. L’eventuale eccedenza deve essere smaltita.

Iniettare lentamente il solvente nel flaconcino contenente la polvere.

Per equilibrare la pressione nel flaconcino, aspirare aria tirando leggermente indietro lo stantuffo.

e) Successivamente, rimuovere l’ago dal flaconcino.

Innestare il copriago utilizzando la tecnica a una sola mano.

Premere delicatamente la guaina contro una superficie piatta finché l’ago non è saldamente innestato nella guaina del copriago.

Confermare visivamente che l’ago è completamente innestato nella guaina del copriago, e smaltire l’intero pezzo.

Coprire

Smaltire

Agitare energicamente il flaconcino per 30 secondi finché la sospensione non appare uniforme.

Prima della somministrazione, controllare visivamente la sospensione ricostituita per rilevare l’eventuale presenza di particolato e alterazione del colore. Il medicinale ricostituito è una sospensione fluida di colore da bianco a biancastro. Non usare se la sospensione ricostituita contiene particolato o mostra qualsiasi alterazione del colore.

Se l’iniezione non viene eseguita immediatamente dopo la ricostituzione, tenere il flaconcino a temperature inferiori a 25 °C per un massimo di 4 ore e agitarlo energicamente per almeno

60 secondi prima dell’iniezione, per riportare in sospensione il prodotto.

i) Non conservare la sospensione ricostituita nella siringa. Passaggio 3: preparazione prima dell’iniezione

Abilify Maintena flaconcino da 400 mg
Dose Volume da iniettare
400 mg 2,0 ml
300 mg 1,5 ml
200 mg 1,0 ml
160 mg 0,8 ml

Pulire la sommità del flaconcino della sospensione ricostituita usando un tampone sterile imbevuto di alcol.

Collocare e tenere il flaconcino della sospensione ricostituita su una superficie rigida. Fissare il gruppo adattatore-siringa al flaconcino impugnando la superficie esterna dell’adattatore e spingere saldamente il relativo perforatore attraverso il tappo di gomma, finché l’adattatore non scatta in posizione.

Prelevare lentamente il volume consigliato dal flaconcino nella siringa con raccordo Luer-lock per consentire l’iniezione.

Nel flaconcino rimarrà una piccola quantità di prodotto in eccesso.

Passaggio 4: procedura di iniezione

Staccare dal flaconcino la siringa con raccordo Luer-lock contenente il volume consigliato di sospensione ricostituita di Abilify Maintena.

Selezionare uno dei seguenti aghi di sicurezza ipodermici a seconda della sede di iniezione e del peso del paziente, e fissare l’ago alla siringa con raccordo Luer-lock contenente la sospensione iniettabile. Accertarsi che l’ago sia saldamente inserito nel copriago spingendo e ruotando al tempo stesso in senso orario, quindi allontanare subito il cappuccio dall’ago.

Tipo corporeo Sede di iniezione Dimensioni dell’ago
Non obeso Deltoide Gluteo 25 mm (1 pollice) 23 gauge
38 mm (1,5 pollici) 22 gauge
Obeso Deltoide Gluteo 38 mm (1,5 pollici) 22 gauge
50 mm (2 pollici) 21 gauge

Iniettare lentamente il volume consigliato come singola iniezione intramuscolare nel muscolo gluteo o deltoide. Non massaggiare la sede di iniezione. Prestare cautela per evitare l’iniezione accidentale in un vaso sanguigno. Non iniettare in zone con segni di infiammazione, lesioni cutanee, noduli e/o ecchimosi.

Solo per iniezione intramuscolare profonda nel gluteo o nel deltoide.

deltoide gluteo

Non dimenticarsi di alternare le sedi di iniezione fra i due muscoli glutei o deltoidi. Controllare l’eventuale presenza di segni o sintomi di somministrazione endovenosa accidentale.

Passaggio 5: procedure dopo l’iniezione

a) Inserire il copriago come descritto al Passaggio 2 e). Dopo l’iniezione, smaltire in modo appropriato i flaconcini, l’adattatore, gli aghi e la siringa.

I flaconcini della polvere e del solvente sono esclusivamente monouso.

Coprire

Smaltire

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Otsuka Pharmaceutical Europe Ltd.

Gallions, Wexham Springs, Framewood Road, Wexham, SL3 6PJ – Regno Unito

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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EU/1/13/882/002

EU/1/13/882/004

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 15 novembre 2013

10.0 Data di revisione del testo

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17/05/2016