Gealevide – Amisulpride: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Gealevide

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Gealevide: ultimo aggiornamento pagina: 24/09/2022 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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GEALEVIDE 50 mg compresse GEALEVIDE 200 mg compresse GEALEVIDE 400 mg compresse

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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GEALEVIDE 50 mg compresse: ogni compressa contiene 50 mg di amisulpride GEALEVIDE 200 mg compresse: ogni compressa contiene 200 mg di amisulpride GEALEVIDE 400 mg compresse: ogni compressa contiene 400 mg di amisulpride.

Eccipienti con effetto noto: lattosio monoidrato.

Ogni compressa contiene 25 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 100 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 200 mg di lattosio monoidrato.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa.

GEALEVIDE 50 mg compresse: compresse bianche, rotonde, piatte, con diametro di 7 mm. GEALEVIDE 200 mg compresse: compresse bianche, rotonde, piatte, incise su un lato, con diametro di 11,5 mm. La linea di incisione serve solo a facilitare la rottura per favorire la deglutizione e non per dividere la compressa in dosi uguali.

GEALEVIDE 400 mg compresse: compresse bianche, biconvesse, a forma di capsula, incise su entrambi i lati, con dimensioni di 19 x 10 mm. La linea di incisione serve solo a facilitare la rottura per favorire la deglutizione e non per dividere la compressa in dosi uguali.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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GEALEVIDE è indicato per il trattamento di disturbi schizofrenici acuti e cronici con: sintomi positivi (come deliri, allucinazioni, disturbi del pensiero, ostilità e deliri paranoidi).

sintomi negativi (come appiattimento affettivo, ritiro emotivo e sociale).

L’amisulpride controlla anche i sintomi secondari negativi e i disturbi affettivi come la depressione.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia:

Per gli episodi psicotici acuti, sono raccomandate dosi orali tra 400 e 800 mg/die. In singoli casi, la dose giornaliera può essere aumentata fino a 1200 mg/die. Dosi superiori a 1200 mg/die non sono state ampiamente valutate per quanto riguarda la sicurezza e pertanto non devono essere utilizzate. Non è richiesta una titolazione specifica quando si inizia il trattamento con amisulpride. Le dosi devono essere adattate a seconda della risposta individuale.

Nei pazienti con sintomi misti positivi e negativi, le dosi devono essere adattate per ottenere un controllo ottimale dei sintomi positivi.

Il trattamento di mantenimento deve essere adattato individualmente in base alla dose minima efficace.

Per i pazienti con sintomi prevalentemente negativi, si raccomandano dosi orali tra 50 mg/die e 300 mg/die. Le dosi devono essere adattate individualmente.

GEALEVIDE può essere somministrato una volta al giorno per via orale a dosi fino a 400 mg; dosaggi più elevati devono essere somministrati in dosi suddivise.

Anziani

La sicurezza di amisulpride è stata esaminata in un numero limitato di pazienti anziani. L’amisulpride deve essere usata con particolare cautela a causa del possibile rischio di ipotensione e sedazione. Può anche essere richiesta una riduzione del dosaggio a causa di insufficienza renale.

Popolazione pediatrica

L’efficacia e la sicurezza di amisulpride dalla pubertà fino all’età di 18 anni non sono state stabilite. Ci sono dati limitati sull’uso di amisulpride negli adolescenti affetti da schizofrenia. Pertanto, l’uso di amisulpride dalla pubertà fino all’età di 18 anni non è raccomandato.

L’amisulpride è controindicata nei bambini prima della pubertà, poiché la sua sicurezza non è stata ancora stabilita (vedere paragrafo 4.3).

Insufficienza renale

L’amisulpride viene eliminata per via renale. In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta della metà in pazienti con clearance della creatinina (CRCL) compresa tra 0,5 e 1,0 ml/sec (30 e 60 ml/min) e ad un terzo nei pazienti con CRCL compresa tra 0,2 e 0,6 ml/sec (10 e 30 ml/min). Poiché non vi è esperienza nei soggetti con compromissione renale grave (CRCL < 0,2 ml/sec. (10 ml/min)) si raccomanda particolare cautela in questi gruppi di pazienti (vedere paragrafo 4.4).

Insufficienza epatica

Poiché il farmaco viene scarsamente metabolizzato, non è richiesta una riduzione della dose.

Modo di somministrazione:

Per somministrazione orale.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Tumori prolattino-dipendenti ad es. prolattinomi dell’ipofisi o cancro della mammella (vedere paragrafi 4.4 e 4.8) Feocromocitoma

Bambini prima della pubertà (vedere paragrafo 4.2) Prolungamento congenito dell’intervallo QT

Allattamento (vedere paragrafo 4.6) Trattamento concomitante con levodopa (vedere paragrafo 4.5) Trattamento concomitante con medicinali che possono indurre il prolungamento dell’intervallo QT Trattamento concomitante con i seguenti medicinali che possono indurre “torsioni di

punta”:

Antiaritmici di classe Ia, come chinidina e disopiramide;

Antiaritmici di classe III come amiodarone e sotalolo;

Altri medicinali come bepridil, cisapride, sultopride, tioridazina, metadone, eritromicina e.v., vincamina e.v., alofantrina, pentamidina, sparfloxacina (vedere paragrafo 4.5)

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Sindrome Neurolettica Maligna

Come con altri antipsicotici, può manifestarsi la Sindrome Neurolettica Maligna, una complicanza potenzialmente fatale, caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo, alterazione dello stato di coscienza ed aumento della creatinfosfochinasici sierica (CPK). In caso di ipertermia, in particolare con elevate dosi giornaliere, tutti gli antipsicotici, inclusa l’amisulpride, devono essere sospesi.

Morbo di Parkinson

Come con altri agenti anti-dopaminergici, si deve usare cautela nel prescrivere l’amisulpride a pazienti con Morbo di Parkinson, perché può causare un peggioramento della malattia. L’amisulpride deve essere usata solo se un trattamento antipsicotico non può essere evitato.

Prolungamento dell’intervallo QT

L’amisulpride induce un prolungamento dose-dipendente dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.8). È noto che questo effetto aumenta il rischio di aritmie ventricolari gravi come le “torsioni di punta”.

Prima della somministrazione e se le condizioni cliniche del paziente lo permettono, si raccomanda di monitorare i fattori che possono aumentare il rischio di comparsa di questi disturbi del ritmo, ad es.: bradicardia inferiore a 55 b.p.m.

squilibrio elettrolitico, in particolare ipopotassiemia

prolungamento congenito dell’intervallo QT

trattamento concomitante con medicinali che possono indurre bradicardia grave (< 55 b.p.m.), ipopotassiemia, diminuzione della conduzione intracardiaca, o prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).

Ictus

In studi clinici randomizzati vs. placebo, condotti in una popolazione di pazienti anziani con demenza e trattati con alcuni medicinali antipsicotici atipici, è stato osservato un aumento di 3 volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo dell’aumento di tale rischio non è noto. Un aumento del rischio con altri medicinali antipsicotici, o in altre popolazioni di pazienti non può essere escluso. L’amisulpride deve essere usata con cautela in pazienti con fattori di rischio per l’ictus.

Pazienti anziani con demenza

I pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza trattati con antipsicotici presentano un aumentato rischio di morte.

Le analisi di diciassette studi clinici controllati con placebo (di solito per 10 settimane), principalmente in pazienti che assumevano farmaci antipsicotici atipici, hanno rivelato un rischio di morte nel gruppo trattato con antipsicotici da 1,6 a 1,7 volte rispetto a quello rilevato nel gruppo placebo. Nel corso di un tipico studio controllato di 10 settimane, l’incidenza dei decessi nel gruppo trattato con antipsicotici atipici è stata di circa il 4,5%, rispetto al 2,6% circa di quella del gruppo trattato con placebo. Sebbene le cause di morte durante gli studi clinici con antipsicotici atipici siano state varie, la maggior parte è sembrata essere o di natura cardiovascolare (ad es. insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o infettiva (ad es. polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che analogamente ai medicinali antipsicotici atipici, il trattamento con antipsicotici convenzionali può aumentare la mortalità.

Non è chiaro in che misura il riscontro di un aumento della mortalità negli studi osservazionali possa essere attribuito al trattamento antipsicotico piuttosto che ad alcune caratteristiche dei pazienti.

Tromboembolia venosa

Sono stati riportati casi di tromboembolia venosa (TEV) in pazienti trattati con antipsicotici. I pazienti trattati con antipsicotici spesso presentano fattori di rischio acquisiti per la TEV. Pertanto, tutti i possibili fattori di rischio per la TEV devono essere identificati prima e durante il trattamento con amisulpride e devono essere intraprese misure preventive.

Cancro della mammella

L’amisulpride può aumentare i livelli di prolattina. Pertanto, è necessario usare cautela e i pazienti con anamnesi di cancro della mammella o con casi in famiglia di cancro della mammella devono essere attentamente monitorati durante la terapia con amisulpride.

Tumori dell’ipofisi

L’amisulpride può aumentare i livelli di prolattina. Durante la terapia con amisulpride sono stati osservati casi di tumori benigni dell’ipofisi come i prolattinomi (vedere paragrafo 4.8). In caso di livelli molto elevati di prolattina o segni clinici di tumori dell’ipofisi (come alterazioni del campo visivo e cefalea), devono essere effettuati esami di diagnostica per immagini dell’ipofisi. Se la diagnosi di tumore dell’ipofisi è confermata, il trattamento con amisulpride deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.3).

Iperglicemia

È stata riportata iperglicemia nei pazienti trattati con alcuni antipsicotici atipici, inclusa amisulpride. Pertanto i pazienti con una diagnosi accertata di diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete, che hanno iniziato una terapia con amisulpride, devono essere sottoposti ad un adeguato monitoraggio glicemico.

Epilessia

L’amisulpride può abbassare la soglia convulsiva. Pertanto, i pazienti con anamnesi di epilessia devono essere strettamente monitorati durante la terapia con amisulpride.

Insufficienza renale

L’amisulpride viene eliminata per via renale. In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta o deve essere prescritto un trattamento intermittente (vedere paragrafo 4.2).

Anziani

Come con altri antipsicotici, nei pazienti anziani la terapia con amisulpride deve essere utilizzata con particolare cautela, a causa del possibile rischio di ipotensione e sedazione. Una riduzione del dosaggio può essere richiesta anche a seguito di insufficienza renale.

Astinenza

Sintomi da astinenza acuta, inclusi nausea, vomito e insonnia, sono stati riportati a seguito di interruzione improvvisa di dosi elevate di antipsicotici. Può verificarsi anche la ricomparsa dei sintomi psicotici, ed è stata riportata con amisulpride la comparsa di disturbi con movimenti involontari (come acatisia, distonia e discinesia). Pertanto, si consiglia una sospensione graduale di amisulpride.

Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi

Con gli antipsicotici, compresa amisulpride, sono state segnalate leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Infezioni inspiegabili o febbre possono essere indicative di discrasia ematica (vedere paragrafo 4.8) e richiedono un’immediata indagine ematologica.

Lattosio

Questo medicinale contiene lattosio monoidrato. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza totale di lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Associazioni controindicate

Medicinali che possono indurre torsione di punta o prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafi 4.3 e 4.4): Antiaritmici di classe Ia, come chinidina e disopiramide.

Antiaritmici di classe III come amiodarone e sotalolo.

Altri medicinali come bepridil, cisapride, sultopride, tioridazina, metadone, eritromicina e.v., vincamina e.v., alofantrina, pentamidina, sparfloxacina (vedere paragrafo 4.3).

Levodopa a causa del reciproco antagonismo degli effetti tra levodopa ed antipsicotici.

L’amisulpride può bloccare gli effetti degli agonisti della dopamina, ad es. bromocriptina, ropirinolo.

Associazioni non raccomandate:

L’amisulpride può aumentare gli effetti centrali dell’alcol.

Medicinali che aumentano il rischio di torsioni di punta o possono prolungare l’intervallo QT: Medicinali che possono causare bradicardia, inclusi beta-bloccanti. Calcio-antagonisti che inducono bradicardia come diltiazem, verapamil, clonidina, guanfacina e digossina.

Medicinali che inducono squilibrio elettrolitico: diuretici inducenti ipopotassiemia,

lassativi stimolanti, amfotericina B e.v., glucocorticoidi e tetracosactidi. L’ipopotassiemia deve essere corretta.

Medicinali antipsicotici come pimozide ed aloperidolo, antidepressivi contenenti

imipramina, litio.

Associazioni da prendere in considerazione

Depressivi del SNC inclusi i narcotici, anestetici, analgesici, sedativi antistaminici-H1, barbiturici, benzodiazepine ed altri ansiolitici, clonidina e derivati.

Medicinali antiipertensivi ed altri farmaci ipotensivi.

La somministrazione concomitante di clozapina può portare ad un aumento dei livelli plasmatici di amisulpride.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Negli animali, l’amisulpride non ha mostrato effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, nascita o sviluppo postnatale. È stata riscontrata ridotta fertilità associata agli effetti farmacologici del medicinale (effetti mediati dalla prolattina). Non è stato riportato alcun effetto teratogeno dell’amisulpride.

Sono disponibili dati clinici molto limitati sull’uso dell’amisulpride nelle donne in gravidanza. Pertanto la sicurezza dell’amisulpride durante la gravidanza umana non è stata stabilita. L’amisulpride non è raccomandata durante la gravidanza a meno che i benefici giustifichino i potenziali rischi.

I neonati esposti ad antipsicotici (inclusa amisulpride) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse inclusi sintomi extrapiramidali e/o sindrome da astinenza che possono variare per gravità e durata dopo il parto (vedere paragrafo 4.8). Sono stati segnalati agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, dispnea, o disturbi alimentari. Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati.

Allattamento

Non è chiaro se l’amisulpride sia escreta nel latte materno, pertanto l’allattamento è controindicato.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Anche quando usato alle dosi raccomandate, l’amisulpride può causare sonnolenza e pertanto la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari può essere compromessa (vedere paragrafo 4.8).

 

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni avverse sono state ordinate in classi di frequenza, utilizzando la seguente convenzione: Molto comuni (≥1/10), Comuni (≥1/100 e <1/10), Non comuni (≥1/1000 e <1/100), Rare (≥1/10.000 e <1/1000), Molto rare (1/10.000), frequenza non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Classe di organi e
sistemi
Frequenza Reazioni avverse
Disturbi del sistema
emolinfopoietico
Non comune Leucopenia, neutropenia
Rara Agranulocitosi
Patologie del sistema
immunitario
Non comune Reazioni allergiche
Patologie endocrine Comune Iperprolattinemia, galattorrea, amenorrea,
ginecomastia, mastodinia e disfunzione erettile
Rara Tumori benigni dell’ipofisi, come prolattinomi
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Non comune Iperglicemia, ipertrigliceridemia,
ipercolesterolemia
Rara Iponatremia e SIADH (sindrome
dell’inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico)
Disturbi psichiatrici Comune Insonnia, ansia, agitazione, disfunzione
dell’orgasmo
Non comune Confusione
Patologie del sistema nervoso Molto comune Sintomi extrapiramidali (tremore, rigidità,
ipocinesia, scialorrea, acatisia, discinesia)
Comune Distonia acuta (torcicollo spasmodico, crisi
oculogira, trisma), sonnolenza
Non comune Discinesia tardiva (caratterizzata da movimenti ritmici involontari, principalmente della lingua e/o del viso, di solito dopo somministrazione a lungo termine o sospensione.
I medicinali anti-parkinson sono inefficaci o possono indurre un aggravamento dei sintomi.
Crisi convulsive
Rara Sindrome neurolettica maligna, che è una
complicazione potenzialmente fatale
Patologie oculari Comune Visione offuscata
Patologie cardiache Comune Prolungamento dell’intervallo QT
Non comune Bradicardia
Rara Aritmie ventricolari, ad es. torsione di punta,
tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, arresto cardiaco, morte improvvisa
Disturbi vascolari Comune Ipotensione
Classe di organi e
sistemi
Frequenza Reazioni avverse
Non comune Ipertensione
Rara Casi di tromboembolia venosa, inclusi casi di embolia polmonare, a volte fatali, e casi di
trombosi venosa profonda
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Non comune Congestione nasale, polmonite da aspirazione (principalmente associata con altri deprimenti il
SNC)
Patologie
gastrointestinali
Comune Stipsi, nausea, vomito, bocca secca
Patologie della cute e
del tessuto sottocutaneo
Rara Angioedema, orticaria
Patologie del tessuto
muscoloscheletrico e connettivo
Non comune Osteopenia, osteoporosi
Patologie renali ed
urinarie
Non comune Ritenzione urinaria
Gravidanza, puerperio e condizioni
perinatali
Non nota Sindrome da astinenza del neonato
Esami diagnostici Comune Aumento di peso
Non comune Aumento degli enzimi epatici, principalmente
transaminasi.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

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Vi sono dati limitati riguardo al sovradosaggio di amisulpride.

Sintomi

Esagerazione degli effetti farmacologici noti del principio attivo quali sonnolenza e sedazione, coma, ipotensione e sintomi extrapiramidali. Casi con esito fatale sono stati riportati soprattutto in combinazione con altri agenti psicotropi.

Trattamento

In caso di sovradosaggio acuto, deve essere considerata la possibilità di assunzione di più farmaci.

Poiché l’amisulpride viene scarsamente dializzata, l’emodialisi non è utile per eliminare il farmaco.

Non si dispone di un antidoto specifico per l’amisulpride. Pertanto devono essere stabilite appropriate misure di supporto: attenta supervisione delle funzioni vitali e monitoraggio cardiaco continuo (a causa del rischio di prolungamento dell’intervallo QT) fino a completa guarigione del paziente.

Se compaiono sintomi extrapiramidali gravi, si devono somministrare agenti anticolinergici.

I pazienti per i quali vi sia sospetto di sovradosaggio devono essere monitorati mediante ECG.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Classificazione farmacoterapeutica: Psicolettici, antipsicotici, benzamidi. Codice ATC: N05AL05.

L’amisulpride si lega selettivamente, con elevata affinità, ai recettori dopaminergici del sottotipo D2/D3 mentre è priva di affinità per i sottotipi recettoriali D1, D4 e D5.

A differenza degli antipsicotici classici ed atipici, l’amisulpride non ha affinità per i recettori della serotonina, alfa-adrenergici, H1-istaminici e colinergici. Inoltre l’amisulpride non si lega ai siti sigma.

In studi sugli animali, l’amisulpride, ad alte dosi, blocca preferenzialmente i recettori dopaminergici localizzati nel sistema limbico rispetto a quelli nello striato. A differenza degli antipsicotici classici, essa non induce catalessi e non si sviluppa ipersensibilità ai recettori dopaminergici D2 dopo trattamento ripetuto. A bassi dosaggi, blocca preferenzialmente i recettori presinaptici D2/D3, causando rilascio di dopamina, responsabile dei suoi effetti disinibitori.

Questo profilo farmacologico atipico può spiegare l’effetto anti-psicotico dell’amisulpride a dosi più elevate mediante il blocco del recettore dopaminergico post-sinaptico e la sua efficacia sui sintomi negativi a dosaggi più bassi, attraverso il blocco del recettore dopaminergico pre- sinaptico.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Nell’uomo, l’amisulpride mostra due picchi di assorbimento: uno che viene raggiunto rapidamente, un’ora dopo l’assunzione della dose, ed un secondo tra 3 e 4 ore dopo la somministrazione. Le concentrazioni plasmatiche corrispondenti sono 39 + 3 e 54 + 4 ng/ml dopo una dose di 50 mg.

Il volume di distribuzione è 5,8 l/kg, il legame con le proteine plasmatiche è basso (16%) e non sono conosciute interazioni farmacologiche.

La biodisponibilità assoluta è del 48%.

L’amisulpride viene scarsamente metabolizzata: sono stati identificati due metaboliti inattivi che costituiscono circa il 4% della dose. Non vi è accumulo di amisulpride e la sua farmacocinetica rimane invariata dopo somministrazione di dosi ripetute.

L’emivita di eliminazione dell’amisulpride è di circa 12 ore dopo somministrazione di una dose orale. L’amisulpride viene eliminata in forma immodificata nelle urine. Il 50% di una dose e.v. viene escreta attraverso le urine, di cui il 90% viene eliminato nelle prime 24 ore. La clearance renale è dell’ordine di 20 l/h o 330 ml/min.

Il profilo cinetico dell’amisulpride non è influenzato dall’assunzione di cibo.

Un pasto ricco di carboidrati (contenente il 68% di liquidi) diminuisce significativamente le AUC, Tmax e Cmax dell’amisulpride, mentre non sono stati rilevati cambiamenti dopo un pasto ricco di grassi. Tuttavia, il significato di questi dati nell’uso clinico di routine non è noto.

Insufficienza epatica

Poiché il farmaco viene scarsamente metabolizzato, non è necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica.

Insufficienza renale

L’emivita di eliminazione rimane immutata nei pazienti con insufficienza renale mentre la clearance sistemica viene ridotta di un fattore da 2,5 a 3. L’AUC dell’amisulpride nell’insufficienza renale lieve aumenta di 2 volte e di quasi 10 volte nell’insufficienza renale moderata (vedere paragrafo 4.2). Tuttavia l’esperienza è limitata e non vi sono dati con dosi maggiori di 50 mg.

L’amisulpride viene scarsamente dializzata.

Pazienti anziani

Dati limitati di farmacocinetica nei soggetti anziani (> 65 anni) mostrano che vi è un aumento del 10-30% di Cmax, T1/2 ed AUC dopo singola somministrazione orale di 50 mg. Non sono disponibili dati dopo somministrazioni ripetute.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Una revisione complessiva degli studi di sicurezza completati indica che l’amisulpride non presenta rischi generali, organo-specifici, teratogeni, mutageni o carcinogenici. Le alterazioni osservate nei ratti e nei cani a dosi inferiori alla massima dose tollerata sono effetti farmacologici o sono privi di un significato tossicologico importante in queste condizioni. Rispetto ai dosaggi massimi raccomandati nell’uomo, le dosi massime tollerate sono rispettivamente 2 e 7 volte maggiori nel ratto (200 mg/kg/die) e nel cane (120 mg/kg/die) rispettivamente, in termini di AUC. Nessun rischio carcinogenico rilevante per l’uomo è stato identificato nei topi (fino a 120 mg/kg/die) e nei ratti (fino a 240 mg/kg/die), considerando che la dose somministrata nel ratto corrisponde da 1,5 a 4,5 volte l’AUC prevista sull’uomo.

Studi riproduttivi condotti su ratti, conigli e topi non hanno mostrato alcun potenziale teratogeno.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Lattosio monoidrato Sodio amido glicolato tipo A Ipromellosa 2910 E5 Cellulosa microcristallina PH-101 Magnesio stearato.

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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36 mesi.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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GEALEVIDE 50 mg compresse: confezioni in blister di PVC/PE/PVDC-Alluminio o in blister di PVC/PVDC-Alluminio da 12, 30, 90 e 100 compresse.

GEALEVIDE 200 mg e 400 mg compresse: confezioni in blister di PVC/PE/PVDC-Alluminio o in blister di PVC/PVDC-Alluminio da 30, 90 e 100 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna particolare precauzione.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Ecupharma S.r.l. Via Mazzini 20 20123 Milano Italia

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC 046308019 – "50 MG COMPRESSE" 12 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308021 – "50 MG COMPRESSE" 30 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308033 – "50 MG COMPRESSE" 90 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308045 – "50 MG COMPRESSE" 100 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308058 – "50 MG COMPRESSE" 12 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL AIC 046308060 – "50 MG COMPRESSE" 30 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL AIC 046308072 – "50 MG COMPRESSE" 90 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL AIC 046308084 – "50 MG COMPRESSE" 100 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL AIC 046308096 – "200 MG COMPRESSE" 30 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308108 – "200 MG COMPRESSE" 90 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308110 – "200 MG COMPRESSE" 100 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308122 – "200 MG COMPRESSE" 30 COMPRESSE IN BLISTER PVC/ PE/PVDC/AL AIC 046308134 – "200 MG COMPRESSE" 90 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL AIC 046308146 -"200 MG COMPRESSE" 100 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL AIC 046308159 – "400 MG COMPRESSE" 30 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308161 – "400 MG COMPRESSE" 90 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308173 – "400 MG COMPRESSE" 100 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PVDC/AL AIC 046308185 – "400 MG COMPRESSE" 30 COMPRESSE IN BLISTER PVC/ PE/PVDC/AL AIC 046308197 – "400 MG COMPRESSE" 90 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL AIC 046308209 -"400 MG COMPRESSE" 100 COMPRESSE IN BLISTER PVC/PE/PVDC/AL

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 13/05/2022