Vitenson
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Vitenson: ultimo aggiornamento pagina: 17/06/2021 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Vitenson 25.000 UI capsule rigide
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni capsula contiene 0,625 mg di colecalciferolo (equivalenti a 25.000 UI di vitamina D3). Eccipiente con effetti noti:
Ogni capsula contiene giallo tramonto FCF (E 110).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Capsula, rigida.
Capsule di gelatina rigida di dimensione 3 con un nucleo giallo opaco e una capsula riempita di liquido oleoso incolore-giallo pallido. Le capsule hanno una striscia incolore.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Trattamento iniziale della carenza di vitamina D clinicamente rilevante negli adulti.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
La dose deve essere determinata individualmente dal medico curante sulla base del grado di integrazione necessaria di vitamina D. La dose deve essere adattata sulla base dei livelli sierici auspicabili di 25-idrossicolecalciferolo (25(OH)D), della gravitĂ della malattia e della risposta del paziente al trattamento.
Dose raccomandata:
25.000 UI a settimana.
Dopo il primo mese, possono essere prese in considerazione dosi piĂ¹ basse.
Dopo questo trattamento iniziale, puĂ² essere richiesta una terapia di mantenimento con una dose stabilita individualmente dal medico curante.
In alternativa, possono essere seguite le raccomandazioni posologiche nazionali per il trattamento della carenza di vitamina D.
Popolazioni speciali
Popolazione pediatrica
Vitenson capsule rigide non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di etĂ .
Pazienti con compromissione epatica
Non sono richiesti adeguamenti della posologia nei pazienti con compromissione epatica.
Pazienti con compromissione renale/ipercalcemia
Non sono necessari adeguamenti della posologia nei pazienti con eGFR  30 ml/min senza iperparatiroidismo e iperfosfatemia (vedere paragrafo 4.4.).
Vitenson non deve essere usato in pazienti con compromissione renale grave (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione Uso orale.
La capsula deve essere deglutita intera con una quantitĂ sufficiente di acqua, preferibilmente al momento del pasto principale della giornata.
04.3 Controindicazioni
IpersensibilitĂ al principio attivo, al giallo tramonto FCF (E110) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
Ipercalcemia
Ipercalciuria
Ipervitaminosi D
Pseudoparatiroidismo
Nefrolitiasi
Compromissione renale grave
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Vitenson non deve essere assunto da soggetti particolarmente suscettibili alla formazione di calcoli renali contenenti calcio.
Vitenson deve essere usato con particolare cautela in pazienti con danno della funzione renale quando trattati con derivati della benzotiadiazina e in pazienti immobilizzati (rischio di ipercalcemia, ipercalciuria). In questi pazienti devono essere monitorati i livelli di calcio e di fosfato. Deve essere preso in considerazione il rischio di calcificazione del tessuto molle. In pazienti con insufficienza renale grave, il colecalciferolo non è metabolizzato normalmente e pertanto sono necessarie altre forme di vitamina D.
Vitenson deve essere usato solo con cautela in pazienti affetti da sarcoidosi, poiché esiste un rischio di un aumento della conversione della vitamina D nei suoi metaboliti attivi. In questi pazienti, il plasma e i livelli di calcio urinario devono essere monitorati.
Vitenson non deve essere preso se è presente psedoipoparatiroidismo (la necessitĂ di vitamina D puĂ² essere ridotta dalla occasionale normale sensibilitĂ alla vitamina D, con rischio di overdose a lungo termine).
In questi casi, sono disponibili derivati piĂ¹ gestibili della vitamina D.
Durante il trattamento con una dose giornaliera equivalente superiore a 1.000 UI di vitamina D i livelli di calcio sierici e renali devono essere monitorati e la funzione renale deve essere controllata attraverso la determinazione della creatinina sierica. Questo monitoraggio è particolarmente importante nei pazienti anziani e durante il trattamento concomitante con glicosidi cardioattivi o diuretici (vedere paragrafo 4.5). Questo si applica anche in pazienti particolarmente suscettibili alla formazione di calcoli renali contenenti calcio.
In caso di ipercalcemia o di segni di una ridotta funzione renale, la dose deve essere ridotta oppure deve essere interrotto il trattamento. Se si manifesta ipercalciuria (piĂ¹ di 7,5 mmol equivalenti a 300 mg di calcio/24 ore) la dose deve essere ridotta oppure si deve interrompere il trattamento.
Il bisogno di un supplemento di calcio addizionale deve essere tenuto in considerazione per singoli pazienti.
I supplementi di calcio devono essere somministrati sotto stretto controllo medico per prevenire l’ipercalcemia.
Prima di iniziare il trattamento con la vitamina D, lo stato del paziente deve essere valutato attentamente dal medico e devono essere tenuti in considerazione altri medicinali contenenti vitamina D, cosi come il contenuto di vitamina D artificialmente aggiunto di alcuni tipi di cibi.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Anticonvulsivanti e barbiturici
L’uso concomitante di anticonvulsivanti (come la fenitoina) o barbiturici (e possibili altri farmaci che inducono gli enzimi epatici) puĂ² ridurre l’effetto della vitamina D3 mediante inattivazione metabolica.
La rifampicina puĂ² ridurre l’efficacia del colecalciferolo a causa dell’induzione degli enzimi epatici.
L’isoniazide puĂ² ridurre l’efficacia del colecalciferolo a causa dell’inibizione dell’attivazione metabolica del colecalciferolo.
Scambiatori di ioni, lassativi, orlistat
Farmaci che portano al malassorbimento di grassi, per esempio orlistat, la paraffina liquida o la colestiramina possono ridurre l’assorbimento gastrointestinale della vitamina D.
Actinomicina e imidazoli
L’agente citotossico actinomicina e gli agenti antifungini imidazoli interferiscono con l’attività della vitamina D3 attraverso l’inibizione della conversione del 25-idrossicolecalciferolo a 1,25 diidrossicolecalciferolo mediata dall’enzima renale 25-idrossivitamina D-1-idrolasi.
Glucocorticoidi
L’effetto della vitamina D puĂ² essere compromesso da un aumento del metabolismo della vitamina D.
La somministrazione simultanea dei derivati della benzotiadiazina (diuretici tiazidici) aumenta il rischio di ipercalcemia a causa di una riduzione dell’escrezione renale del calcio. I livelli plasmatici e urinari di calcio devono pertanto essere monitorati.
Metaboliti della vitamina D e analoghi
La combinazione di Vitenson con metaboliti o analoghi della vitamina D deve essere evitata.
Glicosidi cardioattivi
La somministrazione orale di vitamina D puĂ² potenziare l’efficacia e la tossicitĂ dei digitalici a seguito di un aumento dei livelli di calcio (rischio di aritmie cardiache). I pazienti devono essere monitorati rispetto ad ECG, livelli di calcio nel plasma e nelle urine, nonchĂ© livelli plasmatici di digossina o digitossina, se applicabile.
04.6 Gravidanza e allattamento
Non ci sono o ci sono quantitĂ limitate di dati sull’uso del colecalciferolo (vitamina D3) in donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno mostrato tossicitĂ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza).
L’assunzione giornaliera raccomandata per le donne in gravidanza è di 400 UI, tuttavia, nelle donne considerate carenti di vitamina D3 puĂ² essere necessaria una dose piĂ¹ elevata (fino a 2000 UI/giorno). Durante la gravidanza le donne devono seguire le indicazioni del proprio medico poichĂ© le loro esigenze possono variare in base alla gravitĂ della malattia e alla risposta al trattamento. Il trattamento con alte dosi di vitamina D (come il presente medicinale) non è raccomandato in donne in gravidanza.
Devono essere evitati sovradosaggi di vitamina D durante la gravidanza, poichĂ© l’ipercalcemia prolungata puĂ² portare a ritardo dello sviluppo fisico e mentale, stenosi aortica sopravalvolare e retinopatia nel bambino.
Allattamento
La vitamina D e i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Il trattamento con alte dosi di vitamina D durante l’allattamento non è raccomandato.
FertilitĂ
Non sono stati osservati effetti negli studi di tossicitĂ riproduttiva con colecalciferolo. I normali livelli endogeni di vitamina D non dovrebbero avere effetti avversi sulla fertilitĂ .
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Vitenson non altera o altera in modo trascurabile la capacitĂ di guidare veicoli e di usare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Le reazioni avverse sono elencate di seguito, attraverso la classificazione per sistemi ed organi e frequenza.
Classificazione per sistemi e organi (MedDRA) | Frequenze degli effetti indesiderati (MedDRA) | ||
---|---|---|---|
Non comune (da ≥ 1/1,000 a < 1/100) |
Raro (da ≥ 1/10,000 a < 1/1,000) |
Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili) |
|
Disturbi del sistema immunitario |
Reazioni di ipersensibilitĂ come angioedema o edema laringeo |
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Ipercalcemia e ipercalciuria | ||
Patologie gastrointestinali |
Stipsi, flatulenza, nausea, dolore addominale, diarrea |
||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Prurito, eruzione cutanea e orticaria |
Il giallo tramonto FCF (E110) puĂ² causare reazioni allergiche.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.
04.9 Sovradosaggio
Sintomi del sovradosaggio
L’ergocalciferolo (vitamina D2) e il colecalciferolo (vitamina D3) hanno un indice terapeutico relativamente basso.
La soglia per l’intossicazione da vitamina D è compresa tra 40.000 e 100.000 UI al giorno per 1-2 mesi negli adulti con normale funzione paratiroidea.
Il sovradosaggio acuto e cronico di vitamina D3 puĂ² portare a ipercalcemia, che puĂ² essere persistente ed è potenzialmente letale.
I sintomi di intossicazione non sono molto caratteristici e si manifestano come sete, disidratazione, nausea, vomito, diarrea frequente iniziale che progredisce in stipsi, anoressia, fiacchezza, cefalea, mialgia, artralgia, debolezza muscolare e sonnolenza persistente, perdita della coscienza, aritmia, azotemia, polidipsia e poliuria ed essiccosi (allo stadio preterminale). Pertanto, si diffida l’assunzione di vitamina D senza controllo medico.
Oltre a un aumento dei livelli sierici e urinari di fosforo, un sovradosaggio puĂ² anche portare alla sindrome da ipercalcemia, che successivamente porta alla formazione di depositi di calcio nei tessuti e in particolare nei reni (nefrolitiasi, nefrocalcinosi, insufficienza renale), nonchĂ© nei vasi sanguigni.
Misure terapeutiche in caso di sovradosaggio
I sintomi di un sovradosaggio cronico con vitamina D possono richiedere diuresi forzata cosi come la somministrazione di glucocorticoidi e calcitonina.
In caso di sovradosaggio, sono richieste misure per il trattamento dell’ipercalcemia spesso cronica e potenzialmente letale.
Come misura primaria, il trattamento con la vitamina D deve essere interrotto; la normalizzazione dell’ipercalcemia derivante dall’intossicazione da vitamina D puĂ² richiedere diverse settimane.
Sulla base dell’entità dell’ipercalcemia possono essere intrapresi una dieta a basso contenuto o priva di calcio, una idratazione profonda, una diuresi forzata attraverso la furosemide o la somministrazione di glucocorticoidi e calcitonina.
Se la funzione renale è adeguata, infusioni di una soluzione isotonica a base di NaCl (3-6- L in 24 ore) con furosemide adiuvante e, in alcuni casi, 15 mg/kg di peso corporeo/ora di edetato di sodio, somministrato in condizioni di monitoraggio continuo di calcio e ECG, hanno un effetto altamente attendibile in termini di riduzione di calcio. Comunque, la terapia di emodialisi (con un dializzato privo di calcio) è indicato per l’oligoanuria.
Non è noto un antidoto specifico.
E’ raccomandato che i pazienti in trattamento a lungo termine con dosi piĂ¹ alte di vitamina D siano informati circa i sintomi di un possibile sovradosaggio (nausea, vomito, diarrea frequente iniziale che progredisce a stipsi, anoressia, stanchezza, cefalea, mialgia, artralgia, debolezza muscolare, sonnolenza, azotemia, polidipsia e poliuria).
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: vitamina D, colecalciferolo Codice ATC: A11CC05
Il colecalciferolo (vitamina D3) è sintetizzato nella pelle a partire dal 7-deidrocolesterolo a seguito dell’esposizione ai raggi UV ed è convertito nella sua forma biologicamente attiva (1,25 diidrocolecalciferolo) in due fasi di idrossilazione – la prima nel fegato (posizione 25) e poi nel tessuto renale (posizione 1).
Insieme all’ormone paratiroideo e alla calcitonina, il 1,25 diidrossicolecalciferolo gioca un ruolo essenziale nella regolazione del bilancio del calcio e del fosfato. Nella sua forma biologicamente attiva la vitamina D3 stimola l’assorbimento intestinale di calcio, l’incorporazione del calcio nell’osteoide e il rilascio di calcio dal tessuto midollare. Nell’intestino tenue promuove l’assorbimento rapido e ritardato di calcio. E’ anche stimolato il trasporto attivo e passivo di fosfato. Nel rene inibisce l’escrezione di calcio e fosfato attraverso la stimolazione del riassorbimento tubulare. La produzione dell’ormone paratiroideo (PTH) nelle ghiandole paratiroidi è inibito direttamente dalla forma biologicamente attiva del colecalciferolo. La secrezione del PTH è inibita inoltre da un aumento dell’assorbimento del calcio nell’intestino tenue per influenza della vitamina D3 biologicamente attiva.
05.2 ProprietĂ farmacocinetiche
Assorbimento
A dosi dietetiche, la vitamina D è assorbita completamente dal cibo. E’ assorbita insieme ai lipidi alimentari e agli acidi biliari e la somministrazione con il pasto principale della giornata dovrebbe facilitare l’assorbimento.
Distribuzione e biotrasformazione
Il colecalciferolo è metabolizzato nel fegato da una idrolasi microsomiale a 25-idrossicolecalciferolo (25(OH)D3). E’ convertito nei reni a 1,25 diidrossicolecalciferolo, la forma biologicamente attiva.
Dopo una singola dose orale di colecalciferolo, le concentrazioni sieriche massime della forma primaria di deposito, 25 (OH)D3 sono raggiunte dopo circa una settimana. Il 25 (OH)D3 è quindi lentamente eliminato con un’emivita apparente nel siero di circa 50 giorni. Dopo alte dosi di vitamina D, le concentrazioni di 25-idrossicolecalciferolo nel siero possono mantenersi elevate per mesi.
L’ipercalcemia indotta da un sovradosaggio puĂ² persistere per diverse settimane (vedere paragrafo 4.9).
Eliminazione
I metaboliti circolano nel sangue legati a specifiche α-globine e vengono eliminati principalmente attraverso la bile e le feci.
Caratteristiche in gruppi specifici di soggetti o pazienti
E’ segnalato un tasso di clearance metabolica piĂ¹ basso del 57% nei soggetti con compromissione renale rispetto al tasso dei volontari sani.
In soggetti con malassorbimento si verifica una riduzione dell’assorbimento e un aumento dell’eliminazione della vitamina D3.
I soggetti obesi sono meno in grado di mantenere normali livelli di vitamina D3 con l’esposizione solare e richiedono probabilmente dosi orali piĂ¹ elevate di vitamina D3 per compensare il deficit.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Gli effetti negli studi preclinici di tossicità a dose ripetuta sono stati osservati solo alle esposizioni considerate sufficientemente al di sopra della massima esposizione umana, indicando che è probabile che si verifichi tale tossicità nel sovradosaggio cronico da cui potrebbe derivare ipercalcemia.
Il colecalciferolo ha dimostrato di essere teratogeno negli animali a dosi significativamente piĂ¹ elevate rispetto alla dose per l’uomo. Sono state osservate nella prole microcefalia, malformazioni cardiache e anomalie scheletriche. La prole di conigli gravidi trattati con alte dosi di vitamina D presentava lesioniSimili dal punto di vista anatomico alla stenosi aortica sopravalvolare e la prole che non mostra tali cambiamenti mostra vasculotossicitĂ simile a quella degli adulti a seguito di tossicitĂ acuta da vitamina D. Il colecalciferolo è anche fetotossico nei topi con prole sempre meno numerosa e piccola, nata da topi in gravidanza che ricevono dosi medie e alte di vitamina D. A dosi equivalenti a quelle utilizzate terapeuticamente, il colecalciferolo non ha attivitĂ teratogena. Il colecalciferolo non ha alcuna potenziale attivitĂ mutagena o cancerogena.
Oltre a quelli menzionati nei paragrafi 4.6 e 4.9 del Riassunto delle caratteristiche del prodotto, non esistono ulteriori rischi tossicologici specifici per l’uomo.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Trigliceridi a catena media Gelatina
Silice colloidale anidra Titanio diossido (E 171) Chinolina gialla (E 104) Idrossitoluene butilato FD&C giallo n. 6 (E 110)
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
36 mesi
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Blister bianco opaco in PVC/PVdC con foglio di alluminio. Confezioni da: 2, 4, 5, 6, 8, 10 capsule rigide.
Ăˆ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
mibe pharma Italia S.r.l.
Via Leonardo Da Vinci, 20/B 39100 Bolzano
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
046543017 – "25.000 U.I. CAPSULE RIGIDE" 2 CAPSULE IN BLISTER PVC/PVDC/AL
046543029 – "25.000 U.I. CAPSULE RIGIDE" 4 CAPSULE IN BLISTER PVC/PVDC/AL
046543031 – "25.000 U.I. CAPSULE RIGIDE" 5 CAPSULE IN BLISTER PVC/PVDC/AL
046543043 – "25.000 U.I. CAPSULE RIGIDE" 6 CAPSULE IN BLISTER PVC/PVDC/AL
046543056 – "25.000 U.I. CAPSULE RIGIDE" 8 CAPSULE IN BLISTER PVC/PVDC/AL
046543068 – "25.000 U.I. CAPSULE RIGIDE" 10 CAPSULE IN BLISTER PVC/PVDC/AL
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Prima autorizzazione:
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 06/01/2021