Naristar
Naristar
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Naristar: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
NARISTAR 5 mg + 120 mg compresse a rilascio prolungato
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa contiene: Cetirizina dicloridrato 5 mg Pseudoefedrina cloridrato 120 mg Eccipienti con effetti noti: Lattosio monoidrato 43,23 mg (vedere paragrafo 4.4).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Compresse a rilascio prolungato.
Compresse di colore da bianco a biancastro, tonde e biconvesse.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
L’associazione di cetirizina e pseudoefedrina è indicata nel trattamento sintomatico delle riniti acute con congestione ed ipersecrezione nasale, prurito nasale e/o oculare e lacrimazione.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
Una compressa due volte al giorno (al mattino e alla sera), da assumere con o senza cibo.
Durata del trattamento
La durata del trattamento non dovrebbe superare il periodo della sintomatologia acuta e comunque non dovrebbe essere protratta oltre 7 giorni. Trascorsi i 7 giorni di terapia, continuare il trattamento con la sola cetirizina.
Popolazioni speciali
Pazienti con compromissione renale
L’intervallo tra le dosi deve essere regolato in base al grado di compromissione renale. Fare riferimento alla seguente tabella e stabilire la dose come indicato.
Aggiustamenti della dose nei pazienti adulti con compromissione della funzionalità renale:
Grado di compromissione renale | GFR (ml / min) | Dose e frequenza |
---|---|---|
Normale funzionalità renale | 90 | 1 compressa due volte al giorno |
Lieve compromissione della funzionalità renale | 60 – < 90 | 1 compressa due volte al giorno |
Moderata compromissione della funzionalità renale | 30 – < 60 | 1 compressa una volta al giorno |
Severa compromissione della funzionalità renale | 15 – < 30 dialisi non necessaria | 1 compressa una volta ogni 2 giorni |
Fase terminale dell’insufficienza renale | < 15 in dialisi | Controindicata |
Pazienti con compromissione epatica
La dose deve essere ridotta ad una compressa al giorno nei pazienti con moderata insufficienza epatica.
Popolazione pediatrica
Adolescenti di 12 anni e di età superiore : una compressa due volte al giorno (al mattino e alla sera), da assumere con o senza cibo.
Bambini di età inferiore ai 12 anni: l’uso del medicinale è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Modo di somministrazione
Le compresse devono essere ingerite intere con un po’ di liquido e non devono essere rotte, masticate o frantumate.
04.3 Controindicazioni
L’associazione di cetirizina e pseudoefedrina è controindicata nei pazienti con:
ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, a efedrina o alle piperazine (come idrossizina) ipertensione grave o malattia coronarica grave
fase terminale dell’insufficienza renale (pazienti con GFR (velocità di filtrazione glomerulare) inferiore a 15 ml/min) ipertiroidismo non controllato
aritmia grave
elevata pressione intraoculare
ritenzione urinaria
storia di ictus
alto rischio di sviluppare ictus emorragico
glaucoma.
L’associazione di cetirizina e pseudoefedrina è controindicata durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
L’associazione di cetirizina e pseudoefedrina è controindicata nei pazienti trattati in concomitanza con: diidroergotamina
inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) fino a due settimane successive alla loro interruzione (vedere paragrafo 4.5).
L’associazione di cetirizina e pseudoefedrina è controindicata nei bambini di età inferiore ai 12 anni (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Il trattamento con il medicinale è destinato solo per trattamenti di breve durata.
A causa della presenza di pseudoefedrina, l’associazione di cetirizina e pseudoefedrina deve essere usata con cautela nei pazienti affetti da diabete mellito, ipertiroidismo, ipertensione arteriosa, tachicardia, aritmia cardiaca, cardiopatia ischemica, insufficienza epatica o renale moderata e nei pazienti anziani.
E’ richiesta cautela nei pazienti con condizioni mediche in cui l’attività anticolinergica può generare problemi, nello specifico nei pazienti con fattori predisponenti alla ritenzione urinaria (ad esempio lesione del midollo spinale, iperplasia prostatica, ipertrofia prostatica o ostruzione del deflusso vescicale) in quanto cetirizina/pseudoefedrina può aumentare il rischio di ritenzione urinaria Deve essere prestata cautela anche nei pazienti con fattori di rischio che possono aumentare il rischio di ictus emorragico (come l’uso concomitante di vasocostrittori quali bromocriptina, pergolide, lisuride, cabergolina, ergotamina) o qualsiasi altro medicinale ad attività decongestionante (ad esempio fenilpropanolamina, fenilefrina, efedrina), utilizzato per via orale o nasale, a causa del rischio di vasocostrizione e aumento della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.5).
Un aumento dell’attività ectopica di pacemaker può verificarsi quando la pseudoefedrina è utilizzata in concomitanza con i glicosidi cardiaci, come digossina o digitossina; l’uso dell’associazione di cetirizina e pseudoefedrina deve quindi essere evitato nei pazienti trattati con glicosidi cardiaci (vedere paragrafo 4.5).
Deve essere prestata cautela anche nei soggetti in cura con simpaticomimetici (decongestionanti, anoressizzanti, psicostimolanti quali le anfetamine, medicinali antipertensivi), antidepressivi triciclici e digitale o in seguito ad assunzione di alcool o altre sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale (SNC).
Si raccomanda cautela nei pazienti a rischio di ipercoagulazione come nella malattia infiammatoria intestinale, a causa dell’effetto vasocostrittore della pseudoefedrina.
È richiesta cautela nei pazienti ipertesi in trattamento concomitante con medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS) in quanto sia la pseudoefedrina che i FANS possono aumentare la pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni cutanee severe come la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) possono verificarsi con medicinali contenenti pseudoefedrina. I pazienti devono essere attentamente monitorati. Se si osservano segni e sintomi come piressia, eritema o numerose piccole pustole, la somministrazione di Naristar deve essere interrotta e se necessario devono essere adottate misure appropriate.
Gli atleti devono essere informati che il trattamento con pseudoefedrina potrebbe portare ad un risultato positivo al test antidoping.
I test cutanei per l’allergia sono inibiti dagli antistaminici pertanto è necessario un periodo di wash-out di 3 giorni prima di eseguirli.
Casi di abuso sono stati osservati con pseudoefedrina cosi come con altri stimolanti centrali.
Sono stati riportati alcuni casi di colite ischemica con medicinali contenenti pseudoefedrina. L’uso del medicinale deve essere interrotto e si raccomanda di consultare un medico se si manifestano improvvisamente dolore addominale, sanguinamento rettale o altri sintomi di colite ischemica.
Con pseudoefedrina sono stati riportati casi di neuropatia ottica ischemica. Pseudoefedrina deve essere interrotta se dovesse verificarsi improvvisa perdita della vista o riduzione dell’acuità visiva, ad esempio in caso di scotoma.
Popolazione pediatrica
L’associazione di cetirizina e pseudoefedrina è controindicata nei bambini di età inferiore ai 12 anni (vedere paragrafi 4.2 e 4.3) a causa della presenza di pseudoefedrina e perchè tale associazione non è stata studiata in questo gruppo d’età.
Naristar contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento del glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Naristar contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non sono stati effettuati studi di interazione con l’associazione cetirizina e pseudoefedrina.
Sono stati condotti studi di interazione farmacocinetica con cetirizina e cimetidina, ketoconazolo, eritromicina, azitromicina, antipirina o pseudoefedrina; non sono state osservate interazioni farmacocinetiche.
In uno studio a dosi ripetute con teofillina (400 mg una volta al giorno) e cetirizina, è stata osservata una lieve diminuzione (16%) nella clearance della cetirizina, mentre l’eliminazione della teofillina non è stata modificata dalla concomitante somministrazione di cetirizina.
Gli studi condotti con cetirizina e cimetidina, glipizide, diazepam o pseudoefedrina non hanno rivelato alcuna evidenza di interazioni farmacodinamiche avverse.
Gli studi condotti con cetirizina e azitromicina, eritromicina, ketoconazolo, teofillina, antipirina o pseudoefedrina non hanno rivelato alcuna evidenza di interazioni cliniche avverse. In particolare, la somministrazione concomitante di cetirizina con macrolidi o ketoconazolo non ha mai comportato variazioni dell’elettrocardiogramma (ECG) clinicamente significative.
In uno studio a dosi ripetute di ritonavir (600 mg due volte al giorno) e cetirizina (10 mg al giorno), il livello di esposizione alla cetirizina è aumentato di circa il 40% mentre il valore di AUC (area sotto la curva) allo-steady state del ritonavir è stato lievemente alterato (-11%) con l’uso concomitante di cetirizina.
L’uso concomitante delle ammine simpaticomimetiche con gli inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) può causare crisi ipertensive. A causa della lunga durata d’azione degli inibitori delle monoaminossidasi, l’interazione con le ammine simpaticomimetiche può osservarsi anche dopo 15 giorni dalla sospensione della loro somministrazione (vedere paragrafo 4.3).
Le ammine simpaticomimetiche possono ridurre gli effetti antipertensivi dei -bloccanti e dei medicinali che interferiscono con l’attività del sistema simpatico come metildopa, guanetidina e reserpina.
La somministrazione concomitante di linezolide e pseudoefedrina può causare un incremento della pressione arteriosa nei pazienti normotesi.
È richiesta cautela anche nei pazienti che assumono (vedere paragrafo 4.4): medicinali simpaticomimetici come decongestionanti (ad esempio fenilpropanolamina, fenilefrina, efedrina), anoressizzanti, psicostimolanti quali le amfetamine (effetti combinati sul sistema cardiovascolare), medicinali antiipertensivi (riduzione degli effetti antiipertensivi),
bromocriptina, pergolide, lisuride, cabergolina, ergotamina (rischio di vasocostrizione e aumento della pressione arteriosa, antidepressivi triciclici,
alcool o altre sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale (SNC) (intensificazione dell’azione depressiva sul SNC e deterioramento della performance), glicosidi cardiaci quali digossina o digitossina (rischio di aritmia cardiaca) ,
antinfiammatori non steroidei (FANS) (sia la pseudoefedrina che i FANS possono aumentare la pressione arteriosa).
Gli antiacidi e gli inibitori della pompa protonica incrementano il tasso di assorbimento della pseudoefedrina mentre il caolino lo diminuisce.
L’uso concomitante di anestetici alogenati può causare o peggiorare un’aritmia ventricolare.
Durante il trattamento con agenti simpaticomimetici indiretti, potrebbe presentarsi un’ipertensione acuta post-operatoria se vengono impiegati anestetici volatili alogenati. Pertanto, se è previsto un intervento chirurgico, è consigliabile interrompere il trattamento 24 ore prima dell’anestesia.
L’assunzione di un pasto ricco in grassi non modifica la biodisponibilità dei principi attivi del medicinale, ma determina comunque una riduzione ed un ritardo nel raggiungimento del picco plasmatico di cetirizina.
04.6 Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati disponibili sull’uso dell’associazione di cetirizina e pseudoefedrina nelle donne in gravidanza. L’associazione di cetirizina e pseudoefedrina non deve essere usata durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
L’uso di pseudoefedrina nel primo trimestre di gravidanza è stato associato ad aumento della frequenza di gastroschisi (difetto nello sviluppo delle pareti addominali con erniazione intestinale) e dell’atresia del piccolo intestino (ostruzione congenita del piccolo intestino). A causa delle proprietà vasocostrittive di pseudoefedrina, il medicinale non deve essere utilizzato durante il terzo trimestre, in quanto può provocare una riduzione della circolazione uteroplacentare.
I dati su un numero limitato di esposizioni al medicinale in gravidanza non evidenziano effetti avversi di cetirizina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. I dati sugli animali relativamente alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo post-natale sono insufficienti (vedere paragrafo 5.3).
Allattamento
Cetirizina e pseudoefedrina sono escreti nel latte materno. Pertanto l’associazione di cetirizina e pseudoefedrina non deve essere usato nelle donne che allattano (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
Non sono disponibili dati sulla fertilità nell’uomo. Negli studi condotti nei ratti non è stato rilevato alcun effetto significativo sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
I pazienti che intendono mettersi alla guida di veicoli, intraprendere attività potenzialmente pericolose o utilizzare macchinari devono tenere conto della risposta individuale al medicinale. Negli studi clinici effettuati con cetirizina sono stati riportati casi di sonnolenza.
Possono manifestarsi effetti a carico del sistema nervoso centrale con dosi superiori a quelle normalmente raccomandate.
I pazienti non devono guidare, intraprendere attività potenzialmente pericolose o utilizzare macchinari se provano sonnolenza o capogiro.
Nei pazienti che avevano assunto cetirizina alla dose autorizzata di 10 mg/die, le misurazioni obiettive della capacità di guidare, del tempo di addormentamento e del rendimento alla catena di montaggio non hanno dimostrato alcun effetto clinicamente rilevante.
L’assunzione contemporanea di cetirizina con alcool o altre sostanze ad azione depressiva sul SNC, può causare tuttavia un’ulteriore diminuzione dello stato di allerta e alterazione della prestazione.
Non sono stati riportati né sono attesi effetti negativi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari associati all’uso di pseudoefedrina.
04.8 Effetti indesiderati
Studi clinici
Quadro generale: In studi clinici controllati, le reazioni avverse, riportate in più dell’1% dei pazienti a cui è stata somministrata cetirizina/pseudoefedrina in associazione, non differivano da quelle riportate per cetirizina o pseudoefedrina impiegate singolarmente.
Esperienza post-marketing
Gli effetti indesiderati dovuti all’uso di cetirizina sono riconducibili principalmente alla depressione o alla stimolazione paradossa del sistema nervoso centrale, all’attività di tipo anticolinergico oppure alle reazioni di ipersensibilità (incluso shock anafilattico). Sono stati segnalati casi isolati di epatite quando cetirizina è somministrata da sola. Gli effetti indesiderati di pseudoefedrina sono dovuti più facilmente alla stimolazione del sistema nervoso centrale ed ai disturbi cardiovascolari. Sono stati segnalati casi di funzionalità epatica anomala con innalzamento dei livelli degli enzimi epatici accompagnati da bilirubina elevata, la maggior parte dei quali risolti a seguito di interruzione del trattamento con cetirizina dicloridrato. Sono stati descritti in letteratura casi isolati di ictus e di colite ischemica associata all’uso di pseudoefedrina.
Sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati secondo la classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA ed in base alla frequenza.
La frequenza è cosi definita: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10000, < 1/1000); molto raro (< 1/10000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni di ipersensibilità (compreso shock anafilattico)
Disturbi psichiatrici Comune: nervosismo, insonnia Non comune: ansia, agitazione Raro: allucinazioni Molto raro: disturbi psicotici
Non nota: aggressione, stato confusionale, depressione, tic, euforia, idea suicida
Patologie del sistema nervoso
Comune: vertigine, capogiro, cefalea, sonnolenza Raro: convulsioni, tremore
Molto raro: disgeusia, accidenti cerebrovascolari (ictus)
Non nota: parestesia, irrequietezza, distonia, discinesia, amnesia, compromissione della memoria, sincope Patologie dell’occhio
Non nota: disturbo dell’accomodazione, visione offuscata, midriasi, dolore agli occhi, compromissione della visione, fotofobia, neuropatia ottica ischemica, crisi oculogira Patologie cardiache Comune: tachicardia Raro: aritmia
Non nota: palpitazioni
Patologie vascolari
Raro: pallore, ipertensione Molto raro: collasso circolatorio Non nota: ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non nota: dispnea
Patologie gastrointestinali
Comune: bocca secca, nausea
Raro: vomito
Molto raro: colite ischemica
Non nota: diarrea, fastidio addominale
Patologie epatobiliari
Raro: disturbi della funzionalità epatica (aumento delle transaminasi, fosfatasi alcalina, gamma-GT, bilirubina) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: cute secca, eruzione cutanea, iperidrosi, orticaria
Molto raro: eruzione fissa da medicinali, edema angioneurotico Non nota: pustolosi esantematica acuta generalizzata, prurito Patologie renali e urinarie
Raro: disuria
Non nota: enuresi, ritenzione urinaria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non nota: disfunzione erettile
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: astenia
Non nota: edema, malessere
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
04.9 Sovradosaggio
I sintomi osservati a seguito di un sovradosaggio di cetirizina sono principalmente associati ad effetti a carico del sistema nervoso centrale o ad effetti che potrebbero suggerire un’attività anticolinergica. Dosi elevate di simpaticomimetici possono indurre una psicosi tossica accompagnata da delirio e allucinazioni. Alcuni pazienti potrebbero sviluppare aritmia cardiaca, collasso circolatorio, convulsioni, coma o insufficienza respiratoria che possono essere letali.
Il sovradosaggio acuto dell’associazione di cetirizina e pseudoefedrina può causare: diarrea, capogiro, affaticamento, cefalea, malessere, midriasi, ritenzione urinaria, tachicardia, aritmia cardiaca, ipertensione arteriosa o segni di depressione del sistema nervoso centrale (sedazione, apnea, perdita di coscienza, cianosi e collasso cardiovascolare) o di stimolazione (insonnia, allucinazioni, tremori, crisi epilettiche) che possono essere fatali.
Il trattamento per il sovradosaggio, che deve avvenire preferibilmente in ambiente ospedaliero, deve essere sintomatico e di supporto, considerando l’eventualità della possibile ingestione concomitante di altri medicinali. Se il vomito non si manifesta spontaneamente deve essere indotto. È raccomandata la lavanda gastrica. Non sono noti antidoti. Le ammine simpaticomimetiche non devono essere usate. L’ipertensione e la tachicardia possono essere controllate con l’uso di -bloccanti e/o di -bloccanti. Le crisi epilettiche possono essere trattate con diazepam iv (o con diazepam somministrato per via rettale nel caso di bambini).
Cetirizina e pseudoefedrina sono scarsamente eliminate tramite emodialisi.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: decongestionanti nasali per uso sistemico – simpaticomimetici – pseudoefedrina, associazioni. Codice ATC: R01BA52.
L’attività farmacodinamica dell’associazione di cetirizina e pseudoefedrina è direttamente correlata all’effetto additivo dell’attività di ciascuno dei suoi componenti. Cetirizina è un potente e selettivo antagonista del recettore H1 con proprietà antiallergiche; inibisce la fase precoce istamino-correlata della reazione allergica e riduce anche la migrazione di alcuni tipi di cellule infiammatorie ed il rilascio di mediatori associati alla risposta allergica ritardata; inibisce le reazioni indotte dall’istamina o dai pollini nei test di provocazione nasale.
Pseudoefedrina è un’ammina simpaticomimetica attiva per via orale, con attività prevalentemente - mimetica rispetto a quella -mimetica; a causa della sua azione vasocostrittiva ha effetti decongestionanti sulla mucosa nasale.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
L’assorbimento e l’eliminazione di cetirizina sono indipendenti dalla dose. Le variazioni inter e intra- soggetti sono basse.
Non sono state rilevate interazioni farmacocinetiche tra cetirizina e pseudoefedrina.
Assorbimento
Cetirizina è assorbita rapidamente e quasi completamente dopo somministrazione orale. A digiuno le concentrazioni plasmatiche massime sono generalmente ottenute entro 1 ora.
Pseudoefedrina, somministrata come associazione di cetirizina e pseudoefedrina in formulazione a rilascio prolungato, raggiunge i livelli plasmatici massimi 2-6 ore dopo dosi ripetute.
L’assunzione di un pasto ricco in grassi non modifica la biodisponibilità dei principi attivi del medicinale, ma determina comunque una riduzione ed un ritardo nel raggiungimento del picco plasmatico di cetirizina.
Distribuzione
Cetirizina è altamente legata alle proteine plasmatiche (93%). Il volume di distribuzione è piccolo: circa 0,5 l/kg.
Biotrasformazione
Cetirizina non subisce una metabolizzazione importante di primo passaggio.
Eliminazione
A seguito della somministrazione orale ripetuta, l’escrezione urinaria giornaliera di cetirizina in forma immodificata corrisponde a circa il 65% della dose.
L’emivita plasmatica di cetirizina è di circa 9 ore. Questo valore è aumentato in pazienti con funzionalità renale ridotta.
Pseudoefedrina è escreta prevalentemente in forma immodificata nelle urine. Il tasso di escrezione urinaria aumenta, quando il pH urinario diminuisce, e si riduce in caso di alcalinizzazione delle urine.
A seguito della somministrazione orale ripetuta (ogni 12 ore), allo steady state, l’emivita di eliminazione apparente è stimata essere di circa 9 ore.
Popolazioni speciali
Compromissione renale
E’ necessario aggiustare la dose nei pazienti con compromissione della funzionalità renale moderata o severa (vedere paragrafo 4.2).
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Studi sugli animali non hanno dimostrato effetti tossici per dosi uguali o superiori a 30 mg/kg/die nel ratto e a 40 mg/kg/die nella scimmia Cynomolgus ( 8 e 11 volte la dose raccomandata nell’uomo). L’esposizione sistemica a questi dosaggi è stata maggiore nella scimmia ma minore nel ratto rispetto a quanto ottenuto nell’uomo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi con pseudoefedrina in associazione con cetirizina.
L’associazione cetirizina/pseudoefedrina non è mutagena né clastogenica.
Studi sulla tossicità riproduttiva condotti su ratti maschi e femmine, che hanno utilizzato dosi fino a 160 mg/kg/die per via orale (contenenti 6,4 mg/kg di cetirizina e 153,6 mg/kg di pseudo efedrina, 1:24), che corrispondono ad un’esposizione sistemica di 2 volte l’esposizione terapeutica a cetirizina nell’uomo, hanno dimostrato assenza di effetti ad una dose di 40 mg/kg/die. A causa dei bassi livelli di esposizione sistemica rilevati in questa specie, questi risultati non possono essere considerati significativi ai fini della dimostrazione della sicurezza d’uso nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento. Alle dosi più elevate di 160 mg/kg/die non sono stati osservati effetti teratogeni, ma sono stati osservati effetti sulla madre e sulla prole (perdita totale o parziale della cucciolata, riduzione della crescita dei cuccioli, ritardo dello sviluppo generale) (vedere paragrafo 4.6).
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Nucleo Ipromellosa Cellulosa microcristallina Silice colloidale anidra Magnesio stearato Lattosio monoidrato Croscarmellosa sodica Rivestimento: Opadry Y-1-7000 che consiste in: Ipromellosa (E 464) Titanio diossido (E 171) Macrogol 400
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
3 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Blister da 6 o 14 compresse. Le compresse sono confezionate in blister termoformati (PVC-Al). È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
UCB Pharma S.p.A. – Via Varesina 162 – 20156 Milano (Italia).
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
031224037 – 5 mg + 120 mg compresse a rilascio prolungato – 6 compresse in blister PVC/AL 031224025 – 5 mg + 120 mg compresse a rilascio prolungato – 14 compresse in blister PVC/AL
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 22 Febbraio 1999 Data del rinnovo più recente: 22 Febbraio 2009
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 11/05/2024
PRESCRIVIBILITÀ ED INFORMAZIONI PARTICOLARI
Informazioni aggiornate al: 29/07/2024
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Naristar – 14 cp 5 mg+120 mg RP (Cetirizina Dicloridrato+pseudoefedrina Cloridrato)
Classe C: A totale carico del cittadinoNota AIFA: Nessuna Ricetta: Ricetta Ripetibile Tipo: Etico Info: Nessuna ATC: R01BA52 AIC: 031224025 Prezzo: 12,41 Ditta: Ucb Pharma Spa