Perindopril Sandoz 8 mg: Scheda Tecnica del Farmaco

Perindopril Sandoz 8 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Perindopril Sandoz 8 mg: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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PERINDOPRIL SANDOZ GMBH 8 mg compresse

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene, 8 mg di perindopril tert-butilamina, equivalenti a 7.092 mg di perindopril come sale sodico (formato in sito) ed equivalente a 6.676 mg di perindopril.

Contiene anche lattosio anidro 121.118 mg

Per la lista completa di eccipienti, vedere il paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa

Da bianco a bianco crema, rotonda, compresse biconvesse.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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8 mg Ipertensione:

Trattamento dell’ipertensione

Patologia arteriosa coronarica stabile:

Riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con un passato di infarto del miocardio e/o rivascolarizzazione.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Modalità di somministrazione. Per uso orale.

Si raccomanda di somministrare PERINDOPRIL SANDOZ GMBH una volta al giorno di mattina prima del pasto.

La dose dovrebbe essere soggettiva in base al profilo del paziente (vedere 4.4) e alla risposta pressoria.

Non tutte le posologie menzionate sono possibili con il prodotto in questo SmPC.

Ipertensione:

PERINDOPRIL SANDOZ GMBH può essere usato come monoterapia o in combinazione con altre classi di farmaci di terapia antipertensiva.

La dose iniziale raccomandata è di 4 mg data una volta al giorno di mattina.

Nei pazienti con forte stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (in particolare ipertensione renovascolare, deplezione idrosalina, scompenso cardiaco o ipertensione grave) si può verificare una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa in seguito all’assunzione della dose iniziale. Una dose iniziale di 2 mg è raccomandata in tali pazienti e il trattamento dovrebbe iniziato dietro supervisione medica.

La dose può essere aumentata a 8 mg una volta al giorno dopo un mese di trattamento.

Si può avere ipotensione sintomatica in seguito all’inizio della terapia con PERINDOPRIL SANDOZ GMBH, ciò è più probabile che si verifichi in pazienti che sono in trattamento concomitante con diuretici. Di conseguenza si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentare deplezione idrosalina.

Se possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con PERINDOPRIL SANDOZ GMBH (vedere paragrafo 4.4).

Nei pazienti ipertesi in cui il diuretico non può essere sospeso, il trattamento con PERINDOPRIL SANDOZ GMBH deve essere iniziato alla posologia di 2 mg. La funzionalità renale e la potassiemia devono essere tenute sotto controllo. La posologia di PERINDOPRIL SANDOZ GMBH deve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria. Se necessario, il trattamento con il diuretico può essere reintrodotto.

Nei pazienti anziani il trattamento deve essere iniziato alla posologia di 2 mg che, se necessario, può essere progressivamente aumentata a 4 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 8 mg in base alla funzione renale (vedere la tabella 1 sottostante).

Patologia arteriosa coronarica stabile:

PERINDOPRIL SANDOZ GMBH dovrebbe essere introdotto ad una dose di 4 mg una volta al giorno per due settimane, poi incrementata ad 8 mg una volta al giorno, in base alla funzionalità renale e a condizione che la dose da 4 mg sia ben tollerata.

Pazienti anziani dovrebbero ricevere 2 mg al giorno per una settimana, poi 4 mg al giorno la settimana successiva, prima di incrementare la dose a 8 mg una volta al giorno in base alla funzionalità renale (vedere Tabella 1 "Aggiornamento del dosaggio nella disfunzione renale"). La dose dovrebbe essere incrementata solo se la precedente dose più bassa è ben tollerata.

Aggiornamento del dosaggio nella disfunzione renale:

Il dosaggio nei pazienti con disfunzione renale dovrebbe essere basato sulla clereance della creatinina come delineato nella tabella 1 sottostante:

Tabella 1: Aggiornamento del dosaggio nella disfunzione renale

Clereance creatinina (ml/min) Dose raccomandata
ClCR ≥ 60 4 mg al giorno
30 < ClCR< 60 2 mg al giorno
15 < ClCR< 30 2 mg un giorno si e un giorno no
Haemodialysed patients*, ClCR< 15 2 mg il giorno di dialisi

* La clereance della dialisi di PERINDOPRIL SANDOZ GMBH è 70 ml/min. Per pazienti con emodialisi, la dose dovrebbe essere assunta dopo la dialisi.

Aggiornamento della dose nell’insufficienza epatica:

Nessun aggiornamento del dosaggio è necessario in pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4 e 5.2).

Bambini e adolescenti (meno di 18 anni di età):

Non sono state confermate efficacia e sicurezza di uso nei bambini e adolescenti. Per questo l’uso nei bambini e adolescenti non è raccomandato.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al PERINDOPRIL SANDOZ GMBH a qualcuno degli eccipienti o a qualunque altro ACE inibitore;

Anamnesi di angioedema correlato a precedente terapia altro ACE inibitore;

Angioedema ereditario o idiopatico;

Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Coronaropatia stabile:

Se durante il primo mese di trattamento con PERINDOPRIL SANDOZ GMBH si manifesta un episodio di angina pectoris instabile (sia esso serio o no), deve essere effettuata un’attenta valutazione del rischio/beneficio prima di continuare il trattamento.

Ipotensione:

Gli ACE inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa.

Raramente è stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata ed è più probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, ad es. in seguito a un trattamento diuretico, a una dieta povera di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o affetti da grave ipertensione renino-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, con o senza insufficienza renale associata, è stata osservata un’ipotensione sintomatica. Questo si verifica con più probabilità in quei pazienti con insufficienza cardiaca di grado severo, come reso evidente dalla somministrazione di dosi elevate di diuretici dell’ansa, dall’iponatriemia o dalla compromissione della funzionalità renale. L’inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllati nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

Analoghe considerazioni valgono su pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali una eccessiva caduta di pressione può portare ad un infarto del miocardio o un evento cerebrovascolare.

Se si verifica l’ ipotensione, il paziente dovrebbe essere posto in posizione supina e, se necessario, dovrebbe ricevere un’infusione intravenosa di una soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0.9%).

Una risposta ipotensiva transitoria non è una controindicazione di ulteriori dosi, che possono essere date generalmente senza difficoltà una volta che la pressione sanguigna è aumentata dopo l’ espansione di volemia.

In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa, si può verificare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica in seguito alla somministrazione di PERINDOPRIL SANDOZ GMBH. Tale effetto è previsto e generalmente non costituisce motivo di sospensione del trattamento. Se l’ipotensione diviene sintomatica, può rendersi necessaria una riduzione della posologia o l’interruzione del trattamento con PERINDOPRIL SANDOZ GMBH.

Stenosi della valvola aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica:

Al pari degli altri ACE inibitori, PERINDOPRIL SANDOZ GMBH deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d’efflusso del ventricolo sinistro, quali la stenosi aortica o la cardiomiopatia ipertrofica.

Insufficienza renale:

Nei casi di insufficienza renale (clearance della creatinina < 60 ml/min) la posologia iniziale del PERINDOPRIL SANDOZ GMBH deve essere titolata in base alla clearance della creatinina del paziente (vedere paragrafo 4.2) e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. In questi pazienti un regolare controllo del potassio e della creatinina devono far parte della pratica medica corrente (vedere paragrafo 4.8).

Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l’ipotensione conseguente all’inizio della terapia con ACE inibitori può determinare un’ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione è stata riferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile.

In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un singolo rene, trattati con ACE inibitori, è stato osservato un aumento dell’azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all’arresto della terapia. Ciò è probabile soprattutto in pazienti con insufficienza renale. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In questi pazienti il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate. Poiché il trattamento con diuretici può contribuire all’instaurarsi di quanto sopra descritto, la somministrazione di diuretici deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con PERINDOPRIL SANDOZ GMBH.

In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, è stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio dell’azotemia e della creatinina sierica, soprattutto quando PERINDOPRIL SANDOZ GMBH è stato somministrato in concomitanza a un diuretico. Ciò è più probabile che si verifichi in pazienti con preesistente compromissione renale. Una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o di PERINDOPRIL SANDOZ GMBH potrebbero rendersi necessarie.

Paziente in emodialisi:

Reazioni anafilattiche sono state riscontrate in pazienti in dialisi con un alto flusso membranario, e trattati in concomitanza con ACE inibitori. Per questi pazienti dovrebbe essere preso in considerazione l’impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi.

Trapianto di rene:

Non vi sono esperienze sulla somministrazione di perindopril in pazienti sottoposti di recente a trapianto di rene.

Ipersensibilità/angioedema:

Un angioedema al volto, alle estremità, alle labbra, alle mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe è stato raramente riscontrato in pazienti trattati con ACE inibitori, incluso PERINDOPRIL SANDOZ GMBH (vedere paragrafo 4.8). Ciò può verificarsi in qualunque momento durante il trattamento. In questi casi PERINDOPRIL SANDOZ GMBH deve essere immediatamente sospeso e il paziente tenuto sotto osservazione fino a completa risoluzione dei sintomi. Nel caso di edema limitato al volto e alle labbra l’evoluzione è stata generalmente regressiva in assenza di trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell’alleviare i sintomi.

L’angioedema associato a un edema laringeo può essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare l’ostruzione delle vie aeree deve essere rapidamente adottata una terapia di emergenza. In tal caso si deve prevedere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree. Il paziente deve essere posto sotto stretto controllo medico fino a completa e prolungata scomparsa dei sintomi.

Ai pazienti con una storia di angioedema senza rapporto alla terapia con ACE inibitore può essere aumentato il rischio di angioedema durante la cura con ACE inibitore (vedere 4.3).

L’angioedema intestinale è stato riportato raramente in pazienti trattati con ACE inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea e vomito); in alcuni casi non c’era un

precedente angioedema facciale e i livelli delle C-1 esterasi erano normali.

L’angioedema era diagnosticato tramite procedure che includono TAC addominale o ultrasuoni o durante interventi chirurgici e sintomi si sono risolti dopo l’interruzione dell’ ACE inibitore.

Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL):

Raramente in pazienti in trattamento con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi con rischio per la vita. Queste reazioni possono essere prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con l’ACE inibitore prima di ogni aferesi.

Reazioni anafilattiche durante trattamento di desensibilizzazione:

In pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a un trattamento desensibilizzante (p.e. veleno di imenotteri) sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti tali reazioni sono state prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente.

Insufficienza epatica:

Raramente, il trattamento con ACE inibitori è stato associato ad una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. Il meccanismo di questa sindrome è sconosciuto. I pazienti in trattamento con ACE inibitori nei quali compaia ittero o un aumento elevato degli enzimi epatici devono sospendere l’ACE inibitore ed essere posti sotto stretto controllo medico (vedere 4.8).

Neutropenia/Agranulocitosi/Trombocitopenia/Anemia:

In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/ trombocitopenia e anemia.

Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione, raramente compare neutropenia. Perindopril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentino una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di precedente compromissione renale.

Se questi pazienti vengono trattati con PERINDOPRIL SANDOZ GMBH, si raccomanda di eseguire un controllo periodico della conta dei globuli bianchi e di invitarli a segnalare qualunque episodio di infezione

(es. dolore alla gola, febbre)

.

Razza:

Gli ACE inibitori possono provocare la comparsa di angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze.

Al pari di altri ACE inibitori, il perindopril può essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.

Tosse:

A seguito di somministrazione di ACE inibitori è stata riportata la comparsa di tosse. Questa tosse caratteristica è secca, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento. La tosse indotta dagli ACE inibitori deve essere tenuta in considerazione nel porre diagnosi differenziale della tosse.

Chirurgia/anestesia:

In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, perindopril può bloccare la formazione di angiotensina II, secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Il trattamento deve essere interrotto un giorno prima

dell’intervento. Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere corretta mediante espansione della volemia.

Iperpotassemia:

In alcuni pazienti in terapia con ACE inibitori, perindopril incluso, è stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. I fattori di rischio per lo sviluppo dell’iperkalemia includono quelli con insufficienza renale, peggioramento delle funzioni renali, età (>70 anni), diabete mellito, eventi concomitanti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e concomitante uso di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), supplementi di potassio o sostituenti che contengono potassio, o questi pazienti prendevano altri medicinali in associazione che aumentavano il potassio nel siero (es. eparina). L’uso dei supplementi di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti che contengono potassio particolarmente in pazienti con ridotte funzioni renali può portare ad un significativo aumento di potassio nel siero. L’iperkalemia può causare serie, a volte fatali aritmie. Se l’uso concomitante degli agenti sopra descritti è ritenuto appropriato, essi potrebbero essere usati con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).

Pazienti diabetici:

In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.5).

Litio:

L’associazione di litio e perindopril è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).

Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio:

L’associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).

Gravidanza:

La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con un ACE-inibitore sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza comprovato in gravidanza. Se viene accertata la gravidanza il trattamento con ACE- inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

Eccipienti:

A causa della presenza di lattosio, pazienti con problemi di intolleranza ereditaria al galattosio, malassorbimento glucosio-galattosio, o la deficienza della lattasi di Lapp non dovrebbe assumere questo prodotto medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Diuretici:

I pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione idrosalina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l’inizio di una terapia con ACE inibitori. La comparsa di effetti ipotensivi può essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l’assunzione di sale prima di iniziare una terapia con perindopril, a posologie basse e progressive.

Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio:

Sebbene le concentrazioni plasmatiche di potassio rimangano di solito entro limiti normali, in alcuni pazienti in trattamento con perindopril può insorgere iperkalemia. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Pertanto si sconsiglia l’associazione di perindopril con i medicinali sopra citati (vedere paragrafo 4.4). Se l’uso concomitante dei medicinali sopra citati è ritenuto appropriato, a causa di una ipopotassiemia accertata, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia.

Litio:

Aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicità del litio sono stati riscontrati in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. Il concomitante uso di diuretici tiazidici possono aumentare il rischio della tossicità dal litio con ACE inibitori. L’uso di perindopril con il litio non è raccomandato, tuttavia se ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4).

Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) incluso l’acido acetilsalicilico a posologie ≥ 3 g al giorno:

Quando gli ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con i farmaci antiinfiammatori non steroidei (per esempio acido acetilsalicilico a regime di dosaggio ad antinfiammatori, COX-2 inibitori e non selettivi FANS), può verificarsi un’attenuazione dell’effetto antipertensivo.

L’associazione degli ACE inibitori e FANS può portare ad un aumento del peggioramento delle funzioni renali, inclusa la possibile insufficienza renale acuta, e un incremento di potassemia, specialmente in pazienti con funzione renale limitata.

La combinazione dovrebbe essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti dovrebbero essere adeguatamente idratati e attenzione dovrebbe essere fatta monitorando le funzioni renali dopo l’inizio di tale associazione e poi periodicamente.

Agenti antiipertensivi e vasodilatatori:

La somministrazione concomitante di questi farmaci può aumentare l’effetto ipotensivo di perindopril. La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori può ridurre ulteriormente la pressione arteriosa.

Agenti antidiabetici:

Studi epidemiologici suggeriscono che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali) può provocare una eccessiva riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia. La comparsa di tale fenomeno sembra essere più probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con insufficienza renale.

Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Anestetici :

La somministrazione concomitante di ACE inibitori e taluni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici può provocare una ulteriore diminuzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).

Simpaticomimetici:

Gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l’efficacia antiipertensiva degli ACE inibitori.

Acido acetilsalicilico, trombolitici, beta-bloccanti, nitrati:

Perindopril può essere somministrato contemporaneamente ad acido acetilsalicilico (se usato come trombolitico), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.

Oro:

Reazioni nitritoidi (sintomi che includono il rossore facciale, nausea, vomito e ipotensione) sono stati riportati raramente in pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e la terapia concomitante con ACE inibitore incluso perindopril.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza:

L’uso degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

L’evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenesi a seguito di esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non è definitiva; tuttavia un piccolo aumento del rischio non può essere escluso. A meno che la continuazione con un ACE-inibitore sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antiipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all’uso in gravidanza.

Se viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa.

E’ noto che l’esposizione alla terapia con ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre può indurre fetotossicità umana (diminuzione della funzionalità renale, oligoidramnio, ritardo dell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere anche paragrafo 5.3).

Se l’esposizione all’ACE inibitore è avvenuta a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un’ecografia della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per la possibilità di ipotensione (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.6).

Allattamento:

Siccome nessuna informazione è disponibile riguardo l’uso del PERINDOPRIL SANDOZ GMBH durante l’allattamento, PERINDOPRIL SANDOZ GMBH non è raccomandato e terapie alternative con profili di sicurezza migliori durante l’allattamento sono preferiti, specialmente mentre una madre allatta un neonato o un bambino prematuro.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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PERINDOPRIL SANDOZ GMBH non aveva nessuna diretta influenza sulla capacità di guidare e l’utilizzo di macchine ma le reazioni individuali relative alla bassa pressione sanguigna può verificarsi in alcuni pazienti, in particolare all’inizio del trattamento o in associazione con altri medicinali antiipertensivi.

Come risultato la capacità di guidare veicoli e utilizzare macchinari può essere ridotta.

04.8 Effetti indesiderati

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Durante il trattamento con perindopril sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati che sono stati classificati secondo le seguenti frequenze:

molto comuni (≥1/10); comuni (≥1/100, <1/10); non comuni (≥1/1000, < 1/100); rare (≥1/10000, <1/1000); molto rare (<1/10000), non note (non può essere stimato dai dati disponibili).

Comune Non comune Molto raro Non conosciuto
Malattie del sangue e del sistema linfatico Riduzione del valore dell’emoglobina ed ematocrito, trombocitopenia, leucopenia/neutropenia, granulocitosi, pan citopenia in pazienti con una congenita deficienza di G6PDH, è stata riportata anemia emolitica (vedere sezione 4.4)
Metabolismo e nutrizione disordini Ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4 e 4.5)
Disordini psichiatrici Disturbi dell’umore e del sonno
Disordini al sistema nervoso Mal di testa, giramenti di testa, vertigini, parestesia confusione
Patologie oculari Disturbo della vista
Labirintite e malattia alle orecchie Tinnitus
Disordini vascolari Ipotensione ed effetti relativi all’ipotensione Infarto, possibilità secondaria all’eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) Vasculite
Disordini cardiaci Aritmia, angina pectoris ed infarto del miocardio secondario possibilmente per eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)
Disordini respiratori, toracici e mediastinici Tosse, dispnea Broncospasmo Polmonite eosinofilica, rinite
Disordini gastrointestinali Nausea, vomito, dolore addominale, disgeusia, dispepsia, diarrea, costipazione Bocca secca Pancreatite
Disordini epato-biliari Epatite citolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4)
Malattie della pelle e dei tessuti sottocutanei Rash, prurito Angioedema del viso, estremità, labbra, membrane mucose, gola, glottide e/o laringe, orticaria (vedere paragrafo 4.4) Eritema multiforme
Disordini al tessuto osseo, muscoloscheletrico 1 e connettivo Crampi muscolari
Patologie urinarie e renali Insufficienza renale Insufficienza renale acuta
Problemi al sistema riproduttivo e al seno Impotenza
Disordini generali Astenia Sudore

Indagini:

Si possono verificare durante la sospensione aumenti dell’urea nel sangue e della creatinina plasmatica, iperkalemia reversibile, specialmente in presenza di insufficienza renale, insufficienza cardiaca grave e ipertensione renovascolare.

Sono stati riportati raramente aumenti degli enzimi epatici e bilirubina sierica.

Alterazione degli enzimi epatici e bilirubina nel siero sono stati riportati raramente.

Prove cliniche:

Durante il periodo di randomizzazione dello studio EUROPA, sono stati raccolti solo gli eventi avversi gravi. Pochi pazienti hanno riportato eventi avversi gravi: 16 (0,3%) dei 6122 pazienti trattati con perindopril e 12 (0,2%) dei 6107 pazienti trattati con placebo. Nei pazienti trattati con perindopril, è stata osservata ipotensione in 6 pazienti, angioedema in 3 e arresto cardiaco improvviso in 1. Più pazienti hanno sospeso il trattamento per tosse, ipotensione o altra intolleranza con perindopril, rispetto al placebo, rispettivamente 6,0% (n=366) verso 2,1% (n=129).

04.9 Sovradosaggio

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Sono disponibili dati limitati per il sovradosaggio nell’uomo.

I sintomi associati al sovradosaggio con ACE inibitori possono includere: ipotensione, shock circolatorio, alterazione degli elettroliti, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, vertigini, ansia e tosse.

Il trattamento raccomandato di sovraddosaggio è un’infusione intravenosa di cloruro di sodio 9 mg/ml (0.9%). Se si verifica l’ipotensione, il paziente dovrebbe essere posto in una posizione shock. Se possibile, può essere anche considerato un trattamento con infusione di angiotensina II e/o infusione intravenosa di catecolammine.

Il PERINDOPRIL SANDOZ GMBH può essere rimosso dalla circolazione generale dall’emodialisi (vedere 4.4). La terapia con il pacemaker è indicata per la terapia-resistente bradicardia. Segni vitali, concentrazioni di elettroliti e di creatina dovrebbero essere monitorate continuamente.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: ACE inibitori, semplici; codice ATC: C09A A04

Perindopril è un inibitore dell’enzima che converte l’angiotensina I in angiotensina II (ACE enzima che converte l’Angiotensina). L’enzima convertente, o chinasi, è un esopeptidasi che consente la conversione dell’angiotensina I nel vasocostrittore angiotensina II coem causa della degradazione del vasodilatatore bradichinina in un eptapeptide inattivo. L’inibizione dell’ACE provoca una riduzione dell’angiotensina II nel plasma che conduce ad un aumento di attività della renina plasmatica (per inibizione del meccanismo di feedback negativo del rilascio di renina) e ad una ridotta secrezione di aldosterone. Poiché l’ACE inattiva la bradichinina l’inibizione dell’ACE determina altresi un aumento di attività del sistema callicreina-chinina a livello circolatorio e locale (e quindi anche una attivazione delle prostaglandine).

E’ probabile che tale meccanismo contribuisca alla riduzione della pressione arteriosa da parte degli ACE inibitori e che sia parzialmente responsabile di certi effetti collaterali (p.e. tosse).

Perindopril agisce attraverso il suo metabolita attivo, il perindoprilato. Gli altri metaboliti non mostrano in vitro inibizione dell’attività dell’ACE.

Ipertensione:

Il perindopril è attivo in tutti i gradi di ipertensione: leggera, moderata, severa; è osservata una riduzione della pressione sanguigna sistolica e diastolica nelle due posizioni supine e stese. Perindopril riduce la resistenza periferica vascolare, portando ad una diminuzione della pressione sanguigna. Di conseguenza si verifica un aumento del flusso sanguigno periferico, senza alcun effetto sulla frequenza cardiaca.

Il flusso sanguigno renale di regola aumenta, mentre il tasso di filtrazione glomerulare (GFR) è solitamente immodificata.

L’attività antipertensiva è massima tra le 4 e 6 ore dopo la singola dose ed è prolungato per le successive 24 ore: l’efficacia intermedia dell’effetto del picco è compresa tra l’87 e il 100%.

La riduzione della pressione arteriosa avviene rapidamente. Nei pazienti che rispondono, la normalizzazione pressoria è raggiunta dopo un mese di trattamento e si mantiene senza comparsa di tachifilassi.

L’arresto del trattamento non è accompagnato da fenomeni di rebound. Perindopril riduce l’ipertrofia ventricolare sinistra.

È stato dimostrato che perindopril possiede proprietà vasodilatatrici. Migliora l’elasticità delle grosse arterie e riduce il rapporto media/lume delle piccole arterie.

L’aggiunta di un diuretico tiazidico determina una sinergia di tipo additivo. L’associazione di un ACE inibitore e di un tiazidico riduce inoltre il rischio di ipokalemia indotta dal trattamento diuretico.

Pazienti con patologia arteriosa coronarica stabile:

Lo studio EUROPA era uno studio clinico multicentrico, internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, della durata di 4 anni.

12218 pazienti di età al di sopra dei 18 anni sono stati randomizzati al PERINDOPRIL SANDOZ GMBH 8 mg (n=6110) o al placebo (n=6108).

La popolazione dello studio aveva evidenze di patologia arteriosa coronarica senza evidenza di insufficienza cardiaca. In totale, il 90% dei pazienti aveva avuto un precedente infarto miocardio e/o una precedente rivascolarizzazione coronarica. Gran parte dei pazienti ha ricevuto il farmaco in studio oltre alla terapia convenzionale che includeva inibitori piastrinici, agenti anti-lipemizzanti e beta bloccanti.

Il principale criterio di valutazione di efficacia era l’insieme di mortalità cardiovascolare, nessun infarto fatale miocardico e/o arresto cardiaco con successiva rianimazione. Il trattamento con 8 mg di perindopril tert –butilamina (equivalenti a 10 mg di perindopril arginina) una volta al giorno risultava in una significativa nel principale punto finale 1.9 % (rischio relativo la riduzione del 20 %, 95% CI [9.4; 28.6] – p<0.001).

In pazienti con un passato di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione, una assoluta riduzione del 2.2% corrispondente a RRR di 22.4% (95% CI [12.0; 31.6] – p<0.001) nel principale punto finale era osservata in confronto al placebo.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Per via orale, l’assorbimento del perindopril è rapido e il picco di concentrazione è completo entro 1 ora. L’emivita plasmatica del perindopril è di 1 ora.

Perindopril è un profarmaco. Il 27% della dose somministrata di perindopril arriva al flusso sanguigno come metabolita attivo, perindoprilato. In aggiunta al perindoprilato, il perindopril produce cinque metaboliti, tutti inattivi. Il picco di concentrazione plasmatica del perindoprilato viene raggiunto in 3-4 ore.

Poiché l’assunzione di cibo riduce la conversione a perindoprilato e quindi la biodisponibilità, PERINDOPRIL SANDOZ GMBH deve essere somministrato per via orale in un’unica dose giornaliera al mattino prima di un pasto.

È stata dimostrata una relazione lineare tra la dose di perindopril e la sua esposizione al plasma. Il volume di distribuzione del perindopril libero è di circa 0,2 l/Kg. Il legame con le proteine plasmatiche rappresenta il 20%, principalmente all’enzima che converte l’angiotensina, ma è concentrazione-dipendente.

Il perindoprilato è eliminato nell’urina e l’emivita della frazione non legata è approssimativamente di 17 ore, arrivando allo stadio stazionario entro 4 giorni.

L’eliminazione di perindoprilato è ridotta nell’anziano, come pure nei pazienti con insufficienza cardiaca o renale.

Nell’insufficienza renale è auspicabile un aggiustamento della posologia in funzione del grado dell’insufficienza (clearance della creatinina).

La clearance di dialisi del perindoprilato è di 70 ml/min.

La cinetica del perindopril è modificata nei pazienti con cirrosi: clereance epatica della molecola

precursore è ridotta alla metà. Comunque, la quantità di perindoprilato formata non è ridotta e perciò nessun adattamento del dosaggio è richiesto (vedere il paragrafo 4.2 e 4.4).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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In studi di tossicità cronica orale (ratti e scimmie) l’organo bersaglio è il rene, con danno reversibile . Nessuna mutagenicità è stata osservata negli studi in vitro o in vivo.

In studi di tossicità sulla riproduzione (ratti, topi, conigli e scimmie) non sono stati evidenziati segni di embriotossicità o teratogenicità. Tuttavia la classe degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina ha mostrato di provocare effetti indesiderati sullo sviluppo tardivo del feto, che hanno condotto alla morte del feto e a difetti congeniti nei roditori e nei conigli: sono state osservate lesioni renali e un aumento della mortalità peri- e post-natale.

Nessuna cancerogenicità è stata osservata negli studi a lungo termine nei topi.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Lattosio Anidro, Amido di mais,

Cellulosa Microcristallina, Talco,

Magnesio Stearato.

06.2 Incompatibilità

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Non applicabile.

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare al di sopra dei 25° C. Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister alluminio/alluminio Confezioni:

10 compresse 30 compresse 60 compresse 90 compresse

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Sandoz GmbH – Biochemiestrasse 10 – 6250 Kundl (Austria)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 040305056/M – "8 MG COMPRESSE" 10 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL

AIC n. 040305068/M – "8 MG COMPRESSE" 30 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL

AIC n. 040305070/M – "8 MG COMPRESSE" 60 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL

AIC n. 040305082/M – "8 MG COMPRESSE" 90 COMPRESSE IN BLISTER AL/AL

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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h1>Aprile 2011

10.0 Data di revisione del testo

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Aprile 2011

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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