Tarlidocin: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Tarlidocin

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Tarlidocin: ultimo aggiornamento pagina: 12/07/2021 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Tarlidocin

1,2 milioni UI/25 mg

Polvere e soluzione per sospensione iniettabile

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 flaconcino di polvere contiene 916,7 mg di benzilpenicillina benzatinica (come tetraidrato), equivalente a 1.200.000 UI di benzilpenicillina benzatinica.

1 fiala in vetro da 5 ml di soluzione contiene di 25 mg di lidocaina cloridrato monoidrato. Eccipienti con effetti noti

Contiene tracce di fosfolipidi da semi di soia.

Contiene 26,19 mg di sodio e 25 mg di povidone K17 per dose di 1,2 milioni UI. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e soluzione per sospensione iniettabile Polvere da bianca a color crema

Soluzione limpida, incolore

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Tarlidocin è indicato per l’uso in adulti, adolescenti, bambini e lattanti per il trattamento e la profilassi delle seguenti infezioni causate da patogeni sensibili alla penicillina (vedere paragrafo 5.1).

Per il trattamento di:

erisipela (trattamento di follow-up, dopo aver raggiunto apiressia stabile e il miglioramento di segni e sintomi locali mediante trattamento antibiotico endovenoso)

sifilide precoce (sifilide primaria, secondaria o latente con una durata

dell’infezione non superiore a un anno) senza anomalie del liquido cerebrospinale (LCS)

sifilide con una durata dell’infezione superiore a un anno (sifilide latente,

cardiovascolare o tardiva benigna), esclusa la neurosifilide e senza anomalie del liquido cerebrospinale (LCS)

framboesia

pinta

Per la profilassi di:

febbre reumatica (corea, cardite reumatica)

glomerulonefrite post-streptococcica

erisipela

Si devono prendere in considerazione gli orientamenti ufficiali sull’uso appropriato di agenti antibatterici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Le raccomandazioni sul dosaggio dipendono dalla severità e dal tipo di infezione, dall’età e dalla funzionalità epatorenale dei pazienti. Si devono prendere in considerazione le linee guida internazionali oltre agli orientamenti nazionali e locali per alcune indicazioni specifiche (per esempio, sifilide, profilassi della febbre reumatica).

Dosaggio e durata del trattamento

Terapia generale (per esempio, trattamento di follow- up dell’erisipela):

Adulti e adolescenti: 1,2 milioni UI (1 flaconcino) una volta alla settimana Bambini > 30 kg di peso corporeo: 1,2 milioni UI (1 flaconcino) una volta alla settimana Bambini 3,5 kg–30 kg di peso corporeo: 600.000 UI (½ flaconcino) una volta alla settimana

Trattamento della sifilide:

Stadio primario e secondario

Adulti e adolescenti: 1 x 2,4 milioni UI (2 flaconcini)

Bambini: 50.000 UI/kg di peso corporeo, comunque non superiore a 2,4 milioni UI

Il trattamento deve essere ripetuto se i sintomi clinici ricorrono o se i risultati di laboratorio restano fortemente positivi.

Durata del trattamento: dose singola

Sifilide allo stadio tardivo (sifilide latente sieropositiva)

Adulti e adolescenti: 2,4 milioni UI una volta alla settimana (2 flaconcini)

Bambini: 50.000 UI/kg di peso corporeo, comunque non superiore a 2,4 milioni UI

Durata del trattamento: 3 settimane

Trattamento della sifilide congenita: senza coinvolgimento neurologico

Lattanti: 1 x 50.000 UI/kg di peso corporeo

Durata del trattamento: dose singola

Trattamento di framboesia, pinta:

Adulti e adolescenti: 1 x 1,2 milioni UI (1 flaconcino) Bambini > 30 kg di peso corporeo: 1 x 1,2 milioni UI (1 flaconcino) Bambini 3,5 kg–30 kg di peso corporeo: 1 x 600.000 UI (½ flaconcino) Durata del trattamento: dose singola

Profilassi di febbre reumatica, glomerulonefrite post- streptococcica ed erisipela:

Adulti e adolescenti: 1 x 1,2 milioni UI (1 flaconcino) ogni 2-4 settimane Bambini > 30 kg di peso corporeo: 1 x 1,2 milioni UI (1 flaconcino) ogni 3-4 settimane Bambini 3,5 kg–30 kg di peso corporeo: 1 x 600.000 UI (½ flaconcino) ogni 3-4 settimane

Durata del trattamento:

senza coinvolgimento cardiaco: almeno 5 anni o fino a 21 anni di età

coinvolgimento cardiaco transitorio: almeno 10 anni o fino a 21 anni di età

coinvolgimento cardiaco persistente: almeno 10 anni o fino a 40 anni di età; a volte si rende necessaria la profilassi durante l’intero arco della vita.

Gruppi speciali di pazienti

Pazienti con funzionalità renale compromessa

Dosaggio di benzilpenicillina benzatinica in adulti, adolescenti e bambini
basato sulla clearance della creatinina
Clearance della
creatinina in ml/min
100–60 50–10 < 10
Creatinina sierica
in mg%
0,8-1,5 1,5-8,0 15
Percentuale della dose giornaliera normale di
benzilpenicillina benzatinica
100% 75% 20–50%
Intervallo tra
somministrazioni
in 1 singola
somministrazione
in 1 singola
somministrazione
in 2–3 singole
somministrazioni

Pazienti in emodialisi

La benzilpenicillina benzatinica può essere rimossa dall’emodialisi. Non ci sono dati disponibili sull’influenza della dialisi sui livelli plasmatici della benzilpenicillina. È pertanto necessario che la decisione di trattare i pazienti in dialisi con benzilpenicillina benzatinica debba essere presa caso per caso.

Pazienti con funzione epatica compromessa

In forme molto gravi di funzione epatica e renale compromessa, può esserci un ritardo nella degradazione e nell’escrezione delle penicilline.

Pazienti con compromissione renale ed epatica e pazienti con insufficienza cardiaca

Considerato il contenuto di lidocaina nella soluzione, i pazienti con compromissione renale ed epatica, nonché i pazienti con insufficienza cardiaca devono essere monitorati ponendo particolare attenzione ad anomalie cardiache e neurologiche (vedere paragrafo 4.8) a causa di un ridotto metabolismo ed eliminazione della lidocaina o dei suoi metaboliti attivi.

Popolazione pediatrica

Non sono disponibili dati adeguati sul dosaggio in bambini di età inferiore a 1 mese. Tarlidocin non deve essere utilizzato in bambini con peso corporeo inferiore a 3,5 kg per evitare di superare la dose massima di lidocaina.

Tarlidocin deve essere utilizzato con particolare cautela in bambini di età inferiore a 4 anni a causa del suo contenuto di lidocaina.

Modo di somministrazione

La preparazione è rigorosamente per iniezione intramuscolare (vedere paragrafo 4.4). L’iniezione non deve essere somministrata in tessuti con perfusione ridotta (vedere paragrafo 4.4).

Ricostituzione della sospensione iniettabile

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Iniezione

Utilizzando un ago lungo, di grosso calibro (diametro della cannula 0,90 mm), Tarlidocin deve essere iniettato mediante iniezione intramuscolare profonda nel quadrante supero-esterno del gluteo, in direzione della cresta iliaca o mediante la tecnica di von Hochstetter. L’ago deve essere inserito il più perpendicolarmente possibile rispetto alla cute e l’iniezione deve essere praticata il più lontano

possibile dai vasi più grandi. Aspirare sempre prima di iniettare. Si deve arrestare l’iniezione se si aspira sangue o se il paziente avverte dolore durante l’iniezione.

Nei bambini si raccomandano come sede di iniezione i muscoli medio-laterali della coscia (muscolo quadricipite femorale). Il muscolo deltoide è idoneo solo se ben formato; in questo caso si deve porre attenzione al nervo radiale.

Nei lattanti e nei bambini piccoli, si deve selezionare l’area periferica del quadrante supero-esterno della regione glutea come sede di iniezione solo in casi eccezionali (per es., ustioni estese), per evitare lesioni al nervo sciatico.

L’iniezione non deve essere somministrata in tessuti con flusso ematico ridotto (vedere anche paragrafo 4.4). In caso di somministrazione ripetuta, si deve cambiare la sede di iniezione.

L’iniezione deve essere praticata il più lentamente possibile ed esercitando solo una lieve pressione. Si deve evitare di massaggiare l’area dopo l’iniezione.

È possibile che si manifestino gravi reazioni locali durante la somministrazione intramuscolare, in particolare nei bambini piccoli. Se possibile, tenendo conto in particolare delle indicazioni terapeutiche e dei regimi posologici e valutando il rapporto beneficio/rischio, occorre prendere in considerazione trattamenti alternativi come la terapia endovenosa con un idoneo prodotto a base di penicillina (vedere anche paragrafo 4.4).

Durante il trattamento a lungo termine con penicilline deposito (per esempio per il trattamento della sifilide), iniezioni ripetute in un’area molto circoscritta del tessuto muscolare possono condurre a traumatismo tissutale e proliferazione dei vasi sanguigni, aumentando di conseguenza la probabilità che il materiale iniettato entri nella circolazione, mediante iniezione diretta in un vaso sanguigno o sospingendo il materiale nella circolazione in seguito alla pressione di iniezione o persino diffondendo il deposito per effetto del massaggio. Durante il trattamento a lungo termine, si raccomanda pertanto di somministrare ogni iniezione il più lontano possibile dalla sede di iniezione precedente.

Nota

Per motivi di possibili reazioni indesiderate (sindrome di Nicolau o sindrome di Hoigné in associazione agli effetti della lidocaina), è assolutamente necessario escludere che l’ago sia in una posizione intravascolare eseguendo un test di aspirazione con una siringa per iniezione vuota.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità ai principi attivi, alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Benzilpenicillina benzatinica

Ipersensibilità a una qualsiasi delle penicilline, anamnesi di una grave reazione di ipersensibilità immediata a un altro agente beta-lattamico (per esempio cefalosporina, carbapenemi o monobattami).

Lidocaina

Ipersensibilità ad anestetici locali di tipo amide.

Tarlidocin è controindicato in neonati affetti da sifilide congenita. Tarlidocin è controindicato in pazienti affetti da blocco cardiaco completo.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Benzilpenicillina benzatinica

La benzilpenicillina benzatinica non deve essere utilizzata in tessuti con perfusione ridotta.

Prima di avviare la terapia con benzilpenicillina benzatinica, occorre condurre un’indagine accurata circa pregresse reazioni da ipersensibilità alle penicilline, cefalosporine o ad altri agenti beta-lattamici (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).

Sono state segnalate reazioni da ipersensibilità gravi e occasionalmente con esito fatale in pazienti in terapia penicillinica. È più probabile che queste reazioni si manifestino in soggetti con anamnesi di ipersensibilità alla penicillina e in soggetti atopici. Se si dovesse manifestare una reazione allergica, il trattamento con benzilpenicillina benzatinica deve essere interrotto e si deve instaurare una terapia appropriata.

Cautela è richiesta in pazienti che presentano le seguenti patologie:

diatesi allergica o asma bronchiale (vi è un aumentato rischio di reazione da ipersensibilità);

insufficienza renale (per l’aggiustamento della dose vedere paragrafo 4.2);

funzione epatica compromessa (vedere paragrafo 4.2);

Un adeguato monitoraggio post-iniezione e la disponibilità di interventi per la gestione dello shock devono essere garantiti ogni volta che viene utilizzata la benzilpenicillina benzatinica. Se vi sono evidenze di allergia alla penicillina ottenute da un trattamento precedente, si avvisano espressamente i medici prescriventi di non usare prodotti deposito.

Considerando la possibilità di gravi reazioni allergiche di tipo immediato anche quando il prodotto viene utilizzato per la prima volta, si deve garantire il monitoraggio o l’immediata reperibilità di un medico per almeno un’ora.

Una reazione di Jarisch-Herxheimer può manifestarsi durante il trattamento della sifilide quale conseguenza dell’azione battericida della penicillina sui patogeni. Da due a 12 ore dopo la somministrazione possono manifestarsi cefalea, febbre, sudorazione, tremori, mialgia, artralgia, nausea, tachicardia, pressione arteriosa aumentata seguita da ipotensione. Questi sintomi si risolvono dopo 10-12 ore. I pazienti devono essere informati che si tratta di una normale sequela transitoria della terapia antibiotica. Si deve instaurare un’adeguata terapia per sopprimere o attenuare una reazione di Jarisch-Herxheimer (vedere paragrafo 4.8).

Durante il trattamento a lungo termine, si raccomanda di eseguire il monitoraggio della conta ematica e i test di funzionalità renale.

Casi di colite associata ad antibiotici sono stati segnalati con l’uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa la benzilpenicillina benzatinica, la cui severità può variare da lieve a potenzialmente letale (vedere paragrafo 4.8). È pertanto importante prendere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di antibiotici. Se dovesse manifestarsi colite associata ad antibiotici, si deve interrompere immediatamente la somministrazione di benzilpenicillina benzatinica, consultare un medico e instaurare una terapia appropriata. In tal caso sono controindicati i farmaci anti-peristaltici.

L’uso a lungo termine e ripetuto può portare a superinfezioni da batteri e lieviti resistenti.

Se è impossibile escludere un coinvolgimento neurologico in pazienti con sifilide congenita, si devono utilizzare forme di penicillina in grado di raggiungere un livello più elevato nel liquido cerebrospinale.

Reazioni parallergiche possono manifestarsi in pazienti con dermatomicosi dopo la prima somministrazione di benzilpenicillina benzatinica a causa dell’antigenicità condivisa tra penicillina e dermatofiti.

Può verificarsi un indurimento doloroso in caso di somministrazione sottocutanea accidentale. In questi casi l’applicazione di impacchi freddi può rivelarsi utile.

L’iniezione endovenosa accidentale di benzilpenicillina benzatinica può provocare la sindrome di Hoigné, caratterizzata da una sensazione di ansia estrema, allucinazioni, disturbi visivi, tinnito, capogiro, parestesia (per esempio vellichio, intorpidimento) o tachicardia (polso accelerato). Di regola questi sintomi si risolvono completamente nell’arco di 30 minuti, ma sono stati segnalati anche casi di decessi.

L’iniezione intra- atriale o paravascolare accidentale può provocare la sindrome di Nicolau. Oltre a segni correlati a ischemia locale, come dolore, pallore, edema ed eruzione cutanea con vescicole seguita da necrosi, possono manifestarsi forme gravi con shock e coagulazione intravascolare disseminata, nonché complicanze ischemiche e neurologiche disseminate comprese ipoestesia, paraplegia e incompetenza sfinterica.

Lidocaina

La lidocaina contenuta in questo medicinale può causare l’esacerbazione della sindrome di Hoigné e di Nicolau.

Poiché il medicinale contiene lidocaina, Tarlidocin deve essere usato con particolare cautela in pazienti con

malattia renale e/o epatica

miastenia gravis

una soglia convulsiva abbassata del sistema nervoso centrale (per esempio epilessia): anche basse dosi di lidocaina possono causare prontezza convulsiva

insufficienza cardiaca

disturbi della conduzione degli impulsi cardiaci

bradicardia

depressione respiratoria

Tarlidocin deve essere usato con particolare cautela negli anziani e generalmente in pazienti debilitati.

La lidocaina si è dimostrata porfirinogena negli animali e il suo impiego deve essere evitato in soggetti affetti da porfiria.

La somministrazione intravascolare involontaria o i sovradosaggi possono portare a elevate concentrazioni ematiche di lidocaina, che sono responsabili di sintomi tossici acuti cardiovascolari e del sistema nervoso centrale.

In particolare, i sintomi causati dalla lidocaina possono manifestarsi dopo la somministrazione intravascolare accidentale di Tarlidocin.

La somministrazione endovenosa involontaria può scatenare immediatamente reazioni sistemiche (da pochi secondi a pochi minuti). In caso di sovradosaggio, l’esordio di tossicità sistemica avviene dopo un periodo più lungo (da 15 a 60 minuti dopo l’iniezione) per effetto dell’aumento più lento della concentrazione dell’anestetico locale nel sangue.

Avvertenza generale

Tarlidocin deve essere usato con particolare cautela in pazienti con coagulopatia o in terapia con anticoagulanti (per esempio, eparina), farmaci antinfiammatori non steroidei o sostituti plasmatici, poiché la lesione accidentale di vasi sanguigni può essere causa di grave sanguinamento.

Effetto sugli esami diagnostici di laboratorio

L’esito di un test di Coombs diretto è spesso positivo (da ≥ 1% a < 10%) in pazienti trattati con 10 milioni UI (equivalente a 6 g) di benzilpenicillina o più al giorno. Dopo aver interrotto la somministrazione di penicillina, il test antiglobulinico diretto può continuare a generare un risultato positivo per 6-8 settimane (vedere paragrafo 4.8).

La determinazione delle proteine urinarie utilizzando tecniche di precipitazione (acido solfosalicilico, acido tricloroacetico), il metodo di Folin-Ciocalteu-Lowry o il metodo del biureto può generare risultati falsi positivi. La presenza di proteine urinarie deve essere pertanto determinata utilizzando altri metodi.

In modo analogo, la determinazione degli amminoacidi urinari utilizzando il metodo alla ninidrina può generare risultati falsi positivi.

Le penicilline si legano all’albumina. È quindi possibile che, nei metodi di elettroforesi per la determinazione dell’albumina, venga simulata la presenza di pseudobisalbuminemia.

La rilevazione del glucosio urinario non enzimatico e dell’urobilinogeno può dimostrarsi un falso positivo.

È possibile che i valori possano risultare aumentati durante la determinazione di 17-chetosteroidi (utilizzando la reazione di Zimmermann) nell’urina.

Precauzioni particolari

L’escrezione ritardata di povidone deve essere tenuta in considerazione in pazienti con compromissione renale.

Poiché questo medicinale contiene povidone, è impossibile escludere che l’uso frequente o prolungato possa, in casi molto rari, portare all’accumulo di povidone nel sistema reticoloendoteliale (RES) o a depositi locali e alla formazione di granulomi da corpo estraneo, che potrebbero essere confusi con tumori.

In caso dovessero insorgere gravi sintomi allergici dopo la somministrazione intramuscolare di Tarlidocin, si deve prendere in considerazione la rimozione chirurgica dell’area di deposito.

Questo medicinale contiene 26,19 mg di sodio per dose di 1,2 milioni UI, equivalente all’1,3% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Popolazione pediatrica

La dose del sopra menzionato medicinale deve essere ridotta in base al peso corporeo e all’età del bambino.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Interazioni con la benzilpenicillina benzatinica

La terapia di associazione con antibiotici idonei come gli aminoglicosidi può portare a un effetto sinergico. La benzilpenicillina benzatinica non deve essere comunque utilizzata in associazione con agenti chemioterapici batteriostatici come tetracicline, cloramfenicolo o macrolidi.

La co-somministrazione di probenecid porta all’inibizione della secrezione tubulare della benzilpenicillina e, di conseguenza, all’aumento delle concentrazioni sieriche e al prolungamento dell’emivita di eliminazione della benzilpenicillina. Inoltre probenecid inibisce anche il trasporto della penicillina dal liquido cerebrospinale; di conseguenza, la già scarsa penetrazione della benzilpenicillina nel tessuto cerebrale viene ulteriormente ridotta dalla co-somministrazione di probenecid.

L’emivita di eliminazione della benzilpenicillina viene aumentata in misura variabile anche da salicilati, fenilbutazone, indometacina e sulfinpirazone.

La benzilpenicillina può ridurre l’escrezione del metotrexato, con conseguente aumento dei livelli plasmatici e della tossicità del metotrexato.

L’uso concomitante di anticoagulanti orali può aumentare l’effetto anti-vitamina K e il rischio di sanguinamento. Si raccomanda di monitorare con frequenza il rapporto internazionale normalizzato

(INR) e di aggiustare di conseguenza la posologia del farmaco anti-vitamina K, sia durante che dopo il trattamento con benzilpenicillina benzatinica.

Interazioni con lidocaina

La somministrazione simultanea di lidocaina e di altri antiaritmici di classe I deve essere evitata in considerazione del rischio che si manifestino gravi effetti cardiaci avversi.

Se la lidocaina è associata ad altri medicinali antiaritmici come i bloccanti de recettori beta o i bloccanti dei canali del calcio, l’effetto inibitorio sulla conduzione atrioventricolare e intraventricolare e sulla contrattilità può essere potenziato.

L’associazione di anestetici locali diversi può portare a effetti additivi sul sistema cardiovascolare e nervoso centrale.

La lidocaina deve essere somministrata con debita cautela in pazienti che assumono medicinali contenenti sedativi, che influiscono anche sulla funzione del SNC e che, di conseguenza, possono alterare la tossicità della lidocaina. È possibile che compaia un effetto additivo tra l’effetto anestetico locale e i sedativi o ipnotici.

La lidocaina prolunga l’effetto dei miorilassanti non depolarizzanti.

Considerato che la lidocaina di per sé può ridurre la soglia convulsiva, la co-somministrazione con altri medicinali che abbassano la soglia convulsiva (per esempio tramadolo o bupropione) può aumentare il rischio di crisi convulsive.

La somministrazione simultanea di diazepam aumenta la soglia alla quale la lidocaina provoca crisi convulsive. Ciò deve essere tenuto in considerazione durante il monitoraggio dei pazienti per rilevare segni di tossicità della lidocaina.

L’addizionale uso separato di epinefrina o norepinefrina in concomitanza con Tarlidocin può aumentare il possibile effetto sistemico della lidocaina contenuta in questo medicinale.

L’uso concomitante di lidocaina e substrati, inibitori o induttori di CYP3A4 e/o CYP1A2 può influire sulle concentrazioni plasmatiche della lidocaina. L’importanza clinica di queste interazioni è considerata bassa, considerati il basso contenuto di lidocaina in Tarlidocin e la bassa biodisponibilità sistemica.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Benzilpenicillina e lidocaina attraversano la placenta.

Gli studi sugli animali e l’esperienza sinora acquisita con l’uso della benzilpenicillina nelle donne in gravidanza non hanno evidenziato effetti teratogeni. La benzilpenicillina benzatinica deve essere utilizzata durante la gravidanza solo se assolutamente necessario.

Non sono disponibili studi controllati su donne in gravidanza. I dati ricavati da un numero limitato di gravidanze esposte non indicano alcuna evidenza di effetti congeniti provocati dalla lidocaina. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). La lidocaina attraversa rapidamente la placenta. Nei neonati con elevate concentrazioni plasmatiche, la lidocaina può indurre depressione dell’SNC e, di conseguenza, abbassare il punteggio di Apgar.

Allattamento

Benzilpenicillina e lidocaina sono escrete nel latte materno.

La benzilpenicillina è escreta nel latte materno in piccole quantità. La concentrazione di benzilpenicillina nel latte materno può essere compresa tra il 2% e il 15% dei livelli sierici materni. Sebbene non siano stati sinora segnalati effetti indesiderati nei lattanti allattati con latte materno, si deve tenere in considerazione la possibilità di sensibilizzazione o interferenza con la flora intestinale (vedere anche paragrafo 5.3 "Dati preclinici di sicurezza").

Il lattante deve essere monitorato per segni di diarrea e colonizzazione della mucosa da parte di lieviti. Fertilità

Non sono stati effettuati studi di fertilità nell’uomo. Studi di riproduzione su topi, ratti e conigli non hanno rivelato effetti negativi sulla fertilità. Non sono disponibili studi di fertilità a lungo termine sugli animali da laboratorio.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Considerato che questo medicinale contiene lidocaina, è impossibile escludere che, in casi singoli, la capacità di guidare veicoli, di usare macchinari o di lavorare in quota possa essere compromessa per un breve periodo di tempo dopo l’iniezione.

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

Benzilpenicillina benzatinica e lidocaina sono entrambe sostanze con un profilo di sicurezza documentato. Le reazioni indesiderate segnalate con maggior frequenza in associazione a iniezioni intramuscolari di benzilpenicillina benzatinica comprendono infiltrati nella sede di iniezione, febbre e reazioni allergiche, che includono prevalentemente reazioni cutanee locali come eruzione cutanea.

Sono tuttavia rare reazioni anafilattiche, compreso lo shock potenzialmente letale. Le possibili reazioni indesiderate alla lidocaina sono essenzialmente quelle segnalate in connessione con gli altri anestetici locali di tipo amide. Possono manifestarsi reazioni indesiderate sistemiche, per esempio dopo l’iniezione endovenosa accidentale. Le reazioni del sistema nervoso possono essere costituite da capogiro, vomito e stordimento mentale. Oltre a queste, un lieve aumento della pressione arteriosa è tra le reazioni indesiderate più frequenti.

Tabella riassuntiva delle reazioni indesiderate

Le frequenze segnalate delle reazioni indesiderate sono basate sulle seguenti categorie: Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Possibili reazioni indesiderate alla benzilpenicillina benzatinica

Classificazione per sistemi e
organi
Frequenza Reazione indesiderata
Infezioni ed infestazioni Raro Colite pseudomembranosa (vedere
paragrafo 4.4)
Non nota Infezioni da batteri e lieviti resistenti
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro Anemia emolitica, leucopenia, trombocitopenia, agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario Comune Reazioni allergiche1
Raro Reazioni anafilattiche compreso shock
(potenzialmente letale)1, malattia da siero1
Non nota Edema allergico,
Reazione di Jarisch-Herxheimer1
Patologie vascolari Non nota Occlusioni vascolari arteriose
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Edema della laringe, broncospasmo, eosinofilia polmonare
Patologie gastrointestinali Non comune Glossite, stomatite, lingua villosa nigra,
nausea, vomito, diarrea
Patologie epatobiliari Molto raro Epatite, colestasi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutanea (morbilliforme o
scarlattiniforme)
Molto raro Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi
epidermica tossica (sindrome di Lyell)
Non nota Eosinofilia, orticaria1, edema angioneurotico,
vasculite leucocitoclastica, eritema nodoso, porpora di Henoch-Schönlein
Patologie renali e urinarie Raro nefropatia, nefrite interstiziale
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune Infiltrati nella sede di iniezione, febbre
Non nota Dolore nella sede di iniezione1, sindrome di Hoigné, Nicolau
Esami diagnostici Comune Test di Coombs diretto positivo, determinazione falsa positiva delle proteine urinarie quando vengono utilizzate tecniche di precipitazione (metodo di
Folin-Ciocalteu-Lowry, metodo del biureto), determinazione falsa positiva degli amminoacidi urinari (metodo alla ninidrina), simulazione della pseudobisalbuminemia quando vengono utilizzati metodi di elettroforesi per determinare l’albumina, rilevazione falsa positiva del glucosio urinario non enzimatico e dell’urobilinogeno, livelli aumentati durante la determinazione di
17-chetosteroidi nelle urine (quando viene utilizzata la reazione di Zimmermann)

1 vedere anche paragrafo 4.8 c) Descrizione di reazioni indesiderate selezionate

Non si manifestano reazioni neurotossiche, possibili con la terapia a base di penicillina a dosi elevate, poiché i livelli plasmatici raggiunti con questo prodotto deposito sono bassi.

Possibili reazioni indesiderate alla lidocaina

Grazie al basso contenuto di lidocaina e alla bassa frequenza d’uso di Tarlidocin, il rischio di reazioni indesiderate sistemiche alla lidocaina correlate alla dose è basso quando il prodotto viene usato nel modo previsto. Ciononostante i pazienti devono essere monitorati anche per escludere reazioni indesiderate alla lidocaina. Le possibili reazioni indesiderate alla lidocaina sono essenzialmente quelle segnalate per gli altri anestetici locali di tipo amide. Possono manifestarsi reazioni indesiderate sistemiche, per esempio dopo l’iniezione endovenosa accidentale; in questi casi, le reazioni possono essere molto gravi, in particolare in termini di funzionalità cardiaca e neurologica.

Gli effetti indesiderati sono classificati per sistemi e organi. La frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.

Classificazione per sistemi e
organi
Frequenza Reazione indesiderata
Disturbi del sistema
immunitario
Raro Reazioni allergiche
Patologie del sistema nervoso Non nota Capogiro, stordimento mentale, crisi
convulsive, parestesia periorale, intorpidimento della lingua, sonnolenza
Patologie cardiache Non nota Bradicardia, aritmie cardiache, depressione miocardica, arresto cardiaco
Patologie vascolari Non nota Lieve aumento della pressione arteriosa,
ipotensione, shock circolatorio
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota Depressione respiratoria
Patologie gastrointestinali Non nota Nausea, vomito
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Non nota Eruzione cutanea, orticaria, edema

Per le possibili reazioni indesiderate sistemiche gravi in caso di iniezione intravascolare accidentale, vedere paragrafo 4.4.

Questo prodotto contiene fosfolipidi da semi di soia ((3-sn-fosfatidil)colina), è necessaria cautela alla luce del rischio di reazioni allergiche.

È impossibile escludere, in casi molto rari e considerato il contenuto di povidone, la possibilità di accumulo di povidone nel sistema reticoloendoteliale (RES) o di depositi locali e di comparsa di granulomi da corpo estraneo, che potrebbero essere confusi con tumori.

Descrizione di reazioni indesiderate selezionate

Reazioni allergiche possono manifestarsi con frequenza comune o non comune; è rara la comparsa di reazioni anafilattiche, compreso lo shock potenzialmente letale. È impossibile stimare con sufficiente accuratezza la frequenza di numerosi sintomi individuali di reazioni allergiche sulla base dei dati disponibili. Occorre istituire normali procedure d’emergenza per la gestione delle reazioni anafilattiche.

La malattia da siero può essere accompagnata, ma non solo, da febbre, tumefazione articolare ed eruzione allergica.

Il trattamento delle infezioni da spirochete (per esempio sifilide) può essere associato (di regola 212 ore dopo la somministrazione della prima dose) con lo sviluppo di una reazione di Jarisch- Herxheimer, caratterizzata da febbre, brividi febbrili, sintomi generali e focali.

Qualsiasi reazione orticariode immediata deve essere sempre considerata un grave segno e impone rigorosamente l’interruzione della terapia.

Può manifestarsi dolore nella sede di iniezione, anche con la tecnica d’iniezione corretta. L’anestetico locale offre inizialmente sollievo dal dolore. Una volta scomparso l’effetto dell’anestetico locale, il dolore può persistere per un periodo prolungato.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco

Sito web:

https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse .

04.9 Sovradosaggio

Indice

Sintomi di sovradosaggio/uso improprio

A dosi estremamente alte le penicilline possono indurre eccitabilità neuromuscolare o crisi convulsive epilettiformi. Se si sospetta un sovradosaggio, sono indicati il monitoraggio clinico e l’adozione di misure sintomatiche.

La benzilpenicillina benzatinica può essere emodializzata.

L’intossicazione da lidocaina a seguito di somministrazione inappropriata di una quantità eccessiva di lidocaina si manifesta in due fasi. Inizialmente i pazienti manifestano sintomi eccitatori centrali e cardiaci: agitazione, irrequietezza, capogiro, disturbi visivi e dell’udito, formicolio periorale, linguaggio indistinto, nausea, vomito, tremori e contrazioni muscolari, che possono essere segni di un’imminente crisi convulsiva. I sintomi cardiovascolari possono comprendere aritmia, tachicardia, ipertensione e rossore. Con la progressione dell’intossicazione, i pazienti sviluppano depressione delle funzionalità centrali e cardiache, che portano a coma, arresto respiratorio e circolatorio. L’ipotensione è un prodromo frequente. La somministrazione intravascolare accidentale di lidocaina non sempre genera sintomi eccitatori. Acidosi, iperkaliemia, ipocalcemia e ipossia aumentano e prolungano gli effetti tossici degli anestetici locali.

Procedure d’emergenza e antidoti

Ai primi segni di un sovradosaggio di lidocaina, la somministrazione di Tarlidocin deve essere interrotta immediatamente. Si raccomanda la somministrazione di ossigeno. Il trattamento aggiuntivo deve essere sintomatico in risposta ai segni di intossicazione: una crisi convulsiva indica la necessità di somministrare diazepam per via endovenosa, mentre l’arresto respiratorio e circolatorio deve essere gestito con le procedure abituali di rianimazione cardiopolmonare.

Gli agenti analettici centrali sono controindicati nell’intossicazione da anestetici locali.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Benzilpenicillina benzatinica Categoria farmacoterapeutica:

antibatterici per uso sistemico; penicilline sensibili alle beta-lattamasi, codice ATC: J01CE08

Meccanismo d’azione

Il meccanismo d’azione della benzilpenicillina è basato sull’inibizione della sintesi della parete della cellula batterica (durante la fase di crescita) bloccando le proteine leganti la penicillina (PBP), come le transpeptidasi. Ciò genera un’azione battericida.

Relazione farmacocinetica/farmacodinamica

L’attività dipende essenzialmente dal tempo durante il quale i livelli di farmaco sono al di sopra della concentrazione minima inibitoria (MIC) del patogeno.

Meccanismi di resistenza

La resistenza alla benzilpenicillina può essere dovuta ai seguenti meccanismi:

Inattivazione da parte delle beta-lattamasi: la benzilpenicillina non è resistente alle beta-lattamasi e, pertanto, è inattiva contro i batteri che producono beta-lattamasi (per esempio stafilococchi o gonococchi).

Ridotta affinità delle PBP per benzilpenicillina: la resistenza acquisita degli pneumococchi e di alcuni altri streptococchi alla benzilpenicillina è dovuta a modifiche delle esistenti PBP risultanti da una mutazione. La resistenza degli stafilococchi meticillino-resistenti (oxacillina) è, tuttavia, imputabile alla formazione di una PBP addizionale con affinità ridotta per la benzilpenicillina.

Nei batteri Gram-negativi, la penetrazione inadeguata della benzilpenicillina attraverso la parete cellulare esterna può risultare nell’insufficiente inibizione delle PBP.

Pompe di efflusso possono rimuovere attivamente la benzilpenicillina dalla cellula. Esiste una resistenza crociata, parziale o completa, della benzilpenicillina con altre penicilline e cefalosporine.

Breakpoint

Il test di suscettibilità della benzilpenicillina si avvale delle consuete diluizioni seriali. L’interpretazione dei risultati è basata sui breakpoint stabiliti per la benzilpenicillina. Le seguenti concentrazioni minime inibitorie sono state definite per patogeni sensibili e resistenti:

Breakpoint EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing, Comitato europeo per i test di suscettibilità antimicrobica) (tabella dei breakpoint clinici v. 10.0, valida dal 1 gennaio 2020)

Considerate le diverse indicazioni per i sali alcalini a breve durata d’azione di benzilpenicillina e benzilpenicillina benzatinica deposito, la tabella che segue riporta solo i breakpoint per i patogeni rilevanti per l’indicazione. È possibile accedere a ulteriori breakpoint sul sito www.eucast.org.

Breakpoint della MIC (mg/L)

Microrganismo Sensibile Resistente
Streptococcus spp.
(gruppi A, B, C, G)
 0,25 > 0,25
Streptococchi del gruppo Viridans  0,25 > 2
Breakpoint di PK-PD (non correlati alla specie)  0,25 > 2

Breakpoint di diametro della zona (mm)

Microrganismo Sensibile Resistente
Streptococcus spp.
(gruppi A, B, C, G)1
≥ 18 < 18
Streptococchi del gruppo Viridans ≥ 18 < 12

La prevalenza della resistenza acquisita delle singole specie può variare in base a regione e tempo. Ne consegue che  in particolare per il trattamento adeguato di infezioni gravi  si rendono necessarie informazioni locali riguardanti la situazione di resistenza. In caso di dubbi sull’efficacia della benzilpenicillina dovuta alla situazione di resistenza locale, si deve ricorrere al parere degli esperti riguardo al trattamento. In particolare in caso di infezioni gravi o di insuccesso del trattamento, si deve ricorrere alla diagnosi microbiologica, compresa l’identificazione del patogeno e la determinazione della sua suscettibilità alla benzilpenicillina.

Specie comunemente suscettibili
Microrganismi aerobi Gram- positivi
Streptococcus pyogenes
Streptococcus dysgalactiae sottospecie equisimilis° (streptococchi dei gruppi C e G)
Streptococchi del gruppo "Viridans"° ^
Altri microrganismi
Treponema pallidum°

° Al momento della pubblicazione della tabella non erano disponibili dati attuali. La letteratura primaria, le opere di riferimento standard e le raccomandazioni per il trattamento presuppongono suscettibilità.

^ Termine collettivo per un gruppo eterogeneo delle specie Streptococcus. Il tasso di resistenza può variare in base alle specie Streptococcus.

Lidocaina

Categoria farmacoterapeutica: Anestetici, locali, amidi, codice ATC: N01BB02

Tarlidocin contiene lidocaina per ridurre il dolore dell’iniezione.

La lidocaina riduce la permeabilità delle membrane cellulari per i cationi, in particolare per gli ioni di sodio e, a concentrazioni più elevate, anche per gli ioni di potassio. A seconda della concentrazione di lidocaina, ciò risulta in una ridotta eccitabilità delle fibre nervose, poiché viene rallentato l’aumento della permeabilità del sodio che produce il potenziale d’azione. Dall’interno della cellula, la molecola di lidocaina entra nel canale aperto del sodio e lo blocca legandosi a un recettore specifico. L’effetto diretto dell’incorporazione della lidocaina nella membrana cellulare è molto meno importante.

Considerato che la lidocaina, prima di raggiungere la sua sede d’azione, deve passare nella cellula, il suo effetto dipende dal suo pKa e dal pH ambientale, ossia dalla percentuale di base libera che rappresenta la parte che migra prevalentemente attraverso le membrane lipofile delle fibre nervose.

Nel tessuto infiammato l’effetto dell’anestetico locale è ridotto a causa di un pH più basso in tali regioni.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

I risultati farmacocinetici riportati di seguito sono basati sugli studi con agente singolo, in cui la benzilpenicillina benzatinica o la lidocaina è stata somministrata da sola. La lidocaina non esercita effetti sulla farmacocinetica della benzilpenicillina benzatinica dopo la somministrazione intramuscolare di Tarlidocin.

Farmacocinetica generale della benzilpenicillina benzatinica

Assorbimento

La benzilpenicillina benzatinica deve essere somministrata solo per via intramuscolare. È moderatamente idrosolubile. Dopo l’iniezione i.m., viene idrolizzata lentamente in benzilpenicillina nel deposito tissutale e quindi assorbita. Il tempo alla concentrazione plasmatica massima dopo una singola iniezione di 1,2 milioni UI è compreso tra 13 e 24 ore.

Dopo una singola dose di 1,2 milioni UI, i livelli plasmatici medi sono 0,15 µg/ml il giorno 1, 0,03 µg/ml a 2 settimane e 0,003 µg/ml a 4 settimane. Dopo una singola dose di 2,4 milioni UI, i

livelli plasmatici medi di 0,12 µg/ml vengono mantenuti per 2 settimane. Dopo iniezioni settimanali della stessa dose per 3 settimane consecutive, i livelli massimi misurati erano 0,48 UI/ml, equivalente a 0,29 µg/ml, dopo 7 giorni; di nuovo 0,48 UI/ml, equivalente a 0,29 µg/ml, dopo 14 giorni; e

0,52 UI/ml, equivalente a 0,31 µg/ml, dopo 3 settimane.

I neonati a cui sono state somministrate dosi singole di 50.000 UI/kg di peso corporeo hanno mostrato livelli sierici massimi di 1,23 µg/ml entro 13-24 ore.

Mentre l’emivita della benzilpenicillina è di 30-60 minuti, l’emivita della benzilpenicillina benzatinica supera le 24 ore.

Distribuzione

Il volume di distribuzione della benzilpenicillina è equivalente allo spazio extracellulare. Il legame delle proteine plasmatiche è approssimativamente pari al 50%.

La benzilpenicillina si distribuisce rapidamente nei tessuti, in particolare cute, polmoni, tessuto renale e fegato, ma in misura minore nel tessuto muscolare e osseo. Nella maggior parte dei tessuti, le concentrazioni extracellulari sono comprese tra il 25% e il 60% dei livelli sierici.

Concentrazioni superiori al 25% dei livelli sierici vengono raggiunte nei liquidi pleurici, pericardici e sinoviali solo in caso di infiammazione.

Le concentrazioni di benzilpenicillina nella circolazione fetale/liquido amniotico e nel latte raggiungono rispettivamente un massimo del 50% e del 10% della concentrazione sierica materna.

Eliminazione

L’ottantacique-novanta percento di benzilpenicillina è escreto per via renale, con una percentuale massima del 70% recuperata come forma attiva e la parte residua come metaboliti inattivi, per esempio acido penicilloico.

Neonati e lattanti hanno una capacità escretoria più bassa. L’emivita della benzilpenicillina è di 3 ore nelle prime due settimane di vita e di 1,4 ore oltre la seconda settimana di vita.

Una minima percentuale di benzilpenicillina è eliminata mediante escrezione biliare. L’escrezione nella bile epatica equivale alla concentrazione sierica. La bile della colecisti mostra un accumulo di 2-3 volte.

Farmacocinetica della lidocaina

Negli adulti, l’emivita di eliminazione della lidocaina è compresa tra 1,5 e 2 ore. Viene metabolizzata rapidamente nel fegato ed eliminata per via renale.

La lidocaina attraversa la placenta mediante semplice diffusione fino a raggiungere il feto nell’arco di alcuni minuti dalla somministrazione. Il rapporto di concentrazione sierica fetale/materna dopo somministrazione epidurale è 0,50,7. Concentrazioni notevolmente più alte sono state misurate nel sangue del cordone ombelicale dopo infiltrazione perineale e blocco paracervicale. L’emivita di eliminazione della lidocaina nel neonato a seguito di anestesia epidurale materna è di circa tre ore; la lidocaina è stata rilevata nell’urina neonatale fino a 48 ore dopo l’infiltrazione perineale e il blocco paracervicale.

Popolazione pediatrica

Nei neonati i livelli di α1-glicoproteina acida sono bassi e il legame alle proteine può risultare ridotto, che può potenzialmente portare a una frazione libera più elevata.

Farmacocinetica della benzilpenicillina benzatinica

Biodisponibilità

Uno studio cross-over di biodisponibilità relativa di una singola dose intramuscolare prelevata da un flaconcino da 1,2 milioni UI di benzilpenicillina benzatinica + 25 mg di lidocaina rispetto a una dose intramuscolare di 1,2 milioni UI di benzilpenicillina sodica condotto nel 2000 ha generato i seguenti risultati:

Livelli di benzilpenicillina espressi come media e spread

1,2 milioni UI benzilpenicillina benzatinica + 25 mg lidocaina Benzilpenicillina sodica 1,2 milioni UI
Concentrazione plasmatica 0,089 11,698
massima
(Cmax [µg/ml]) ± 1,550 ± 1,267
Tempo alla concentrazione 42,43 0,40
plasmatica massima
(tmax [h]): ± 17,81 ± 0,17
Area sotto la curva 12,40 19,09
concentrazione-tempo
(AUC0→ [h x µg/ml]): ± 1,610 ± 1,171

Profilo della concentrazione plasmatica media di benzilpenicillina benzatinica nell’arco di 36 giorni dopo somministrazione i.m. di 1,2 milioni UI benzilpenicillina benzatinica + 25 mg lidocaina in un grafico concentrazione-tempo:

0,20

0,15

0,10

0,05

0,00

Tempo (h)

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Co nc en tra zi on e (µ g/ ml

)

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Tossicità acuta

La tossicità della benzilpenicillina è molto bassa. Gli studi sugli animali hanno evidenziato solo effetti minori di tossicità acuta dopo somministrazione parenterale.

Sono disponibili numerosi studi di tossicità acuta della lidocaina in svariate specie animali. I segni di tossicità sono stati sintomi dell’SNC, che comprendevano crisi convulsive con un esito fatale. È stato segnalato che la concentrazione plasmatica tossica (sintomi cardiovascolari o dell’SNC, convulsioni) di lidocaina determinata nell’uomo varia da 5 µg/ml > 10 µg/ml di plasma.

Per maggiori informazioni sulla lidocaina, vedere paragrafo 4.9 "Sovradosaggio/Sintomi di sovradosaggio"

Tossicità cronica

Non sono disponibili studi di tossicità a dosi ripetute sugli animali condotti con benzilpenicillina. Vedere anche i paragrafi 4.3 "Controindicazioni" e 4.8 "Effetti indesiderati".

Potenziali mutageno e tumorigenico

La benzilpenicillina non è stata studiata in modo adeguato per rilevare effetti mutageni. Numerosi test batterici non hanno rivelato evidenze di induzione di mutazioni geniche. Test in vitro e in vivo per la rilevazione di aberrazioni cromosomiche sono inadeguati da un punto di vista metodologico, ma non hanno rivelato importanti evidenze suggestive di tali effetti. Non sono disponibili studi a lungo termine sugli animali riguardanti il potenziale tumorigenico della benzilpenicillina.

Test di mutagenicità della lidocaina hanno generato risultati negativi. Tuttavia, vi sono evidenze che suggeriscono che 2,6-xilidina, un metabolita della lidocaina formato nel ratto e possibilmente anche nell’uomo, potrebbe possedere effetti mutageni. Questa evidenza è stata ottenuta da test in vitro, in cui questo metabolita è stato usato in altissime concentrazioni, quasi tossiche. Inoltre, 2,6-xilidina ha dimostrato potenziale tumorigenico in uno studio di carcinogenicità nei ratti con esposizione transplacentare e trattamento postnatale degli animali per 2 anni. In questo sistema di analisi altamente sensibile sono stati osservati tumori maligni e benigni, principalmente nella cavità nasale (etmoturbinati) a dosi molto elevate.

Data l’impossibilità di escludere con sufficiente affidabilità la rilevanza di questi risultati nell’uomo, la lidocaina non deve essere usata a dosi elevate per periodi di tempo prolungati.

Tossicità riproduttiva

La benzilpenicillina attraversa la placenta. Le concentrazioni sieriche fetali raggiunte 1-2 ore dopo la somministrazione della dose sono simili ai livelli sierici materni. L’esperienza sinora acquisita nelle donne in gravidanza e gli studi su ratti, conigli e scimmie non hanno rivelato alcuna evidenza di potenziale teratogeno.

La concentrazione di benzilpenicillina nel latte materno può essere compresa tra il 2% e il 15% dei livelli sierici materni.

Studi di tossicità riproduttiva con lidocaina non hanno rivelato alcuna evidenza di proprietà teratogene.

L’unico effetto osservato è stata una riduzione del peso fetale. Sono state segnalate alterazioni del comportamento mostrate dalla prole di ratti esposti durante la gravidanza a una dose di lidocaina quasi equivalente alla dose massima raccomandata nell’uomo.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Flaconcino di polvere Povidone K17 Polisorbato 80

Sodio citrato, anidro Acido citrico Mannitolo (E 421) Simeticone

Lecitina di soia

Fiala con soluzione Idrossido di sodio

Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

Indice

In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

06.3 Periodo di validità

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3 anni

Periodo di validità dopo la ricostituzione

La sospensione iniettabile deve essere preparata fresca immediatamente prima dell’uso.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale vedere paragrafo 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Flaconcini di polvere e fiale di vetro con soluzione per sospensione iniettabile, contenuti in una scatola di cartone.

Flaconcino di vetro trasparente (vetro di tipo III con tappo di gomma bromobutilica e capsula di chiusura a ghiera in alluminio) contenente la polvere

Fiala di vetro trasparente (vetro di tipo I) contenente 5 ml di soluzione

Confezioni

Scatola da 1 flaconcino e 1 fiala

Confezione multipla di 5 scatole cadauna con 1 flaconcino e 1 fiala È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

Ricostituzione della sospensione intramuscolare iniettabile

La polvere di un flaconcino deve essere ricostituita con la soluzione della fiala.

La fiala con la soluzione deve essere aperta svitando la punta; per aprire la fiala di vetro, la parte superiore deve essere spezzata a livello della linea di rottura definita sul collo della fiala. La soluzione contenuta nella fiala deve essere aspirata completamente utilizzando una siringa sterile munita di ago.

Per ricostituire la sospensione iniettabile, l’ago della siringa deve essere introdotto attraverso il tappo di gomma del flaconcino, di modo che l’estremità dell’ago sia soltanto nella parte superiore del flaconcino.

Quindi la soluzione deve essere iniettata completamente e lentamente nel flaconcino, che deve essere agitato con movimento rotatorio. Evitare di agitare vigorosamente il flaconcino.

La procedura sopra descritta consente di evitare la fuoriuscita della soluzione o la formazione di schiuma.

Il medicinale pronto per l’uso è una sospensione iniettabile di colore bianco latte. Dopo la ricostituzione con la soluzione fornita in questa confezione, il volume della sospensione iniettabile pronta per l’uso è di 6 ml.

Somministrazione di 1,2 milioni UI (equivalente a 1 flaconcino)

Il contenuto di un flaconcino deve essere aspirato completamente e quindi somministrato.

Somministrazione di dosi inferiori, per esempio 600.000 UI (equivalente a ½ flaconcino)

Il contenuto di un flaconcino deve essere aspirato completamente. Metà del contenuto deve essere smaltita immediatamente e la seconda metà del contenuto deve essere somministrata.

La sospensione iniettabile è esclusivamente monouso. Il prodotto deve essere utilizzato immediatamente dopo l’apertura della fiala e la ricostituzione della sospensione iniettabile. Il medicinale residuo dopo la somministrazione della dose singola deve essere smaltito.

Prima dell’iniezione, si deve escludere la possibilità di somministrazione intravascolare mediante aspirazione. In caso di somministrazione ripetuta, si deva cambiare la sede di iniezione.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

INFECTOPHARM Arzneimittel und Consilium GmbH Von-Humboldt-Str. 1

64646 Heppenheim Germania

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

046094013 – "1.200.000 U.I./25 MG POLVERE E SOLUZIONE PER SOSPENSIONE INIETTABILE" 1 FLACONCINO IN VETRO DI POLVERE + 1 FIALA IN VETRO DI SOLUZIONE DA 5 ML

046094025 – "1.200.000 U.I./25 MG POLVERE E SOLUZIONE PER SOSPENSIONE INIETTABILE" 5 FLACONCINI IN VETRO DI POLVERE + 5 FIALE IN VETRO DI SOLUZIONE DA 5 ML

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

[Completare con i dati nazionali]

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 08/07/2021