Globiga 100 mg ml sol inf 1 fl in 1 g
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Globiga 100 mg ml sol inf 1 fl in 1 g: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Globiga, 100 mg/ml soluzione per infusione
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Immunoglobulina umana normale (IVIg) 1 ml contiene:
Immunoglobulina umana normale 100 mg
(Purezza: almeno 95% IgG)
Ciascun flaconcino da 10 ml contiene: 1 g di immunoglobulina umana normale. Ciascun flaconcino da 25 ml contiene: 2,5 g di immunoglobulina umana normale. Ciascun flacone da 50 ml contiene: 5 g di immunoglobulina umana normale.
Ciascun flacone da 60 ml contiene: 6 g di immunoglobulina umana normale. Ciascun flacone da 100 ml contiene: 10 g di immunoglobulina umana normale. Ciascun flacone da 200 ml contiene: 20 g di immunoglobulina umana normale. Ciascun flacone da 300 ml contiene: 30 g di immunoglobulina umana normale.
Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi):
IgG1 | 65% |
---|---|
IgG2 | 28% |
IgG3 | 3% |
IgG4 | 4% |
Il contenuto massimo di IgA è di 300 microgrammi/ml Prodotto dal plasma di donatori umani.
Eccipiente(i) con effetti noti
Questo medicinale contiene 69 mg di sodio per flaconcino da 100 ml, equivalente al 3,45% dellassunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Soluzione per infusione
Soluzione trasparente o leggermente opalescente, da incolore a giallo pallido. Il pH della soluzione è compreso tra 4,5 e 5,0, l’osmolalità è ≥ 240 mosmol/kg.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Terapia sostitutiva negli adulti, nei bambini e negli adolescenti (0-18 anni) in caso di:
Sindromi da immunodeficienza primitiva (PID) con compromissione della produzione di anticorpi.
Immunodeficienze secondarie (SID) in pazienti affetti da infezioni gravi o ricorrenti,
trattamento antimicrobico inefficace e insufficienza anticorpale specifica dimostrata (PSAF)* o livello sierico di IgG < 4 g/l.
*PSAF = incapacità di indurre un aumento di almeno 2 volte del titolo anticorpale di IgG verso vaccini pneumococcici con antigene polisaccarico e polipeptidico
Immunomodulazione negli adulti, nei bambini e negli adolescenti (0-18 anni) in caso di:
Trombocitopenia immune primitiva (ITP), nei pazienti a rischio elevato di emorragia o prima di interventi chirurgici per correggere la conta delle piastrine
Sindrome di Guillain Barré
Malattia di Kawasaki (in congiunzione con acido acetilsalicilico, vedere paragrafo 4.2)
Poliradiculoneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP)
Neuropatia motoria multifocale (MMN)
04.2 Posologia e modo di somministrazione
La terapia sostitutiva deve essere avviata e monitorata sotto la sorveglianza di personale clinico esperto nel trattamento delle immunodeficienze.
Posologia
La dose e il regime posologico dipendono dalle indicazioni.
Può essere necessario aggiustare la dose su base individuale per ogni paziente, in base alla risposta clinica. Può rendersi necessario aggiustare la dose basata sul peso corporeo in pazienti sottopeso e sovrappeso. Nei pazienti sovrappeso la dose deve essere basata sul peso corporeo fisiologico standard.
Come linea guida si forniscono i seguenti regimi posologici.
Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primitiva (PID)
Il regime posologico deve raggiungere un valore minimo di IgG (misurate prima dell’infusione successiva) pari ad almeno 6 g/l o che rientri nell’intervallo di riferimento normale per la popolazione di quell’età. Sono necessari dai tre ai sei mesi dopo l’inizio della terapia perché si raggiunga un equilibrio (livelli di IgG allo stato stazionario). La dose iniziale raccomandata è di 0,4-0,8 g/kg somministrata una volta, seguita da almeno 0,2 g/kg somministrati ogni tre o quattro settimane.
La dose necessaria per raggiungere un livello minimo di 6 g/l è nell’ordine di 0,2-0,8 g/kg/mese. L’intervallo di dosaggio al raggiungimento dello stato stazionario varia da 3 a 4 settimane.
I livelli minimi di IgG devono essere misurati e valutati insieme all’incidenza dell’infezione. Per ridurre il tasso di infezione batterica, può essere necessario aumentare il dosaggio e stabilire livelli minimi più elevati.
Immunodeficienze secondarie (come definite nel paragrafo 4.1.)
La dose raccomandata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane.
I livelli base di IgG devono essere misurati e valutati insieme all’incidenza di infezioni. La dose deve essere aggiustata secondo necessità per ottenere una protezione ottimale contro le infezioni, può essere necessario un aumento nei pazienti con infezioni persistenti; una diminuzione della dose può essere presa in considerazione quando il paziente rimane libero da infezione.
Trombocitopenia immune primitiva (ITP)
Sono possibili due schemi di trattamento alternativi:
0,8-1 g/kg somministrati al primo giorno; tale dose può essere ripetuta una volta entro 3 giorni.
0,4 g/kg somministrati giornalmente per due-cinque giorni.
Il trattamento può essere ripetuto in caso di ricaduta.
Sindrome di Guillain Barré
0,4 g/kg/giorno per 5 giorni (possibile ripetizione del dosaggio in caso di recidiva).
Malattia di Kawasaki
2,0 g/kg come dose singola. I pazienti devono ricevere un trattamento concomitante con acido acetilsalicilico.
Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) Dose iniziale: 2 g/kg frazionati nell’arco di 2-5 giorni consecutivi. Dosi di mantenimento:
1 g/kg nell’arco di 1-2 giorni consecutivi ogni 3 settimane.
L’effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se dopo 6 mesi non si osserva alcun effetto, il trattamento deve essere interrotto.
Se il trattamento è efficace, il trattamento a lungo termine deve essere soggetto alla discrezione del medico, in base alla risposta del paziente e alla risposta al mantenimento. Il dosaggio e gli intervalli possono essere adattati in base al decorso individuale della malattia.
Neuropatia motoria multifocale (MMN)
Dose iniziale: 2 g/kg somministrati nell’arco di 2-5 giorni consecutivi.
Dosi di mantenimento: 1 g/kg ogni 2-4 settimane o 2 g/kg ogni 4-8 settimane.
L’effetto del trattamento deve essere valutato ad ogni ciclo; se dopo 6 mesi non si osserva alcun effetto, il trattamento deve essere interrotto.
Se il trattamento è efficace, il trattamento a lungo termine deve essere soggetto alla discrezione del medico, in base alla risposta del paziente e alla risposta al mantenimento. Può essere necessario adattare il dosaggio e gli intervalli in base al decorso individuale della malattia.
Le raccomandazioni sul dosaggio sono elencate nella seguente tabella:
Indicazione | Dose | Frequenza dell’iniezione |
---|---|---|
Terapia sostitutiva | ||
Immunodeficienza primitiva |
Dose iniziale: 0,4-0,8 g/kg Dose di mantenimento: 0,2-0,8 g/kg |
ogni 3-4 settimane |
Immunodeficienza secondaria (come definita in 4.1.) |
0,2-0,4 g/kg | ogni 3-4 settimane |
Immunomodulazione: | ||
Trombocitopenia immune primitiva |
0,8-1 g/kg oppure 0,4 g/kg/die |
il primo giorno, possibilmente ripetuta una volta entro 3 giorni per 2-5 giorni |
Sindrome di Guillain Barré | 0,4 g/kg/die | per 5 giorni |
Malattia di Kawasaki | 2 g/kg | in dose singola, in associazione con acido acetilsalicilico |
Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP)) | Dose iniziale: 2 g/kg | in dosi frazionate nell’arco di 2-5 giorni |
Dose di mantenimento: 1 g/kg | ogni 3 settimane nell’arco di 1-2 giorni | |
Neuropatia motoria multifocale (MMN) | Dose iniziale: 2 g/kg | nell’arco di 2-5 giorni consecutivi |
Dose di mantenimento: | ogni 2-4 settimane | |
1 g/kg | ||
o | ||
o | ||
ogni 4-8 settimane nell’arco di | ||
2 g/kg | 2-5 giorni |
Popolazione pediatrica
La posologia nei bambini e negli adolescenti (0-18 anni) non è diversa rispetto agli adulti, poiché le indicazioni posologiche sono fornite per kg di peso corporeo ed aggiustate per l’esito clinico delle condizioni riportate sopra.
Compromissione epatica
Non sono disponibili evidenze che richiedano un aggiustamento di dose.
Danno renale
Nessun aggiustamento di dose se non giustificato clinicamente, vedere paragrafo 4.4.
Anziani
Nessun aggiustamento di dose se non giustificato clinicamente, vedere paragrafo 4.4.
Modo di somministrazione Uso per via endovenosa.
L’immunoglobulina umana normale deve essere infusa per via endovenosa ad una velocità iniziale di 0,6 ml/kg/h per 30 minuti. Vedere paragrafo 4.4. In caso di reazione avversa, la velocità di somministrazione deve essere ridotta oppure l’infusione deve essere interrotta. Se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere aumentata gradualmente fino a 4,8 ml/kg/h.
Nei pazienti con PID che hanno tollerato bene la velocità di infusione di 4,8 ml/kg/h, la velocità può essere ulteriormente aumentata in modo graduale fino ad un massimo di 8,4 ml/kg/h.
Per infondere un qualsiasi prodotto che può rimanere nei deflussori al termine dell’infusione, è possibile eseguire il lavaggio dei deflussori con soluzione fisiologica allo 0,9% o di destrosio al 5%.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo (immunoglobuline umane) o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafi 4.4 e 6.1).
Pazienti con deficit selettivo di IgA che hanno sviluppato anticorpi anti-IgA, poiché la somministrazione di un prodotto contenente IgA può indurre anafilassi.
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Tracciabilità
Allo scopo di migliorare la tracciabilità del medicinale biologico, il nome e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere chiaramente registrati.
Precauzioni di impiego
Spesso è possibile evitare potenziali complicazioni accertandosi che i pazienti:
non siano sensibili alle immunoglobuline umane normali, eseguendo l’infusione inizialmente ad una velocità ridotta (0,6-1,2 ml/kg/h).
siano attentamente monitorati per rilevare qualsiasi sintomo durante tutto il periodo
dell’infusione. In particolare, i pazienti che ricevono per la prima volta l’immunoglobulina umana normale, i pazienti che hanno cambiato tipo di prodotto a base di IVIg o per i quali è trascorso un lungo intervallo dall’infusione precedente devono essere monitorati durante la prima infusione e per la prima ora dopo la prima infusione, per rilevare eventuali segni di reazioni avverse. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.
In tutti i pazienti, la somministrazione delle IVIg richiede:
adeguata idratazione prima di iniziare l’infusione delle IVIg
monitoraggio della escrezione urinaria
monitoraggio dei livelli sierici di creatinina
di evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa (vedere paragrafo 4.5).
In caso di reazione avversa è necessario ridurre la velocità di somministrazione o interrompere l’infusione. Il trattamento necessario dipende dal tipo e dalla gravità della reazione avversa.
Reazione all’infusione
Alcune reazioni avverse (per esempio, cefalea, vampate di calore, brividi, mialgia, respiro sibilante, tachicardia, dolore lombo-sacrale, nausea e ipotensione) possono essere correlate alla velocità di infusione. La velocità di infusione raccomandata al paragrafo 4.2 deve essere rispettata scrupolosamente. I pazienti devono essere attentamente monitorati ed osservati per rilevare qualsiasi sintomo nel periodo dell’infusione.
Reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente:
nei pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta o, in casi rari, quando viene cambiato il tipo di prodotto a base di immunoglobulina umana normale o dopo un intervallo prolungato dall’infusione precedente
in pazienti con un’infezione non trattata o infiammazione cronica sottostante.
Ipersensibilità
Le reazioni di ipersensibilità sono rare.
L’anafilassi può svilupparsi in pazienti
con IgA non rilevabili che presentano anticorpi anti-IgA
che hanno tollerato un precedente trattamento con immunoglobulina umana normale
In caso di shock, devono essere applicati gli standard medici per il trattamento dello shock. Tromboembolia
Vi è evidenza clinica dell’associazione fra somministrazione di IVIg ed eventi tromboembolici quali infarto miocardico, eventi vascolari cerebrali (incluso l’ictus), embolia polmonare e trombosi venosa profonda; si ritiene che tale associazione sia correlata all’aumento relativo della viscosità del sangue dovuto all’elevato influsso di immunoglobuline nei pazienti a rischio. È necessaria maggiore cautela nella prescrizione e infusione delle IVIg nei pazienti obesi e nei pazienti con fattori di rischio preesistenti per eventi trombotici (ad esempio età avanzata, ipertensione, diabete mellito e con patologie vascolari o episodi trombotici nell’anamnesi; pazienti con patologie trombofiliche ereditarie o acquisite; pazienti immobilizzati per lunghi periodi; pazienti con ipovolemia grave, pazienti con patologie che aumentano la viscosità sanguigna).
Nei pazienti a rischio di reazioni avverse tromboemboliche i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità di infusione minima e alla minima dose praticabile.
Insufficienza renale acuta
Sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta in pazienti che ricevevano una terapia con IVIg. Nella maggior parte dei casi sono stati identificati fattori di rischio quali: insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, medicinali nefrotossici concomitanti o età superiore a 65 anni.
I parametri renali devono essere valutati prima dell’infusione di IVIg, in particolare in pazienti che presentano un rischio potenziale più elevato di sviluppare insufficienza renale acuta, e quindi a intervalli appropriati. Nei pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità di infusione minima e alla minima dose praticabile. In caso di compromissione renale è necessario valutare se interrompere la terapia con IVIg.
Mentre tali segnalazioni di disfunzione renale e insufficienza renale acuta sono state associate all’uso di numerosi prodotti IVIg autorizzati contenenti vari eccipienti quali saccarosio, glucosio e maltosio, i prodotti contenenti saccarosio come stabilizzante hanno rappresentato una quota preponderante del totale delle segnalazioni. Nei pazienti a rischio è possibile valutare l’uso di prodotti IVIg che non contengono tali eccipienti. Globiga non contiene saccarosio, maltosio o glucosio.
Sindrome da meningite asettica (AMS)
La sindrome da meningite asettica è stata segnalata in associazione al trattamento con IVIg. La sindrome solitamente inizia entro alcune ore e fino a 2 giorni dopo il trattamento con IVIg. Gli esami sul liquido cerebrospinale sono frequentemente positivi per pleocitosi fino a varie migliaia di cellule per mm3, principalmente della serie granulocitica, e presentano livelli proteici elevati fino a diverse centinaia di mg/dl.
L’AMS può verificarsi più frequentemente in associazione a trattamenti con IVIg in dosi elevate (2 g/kg).
I pazienti che manifestano questi segni e sintomi devono essere sottoposti a un accurato esame neurologico, compresa le analisi delLCS per escludere altre cause di meningite.
L’interruzione del trattamento con IVIg ha determinato la remissione dell’AMS entro alcuni giorni, senza conseguenze.
Anemia emolitica
I prodotti IVIg possono contenere anticorpi anti-gruppo sanguigno, che possono agire da emolisine e indurre un rivestimento in vivo dei globuli rossi con immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coombs) e, raramente, emolisi. In seguito a terapia con IVIg può svilupparsi anemia emolitica, a causa dell’aumentato sequestro di globuli rossi. I pazienti che ricevono IVIg devono essere monitorati per verificare segni e sintomi di emolisi (vedere paragrafo 4.8).
Neutropenia/Leucopenia
Una diminuzione temporanea della conta dei neutrofili e/o episodi di neutropenia, a volte gravi, sono stati segnalati dopo il trattamento con IVIg. In genere si manifestano entro ore o giorni dalla somministrazione di IVIg e si risolvono spontaneamente entro 7-14 giorni.
Danno polmonare acuto da trasfusione (TRALI)
Ci sono state alcune segnalazioni di edema polmonare non acuto cardiogeno [danno polmonare acuto da trasfusione (TRALI)] in pazienti trattati con IVIg. La TRALI è caratterizzato da grave ipossia, dispnea, tachipnea, cianosi, febbre e ipotensione. I sintomi della TRALI si sviluppano in genere durante o entro 6 ore dalla trasfusione, spesso entro 1-2 ore. Pertanto, i soggetti che ricevono IVIg devono essere monitorati e l’infusione di IVIg deve essere interrotta immediatamente in caso di reazioni polmonari avverse. La TRALI è una condizione potenzialmente fatale che necessita di gestione immediata nell’unità di terapia intensiva.
Interferenza con i test sierologici
Dopo la somministrazione di immunoglobuline, l’aumento transitorio di alcuni anticorpi trasferiti passivamente al sangue del paziente può causare risultati falsamente positivi dei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi verso antigeni eritrocitari, ad es. A, B, D, può interferire con alcuni test sierologici per gli anticorpi eritrocitari, come il test antiglobulina diretto (DAT, test di Coombs diretto).
Agenti trasmissibili
Le misure standard per prevenire le infezioni dovute all’uso di medicinali preparati da sangue o plasma umano includono: selezione dei donatori, screening di singole donazioni e di pool plasmatici per marker specifici di infezione e utilizzo di procedure efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus durante la produzione. Nonostante questo, quando si somministrano medicinali preparati da sangue o plasma umano non è possibile escludere completamente la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a virus emergenti o non noti e ad altri patogeni.
Le misure adottate sono considerate efficaci contro i virus incapsulati, quali HIV, HBV e HCV, e contro i virus non incapsulati HAV e parvovirus B19.
Vi è un’esperienza clinica rassicurante riguardo l’assenza di trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con le immunoglobuline, e si ritiene che il contenuto di anticorpi fornisca un importante contributo alla sicurezza dal contagio.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Globiga
Questo medicinale contiene 69 mg di sodio per flaconcino da 100 ml, equivalente al 3,45% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Popolazione pediatrica
Le avvertenze e precauzioni elencate si applicano sia agli adulti sia ai bambini.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Vaccini con virus vivi attenuati
La somministrazione di immunoglobuline può ridurre per almeno 6 settimane e fino a 3 mesi l’efficacia dei vaccini con virus vivi attenuati come il morbillo, la rosolia, la parotite e la varicella. Dopo la somministrazione di questo prodotto, deve passare un intervallo di 3 mesi prima della somministrazione di un vaccino con virus vivo attenuato. Nel caso del morbillo, la compromissione può persistere fino ad 1 anno. Pertanto, nei pazienti che ricevono il vaccino per il morbillo deve essere eseguita una verifica dello stato anticorpale.
Diuretici dell’ansa
Evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa
Popolazione pediatrica
Le interazioni elencate si applicano sia agli adulti sia ai bambini.
04.6 Gravidanza e allattamento
La sicurezza di questo medicinale per l’uso nelle donne in gravidanza non è stata stabilita in studi clinici controllati, pertanto il medicinale deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza o in allattamento. E’ stato dimostrato che i prodotti IVIg passano attraverso la placenta, soprattutto durante il terzo trimestre. L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non siano da attendersi effetti dannosi sul decorso della gravidanza, sul feto o sul neonato.
Allattamento
Le immunoglobuline sono escrete nel latte materno. Si ritiene che non vi siano effetti negativi su neonati/lattanti.
Fertilità
L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non siano da attendersi effetti dannosi sulla fertilità.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Globiga non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia i pazienti che manifestano reazioni avverse durante il trattamento devono aspettare che le reazioni si risolvano prima di guidare veicoli o usare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Reazioni avverse causate dalle immunoglobuline umane normali (in ordine decrescente di frequenza) comprendono (vedere anche paragrafo 4.4):
brividi, cefalea, capogiri, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione
arteriosa e dolore lombare moderato,
reazioni emolitiche reversibili, in particolare nei pazienti con gruppo sanguigno A, B e AB e (raramente) anemia emolitica che richiede trasfusione,
(raramente)un’improvvisa caduta della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico,
anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità nelle somministrazioni precedenti,
(raramente) reazioni cutanee transitorie (compreso lupus eritematoso cutaneo, frequenza non nota)
(molto raramente) reazioni tromboemboliche come infarto miocardico, ictus, embolia
polmonare, trombosi venosa profonda,
casi di meningite asettica reversibile,
casi di aumentati livelli di creatinina sierica e/o insorgenza di insufficienza renale acuta,
casi di danno polmonare acuto da trasfusione (TRALI)
Elenco tabulato delle reazioni avverse
La tabella seguente è formulata secondo la classificazione per sistemi ed organi secondo MedDRA (SOC e livello termine preferito).
La frequenza è stata stimata in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione MedDRA per sistemi ed organi secondo la sequenza: |
Reazione avversa | Frequenza per infusione | Frequenza per paziente |
---|---|---|---|
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Emolisi†, anemia, leucopenia | Non comune | Comune |
Patologie del sistema nervoso |
Cefalea Meningite asettica, ipoestesia, capogiri |
Comune Non comune |
Molto comune Comune |
Patologie dell’occhio | Prurito agli occhi | Non comune | Comune |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Dolore all’orecchio | Non comune | Comune |
Patologie cardiache | Tachicardia | Non comune | Comune |
Patologie vascolari | Ipertensione | Non comune | Comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse | Non comune | Comune |
Patologie gastrointestinali |
Nausea Vomito, dolore addominale, fastidio addominale |
Comune Non comune | Molto comune Comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Eruzione cutanea | Non comune | Comune |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Artralgia, mialgia, dolore o rigidità muscoloscheletrici | Non comune | Comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Piressia Brividi, dolore al petto, dolore, sensazione di freddo, astenia, affaticamento, prurito al sito di infusione |
Comune Non comune | Molto comune Comune |
Esami diagnostici | Aumento degli enzimi epatici | Non comune | Comune |
In ogni classe di organi le reazioni avverse sono elencate in ordine di gravità decrescente. Frequenza delle reazioni avverse al medicinale negli studi clinici con Globiga:
† caso subclinico
Le seguenti reazioni sono state segnalate dall’esperienza post-marketing con Globiga
La frequenza delle reazioni segnalate dopo l’immissione in commercio non può essere stimata dai dati disponibili.
Classificazione per sistemi ed organi MedDRA | Reazioni avverse | Frequenza |
---|---|---|
Disturbi del sistema immunitario | Reazione anafilattica, ipersensibilità | Non nota |
Disturbi psichiatrici | Ansia | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | Ipoestesia, parestesia, tremore | Non nota |
Patologie cardiache | Tachicardia | Non nota |
Patologie vascolari | Ipertensione | Non nota |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse, dispnea | Non nota |
Patologie gastrointestinali | Dolore addominale, diarrea | Non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eritema, prurito, eruzione cutanea, orticaria | Non nota |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari, dolore cervicale, dolore agli arti | Non nota |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Astenia, fastidio toracico, dolore toracico, affaticamento, sensazione di calore, malessere | Non nota |
Le seguenti reazioni sono state segnalate con trattamenti IVIg e possono verificarsi anche dopo la somministrazione di Globiga :
Classificazione per sistemi ed organi MedDRA |
Reazioni avverse |
---|---|
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Pancitopenia |
Disturbi del sistema immunitario |
Reazione anafilattoide, edema angioneurotico, edema facciale |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Sovraccarico di liquidi, (pseudo)iponatriemia |
Disturbi psichiatrici | Agitazione, stato confusionale, nervosismo |
Patologie del sistema nervoso |
Evento cerebrovascolare, coma, perdita di coscienza, convulsioni, encefalopatia, emicrania, disturbi della parola, fotofobia |
Patologie cardiache |
Arresto cardiaco, angina pectoris, bradicardia, palpitazioni, cianosi |
Patologie vascolari |
Insufficienza circolatoria periferica o collasso, flebite, pallore |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Insufficienza respiratoria, apnea, sindrome acuta da distress respiratorio, edema polmonare, broncospasmo, ipossia, sibilo |
Patologie epatobiliari | Disfunzione epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Sindrome di Steven-Johnson, epidermolisi, esfoliazione cutanea, eczema, dermatite (bollosa), alopecia |
Patologie renali e urinarie | Dolore renale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Reazione al sito di iniezione, vampate di calore, malessere simil-influenzale, rossore, edema, letargia, sensazione di bruciore, iperidrosi |
Esami diagnostici |
Test diretto di Coombs positivo, falsi valori aumentati della velocità di sedimentazione eritrocitaria, diminuzione della saturazione dell’ossigeno |
Descrizione di alcune reazioni avverse
Per la descrizione di alcuni eventi avversi selezionati, come reazioni di ipersensibilità, tromboembolia, insufficienza renale acuta, sindrome da meningite asettica, anemia emolitica, vedere paragrafo 4.4.
Popolazione pediatrica
La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse erano paragonabili nei bambini e negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/come- segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
04.9 Sovradosaggio
Il sovradosaggio può portare a sovraccarico di liquidi e iperviscosità, in particolare nei pazienti a rischio, inclusi i pazienti anziani o con compromissione cardiaca o renale (vedere paragrafo 4.4).
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: sieri immunologici e immunoglobuline: immunoglobuline umane normali per la somministrazione endovascolare, codice ATC: J06B A02.
L’immunoglobulina umana normale contiene principalmente immunoglobuline G (IgG) con un ampio spettro di anticorpi contro gli agenti infettivi.
L’immunoglobulina umana normale contiene gli anticorpi IgG presenti nella popolazione normale. Normalmente viene preparata da pool di plasma provenienti da almeno 1000 donazioni. La distribuzione di sottoclassi di immunoglobulina G è strettamente proporzionale al plasma umano nativo. Con dosi adeguate di questo medicinale è possibile ripristinare livelli troppo bassi di immunoglobuline G al livello normale.
Il meccanismo d’azione nelle indicazioni diverse dalla terapia sostitutiva non è del tutto chiaro. Studi clinici
Uno studio prospettico in aperto non controllato è stato condotto su 51 pazienti con sindromi da immunodeficienza primitiva. I pazienti reclutati sono stati divisi in 3 gruppi di età ( 2 anni e < 12 anni, 12 anni e < 16 anni, 16 anni e 75 anni). L’endpoint primario dello studio era il tasso di infezioni batteriche gravi (SBI) per anni-paziente in trattamento. I pazienti hanno ricevuto un totale di 17 o 13 infusioni di Globiga nel corso dello studio, in base agli intervalli regolari fra i trattamenti (rispettivamente ogni 3 o 4 settimane). La dose era di 0,2-0,8 g/kg da somministrare a velocità di infusione crescente fino ad un massimo di 0,08 ml/kg/min. Due pazienti hanno manifestato 4 SBI. Con un totale di 50,2 anni di esposizione per paziente, il risultato dell’endpoint primario era di 0,08 SBI/anno di esposizione per paziente, con un limite superiore dell’intervallo di confidenza del 99% pari a 0,5. Inoltre, gli altri parametri di efficacia calcolati per anno di esposizione del paziente, ad esempio altre infezioni e giorni di terapia antibiotica, assenza da scuola o dal lavoro, e ricovero per infezione, erano in linea con i risultati pubblicati per altre IVIg sviluppate in precedenza.
Questo studio è stato seguito da uno studio di estensione, condotto per valutare la tollerabilità di Globiga somministrato a velocità di infusione maggiori (da 0,08 ml/kg/min fino a 0,14 ml/kg/min). Sono stati reclutati 21 pazienti in totale. Il prodotto era ben tollerato e tutti i pazienti hanno completato
lo studio secondo i piani. Eventi avversi correlati al medicinale oggetto di studio sono stati segnalati in 2 bambini e in 2 adulti; le reazioni segnalate con maggior frequenza erano nausea e cefalea.
Un altro studio prospettico in aperto non controllato è stato condotto su 40 pazienti con porpora trombocitopenica immunitaria della durata di almeno 12 mesi. I pazienti hanno ricevuto una dose giornaliera di 1 g/kg per 2 giorni consecutivi. La risposta alternativa (AR) secondo le linee guida EMA è definita come l’aumento della conta piastrinica a ≥ 30 x 109/L e pari ad almeno il doppio della conta piastrinica basale, confermata in almeno 2 occasioni separate da almeno 7 giorni, e con assenza di emorragia. Una risposta alternativa (AR) è stata osservata in 24 pazienti (66,7%).
La risposta completa (CR) secondo le linee guida EMA è definita come il raggiungimento della conta piastrinica ≥ 100 x 109/L in almeno 2 visite separate da almeno 7 giorni senza nuove emorragie. La risposta completa (CR) è stata osservata in 18 pazienti (50,0%).
È stata applicata una perdita di AR/CR se i criteri per AR/CR erano rispettati ma si deterioravano in seguito alla diminuzione della conta piastrinica a < 30 x 109/L (AR) o < 100 x 109/L (CR), o alla diminuzione della conta piastrinica a meno del doppio rispetto al basale, o in seguito ad emorragia. Per quanto riguarda la perdita di AR, 11 pazienti dei 24 (45,8%) che rientravano nei criteri AR hanno riportato una perdita di risposta. Si è verificata perdita di CR per 14 pazienti dei 18 (77,8%) che rientravano nei criteri CR.
Per le informazioni sulla sicurezza derivate dagli studi clinici vedere paragrafo 4.8. Popolazione pediatrica
Non vi sono state grandi differenze nella percentuale di pazienti bambini e adolescenti con eventi
avversi (EA) rispetto agli adulti. Gli eventi avversi correlati alla classe per sistemi e organi “infezioni ed infestazioni” sono stati gli EA più comunemente riscontrati in tutti i gruppi di età; tuttavia, sono stati segnalati in maggiore percentuale nei bambini e negli adolescenti. La stessa differenza è stata notata per le patologie gastrointestinali. Inoltre, è stata notata una maggiore percentuale di pazienti nel gruppo di età dei bambini che hanno manifestato EA a carico della classe per sistemi e organi “patologie della cute e del tessuto sottocutaneo”.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
L’immunoglobulina umana normale è immediatamente e completamente biodisponibile nella circolazione del ricevente dopo somministrazione endovenosa. Viene distribuita con relativa rapidità fra plasma e liquido extravascolare; dopo circa 3-5 giorni viene raggiunto l’equilibrio fra i comparti intravascolare ed extravascolare.
Globiga ha un’emivita media di circa 26-39 giorni. Tale emivita può variare da paziente a paziente, soprattutto per l’immunodeficienza primitiva.
Le IgG e i complessi IgG vengono degradati nelle cellule del sistema reticoloendoteliale. Popolazione pediatrica
I risultati degli studi di farmacocinetica in diversi gruppi d’età pediatrici sono riassunti nella tabella seguente, confrontati con i dati sugli adulti.
Panoramica sulle caratteristiche di farmacocinetica delle IgG totali per Globiga divisa per gruppi di età (valori mediani)
Popolazione pediatrica | Adulti | Tutte le età | |||
---|---|---|---|---|---|
Bambini | Adolescenti | ||||
≥ 2 anni, < 12 anni |
≥ 12 anni, < 16 anni |
≥ 16 anni, ≤ 75 anni |
|||
Parametro | Unità | N= 13 | N= 12 | N= 26 | N= 51 |
Cmax | g/L | 18,6 | 19,3 | 17,1 | 18,2 |
Cmin [intervallo] | g/L |
10,7 [7,2 – 16,8] |
9,3 [7,4 – 20,4] |
10,1 [6,8 – 20,6] |
9,9 [6,8 – 20,6] |
AUC0-tau | hg/L | 6957 | 6826 | 7224 | 7182 |
t | giorni | 36 | 33 | 37 | 36 |
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Le immunoglobuline sono normali costituenti del sangue umano.
La sicurezza di Globiga è stata dimostrata in diversi studi preclinici di sicurezza farmacologica (effetti cardiovascolari, respiratori e broncospastici, potenziale trombogenico) e in studi tossicologici (tossicità acuta, tollerabilità locale). I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo in base a tali studi convenzionali di sicurezza farmacologica e di tossicità. Studi di tossicità a dosi ripetute, genotossicità e tossicità sulla riproduzione in animali non sono praticabili, a causa dell’induzione e dell’interferenza dovute allo sviluppo di anticorpi verso proteine eterologhe. Poiché l’esperienza clinica non fornisce evidenza di potenziale cancerogeno delle immunoglobuline, non sono stati condotti studi di carcinogenicità/genotossicità sperimentali su specie eterogenee.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Glicina, acqua per preparazioni iniettabili
06.2 Incompatibilità
In assenza di studi di incompatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali, né con qualsiasi altro prodotto a base di IVIg.
06.3 Periodo di validità
3 anni
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare. Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce.
Il prodotto può essere conservato a temperature superiori a +8°C e inferiori a +25°C fino a 12 mesi, senza essere nuovamente refrigerato; se non utilizzato dopo tale periodo deve essere eliminato.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Confezioni:
1 g in 10 ml in un flaconcino da 20 ml
2,5 g in 25 ml in un flaconcino da 30 ml
5 g in | 50 ml | in un flacone da 70 ml |
---|---|---|
6 g in | 60 ml | in un flacone da 70 ml |
10 g in | 100 ml | in un flacone da 100 ml |
3 x 10 g | in | 100 ml in un flacone da 100 ml |
20 g in | 200 ml | in un flacone da 250 ml |
3 x 20 g | in | 200 ml in un flacone da 250 ml |
30 g in | 300 ml | in un flacone da 300 ml |
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
I flaconi/flaconcini sono in vetro di tipo II chiuso con tappi in gomma bromobutilica e sigillati con cappucci a scatto in alluminio.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Il prodotto deve essere portato a temperatura ambiente o alla temperatura corporea prima dell’uso. Soluzione trasparente o leggermente opalescente, da incolore a giallo pallido.
Non utilizzare se la soluzione è torbida o presenta particelle visibili.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
A causa del rischio di contaminazione batterica, il medicinale residuo deve essere eliminato.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
OCTAPHARMA ITALY S.p.A.
Via Cisanello, 145
56100 Pisa Italia
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
AIC n. 044187019 “100 mg/ml soluzione per infusione” 1 flaconcino in vetro da lg AIC n. 044187021 “100 mg/ml soluzione per infusione” 1 flaconcino in vetro da 2,5g AIC n. 044187033 “100 mg/ml soluzione per infusione” 1 flacone in vetro da 5g
AIC n. 044187045 “100 mg/ml soluzione per infusione” 1 flacone in vetro da 6g AIC n. 044187058 “100 mg/ml soluzione per infusione” 1 flacone in vetro da 10g AIC n. 044187060 “100 mg/ml soluzione per infusione” 3 flaconi in vetro da 10g AIC n. 044187072 “100 mg/ml soluzione per infusione” 1 flacone in vetro da 20g AIC n. 044187084 “100 mg/ml soluzione per infusione” 3 flaconi in vetro da 20g AIC n. 044187096 “100 mg/ml soluzione per infusione” 1 flacone in vetro da 30g
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 2016-04-20 Data del rinnovo:
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 17/07/2019