Botinero: effetti collaterali e controindicazioni

Botinero: effetti collaterali e controindicazioni

Botinero (Perindopril Erbumina + Amlodipina Besilato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

BOTINERO e indicato come terapia sostitutiva per il trattamento dell’ipertensione essenziale e/o della malattia coronarica stabile in pazienti già controllati con perindopril e amlodipina, somministrati separatamente allo stesso dosaggio.

Botinero: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Botinero ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Botinero, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Botinero: controindicazioni

Relative a perindopril

IpersensibilitĂ  al perindopril o ad un qualsiasi altro ACE inibitore

Anamnesi di angioedema associato ad una precedente terapia con ACE inibitori

Angioedema ereditario o idiopatico

Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.4 e 4.6)

Uso concomitante con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Relative ad amlodipina

Grave ipotensione

Ipersensibilità all’amlodipina o ad un derivato delle diidropiridine

Shock, incluso shock cardiogenico

Ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro (ad esempio, stenosi artica di grado elevato)

Insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto miocardico acuto.

Relative a BOTINERO

Tutte le controindicazioni legate a ciascun componente singolo, come elencate sopra, devono applicarsi anche all’associazione fissa di BOTINERO.

IpersensibilitĂ  ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1.

Botinero: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Perindopril

Il profilo di sicurezza di perindopril è in linea con il profilo di sicurezza degli ACE inibitori.

Gli eventi avversi piĂ¹ frequenti riportati nei trial clinici e osservati sono: capogiri, mal di testa, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, costipazione, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito, eruzioni cutanee, crampi muscolari, e astenia.

Amlodipina

Le reazioni avverse piĂ¹ comunemente riportate durante il trattamento sono sonnolenza, capogiri, mal di testa, palpitazioni, vampate di calore, dolore addominale, nausea, gonfiore alle caviglie, edema e affaticamento.

Tabulazione degli effetti indesiderati

In corso di trattamento con perindopril o amlodipina somministrati separatamente, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati classificati secondo la classificazione MedDRA per classe di organi e in base alle seguenti classi di frequenza:

Molto comune (? 1/10)

? Comune (? 1/100, <1/10)

? Non comune (? 1/1.000, <1/100)

? Raro (? 1/10.000, <1/1.000)

? Molto raro <1/10.000)

Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)

All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.

Sistema MedDRA per classe d’organo Effetti indesiderati Frequenza
Amlodipina Perindopril
Patologie del sistema emolinfopoietico Eosinofilia Non comune*
Leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Molto raro
Agranulocitosi o pancitopenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
Trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Molto raro
Anemia emolitica in pazienti con una deficienza congenita di G-6PDH (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
Riduzione dell’emoglobina Molto raro
Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche Molto raro Non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperglicemia Molto raro
Ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4) Non comune*
Iperkaliemia, reversibile alla sospensione (vedere paragrafo 4.4) Non comune*
Iponatriemia Non comune*
Disturbi psichiatrici Insonnia Non comune
Cambiamenti d’umore (inclusa Non comune Non comune
Disturbi del sonno Non comune
Depressione Non comune
Confusione Raro Molto raro
Patologie del sistema nervoso Sonnolenza (specialmente all’inizio del trattamento) Comune Non comune
Capogiri (specialmente all’inizio del trattamento) Comune Comune
Cefalea (specialmente all’inizio del trattamento) Comune Comune
Tremore Non comune
Ipoestesia Non comune
Parestesia Non comune Comune
Ipertonia Molto raro
Neuropatia periferica Molto raro
Vertigini Comune
Disgeusia Non comune Comune
Sincope Non comune Non comune*
Patologie dell’occhio Disturbi della visione (inclusa diplopia) Non comune Comune
Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito Non comune Comune
Patologie cardiache Palpitazioni Comune Non comune*
Sincope Non comune
Dolore da angina Raro
Angina pectoris Molto raro
Infarto miocardico, possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti a rischio elevato Molto raro Molto raro
Aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale) Molto raro Molto raro
Patologie vascolari Vampate Comune
Ipotensione (ed effetti correlati all’ipotensione) Non Comune Comune
Ictus possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione in pazienti a rischio elevato Molto raro
Vasculite Molto raro Non comune*
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Non comune Comune
Rinite Non comune Molto raro
Tosse Molto raro Comune
Broncospasmo Non comune
Polmonite eosinofila Molto raro
Patologie gastrointestinali Iperplasia gengivale Molto raro
Dolore addominale, nausea Comune Comune
Vomito Non comune Comune
Dispepsia Non comune Comune
Abitudini intestinali alterate Non comune
Secchezza delle fauci Non comune Non comune
Disgeusia Comune
Diarrea, costipazione Non comune Comune
Pancreatite Molto raro Molto raro
Gastrite Molto raro
Patologie epatobiliari Epatite, ittero colestatico Molto raro
Epatite citolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
Aumento degli enzimi epatici (nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi) Molto raro
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Edema di Quincke Molto raro
Angioedema del volto, delle estremitĂ , delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide Molto raro Non comune
Eritema multiforme Molto raro Molto raro
Alopecia Non comune
Porpora Non comune
Scoloramento della pelle Non comune
Iperidrosi Non comune Non comune
Prurito Non comune Comune
Orticaria Molto raro Non comune
Rash cutaneo Non comune Comune
Aggravamento della psoriasi Raro
Sindrome di Steven-Johnson Molto raro
Dermatite esfoliativa Molto raro
FotosensibilitĂ  Molto raro Non comune*
Pemfigoide Non comune*
Necrolisi epidermica tossica Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, mialgia Non comune Non comune*
Crampi muscolari Non comune Comune
Mal di schiena Non comune
Gonfiore alle caviglie Comune
Patologie renali e urinarie Disturbi della minzione, nicturia,aumento della frequenza urinaria Non comune
Compromissione renale Non comune
Insufficienza renale acuta Molto raro
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Impotenza Non comune Non comune
Ginecomastia Non comune
Disfunzione erettile Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema Comune
Affaticamento Comune
Dolore toracico Non comune Non comune*
Astenia Non comune Comune
Dolore Non comune
Malessere Non comune
Piressia Non comune*
Esami diagnostici Incremento ponderale, decremento ponderale Non comune
Aumento della bilirubina sierica e degli enzimi epatici Raro
Aumento dell’urea ematica e della creatinina sierica (vedere paragrafo 4.4) Non comune*
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Collasso Non comune*

*Frequenza calcolata da studi clinici per effetti indesiderati rivelati da segnalazione spontanea

Informazioni aggiuntive legate ad amlodipina

Con i bloccanti del canale del calcio sono stati riferiti casi eccezionali di sindrome extrapiramidale.

Botinero: avvertenze per l’uso

Tutte le avvertenze legate a ciascun componente singolo, come elencate sotto, devono applicarsi anche

all’associazione fissa BOTINERO.

Relative a perindopril

IpersensibilitĂ /Angioedema

In pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, è stato riferito raramente angioedema del volto, delle estremitĂ , delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere paragrafo 4.8), che puĂ² manifestarsi in qualsiasi momento nel corso della terapia. In questi casi, BOTINERO deve essere immediatamente sospeso e deve essere iniziato un adeguato monitoraggio, che deve essere continuato fino alla completa remissione dei sintomi. In quei casi in cui il gonfiore sia limitato al volto e alle labbra la condizione generalmente si risolve senza trattamento, anche se gli antistaminici sono stati utili nel dare sollievo ai sintomi.

L’angioedema associato a edema laringeo puĂ² essere fatale. Laddove vi è coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe, che puĂ² causare ostruzione delle vie aree, deve essere

immediatamente somministrata terapia di emergenza, che puĂ² includere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietĂ  delle vie aree. Il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico fino a completa e confermata remissione dei sintomi.

I pazienti con un’anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE inibitori possono essere a rischio maggiore di angioedema durante il trattamento con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.3).

In pazienti trattati con ACE inibitori è stato riferito raramente angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea e vomito); in alcuni casi non c’era stato precedente angioedema facciale e i livelli di esterasi C-1 erano normali. L’angioedema veniva diagnosticato tramite procedure che includevao TC addominale o ecografia o tramite chirurgia e i sintomi si sono risolti con l’interruzione della terapia con ACE inibitore.

L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti in terapia con ACE inibitori che presentano dolore addominale (vedere paragrafo 4.8).

L’uso concomitante degli inibitori mTOR (ad esempio sirolimus, everolimus, temsirolimus).

I pazienti che assumono come terapia concomitante inibitori di mTORv (ad esempio sirolimus, everolimus, temsirolimus) possono presentare un aumento del rischio di angioedema (ad esempio gonfiore del tratto respiratorio o della lingua con o senza insufficienza respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).

Reazioni anafilattoidi durante l’aferesi delle lipo-proteine a bassa densità (LDL)

Raramente i pazienti trattati con ACE inibitori durante aferesi delle lipo-proteine a bassa densitĂ  (LDL) con destrano solfato hanno manifestato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita, Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE inibitori prima di ciascuna aferesi.

Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione

I pazienti trattati con ACE inibitori durante il trattamento con desensibilizzazione (ad es. veleno di imenotteri) hanno manifestato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate quando gli ACE inibitori venivano temporaneamente sospesi, ma sono ricomparse in caso di somministrazione accidentale.

Neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia/anemia

In pazienti trattati con ACE inibitori sono state riferite neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con funzione renale normale e nessun altro fattore di complicazione, la neutropenia si verifica raramente. Perindopril deve essere usato con estrema cautela in pazienti con malattia vascolare del allopurinolo o procainamide, o un’associazione di questi fattori di complicazione, in particolare se vi è una preesistente compromissione della funzione renale.

Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato gravi infezioni, che in pochi casi non hanno risposto a terapia

antibiotica intensiva. Se perindopril viene usato in questi pazienti, si consiglia il monitoraggio periodico del

numero di globuli bianchi e i pazienti devono essere avvertiti di riferire qualsiasi segni di infezione (ad es. mal di gola, febbre).

Gravidanza

La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafì 4.3 e 4.6).

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalitĂ  renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciĂ² deve avvenire solo sotto la

supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalitĂ  renale, degli

elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Ipotensione

Gli ACE inibitori possono causare un calo improvviso della pressione arteriosa. Raramente si osserva ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata ed è piĂ¹ probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, ad esempio a seguito ad un trattamento diuretico, ad un regime alimentare a ridotto contenuto di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o che soffrono di grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafì 4.5 e 4.8). In pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, la pressione arteriosa, la funzione renale e i livelli sierici di potassio devono essere monitorati strettamente durante il trattamento con BOTINERO.

Considerazioni simili si possono applicare ai pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare nei quali l’eccessiva caduta nella pressione arteriosa potrebbe causare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare.

Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere trattato con infusione endovenosa di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Una risposta ipotensiva transitoria non è una controindicazione per la somministrazione di dosi ulteriori, che possono essere di solito somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa sia aumentata dopo l’espansione della volemia.

In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e pressione arteriosa normale o bassa, l’uso di perindopril puĂ² causare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Questo è un effetto previsto e normalmente non richiede l’interruzione del trattamento. Qualora l’ipotensione diventasse sintomatica, potrebbe essere necessaria una riduzione della dose o l’interruzione del trattamento con perindopril.

Stenosi aortica e della valvola mitrale/cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

Come per gli altri ACE inibitori, perindopril deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro quali stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.

Compromissione renale

In caso di compromissione renale (clearance della creatinina <60 ml/min) si raccomanda una titolazione individualizzata della dose con i singoli componenti (vedere paragrafo 4.2).

Per i pazienti con compromissione renale un regolare controllo del potassio e della creatinina sono parte della normale pratica medica (vedere paragrafo 4.8).

In alcuni pazienti con stenosi renale bilaterale o stenosi dell’arteria di un singolo rene trattati con ACE inibitori, sono stati osservati aumenti dell’urea ematica e della creatinina sierica, solitamente reversibili con interruzione del trattamento. CiĂ² è probabile soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. La contemporanea presenza di ipertensione reno-vascolare aumenta il rischio di grave ipotensione e insufficienza renale. Alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia reno-vascolare preesistente hanno mostrato un aumento dell’urea ematica e della creatinina sierica, solitamente lieve e transitorio, in particolare quando perindopril è stato somministrato in concomitanza con un diuretico. CiĂ² accade con maggiore probabilitĂ  in pazienti con compromissione renale preesistente. Potrebbero essere necessarie una riduzione della dose e/o la sospensione del diuretico e/o di perindopril.

Compromissione epatica

Raramente, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (a volte) a morte. Il meccanismo di questa sindrome è sconosciuto. I pazienti trattati con ACE inibitori che sviluppano itterizia o aumenti marcati di enzimi epatici devono interrompere gli ACE inibitori e essere sottoposti ad appropriato controllo medico (vedere paragrafo 4.8).

Etnia

Gli ACE inibitori causano una percentuale piĂ¹ elevata di angioedema nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze. Come per altri ACE inibitori, perindopril puĂ² essere meno efficace nella riduzione della pressione arteriosa nei pazienti di razza nera rispetti ai pazienti di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.

Tosse

Con l’uso degli ACE inibitori e stata riferita tosse. La tosse è di solito non produttiva (secca), persistente e si risolve con l’interruzione della terapia. La tosse indotta da ACE inibitori deve essere tenuta in considerazione nella diagnosi differenziale della tosse.

Chirurgia/anestesia

Nei pazienti sottoposti a chirurgia maggiore o durante l’anestesia con agenti che producono ipotensione, BOTINERO puĂ² bloccare la formazione di angiotensina II secondaria al rilascio compensatorio di renina. Il trattamento deve essere interrotto un giorno prima dell’intervento chirurgico. Se si verifica ipotensione e si ritiene che sia dovuta a questo meccanismo, puĂ² essere corretta con espansione della volemia.

Iperpotassiemia

In alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, sono stati osservati aumenti delle concentrazioni plasmatiche di potassio. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperpotassiemia includono insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, etĂ  (>70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica, uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (ad esempio, spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale da cucina contenenti potassio; uso concomitante di altri medicinali associati ad un aumento del potassio plasmatico (ad esempio, eparina). L’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o sostituti del sale da cucina contenenti potassio, in particolare in pazienti con funzionalitĂ  renale compromessa, puĂ² portare ad un aumento significativo del potassio plasmatico. L’iperpotassiemia puĂ² causare aritmie gravi, a volte fatali. Se l’uso concomitante di perindopril e qualsiasi altro agente summenzionato è ritenuto appropriato, questo deve essere fatto con cautela e con frequente monitoraggio del potassio plasmatico (vedere paragrafo 4.5).

Pazienti diabetici

Nei pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.5).

Trapianto renale:

Non vi sono esperienze circa la somministrazione di perindopril a pazienti che hanno subito un recente trapianto renale.

Pazienti in emodialisi

Sono state riferite reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati contemporaneamente con un ACE-inibitore. In questi pazienti occorre considerare l’utilizzo di un tipo diverso di membrana per dialisi o di una diversa classe di agenti antipertensivi.

Coronaropatia stabile

Se durante il primo mese di trattamento con perindopril si manifesta un episodio di angina pectoris instabile (maggiore o no), deve essere effettuata un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio prima di continuare il trattamento.

Relative ad amlodipina

La sicurezza e l’efficacia di amlodipina durante crisi ipertensive non sono state valutate.

Compromissione epatica

Come per tutti i calcio antagonisti, l’emivita plasmatica di amlodipina è prolungata e i valori dell’AUC sono maggiori in pazienti con funzionalitĂ  epatica compromessa; per questi pazienti non sono stati stabiliti specifici dosaggi. Amlodipina dovrebbe quindi essere inizialmente assunta al dosaggio piĂ¹ basso ed usato con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. Nei pazienti con insufficienza epatica grave puĂ² essere richiesto un graduale aggiustamento del dosaggio e un attento monitoraggio.

Insufficienza cardiaca

I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela.

In uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe III e IV NYHA) amlodipina è stata associata a un maggior numero di casi di edema polmonare rispetto al placebo (vedere paragrafo 5.1). I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.

Pazienti anziani

Nei pazienti anziani l’aumento del dosaggio deve essere considerato con cautela (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Insufficienza renale

Amlodipina puĂ² essere usata a dosaggi normali in pazienti con insufficienza renale. Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina. Amlodipina non è dializzabile.

Relative a BOTINERO

Tutte le avvertenze relative a ciascun singolo componente, sopra elencate, devono essere ritenute applicabili all’associazione fissa BOTINERO.

Precauzioni d’impiego Interazioni

L’uso concomitante di BOTINERO con litio, diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o dantrolene non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).

L’uso di perindopril in associazione con aliskiren è controindicato nei pazienti con diabete mellito o insufficienza renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafo 4.3).


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco