Dirahist: effetti collaterali e controindicazioni

Dirahist: effetti collaterali e controindicazioni

Dirahist (Triamcinolone + Clorfenamina Maleato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Tutte le malattie allergiche, specialmente se accompagnate da eccessiva liberazione generale o locale di istamina: orticaria, febbre da fieno, rinite vasomotoria, edema angioneurotico, dermatiti e dermatosi allergiche, pruriti, asma bronchiale, porpore allergiche, congiuntiviti ed altre affezioni dell’occhio, emicrania e cefalee di origine allergica. Il DIRAHIST puĂ² inoltre essere utile nelle sensibilizzazioni alimentari e nelle reazioni trasfusionali, da antibiotici o sostanze chimiche (veleni animali. ad es.) o medicamentose.

Dirahist: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Dirahist ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Dirahist, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Dirahist: controindicazioni

Assolute: Tubercolosi ed herpes simplex. Infezioni micotiche sistemiche. IpersensibilitĂ  nota verso i componenti.

Relative (valutare i rischi connessi alla terapia con i previsti benefici): ulcera peptica attiva. glomerulonefrite acuta, osteoporosi, tromboflebite, anastomosi intestinali recenti, diverticolite, disturbi psichici, infezione locale o sistemica con inclusione delle micosi e delle malattie esantematiche.

Il Dirahist puĂ² essere impiegato anche in soggetti affetti da processi infettivi acuti o cronici, purchĂ© sia messo in atto un adeguato trattamento con antibiotici e/o chemioterapici.

Dirahist: effetti collaterali

In corso di terapia, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi alcuni tra i seguenti effetti:

Alterazioni del bilancio idro-elettrolitico; soprattutto ipopotassiemie. Alterazioni muscolo-scheletriche, quali osteoporosi, miopatie, fragilitĂ  ossea.

Complicazioni a carico dell’apparato gastrointestinale, che possono arrivare fino alla comparsa o all’attivazione di ulcera peptica, soprattutto in caso di contemporanea assunzione di infiammatori non steroidei.

Alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilitĂ  della cute; eruzioni su basi idiosincrasica.

Alterazioni neurologiche quali vertigini, cefalea e aumento della pressione endocranica. Disendocrinie quali irregolaritĂ  mestruali, aspetto simil-cushingoide, disturbi della crescita nei bambini; interferenza con la funzionalitĂ  dell’asse ipofisi-surrene, particolarmente in caso di stress; diminuita tollerabilitĂ  ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente, nonchĂ© aumentata necessitĂ  di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici.

Complicazioni oftalmiche quali cataratta posteriore subcapsulare ed aumentata pressione endoculare.

Negativizzazione del bilancio dell’azoto; per cui, nei trattamenti prolungati, la razione alimentare di proteine deve essere adeguatamente aumentata e la crescita dei bambini attentamente seguita.

La clorfeniramina puĂ² provocare, come ogni antistaminico anti-H1, sonnolenza, vertigini, tinnito, stanchezza, diplopia, euforia, nervosismo, insonnia, tremori; ipotensione transitoria, discrasia ematica e disturbi extrapiramidali.

Dirahist: avvertenze per l’uso

Nei pazienti in terapia con glicocorticoidi sottoposti a particolare stress, è indispensabile un adattamento della dose in rapporto all’entitĂ  della condizione stressante.

I glicocorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti; in questi casi va sempre valutata l’opportunitĂ  di istituire una adeguata terapia antibiotica.

In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare un’alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno adeguare l’apporto di sodio e di potassio.

Tutti i glicocortocoidi aumentano l’escrezione di calcio.

I pazienti sotto terapia con glicocorticoidi non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glicocorticoidi, specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche e di insufficiente risposta anticorpale.

Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glicocorticoide, puĂ² essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza puĂ² persistere per mesi dopo la sospensione della terapia; quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonale andrebbe ripresa.

Nei pazienti ipotiroidei od affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi puĂ² essere aumentata. Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell’associare acido acetilsalicilico ai glucocorticoidi.

La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente.

Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere; euforia, insonnia, mutamenti dell’umore o della personalitĂ , depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una persistente instabilitĂ  emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate da glucocorticoidi.

L’uso di clorfeniramina deve essere monitorato in pazienti con insufficienza renale per l’allungamento dell’emivita plasmatica in questa patologia.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco