Euvascor: effetti collaterali e controindicazioni

Euvascor: effetti collaterali e controindicazioni

Euvascor (Atorvastatina Calcio Triidrato + Perindopril Arginina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Euvascor è indicato come terapia sostitutiva nell’ambito delle misure di gestione del rischio cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), in pazienti adulti già adeguatamente controllati con atorvastatina e perindopril somministrati in concomitanza allo stesso dosaggio, ma come medicinali separati.

Euvascor: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Euvascor ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Euvascor, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Euvascor: controindicazioni

IpersensibilitĂ  ai principi attivi o ad un qualsiasi altro ACE inibitore (enzima di conversione dell’angiotensina) o statine o ad uno qualsiasi degli eccipienti di questo medicinale, elencati al paragrafo 6.1;

Malattia del fegato in fase attiva o innalzamento persistente e inspiegabile delle transaminasi sieriche, sino ad un valore maggiore di 3 volte il limite normale superiore;

Durante la gravidanza, durante l’allattamento al seno ed in donne in età fertile che non adottano appropriate misure contraccettive (vedere paragrafo 4.6);

Storia di angioedema associato ad una precedente terapia con un ACE inibitore;

Angioedema ereditario o idiopatico;

Uso concomitante di medicinali contenenti aliskiren in pazienti con diabete mellito o danno renale (GFR

< 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Euvascor: effetti collaterali

Sommario del profilo di sicurezza:

Le reazioni avverse piĂ¹ comunemente segnalate con atorvastatina e perindopril somministrati separatamente sono state: rinofaringite, ipersensibilitĂ , iperglicemia, capogiri, cefalea, disgeusia, parestesia, danni alla vista, tinnito, vertigine, ipotensione, dolore faringolaringeo, epistassi, tosse, dispnea, nausea, vomito, dolore addominale superiore e inferiore, dispepsia, diarrea, stitichezza, flatulenza, eruzione cutanea, prurito, tumefazione articolare, dolore agli arti, artralgia, spasmi muscolari, mialgia, dolore dorsale, astenia, esami di funzionalitĂ  epatica anormali, aumento di creatinchinasi nel sangue.

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse:

I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento simultaneo di atorvastatina e perindopril, o somministrati singolarmente, e sono raggruppati per sistemi e organi secondo la classificazione MedDRA, secondo gli intervalli di frequenza, in base alla seguente convenzione:

Molto comune (?1/10); comune (?1/100, <1/10); non comune (?1/1.000, <1/100); raro (?1/10.000,

<1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione
per sistemi e organi secondo
MedDRA
Effetti indesiderati Frequenza
Atorvastatin a Perindopril
Infezioni ed
infestazioni
Nasofaringite Comune
Rinite Molto raro
Patologie del
sistema emolinfopoietico
Trombocitopenia Raro Molto raro
Leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo
4.4)
Molto raro
Eosinofilia Non
comune*
Agranulocitosi
paragrafo 4.4)
o pancitopenia (vedere Molto raro
Anemia emolitica in pazienti con deficit
congenito di G-6PDH (vedere paragrafo 4.4)
Molto raro
Disturbi sistema
immunitario
del IpersensibilitĂ  Comune
Anafilassi Molto raro
Disturbi del
metabolismo e della nutrizione
Iperglicemia Comune
Ipoglicemia (vedere paragrafì 4.4 e 4.5) Non comune Non
comune*
Iponatriemia Non
comune*
Iperkaliemia, reversibile dopo interruzione
(vedere paragrafo 4.4)
Non
comune*
Anoressia Non comune
Disturbi psichiatrici Insonnia Non comune
Umore alterato Non
com une
Disturbi del sonno Non comune
Incubi Non comune
Stato confusionale Molto raro
Patologie del
sistema nervoso
Sonnolenza Non
comune*
Capogiri Non comune Comune
Cefalea Comune Comune
Disgeusia Non comune Comune
Classificazione
per sistemi e organi secondo
Effetti indesiderati Frequenza
Atorvastatin
a
Perindopril
Sincope Non
comune*
Ipoestesia Non comune
Parestesia Non comune Comune
Neuropatia periferica Raro
Ictus possibilmente secondario ad una
eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)
Molto raro
Amnesia Non comune
Patologie
dell’occhio
Danni alla vista Raro Comune
Visione offuscata Non comune
Patologie
dell’orecchio e del labirinto
Tinnito Non comune Comune
Vertigine Comune
Perdita di udito Molto raro
Patologie
cardiache
Infarto miocardico, possibilmente
secondario ad una eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)
Molto raro
Angina pectoris Molto raro
Aritmia Molto raro
Tachicardia Non
comune*
Palpitazioni Non
comune*
Patologie
vascolari
Ipotensione
all’ipotensione)
(ed effetti correlati Comune
Vasculite Non
comune*
Patologie
respiratorie, toraciche mediastiniche
e Dolore faringolaringeo Comune
Epistassi Comune
Tosse Comune
Dispnea Comune
Broncospasmo Non comune
Polmonite eosinofila Molto raro
Patologie

gastrointestinali

Nausea Common Comune
Vomito Non comune Comune
Dolore addominale superiore e inferiore Non comune Comune
Dispepsia Comune Comune
Diarrea Comune Comune
Stitichezza Comune Comune
Bocca secca Non comune
Pancreatite Non comune Molto raro
Eruttazione Non comune
Flatulenza Comune
Classificazione
per sistemi e organi secondo
Effetti indesiderati Frequenza
Atorvastatin
a
Perindopril
Patologie
epatobiliari
Epatite sia citolitica che colestatica
(vedere paragrafo 4.4)
Non comune Molto raro
Colestasi Raro
Insufficienza epatica Molto raro
Patologie della

cute e del tessuto sottocutaneo

Eruzione cutanea Non comune Common
Prurito Non comune Common
Orticaria (vedere paragrafo 4.4) Non comune Non comune
Iperidrosi Non comune
Peggioramento della psoriasi Raro *
Alopecia Non comune
Angioedema (vedere paragrafo 4.4) Raro Non comune
Pemfigoide Non
comune*
Sindrome di Stevens-Johnson Raro
Reazioni di fotosensibilitĂ  Non
comune*
Necrolisi tossica epidermica Raro
Eritema multiforme Raro Molto raro
Patologie del

sistema muscoloscheletric o e del tessuto connettivo

Tumefazione articolare Common
Dolore agli arti Common
Artralgia Comune Non
comune*
Spasmi muscolari Comune Comune
Mialgia Comune Non
comune*
Dolore dorsale Comune
Dolore al collo Non comune
Fatica muscolare Non comune
Miopatia Raro
Miosite Raro
Rabdomiolisi Raro
Tendinopatia talvolta complicata da rottura Raro
Miopatia necrotizzante immuno-mediata
(vedere paragrafo 4.4)
Non nota
Patologie renali e
urinarie
Insufficienza renale Non comune
Lesione renale acuta Molto raro
Patologie
dell’apparato riproduttivo e
della mammella
Disfunzione erettile Non comune
Ginecomastia Molto raro
Patologie
sistemiche e condizioni relative alla sede di
Astenia Non comune Comune
Affaticamento Non comune
Dolore toracico Non comune Non
comune*
Classificazione
per sistemi e organi secondo
Effetti indesiderati Frequenza
Atorvastatin
a
Perindopril
somministrazione Malessere Non comune Non
comune*
Edema periferico Non comune Non
comune*
Piressia Non comune Non
comune*
Esami diagnostici Aumento dell’urea ematica Non
comune*
Aumento della creatinina ematica Non
comune*
Aumento degli enzimi epatici Raro
Aumento della bilirubina ematica Raro
Diminuzione di emoglobina ed ematocrito
(vedere paragrafo Error: Reference source not found)
Molto raro
Aumento di peso Non comune
Globuli bianchi nelle urine positivi Non comune
Test di funzionalitĂ  epatica anormale Comune
Aumento della creatininfosfochinasi
ematica
Comune
Traumatismo,
avvelenamento e complicazioni da
procedura
Caduta Non comune*

* Frequenza calcolata dagli studi clinici per gli eventi avversi rilevati da segnalazioni spontanee

In pazienti trattati con atorvastatina, come per gli altri inibitori della HMG-Co reduttasi, è stato osservato l’aumento delle transaminasi sieriche. Questi cambiamenti sono stati generalmente lievi, transitori e non hanno richiesto l’interruzione del trattamento. Innalzamenti delle transaminasi sieriche clinicamente importanti (> 3 volte il limite normale superiore) si sono verificati nello 0,8% dei pazienti trattati con atorvastatina. Questi aumenti sono stati dose-dipendenti e reversibili in tutti i pazienti (paragrafo Error: Reference source not found).

In studi clinici, livelli elevati di creatinchinasi sierica (CK) superiori a 3 volte il limite normale superiore, si sono verificati nel 2,5% dei pazienti trattati con atorvastatina, in modo simile ad altri inibitori della HMG- CoA reduttasi. Livelli superiori a 10 volte il limite normale superiore si sono verificati nello 0,4% dei pazienti trattati con atorvastatina (vedere paragrafo 4.4).

I seguenti eventi avversi sono stati osservati con alcune statine:

Disfunzione sessuale.

Depressione.

Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, in particolare con terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).

Diabete Mellito: la frequenza dipenderĂ  dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ? 5,6 mmol/l, BMI > 30kg/m2, trigliceridi aumentati, storia di ipertensione).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione- avversa

Euvascor: avvertenze per l’uso

Le avvertenze speciali e le precauzioni relative ad atorvastatina e perindopril sono applicabili a Euvascor.

Effetti sul fegato

A causa del componente atorvastatina contenuto in Euvascor, devono essere eseguiti periodicamente i test di funzionalitĂ  epatica. Pazienti che sviluppano qualsiasi segno o sintomo che possa suggerire una disfunzione epatica devono eseguire i test di funzionalitĂ  epatica. Pazienti che sviluppano aumentati livelli di transaminasi devono essere monitorati sino a risoluzione della condizione di anormalitĂ . Nel caso in cui dovesse persistere un incremento delle transaminasi maggiore di 3 volte rispetto al limite normale superiore (LSN), si deve procedere alla riduzione della dose di atorvastatina impiegando i singoli componenti o evitando la somministrazione di atorvastatina (vedere paragrafo 4.8).

Raramente, gli ACE inibitori come perindopril sono stati associati ad una sindrome che si manifesta con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) con la morte. Il meccanismo di tale sindrome non è noto. Pazienti che ricevono Euvascor che sviluppano ittero o un marcato incremento degli enzimi epatici devono interrompere l’assunzione del medicinale e ricevere un’appropriata assistenza medica (vedere paragrafo 4.8).

Tenendo in considerazione l’effetto di atorvastatina e perindopril, Euvascor è controindicato in pazienti con malattia del fegato in fase attiva o inspiegabile e persistente innalzamento delle transaminasi sieriche che superino di 3 volte il limite normale superiore o compromissione epatica grave (vedere paragrafo 4.3). Euvascor deve essere impiegato con cautela in pazienti con compromissione epatica ed in pazienti consumatori di rilevanti quantità di alcol e/o che hanno una storia di malattia del fegato. Se è richiesta una modifica della posologia, deve essere effettuata una titolazione dei singoli componenti.

Effetti muscolo-scheletrici

Atorvastatina, come altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in rare occasioni puĂ² colpire il muscolo scheletrico e causare mialgia, miosite e miopatia, che possono evolvere in rabdomiolisi, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, caratterizzata da livelli marcatamente elevati di creatinchinasi (CK) (con valori 10 volte superiori al normale -LSN-), mioglobinemia e mioglobinuria, che possono portare ad insufficienza renale.

Nelle condizioni in cui sono stati identificati fattori predisponenti alla rabdiomiolisi prima dell’inizio del trattamento, cioè:

Danno renale

Ipotiroidismo

Storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie

Episodi pregressi di tossicitĂ  muscolare con una statina o un fibrato

Storia di malattia epatica e/o di situazioni di consumo di rilevanti quantitĂ  di alcol

Negli anziani (etĂ  > 70 anni) la necessitĂ  di misurazione della CK deve essere considerata in funzione della presenza di altri fattori predisponenti la rabdomiolisi

Situazioni in cui si puĂ² verificare un aumento nei livelli plasmatici di CK, come ad esempio in caso di interazioni (vedere paragrafo 4.5) e per particolari popolazioni, incluse le sottopopolazioni genetiche (vedere paragrafo 5.2)

Il rischio del trattamento deve essere considerato in relazione al possibile beneficio, ed è raccomandato il monitoraggio clinico.

Se al basale i livelli di CK sono significativamente elevati (> 5 volte LSN), il trattamento non deve essere iniziato.

Misurazione della creatinchinasi

La creatinchinasi (CK) non deve essere misurata a seguito di un intenso esercizio fisico o in presenza di una qualsiasi plausibile causa alternativa di aumento di CK, in quanto ciĂ² rende difficile l’interpretazione del dato. Se i livelli di CK sono significativamente alti al basale (> 5 volte LSN), i livelli devono essere rimisurati entro 5-7 giorni per confermare i risultati.

Durante il trattamento

Ai pazienti deve essere chiesto di riferire prontamente al medico in caso di dolore, crampi o debolezza muscolare, soprattutto se accompagnati da malessere o febbre o se persistono segni e sintomi muscolari successivamente l’interruzione del trattamento con Euvascor.

Se tali sintomi si verificano mentre un paziente è in trattamento con Euvascor, devono essere misurati i livelli di CK. Se tali livelli risultano essere significativamente elevati (> 5 volte LSN), il trattamento deve essere interrotto.

Se i sintomi muscolari sono gravi e causano fastidio quotidiano, anche se i livelli di CK sono aumentati sino a valori ? 5 volte LSN, deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.

Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CK tornano alla normalitĂ , possono essere presi in considerazione la re-introduzione di atorvastatina o l’introduzione di una statina alternativa al dosaggio piĂ¹ basso e sotto stretto monitoraggio.

Euvascor deve essere interrotto immediatamente se si manifesta un aumento clinicamente significativo dei livelli di CK (> 10 volte LSN), o se la rabdomiolisi viene diagnosticata o ritenuta sospetta.

Trattamento concomitante con altri medicinali

Atorvastatina non deve essere somministrata contemporaneamente con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall’interruzione del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti in cui l’uso di acido fusidico sistemico è considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni decessi) nei pazienti che hanno ricevuto acido fusidico e statine in combinazione (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda al paziente di consultare immediatamente il medico nel caso dovesse avvertire sintomi di debolezza, dolore o dolorabilitĂ  muscolare.

La terapia con statine puĂ² essere reintrodotta sette giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico.

In casi eccezionali, in cui è necessario un trattemento sistemico prolungato con acido fusidico, ad es., per il trattamento di infezioni gravi, la necessità di una contemporanea somministrazione di Euvascor e di acido fusidico deve essere considerata solo caso per caso e sotto stretta supervisione medica.

Miopatia necrotizzante immuno-mediata

Ci sono state segnalazioni molto rare di una miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. La IMNM è clinicamente caratterizzata da persistente debolezza muscolare prossimale ed elevati livelli di creatinchinasi sierica, che persistono nonostante l’interruzione del trattamento con la statina.

Malattia polmonare interstiziale

Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale sono stati osservati con alcune statine, in particolare con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Si sono manifestate dispnea, tosse non produttiva e deterioramento delle condizioni generali di salute (astenia, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato la malattia polmonare interstiziale, la terapia con Euvascor deve essere interrotta e si deve prendere in considerazione il passaggio alla terapia con solo il perindopril.

Diabete Mellito

Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come classe di composti, aumentano il glucosio nel sangue ed in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono produrre un livello di iperglicemia tale da rendere necessarie le normali cure del paziente diabetico. Tale rischio, tuttavia, è bilanciato dalla riduzione del rischio vascolare ottenuto con l’uso delle statine e quindi non dovrebbe essere motivo di interruzione del trattamento con Euvascor. I pazienti a rischio (glucosio a digiuno 5,6-6,9 mmol/l, BMI > 30 kg/m², trigliceridi aumentati, ipertensione), devono essere monitorati sia a livello clinico che biochimico, quando trattati con Euvascor e in accordo con linee guida nazionali.

Nei pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o con insulina, il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato durante il primo mese di trattamento con medicinali contenenti un ACE inibitore, come ad es., Euvascor (vedere paragrafo 4.5).

Ipotensione

Gli ACE-inibitori, quali il perindopril, possono causare una caduta della pressione arteriosa. In pazienti con ipertensione non complicata, è stata raramente osservata ipotensione sintomatica, ed è piĂ¹ probabile che si verifichi in pazienti che hanno avuto una deplezione di volume, ad es., a seguito di terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito, o che soffrono di grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafì

4.5 e 4.8). Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, con o senza insufficienza renale associata, è stata osservata ipotensione sintomatica. Questo è piĂ¹ probabile che si verifichi in quei pazienti con forme piĂ¹ gravi di insufficienza cardiaca, come risulta dall’uso di alte dosi di diuretici dell’ansa, iponatremia o danno renale. Nei pazienti con aumentato rischio di ipotensione sintomatica, l’inizio della terapia e l’adattamento della dose devono essere strettamente monitorati (vedere paragrafì 4.2 e 4.8). Considerazioni analoghe valgono per i pazienti che soffrono di cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare, in cui un’eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe provocare un infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare. In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata una infusione endovenosa di soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che usualmente possono essere somministrate senza difficoltĂ , una volta che la pressione arteriosa è stata aumentata a seguito di incremento del volume plasmatico.

In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia con pressione sanguigna normale o bassa, con perindopril puĂ² verificarsi un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Questo effetto è previsto e non rappresenta generalmente motivo di interruzione del trattamento. Se l’ipotensione diviene sintomatica, possono essere necessari una riduzione del dosaggio o l’interruzione del trattamento con Euvascor.

Stenosi della valvola aortica e della mitrale/cardiomiopatia ipertrofica

Come con altri medicinali contenenti ACE inibitori, quali il perindopril, Euvascor deve essere somministrato con cautela nei pazienti con stenosi mitralica o significativa stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro come stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.

Trapianto di rene

Non esiste esperienza in merito alla somministrazione di perindopril o Euvascor a pazienti recentemente sottoposti a trapianto renale.

Danno renale

Euvascor puĂ² essere somministrato a pazienti con clearance della creatinina 60 ml/min, e non è adatto per i pazienti con danno renale moderato (clearance della creatinina tra 30 e 60 ml/min) o danno renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). In questi pazienti si raccomanda un adattamento individuale della dose con i singoli componenti. Per i pazienti con danno renale, il monitoraggio di routine di potassio e creatinina fanno parte della normale pratica medica (vedere paragrafo 4.8).

In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o con stenosi dell’arteria di un solo rene, che sono stati trattati con ACE-inibitori, sono stati osservati aumenti dell’urea ematica e della creatinina sierica, generalmente reversibili dopo interruzione della terapia. Ăˆ probabile che ciĂ² si verifichi soprattutto in pazienti con insufficienza renale. Se è anche presente ipertensione renovascolare vi è un aumentato rischio di grave ipotensione ed insufficienza renale.

Alcuni pazienti ipertesi senza una evidente e preesistente malattia vascolare renale, hanno sviluppato aumenti dell’urea ematica e della creatinina sierica, di solito lievi e transitori, soprattutto quando il perindopril è stato somministrato in concomitanza con un diuretico. Questo è piĂ¹ probabile che si verifichi in pazienti con un preesistente danno renale. PuĂ² essere necessaria una riduzione del dosaggio utilizzando i singoli componenti e/o la sospensione del diuretico e/o di Euvascor.

In pazienti con danno renale, l’effetto dell’associazione di Euvascor non è stato testato. Le dosi di Euvascor devono rispettare le raccomandazioni di dosaggio dei singoli componenti assunti separatamente.

Pazienti sottoposti a emodialisi

In pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso, e trattati contemporaneamente con un ACE- inibitore, sono state segnalate reazioni anafilattoidi. In tali pazienti si deve prendere in considerazione l’uso di un differente tipo di membrana per dialisi o utilizzare una diversa classe di medicinali antiipertensivi.

IpersensibiltĂ /Angioedema

In pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, sono stati raramente osservati angioedema del viso, estremitĂ , labbra, mucose, lingua, glottide e/o laringe, (vedere paragrafo 4.8). CiĂ² puĂ² verificarsi in un qualsiasi momento durante la terapia. In questi casi, Euvascor deve essere immediatamente interrotto e deve essere iniziato un appropriato monitoraggio che deve continuare fino a completa risoluzione dei sintomi. Nei casi in cui il gonfiore si limiti a viso e labbra, la condizione generalmente si risolve senza trattamento, sebbene la somministrazione di antistaminici sia utile per alleviare i sintomi.

L’angioedema associato a edema laringeo puĂ² essere fatale. Qualora vi sia un coinvolgimento di lingua, glottide o laringe, che possono provocare ostruzione delle vie aeree, deve essere immediatamente adottata la terapia d’emergenza. CiĂ² puĂ² includere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietĂ  delle vie aeree. Il paziente deve essere posto sotto stretto controllo medico fino a quando non si verifica la risoluzione completa e permanente dei sintomi.

I pazienti con una storia di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori, durante il trattamento con Euvascor, possono essere a piĂ¹ alto rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.3).

In pazienti trattati con ACE-inibitori è stato raramente osservato angioedema intestinale. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non vi era un precedente edema facciale ed i livelli di esterasi C-1 erano normali. L’angioedema è stato diagnosticato con procedure quali TAC addominale, o ecografia o un intervento chirurgico, ed i sintomi si sono risolti dopo interruzione della somministrazione dell’ACE-inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti trattati con Euvascor che presentano dolore addominale.

Uso concomitante di inibitori mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus)

I pazienti che assumono terapie concomitanti con inibitori mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus) possono essere esposti ad un maggior rischio di angioedema (ad esempio gonfiore delle vie

aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).

Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densitĂ  (LDL)

Pazienti trattati con ACE-inibitori come perindopril durante aferesi delle lipoproteine a bassa densitĂ  (LDL) con destrano solfato, hanno raramente manifestato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. Ăˆ stato possibile evitare tali reazioni sospendendo temporaneamente, prima di ogni aferesi, la terapia con l’ACE- inibitore.

Reazioni anafilattoidi durante la desensibilizzazione

I pazienti in trattamento con medicinali contenenti ACE-inibitori, come ad es., Euvascor, durante il trattamento di desensibilizzazione (ad es., veleno di imenotteri), hanno manifestato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti è stato possibile evitare tali reazioni a seguito di temporanea sospensione degli ACE- inibitori, ma sono ricomparse in caso di riesposizione accidentale.

Neutropenia/Agranulocitosi/Trombocitopenia/Anemia

In pazienti trattati con ACE-inibitori, sono stati evidenziati neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. Nei pazienti con funzione renale normale ed in assenza di altri fattori di complicazione, la neutropenia si verifica raramente. Euvascor deve essere impiegato con estrema cautela nei pazienti con malattia vascolare del collagene, terapia immunosoppressiva, trattamento con allopurinolo o procainamide, o una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente nei casi di un preesistente danno della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. Se Euvascor è utilizzato in questi pazienti, è consigliato il monitoraggio periodico della conta dei globuli bianchi ed i pazienti devono essere informati di riferire qualsiasi segno di infezione (ad es., mal di gola, febbre).

Etnia

Gli ACE inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neri rispetto ai pazienti non neri. Nei pazienti neri, Euvascor, che contiene l’ACE inibitore perindopril, puĂ² essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa, rispetto a pazienti non neri, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di stati di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.

Tosse

Ăˆ stata riportata tosse con l’uso degli ACE-inibitori. Tipicamente, la tosse è non produttiva, persistente e si risolve con l’interruzione della terapia. La tosse indotta da ACE inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale di tosse nei pazienti trattati con Euvascor.

Chirurgia/anestesia

Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, Euvascor puĂ² bloccare la formazione secondaria di angiotensina II per compensare il rilascio di renina. Il trattamento deve essere interrotto il giorno prima dell’intervento chirurgico. Se si verifica ipotensione e si ritiene essere dovuta a questo meccanismo, puĂ² essere corretta mediante espansione del volume plasmatico.

Iperkaliemia

In alcuni pazienti trattati con ACE inibitori, incluso perindopril, si sono osservati aumenti del potassio sierico. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono quelli causati da insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, etĂ  (> 70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (ad es., spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; o quei pazienti che assumono altri medicinali associati ad un aumento del potassio sierico (ad es., eparina, cotrimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo). L’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, in particolare nei pazienti con danno della funzione renale, puĂ² portare ad un significativo aumento del potassio sierico. L’iperkaliemia puĂ² causare gravi aritmie, talvolta fatali. Se l’uso concomitante dei medicinali sopra citati con Euvascor è ritenuto opportuno, tali medicinali devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).

Combinazione con il litio:

Non è raccomandata la somministrazione di litio e di medicinali contenenti perindopril, come Euvascor (vedere paragrafo 4.5).

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, aumenta il rischio di ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzione renale (inclusa insufficienza renale acuta). Pertanto, il duplice blocco del RAAS tramite l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, non è raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, questa dovrebbe avvenire solo sotto supervisione di uno specialista e soggetta a frequente ed attento monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere impiegati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Eccipienti

A causa della presenza di saccarosio, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere Euvascor.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco