Incivo: effetti collaterali e controindicazioni

Incivo: effetti collaterali e controindicazioni

Incivo 375 mg compresse rivestite con film (Telaprevir) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

INCIVO, in associazione a peginterferone alfa e ribavirina, è indicato per il trattamento dell’epatite C cronica di genotipo 1 in pazienti adulti con con epatopatia compensata (compresa la cirrosi):

che siano naĂ¯ve al trattamento;

che siano stati precedentemente trattati con interferone alfa (pegilato o non pegilato) da solo o in associazione a ribavirina, compresi i pazienti recidivanti, i partial responder ed i null responder (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

Incivo 375 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Incivo 375 mg compresse rivestite con film ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Incivo 375 mg compresse rivestite con film, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Incivo 375 mg compresse rivestite con film: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Co-somministrazione con antiaritmici di classe Ia o III ad eccezione della lidocaina per uso endovenoso (vedere paragrafo 4.5).

Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di peginterferone alfa e di ribavirina per un elenco delle rispettive controindicazioni, poiché INCIVO deve essere impiegato in associazione a peginterferone alfa e a ribavirina.

Incivo 375 mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Il profilo complessivo di sicurezza di INCIVO si basa sui dati provenienti dagli studi clinici di Fase 2 e 3 (sia controllati, sia non controllati), condotti su 3.441 pazienti che hanno ricevuto il trattamento in associazione con INCIVO e sulle segnalazioni spontanee post-marketing.

INCIVO deve essere somministrato con peginterferone alfa e ribavirina. Fare riferimento al rispettivo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto per le reazioni avverse associate.

L’incidenza delle reazioni avverse al farmaco (adverse drug reactions – ADR) di intensità almeno moderata (≥ Grado 2), era maggiore nel gruppo con INCIVO rispetto a quello con placebo.

Durante la fase di trattamento con INCIVO/placebo, le ADR riportate con maggior frequenza almeno di Grado 2 di gravità nel gruppo con INCIVO (incidenza ≥ 5,0%) sono state anemia, eruzione cutanea, prurito, nausea e diarrea.

Durante la fase di trattamento con INCIVO/placebo, le ADR riportate con maggior frequenza almeno di Grado 3 nel gruppo con INCIVO (incidenza ≥ 1,0%) sono state anemia, eruzione cutanea, trombocitopenia, linfocitopenia, prurito e nausea.

Riassunto delle reazioni avverse in forma tabulare

Le ADR associate a INCIVO sono riportate nella tabella 3.

Le ADR sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi (system organ class – SOC) ed alla frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, <1/100) e raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse da farmaco (ADR) sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Tabella 3: Reazioni avverse ai medicinali associate a INCIVO (co-somministrato con peginterferone alfa e ribavirina) in pazienti con HCV negli studi cliniciaed esperienza post-marketing
Classificazione per sistemi e organi (SOC) Categoria di frequenza Reazioni avverse ai medicinaliTerapia in associazione con INCIVO, peginterferone alfa e ribavirina
Infezioni ed infestazioni comune candidosi orale
Patologie del sistema emolinfopoietico molto comune anemia
comune trombocitopeniab, linfopeniab
Patologie endocrine comune ipotiroidismo
Disturbi del metabolismo e della nutrizione comune iperuricemiab, ipokalemiab
non comune gotta
Patologie del sistema nervoso comune disgeusia, sincope
Patologie dell’occhio non comune retinopatia
Patologie gastrointestinali molto comune nausea, diarrea, vomito, emorroidi, proctalgia
comune prurito anale, emorragia rettale, ragade anale
non comune Proctite, pancreatite
Patologie epatobiliari comune iperbilirubinemiab
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo molto comune prurito, eruzione cutanea
comune eczema, edema facciale, eruzione cutanea esfoliativa
non comune eruzione cutanea da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), orticaria,
raro SJS, TEN, eritema multiforme
Patologie renali e urinarie non comune aumento della creatininemiab, azotemia prerenale con o senza insufficienza renale acuta
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione comune edema periferico, alterazione del gusto
astudi di Fase 2 e Fase 3 controllati con placebo (dati aggregati) che includono 1.346 pazienti con HCV
bi tassi di incidenza si basano sui tassi degli eventi avversi riportati (inoltre, vedere Anomalie di Laboratorio di seguito)

Nell’analisi di un ulteriore studio, lo Studio C211, il profilo di sicurezza della terapia con 1.125 mg di INCIVO in associazione due volte al giorno, era simile al profilo di sicurezza nei pazienti che hanno ricevuto la terapia con 750 mg di INCIVO in associazione, ogni 8 ore. Non sono stati identificati nuovi dati di sicurezza.

Anomalie di laboratorio

Le anomalie di laboratorio selezionate, di intensità almeno moderata (≥ Grado 2), che rappresentano un peggioramento rispetto al basale e che sono ritenute ADR riscontrate in pazienti affetti da HCV trattati con la terapia di associazione farmacologica con INCIVO, provenienti da dati raggruppati degli studi clinici di Fase 2 e 3 controllati con placebo sono presentati nella tabella seguente:

Tabella 4: Anomalie di laboratorio selezionate (DAIDSaGrado ≥ 2) che rappresentano un peggioramento rispetto al basale e che sono ritenute ADR riscontrate in pazienti affetti da HCV, trattati con la terapia di associazione farmacologica con INCIVO, provenienti da dati raggruppati degli studi clinici di Fase 2 e 3 controllati con placebo
Grado 2 Grado 3 Grado 4
Aumentob
acido urico 17,9% (10,1-12,0 mg/dl) 4,6% (12,1-15,0 mg/dl) 1,1% (> 15,0 mg/dl)
bilirubina 13,6% (1,6-2,5 x ULN) 3,6% (2,6-5,0 x ULN) 0,3% (> 5,0 x ULN)
colesterolo totale 15,4% (6,20-7,77 mmol/l 240 – 300 mg/dl) 2,0% (> 7,77 mmol/l > 300 mg/dl) NA
lipoproteine a bassa densità 6,9% (4,13-4,90 mmol/l 160-190 mg/dl) 2,5% (≥ 4,91 mmol/l ≥ 191 mg/dl) NA
creatinina 0,9% (1,4-1,8 x ULN) 0,2% (1,9-3,4 x ULN) 0% (> 3,4 x ULN)
Diminuzioneb
emoglobina 27,0% (9,0-9,9 g/dl o ogni diminuzione 3,5-4,4 g/dl) 51,1% (7,0-8,9 g/dl o ogni diminuzione ≥ 4,5 g/dl) 1,1% (< 7,0 g/dl)
conta piastrinica 24,4% (50.000-99.999/mm³) 2,8% (25.000-49.999/mm³) 0,2% (< 25.000/mm³)
formula leucocitaria completa 13,1% (500-599/mm³) 11,8% (350-499/mm³) 4,8% (< 350/mm³)
potassio 1,6% (2,5-2,9 mEq/l) 0% (2,0-2,4 mEq/l) 0% (< 2,0 mEq/l)
NA = non applicabile
a Per i dati di laboratorio aggregati è stata utilizzata la tabella per la determinazione del Grado di Gravità degli eventi avversi in pazienti adulti e pediatrici della Division of AIDS (Table for Grading the Severity of Adult and Paediatric Adverse Events, DAIDS, version 1.0, Dicembre 2004).
b L’incidenza è stata calcolata mediante il numero di pazienti per ciascun parametro.

La maggior parte dei valori di laboratorio tornano ai livelli osservati con peginterferone alfa e ribavirina entro la settimana 24, eccezion fatta per la conta piastrinica che resta a livelli inferiori a quelli osservati con peginterferone alfa e ribavirina fino alla settimana 48 (vedere paragrafo 4.4).

Molto spesso si sono verificati aumenti di acido urico sierico durante il trattamento con INCIVO in associazione a peginterferone alfa e a ribavirina. Dopo la conclusione del trattamento con INCIVO, i valori di acido urico sono solitamente scesi nel corso delle successive 8 settimane e sono paragonabili a quelli osservati in pazienti in trattamento con i soli peginterferone alfa e ribavirina.

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Eruzione cutanea

Con il trattamento con INCIVO in associazione sono stati riportati eruzioni cutanee gravi, potenzialmente pericolose per la vita e fatali, DRESS, SJS e TEN (vedere il paragrafo 4.4). Negli studi clinici di Fase 2 e 3, controllati con placebo, l’incidenza complessiva e la gravità della reazione cutanea sono aumentate quando INCIVO è stato co-somministrato con peginterferone alfa e ribavirina. Durante il trattamento con INCIVO, sono stati segnalati eventi di eruzione cutanea (di tutti i gradi) nel 55% dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento in associazione con INCIVO e nel 33% dei pazienti trattati con peginterferone alfa e ribavirina.

Più del 90% delle eruzioni cutanee è stato di grado lieve o moderato. L’eruzione cutanea segnalata durante il trattamento in associazione con INCIVO è stata valutata come un’eruzione tipicamente pruritica ed eritematosa che ha interessato meno del 30% della superficie corporea. Metà degli episodi di eruzione cutanea si è manifestata durante le prime 4 settimane, anche se l’eruzione può presentarsi in qualsiasi momento durante il trattamento in associazione con INCIVO. In caso di eruzione cutanea di grado da lieve a moderato, non occorre interrompere il trattamento in associazione con INCIVO.

Vedere paragrafo 4.4 per le raccomandazioni per il monitoraggio dell’eruzione cutanea e l’interruzione di INCIVO, ribavirina e peginterferone alfa. I pazienti che hanno sviluppato eruzione cutanea di grado da lieve a moderato devono essere monitorati per individuare segni di progressione. Tuttavia, la progressione non è stata frequente (meno del 10%). Negli studi clinici, alla maggior parte dei pazienti sono stati somministrati antistaminici e corticosteroidi topici. Il miglioramento dell’eruzione cutanea avviene dopo il completamento o l’interruzione del trattamento con INCIVO. Tuttavia, le eruzioni possono impiegare anche diverse settimane per risolversi.

Anemia

Negli studi clinici di Fase 2 e 3 controllati con placebo, è stata segnalata anemia (di tutti i gradi) nel 32,1% dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento in associazione con INCIVO e nel 14,8% dei pazienti trattati con peginterferone alfa e ribavirina. Per la gestione dell’anemia, sono state adottate riduzioni del dosaggio di ribavirina. Per il 21,6% dei pazienti in trattamento con la terapia di associazione con INCIVO è stato necessario ridurre il dosaggio di ribavirina a causa dell’anemia, rispetto al 9,4% dei pazienti trattati con i soli peginterferone alfa e ribavirina. I medicinali stimolanti l’eritropoiesi (erythropoiesis stimulating agents – ESA) sono stati solitamente vietati e utilizzati solo nell’1% dei pazienti negli studi clinici di Fase 2 e 3. Negli studi di Fase 2 e 3 controllati con placebo, sono state riportate segnalazioni di trasfusioni durante la fase di trattamento INCIVO/placebo nel 2,5% dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento in associazione con INCIVO e lo 0,7% dei pazienti che hanno ricevuto solo peginterferone alfa e ribavirina. Le percentuali di trasfusione durante tutto il periodo di studio sono state rispettivamente 4,6% e 1,6%. Negli studi di Fase 2 e 3, l’1,9% dei pazienti ha interrotto il solo INCIVO a causa di anemia e lo 0,9% dei pazienti ha interrotto il trattamento in associazione con INCIVO per anemia, rispetto allo 0,5% trattato con peginterferone alfa e ribavirina (vedere paragrafo 4.4).

Segni e sintomi anorettali

Negli studi clinici, la maggior parte di questi eventi (ad esempio, emorroidi, disturbo anorettale, prurito anale e bruciore rettale) è stata di grado da lieve a moderato e assai pochi hanno comportato l’interruzione del trattamento e si sono risolti dopo il completamento della terapia con INCIVO.

Pazienti Co-infetti con HIV-1

Il profilo di sicurezza complessivo di INCIVO nei pazienti co-infetti HCV/HIV-1 (sia quelli in terapia con antiretrovirali che quelli non in terapia) era simile al profilo di sicurezza nei pazienti con la sola infezione da HCV, fatta eccezione per i pazienti che avevano ricevuto atazanavir/ritonavir e che avevano avuto con maggiore frequenza un transitorio aumento nei livelli di bilirubina indiretta (inclusi da grado 3 a 4) fino alla settimana 2, tornati vicino al basale entro la settimana 12 (vedere paragrafo 4.4)

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di INCIVO nei bambini di età < 18 anni non sono state ancora stabilite.

Non ci sono dati disponibili.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Incivo 375 mg compresse rivestite con film: avvertenze per l’uso

Grave eruzione cutanea

Sono state segnalate reazioni cutanee gravi, potenzialmente pericolose per la vita e fatali con il trattamento con INCIVO in associazione. Durante l’esperienza post-marketing è stata osservata Necrolisi Epidermica Tossica (TEN), compreso un caso fatale (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti con eruzione cutanea progressiva e sintomi sistemici che hanno continuato a ricevere il trattamento con INCIVO in associazione, sono stati riportati casi fatali dopo l’identificazione di una grave reazione cutanea.

Negli studi clinici di Fase 2 e 3, controllati con placebo, è stata segnalata una grave eruzione cutanea (principalmente eczematosa, con prurito, che ha interessato più del 50% della superficie corporea) nel 4,8% dei pazienti in terapia con il trattamento in associazione con INCIVO, rispetto allo 0,4% che ha ricevuto peginterferone alfa e ribavirina. I dati disponibili suggeriscono che peginterferone alfa e forse anche ribavirina possono contribuire alla frequenza e alla gravità dell’eruzione cutanea associata al trattamento con INCIVO in associazione.

Il 5,8% dei pazienti ha interrotto soltanto INCIVO a causa di eventi di eruzione cutanea e il 2,6% dei pazienti ha interrotto il trattamento in associazione con INCIVO per eventi di eruzione cutanea, rispetto a nessun paziente fra quelli trattati con peginterferone alfa e ribavirina.

In studi clinici di Fase 2 e 3, controllati con placebo, lo 0,4% dei pazienti ha avuto una sospetta Eruzione Cutanea da Farmaco con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS). Nell’esperienza clinica con INCIVO, meno dello 0,1% dei pazienti ha avuto la Sindrome di Stevens-Johnson (SJS). Tutte queste reazioni si sono risolte con l’interruzione del trattamento.

DRESS si presenta come una eruzione cutanea con eosinofilia associata, con una o più delle seguenti caratteristiche: febbre, linfoadenopatia, edema facciale e coinvolgimento di organi interni (epatico, renale, polmonare). Si può manifestare in qualsiasi momento dopo l’inizio del trattamento, sebbene nella maggioranza dei casi sia comparso tra la sesta e la decima settimana dopo l’inizio del trattamento con INCIVO.

I medici prescrittori devono garantire che i pazienti siano totalmente informati in merito al rischio di eruzioni cutanee gravi, ed alla necessità di consultare immediatamente il medico se sviluppano una nuova eruzione cutanea o notano il peggioramento di una eruzione cutanea già esistente.

La progressione di tutte le eruzioni cutanee deve essere monitorata fino alla risoluzione delle stesse. L’eruzione cutanea può richiedere diverse settimane per risolversi. Altri medicinali associati a gravi reazioni cutanee devono essere usati con cautela durante la somministrazione del trattamento combinato con INCIVO al fine di evitare potenziale confusione su quali medicinali potrebbero contribuire a gravi reazioni cutanee. In caso di una grave reazione cutanea, si deve considerare anche l’interruzione di altri medicinali noti per essere associati a gravi reazioni cutanee.

Per ulteriori informazioni sull’eruzione cutanea da lieve a moderata, vedere il paragrafo 4.8.

Le raccomandazioni per il monitoraggio delle eruzioni cutanee, e per l’interruzione di INCIVO, ribavirina e peginterferone alfa sono sintetizzate nella tabella seguente:

Estensione e caratteristiche delle reazioni cutanee Raccomandazioni per il Monitoraggio delle Reazioni cutanee, e per l’Interruzione di INCIVO, Ribavirina e Peginterferone alfa per Eruzione cutanea Grave
Eruzione di grado lieve: eruzione cutanea localizzata e/o eruzione con distribuzione limitata (fino a diversi siti isolati sul corpo) Monitorare la progressione o i sintomi sistemici fino alla risoluzione dell’eruzione cutanea.
Eruzione di grado moderato: eruzione diffusa ≤ 50% della superficie corporea. Monitorare la progressione o i sintomi sistemici fino alla risoluzione dell’eruzione cutanea. Prendere in considerazione il consulto di uno specialista in dermatologia. Per l’eruzione di grado moderato che progredisce, deve essere presa in considerazione l’interruzione definitiva di INCIVO. Se l’eruzione non migliora entro 7 giorni dalla sospensione di INCIVO, deve essere interrotta la ribavirina. L’interruzione di ribavirina può essere necessaria anche prima se l’eruzione cutanea peggiora nonostante l’interruzione di telaprevir. Peginterferone alfa può essere continuato a meno che dal punto di vista medico non sia indicata l’interruzione. Per eruzione di grado moderato che diventa grave (≥ 50% superficie corporea), interrompere definitivamente INCIVO (vedere sotto).
Eruzione grave: estensione dell’eruzione >50% della superficie corporea o associata a vescicole, bolle, ulcerazioni diverse dalla SJS. Interrompere immediatamente e definitivamente INCIVO. È raccomandato il consulto di uno specialista in dermatologia. Monitorare la progressione o i sintomi sistemici fino alla risoluzione dell’eruzione cutanea. Peginterferone alfa e ribavirina possono essere continuati. Se non si osserva miglioramento entro 7 giorni dall’interruzione di INCIVO, si deve considerare una interruzione sequenziale o simultanea di ribavirina e/o peginterferone alfa. Se clinicamente indicato, può essere necessaria prima l’interruzione di peginterferone alfa e ribavirina.
Gravi reazioni cutanee comprese eruzione con sintomi sistemici, eruzione cutanea grave progressiva, sospetto o diagnosi di eruzioni generalizzate bollose cutanee, DRESS, SJS/TEN, pustolosi acuta esantematica generalizzata, eritema multiforme Interrompere immediatamente e definitivamente INCIVO, peginterferone alfa e ribavirina. Consultare uno specialista in dermatologia.

Se il trattamento con INCIVO è stato interrotto a causa di una reazione cutanea, non deve essere ripreso. Fare riferimento anche al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di peginterferone alfa e di ribavirina, per le reazioni cutanee gravi associate a questi medicinali.

Anemia

Negli studi clinici di Fase 2 e 3, controllati con placebo, l’incidenza complessiva e la gravità dell’anemia sono state superiori con il trattamento in associazione con INCIVO, rispetto alla terapia con i soli peginterferone alfa e ribavirina. Sono stati osservati valori di emoglobina < 10 g/dl nel 34% dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento in associazione con INCIVO e nel 14% dei pazienti trattati con peginterferone alfa e ribavirina. Sono stati osservati valori di emoglobina < 8,5 g/dl nell’8% dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento in associazione con INCIVO, rispetto al 2% dei pazienti trattati con peginterferone alfa e ribavirina. È stato riscontrato un calo dei livelli di emoglobina durante le prime 4 settimane di trattamento, con valori più bassi raggiunti alla fine del trattamento con INCIVO. I valori dell’emoglobina sono gradualmente migliorati al termine del trattamento con INCIVO.

L’emoglobina deve essere monitorata a intervalli regolari prima e durante il trattamento in associazione con INCIVO (vedere paragrafo 4.4, Analisi di laboratorio).

La riduzione della dose di ribavirina è la strategia da preferire per la gestione del trattamento dell’anemia emergente. Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di ribavirina, per le informazioni relative alla riduzione della dose e/o l’interruzione di ribavirina. Se ribavirina viene interrotta definitivamente per la gestione dell’anemia, anche INCIVO deve essere interrotto definitivamente. Se INCIVO viene interrotto per anemia, i pazienti possono continuare il trattamento con peginterferone alfa e ribavirina. Ribavirina può essere assunta nuovamente in base alle linee guida sulla modifica del dosaggio di ribavirina. La dose di INCIVO non deve essere ridotta e non può essere somministrato nuovamente in caso di interruzione.

Gravidanza e misure contraccettive.

Poiché INCIVO deve essere utilizzato in associazione a peginterferone alfa e ribavirina, le controindicazioni e le avvertenze relative a questi medicinali valgono anche per l’associazione terapeutica.

Sono stati dimostrati significativi effetti teratogeni e/o embriocidi in tutte le specie animali esposte a ribavirina, pertanto occorre estrema attenzione nell’evitare la gravidanza nelle pazienti di sesso femminile e nelle partner dei pazienti di sesso maschile.

Le pazienti di sesso femminile in età fertile ed i loro partner, così come i pazienti di sesso maschile e le loro partner, devono utilizzare 2 misure contraccettive efficaci durante ed in seguito al trattamento con INCIVO come raccomandato nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto per ribavirina, e come descritto sotto.

I contraccettivi ormonali possono essere continuati ma possono non essere affidabili durante il trattamento con INCIVO e nei due mesi successivi alla cessazione del trattamento con INCIVO (vedere paragrafo 4.5). Durante questo periodo, le pazienti in età fertile devono utilizzare due misure contraccettive non-ormonali efficaci. Due mesi dopo il completamento del trattamento con INCIVO, i contraccettivi ormonali sono di nuovo appropriati come uno dei due metodi efficaci per il controllo delle nascite.

Per ulteriori informazioni, vedere i paragrafi 4.5 e 4.6.

Effetti cardiovascolari

I risultati di uno studio condotto in volontari sani hanno dimostrato un modesto effetto di telaprevir a una dose di 1.875 mg ogni 8 ore sull’intervallo QTcF con un aumento medio massimo placebo-regolato di 8,0 msec (IC al 90%: 5,1-10,9) (vedere il paragrafo 5.1). L’esposizione a questa dose era paragonabile a quella nei pazienti con infezione da HCV, che hanno ricevuto una dose di INCIVO da 750 mg ogni 8 ore, più peginterferone alfa e ribavirina. Non è certa la potenziale rilevanza clinica di questi dati.

INCIVO deve essere usato con cautela con gli antiaritmici di Classe Ic propafenone e flecainide, includendo un appropriato monitoraggio clinico e con ECG.

Evitare l’uso di INCIVO in pazienti con prolungamento congenito del QT, o con anamnesi familiare di prolungamento congenito del QT o di morte improvvisa. Nel caso in cui il trattamento con INCIVO sia ritenuto strettamente necessario, occorre monitorare i pazienti attentamente ed effettuare valutazioni dell’ECG.

Usare INCIVO con cautela in pazienti con:

• anamnesi di prolungamento del QT acquisito

• bradicardia clinicamente rilevante (frequenza cardiaca persistente < 50 bpm);

• anamnesi di insufficienza cardiaca con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra;

Tali pazienti devono essere attentamente monitorati, incluse valutazioni dell’ECG.

I disturbi elettrolitici (ad esempio ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipocalcemia) devono essere monitorati e corretti, se necessario, prima di iniziare il trattamento con INCIVO e durante la terapia.

Uso nei pazienti con patologia epatica avanzata

Ipoalbuminemia e bassa conta piastrinica sono stati identificati come predittori di gravi complicazioni di patologia epatica, così come nel caso di regimi terapeutici a base di interferone (ad esempio scompenso epatico, grave infezione batterica). Inoltre, percentuali elevate di anemia sono state osservate durante l’uso di INCIVO con peginterferone e ribavirina nei pazienti con queste caratteristiche. INCIVO in associazione a peginterferone e ribavirina non è raccomandato in pazienti con piastrine < 90.000/mm³ e/o albumina < 3.3 g/dl. Quando INCIVO è usato nei pazienti con patologia epatica avanzata è raccomandato un attento monitoraggio e una gestione precoce degli eventi avversi.

Analisi di laboratorio

I livelli di HCV-RNA devono essere monitorati alle settimane 4 e 12, e in base a quanto clinicamente indicato (vedere anche le linee guida per l’interruzione di INCIVO, paragrafo 4.2).

Le valutazioni di laboratorio di seguito riportate (esame emocromocitometrico completo con conta leucocitaria differenziale, elettroliti, creatinina sierica, test di funzionalità epatica, TSH, acido urico) devono essere effettuate in tutti i pazienti prima di iniziare il trattamento in associazione con INCIVO.

Seguono i valori basali raccomandati per iniziare il trattamento in associazione con INCIVO:

• Emoglobina: ≥ 12 g/dl (donne); ≥ 13 g/dl (uomini)

• Conta piastrinica ≥ 90.000/mm³

• Conta assoluta dei neutrofili ≥ 1.500/mm³

• Funzionalità tiroidea adeguatamente controllata (TSH)

• Clearance della creatinina calcolata ≥ 50 ml/min.

Potassio ≥ 3,5 mmol/l

• Albumina > 3,3 g/dl

Si raccomanda di eseguire le valutazioni ematologiche (compresa la conta leucocitaria differenziale) alle settimane 2, 4, 8 e 12 e quando clinicamente opportuno.

Si raccomanda di effettuare le valutazioni chimiche (elettroliti, creatinina sierica, acido urico, enzimi epatici, bilirubina, TSH) con la stessa frequenza degli esami ematologici o secondo quanto richiesto dal punto di vista clinico (vedere paragrafo 4.8).

Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di peginterferone alfa e di ribavirina, compresi i requisiti per il test di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Uso di INCIVO in associazione con peginterferone alfa2b

Gli studi di Fase 3 sono stati tutti condotti con peginterferone alfa-2a in associazione con INCIVO e ribavirina. Non ci sono dati sull’uso di INCIVO in associazione con peginterferone alfa-2b in pazienti pre-trattati e dati limitati nei pazienti naïve. In uno studio in aperto, i pazienti naïve trattati con peginterferone alfa-2a/ribavirina (n=80) o peginterferone alfa-2b/ribavirina (n=81) in associazione con INCIVO, hanno avuto percentuali simili di SVR. Tuttavia, i pazienti trattati con peginterferone alfa-2b hanno avuto più di frequente “breakthrough virologico” (rialzo della carica virale in corso di trattamento), ed avevano minore probabilità di soddisfare i criteri per ridurre la durata del trattamento totale (vedere paragrafo 5.1).

Aspetti generali

INCIVO non deve essere somministrato in monoterapia e deve essere prescritto solo in associazione a entrambi i medicinali peginterferone alfa e ribavirina. Il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di peginterferone alfa e di ribavirina deve essere pertanto consultato prima di iniziare la terapia con INCIVO.

Non esistono dati clinici su pazienti sottoposti nuovamente a trattamento, dopo fallimento della terapia a base di un inibitore della proteasi NS3-4A dell’HCV (vedere paragrafo 5.1).

Risposta virologica insufficiente

Nei pazienti che hanno una risposta virale inadeguata, è necessario interrompere il trattamento (vedere paragrafi 4.2 e 4.4, Analisi di laboratorio).

Uso di INCIVO nel trattamento di altri genotipi di HCV

Non ci sono dati clinici sufficienti per supportare il trattamento di pazienti con genotipi di HCV diversi dal genotipo 1. Pertanto, è controindicato l’uso di INCIVO in pazienti con HCV di genotipo diverso da 1.

Insufficienza renale

La sicurezza e l’efficacia in pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (CrCl < 50 ml/min) e in pazienti sottoposti ad emodialisi non sono state stabilite. Fare riferimento al paragrafo 4.4, Analisi di laboratorio.

Fare anche riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di ribavirina per i pazienti con CrCL < 50 ml/min (vedere anche paragrafi 4.2 e 5.2).

Insufficienza epatica

INCIVO non è stato studiato in pazienti con insufficienza epatica grave (classe C di Child-Pugh, punteggio ≥ 10) o con epatopatia scompensata (ascite, emorragia ipertensiva portale, encefalopatia e/o ittero diverso da sindrome di Gilbert) e pertanto il suo uso non è raccomandato in queste popolazioni di pazienti.

INCIVO non è stato studiato in pazienti infetti da HCV con insufficienza epatica moderata (classe B di Child-Pugh, punteggio 7-9). In pazienti HCV negativi con insufficienza epatica moderata, è stata osservata una riduzione dell’esposizione a telaprevir. Non è stata determinata la dose appropriata di INCIVO per i pazienti affetti da epatite C con insufficienza epatica moderata. In questi pazienti, l’uso di INCIVO non è pertanto raccomandato (vedere i paragrafi 4.2 e 5.2).

Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di peginterferone alfa e di ribavirina, che devono essere co-somministrati con INCIVO.

Pazienti trapiantati

Non sono disponibili dati clinici sul trattamento di pazienti nella fase pre-, peri- e post-trapianto di fegato o altro organo con INCIVO in associazione a peginterferone alfa e ribavirina (vedere anche il paragrafo 4.5, Immunosoppressori).

Co-infezione da HCV/HIV

Interazioni tra telaprevir e altri agenti HIV antiretrovirali sono frequenti e devono essere attentamente seguite le raccomandazioni presenti in tabella 2, paragrafo 4.5.

Tra i regimi HIV che possono essere utilizzati (non limitati a quelli di seguito) i seguenti dovrebbero essere presi in considerazione:

Atazanavir/ritonavir: questa combinazione è associata ad un’alta frequenza di iperbilirubinemia/ ittero. Nello studio HPC3008 (vedere paragrafo 4.8 e 5.1), sono state osservate reazioni transitorie di grado 3 (2.5 to ≤ 5 X ULN) e grado 4 (> 5 X ULN) di aumento dei livelli di bilirubina durante il trattamento con INCIVO nel 39% e nel 22% dei 59 pazienti trattati con atazanavir/ritonavir, rispettivamente.

Efavirenz: con questa combinazione, la dose di telaprevir deve essere aumentata fino a 1125 mg tre volte al giorno (ogni 8h).

Coinfezione da HCV/HBV (virus dell’epatite B)

Non esistono dati disponibili sull’uso di INCIVO in pazienti con co-infezione da HCV/HBV.

Popolazione pediatrica

L’uso di INCIVO è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni, poiché la sicurezza e l’efficacia in questa popolazione di pazienti non sono state stabilite.

Malattie della tiroide

Durante il trattamento di combinazione con INCIVO può verificarsi l’aumento della tireotropina (TSH), che può indicare il peggioramento o la ricomparsa di ipotiroidismo pre-esistente o passato, o una nuova insorgenza di ipotiroidismo (vedere paragrafo 4.8). I livelli di TSH devono essere determinati prima e durante il trattamento di combinazione con INCIVO e trattati in modo clinicamente appropriato, includendo un potenziale aggiustamento della terapia sostitutiva tiroidea in pazienti con ipotiroidismo pre-esistente (vedere paragrafo 4.4, Analisi di laboratorio).

Interazioni con medicinali

Informazioni importanti su alcuni eccipienti di INCIVO

Questo farmaco contiene circa 2,3 mg di sodio per compressa, che deve essere tenuto in considerazione per i pazienti in regime alimentare a contenuto di sodio controllato.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco