Portrazza: effetti collaterali e controindicazioni
Portrazza (Necitumumab) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Portrazza in associazione con gemcitabina e cisplatino è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma del polmone non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico ad istologia squamosa e con espressione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR), non trattati con precedente chemioterapia per tale condizione.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Portrazza ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Portrazza, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Portrazza: controindicazioni
Pazienti con una storia di ipersensibilitĂ severa o pericolosa per la vita al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4).
Portrazza: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse gravi (di Grado ?3) piĂ¹ comuni osservate nei pazienti trattati con necitumumab sono le reazioni cutanee (6,3 %) e gli eventi tromboembolici venosi (4,3 %).
Le reazioni avverse piĂ¹ comuni sono state le reazioni cutanee, gli eventi tromboembolici venosi e le alterazioni di laboratorio (ipomagnesemia e ipocalcemia corretta in base all’albuminemia).
Tabella delle reazioni avverse
La reazioni avverse al medicinale (ADRs – Adverse Drug Reactions) che sono state riportate nei pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule con istologia a cellule squamose sono elencate di seguito in base alla classificazione secondo MedDRA per sistemi e organi, frequenza e grado di gravitĂ . La seguente convenzione è stata usata per la classificazione della frequenza: Molto comune (?1/10)
Comune (?1/100, <1/10)
Non comune (?1/1.000, <1/100) Raro (?1/10.000, <1/1.000)
Molto raro (<1/10.000)
All’interno di ogni gruppo di frequenza, le ADRs sono riportate in ordine di gravitĂ decrescente.
La seguente tabella mostra la frequenza e la gravitĂ delle ADRs in base ai risultati dello studio SQUIRE, uno studio internazionale, multicentrico di fase 3, a due bracci di trattamento, in pazienti adulti affetti da carcinoma del polmone non a piccole cellule con istologia a cellule squamose randomizzati al trattamento con necitumumab in associazione con gemcitabina e cisplatino o gemcitabina e cisplatino.
Tabella 3 – ADRs riportate in ? 1% dei pazienti trattati con necitumumab nello studio SQUIRE
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | ADRa |
Portrazza + GCb (N=538) |
GC (N=541) |
||
---|---|---|---|---|---|---|
Tutti i gradi (%) |
Grado ? 3 (%) |
Tutti i gradi (%) |
Grado ? 3 (%) |
|||
Infezioni ed infestazioni |
Comune |
Infezioni delle vie urinarie |
4.1 | 0.2 | 1.7 | 0.2 |
Patologie del sistema nervoso |
Comune | Cefalea | 8.6 | 0 | 5.7 | 0.4 |
Comune | Disgeusia | 5.9 | 0.2 | 3.3 | 0 | |
Patologie dell’occhio |
Comune | Congiuntivite | 5.6 | 0 | 2.2 | 0 |
Patologie vascolari | Comune |
Eventi tromboembolici venosi |
8.2 | 4.3 | 5.4 | 2.6 |
Comune |
Eventi tromboembolici arteriosi |
4.3 | 3.0 | 3.9 | 2.0 | |
Comune | Flebite | 1.7 | 0 | 0.4 | 0 | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Emottisi | 8.2 | 0.9 | 5.0 | 0.9 |
Comune | Epistassi | 7.1 | 0 | 3.1 | 0.2 | |
Comune |
Dolore orofaringeo |
1.1 | 0 | 0.7 | 0 |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune |
Vomito | 28.8 | 2.8 | 25.0 | 0.9 |
---|---|---|---|---|---|---|
Molto comune |
Stomatite | 10.4 | 1.1 | 6.3 | 0.6 | |
Comune | Disfagia | 2.2 | 0.6 | 2.2 | 0.2 | |
Comune |
Ulcerazione della bocca |
1.5 | 0 | 0.4 | 0 | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune |
Reazioni cutanee | 77.9 | 6.3 | 11.8 | 0.6 |
Comune |
Reazioni di ipersensibilità / reazioni correlate all’infusione |
1.5 | 0.4 | 2.0 | 0 | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Comune | Spasmi muscolari | 1.7 | 0 | 0.6 | 0 |
Patologie renali e urinarie |
Comune | Disuria | 2.4 | 0 | 0.9 | 0 |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | Piressia | 12.3 | 1.1 | 11.1 | 0.4 |
Esami diagnostici |
Molto comune |
Ipomagnesemiac | 81.3 | 18.7 | 70.2 | 7.2 |
Molto comune |
Ipocalcemia corretta in base all’albuminemiac |
33.0 | 4.2 | 22.9 | 2.3 | |
Molto comune |
Ipofosfatemiac | 28.9 | 6.3 | 22.7 | 5.7 | |
Molto comune |
Ipopotassiemiac | 23.6 | 4.4 | 17.6 | 3.2 | |
Molto comune |
Diminuzione del peso |
12.1 | 0.6 | 6.3 | 0.6 |
Abbreviazioni: GC = gemcitabina e cisplatino da soli; Portrazza+GC = necitumumab piĂ¹ gemcitabina e cisplatino; MedDRA = Dizionario Medico per le AttivitĂ Regolatorie
Termine preferito MedDRA (Versione 16).
La tabella riflette la frequenza delle ADRs durante il periodo di chemioterapia del trattamento in studio nel quale Portrazza+GC è stata confrontata direttamente con GC.
In base alle valutazioni di laboratorio. Sono stati inclusi solo i pazienti con valori basali e con almeno un valore post-basale.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Eventi tromboembolici
Gli eventi tromboembolici venosi (VTE) sono stati riportati in circa l’8% dei pazienti e sono principalmente rappresentati da embolia polmonare e trombosi venosa profonda. VTE severi sono stati riportati in circa il 4% dei pazienti. L’incidenza di VTE ad esito fatale è stata simile nei due bracci di trattamento (0,2%).
Gli eventi tromboembolici arteriosi (ATE) sono stati riportati in circa il 4% dei pazienti e sono principalmente rappresentati da ictus e infarto del miocardio. ATE severi sono stati riportati nel 3% dei pazienti. L’incidenza di ATE ad esito fatale è stata di 0,6% nel braccio sperimentale rispetto a 0,2% nel braccio di controllo (vedere anche paragrafo 4.4).
In uno studio clinico nel NSCLC ad istologia non squamosa, gli eventi tromboembolici venosi (VTE) sono stati riportati in circa l’11% dei pazienti trattati con necitumumab in associazione con pemetrexed e cisplatino (rispetto all’8% nel braccio di trattamento con solo pemetrexed e cisplatino) e costituiti,soprattutto, da eventi come l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda. VTE severi sono stati riportati in circa il 6% dei pazienti trattati con necitumumab in associazione con pemetrexed e cisplatino (rispetto al 4% nel braccio di trattamento con solo pemetrexed e cisplatino).
Eventi tromboembolici arteriosi (ATE) sono stati riportati in circa il 4% dei pazienti trattati con necitumumab in associazione con pemetrexed e cisplatino (rispetto al 6% nel braccio di trattamento con solo pemetrexed e cisplatino) e costituiti, soprattutto, da eventi come l’ictus e l’infarto del miocardio. ATE severi sono stati riportati in circa il 3% dei pazienti trattati con necitumumab in associazione con pemetrexed e cisplatino (rispetto al 4% nel braccio di trattamento con solo pemetrexed e cisplatino).
Reazioni cutanee
Reazioni cutanee sono state riportate in circa il 78% dei pazienti e rappresentate principalmente da eritema acneiforme, dermatite acneiforme, secchezza della cute, prurito, fissurazioni cutanee, paronichia ed eritrodisestesia palmo-plantare (sindrome mano-piede). Reazioni cutanee severe sono state riportate in circa il 6% dei pazienti, mentre l’1,7% dei pazienti ha sospeso il trattamento a causa delle reazioni cutanee. La maggior parte delle reazioni cutanee si sono sviluppate durante il primo ciclo di trattamento e si sono risolte entro 17 settimane dalla loro insorgenza (vedere anche paragrafo 4.4).
Reazioni correlate all’infusione
Le reazioni correlate all’infusione sono state riportate nell’1,5% dei pazienti e si sono presentate per lo piĂ¹ come brividi, febbre o dispnea. Reazioni severe correlate all’infusione sono state riportate nello 0,4% dei pazienti. La maggior parte delle reazioni si sono sviluppate dopo la prima o la seconda somministrazione di necitumumab.
TossicitĂ nei pazienti anziani o in pazienti con ECOG PS2
Per quanto riguarda gli anziani ed i pazienti con ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) performance status 2 (ECOG PS2), le tossicitĂ clinicamente rilevanti sono state simili a quelle osservate nell’intera popolazione dei pazienti trattati con necitumumab piĂ¹ chemioterapia costituita da gemcitabina e cisplatino.
Tricomegalia delle ciglia
Casi isolati di tricomegalia di Grado 1 sono stati riportati nei pazienti trattati con necitumumab.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il
sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Portrazza: avvertenze per l’uso
Eventi tromboembolici
Eventi tromboembolici venosi (VTE) ed eventi tromboembolici arteriosi (ATE), inclusi casi con esito fatale, sono stati osservati con necitumumab somminstrato in associazione con gemcitabina e cisplatino (vedere anche paragrafo 4.8).
La somministrazione di necitumumab deve essere attentamente valutata in quei pazienti con una storia di eventi tromboembolici (come l’embolia polmonare, la trombosi venosa profonda, l’infarto del miocardio, l’ictus) o di fattori di rischio preesistenti per gli eventi tromboembolici (come in caso di età avanzata, pazienti con prolungati periodi di immobilizzazione, pazienti gravemente ipovolemici, pazienti con disturbi trombofilici congeniti o acquisiti). Il rischio relativo di VTE o di ATE è stato circa 3 volte superiore nei pazienti con anamnesi di VTE o ATE.
Necitumumab non deve essere somministrato in pazienti con piĂ¹ fattori di rischio per gli eventi tromboembolici, a meno che i benefici non siano superiori ai rischi per il paziente.
Una tromboprofilassi deve essere considerata dopo un’attenta valutazione dei fattori di rischio del paziente (inclusi l’aumentato rischio di sanguinamento grave in caso di cavitazione del tumore o interessamento dei grossi vasi sanguigni centrali).
Pazienti e medici devono essere consapevoli dei segni e dei sintomi della malattia tromboembolica. I pazienti devono essere istruiti a richiedere una assistenza medica se si manifestano sintomi come respiro corto, dolore al torace, gonfiore all’arto superiore o a quello inferiore.
Dopo un’attenta valutazione del rischio beneficio per il singolo paziente deve essere presa in considerazione l’interruzione della somministrazione di necitumumab nei pazienti che presentano un VTE o un ATE.
In uno studio clinico nel carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato e ad istologia non squamosa, i pazienti hanno presentato un’aumentata percentuale di eventi tromboembolici gravi (inclusi eventi fatali) nel braccio di trattamento con necitumumab in combinazione con pemetrexed e cisplatino rispetto al braccio di trattamento con pemetrexed e cisplatino (vedere anche paragrafo 4.8). In pazienti con NSCLC non squamoso in stadio avanzato, l’aggiunta di necitumumab non ha determinato un miglioramento dei risultati di efficacia rispetto al trattamento con solo pemetrexed e cisplatino.
Patologie cardiorespiratorie
Con necitumumab è stata osservata un’aumentata frequenza di arresto cardiorespiratorio o di morte improvvisa. L’arresto cardiorespiratorio o la morte improvvisa è stato riportato nel 2,8% (15/538) dei pazienti trattati con necitumumab in associazione con gemcitabina e cisplatino rispetto allo 0,6% (3/541) dei pazienti trattati con la sola chemioterapia. Dei 15 pazienti, 12 sono deceduti entro 30 giorni dalla somministrazione dell’ultima dose di necitumumab ed hanno presentato condizioni di comorbidità tra cui una storia di coronaropatia (n=3), ipomagnesemia (n=4), malattia polmonare cronica ostruttiva (n=7) e ipertensione (n=5). In 11 dei 12 pazienti la morte si è verificata in assenza di testimoni. I pazienti con coronaropatia significativa, con infarto del miocardio entro i 6 mesi precedenti, con ipertensione non controllata e con insufficienza cardiaca congestizia non controllata non sono stati arruolati nello studio registrativo. Non è noto il rischio incrementale di arresto cardiorespiratorio o di morte improvvisa in pazienti con storia di coronaropatia, insufficienza cardiaca congestizia, o aritmie in confronto a quelli in cui queste condizioni di comorbidità non erano presenti.
Ipersensibilità /Reazioni correlate all’infusione
Con necitumumab sono state riportate reazioni di ipersensibilitĂ /reazioni correlate all’infusione (IRRs). L’insorgenza delle manifestazioni di solito si è verificata dopo la prima o la seconda somministrazione di necitumumab. Monitorare i pazienti durante e dopo l’infusione per i segni di ipersensibilitĂ e delle reazioni correlate all’infusione con attrezzature per la rianimazione e adeguate risorse mediche prontamente disponibili.
Nei pazienti che hanno presentato una precedente reazione di ipersensibilitĂ a Portrazza o una reazione correlata alla sua infusione di Grado 1 o 2, si raccomanda la premedicazione con un corticosteroide ed un antipiretico in aggiunta ad un antistaminico.
Per la gestione e le modifiche della posologia, vedere paragrafo 4.2.
Reazioni cutanee
Reazioni cutanee sono state riportate con necitumumab (vedere paragrafo 4.8). L’insorgenza delle manifestazioni si è verificata principalmente durante il primo ciclo di trattamento. Per la gestione e le modifiche della posologia, vedere paragrafo 4.2.
Nella gestione delle reazioni dermatologiche puĂ² essere utile, quando clinicamente appropriato, un trattamento preventivo della cute mediante applicazione di una crema idratante, di una protezione solare, di una crema per uso topico con corticosteroide (idrocortisone all’1 %) ed un antibiotico per via orale (ad esempio la doxiciclina). Ai pazienti puĂ² essere consigliato di applicare la crema idratante, la protezione solare e la crema per uso topico con corticosteroide su viso, mani, piedi, collo, schiena e torace.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco