Vottorzuno: effetti collaterali e controindicazioni

Vottorzuno: effetti collaterali e controindicazioni

Vottorzuno (Etoricoxib) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Vottorzuno è indicato per il trattamento sintomatico negli adulti e negli adolescenti dai 16 anni in su dell’osteoartrite (OA), dell’artrite reumatoide (AR), della spondilite anchilosante e del dolore e dei segni di infiammazione associati all’artrite gottosa acuta.

Vottorzuno è indicato per il trattamento a breve termine negli adulti e negli adolescenti dai 16 anni in su del dolore moderato associato alla chirurgia dentale.

La decisione di prescrivere un inibitore selettivo della ciclo ossigenasi-2 (COX-2) deve essere basata su una valutazione dei rischi globali del singolo paziente (vedere paragrafì 4.3, 4.4).

Vottorzuno: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Vottorzuno ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Vottorzuno, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Vottorzuno: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1

Ulcera peptica attiva o sanguinamento gastro intestinale (GI)

Pazienti che dopo aver assunto acido acetil salicilico o FANS, inclusi inibitori COX-2 (cicloossigenasi 2), sperimentano broncospasmo, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, orticaria o reazioni di tipo allergico

Gravidanza e allattamento (vedere paragrafì 4.6 e 5.3)

Disfunzione epatica grave (albumina sierica < 25 g/l o punteggio di Child-Pugh > 10).

Clearance della creatinina renale stimata < 30ml/min

Bambini e adolescenti al di sotto dei 16 anni

Patologie infiammatorie dell’intestino

Insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-IV)

Pazienti ipertesi, la cui pressione sanguigna è costantemente al di sopra dei 140/90mmHg e non è stata adeguatamente controllata

Ischemia cardiaca conclamata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebro vascolare

Vottorzuno: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Negli studi clinici, è stata valutata la sicurezza dell’etoricoxib in 9,295 individui, inclusi 6,757 pazienti con OA, RA, dolore cronico alla bassa schiena o spondilite anchilosante (approssimativamente 600 pazienti con OA o RA sono stati trattati per un anno o più).

Negli studi clinici, il profilo degli effetti indesiderati era simile nei pazienti con OA o RA trattati con etoricoxib per un anno o più.

In uno studio clinico per l’artrite gottosa acuta, i pazienti sono stati trattati con 120 mg di etoricoxib una volta al giorno per 8 oggi. Il profilo degli eventi avversi in questi studi era generalmente simile a quello riportato negli studi per l’OA, la RA e il dolore cronico alla bassa schiena.

In un programma di studio della sicurezza cardiovascolare basato sugli esiti secondo il quale sono stati valutati i dati combinati provenienti da tre studi clinici controllati con farmaco di confronto attivo, 17,412 pazienti con OA o RA sono stati trattati con etoricoxib (60 mg o 90 mg) per una durata media di circa 18 mesi. I dati di sicurezza e i dettagli da questo programma sono presentati nel paragrafo 5.1.

Negli studi clinici per il dolore acuto dentale post operatorio a seguito di intervento chirurgico che include 614 pazienti trattati con etoricoxib (90 o 120 mg), il profilo degli eventi avversi sperimentati era generalmente simile a quello riportato negli studi per l’OA, la RA e il dolore cronico alla bassa schiena.

Elenco tabulare delle reazioni avverse

I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati con un’incidenza maggiore rispetto al placebo in studi clinici su pazienti con osteoartrite, artrite reumatoide, dolore cronico alla bassa schiena o spondilite anchilosante, trattati con etoricoxib 30 mg, 60 mg o 90 mg fino alla dose raccomandata per un massimo di 12 settimane; negli studi MEDAL Program, fino a 3 anni e mezzo; negli studi a breve termine sul dolore acuto fino a 7 giorni; o nell’esperienza post marketing (vedere tabella 1).

Tabella 1

Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza
Infezioni ed infestazioni osteite alveolare Comune
gastroenterite, infezione del tratto respiratorio superiore, infezione del tratto urinario Non comune
Patologie del sistema emolinfopoietico anemia (principalmente associata con emorragia gastrointestinale), leucopenia, trombocitopenia Non comune
Disturbi del sistema immunitario ipersensibilita‡ ß Non comune
angioedema, reazioni anafilattiche/anafilattoidi incluso shock‡ Raro
Disturbi del metabolismo e edema/ritenzione di liquidi Comune
della nutrizione
aumento o diminuzione dell’appetito, aumento ponderale Non comune
Disturbi psichiatrici ansia, depressione, diminuzione dell’acutezza mentale, allucinazioni‡ Non comune
stato confusionale‡, irrequietezza ‡ Raro
Patologie del sistema nervoso capogiro, cefalea Comune
disgeusia, insonnia, parestesie/ipoestesie, sonnolenza Non comune
Patologie dell’occhio visione offuscata, congiuntivite Non comune
Patologie dell’orecchio e del labirinto tinnito, vertigine Non comune
Patologie cardiache palpitazioni, aritmia‡ Comune
fibrillazione atriale, tachicardia‡, insufficienza cardiaca
congestizia, alterazioni aspecifiche dell’ECG, angina pectoris‡, infarto del miocardio §
Non comune
Patologie vascolari ipertensione Comune
vampate, accidente cerebrovascolare §, attacco ischemico transitorio, crisi ipertensive ‡, vasculite‡ Non comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche broncospasmo‡ Comune
tosse, dispnea, epistassi Non comune
Patologie gastrointestinali dolore addominale Molto comune
stipsi, flatulenza, gastrite, pirosi gastrica
/reflusso acido, diarrea, dispepsia/ disturbi epigastrici, nausea, vomito, esofagite, ulcera orale
Comune
distensione addominale, alterazione dei movimenti intestinali, secchezza della bocca, ulcera gastroduodenale, ulcera peptica incluse perforazione e sanguinamento gastrointestinale, sindrome del colon irritabile, pancreatite Non comune
Patologie epatobiliari aumento di ALT, aumento di AST Comune
epatite‡ Raro
insufficienza epatica‡, ittero‡ Raro †
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo ecchimosi Comune
edema del volto, prurito, eruzione cutanea, eritema‡, orticaria Non comune
sindrome di Stevens-Johnson ‡, necrolisi epidermica tossica‡, eruzione fissa da farmaco‡ Raro†
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo crampi/spasmi muscolari, dolore/rigidità muscoloscheletrica Non comune
Patologie renali e urinarie proteinuria, aumento della creatinina sierica, insufficienza renale ‡ (vedere paragrafo 4.4) Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione astenia/faticabilità, sindrome simil influenzale Comune
dolore toracico Non comune
Esami diagnostici aumento dell’azoto ureico, aumento della creatinfosfochinasi, iperpotassiemia, aumento dell’acido urico Non comune
diminuzione della natriemia Raro
*Categoria di frequenza: Definita per ogni terminologia dell’evento avverso in base all’incidenza riportata nei data base dei trial clinici: Molto comune (?1/10), Comune (da ?1/100 a <1/10), Non comune (da
?1/1000 a <1/100), Raro (da ?1/10,000 a <1/1000), Molto raro (<1/10,000).
‡ Questa reazione avversa è stata identificata tramite la sorveglianza post-marketing.
La sua frequenza riportata è stata stimata in base alla frequenza più alta osservata tra i dati degli studi clinici aggregati per indicazione e dose approvata.
†La categoria di frequenza “Raro” è stata definita in base alla guida del Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) (rev.
2, Sett.
2009) sulla base di un limite superiore stimato dell’intervallo di confidenza al 95% per 0 eventi dato il numero di soggetti trattati con Vottorzuno nell’analisi dei dati di fase III aggregati per dose e indicazione (n=15.470).
ß Ipersensibilità include i termini "allergia", "allergia da farmaco", "ipersensibilità da farmaco "ipersensibilità","ipersensibilità NOS", "reazione di ipersensibilità" "allergia non specifica".
§Sulla base dell’analisi di studi clinici a lungo termine, controllati con placebo e farmaco attivo, gli inibitori selettivi della COX-2 sono stati associati ad un rischio aumentato di eventi arterotrombotici gravi, che includono infarto del miocardio e ictus.
Sulla base dei dati esistenti, è improbabile che l’aumento del rischio assoluto per tali eventi superi 1% per anno (non comune).

I seguenti effetti indesiderati seri sono stati segnalati in associazione all’uso dei FANS e non possono essere esclusi con etoricoxib: nefrotossicità incluse nefrite interstiziale, sindrome nefrosica.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni- reazioni-avverse.

Vottorzuno: avvertenze per l’uso

Effetti gastrointestinali

Complicazioni del tratto gastrointestinale superiore (perforazione, ulcere o sanguinamenti (PUBs)), alcuni dei quali con esito fatale, si sono verificati in pazienti trattati con etoricoxib.

Si deve utilizzare cautela nel trattamento dei pazienti a maggior rischio di sviluppare complicazioni gastrointestinali con i FANS, pazienti anziani, pazienti che utilizzano in concomitanza qualsiasi altro FANS o acido acetilsalicilico o pazienti con una storia clinica di patologie gastrointestinali, come ulcera e sanguinamento gastrointestinale.

C’è un ulteriore aumento del rischio di eventi avversi gastrointestinali (ulcere gastrointestinali o altre complicanze gastrointestinali), quando etoricoxib è assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico (anche a basse dosi). Studi clinici a lungo termine, non hanno dimostrato una differenza significativa nella sicurezza gastrointestinale tra inibitori selettivi della COX2 + acido acetilsalicilico vs FANS + acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 5.1).

Effetti cardiovascolari

Studi clinici suggeriscono che la classe di farmaci inibitori selettivi della COX 2 possono essere associati al rischio di eventi trombotici (specialmente infarto del miocardio (MI) e ictus), rispetto al placebo e ad alcuni FANS. Poiché il rischio cardiovascolare dell’etoricoxib può aumentare con la dose e la durata dell’esposizione, si deve utilizzare la dose giornaliera efficace più bassa e per il minor tempo possibile. La necessità del paziente di sollievo dei sintomi e la risposta alla terapia

devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrite (vedere paragrafo 4.2, 4.3, 4.8 e 5.1).

Pazienti a rischio significativo per eventi cardiovascolari (come ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e fumo) devono essere trattati solo con etoricoxib dopo attenta considerazione (vedere paragrafo 5.1).

Gli inibitori selettivi delle COX-2 non sostituiscono l’acido acetil salicilico nella profilassi delle patologie cardiovascolari trombo emboliche, a causa del mancato effetto antiaggregante. Perciò le terapie anti coagulanti non devono essere interrotte (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Effetti renali

Le prostaglandine renali possono giocare un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. Per questo motivo, in condizioni di perfusione renale compromessa, la somministrazione di etoricoxib può causare una riduzione nella formazione delle prostaglandine e secondariamente, nel flusso renale e in tal modo compromissione della funzionalità renale.

Pazienti a rischio estremamente elevato di questa risposta sono quelli con una significativa compromissione della funzionalità renale preesistente, insufficienza cardiaca non compensata, o cirrosi. Si deve considerare il monitoraggio della funzionalità renale in tali pazienti.

Ritenzione idrica, edema e ipertensione

Come con altri farmaci, noti per inibire la sintesi delle prostaglandine, sono stati osservati ritenzione idrica, edema ed ipertensione, in pazienti che assumono etoricoxib. Tutti i farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), incuso etoricoxib, possono essere associati con insufficienza cardiaca congestizia di nuova insorgenza o recidivante. Per ulteriori informazioni riguardo la risposta dose correlata di etoricoxib vedere paragrafo 5.1. Si deve utilizzare cautela in pazienti con una storia clinica di insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e in pazienti con edema preesistente di ogni altra origine. Se ci sono evidenze cliniche di peggioramento nelle condizioni di questi pazienti, devono essere prese appropriate misure che includono la sospensione di etoricoxib.

Etoricoxib può essere associato con una ipertensione più grave e frequente di altri FANS ed inibitori selettivi della COX 2, in particolare ad alte dosi. Per questo motivo, l’ipertensione deve essere controllata prima del trattamento con etoricoxib (vedere paragrafo 4.3) e si deve porre particolare attenzione al monitoraggio della pressione sanguigna durante il trattamento con etoricoxib. La pressione sanguigna deve essere monitorata nelle due settimane dopo l’inizio del trattamento e successivamente ad intervalli regolari. Se la pressione sanguigna aumenta in modo significativo, si deve considerare una terapia alternativa.

Effetti epatici

Sono stati riportati aumenti dell’alanina aminotrasferasi (ALT) e/o dell’aspartato aminostrasferasi (AST) (di circa tre o più volte il limite superiore alla norma) in circa 1% dei pazienti trattati in studi clinici per un anno con 30, 60 e 90 mg al giorno di etoricoxib.

Ogni paziente con sintomi e/o segni che indicano disfunzione epatica o in cui un test ha evidenziato un’alterata funzionalità del fegato, deve essere monitorato. Se si verificano segni di insufficienza epatica o se i test di funzionalità epatica rimangono persistentemente alterati (tre volte sopra il limite normale), l’etoricoxib deve essere interrotto.

Generale

Se durante il trattamento, il paziente peggiora in qualcuno delle funzioni sistemiche descritte sopra, devono essere adottate misure opportune e si deve considerare l’interruzione dell’etoricoxib.

Il medico deve mantenere un’adeguata supervisione quando usa etoricoxib negli anziani e nei pazienti con disfunzione renale, epatica o cardiaca.

Si deve utilizzare cautela quando si inizia il trattamento con etoricoxib in pazienti disidratati. Prima di iniziare la terapia con etoricoxib è consigliabile reidratare i pazienti.

Molto raramente sono state riportate gravi reazioni della pelle, alcune delle quali fatali, che includono dermatite esfoliativa, sindrome di Steven-Johnson e necrolisi epidermica tossica, in associazione con l’uso di FANS e alcuni inibitori selettivi delle COX-2 durante la sorveglianza post- marketing (vedere paragrafo 4.8).

I pazienti sembrano essere a più alto rischio di queste reazioni all’inizio della terapia con l’insorgenza di reazioni che si verificano, nella maggior parte dei casi, nel primo mese di trattamento. In pazienti che ricevono etoricoxib, sono state riportate gravi reazioni di ipersensibilità (come ad esempio anafilassi ed angioedema) (vedere paragrafo 4.8). Alcuni inibitori selettivi della COX-2 sono stati associati con un aumentato rischio di reazioni cutanee, in pazienti con una storia clinica di allergia ai farmaci. Etoricoxib deve essere sospeso alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o ogni altro segno di ipersensibilità.

Etoricoxib può mascherare febbre e altri segni di infiammazione.

Si deve usare cautela quando si somministra contemporaneamente etoricoxib e warfarin o altri anticoagulanti orali (vedere paragrafo 4.5).

L’uso di etoricoxib, come con altri prodotti noti per inibire la sintesi delle cicloossigenasi/prostaglandine, non è raccomandato nelle donne che tentano il concepimento (vedere paragrafo 4.6, 5.1 e 5.3).

Vottorzuno compresse contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Interazioni farmacodinamiche

Anticoagulanti orali: Nei soggetti stabilizzati in terapia cronica con warfarin, la somministrazione di 120mg al giorno di etoricoxib è associato con un aumento del 13% circa del tempo di protrombina (INR). Per questo motivo, pazienti che ricevono anticoagulanti orali devono essere strettamente monitorati per il tempo di protrombina (INR), in particolare nei primi giorni dopo l’inizio della terapia con etoricoxib o dopo che la dose di etoricoxib è cambiata (vedere paragrafo 4.4).

Diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell’angiotensina II:

I FANS possono ridurre gli effetti dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (come pazienti disidratati o pazienti anziani con funzionalità renale compromessa), la co somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina di tipo II e un farmaco che inibisce la cicloossigenasi può determinare un ulteriore peggioramento della funzionalità renale, inlusa una possibile insufficienza renale acuta, che è normalmente reversibile.

Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono etoricoxib in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Per questo motivo, l’associazione dovrebbe essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti dovrebbero essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante e successivamente ad intervalli periodici.

Acido acetilsalicico:

In uno studio in soggetti sani, allo stadio stazionario, 120 mg di etoricoxib una volta al giorno non ha effetti sull’attività anti coagulante dell’acido acetil salicilico (81 mg una volta al giorno). Etoricoxib può essere utilizzato in concomitanza con l’acido acetilsalicilico alla dose utilizzata per profilassi cardiovascolare (bassa dose di acido acetilsalicilico). Tuttavia, la somministrazione concomitante di basse dosi di acido acetilsalicilico con etoricoxib può determinare un aumentato tasso di ulcera gastrointestinale o di altre complicanze rispetto all’uso di etoricoxib da solo. La somministrazione concomitante di etoricoxib, con dosi di acido acetilsalicilico superiori a quelle

utilizzate per profilassi cardiovascolare o con altri FANS, non è raccomandato (vedere paragrafì 5.1 e 4.4).

Ciclosporina e tacrolimus: sebbene questa interazione con etoricoxib non sia stata studiata, la cosomministrazione di ciclosporina o tacrolimus con altri FANS può aumentare l’effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzionalità renale dovrebbe essere monitorata quando etoricoxib e altri farmaci di questo tipo sono usati in combinazione.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco