Diclofenac Sod.Bil: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Diclofenac Sod.Bil

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Diclofenac Sod.Bil: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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DICLOFENAC SODICO BIL 75 mg/3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni fiala contiene: PRINCIPIO ATTIVO: diclofenac sodico 75 mg

Eccipienti con effetti noti: glicole propilenico, alcol benzilico, sodio metabisolfito.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile per uso intramuscolare.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Adulti:

DICLOFENAC SODICO BIL è indicato negli adulltinel trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti in atto nel corso di affezioni infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico e di spasmi della muscolatura liscia.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia Adulti:

La posologia è generalmente una fiala al giorno, iniettata per via intramuscolare Eccezionalmente, in casi gravi (coliche), si possono somministrare due iniezioni al giornoAlternativamente è possibile combinare una fiala con altre forme di Diclofenac, fino ad un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg.

Diclofenac Sodico BIL non dovrebbe essere somministrato per più di due giorni; se necessario, il trattamento può essere continuato con diclofenac sodico in compresse o supposte.

Anziani:

la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Popolazione pediatrica:

L’uso i.v. e i.m. non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti.

Modo di somministrazione

L’iniezione intramuscolare deve essere effettuata in profondità nel quadrante supero-esterno della natica.In casi gravi (coliche), si possono somministrare due iniezioni al giorno (una in ciascuna natica), separate da un intervallo di alcune ore.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, al sodio metabisolfito o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Insufficienza cardiaca congestizia conclamata (classe II-IV dell’ NYHA), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale.

Ulcera gastrica o duodenale attiva, sanguinamento o perforazione.

Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedente- terapia con FANS. Ulcera peptica attiva o ulcera peptica/emorragia recidivante (due o più episodi distinti ulcerazione o sanguinamento accertati).

Ultimo trimestre di gravidanza. (vedi paragrafo 4.6)

Grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale e grave insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4)

Come altri antinfiammatori non steroidei (FANS), diclofenac è anche controindicato in pazienti nei quali si sono verificati, dopo assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, attacchi asmatici, orticaria o riniti acute.

Il prodotto non è indicato nei bambini al di sotto dei 14 anni.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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oni Generali

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi.

(vedere sezione 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).

L’uso di Diclofenac Sodico BIL in concomitanza conaltri FANS sistemici, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2deve essere evitato a causa dell’assenza di qualsisi evidenza che dimostri un effetto sinergico benefico e per il potenziale effetto additivo degli effetti indesiderati.

E’ richiesta cautela per l’utilizzo negli anziani per motivi medici di base. In particolare per gli anziani fragili e per quelli con basso peso corporeo si raccomanda l’utilizzo della più bassa dose efficace.

Come con altri FANS, possono in rari casi verificarsi anche reazioni allergiche, incluse le reazioni anafilattiche/anafilattoidi senza precedente somministrazione del farmaco.Come gli altri FANS Diclofenac potrebbe mascherare i segnali ed i sintomi di infezioni dovuti alle sue proprietà farmacodinamiche.

Come altri farmaci antinfiammatori non steroidei, diclofenac può mascherare i segni ed i sintomi di un’infezione a causa delle sue proprietà farmacodinamiche.

DICLOFENAC SODICO BIL contiene glicole propilenico, alcol benzilico, sodio metabisolfito

Il sodio metabisolfito presente nella soluzione per iniezione può scatenare isolate gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.

Il prodotto non deve essere somministrato ai bimbi prematuri ed ai neonati. L’alcool benzilico (ogni fiala da 3 ml contiene 120 mg di alcol benzilico) può causare reazioni tossiche ed anafilattoidi nei bambini fino a 3 anni di età.

Effetti gastrointestinali

Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione che possono essere fatali, sono riportate durante il trattamento con tutti i FANS, incluso Diclofenac e possono avvenire in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali. Questi hanno generalmente conseguenze più gravi negli anziani. Se si manifestano emorragie gastrointestinali o ulcerazioni in pazienti che assumono Diclofenac, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta.

Come con tutti i FANS, incluso diclofenac, è obbligatoria una stretta sorveglianza medica e particolare cautela deve essere usata nel prescrivere Diclofenac a pazienti con sintomi indicativi di disordini gastrointestinali (GI) o con una storia indicativa di ulcerazioni gastriche o intestinali, sanguinamento o perforazione (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di sanguinamento GI è più alto con dosi aumentate di FANS e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione. Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse, soprattutto sanguinamento gastrointestinale e perforazione che possono essere fatali.

Per ridurre il rischio di tossicità GI in pazienti con una storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani il trattamento dovrebbe essere iniziato e mantenuto con la più bassa dose efficace.

L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. (vedere paragrafo 4.5).

Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. E’ raccomandata cautela ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi per via sistemica, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedere paragrafo 4.5).

Anche in pazienti con colite ulcerosa o morbo di Crohn deve essere esercitata una stretta sorveglianza medica e cautela poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).

Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Diclofenac Sodico BIL il trattamento deve essere sospeso.

Effetti epatici

Una stretta sorveglianza medica è richiesta quando si prescrive Diclofenac a pazienti con insufficienza epatica poiché tali condizioni possono essere esacerbate.

Come per gli altri FANS, con diclofenac il valore di uno o più enzimi epatici potrebbe aumentare. Durante il trattamento prolungato con Diclofenac è indicato un regolare monitoraggio della funzionalità epatica come misura

precauzionale. Se gli esami relativi alla funzionalità epatica permangono alterati o peggiorano, se i segni clinici od i sintomi consistenti di malattia epatica peggiorano o se insorgono altre manifestazioni (es. eosinofilia, rash), il trattamento con Diclofenac deve essere interrotto. Un’epatite con l’uso di diclofenac può verificarsi senza sintomi prodromici.

Particolare cautela deve essere posta nell’uso di Diclofenac nei pazienti con porfiria epatica, in quanto il Diclofenac potrebbe scatenare un attacco.

Effetti renali

Poiché in associazione alla terapia con FANS, incluso diclofenac, sono stati riportati ritenzione di fluidi ed edema è richiesta particolare cautela in pazienti con insufficienza cardiaca o renale, in pazienti con storia di ipertensione arteriosa, negli anziani, nei pazienti in trattamento concomitante con diuretici o medicinali che alterino significativamente la funzione renale e in quei pazienti con deplezione sostanziale del volume extracellulare per qualsiasi causa. Per esempio prima o dopo interventi di chirurgia maggiore (vedere paragrafo 4.3). Il monitoraggio della funzione renale è raccomandato come misura precauzionale per l’uso di diclofenac in questi casi. L’interruzione della terapia è normalmente seguita da un ritorno alle condizioni pre-trattamento.

Effetti cutanei

Molto raramente, in associazione con l’uso di FANs (vedi paragrafo 4.8), sono state riportate gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, inclusa dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio per queste reazioni: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Diclofenac Sodico BIL deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni mucosali o altri segni di ipersensibilità.

Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.

Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di diclofenac, specialmente ad alti dosaggi (150 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus).

I pazienti che presentano significativi fattori di rischio di eventi cardiovascolari (ad es., ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con diclofenac solo dopo attenta considerazione.

Dato che i rischi cardiovascolari del diclofenac possono aumentare con la dose e la durata dell’ esposizione, si devono usare la minima durata possibile e la minima dose giornaliera efficace. La risposta alla terapia e la necessità del miglioramento dei sintomi devono essere rivalutate periodicamente.

I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cardiovascolare devono essere trattati con diclofenac soltanto dopo attenta valutazione.

Effetti ematologici

Durante trattamenti prolungati con diclofenac, come con altri FANS, sono raccomandati controlli della crasi ematica.

Come altri FANs, il Diclofenac può temporaneamente inibire l’aggregazione piastrinica. I pazienti con difetti dell’emostasi devono essere attentamente monitorati.

Asma pre-esistente

In pazienti con asma, riniti allergiche stagionali, tumefazione (= rigonfiamento) della mucosa nasale (per es. polipi nasali), malattie ostruttive polmonari croniche o infezioni croniche del tratto respiratorio (specialmente se collegate a sintomi come da riniti allergiche), reazioni tipiche dei FANS come peggioramenti dell’asma (chiamate intolleranze agli analgesici/ asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria sono più frequenti che in altri pazienti. Perciò speciali precauzioni sono raccomandate in tali pazienti (prontezza all’emergenza). Ciò è applicabile anche ai pazienti che sono allergici ad altre sostanze, per es. con reazioni cutanee, prurito od orticaria.

E’ raccomandata speciale cautela quando Diclofenac viene utilizzato per via parenterale in pazienti con asma bronchiale in quanto i sintomi possono essere esacerbati.

Diclofenac Sodico BIL non può essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico. Inoltre, superati i primi due giorni di terapia, sarebbe opportuno passare all’impiego di preparazioni di uso non parenterale, che, pur offrendo qualitativamente gli stessi effetti collaterali, sono meno inclini ad indurre reazioni gravi. L’eventuale impiego delle fiale per un più prolungato periodo di trattamento è consentito solo negli ospedali e case di cura.

L’uso di Diclofenac Sodico BIL, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.

La somministrazione di diclofenac sodico dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.

Tenere il farmaco fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Le seguenti interazioni includono quelle osservate con diclofenac in compresse gastroresistenti e/o altre formulazioni farmaceutiche di diclofenac.

Litio:
se somministrato in concomitanza, il diclofenac può elevare le concentrazioni plasmatiche di litio. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di litio.

E’ sconsigliabile la contemporanea somministrazione di diclofenac e sali di litio in quanto ciò può dar luogo ad un aumento della litiemia.

Digossina: se somministrato in concomitanza, il diclofenac può elevare le concentrazioni plasmatiche di digossina, ma in tali casi non sono stati ancora osservati segni clinici di sovradosaggio. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di digossina.

Diuretici ed agenti antipertensivi:

Come gli altri FANS l’uso concomitante di Diclofenac con diuretici o altri farmaci antiipertensivi (es. beta-bloccanti, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE inibitori), inibitori

dell’ angiotensina II) può causare una diminuzione del loro effetto antiipertensivo.

In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co- somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono Diclofenac Sodico BIL in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela ed i pazienti, soprattutto anziani, devono ricevere il monitoraggio periodico della loro pressione sanguigna.

I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente, in particolare per i diuretici e gli ACE inibitori a causa di un aumentato rischio di nefrotossicità

Il trattamento concomitante con farmaci risparmiatori di potassio può essere associato con aumento dei livelli sierici di potassio che devono essere quindi monitorati frequentemente (vedere paragrafo 4.4)

Diversi antinfiammatori non steroidei possono inibire l’attività dei diuretici e potenziare l’effetto dei diuretici potassio-risparmiatori, rendendo necessario il controllo dei livelli sierici di potassio.

Altri FANS e Corticosteroidi
: l’uso concomitante di diclofenac e di altri antinfiammatori non steroidei sistemici o corticosteroidi può aumentare l’incidenza di effetti indesiderati gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4); rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale.

Anticoagulanti e Agenti antiaggreganti:

si raccomanda cautela in quanto la somministrazione contemporanea potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4). I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere sezione 4.4 ).

Sebbene dai dati delle sperimentazioni cliniche non vi sia alcuna indicazione di un’influenza di diclofenac sull’effetto degli anticoagulanti, ci sono state isolate segnalazioni di un aumentato rischio di emorragia in pazienti riceventi diclofenac in concomitanza con anticoagulanti. Per questi pazienti si raccomanda quindi un attento monitoraggio.

Come altri FANS il Diclofenac ad alte dosi può temporaneamente inibire l’aggregazione piastrinica.

Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): la concomitante somministrazione di FANS sistemici, incluso il diclofenac, può aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4 "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso").

Antidiabetici: gli studi clinici hanno dimostrato che il diclofenac può essere somministrato insieme ad antidiabetici orali senza che ne influenzi l’effetto clinico. Tuttavia, sono stati riportati casi isolati di effetto sia ipo- sia iperglicemizzante, con la necessità di modificare la posologia degli agenti antidiabetici somministrati durante il trattamento con diclofenac. Per questo motivo, in caso di terapia concomitante, si raccomanda come misura precauzionale il monitoraggio dei livelli ematici di glucosio.

Metotrexate: Diclofenac può inibire la liberazione tubulare renale di methotrexate aumentandone i livelli. E’ raccomandata cautela in caso di somministrazione di FANS, incluso diclofenac 24 ore prima o dopo un trattamento con metotrexate poichè le concentrazioni ematiche di methotrexate e di conseguenza la tossicità di questa sostanza possono aumentare.

Ciclosporina: per il suo effetto sulle prostaglandine renali, il diclofenac, come altri FANS, può aumentare la nefrotossicità della ciclosporina. Pertanto, il diclofenac va somministrato a dosaggi inferiori a quelli che sarebbero utilizzati in pazienti non in terapia con ciclosporina.

Antibatterici chinolonici: sono stati segnalati casi isolati di convulsioni, probabilmente dovuti all’uso concomitante dei chinoloni e dei FANS.

Fenitoina: Quando si utilizza fenitoina insieme a diclofenac, si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina dovuto al fatto che se ne aspetta un aumento.

Colestipolo e colestiramina: questi agenti possono indurre un ritardo o una diminuzione dell’assorbimento di diclofenac.Perciò si raccomanda di somministrare diclofenac almeno un’ora prima o 4 – 6 ore dopo la somministrazione di colestipolo e colestiramina.

Potenti inibitori di CYP2C9: Si raccomanda cautela quando si prescrive il diclofenac insieme a potenti inibitori del CYP2C9 (come sulfinpirazone e voriconazolo); ciò potrebbe portare ad un incremento significativo delle concentrazioni plasmatiche di picco e dell’esposizione al diclofenac, dovuti all’inibizione del metabolismo dello stesso.

Anche se largamente legato alle proteine, Diclofenac Sodico BIL non interferisce per esempio con il legame proteico di: salicilati, tolbutamide, prednisolone. Inoltre non aumenta l’effetto ipoglicemizzante di: tolbutamide, biguanidi, glibenclamide e non influenza negativamente il metabolismo del glucosio in diabetici e soggetti sani.

La contemporanea somministrazione di antinfiammatori non steroidei sistemici può aumentare la manifestazione di effetti collaterali.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Sebbene nell’uomo non siano mai stati segnalati casi di malformazioni di alcun tipo, si raccomanda di non somministrare il diclofenac nei primi tre mesi di gravidanza, in ragione di un eventuale rischio teratogeno.

Gravidanza

L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’ 1%, fino a circa l’1,5 %. E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Diclofenac Sodico BIL non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

Se Diclofenac Sodico BIL è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta più basse possibile e la durata del trattamento più breve possibili.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a :

tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e

ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo – idroamnios;

la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento

del travaglio

Conseguentemente, Diclofenac Sodico BIL è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Allattamento

Come altri FANS, il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Pertanto, Diclofenac non deve essere somministrato durante l’allattamento per evitare effetti indesiderati nel lattante.

Fertilità

Come per altri FANS, l’uso di Diclofenac può alterare la fertilità femminile e non è raccomandato in donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione di Diclofenac in donne che abbiano difficoltà di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull’infertilità

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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I pazienti nei quali si fossero verificati disturbi della visione, capogiri, vertigini, sonnolenza o altri disturbi del sistema nervoso centrale con l’uso di Diclofenac dovrebbero astenersi dal guidare veicoli o utilizzare macchinari

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni avverse (Tabella 1) sono elencate per frequenza, le prime sono quelle più frequenti, adoperando la seguente convenzione: molto comune

: (>1/10); comune (≥1/100, <1/10); non commune (≥1/1,000, <1/100); raro (≥1/10,000, <1/1,000); molto raro (<1/10,000); non note non possono essere stimate dai dati disponibili.

I seguenti effetti indesiderati includono sia quelli riportati dopo terapia a breve termine che a lungo termine

Table 1

Malattie del sistema emolinfopoietico

Molto raro Trombocitopenia, leucopenia, anemia (inclusa anemia emolitica e aplastica),
agranulocitosi.
Disturbi del sistema
immunitario
Raro Molto raro Ipersensibilità, reazioni anafilattiche e anafilattoidi (incluse ipotenzione e shock).
Edema angioneurotico (incluso edema
del viso).
Disturbi psichiatrici
Molto raro Disorientamento, depressione, insonnia, incubi, irritabilità, reazioni
psicotiche.
Patologie del sistema
nervoso
Comune Raro Molto raro Cefalea, capogiri.
Sonnolenza.
Parestesie
, compromissione della memoria, convulsioni, ansietà, tremori, meningite asettica, alterazioni del
gusto, accidenti cerebrovascolari.
Patologie dell’ occhio
Molto raro Disturbi della visone, visione offuscata,
diplopia.
Malattie dell’orecchio e del
labirinto
Comune
Molto raro
Vertigini.
Tinnito, peggioramento dell’udito.
Patologie cardiache
Molto raro Palpitazioni, dolore al torace , insufficienza cardiaca, infarto del
miocardio.
Patologie vascolari
Raro Ipertensione, vasculite.
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Raro
Molto raro
Asma (inclusa dispnea).
Polmonite.
Patologie gastrointestinali
Comune Raro
Molto raro
Nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, flatulenza, anoressia.
Gastrite, emorragia gastrointestinale, ematemesi, diarrea emorragica, melena, ulcera gastrointestinale (con o senza sanguinamento o perforazione).
Colite (incluse coliti emorragiche ed
aggravamento di coliti ulcerative o morbo di Crohn) , stitichezza, stomatiti (incluse stomatiti ulcerative), glossite, malattie esofagee, stenosi intestinali
diaframmatiche, pancreatiti.
Patologie epatobiliari
Comune Raro Molto raro Aumento delle transaminasi Epatiti, ittero, disturbi epatici.
Epatiti fulminanti, necrosi epatica,
insufficienza epatica.
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune Raro Molto raro Esantema.
Orticaria.
Eruzioni bollose, eczema, eritema, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (syndrome di Lyell), dermatiti esfoliative, perdita di capelli, reactioni di fotosensibilità, porpora, porpora
allergica, prurito.
Patologie renali ed urinarie
Molto raro Insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria, sindrome nefrosica, nefriti
interstiziali, necrosi papillare renale.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede
di somministrazione
Comune
Raro
Reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, indurimento del sito di iniezione.
Edema, irritazione al sito di applicazione
Necrosi al sito di iniezione.
Infezioni ed infestazioni
Molto raro Ascesso al sito di iniezione.

Sperimentazioni cliniche e dati epidemiologici indicano in modo coerente un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio, infarto miocardico o ictus) associati all’ uso di diclofenac, soprattutto ad alte dosi (150 mg/di) e al trattamento a lungo termine (per controindicazioni e avvertenze speciali e precauzioni d’ impiego vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

“Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza”.

04.9 Sovradosaggio

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Non esiste un tipico quadro clinico risultante da un sovradosaggio di diclofenac. Il sovradosaggio può causare sintomi quali vomito, emorragia gastrointestinale, diarrea, capogiri, tinnito o convulsioni. Nel caso di avvelenamento significativo sono possibili insufficienza renale acuta e danni epatici.

Misure terapeutiche

Il trattamento dell’avvelenamento acuto da FANS, incluso diclofenac, consiste essenzialmente in misure di supporto e trattamento sintomatico. In caso di complicazioni come ipotensione, insufficienza renale, convulsioni, disturbi gastrointestinali e depressione respiratoria dovrebbero essere adottate le misure di supporto e trattamento sintomatico.

Terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o emoperfusione, non sono probabilmente di aiuto nell’eliminare i FANS, incluso diclofenac, a causa del loro elevato legame alle proteine plasmatiche e del loro notevole metabolismo.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Farmaci antinfiammatori ed antireumatici; derivati dell’acido acetico e sostanze correlate; codice ATC: M01AB05

Ha proprietà analgesiche, antipiretiche e antinfiammatorie.

Analgesia: allevia il dolore di media e forte entità. La potenza analgesica di una dose giornaliera da 75 a 150 mg è pari a quella esercitata da indometacina (75- 150 mg), acido acetilsalicilico (3-5 g).

Flogosi e infiammazione: si è dimostrato almeno pari all’indometacina nel migliorare i parametri di efficacia clinica in corso di artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrosi, reumatismo extrarticolare, stati dolorosi da flogosi di origine extra-reumatica e post-traumatica, a dosi da 75 a 150 mg al di. Il meccanismo d’azione si esplica, in parte, nell’inibizione competitiva e irreversibile della biosintesi delle prostaglandine, e, in parte, nell’inibizione degli enzimi lisosomiali.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Assorbimento per os: completo. Picco dei livelli serici: entro due ore. Legame proteico: 99,7% (albumine).

Biotrasformazione

Metabolismo: epatico, 40% biotrasformato nel primo passaggio epatico.

La biotrasformazione del diclofenac sodico coinvolge parzialmente il meccanismo di glicuronazione della molecola come tale, ma principalmente si ha un’idrossilazione singola o multipla seguita dalla glicuronazione.

Eliminazione

Eliminazione: 2/3 renale, 1/3 biliare (metaboliti glicuronoconiugati).

Dopo circa 20 minuti dall’iniezione intramuscolare di 75 mg di diclofenac sodico, si ottiene il principale picco di concentrazione plasmatica, 2,5 µg/ml (8 µmol/l).

La concentrazione plasmatica è dose dipendente.

L’area sotto la curva (AUC), determinata dopo iniezione i.m., è circa due volte più estesa rispetto ad una stessa dose somministrata per via orale o rettale, in quanto, quando somministrata per queste ultime vie, subisce l’effetto di primo passaggio.

Il profilo farmacocinetico rimane immodificato anche dopo somministrazioni ripetute. Non vi sono fenomeni di accumulo se si osservano gli intervalli raccomandati tra una dose e l’altra.

Il diclofenac penetra nei fluidi sinoviali, dove si misurano i massimi di concentrazione 2-4 ore dopo la comparsa del picco plasmatico. Il t1/2 apparente per l’eliminazione dai fluidi sinoviali è di 3-6 ore.

Tuttavia, dopo solo 4 o 6 ore le concentrazioni del principio attivo sono già più alte nei fluidi sinoviali che nel plasma e rimangono più alte fino a 12 ore.

Circa il 60% della dose somministrata viene escreta con le urine sotto forma di metabolita; meno dell’1% viene escreto come sostanza immodificata.

La parte rimanente della dose somministrata viene escreta con la bile e con le feci.

Non vi sono differenze rilevanti nell’assorbimento, metabolismo escrezione del farmaco età-dipendenti.

Nei pazienti con insufficienza renale, se viene osservato il normale schema posologico, non si verifica accumulo del principio attivo immodificato dopo somministrazione di una singola dose.

Con valori di clearance della creatinina < 10 ml/minuto, i livelli plasmatici teorici allo steady-state dei metaboliti sono circa 4 volte più alti rispetto ai soggetti normali. Tuttavia, i metaboliti sono eliminati attraverso la bile.

In caso di insufficienza epatica (epatiti croniche, cirrosi non scompensate), la cinetica ed il metabolismo del diclofenac sono gli stessi dei pazienti senza disturbi epatici.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicità: DL50 nel topo per os: 1300 mg/kg, dopo 48 ore; 231 mg/kg dopo 15 gg; DL50 nel ratto per os: 1500 mg/kg dopo 48 ore; 233 mg/kg dopo 15 gg; DL 50 nella cavia per os: 1250 mg/kg dopo 48 ore. La tossicità cronica nei trattamenti per os di 90 giorni nel ratto (dosi di 0,5 e 2 mg/kg/die) è risultata praticamente nulla. Dosi di 5 e 15 mg/kg/die, somministrate per os nella scimmia Rhesus, non hanno indotto segni di tossicità.

Analgesia: test all’acido acetico nel ratto: DE50 = 2,5 mg/kg p.o. Antipiressia: test della febbre da lievito nel ratto: 0,5 mg/kg p.o. Infiammazione: edema da carragenina nel ratto: DE50 = 2,1 mg/kg p.o.

Indice terapeutico analgesia DL50 / DE50: 88 Indice terapeutico infiammazione DL50 / DE50: 50

Non vi sono ulteriori informazioni sui dati preclinici altre a quelle già riportate in altre parti di questo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (vedere 4.6).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Glicole propilenico, alcol benzilico, sodio metabisolfito, acqua per preparazioni iniettabili.

06.2 Incompatibilità

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Nessuna.

06.3 Periodo di validità

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A confezionamento integro: 5 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura non superiore a 25°C, nel contenitore originale, al riparo dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Fiala di vetro trasparente, serigrafata con anello di prerottura. Confezione da 5 fiale da 75 mg/3 ml.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Le fiale sono a pre-rottura; non occorre la limetta.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Biologici Italia Laboratories S.r.L. – Via F. Serpero, 2 – 20060 Masate (MI)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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soluzione iniettabile per uso intramuscolare” 5 fiale 3 ml

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: Agosto 1999

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-