Omeboix
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Omeboix: ultimo aggiornamento pagina: 18/01/2022 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Omeboix 10 mg capsule gastroresistenti, rigide Omeboix 20 mg capsule gastroresistenti, rigide
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
10 mg: Ogni capsula contiene 10 mg di omeprazolo. 20 mg: Ogni capsula contiene 20 mg di omeprazolo.
Eccipiente(i) con effetto noto: 10 mg: Ogni capsula contiene approssimativamente 18,80 – 21,50 mg di saccarosio.
20 mg: Ogni capsula contiene approssimativamente 37,60 – 43,01 mg di saccarosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Capsula gastroresistente, rigida (capsula gastroresistente).
10 mg: capsule di gelatina dura di colore bianco opaco misura n.4 (approssimativamente 14,6 mm) con stampato “OM 10”, contenente granuli sferici.
20 mg: capsula di gelatina dura di colore bianco opaco misura n.3 (approssimativamente 16,1 mm) con stampato “OM 20”, contenente granuli sferici.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Omeboix è indicato per:
Adulti
Trattamento delle ulcere duodenali
Prevenzione delle recidive di ulcere duodenali
Trattamento delle ulcere gastriche
Prevenzione delle recidive di ulcere gastriche
Eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) nell’ulcera peptica in associazione a terapia antibiotica appropriata Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS
Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio Trattamento dell’esofagite da reflusso
Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata
Trattamento della malattia sintomatica da reflusso gastro-esofageo
Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison
Bambini di età superiore a 1 anno e con peso corporeo ≥ 10 kg
Trattamento dell’esofagite da reflusso
Trattamento sintomatico del bruciore di stomaco e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo Bambini e adolescenti di età superiore ai 4 anni
Trattamento dell’ulcera duodenale causata da H. pylori, in associazione a terapia antibiotica
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
Trattamento delle ulcere duodenali
La dose raccomandata nei pazienti con ulcera duodenale attiva è Omeboix 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione dell’ulcera si ottiene entro due settimane dall’inizio del trattamento. Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente durante il trattamento prolungato per altre due settimane. Nei pazienti con ulcera duodenale scarsamente responsiva, si raccomanda la somministrazione di Omeprazolo 40 mg una volta al giorno e consente generalmente di ottenere la cicatrizzazione in quattro settimane.
Prevenzione delle recidive di ulcere duodenali
Per la prevenzione delle recidive di ulcera duodenale in pazienti negativi per H. pylori o quando l’eradicazione di H. pylori non è possibile, la dose raccomandata è Omeboix 20 mg una volta al giorno. In alcuni pazienti può essere sufficiente una dose giornaliera di 10 mg. In caso di insuccesso terapeutico, la dose può essere aumentata a 40 mg.
Trattamento delle ulcere gastriche
La dose raccomandata è Omeboix 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione si ottiene entro quattro settimane dall’inizio del trattamento. Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente durante il trattamento prolungato per altre quattro settimane. Nei pazienti con ulcera gastrica scarsamente responsiva, si raccomanda la somministrazione di Omeprazolo 40 mg una volta al giorno, che consente generalmente di ottenere la cicatrizzazione in otto settimane.
Prevenzione delle recidive di ulcere gastriche
Per la prevenzione delle recidive nei pazienti con ulcera gastrica scarsamente responsiva, la dose raccomandata è Omeboix 20 mg una volta al giorno. Se necessario, si può aumentare la dose ricorrendo a Omeprazolo 40 mg una volta al giorno.
Eradicazione di H. pylori nell’ulcera peptica Per l’eradicazione dell’H. pylori, la selezione degli antibiotici deve essere basata sulla tolleranza individuale al farmaco del paziente e deve essere intrapresa in funzione degli schemi terapeutici nazionali, regionali e locali e delle linee guida vigenti.
Omeboix 20 mg + claritromicina 500 mg + amoxicillina 1.000 mg, ciascun medicinale due volte al giorno per una settimana, o Omeboix 20 mg + claritromicina 250 mg (in alternativa 500 mg) + metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), ciascun medicinale due volte al giorno per una settimana o Omeprazolo 40 mg una volta al giorno con amoxicillina 500 mg e metronidazolo 400 mg (o 500 mg o tinidazolo 500 mg), entrambi tre volte al giorno per una settimana.
Per ciascuno dei regimi terapeutici, se il paziente dovesse risultare ancora positivo per H. pylori, la terapia può essere ripetuta.
Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS
Per il trattamento delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS, la dose raccomandata è Omeboix 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione si ottiene entro quattro settimane dall’inizio del trattamento. Nei pazienti non completamente guariti dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente prolungando il trattamento per altre quattro settimane.
Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio Per la prevenzione delle ulcere gastriche o duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio (età > 60 anni, e con una anamnesi di ulcere gastriche o duodenali, anamnesi di sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore) la dose raccomandata è Omeboix 20 mg una volta al giorno.
Trattamento dell’esofagite da reflusso
La dose raccomandata è Omeboix 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti la cicatrizzazione si raggiunge entro quattro settimane dall’inizio del trattamento. Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate dopo il primo ciclo di trattamento, la cicatrizzazione si ottiene generalmente prolungando il trattamento per altre quattro settimane.
Nei pazienti con esofagite grave, si raccomanda la somministrazione di Omeprazolo 40 mg una volta al giorno, per ottenere la cicatrizzazione generalmente in otto settimane.
Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata
Per la gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite da reflusso cicatrizzata, la dose raccomandata è Omeboix 10 mg una volta al giorno. Se necessario, si può aumentare la dose ricorrendo a Omeprazolo 20-40 mg una volta al giorno.
Trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo sintomatica
La dose raccomandata è Omeboix 20 mg una volta al giorno. I pazienti possono rispondere adeguatamente alla dose di 10 mg al giorno, pertanto deve essere preso in considerazione un aggiustamento individuale della dose.
Se non viene raggiunto il controllo sintomatico dopo quattro settimane di trattamento con Omeboix 20 mg al giorno, si consiglia un ulteriore accertamento clinico.
Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison
Nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison la dose deve essere aggiustata individualmente e il trattamento proseguito fino a quando clinicamente indicato. La dose iniziale raccomandata è Omeboix 60 mg al giorno. Tutti i pazienti con malattia grave, che avevano risposto scarsamente alle altre terapie, hanno mantenuto un controllo efficace e in più del 90% dei pazienti il controllo è stato mantenuto con dosi di Omeboix tra 20 e 120 mg/die. Quando la dose giornaliera di Omeboix è superiore a 80 mg, la dose deve essere suddivisa in due somministrazioni giornaliere.
Popolazione pediatrica
Bambini di età superiore a 1 anno e con peso corporeo ≥ 10 kg Trattamento dell’esofagite da reflusso
Trattamento sintomatico del bruciore di stomaco e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo Le raccomandazioni posologiche sono le seguenti:
Età | Peso | Posologia | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
≥ 1 anno di | 10-20 | 10 mg una volta | al | giorno. La dose | può essere | |
età | kg |
aumentata fino a necessario |
20 | mg una volta al | giorno, se | |
≥ 2 anni di | > | 20 | 20 mg una volta | al | giorno. La dose | può essere |
età | kg |
aumentata fino a necessario |
40 | mg una volta al | giorno, se |
Esofagite da reflusso: Il periodo di trattamento è di 4-8 settimane.
Trattamento sintomatico del bruciore di stomaboe del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastro-esofageo: Il trattamento ha una durata di 2-4 settimane. Se non viene raggiunto il controllo sintomatico dopo 2–4 settimane, il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti.
Bambini di età superiore ai 4 anni ed adolescenti
Trattamento dell’ulcera duodenale causata da H. pylori Nella scelta della terapia di associazione appropriata devono essere prese in considerazione le linee guida regionali,nazionali e locali ufficiali riguardanti la resistenza batterica, la durata del trattamento (più comunemente 7 giorni, ma talvolta fino a 14 giorni) e l’uso appropriato degli antibiotici.
Il trattamento deve essere effettuato sotto il controllo di uno specialista. Le raccomandazioni posologiche sono le seguenti:
Peso | Posologia |
---|---|
15-30 kg |
Associazione con due antibiotici: Omeboix 10 mg, amoxicillina 25 mg/kg di peso corporeo e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo, somministrati insieme due volte al giorno per una settimana. |
31-40 kg |
Associazione con due antibiotici: Omeboix 20 mg, amoxicillina 750 mg e claritromicina 7,5 mg/kg di peso corporeo, somministrati insieme due volte al giorno per una settimana. |
> 40 kg |
Associazione con due antibiotici: Omeboix 20 mg, amoxicillina 1 g e claritromicina 500 mg, somministrati insieme due volte al giorno per una settimana. |
Pazienti con compromissione renale
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti con compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica, una dose giornaliera di 10–20 mg può essere sufficiente (vedere paragrafo 5.2).
Anziani (> 65 anni)
Nei pazienti anziani non è necessario aggiustare la dose (vedere paragrafo 5.2).
Modo di somministrazione
Si raccomanda di prendere le capsule di Omeboix al mattino, preferibilmente a digiuno, ingerite intere con mezzo bicchiere d’acqua. Le capsule non devono essere masticate o frantumate.
Per i pazienti con difficoltà a deglutire e per i bambini che possono bere o deglutire cibi semisolidi I pazienti possono aprire la capsula e deglutire il contenuto con mezzo bicchiere di acqua, oppure mescolato con liquidi leggermente acidi come ad esempio succhi di frutta o purea di mela o acqua non gasata. I pazienti devono essere informati che in questi casi la dispersione deve essere ingerita immediatamente (o entro 30 minuti) e deve essere sempre mescolata appena prima di berla. Risciacquare il fondo con mezzo bicchiere di acqua e berne il contenuto.
In alternativa i pazienti possono sciogliere la capsula in bocca e deglutire i granuli contenuti con mezzo bicchiere d’acqua. I granuli gastroresistenti non devono essere masticati.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi, ai benzimidazoli sostituiti o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
Omeprazolo come altri inibitori di pompa protonica (IPP), non deve essere somministrato in concomitanza a nelfinavir (vedere paragrafo 4.5).
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
In presenza di alcuni sintomi d’allarme (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa in quanto la risposta sintomatica alla terapia potrebbe ritardare una corretta diagnosi.
La co-somministrazione di atazanavir e inibitori di pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l’associazione di atazanavir e inibitore di pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico (ad es. carica virale) in associazione con un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di omeprazolo non deve superare i 20 mg.
Omeprazolo, cosi come tutti i medicinali acido-soppressivi, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischi per ridotto assorbimento di vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine.
Omeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All’inizio o alla fine del trattamento con omeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un’interazione tra clopidogrel e omeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione è incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di omeprazolo e clopidogrel.
Ipomagnesiemia
È stata riferita ipomagnesiemia grave nei pazienti trattati con inibitori di pompa protonica (IPP) come l’omeprazolo per almeno tre mesi e nella maggior parte dei casi per un anno. Possono verificarsi manifestazioni gravi di ipomagnesiemia come spossatezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare ma queste possono avere un esordio insidioso ed essere trascurate. Nella maggior parte dei pazienti interessati, l’ipomagnesiemia è migliorata dopo la sostituzione del magnesio e l’interruzione del PPI.
Per i pazienti per i quali si prevede un trattamento prolungato o che assumono IPP con digossina o farmaci che possono causare ipomagnesiemia (ad es. diuretici), i professionisti sanitari devono considerare l’opportunità di misurare i livelli di magnesio prima dell’inizio del trattamento con IPP e periodicamente durante il trattamento.
Rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale
Gli inibitori di pompa protonica, particolarmente se utilizzati ad alte dosi e per periodi di tempo prolungati (>1 anno), possono determinare un modesto aumento del rischio di frattura dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, in particolare nell’anziano o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono accrescere il rischio generale di frattura del 10-40%. Parte di questo aumento può essere dovuto ad altri fattori di rischio.
I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere assistenza secondo le attuali linee guida cliniche e devono ricevere un apporto adeguato di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)
Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Omeboix. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con esami di laboratorio
Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Omeboix deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
Alcuni bambini con malattie croniche possono richiedere un trattamento a lungo termine benché questo non sia raccomandato.
Omeboix contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o deficit di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Il trattamento con inibitori di pompa protonica può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter e, in pazienti ospedalizzati, anche di Clostridium difficile (vedere paragrafo 5.1).
Come in tutti i trattamenti a lungo termine, specialmente se la durata del trattamento è superiore a 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare controllo.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Effetti di omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi
Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH
L’assorbimento di principi attivi dipendente dal pH gastrico può essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidità intragastrica durante il trattamento con omeprazolo.
Nelfinavir, atazanavir
I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir diminuiscono in caso di co- somministrazione di omeprazolo.
La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto l’esposizione media di nelfinavir di circa il 40% e ha ridotto l’esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 75–90%. L’interazione può anche coinvolgere l’inibizione del CYP2C19.
La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4).
La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell’esposizione di atazanavir. L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo sull’esposizione all’atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) e atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione di circa il 30% dell’esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno.
Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg/die) e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodisponibilità della digossina. La tossicità della digossina è stata raramente riportata. Tuttavia si raccomanda cautela nell’utilizzo di alti dosaggi di omeprazolo in pazienti anziani. Pertanto il monitoraggio terapeutico della digossina deve essere aumentato.
I risultati ottenuti da studi condotti su soggetti sani hanno dimostrato un’interazione farmacocinetica (PK)/farmacodinamica (PD) tra clopidogrel (dose di carico 300 mg seguita da una dose di mantenimento 75 mg/die) e omeprazolo (80 mg/die somministrati per via orale) che ha comportato una riduzione dell’esposizione al metabolita attivo di clopidogrel in media del 46% e una ridotta inibizione massima dell’aggregazione piastrinica (indotta da ADP) in media del 16 % .
Sono stati segnalati dati inconsistenti provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di questa interazione farmacocinetica/farmacodinamica dell’omeprazolo in termini di eventi cardiovascolari maggiori. In via prudenziale, l’uso concomitante di omeprazolo e clopidogrel deve essere scoraggiato (vedere paragrafo 4.4).
Altri principi attivi
L’assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazolo è significativamente ridotto e pertanto l’efficacia clinica può essere compromessa. L’uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato.
Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19
L’omeprazolo è un moderato inibitore del suo principale enzima metabolizzante, il CYP2C19. Pertanto, il metabolismo di principi attivi concomitanti metabolizzati anch’essi dal CYP2C19 può essere diminuito e l’esposizione a queste sostanze a livello sistemico aumentata. Esempi di tali farmaci sono R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo, diazepam e fenitoina.
Omeprazolo, somministrato alla dose di 40 mg in volontari sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l’AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26% e uno dei suoi metaboliti rispettivamente del 29% e del 69%.
Si raccomanda un monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l’inizio del trattamento con omeprazolo e, se si rende necessario un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento della dose quando si termina il trattamento con omeprazolo.
Meccanismo non noto
La somministrazione concomitante di omeprazolo e saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di saquinavir fino a circa il 70% con una buona tollerabilità in pazienti HIV-positivi.
È stato segnalato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. È necessario aumentare il monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimus e della funzionalità renale (clearance della creatinina) e, se necessario, il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato.
Quando somministrato insieme a inibitori di pompa protonica, in alcuni pazienti è stato segnalato un aumento dei livelli di metotressato. Nella somministrazione del metotressato ad alte dosi può essere necessario considerare una sospensione temporanea dell’omeprazolo.
Effetti di altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo
Inibitori del CYP2C19 e/o CYP3A4
Poiché omeprazolo è metabolizzato da CYP2C19 e CYP3A4, i principi attivi notoriamente inibitori del CYP2C19 o del CYP3A4 (come la claritromicina e il voriconazolo) possono aumentare i livelli sierici di omeprazolo, diminuendone la velocità di metabolizzazione. La co-somministrazione di voriconazolo determina un’esposizione più che raddoppiata ad omeprazolo. Poiché la somministrazione di dosi elevate di omeprazolo è stata ben tollerata, non è generalmente necessario alcun aggiustamento della dose di omeprazolo. Tuttavia, l’aggiustamento della dose deve essere preso in considerazione nei pazienti con grave compromissione epatica e nel caso di trattamento a lungo termine.
Induttori del CYP2C19 e/o CYP3A4
I principi attivi notoriamente induttori del CYP2C19 o del CYP3A4 o di entrambi (come rifampicina ed erba di S. Giovanni, l’iperico) possono determinare una diminuzione dei livelli sierici di omeprazolo aumentandone la velocità di metabolizzazione
04.6 Gravidanza e allattamento
I risultati di tre studi epidemiologici prospettici (più di 1000 esiti di pazienti esposti) indicano assenza di effetti indesiderati di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Omeprazolo può essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
L’ omeprazolo è escreto nel latte materno ma è improbabile che possa avere effetti sul lattante quando somministrato in dosi terapeutiche.
Fertilità
Gli studi sugli animali con la miscela racemica di omeprazolo, somministrata per via orale non indicano effetti sulla fertilità.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
È improbabile che Omeboix possa influenzare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Possono verificarsi reazioni avverse al farmaco come capogiri e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8). Se ne soffrono, i pazienti non devono guidare o utilizzare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Gli effetti indesiderati più comuni (1-10% dei pazienti) sono cefalea, dolore addominale, costipazione, diarrea, flatulenza, nausea/vomito.
Tabella delle reazioni avverse tabulate
Le seguenti reazioni avverse, identificate o sospette, sono state evidenziate durante gli studi clinici con omeprazolo e dopo la commercializzazione. In nessun caso è stata stabilita una correlazione con la dose di farmaco somministrata. Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla frequenza e al Sistema di Classificazione per Organo (SOC). Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: Molto comune (≥ 1/10), Comune (≥ 1/100, < 1/10), Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), Molto raro (< 1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
SOC/frequen za |
Effetti indesiderati |
---|---|
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro: | Leucopenia, trombocitopenia |
Molto raro: | Agranulocitosi, pancitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro: |
Reazioni di ipersensibilità, ad es. febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Raro: | Iponatriemia |
Non nota: |
Ipomagnesiemia L’ipomagnesiemia grave può causare ipocalcemia L’ipomagnesiemia può anche essere associata a ipopotassiemia. |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune: | Insonnia |
Raro: | Agitazione, confusione, depressione |
Molto raro: | Aggressività, allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune: | Cefalea |
Non comune: | Capogiri, parestesia, sonnolenza |
Raro: | Alterazioni del gusto |
Patologie dell’occhio | |
Raro: | Visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Non comune: | Vertigine |
Patologie respiratorie, toracici e mediastiniche | |
Raro: | Broncospasmo |
Patologie gastrointestinali | |
Comune: |
Dolore addominale, costipazione, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, polipi della ghiandola fundica (benigni) |
Raro: |
Secchezza delle fauci, stomatite, candidosi gastrointestinale, |
Non noto: | Colite microscopica |
Patologie epatobiliari | |
Non comune: | Innalzamento dei valori degli enzimi epatici |
Raro: | Epatite con o senza itterizia |
Molto raro: |
Insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con epatopatia pre-esistente |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune: | Dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria |
Raro: | Alopecia, fotosensibilizzazione |
Molto raro: |
Eritema multiforme, Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (NET) |
Non nota: |
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Non comune: | Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale. |
---|---|
Raro: | Artralgia, mialgia |
Molto raro: | Debolezza muscolare |
Patologie renali e urinarie | |
Raro: | Nefrite interstiziale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Molto raro: | Ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
|
Non comune: | Malessere, edema periferico |
Raro: | Aumento della sudorazione |
Popolazione pediatrica
La sicurezza di omeprazolo è stata valutata in un totale di 310 bambini da 0 e i 16 anni di età affetti da malattia acido-correlata. Sono disponibili dati limitati a lungo termine relativi a 46 bambini che, durante uno studio clinico sull’esofagite erosiva grave, hanno ricevuto una terapia di mantenimento con omeprazolo fino a 749 giorni. Il profilo degli eventi avversi è risultato essere in genere lo stesso degli adulti sia nel trattamento sia a breve termine sia in quello a lungo termine. Non vi sono dati a lungo termine riguardanti gli effetti del trattamento con omeprazolo sulla pubertà e la crescita.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
04.9 Sovradosaggio
Sintomi
Sono disponibili informazioni limitate relative al sovradosaggio con omeprazolo nell’uomo. In letteratura vengono riportate dosi fino a 560 mg e sono stati occasionalmente segnalati casi di dosi orali singole sino ai 2400 mg di omeprazolo (120 volte la dose clinica abitualmente raccomandata). Sono stati segnalati nausea, vomito, capogiri, dolore addominale, diarrea e cefalea. In casi singoli sono stati anche descritti apatia, depressione e confusione.
I sintomi descritti sono stati transitori e non è stata riportata alcuna grave conseguenza. Con l’aumentare delle dosi la velocità di eliminazione non è cambiata (cinetica di primo ordine).
Trattamento
Il trattamento, se necessario, è sintomatico.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: inibitori di pompa protonica, sottogruppo terapeutico: farmaci per i disturbi acido-correlati, codice ATC: A02BC01 Meccanismo d’azione
L’ omeprazolo, una miscela racemica di due enantiomeri attivi, riduce la secrezione acida gastrica mediante un meccanismo di azione altamente specializzato. Omeprazolo è un inibitore specifico di pompa protonica a livello delle cellule parietali gastriche. Agisce rapidamente e promuove un controllo reversibile dell’inibizione della secrezione acida gastrica con una sola somministrazione giornaliera.
Omeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli intracellulari all’interno delle cellule parietali, dove inibisce la HK-ATPasi – pompa protonica. Questo effetto sulla’ ultima tappa del processo di formazione dell’acido gastrico è dose-dipendente e provoca un’inibizione altamente efficace della secrezione acida, sia di quella basale chedi quella stimolata, indipendentemente dallo stimolo utilizzato.
Effetti farmacodinamici
Tutti gli effetti farmacodinamici osservati sono dovuti all’attività di omeprazolo sulla secrezione acida.
Effetto sulla secrezione acida gastrica
La somministrazione orale di omeprazolo una volta al giorno premette una rapida ed efficace inibizione della secrezione acida gastrica diurna e notturna, che raggiunge il suo massimo effetto entro i primi 4 giorni di trattamento. Nei pazienti affetti da ulcera duodenale la somministrazione di 20 mg di omeprazolo ha mantenuto nelle 24 ore una riduzione media dell’80% dell’acidità intragastrica; 24 ore dopo la somministrazione di omeprazolo il picco di secrezione acida, dopo stimolazione con penta gastrina, risulta mediamente ridotto di circa il 70%.
La somministrazione orale di 20 mg di omeprazolo mantiene il pH intragastrico a valori ≥ 3 per un tempo medio di 17 ore su 24 nei pazienti con ulcera duodenale.
Come conseguenza della riduzione della secrezione acida e della acidità intragastrica, omeprazolo riduce/normalizza in modo dose-dipendente l’esposizione acida dell’esofago nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo.
L’inibizione della secrezione acida è correlata alla curva di concentrazione plasmatica/tempo (AUC) di omeprazolo e non alla reale concentrazione plasmatica in un determinato momento.
Non è stata osservata tachifilassi durante il trattamento con omeprazolo.
Effetto sull’H. pylori H. pylori è associato a ulcera peptica che comprende la ulcera duodenale e la ulcera gastrica. H. pylori è considerato il principale responsabile dello sviluppo di gastriti. H. pylori insieme alla secrezione acida gastrica rappresentano i fattori più importanti per lo sviluppo dell’ulcera peptica.
H. pylori è il fattore principale dello sviluppo della gastrite atrofica che è associata ad un aumentato rischio di sviluppare tumori gastrici.
L’eradicazione dell’H. pylori con omeprazolo e antimicrobici è associata ad un’elevata percentuale di cicatrizzazione e ad una remissione a lungo termine delle ulcere peptiche.
Le duplici terapie studiate hanno mostrato una minor efficacia rispetto alle triplici terapie. Tuttavia possono essere tenute in considerazione nel caso in cui l’ipersensibilità nota precluda l’utilizzo di una triplice combinazione.
Altri effetti correlati all’inibizione acida
Durante il trattamento a lungo termine è stato osservato un aumento della frequenza di comparsa di cisti ghiandolari gastriche che rappresentano la fisiologica conseguenza della pronunciata inibizione della secrezione acida. Dette formazioni sono di natura benigna e sembrano essere reversibili.
La diminuzione dell’acidità gastrica di qualsiasi origine, inclusa quella dovuta agli inibitori di pompa protonica, aumenta la carica batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l’acidità può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali quali per esempio da Salmonella e Campylobacter e, in pazienti ospedalizzati, anche di Clostridium difficile.
Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida. Anche la CgA aumenta a causa della ridotta acidità gastrica. Il livello aumentato di CgA può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.
Le prove disponibili pubblicate suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica devono essere sospesi tra i 5 giorni e le 2 settimane prima delle misurazioni della CgA. Questo per consentire ai livelli di CgA, che potrebbero essere falsamente elevati a seguito del trattamento con IPP, di tornare entro il range di riferimento.
Un numero di cellule ECL, possibilmente correlato agli aumentati livelli di gastrina sierica, è stato osservato in alcuni pazienti (bambini e adulti) durante il trattamento a lungo termine con omeprazolo. I risultati sono considerati privi di significato clinico.
Popolazione pediatrica
In uno studio non controllato condotto con bambini (da 1 a 16 anni di età) affetti da grave esofagite da reflusso, l’omeprazolo, a dosi da 0,7 a 1,4 mg/kg, ha migliorato il grado di esofagite nel 90% dei casi e ha ridotto in modo significativo i sintomi da reflusso. In uno studio in singolo cieco, bambini di età compresa tra 0 e 24 mesi affetti da esofagite da reflusso diagnosticata clinicamente sono stati trattati con 0,5, 1,0 o 1,5 mg omeprazolo/kg. La frequenza di episodi di vomito/rigurgito è diminuita del 50% dopo 8 settimane di trattamento, indipendentemente dalla dose.
Eradicazione dell’H. pylori nei bambini Uno studio clinico randomizzato in doppio cieco (studio di Héliot) ha stabilito che l’omeprazolo in associazione con due antibiotici (amoxicillina e claritromicina) risulta efficace e sicuro nel trattamento dell’infezione da H. pylori nei bambini dai 4 anni in su affetti da gastrite: tasso di eradicazione dell’H. pylori: 74,2% (23/31 pazienti) con omeprazolo + amoxicillina + claritromicina contro 9,4% (3/32 pazienti) con amoxicillina + claritromicina. Tuttavia, non è stato dimostrato un beneficio clinico per quanto riguarda i sintomi dispeptici. Questo studio non supporta informazioni relative ai bambini di età inferiore ai 4 anni.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
L’omeprazolo e il suo sale di magnesio sono sensibili all’ambiente acido e sono pertanto somministrati oralmente in forma di granuli gastroresistenti contenuti in capsule o compresse. L’assorbimento di omeprazolo è rapido, con livelli plasmatici massimi visibili circa 1-2 ore dopo la somministrazione della dose. L’assorbimento di omeprazolo avviene nell’intestino tenue e si completa generalmente entro 3-6 ore. L’assunzione concomitante di cibo non influisce sulla biodisponibilità del farmaco. La disponibilità sistemica (biodisponibilità) da una singola dose orale di omeprazolo è approssimativamente del 40%. Dopo somministrazioni giornaliere ripetute, la biodisponibilità aumenta a circa il 60%.
Distribuzione
Il volume di distribuzione apparente nei soggetti sani è di circa 0,3 l/kg di peso corporeo. Il 97% di omeprazolo si lega alle proteine plasmatiche.
Biotrasformazione
L’omeprazolo è completamente metabolizzato dal sistema del citocromo P450 (CYP). La maggior parte del metabolismo di omeprazolo è dipendente dalla forma polimorfica espressa dal CYP2C19, responsabile della formazione di idrossiomeprazolo che rappresenta il maggior metabolita plasmatico. La parte rimanente dipende da un’altra isoforma specifica, CYP3A4, responsabile della formazione di omeprazolo solfone. Come conseguenza dell’elevata affinità di omeprazolo per il CYP2C19, esiste una potenziale inibizione competitiva e interazione metabolica farmaco-farmaco tra omeprazolo e altri substrati del CYP2C19. Tuttavia, a causa della scarsa affinità per il CYP3A4, omeprazolo non ha la capacità di inibire il metabolismo di altri substrati del CYP3A4. Inoltre, omeprazolo non ha alcun effetto inibitore sui principali enzimi CYP.
Circa il 3% della popolazione caucasica e il 15-20% della popolazione asiatica presenta una carenza di funzionalità dell’enzima CYP2C19, venendo cosi definiti metabolizzatori lenti. In questi individui, probabilmente il metabolismo di omeprazolo è maggiormente catalizzato dal CYP3A4. Dopo somministrazioni ripetute di 20 mg di omeprazolo una volta al giorno, l’AUC media è risultata da 5 a 10 volte maggiore nei metabolizza tori lenti rispetto ai soggetti con un enzima CYP2C19 funzionante (metabolizzatori rapidi). Le concentrazioni plasmatiche massime presentavano valori da 3 a 5 volte superiori. Questi risultati non hanno implicazioni per la posologia di omeprazolo.
Eliminazione
L’emivita di eliminazione plasmatica di omeprazolo è in genere inferiore a un’ora sia dopo somministrazione giornaliera orale singola che ripetuta. Omeprazolo viene completamente eliminato dal plasma tra una dose e l’altra e non vi è quindi tendenza all’accumulo durante la somministrazione singola giornaliera. Circa l’80% di una dose orale di omeprazolo viene escreta nelle urine in forma di metaboliti, il rimanente si ritrova nelle feci proveniente primariamente dalla secrezione biliare.
L’AUC di omeprazolo aumenta dopo somministrazioni ripetute. Questo incremento è dose-dipendente e determina una relazione dose-AUC non lineare dopo somministrazione ripetuta. La dipendenza dal tempo e dalla dose è dovuta ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio e della clearance sistemica, causati probabilmente da una inibizione dell’enzima CYP2C19 da parte dell’omeprazolo e/o dei suoi metaboliti (ad es. il solfone).
Non è stato osservato alcun effetto dei metaboliti sulla secrezione acida gastrica.
Compromissione epatica
Nei pazienti con disfunzione epatica il metabolismo di omeprazolo risulta compromesso, con un conseguente aumento dell’AUC. Non è stata rilevata tendenza all’accumulo quando omeprazolo è stato somministrato una volta al giorno.
Compromissione renale
La farmacocinetica di omeprazolo, comprese la biodisponibilità sistemica e la velocità di eliminazione, non risultano alterate nei pazienti con ridotta funzionalità renale.
Anziani
La velocità di metabolismo dell’ omeprazolo risulta leggermente ridotta nei soggetti anziani (75-79 anni di età).
Popolazione pediatrica
Durante il trattamento di bambini a partire da 1 anno di età alle dosi raccomandate, sono state osservate concentrazioni plasmatiche comparabili a quelle degli adulti. Nei bambini di età inferiore ai 6 mesi, la clearance di omeprazolo è risultata ridotta, a causa della scarsa capacità di metabolizzazione di omeprazolo.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Nel corso di studi con omeprazolo condotti su ratti nell’arco di tutta la vita dell’animale, sono stati rilevati iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Tali modifiche sono il risultato di una elevata ipergastrinemia secondaria alla inibizione acida.
Simili osservazioni sono state ottenute in seguito al trattamento con H2- antagoinisti, inibitori di pompa protonica e dopo parziale resezione del fondo. Queste modifiche quindi non sono imputabili ad un effetto diretto di alcun singolo principio attivo.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Contenuto: Sfere di zucchero (saccarosio e amido di mais) Ipromellosa (E-464) Talco (E-553b) Titanio diossido (E-171) Fosfato di sodio diidrato (E-339 ii) Sodio laurilsolfato Polisorbato 80 Copolimero dell’acido metacrilico-etil acrilato Trietilcitrato (E-1505) Rivestimento della capsula Gelatina Titanio diossido (E-171) Inchiostro della stampa (ossido di ferro nero (E-172), idrossido di potassio e gommalacca)
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
Flacone: 3 anni Blister Al/Al: 18 mesi Blister PVC-PVDC/Al: 2 anni
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Flacone: Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.
Blister Al/Al: Conservare a temperatura inferiore a 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Blister PVC-PVDC/Al 20 mg : Conservare a temperatura inferiore a 30°C. Conservare nella confezione originale, per proteggere il medicinale dall’umidità.
Blister PVC-PVDC/Al 10 mg: Conservare a temperatura inferiore a 25°C. Conservare nella confezione originale, per proteggere il medicinale dall’umidità.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Flacone in HDPE bianco con tappo a vite a chiusura ermetica provvisto di capsula essiccante: 14, 28, 90 e 100 capsule.
Blister Al/Al: 14 e 28 capsule.
Blister PVC-PVDC/Al: 14, 28, 30 e 100 capsule.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Esteve Pharmaceuticals, S.A. Passeig de la Zona Franca, 109 08038 Barcellona, Spagna
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
047056078 – "10 mg capsule rigide gastroresistenti " 14 capsule in flacone HDPE
047056080 – "10 mg capsule rigide gastroresistenti " 28 capsule in flacone HDPE
047056092 – "10 mg capsule rigide gastroresistenti " 90 capsule in flacone HDPE
047056104 – "10 mg capsule rigide gastroresistenti " 100 capsule in flacone HDPE
047056054 – "10 mg capsule rigide gastroresistenti " 14 capsule in blister AL/AL
047056066 – "10 mg capsule rigide gastroresistenti " 28 capsule in blister AL/AL
047056015 – “10 mg capsule rigide gastroresistenti” 14 capsule in blister PVC/PVDC/Al
047056027 – “10 mg capsule rigide gastroresistenti” 28 capsule in blister PVC/PVDC/Al
047056039 – “10 mg capsule rigide gastroresistenti” 30 capsule in blister PVC/PVDC/Al
047056041 – “10 mg capsule rigide gastroresistenti” 100 capsule in blister PVC/PVDC/Al
047056179 – "20 mg capsule rigide gastroresistenti " 14 capsule in flacone HDPE
047056181 – "20 mg capsule rigide gastroresistenti " 28 capsule in flacone HDPE
047056193 – "20 mg capsule rigide gastroresistenti " 90 capsule in flacone HDPE
047056205 – "20 mg capsule rigide gastroresistenti " 100 capsule in flacone HDPE
047056155 – "20 mg capsule rigide gastroresistenti " 14 capsule in blister AL/AL
047056167 – "20 mg capsule rigide gastroresistenti " 28 capsule in blister AL/AL
047056116 – “20 mg capsule rigide gastroresistenti” 14 capsule in blister PVC/PVDC/Al
047056128 – “20 mg capsule rigide gastroresistenti” 28 capsule in blister PVC/PVDC/Al
047056130 – “20 mg capsule rigide gastroresistenti” 30 capsule in blister PVC/PVDC/Al
047056142 – “20 mg capsule rigide gastroresistenti” 100 capsule in blister PVC/PVDC/Al
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 28/12/2021