Risedronato pensa 5 mg: Scheda Tecnica del Farmaco

Risedronato pensa 5 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Risedronato pensa 5 mg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Risedronato Pensa 30 mg compresse rivestite con film.

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa rivestita con film contiene 30 mg di risedronato sodico (equivalenti a 27,8 mg di acido risedronico).

Eccipienti con effetto noto:

Ogni compressa rivestita con film contiene 123,1 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compresse rivestite con film.

Compresse rivestite con film, rotonde, da bianche a biancastre, di diametro 9,1 mm, con “J” impresso su un lato e “30” sull’altro.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento della malattia ossea di Paget.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

La dose giornaliera raccomandata per gli adulti è di una compressa da 30 mg per via orale per 2 mesi. Se si considera necessario ripetere il trattamento (almeno due mesi dopo il primo trattamento), può essere prescritto un nuovo trattamento con lo stesso dosaggio e la stessa durata del trattamento precedente.

Popolazioni speciali

Anziani: non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio in quanto la biodisponibilità, la distribuzione e l’eliminazione nei soggetti anziani (> 60 anni) si sono rivelate simili a quelle nei soggetti più giovani.

Danno renale: non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata. L’uso di risedronato sodico è controindicato nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Popolazione pediatrica: l’uso di Risedronato sodico non è raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni di età a causa dell’insufficienza di dati sulla sua efficacia e sicurezza (vedere anche paragrafo 5.1).

Metodo di somministrazione

L’assorbimento di Risedronato Pensa 30 mg è influenzato dall’assunzione di cibo quindi, per assicurarne un assorbimento adeguato, i pazienti devono assumere Risedronato Pensa 30 mg:

al mattino prima della colazione: almeno 30 minuti prima del primo cibo, medicinale o bevanda del giorno (eccezione fatta per l’acqua liscia).

Nel caso particolare che la somministrazione prima della colazione non sia possibile, Risedronato Pensa 30 mg può essere assunto ogni giorno alla stessa ora, tra i pasti o alla sera attenendosi strettamente alle seguenti istruzioni, per garantire che Risedronato Pensa 30 mg sia assunto a stomaco vuoto:

tra i pasti:nessun cibo, prodotto medicinale o bevanda (ad eccezione dell’acqua liscia) deve essere assunto 2 ore prima né 2 ore dopo la somministrazione di Risedronato Pensa 30 mg.

alla sera:Risedronato Pensa 30 mg deve essere assunto almeno 2 ore dopo l’ultimo cibo, prodotto medicinale o bevanda della giornata (eccezione fatta per l’acqua liscia). Risedronato Pensa 30 mg deve essere assunto almeno 30 minuti prima di coricarsi.

Nel caso di omissione occasionale di una dose,Risedronato Pensa 30 mg può essere assunto al mattino prima della colazione, tra i pasti o alla sera come descritto nelle istruzioni sopra riportate.

La compressa deve essere deglutita intera e non sciolta o masticata. Per favorire il transito esofageo della compressa, assumere Risedronato Pensa 30 mg con un bicchiere di acqua liscia (≥ 120 ml) mantenendo il busto in posizione eretta. Dopo aver ingerito la compressa è necessario che i pazienti evitino di coricarsi per 30 minuti (vedere paragrafo 4.4).

I medici devono prendere in considerazione la somministrazione di supplementi di calcio e vitamina D nel caso l’apporto dietetico degli stessi non sia adeguato, particolarmente poiché il turnover osseo è molto elevato nella malattia di Paget.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 30 ml/min).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Alimenti, bevande (eccezione fatta per l’acqua di rubinetto) e prodotti medicinali contenenti cationi polivalenti (quali calcio, magnesio, ferro e alluminio) interferiscono con l’assorbimento dei bisfosfonati e non devono essere assunti contemporaneamente a risedronato sodico (vedere paragrafo 4.5). Per raggiungere l’efficacia desiderata, è necessario attenersi strettamente alle istruzioni sulla somministrazione (vedere paragrafo 4.2).

I bisfosfonati sono stati associati a esofagiti, gastriti, ulcere esofagee e ulcere gastroduodenali. Si deve quindi prestare la massima attenzione:

nei pazienti con anamnesi positiva per disturbi all’esofago che provocano un ritardo del transito esofageo o dello svuotamento gastrico, come restringimento o acalasia.

nei pazienti incapaci di mantenere il busto eretto per almeno 30 minuti dal momento in

cui assumono la compressa.

quando il risedronato viene somministrato a pazienti con disturbi, in corso o di recente insorgenza, a carico dell’esofago o dell’apparato gastrointestinale superiore (incluso l’esofago di Barrett).

I medici devono sottolineare ai pazienti l’importanza di prestare attenzione alle istruzioni sulla somministrazione e fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea. I pazienti devono essere informati che in caso di sviluppo di sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o comparsa/aggravamento di bruciori di stomaco, devono rivolgersi tempestivamente ad un medico.

È necessario correggere l’ipocalcemia prima dell’inizio della terapia con Risedronato Pensa 30 mg. È inoltre necessario correggere altri disturbi del metabolismo minerale e osseo (quali disfunzione paratiroidea, ipovitaminosi D) quando si inizia la terapia con Risedronato Pensa 30 mg.

L’osteonecrosi della mandibola, generalmente associata a estrazione dentale e/o a infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mandibola è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con bisfosfonati orali.

Prima di iniziare il trattamento con i bisfosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive.

Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mandibola durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola.

Il giudizio clinico del medico trattante deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.

È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l’uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell’osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l’uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L’eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell’orecchio, tra cui infezioni croniche dell’orecchio.

Fratture atipiche del femore

Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore sono state segnalate durante la terapia con bisfosfonati, soprattutto in pazienti sottoposti a

riferire ogni dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e i pazienti che presentino tali sintomi devono essere sottoposti ad indagine per frattura incompleta del femore.

appena sotto il piccolo trocantere a poco sopra la svasatura sovracondiloidea.

Queste fratture si verificano dopo un trauma minimo o nullo e alcuni pazienti riferiscono dolore alla coscia o all’inguine spesso associato a reperti per imaging da fratture da stress, settimane o mesi prima di presentare una frattura completa del femore. Le fratture sono spesso bilaterali, quindi il femore controlaterale dovrebbe essere esaminato in pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale. È stata segnalata inoltre una lieve guarigione di queste fratture.

L’interruzione della terapia con bisfosfonati nei pazienti con sospetta frattura atipica del femore deve essere considerata, ferma restando una valutazionedel paziente sulla base di una analisi individuale del rischio beneficio.

Durante il trattamento con bisfosfonati ai pazienti deve essere raccomandato di

trattamento a lungo termine per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o lievemente oblique, possono verificarsi in qualsiasi punto lungo il femore da

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non sono stati condotti studi sulle interazioni con altri medicinali, tuttavia negli studi clinici non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti con altre specialità medicinali.

L’assunzione contemporanea di medicinali contenenti cationi polivalenti (es. calcio, magnesio, ferro e alluminio) interferisce con l’assorbimento di risedronato sodico (vedere paragrafo 4.4).

Il risedronato sodico non è metabolizzato a livello sistemico, non induce gli enzimi del citocromo P-450 e ha un basso legame per le proteine.

Fertilitá, gravidanza e allattamento

Non vi sono dati sufficienti sull’uso di risedronato sodico in donne in gravidanza. Gli studi effettuati sugli animali hanno dimostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale nell’essere umano non è noto. Studi condotti su animali indicano che una piccola quantità di risedronato sodico passa nel latte materno.

Risedronato sodico non deve essere somministrato in gravidanza o in donne che allattano al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Risedronato Pensa 30 mg esercita un effetto trascurabile o nullo sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Il risedronato è stato studiato in studi clinici di fase III che hanno coinvolto più di 15.000 pazienti.

La maggioranza degli effetti indesiderati riscontrati nel corso degli studi clinici è stata di grado lieve o moderato e di solito non ha richiesto l’interruzione della terapia.

Gli effetti indesiderati verificatisi durante gli studi clinici di fase III nelle donne con osteoporosi postmenopausale trattate fino a 36 mesi con risedronato alla dose di 5 mg/die (n

= 5020) o con placebo (n = 5048) e considerati possibilmente o probabilmente correlati al risedronato, sono elencati utilizzando la seguente definizione (l’incidenza verso placebo è indicata tra parentesi): molto comuni (≥1/10); comuni (≥1/100; <1/10); non comuni (≥1/1.000; <1/100); rari (≥1/10.000; <1/1.000); molto rari (<1/10.000).

Patologie del sistema nervoso:

Comuni: cefalea (1,8% vs. 1,4%)

Patologie dell’occhio:

Non comuni: irite*

Patologie gastrointestinali:

Comuni: stipsi (5,0% vs. 4,8%), dispepsia (4,5% vs. 4,1%), nausea (4,3% vs. 4,0%), dolore

addominale (3,5% vs. 3,3%), diarrea (3,0% vs. 2,7%)

Non comuni: gastrite (0,9% vs. 0,7%), esofagite (0,9% vs. 0,9%), disfagia (0.4% vs.0,2%),

duodenite (0,2% vs. 0,1%), ulcera esofagea (0,2% vs. 0,2%)

Rari: glossite (< 0,1% vs. 0,1%), stenosi esofagea (< 0,1% vs. 0,0%).

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

Comuni: dolore muscoloscheletrico (2,1% vs. 1,9%).

Esami diagnostici:

Rari: anormalità nei test di funzionalità epatica*

* Nessuna incidenza rilevante negli studi clinici di fase III nell’osteoporosi; la frequenza è basata sui dati di effetti indesiderati/laboratorio/rechallenge provenienti da studi clinici precedenti.

In una sperimentazione clinica di fase III nei pazienti affetti da morbo di Paget per la valutazione di risedronato vs. etidronato (61 pazienti in ciascun gruppo) sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati aggiuntivi, considerati dagli sperimentatori possibilmente o probabilmente correlati al farmaco (incidenza superiore per risedronato che per etidronato):artralgia (9,8% vs. 8,2%); ambliopia, apnea, bronchite, colite, lesione corneale, crampi alle gambe, vertigini, secchezza oculare, sindrome influenzale, ipocalcemia, miastenia, neoplasia, nicturia, edema periferico, dolore osseo, dolore toracico, rash, sinusite, tinnito, e calo ponderale (tutti a 1,6% vs. 0,0%).

Parametri di laboratorio:in alcuni pazienti sono state osservate delle iniziali diminuzioni a carattere lieve, transitorio e asintomatico dei livelli sierici di calcio e fosfato.

Durante l’esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni:

Frequenza rara: Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa alla classe dei bisfosfonati).

Molto raro: osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati).

Frequenza non nota:

Patologie dell’occhio:

irite, uveite

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

osteonecrosi della .

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

reazioni cutanee e di ipersensibilità, compresi angioedema, rash generalizzato, orticaria e reazioni cutanee bollose, di cui alcune gravi inclusi casi isolati di sindrome di Stevens Johnson, di necrolisi epidermica tossica e vasculite leucocitoclastica.

perdita di capelli e/o peli.

Disturbi del sistema immunitario:

reazioni anafilattiche.

Patologie epatobiliari:

gravi patologie epatiche. Nella maggior parte dei casi riportati i pazienti erano in trattamento anche con altri prodotti noti per indurre patologie epatiche.

Segnalazione di reazioni avverse sospette

La segnalazione di reazioni avverse sospette dopo l’autorizzazione del medicinale è importante. Questa consente un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Gli operatori sanitari sono tenuti a segnalare eventuali reazioni avverse sospette attraverso il sistema di farmacovigilanza nazionale.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono disponibili dati sul trattamento di casi di sovradosaggio con risedronato sodico. In caso di sovradosaggio estremo, si possono prevedere diminuzioni del calcio sierico.Alcuni di questi pazienti possono anche presentare segni e sintomi di ipocalcemia. Si devono somministrare latte o antiacidi contenenti magnesio, calcio o alluminio per legare il risedronato sodico e ridurne l’assorbimento. In casi di sovradosaggio, è possibile prendere in considerazione una lavanda gastrica al fine di eliminare il risedronato sodico non assorbito.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Gruppo farmaco-terapeutico: bisfosfonati Codice ATC: M05 BA07

Meccanismo d’azione

Il risedronato sodico è un piridinilbisfosfonato che si fissa all’idrossiapatite dell’osso e inibisce il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti. Il turnover osseo viene ridotto mentre l’attività osteoblastica e la mineralizzazione ossea vengono mantenute.

Efficacia clinica e sicurezza

Malattia ossea di Paget

Nel programma di sviluppo clinico risedronato sodico 30 mg è stato studiato nei pazienti con malattia di Paget. In seguito a trattamento con risedronato sodico 30 mg,30 mg/die per 2 mesi si è osservato che:

la fosfatasi alcalina sierica risultava normalizzata nel 77% dei pazienti, rispetto all’11% nel gruppo di controllo (etidronato 400 mg/die per 6 mesi).Sono state inoltre osservate riduzioni significative nei livelli urinari di idrossiprolina/creatinina e deossipiridinolina/creatinina.

esami radiografici al basale e dopo 6 mesi di trattamento dimostravano una diminuzione delle lesioni osteolitiche nello scheletro appendicolare e assiale, non si osservavano nuove fratture.

La risposta osservata era simile nei pazienti con malattia di Paget indipendentemente dai trattamenti ricevuti in passato per la malattia o dalla gravità della malattia stessa.

Il 53% dei pazienti seguiti per 18 mesi dall’inizio di un singolo ciclo di trattamento con risedronato sodico 30 mg della durata di 2 mesi, rimaneva nella remissione biochimica.

In una sperimentazione di confronto in donne affette da osteoporosi postmenopausale trattate con una dose prima della colazione o con una dose in altri momenti della giornata, l’aumento della densità minerale ossea della colonna vertebrale lombare è risultato statisticamente più elevato con la dose assunta prima della colazione.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia del risedronato sodico sono state valutate con uno studio di 3 anni (uno studio della durata di un anno, randomizzato, in doppio cieco, placebo controllato, multicentrico, a gruppi paralleli, seguito da due anni di studio in aperto) condotto su pazienti pediatrici con età compresa tra 4 e meno di 16 anni con osteogenesi imperfetta da lieve a moderata. In questo studio, ai pazienti con peso compreso tra 10 e 30 kg è stato somministrato risedronato alla dose di 2.5 mg giornalieri e ai pazienti con peso superiore di 30 kg è stato somministrato risedronato alla dose 5 mg giornalieri.

Al termine della fase di un anno, randomizzata, in doppio cieco, placebo controllata, è stato evidenziato un aumento statisticamente significativo della DMO della colonna lombare nel gruppo trattato con risedronato rispetto al gruppo placebo; tuttavia nel gruppo trattato con risedronato è stato evidenziato un numero maggiore di fratture, pari ad almeno 1 nuova frattura vertebrale morfometrica (identificata mediante RX), rispetto al gruppo placebo.

Durante il periodo di un anno in doppio cieco, la percentuale di pazienti che ha riportato fratture cliniche è stata del 30,9% nel gruppo trattato con risedronato e del 49% nel gruppo placebo.

Nel periodo di studio in aperto quando tutti i pazienti riceveranno risedronato (dal 12° mese al 36° mese), sono state riportate fratture cliniche dal 65,3% di pazienti inizialmente randomizzati nel gruppo placebo e dal 52,9% di pazienti inizialmente randomizzati nel

gruppo risedronato. Complessivamente, i risultati non supportano l’uso di risedronato sodico in pazienti pediatrici con un’osteogenesi imperfetta da lieve a moderata.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

L’assorbimento di una dose orale è relativamente rapido (tmax ~1 ora) ed è indipendente dalla dose nell’ambito dei dosaggi studiati (da 2,5 a 30 mg). La biodisponibilità orale della compressa è mediamente dello 0,63% e diminuisce quando il risedronato sodico viene somministrato con il cibo. La biodisponibilità è risultata simile in uomini e donne.

Distribuzione

Il volume di distribuzione medio allo steady state nell’essere umano è di 6,3 l/kg. La frazione di farmaco legata alle proteine del plasma è ca. del 24%.

Biotrasformazione

Non vi è evidenza che il risedronato sodico venga metabolizzato a livello sistemico.

Eliminazione

Circa metà della dose assorbita viene eliminata attraverso le urine entro 24 ore, mentre l’85% di una dose somministrata per via endovenosa viene eliminata nelle urine dopo 28 giorni. La clearance renale media è 105 ml/min e la clearance totale media è 122 ml/min, la differenza è probabilmente attribuibile alla clearance dovuta all’adsorbimento sull’osso. La clearance renale non è dipendente dalla concentrazione ed esiste una relazione lineare tra la clearance renale e la clearance della creatinina.

Il risedronato sodico non assorbito viene eliminato immodificato attraverso le feci. Dopo somministrazione orale la curva concentrazione-tempo mostra tre fasi di eliminazione con un’emivita terminale di 480 ore.

Popolazioni particolari Pazienti anziani

Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Nel corso degli studi tossicologici condotti sui ratti e sui cani, sono stati osservati effetti epatotossici del risedronato sodico dose dipendenti, principalmente come aumento degli enzimi, con alterazioni istologiche nel ratto. La rilevanza clinica di queste osservazioni non è nota. Tossicità testicolare è comparsa nel ratto e nel cane per esposizioni considerate superiori all’esposizione terapeutica nell’essere umano. Nei roditori è stata spesso notata comparsa di irritazione dose-dipendente alle vie aeree superiori. Effetti simili sono stati segnalati con altri bisfosfonati. Effetti sul tratto respiratorio inferiore sono stati osservati in studi a lungo termine sui roditori, tuttavia la rilevanza clinica di questi risultati non è chiara. Negli studi di tossicità riproduttiva con esposizioni prossime a quelle cliniche, sono state osservate variazioni dell’ossificazione a livello sternale e/o cranico nei feti dei ratti trattati e ipocalcemia e mortalità nelle femmine trattate che hanno partorito. Non vi è alcuna prova di teratogenesi alla dose di 3,2 mg/kg/die nel ratto e a quella di 10 mg/kg/die nel coniglio, sebbene i dati siano disponibili solo su un numero limitato di conigli.

La tossicità materna ha impedito lo studio di dosi maggiori. Gli studi sulla genotossicità e sulla carcinogenesi non hanno mostrato alcun rischio particolare per l’essere umano.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa: lattosio monoidrato

cellulosa microcristallina crospovidone

magnesio stearato

Rivestimento: ipromellosa macrogol idrossipropilcellulosa

silice colloidale anidra titanio diossido E171

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in OPA-Al-PVC /alluminio in scatola di cartone. 14 o 28 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Pensa Pharma S.p.A. Via Ippolito Rosellini, 12 20124 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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041475043 “30MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM“ 14 compresse OPA-AL-PVC-AL

041475056 “30MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM“ 28 compresse OPA-AL-PVC-AL

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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16 aprile 2012

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-