Lerna: effetti collaterali e controindicazioni

Lerna: effetti collaterali e controindicazioni

Lerna 0,02 mg/3mg compresse rivestite con film (Drospirenone + Etinilestradiolo) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Contraccezione orale.

La decisione di prescrivere LERNA deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a LERNA e quello associato ad altri contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Lerna 0,02 mg/3mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Lerna 0,02 mg/3mg compresse rivestite con film ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Lerna 0,02 mg/3mg compresse rivestite con film, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Lerna 0,02 mg/3mg compresse rivestite con film: controindicazioni

I contraccettivi ormonali combinati (COC) non devono essere utilizzati nelle condizioni elencate di seguito. Qualora una delle condizioni si verifichi per la prima volta durante l’uso dei COC, il trattamento deve essere interrotto immediatamente.

ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Presenza o rischio di tromboembolia venosa (TEV)

Tromboembolia venosa – TEV in corso (con assunzione di anticoagulanti) o pregressa (ad es. trombosi venosa profonda [TVP] o embolia polmonare [EP])

Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia venosa, come resistenza alla proteina C attivata (incluso fattore V di Leiden), carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S

Intervento chirurgico maggiore con immobilizzazione prolungata (vedere paragrafo 4.4)

o Rischio elevato di tromboembolia venosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4)

Presenza o rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

Tromboembolia arteriosa – tromboembolia arteriosa in corso o pregressa (ad es. infarto miocardico) o condizioni prodromiche (ad es. angina pectoris)

o Malattia cerebrovascolare – ictus in corso o pregresso o condizioni prodromiche (ad es. attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA))

Predisposizione ereditaria nota o acquisita alla tromboembolia arteriosa, come iperomocisteinemia e anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante)

Precedenti di emicrania con sintomi neurologici focali

o Rischio elevato di tromboembolia arteriosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) o alla presenza di un fattore di rischio grave come:

diabete mellito con sintomi vascolari

ipertensione grave

dislipoproteinemia grave

patologie epatiche severe in atto o pregresse, fino al ritorno alla normalità dei valori della funzionalità epatica;

grave insufficienza renale o insufficienza renale acuta;

tumori del fegato (benigni o maligni) in atto o pregressi;

accertate o sospette neoplasie ormono-dipendenti (ad esempio, degli organi genitali o delle mammelle);

perdite ematiche vaginali non diagnosticate.

Lerna è controindicato per l’uso concomitante con i medicinali contenenti ombitasvir / paritaprevir / ritonavir e dasabuvir (vedere paragrafì 4.4 e 4.5).

Lerna 0,02 mg/3mg compresse rivestite con film: effetti collaterali

Per gravi effetti indesiderati nelle utilizzatrici di COC vedere anche il paragrafo 4.4.

Durante l’uso di LERNA sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati:

La tabella seguente riporta gli effetti indesiderati secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA (MedDRA SOC). Le frequenze sono basate su dati clinici. Si è utilizzato il termine più appropriato MedDRA per descrivere una determinata reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.

Effetti indesiderati che sono stati associati all’uso di LERNA come contraccettivo orale o nel trattamento di acne vulgaris moderata secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA e termini MedDRA

Classificazione per sistemi e organi
(versione MedDRA 9.1)
Comune (? 1/100
fino a
<1/10)
Non comune (? 1/1000 fino a <1/100) Raro (? 1/10000 fino a <1/1000) Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni e infestazioni candidiasi
Patologie del sistema emolinfopoietic o anemia, trombocitemia
Disturbi del sistema immunitario reazioni allergiche ipersensibilità
Patologie endocrine disturbo endocrino
Disturbi del metabolismo e della nutrizione aumento dell’appetito, anoressia, ipercaliemia, iponatriemia
Disturbi psichiatrici labilità emotiva depressione, nervosismo, sonnolenza, anorgasmia, insonnia
Patologie del sistema nervoso cefalea capogiri, parestesia vertigine, tremore
Patologie dell’occhio congiuntivite, secchezza oculare, disturbo oculare
Patologie cardiache tachicardia
Patologie vascolari emicrania, vene varicose, ipertensione flebite, disturbo vascolare, epistassi, sincope, Tromboembolia venosa (TEV), tromboembolia arteriosa (TEA)
Patologie gastrointestinali nausea dolore addominale, vomito, dispepsia, addome ingrossato, disturbo gastrointestinale, pienezza
flatulenza, gastrite, diarrea gastrointestinale, ernia iatale,
candidiasi orale, stipsi, secchezza della bocca
Patologie epatobiliari dolore biliare, colecistite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo acne, prurito, eruzione cutanea cloasma, eczema, alopecia, dermatite acneiforme, pelle secca, eritema nodoso, ipertricosi, disturbi della pelle, strie della pelle, dermatite da contatto, dermatite fotosensibile, noduli cutanei Eritema multiforme
Patologie del sistema muscoloschelet rico e del tessuto connettivo dolore alla schiena, dolore alle estremità, crampi muscolari
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella dolore al seno, metrorragi a*, amenorrea candidiasi vaginale, dolore pelvico, ingrossament o del seno, seno fibrocistico, sanguinament o uterino/vagina le*, secrezione genitale, vampate di calore, vaginite, patologia mestruale, dismenorrea, ipomenorrea, menorragia, secchezza vaginale, PAP test sospetto, riduzione della dispareunia, vulvovaginite, sanguinamento post- coitale, emorragia da interruzione, cisti mammaria, iperplasia mammaria, tumore della mammella,
polipo cervicale, atrofia endometriale, cisti ovariche, ingrossamento dell’utero
libido
Patologie sistemiche e condizioni relative alla
sede di
somministrazio ne
astenia, aumento della sudorazione, edema (generalizzato
, periferico, facciale)
malessere
Esami diagnostici aumento di peso diminuzione di peso

* i sanguinamenti irregolari di solito diminuiscono durante il trattamento continuato.

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4

Nelle utilizzatrici di COC sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati gravi, che sono discussi nel paragrafo 4.4

disturbi venosi tromboembolici;

disturbi arteriosi tromboembolici;

ipertensione;

tumori epatici;

presenza o aggravamento di condizioni per le quali l’associazione con l’uso di contraccettivi orali combinati non è dimostrata: morbo di Crohn, colite ulcerosa, epilessia, mioma uterino, porfiria, lupus eritematoso sistemico, herpes gravidico, corea di Sydenham, sindrome uremica emolitica, ittero colestatico;

cloasma;

disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere l’interruzione dei contraccettivi orali fino al ritorno alla normalità dei markers epatici;

nelle donne con angioedema ereditario, gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

La frequenza di diagnosi di tumore al seno è leggermente aumentata tra le utilizzatrici di contraccettivi orali combinati. Dato che il tumore al seno è raro nelle donne sotto i 40 anni di età, l’aumento è modesto in rapporto al rischio complessivo di tumore al seno. La correlazione con i contraccettivi orali combinati non è nota. Per ulteriori informazioni, vedere paragrafi 4.3 e 4.4.

Interazioni

Metrorragia e/o fallimento del contraccettivo possono derivare da interazioni di altri farmaci (induttori enzimatici) con i contraccettivi orali (vedere paragrafo 4.5).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Lerna 0,02 mg/3mg compresse rivestite con film: avvertenze per l’uso

e

Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di LERNA deve essere discussa con la donna.

In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di LERNA debba essere interrotto.

In caso di sospetta o confermata TEV o TEA, l’uso dei COC deve essere interrotto.

In caso si inizi una terapia con anticoagulanti, deve essere adottato un metodo contraccettivo alternativo adeguato, a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumarinici).

Patologie circolatorie

Rischio di tromboembolia venosa (TEV)

L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come LERNA può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più

basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a LERNA, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane.

Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre).

Si stima1 che su 10.000 donne che usano un COC contenente drospirenone, tra 9 e 12 svilupperanno una TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 62 donne che usano un COC contenente levonorgestrel.

In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post-parto.

La TEV può essere fatale nell’1-2% dei casi.

Numero di eventi di TEV per 10.000 donne in un anno

Queste incidenze sono state stimate dalla totalità dei dati degli studi epidemiologici, usando i rischi relativi per i diversi prodotti comparati con i COC contenenti levonorgestrel.

Valore mediano dell’intervallo 5-7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3-3,6 dei COC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso.

Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche.

Fattori di rischio di TEV

Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella).

LERNA è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi- benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

Tabella: Fattori di rischio di TEV

Fattore di rischio Commento
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC.
Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o traumi maggiori
Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio
In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso della pillola (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riutilizzarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità.
Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo.
Se LERNA non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.
Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni

Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite

superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa.

Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di

6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su “Fertilità, gravidanza e allattamento” vedere paragrafo 4.6).

Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare)

Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC.

I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere:

gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba;

dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando;

maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala.

I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere:

comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro o di respirazione accelerata;

tosse improvvisa che può essere associata a emottisi;

dolore acuto al torace;

stordimento grave o capogiri;

battito cardiaco accelerato o irregolare.

Alcuni di questi sintomi (come “mancanza di respiro” e “tosse”) sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie).

Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità.

Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.

Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di accidente cerebrovascolare (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.

Fattori di rischio di TEA

Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un accidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la tabella). LERNA è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi- benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

Tabella: Fattori di rischio di TEA

Fattore di rischio Commento
Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni
Fumo Alle donne deve essere consigliato di non
fumare se desiderano usare un COC.
Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso.
Ipertensione
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m2) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC.
Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata.
Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.

Sintomi di TEA

Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC.

I sintomi di accidente cerebrovascolare possono includere:

intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo;

improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione;

improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione;

improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi;

improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota;

perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni. Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA).

I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere:

dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;

fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco;

sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento;

sudorazione, nausea, vomito o capogiri;

estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro;

battiti cardiaci accelerati o irregolari.

Tumori

In alcuni studi epidemiologici è stato segnalato un aumentato rischio di cancro cervicale nelle utilizzatrici a lungo termine di contraccettivi orali combinati (> 5 anni), ma continua ad essere in discussione la misura in cui questo risultato è attribuibile agli effetti confondenti del comportamento sessuale e di altri fattori quali virus del papilloma umano (HPV).

Una meta-analisi di 54 studi epidemiologici ha riferito che esiste un rischio relativo lievemente superiore (RR = 1,24) di avere il cancro al seno diagnosticato nelle donne che attualmente usano COC. L’eccesso di rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni dopo la cessazione dell’uso dei contraccettivi orali combinati. Poiché il cancro al seno è raro nelle donne sotto i 40 anni di età, il numero superiore di diagnosi di cancro al seno nelle donne che usano o che hanno usato recentemente contraccettivi orali combinati è modesto in rapporto al rischio complessivo di cancro al seno. Questi studi non forniscono prova di nesso di causalità. La modalità osservata di aumento di rischio può essere dovuta ad una diagnosi precoce del cancro della mammella nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati, agli effetti biologici dei contraccettivi orali combinati o a una combinazione di entrambi. I tumori mammari diagnosticati nelle utilizzatrici tendono ad essere clinicamente meno avanzati rispetto ai tumori diagnosticati in donne che non ne avevano mai fatto uso.

In casi rari, nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati sono stati segnalati tumori epatici benigni e, ancor più raramente, tumori epatici maligni. In casi isolati, questi tumori hanno provocato emorragie intra-addominali pericolose per la vita. Nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati che presentano forte dolore nella parte alta dell’addome, ingrossamento epatico o segni indicativi di emorragia intraddominale, nella diagnosi differenziale deve essere presa in considerazione la possibilità che si tratti di un tumore epatico.

Con l’uso del dosaggio superiore di contraccettivi orali combinati (50 mcg etinilestradiolo) il rischio di cancro endometriale ed ovarico viene ridotto. Resta da confermare se ciò sia applicabile anche al dosaggio più basso.

Altre condizioni

La componente progestinica di LERNA è un antagonista dell’aldosterone con proprietà di risparmio del potassio. Nella maggior parte dei casi, non sono da attendersi aumenti dei livelli di potassio. Nel corso di uno studio clinico, tuttavia, in alcune pazienti con compromissione renale lieve o moderata e facenti uso concomitante di medicinali risparmiatori di potassio, i livelli di potassio sono risultati aumentati leggermente ma non significativamente

durante la somministrazione di drospirenone. Pertanto, in pazienti con insufficienza renale e valori basali di potassio sierico al di sotto del limite massimo, si raccomanda di controllare il potassio sierico nel primo ciclo di trattamento, in particolare nel caso di concomitante assunzione di medicinali risparmiatori di potassio. Vedere anche paragrafo 4.5.

Le donne con ipertrigliceridemia, o un’anamnesi familiare di tale malattia, possono essere esposte ad un aumentato rischio di pancreatite durante l’uso di contraccettivi orali combinati.

Benché in molte donne che assumono contraccettivi orali combinati sono stati segnalati piccoli aumenti della pressione sanguigna, aumenti clinicamente rilevanti sono rari. Solo in questi rari casi un’interruzione immediata dell’uso dei contraccettivi orali combinati è giustificata. Se durante l’uso di un contraccettivo orale combinato con preesistente ipertensione, i valori costantemente elevati di pressione arteriosa o un aumento significativo della pressione arteriosa non rispondono adeguatamente al trattamento anti- ipertensivo, il contraccettivo orale combinato deve essere sospeso. Ove ritenuto opportuno, l’uso dei contraccettivi orali combinati può essere ripreso qualora, a seguito di terapia anti-ipertensiva, siano stati ottenuti valori normali di pressione sanguigna.

Sia durante la gravidanza sia durante l’assunzione di contraccettivi orali combinati è stata segnalata la comparsa o l’aggravamento delle condizioni di seguito elencate, ma l’evidenza di una associazione con l’uso dei contraccettivi orali combinati non è conclusiva: ittero e/o prurito da colestasi, formazione di calcoli biliari, porfiria, lupus eritematoso sistemico, sindrome uremico- emolitica, corea di Sydenham, herpes gestationis, perdita dell’udito da otosclerosi.

Nelle donne con angioedema ereditario, gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere l’interruzione del trattamento con contraccettivi orali combinati finché i markers della funzionalità epatica non siano tornati nella norma. La ricomparsa di ittero colestatico e/o prurito connesso a colestasi già manifestatosi in gravidanza o durante un precedente trattamento con steroidi sessuali richiede l’interruzione del contraccettivo orale combinato.

Sebbene i contraccettivi orali combinati possono avere un effetto sulla resistenza periferica dell’insulina e sulla tolleranza al glucosio, non vi è alcuna prova della necessità di modificare il regime terapeutico nelle pazienti diabetiche che usano contraccettivi orali combinati a basso dosaggio (contenenti <0,05 mg di etinilestradiolo). Tuttavia, le donne diabetiche devono essere tenute sotto stretto controllo, in particolare nella fase iniziale di utilizzo di contraccettivi orali combinati.

E’ stato segnalato un aggravamento della depressione endogena, dell’epilessia, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa durante l’uso di COC. Occasionalmente può verificarsi cloasma, soprattutto nelle donne con un’anamnesi di cloasma gravidico. Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o ai raggi ultravioletti durante il trattamento con contraccettivi orali combinati.

L’umore depresso e la depressione sono effetti indesiderati ben noti dell’uso di contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.8). La depressione può essere grave ed è un noto fattore di rischio ben noto per il comportamento suicidario e il suicidio. Alle donne va consigliato di contattare il medico in caso di

cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se insorti poco dopo l’inizio del trattamento.

Esame/consulenza medica

Prima di iniziare o riprendere LERNA è necessario raccogliere una completa anamnesi medica (compresa quella familiare) ed escludere una gravidanza. Deve essere misurata la pressione sanguigna e deve essere eseguito un esame fisico, alla luce delle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e delle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a LERNA rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi.

La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

Le donne devono essere avvisate che i contraccettivi ormonali non proteggono contro le infezioni da HIV (AIDS) e altre patologie sessualmente trasmissibili.

Ridotta efficacia

L’efficacia dei contraccettivi orali combinati può essere ridotta in caso ad es. di mancata assunzione delle compresse attive (vedere paragrafo 4.2), o in caso di disturbi gastro-intestinali durante l’assunzione delle compresse attive (vedere paragrafo 4.2) o terapia concomitante (vedere paragrafo 4.5).

Ridotto controllo del ciclo

Con l’uso di contraccettivi orali combinati possono verificarsi sanguinamenti irregolari (spotting o emorragia da rottura), soprattutto durante i primi mesi di utilizzo. Pertanto, la valutazione di eventuale sanguinamento irregolare ha significato solo dopo un periodo di adattamento di circa tre cicli.

Se il sanguinamento irregolare persiste o si manifesta dopo cicli precedentemente regolari, devono essere valutate cause non ormonali ed adottare adeguate misure diagnostiche per escludere forme maligne o una gravidanza. Queste possono includere il raschiamento.

In alcune donne il sanguinamento da sospensione durante i giorni di assunzione delle compresse placebo può non verificarsi. Se il contraccettivo orale combinato è stato assunto secondo le indicazioni descritte nel paragrafo 4.2, è improbabile che l’utilizzatrice sia in stato di gravidanza. Tuttavia, se il contraccettivo orale combinato non è stato assunto in base a queste indicazioni prima della prima mancata mestruazione da sospensione, o se sono mancate due mestruazioni da sospensione, si deve escludere una gravidanza prima di proseguire l’uso del contraccettivo orale combinato.

Ogni compressa rosa di questo medicinale contiene 44 mg di lattosio monoidrato, ogni compressa bianca contiene 89,5 mg di lattosio anidro.

Aumenti di ALT

Durante gli studi clinici con pazienti trattati per infezioni da virus dell’epatite C (HCV) con i medicinali contenenti ombitasvir / paritaprevir / ritonavir e dasabuvir con o senza ribavirina, si sono verificati aumenti delle transaminasi (ALT) con valori superiori di 5 volte il limite superiore del valore normale (ULN), in modo significativamente più frequente nelle donne che fanno uso di farmaci contenenti etinilestradiolo come i contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafì 4.3 e 4.5).

Lerna contiene lattosio e sodio

Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè essenzialmente "senza sodio"


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco