Meloxicam Hex: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Meloxicam Hex

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Meloxicam Hex: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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MELOXICAM HEXAL 7,5 mg compresse MELOXICAM HEXAL 15 mg compresse

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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MELOXICAM HEXAL 7,5 mg compresse

Ogni compressa contiene 7,5 mg di meloxicam

Eccipienti con effetto noto: 40,7 mg di lattosio (come lattosio monoidrato) MELOXICAM HEXAL 15 mg compresse

Ogni compressa contiene 15 mg di meloxicam

Eccipienti con effetto noto: 81,5 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa.

MELOXAICAM HEXAL 7,5 mg compresse

Compresse di colore giallo pallido, di forma sferica, con linea di frattura centrale su un lato e superficie liscia sull’altro lato.

La linea di frattura è solo per facilitare la rottura e la deglutizione e non per dividere in dosi uguali.

MELOXAICAM HEXAL 15 mg compresse

Compresse di colore giallo pallido, di forma sferica, con linea di frattura centrale su un lato e superficie liscia sull’altro lato.

La compressa può essere divisa in dosi uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento sintomatico di breve durata delle esacerbazioni dell’osteoartrosi.

Trattamento sintomatico a lungo termine dell’artrite reumatoide o della spondilite anchilosante.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose più bassa, per la durata più breve necessaria a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Le necessità del paziente rispetto alla risoluzione dei sintomi e alla risposta alla terapia devono essere valutate periodicamente, soprattutto nei pazienti affetti da osteoartrite.

Esacerbazioni dell’osteoartrosi: 7,5 mg al giorno.

Se necessario, in assenza di miglioramento, la dose può essere aumentata fino a 15 mg al giorno. Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: 15 mg al giorno (vedere anche “ Popolazioni speciali”). In base alla risposta terapeutica, la dose può essere ridotta a 7,5 mg al giorno.

NON SUPERARE LA DOSE DI 15 MG AL GIORNO.

Popolazioni speciali

Pazienti anziani e pazienti ad alto rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 5.2):

in caso di trattamento a lungo termine dell’artrite reumatoide e della spondilite anchilosante la dose raccomandata, nei pazienti anziani, risulta pari a 7,5 mg al giorno. I pazienti ad alto rischio di reazioni avverse devono iniziare il trattamento assumendo 7,5 mg al giorno (vedere paragrafo 4.4).

Compromissione renale (vedere paragrafo 5.2):

Per pazienti dializzati, affetti da grave insufficienza renale, la dose non deve superare 7,5 mg al giorno.

Non sono necessarie riduzioni della dose nei pazienti con compromissione della funzione renale da lieve a moderata (per esempio pazienti con clearance della creatinina superiore a 25 ml/min). (Per quanto riguarda i pazienti con grave insufficienza renale non dializzati, vedere paragrafo 4.3).

Compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2)

Non sono necessarie riduzioni della dose nei pazienti con alterazioni della funzione epatica da lieve a moderata (Per quanto riguarda i pazienti la cui funzione epatica risulti gravemente compromessa, vedere paragrafo 4.3).

Popolazione pediatrica

Il meloxicam è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni (vedere paragrafo 4.3).

Questo medicinale è disponibile in altri dosaggi, che potrebbero risultare più adeguati. Modo di somministrazione

La dose totale giornaliera deve essere assunta in un’unica somministrazione durante i pasti, ingerita con acqua o altro liquido.

Poiché i rischi associati all’uso del meloxicam possono aumentare in funzione della dose e della durata dell’esposizione, il medicinale deve essere assunto per il minor tempo possibile e alla dose giornaliera efficace più bassa. Le necessità del paziente rispetto alla risoluzione dei sintomi e alla risposta alla terapia devono essere valutate periodicamente, soprattutto nei pazienti affetti da osteoartrite.

04.3 Controindicazioni

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Questo medicinale è controindicato nelle seguenti situazioni:

terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6)

bambini e adolescenti sotto i 16 anni

ipersensibilità al principio attivo a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ipersensibilità a sostanze con attività analoga, per esempio FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) e acido acetilsalicilico. Le compresse di meloxicam non devono essere somministrate a pazienti che, in seguito all’assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, hanno sviluppato sintomi di asma, polipi nasali, edema angioneurotico od orticaria

storia di emorragia gastrointestinale o perforazione, correlata ad una precedente terapia con FANS

in presenza di ulcera peptica attiva o di un’anamnesi di ulcera peptica ricorrente /emorragia (due o più episodi distinti comprovati di ulcera o sanguinamento)

grave compromissione della funzione epatica

insufficienza renale in forma acuta e non dializzata

emorragia gastrointestinale, anamnesi di emorragia cerebrovascolare o altri disturbi emorragici

grave insufficienza cardiaca

Meloxicam è controindicato per il trattamento del dolore peri-operatorio nel contesto di intervento chirurgico per bypass coronarico (CABG).

In caso di rare condizioni ereditarie che possono essere incompatibili con un eccipiente del prodotto (vedere paragrafo 6.1), l’uso del medicinale è controindicato (vedere paragrafo 4.4 di seguito).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo usando la dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari, di seguito).

La dose massima giornaliera raccomandata non deve essere superata in caso di insufficiente effetto terapeutico, né in caso di trattamento supplementare con FANS da aggiungere alla terapia in quanto può aumentare la tossicità, mentre il vantaggio terapeutico non è stato dimostrato. L’uso concomitante di Meloxicam Hexal e FANS, ivi compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2, deve essere evitato.

Meloxicam non è appropriato per il trattamento dei pazienti che richiedono sollievo dal dolore acuto.

In assenza di miglioramento dopo diversi giorni, il beneficio clinico del trattamento deve essere rivalutato.

È necessario investigare possibili precedenti casi di esofagite, gastrite e/o ulcera peptica, allo scopo di accertarsi che siano completamente risolti prima di iniziare il trattamento con meloxicam. Si deve regolarmente fare particolare attenzione per l’eventuale insorgenza di una recidiva nei pazienti trattati con meloxicam e con una storia passata di questo tipo.

Effetti gastrointestinali

Durante il trattamento con tutti i FANS sono state segnalate emorragie, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali, che possono rivelarsi fatali. Esse possono manifestarsi in qualsiasi fase del trattamento, con o senza sintomi e in presenza o meno di un’anamnesi di gravi disturbi gastrointestinali.

Nei pazienti con un’anamnesi di ulcera, particolarmente se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani i rischi di emorragie, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali aumentano con l’aumentare delle dosi di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la dose più bassa disponibile.

In questi pazienti, cosi come in quelli che richiedono la somministrazione concomitante di basse dosi di acido acetilsalicilico o di altri farmaci inclini ad aumentare i rischi gastrointestinali (vedere sotto e il paragrafo 4.5), si deve considerare l’adozione di una terapia combinata con agenti protettivi (per esempio misoprostol o inibitori della pompa protonica).

I pazienti con un’anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire ogni eventuale sintomo addominale insolito (specialmente le emorragie gastrointestinali), soprattutto durante le fasi iniziali del trattamento.

Particolare cautela deve essere adottata dai pazienti che ricevono contemporaneamente altri medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazioni o emorragie, quali corticosteroidi orali, eparina come trattamento curativo o somministrata agli anziani, anticoagulanti del tipo warfarin, o altri farmaci antinfiammatori non steroidei, incluso acido acetilsalicilico somministrato a dosi come anti-infiammatorio (≥ 1 g come singola dose o ≥ 3 g come dose totale), inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antipiastrinici, come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).

Nel caso insorgano emorragie o ulcerazioni gastrointestinali, i pazienti che ricevono Meloxicam Hexal devono sospendere il trattamento.

Si raccomanda di somministrare con cautela i FANS ai pazienti con un’anamnesi di patologie gastrointestinali (colite ulcerativa, morbo di Crohn), poiché le loro condizioni potrebbero peggiorare (vedere paragrafo 4.8).

Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

I pazienti con un’anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia in forma lieve o moderata devono essere monitorati e consigliati adeguatamente, poiché la terapia a base di FANS è stata associata a ritenzione idrica ed edema.

Per i pazienti a rischio si raccomanda un monitoraggio clinico della pressione sanguigna al basale e in particolare all’inizio del trattamento con meloxicam.

Gli studi clinici e i dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS incluso meloxicam (in particolare a dosi elevate e nell’ambito di trattamenti a lungo termine) può essere associato a un live aumento del rischio di episodi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus ). Non esistono dati sufficienti per escludere tale rischio con l’uso di meloxicam.

I pazienti affetti da ipertensione incontrollata, insufficienza cardiaca congestizia, malattia cardiaca ischemica comprovata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con meloxicam solo dopo un’attenta valutazione. Simili considerazioni devono essere fatte anche prima di iniziare il

trattamento a lungo termine di pazienti con fattori di rischio per la malattia cardiovascolare (per esempio ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e fumo).

Reazioni cutanee

Con l’uso di meloxicam sono state segnalate reazioni cutanee potenzialmente letali incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN).

I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il più alto rischio di insorgenza di SJS, dermatite esfoliativa o TEN si ha nelle prime settimane di trattamento.

Se si verificano i sintomi o i segni di dermatite esfoliativa, SJS o TEN (per esempio eruzione cutanea progressiva spesso con vesciche o lesioni della mucosa) o qualsiasi altro segno di ipersensibilità, il trattamento con meloxicam deve essere sospeso.

I migliori risultati nella gestione di queste reazioni si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione è associata ad una migliore prognosi.

Se il paziente ha sviluppato dermatite esfoliativa, SJS o TEN con l’uso di meloxicam, meloxicam non deve essere più riutilizzato in questo paziente. Alla prima comparsa di eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità il trattamento con meloxicam deve essere interrotto.

Parametri della funzione epatica e renale

Come per la maggior parte dei FANS, sono stati riportati aumenti occasionali dei livelli di transaminasi, aumenti della bilirubina serica o di altri parametri relativi alla funzione epatica, oltre a incrementi della creatinina serica e dell’azoto ureico nel sangue e ad altre alterazioni delle analisi di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si è trattato di anomalie lievi e transitorie; se tuttavia queste dovessero rivelarsi significative o persistenti, il trattamento con meloxicam deve essere interrotto e sarà necessario adottare opportune misure investigative.

Insufficienza renale

Inibendo l’effetto vasodilatatore delle prostaglandine renali, i FANS potrebbero provocare insufficienza renale, riducendo la filtrazione glomerulare. Questo evento avverso è dose-dipendente; all’inizio del trattamento, oppure in seguito a un aumento della dose, si raccomanda di monitorare attentamente la diuresi e la funzione renale dei pazienti affetti dai seguenti fattori di rischio:

età avanzata

trattamento concomitante con ACE-inibitori, antagonisti dell’angiotensina II, sartani, diuretici (vedere paragrafo 4.5)

ipovolemia (qualunque sia la causa)

insufficienza cardiaca congestizia

insufficienza renale

sindrome nefrotica

lupus nefrite

grave disfunzione epatica (albumina serica < 25 g/l o punteggio di Child-Pugh ≥ 10)

In rari casi i FANS possono essere la causa di nefrite interstiziale, glomerulonefrite, necrosi midollare renale o sindrome nefrotica.

La dose di meloxicam in pazienti affetti da insufficienza renale allo stadio terminale in emodialisi non deve essere superiore a 7,5 mg. Non è richiesta alcuna riduzione della dose nei pazienti con lieve o moderata compromissione renale (ad esempio in pazienti con una clearance della creatinina superiore a 25 ml/min).

Ritenzione di sodio, potassio e acqua

Induzione di ritenzione di sodio, potassio e acqua e interferenze con l’effetto natriuretico dei diuretici possono verificarsi con i FANS. Inoltre si può verificare una diminuzione dell’effetto antipertensivo dei farmaci antiipertensivi (vedere paragrafo 4.5). Di conseguenza, edema, insufficienza cardiaca o ipertensione possono precipitare o aggravarsi in pazienti sensibili. È quindi necessario un monitoraggio clinico per i pazienti a rischio (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).

Iperkaliemia

Il diabete o un trattamento concomitante noto per aumentare la kaliemia possono favorire l’insorgere di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.5). In questi casi si deve effettuare un monitoraggio dei livelli di potassio.

Altre avvertenze e precauzioni

Le reazioni avverse vengono spesso tollerate meno dagli anziani e dagli individui deboli o indeboliti, che richiedono pertanto un monitoraggio attento. Come per altri FANS, si raccomanda particolare attenzione negli anziani, spesso affetti da compromissione renale, epatica o cardiaca. I pazienti anziani presentano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare emorragie e perforazioni gastrointestinali, che potrebbero rivelarsi fatali (vedere paragrafo 4.2).

La massima dose quotidiana raccomandata non deve essere superata nel caso di effetto terapeutico insufficiente, cosi come non deve essere aggiunto alla terapia alcun altro FANS: questo potrebbe infatti aumentare la tossicità, a fronte di un vantaggio terapeutico non accertato. Trascorsi alcuni giorni senza miglioramenti si deve riconsiderare il beneficio clinico del trattamento.

Meloxicam Hexal, come qualsiasi altro FANS, potrebbe mascherare i sintomi di un’infezione sottostante.

L’uso di meloxicam, come qualsiasi altro farmaco noto per inibire la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine, potrebbe compromettere la fertilità femminile e non è pertanto raccomandato nelle donne che cercano di concepire. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire, oppure in quelle sottoposte a indagini relative a una presunta infertilità, si deve considerare l’opportunità di sospendere il trattamento con meloxicam.

Meloxicam deve essere somministrato con cautela ai pazienti sofferenti di, o con un’anamnesi di, asma bronchiale, poiché in questi pazienti esiste la possibilità che i FANS provochino broncospasmo.

Il medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Gli studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Altri FANS e acido acetilsalicilico ≥ 3g/die:

la contemporanea somministrazione di diversi FANS può aumentare il rischio di ulcera e di emorragia gastrointestinale per effetto sinergico. L’uso concomitante di meloxicam con altri FANS, incluso acido acetilsalicilico somministrato a dosi come anti-infiammatorio (≥ 1 g come dose singola o ≥ 3 g come dose totale giornaliera) non è pertanto raccomandato (vedere paragrafo 4.4).

Corticosteroidi (es. Glucocorticoidi):

l’uso concomitante di corticosteroidi richiede particolare cautela a causa dell’aumentato rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento.

Anticoagulanti o eparina somministrati in pazienti anziani o a dosi curative:

Rischio notevolmente aumentato di sanguinamento, attraverso l’inibizione della funzione piastrinica e danno alla mucosa gastroduodenale. I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). L’uso concomitante di FANS e di anticoagulanti o eparina somministrati nei pazienti anziani o a dosi curative non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).

Nei restanti casi con l’uso di eparina è necessaria cautela a causa di un aumento del rischio di sanguinamento.

Nei casi in cui non sia possibile evitare tale associazione è necessario effettuare un accurato monitoraggio dell’INR.

Trombolitici e medicinali antipiastrinici:

aumento del rischio di emorragia, per l’inibizione della funzione piastrinica e danno alla mucosa gastroduodenale.

Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)

Aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale.

Diuretici, inibitori dell’ACE e antagonisti dell’angiotensina II:

i FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri medicinali antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o anziani con funzione renale compromessa) la

somministrazione contemporanea di un ACE-inibitore o di antagonisti dell’angiotensina II e di agenti inibitori della ciclossigenasi potrebbe provocare un ulteriore deterioramento della funzione renale (compresa una possibile insufficienza renale acuta in genere reversibile. L’associazione deve pertanto essere somministrata con cautela, specialmente nel caso di pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e, una volta iniziata la terapia concomitante, particolare attenzione deve essere prestata al monitoraggio delle funzioni renali, che deve essere effettuato periodicamente anche nelle fasi successive (vedere anche paragrafo 4.4)

Altre sostanze attive antiipertensive (come i beta-bloccanti):

come nel caso precedente, può verificarsi una riduzione dell’effetto antiipertensivo dei beta-bloccanti (a causa dell’inibizione della sintesi delle prostaglandine con attività vasodilatatoria).

Inibitori della calcineurina (es. ciclosporina, tacrolimus):

la tossicità renale degli inibitori della calcineurina può essere aumentata dai FANS attraverso un effetto mediato dalle prostaglandine renali. In caso di trattamento combinato la funzione renale deve essere controllata. Un attento monitoraggio della funzione renale è raccomandato, soprattutto nei pazienti anziani.

Dispositivi intrauterini:

sebbene siano necessarie ulteriori conferme, è stato rilevato un caso di riduzione dell’efficacia dei dispositivi intrauterini causata dai FANS.

Interazioni farmacocinetiche (effetti del meloxicam sulle proprietà farmacocinetiche di altri medicinali)

Litio:

è stato rilevato che i FANS possono aumentare il livello plasmatico di litio (a causa della diminuzione dell’escrezione renale di litio), che può raggiungere concentrazioni tossiche. L’uso contemporaneo di litio e di FANS non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Se tale associazione è necessaria devono essere monitorate attentamente le concentrazioni plasmatiche di litio sia all’inizio sia alla sospensione del trattamento con il meloxicam, nonché ogni qualvolta si devono effettuare aggiustamenti posologici.

Metotrexato:

i FANS possono ridurre la secrezione tubulare di metotrexato, aumentando le concentrazioni plasmatiche di quest’ultimo. Per tale motivo, nel caso di pazienti in trattamento con elevati dosaggi di metotrexato (superiori a 15 mg/settimana), l’uso concomitante di FANS non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).

Il rischio di interazione tra FANS e metotrexato deve essere preso in considerazione anche nei pazienti in trattamento con bassi dosaggi di metotrexato, soprattutto nel caso di soggetti con funzione renale compromessa. Nel caso in cui l’associazione sia necessaria, la conta delle cellule ematiche e la funzione renale devono essere sottoposte a monitoraggio. Particolare attenzione deve essere prestata quando i FANS e il metotrexato vengono assunti in associazione nell’arco di 3 giorni, nel qual caso i livelli plasmatici di metotrexato possono aumentare, con conseguente incremento della tossicità.

Anche se le proprietà farmacocinetiche del metotrexato (15 mg/settimana) non sono risultate alterate in modo rilevante dal trattamento concomitante con meloxicam, deve essere tuttavia considerato che la tossicità ematologica del metotrexato può essere amplificata dal trattamento con i FANS (vedere sopra). (Vedere paragrafo 4.8).

Interazioni Farmacocinetiche (effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica del meloxicam)

Colestiramina:

la colestiramina accelera l’eliminazione del meloxicam interrompendo la circolazione enteroepatica, facendo si che la clearance del meloxicam aumenta del 50%, mentre l’emivita si riduce a 13±3 ore. Tale interazione appare rilevante dal punto di vista clinico.

La somministrazione concomitante di antiacidi, cimetidina e digossina non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti tra le sostanze attive.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

L’inibizione della sintesi delle prostaglandine potrebbe provocare effetti avversi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Alcuni studi epidemiologici hanno rivelato un aumento del rischio di aborto spontaneo

e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari, che si ritiene aumenti in funzione delle dosi e della durata della terapia, subisce un incremento da meno dell’1% a circa l’1,5%. Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha provocato un aumento della perdite pre- e post-impianto e della mortalità embrio-fetale. Inoltre, nel caso di animali sottoposti a somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico, è stato riscontrato un incremento dell’incidenza di malformazioni di vario tipo, comprese quelle cardiovascolari.

Nel corso del primo e del secondo trimestre di gravidanza il meloxicam non deve essere somministrato se non è strettamente necessario. Se il meloxicam viene assunto da una donna che sta cercando di concepire, oppure si trova nel primo o nel secondo trimestre di gravidanza, sia la dose sia la durata del trattamento devono essere quanto più limitate possibile.

Nel corso del terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto ai seguenti rischi:

tossicità cardiopolmonare (che provoca la chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che potrebbe degenerare in insufficienza renale con oligoidroamnios.

Al termine della gravidanza la madre e il neonato possono essere esposti ai seguenti rischi:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che potrebbe verificarsi anche in seguito a basse dosi;

inibizione delle contrazioni uterine, con conseguente ritardo o prolungamento del parto. Il meloxicam è pertanto controindicato nel corso del terzo trimestre di gravidanza.

Allattamento

Mentre non esiste alcuna esperienza specifica per il meloxicam, i FANS sono tuttavia noti per essere in grado di passare nel latte materno. La somministrazione non è pertanto raccomandata nel caso di madri che allattino al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi specifici sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. In ogni caso, in considerazione del profilo farmacodinamico e degli effetti avversi riportati, è probabile che il meloxicam non influenzi o influenzi in maniera trascurabile queste capacità. Tuttavia non è raccomandato guidare veicoli o usare macchinari nel caso si presentino disturbi visivi o sonnolenza, vertigini o altri disturbi del sistema nervoso centrale.

04.8 Effetti indesiderati

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Descrizione generale

Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un piccolo aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).

Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati riportati in associazione al trattamento con FANS.

I più comuni effetti avversi osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatali, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). In seguito a somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego). Meno frequentemente è stata osservata gastrite.

La frequenza delle reazioni avverse al farmaco, riportata di seguito, si basa sul corrispondente riscontro in 27 sperimentazioni cliniche con un trattamento della durata di almeno 14 giorni. Le informazioni derivano da sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto 15197 pazienti, sottoposti a trattamento con dosi giornaliere orali di compresse di meloxicam da 7,5 o da 15 mg per un periodo fino a un anno.

Sulla base dei rapporti ricevuti riguardanti la somministrazione del prodotto dopo la sua commercializzazione, sono stati inclusi gli eventi avversi al farmaco che potrebbero essere associati all’assunzione di meloxicam,.

Le reazioni avverse sono state classificate in base alla frequenza, utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Tabella delle reazioni avverse

Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune: anemia

Raro: alterazioni della conta ematica (inclusa conta differenziale dei globuli bianchi), leucopenia, trombocitopenia

Sono stati segnalati casi molto rari di agranulocitosi (vedere paragrafo c) Disturbi del sistema immunitario

Non comune: altre reazioni allergiche oltre a reazioni anafilattiche o anafilattoidi Non nota: shock anafilattico, reazione anafilattica, reazione anafilattoide

Disturbi psichiatrici

Raro: disturbi dell’umore, insonnia e incubi Non nota: stato confusionale, disorientamento

Patologie del sistema nervoso

Comune: sensazione di testa leggera, cefalea Non comune: capogiri, sopore, sonnolenza

Patologie dell’occhio

Raro: disturbi della vista, compresa visione offuscata, congiuntivite

Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune: vertigini

Raro: tinnito

Patologie cardiache Raro: palpitazioni

È stata segnalata insufficienza cardiaca in associazione a trattamento con FANS

Patologie vascolari

Non comune: ipertensione (vedere paragrafo 4.4), vampate

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Raro: asma in soggetti allergici all’acido acetilsalicilico o ad altri FANS

Patologie gastrointestinali

Molto comune: dispepsia, nausea, vomito, dolori addominali, costipazione, flatulenza, diarrea. Non comune: emorragia gastrointestinale occulta o macroscopica, stomatite, gastrite, eruttazione Raro: colite, ulcera gastroduodenale, esofagite

Molto raro: perforazione gastrointestinale

Emorragia, ulcera e perforazione gastrointestinale possono essere gravi e potenzialmente fatali, soprattutto nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).

Melena, ematemesi ed esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4) sono state riscontate a seguito della somministrazione.

Patologie epatobiliari

Non comune: disfunzione epatica (es. aumento delle transaminasi o della bilirubina) Molto raro: epatite

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune: angioedema, prurito, eruzione cutanea

Raro: gravi reazioni avverse cutanee (SCARs): sono state segnalate Sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4), dermatite esfoliativa, orticaria

Molto raro: dermatite bollosa, eritema multiforme Non nota: reazione di fotosensibilità

Patologie renali ed urinarie

Non comune: ritenzione idrica e sodica, ipercalemia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5), test di funzionalità renale anormali (aumento della creatinina sierica e/o dell’urea ematica)

Molto raro: insufficienza renale acuta in pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune: edema, incluso edema degli arti inferiori

Informazioni relative a gravi reazioni avverse individuali e/o che si verificano di frequente

Sono stati segnalati casi molto rari di agranulocitosi in pazienti trattati con meloxicam e con altri medicinali potenzialmente mielotossiche (vedere paragrafo 4.5).

Reazioni avverse non ancora osservate in relazione al prodotto, ma che in genere si considerano attribuibili ad altri composti della stessa classe

Lesioni organiche renali, probabilmente destinate a provocare un’insufficienza renale acuta: sono stati segnalati casi molto rari di nefrite interstiziale, necrosi tubulare acuta, sindrome nefrotica e necrosi papillare (vedere paragrafo 4.4).

04.9 Sovradosaggio

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Solitamente i sintomi di un sovradosaggio acuto di FANS si limitano a letargia, sonnolenza, nausea, vomito e dolore epigastrico, generalmente reversibili con misure di supporto. Può tuttavia verificarsi un’emorragia gastrointestinale.

Una grave intossicazione può provocare ipertensione, insufficienza renale acuta, disfunzione epatica, depressione respiratoria, coma, convulsioni, collasso cardiovascolare e arresto cardiaco.

Sono state segnalate reazioni anafilattoidi in alcuni casi di assunzione terapeutica di FANS; lo stesso può accadere in caso di sovradosaggio.

In caso di sovradosaggio di FANS si devono adottare misure sintomatiche e di supporto. In una sperimentazione clinica è stata osservata un’accelerazione nell’eliminazione del meloxicam ottenuta mediante la somministrazione di dosi orali da 4 g di colestiramina tre volte al giorno.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: farmaci antinfiammatori e antireumatici, non steroidei; oxicam Codice ATC: M01AC06

Il meloxicam è un medicinale antiinfiammatorio non-steroideo (FANS) del gruppo oxicam, con proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche.

L’attività antiinfiammatoria del meloxicam è stata dimostrata nei modelli classici dell’infiammazione. Il suo esatto meccanismo di azione non è noto, tuttavia si conosce almeno un modo di azione che accomuna i FANS (incluso il meloxicam): l’inibizione della sintesi delle prostaglandine, noti come mediatori di infiammazione.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Il meloxicam è ben assorbito nel tratto gastrointestinale, il che si traduce in un’elevata biodisponibilità assoluta, pari all’89%, dopo somministrazione orale (capsula). Le compresse, la sospensione orale e le capsule hanno dimostrato di essere bioequivalenti.

Dopo la somministrazione di una dose singola di meloxicam, le massime concentrazioni plasmatiche medie vengono raggiunte in 2 ore nel caso della sospensione e in 5-6 ore in quello delle formulazioni orali solide (capsule e compresse).

In caso di dosaggi multipli, lo stato stazionario è raggiunto in 3/5 giorni. La monosomministrazione giornaliera porta a concentrazioni plasmatiche della sostanza attiva con fluttuazioni al picco relativamente minime, nel range di 0,4-1,0 μg/ml per dosi di 7,5 mg e 0,8-2 μg/ml per dosi di 15 mg (Cmin e Cmax allo steady state, rispettivamente).

Le concentrazioni plasmatiche massime del meloxicam allo stato stazionario sono raggiunte tra le 5 e le 6 ore per le compresse, le capsule e la sospensione orale, rispettivamente.

Un trattamento continuo per periodi superiori a un anno determina concentrazioni della sostanza attiva simili a quelle osservate una volta raggiunto lo stato stazionario. La percentuale di assorbimento del meloxicam, dopo l’assunzione orale, non risulta alterata dalla contemporanea ingestione di cibo.

Distribuzione

Il meloxicam si lega fortemente alle proteine plasmatiche, essenzialmente all’albumina (99%).

Il meloxicam penetra nel liquido sinoviale dove raggiunge concentrazioni pari a circa la metà di quelle che si riscontrano nel plasma. Il volume di distribuzione è basso, in media 11 l. La variazione interindividuale è nell’ordine del 30-40%.

Biotrasformazione

Il meloxicam subisce una notevole biotrasformazione a livello epatico. Sono stati identificati nelle urine quattro differenti metaboliti del meloxicam, tutti farmacodinamicamente inattivi. Il metabolita principale, il 5’- carbossimeloxicam (il 60% della dose) è formato dall’ossidazione di un metabolita intermedio, il 5’- idrossimetilmeloxicam, che viene a sua volta escreto in percentuale inferiore (il 9% della dose). Gli studi condotti in vitro suggeriscono che il CYP 2C9 gioca un ruolo importante in questa via metabolica, con un contributo inferiore da parte dell’isoenzima CYP 3A4. L’attività della perossidasi del paziente è probabilmente responsabile degli altri due metaboliti, che rappresentano rispettivamente il 16% ed il 4% della dose totale somministrata.

Eliminazione

Il meloxicam è escreto soprattutto sotto forma di metaboliti e viene rinvenuto in percentuale identica nelle urine e nelle feci. Una percentuale inferiore al 5% della dose giornaliera è escreta nelle feci in forma immodificata, mentre solo tracce del composto originario sono escrete nelle urine.

L’emivita media di eliminazione è di circa 20 ore. La clearance plasmatica totale è in media di 8 ml/min.

Linearità/non-linearità

Il meloxicam ha una farmacocinetica lineare nel range di dosi terapeutiche compreso tra i 7,5 mg e i 15 mg, dopo somministrazione orale o intramuscolare.

Popolazioni speciali

Pazienti con insufficienza epatica/renale:

Né l’insufficienza epatica né quella renale di grado da lieve a moderato incidono in maniera sostanziale sulle proprietà farmacocinetiche del meloxicam. In caso di insufficienza renale allo stadio terminale, l’incremento del volume di distribuzione potrebbe determinare concentrazioni più elevate di meloxicam libero, pertanto la dose giornaliera di 7,5 mg non deve essere superata (vedere paragrafi 4.2/4.3).

Pazienti anziani

Nei pazienti anziani la clearance plasmatica media allo stato stazionario è risultata leggermente più bassa rispetto a quella riportata nel caso di pazienti più giovani.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Negli studi preclinici il profilo tossicologico di meloxicam è risultato identico a quello degli altri FANS: ulcera gastrointestinale ed erosioni, necrosi papillare renale, nel caso di assunzione cronica a dosi elevate da parte di due specie animali.

Gli studi sulla riproduzione, condotti sui ratti con la formulazione orale, hanno dimostrato un’inibizione dell’ovulazione e dell’impianto, oltre a effetti embriotossici (incremento dei riassorbimenti) nel caso di livelli

di dose per la madre, pari a 1 mg/Kg o superiori. Gli studi tossicologici sulla riproduzione di ratti e conigli non hanno rivelato teratogenicità fino a dosi orali di 4 mg/kg per i ratti e 80 mg/kg per i conigli.

I livelli di dose interessati superavano, in percentuale, la dose clinica (7,5-15 mg) da 10 a 5 volte su una base di dosaggio calcolata per mg/Kg (per una persona di 75 kg).

Come per tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine, sono stati descritti effetti fetotossici al termine della gravidanza. Non è stato evidenziato alcun effetto mutageno, né in vitro né in vivo. Non è stato evidenziato alcun rischio cancerogeno nei ratti e nei topi, ai quali sono state somministrate dosi molto superiori a quelle utilizzate clinicamente.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Amido di mais

Amido di mais pregelatinizzato Silice colloidale anidra

Sodio citrato Lattosio monoidrato

Cellulosa microcristallina Magnesio stearato.

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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30 mesi.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in PVC/PVDC alluminio.

7,5 mg: confezioni da 10, 14, 20, 30, 50 e 100 compresse

15 mg: confezioni da 10, 14, 20, 30, 50 e 100 compresse

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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HEXAL S.p.A. Largo U. Boccioni 1 – 21040 Origgio (Va)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 037067016 “7,5 mg compresse, 10 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067028 “7,5 mg compresse, 20 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067030 “7,5 mg compresse, 30 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067042 “7,5 mg compresse, 50 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067055 “7,5 mg compresse, 100 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067067 “15 mg compresse, 10 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067079 “15 mg compresse, 20 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067081 “15 mg compresse, 30 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067093 “15 mg compresse, 50 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

AIC n. 037067105 “15 mg compresse, 100 compresse in blister PVC/PVDC/Al”

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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18 Dicembre 2006

10.0 Data di revisione del testo

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Novembre 2013