Coverlam: effetti collaterali e controindicazioni

Coverlam: effetti collaterali e controindicazioni

Coverlam 5 mg 5 mg cp 2 cont pp 30 cp (Perindopril Arginina + Amlodipina Besilato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Coverlam è indicato come terapia sostitutiva per il trattamento dell’ipertensione essenziale e/o della coronaropatia stabile, in pazienti già

controllati con l’associazione di perindopril e amlodipina, somministrati contemporaneamente allo stesso livello di dose.

Coverlam 5 mg 5 mg cp 2 cont pp 30 cp: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Coverlam 5 mg 5 mg cp 2 cont pp 30 cp ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Coverlam 5 mg 5 mg cp 2 cont pp 30 cp, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Coverlam 5 mg 5 mg cp 2 cont pp 30 cp: controindicazioni

Relative al perindopril

IpersensibilitĂ  al perindopril o a qualunque altro ACE inibitore,

Anamnesi di angioedema associato a precedente terapia con ACE-inibitori,

Angioedema ereditario o idiopatico,

Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere ì paragrafì 4.4 e 4.6),

Uso concomitante di Coverlam con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale ( GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Relative all’amlodipina

– IpersensibilitĂ  ai derivati delle diidropiridine, ad amlodipina e ad uno qualsiasi degli eccipienti

Ipotensione grave

Shock (incluso shock cardiogeno)

Ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato)

Insufficienza cardiaca con instabilitĂ  emodinamica dopo infarto acuto del miocardio.

Relative a Coverlam

Tutte le controindicazioni relative a ciascun componente, come sopra elencato, si devono applicare anche all’associazione a dose fissa di Coverlam.

IpersensibilitĂ  a uno qualsiasi degli eccipienti.

Coverlam 5 mg 5 mg cp 2 cont pp 30 cp: effetti collaterali

In corso di trattamento con perindopril o amlodipina somministrati separatamente, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati, che sono stati classificati in base alla classificazione sistemica organica MedDRA, secondo la seguente frequenza :

molto comune ( 1/10); comune ( 1/100, <1/10); non comune ( 1/1000,

<1/100); raro ( 1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazi one sistemica organica secondo MedDRA Effetti indesiderati Frequenza
Amlodi pina Perindo pril
Patologie del sistema emolinfopoi etico Leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Molto raro
Agranulocitosi o pancitopenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
Trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Molto raro
Anemia emolitica in pazienti con una deficienza congenita di G-6PDH (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
Diminuzione dell’emoglobina e dell’ematocrito Molto raro
Disturbi del sistema immunitari o Reazione allergiche Molto raro Non comune

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Iperglicemia

Molto raro

Ipoglicemia (vedere paragrafì 4.4 e 4.5)

Non nota

Disturbi psichiatrici

Insonnia

Non comune

Cambiamenti dell’umore (inclusa ansia)

Non comune Non comune

Depressione

Non comune

Disturbi del sonno

Non comune

Confusione

Patologie del sistema nervoso

Raro Molto raro

Sonnolenza (specialmente all’inizio del trattamento)

Comune

Capogiri (specialmente all’inizio del trattamento)

Comune Comune

Cefalea (specialmente all’inizio del trattamento)

Comune Comune

Disgeusia

Non comune Comune

Tremore

Non comune

Ipoestesia

Non comune

Parestesia

Non comune Comune

Sincope

Non comune

Ipertonia

Molto raro

Neuropatia periferica

Molto raro

Vertigini

Patologie dell’occhio

Comune

Disturbi della visione (inclusa diplopia)

Non comune Comune

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Tinnito

Non comune Comune

Patologie cardiache

Palpitazioni

Comune

Angina pectoris

Molto raro

Infarto miocardico, in qualche modo secondario ad un’eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)

Molto raro Molto raro

Aritmia (incluso bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale)

Molto raro Molto raro

Patologie vascolari

Vampate

Comune

Ipotensione (ed effetti correlati all’ipotensione)

Non comune Comune

Ictus in qualche modo secondario ad un’eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)

Molto raro

Vasculite

Molto raro Non nota

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Dispnea

Non comune Comune

Rinite

Non comune Molto raro

Tosse

Molto raro Comune

Broncospasmo

Non comune

Polmonite eosinofila

Patologie gastrointestinali

Iperplasia gengivale

Molto raro

Molto raro

Dolore addominale, nausea

Comune Comune

Vomito

Non comune Comune

Dispepsia

Non comune Comune

Abitudini intestinali alterate

Non comune

Secchezza delle fauci

Non comune Non comune

Diarrea, costipazione

Non comune Comune

Pancreatite

Molto raro Molto raro

Gastrite

Patologie epatobiliari

Epatite, ittero

Molto raro

Molto raro

Epatite citolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4)

Molto raro

Aumento degli enzimi epatici (nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi)

Molto raro

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Edema di Quincke

Molto raro

Angioedema di volto, estremitĂ , labbra, membrane mucose, lingua, glottide e/o laringe (vedere paragrafo 4.4)

Molto raro Non comune

Eritema multiforme

Molto raro Molto raro

Alopecia

Non comune

Porpora

Non comune

Scoloramento della pelle

Non comune

Iperidrosi

Non comune Non comune

Prurito

Non comune Comune

Rash cutaneo, esantema

Non comune Comune

Orticaria

Molto raro Non comune

Sindrome di Stevens-Johnson

Molto raro

Dermatite esfoliativa

Molto raro

FotosensibilitĂ 

Molto raro

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Gonfiore alle caviglie

Comune

Artralgia, mialgia

Non comune

Crampi muscolari

Non comune Comune

Mal di schiena

Patologie renali e urinarie

Non comune

Disturbi della minzione, nocturia, aumentata frequenza urinaria

Non comune

Compromissione renale

Non comune

Insufficienza renale acuta

Molto raro

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Impotenza

Non comune Non comune

Ginecomastia

Non comune

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Edema

Comune

Affaticamento

Comune

Dolore toracico

Non comune

Astenia

Non comune Comune

Dolore

Non comune

Malessere

Esami diagnostici

Non comune

Incremento ponderale, decremento ponderale

Non comune

Aumento dei livelli di bilirubina sierica e degli enzimi epatici

Raro

Aumento dell’urea ematica e della creatinina sierica, iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4)

Non nota

Informazioni aggiuntive relative ad amlodipina

Sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale.

Coverlam 5 mg 5 mg cp 2 cont pp 30 cp: avvertenze per l’uso

Tutte le avvertenze relative a ciascun componente, come sotto elencato, si devono applicare anche all’ associazione in dose fissa di Coverlam.

Relative al perindopril

Avvertenze speciali

IpersensibilitĂ /Angioedema

Un angioedema al volto, alle estremitĂ , alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe è stato raramente segnalato in pazienti trattati con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina, incluso il perindopril (vedere paragrafo 4.8); ciĂ² puĂ² verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia

.
In questi casi, il trattamento con Coverlam deve essere sospeso immediatamente e un monitoraggio appropriato deve essere iniziato e continuato sino alla completa risoluzione dei sintomi. Nei casi in cui l’edema era limitato al volto e alle labbra, la condizione si è in genere risolta senza trattamento, benché gli antiistaminici siano stati utili per dare sollievo ai sintomi.

L’angioedema associato ad un edema laringeo puĂ² essere fatale. Nel caso di edema alla lingua, alla glottide o alla laringe, che puĂ² provocare l’ostruzione delle vie aeree, deve essere prontamente instaurata una terapia di emergenza. Essa puĂ² comprendere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento

delle vie aeree pervie. Il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico fino alla completa e mantenuta risoluzione dei sintomi.

I pazienti con una anamnesi di angioedema non legato all’assunzione di un ACE-inibitore potrebbero essere maggiormente a rischio di comparsa di angioedema durante la somministrazione di un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.3).

Raramente è stato segnalato angioedema intestinale nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi in assenza di un’anamnesi di angioedema precedente del viso e i livelli di C-1 esterasi erano normali.

L’angioedema è stato diagnosticato tramite procedure che includevano TAC addominale o ecografia o con la chirurgia e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell’ACE-inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale di pazienti in trattamento con ACE-inibitori che presentano dolore addominale (vedere paragrafo 4.8).

Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densitĂ  (LDL)

Raramente, i pazienti in terapia con ACE-inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destrano solfato hanno avuto reazioni anafilattoidi a rischio di vita. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con l’ACE-inibitore prima di ogni aferesi.

Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione

I pazienti in terapia con ACE-inibitori sottoposti a trattamento di desensibilizzazione (es. veleno di imenotteri) hanno riportato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate interrompendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente.

Neutropenia/Agranulocitosi/Trombocitopenia/Anemia

Neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state riportate in pazienti in trattamento con ACE-inibitori. In pazienti con funzione renale nella norma e senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela nei pazienti con malattie vascolari del collagene, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di questi fattori complicanti, specialmente con una preesistente funzione renale compromessa. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che, in pochi casi, non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva. Se il perindopril viene usato in questi pazienti, è consigliabile eseguire controlli periodici della conta leucocitaria e questi pazienti devono essere avvertiti di segnalare immediatamente qualsiasi segno di infezione (ad es. mal di gola, febbre).

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS):

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalitĂ  renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciĂ² deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalitĂ  renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Gravidanza

La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafì 4.3 e 4.6).

Precauzioni d’impiego Ipotensione

Gli ACE-inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa. Raramente si osserva ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata ed è piĂ¹ probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, ad es. in seguito a un trattamento diuretico, ad un regime alimentare a ridotto contenuto di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o affetti da grave ipertensione renina-dipendente (vedere ì paragrafì 4.5 e 4.8). In pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, la pressione arteriosa, la funzione renale e i livelli sierici di potassio devono essere monitorati strettamente durante il trattamento con Coverlam.

Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali un’eccessiva caduta della pressione arteriosa puĂ² portare ad un infarto miocardico o ad un evento cerebrovascolare.

Se dovesse manifestarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata un’infusione endovenosa di soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La comparsa di una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente puĂ² avvenire senza difficoltĂ  dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.

Stenosi della valvola aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica

Al pari degli altri ACE-inibitori, il perindopril deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d’efflusso del ventricolo sinistro quali la stenosi aortica o la cardiomiopatia ipertrofica.

Compromissione renale

Nei casi di insufficienza renale (clearance della creatinina <60 ml/min) è raccomandata una titolazione individualizzata della dose con i monocomponenti (vedere paragrafo 4.2).

Nei pazienti con insufficienza renale, un regolare controllo del potassio e della creatinina fanno parte della pratica medica corrente (vedere paragrafo 4.8).

In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un rene solitario trattati con ACE-inibitori, è stato osservato un aumento del tasso ematico di urea e della creatinina sierica, generalmente reversibile con interruzione del trattamento. CiĂ² è probabile soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa è stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio del tasso ematico di urea e della creatinina sierica, soprattutto quando il perindopril è stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. CiĂ² è piĂ¹ probabile che si verifichi nei pazienti con preesistente compromissione renale.

Insufficienza epatica

Raramente, il trattamento con ACE-inibitori è stato associato a una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. Il meccanismo di questa sindrome è sconosciuto. I pazienti in trattamento con ACE-inibitori nei quali compaia ittero o un aumento significativo degli enzimi epatici debbono sospendere l’ACE- inibitore ed essere posti sotto appropriato controllo medico (vedere paragrafo 4.8).

Razza

Gli ACE-inibitori provocano la comparsa di angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze.

Al pari di altri ACE-inibitori, il perindopril puĂ² essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.

Tosse

A seguito di somministrazione di ACE-inibitori è stata riportata la comparsa di tosse. Questa tosse caratteristica è secca, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento. La tosse indotta dagli ACE-inibitori deve essere tenuta in considerazione nel porre diagnosi differenziate di tosse.

Intervento chirurgico/anestesia

In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, Coverlam puĂ² bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Il trattamento deve essere interrotto un giorno prima dell’intervento. Se si

manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere corretta mediante espansione della volemia.

Iperkaliemia

In alcuni pazienti in terapia con ACE-inibitori, perindopril incluso, è stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. I fattori di rischio per la comparsa di iperkaliemia includono insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, etĂ  (> 70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e concomitante uso di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio o i pazienti che assumono altri farmaci associati ad un aumento del potassio plasmatico (es. eparina). L’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o di sostituti del sale contenenti potassio, in particolare in pazienti con compromissione della funzione renale, possono provocare un aumento significativo del potassio plasmatico. L’iperkaliemia puĂ² indurre gravi aritmie, qualche volta fatali. Se l’uso concomitante del perindopril e dei farmaci sopra menzionati è ritenuto appropriato, devono essere usati con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio plasmatico (vedere paragrafo 4.5).

Pazienti diabetici

In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.5).

Relative all’amlodipina

Precauzioni d’impiego

La sicurezza e l’efficacia di amlodipina durante crisi ipertensive non sono state valutate.

Uso in pazienti con insufficienza cardiaca

I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela.

In uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe III e IV NYHA) amlodipina è stata associata a un maggior numero di casi di edema polmonare rispetto al placebo (vedere paragrafo 5.1). I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.

Uso in pazienti con insufficienza epatica

L’emivita plasmatica di amlodipina è prolungata e i valori dell’AUC sono maggiori in pazienti con funzionalitĂ  epatica compromessa; per questi pazienti non sono stati stabiliti specifici dosaggi. Amlodipina dovrebbe quindi essere inizialmente assunta al dosaggio piĂ¹ basso ed usato con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. Nei pazienti con insufficienza epatica grave puĂ² essere richiesto un graduale aggiustamento del dosaggio e un attento monitoraggio.

Uso in pazienti anziani

Nei pazienti anziani l’aumento del dosaggio deve essere considerato con cautela (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Uso in pazienti con insufficienza renale

Amlodipina puĂ² essere usata a dosaggi normali in tali pazienti. Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina. Amlodipina non è dializzabile.

Relative a Coverlam

Tutte le avvertenze relative a ciascun singolo componente, sopra elencate, devono essere ritenute applicabili all’associazione fissa COVERLAM.

Precauzioni d’impiego Eccipienti

Il prodotto contiene lattosio; pertanto i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, sindrome di malassorbimento di glucosio-galattosio o deficienza di Lapp lattasi, non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco