Equibalance: effetti collaterali e controindicazioni
Equibalance 2,3% (Soluzione Per Dialisi Peritoneale) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Insufficienza renale cronica (scompensata) allo stadio terminale di qualsiasi origine trattata con dialisi peritoneale.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Equibalance 2,3% ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Equibalance 2,3%, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Equibalance 2,3%: controindicazioni
Per quanto concerne questa specifica soluzione per dialisi:
equiBalance 2,3%
glucosio, 1,75 mmol/l calcio non deve essere usata in pazienti affetti da grave ipokaliemia e grave ipercalcemia.
Per la dialisi peritoneale in generale:
Non deve essere effettuata la dialisi peritoneale in presenza di una o piĂ¹ delle seguenti patologie:
recenti interventi chirurgici o lesioni addominali, una anamnesi di interventi chirurgici addominali con aderenze fibrose, ustioni addominali, perforazioni dell’intestino
estese condizioni infiammatorie della parete addominale (dermatiti)
disturbi infiammatori dell’intestino (morbo di Crohn, colite ulcerosa, diverticolite)
peritonite
fistola addominale interna o esterna
ernia ombelicale, inguinale o altri tipi di ernia addominale
tumori intra-addominali
ileo
patologie polmonari, soprattutto polmonite
acidosi lattica
grave iperlipidemia
nei rari casi di uremia in cui non è possibile gestirla con la dialisi peritoneale
cachessia e grave perdita di peso, in particolar modo nei casi in cui non è garantita un’adeguata assunzione di proteine
nei pazienti fisicamente o mentalmente incapaci di effettuare autonomamente la dialisi peritoneale seguendo le indicazioni fornite dal medico.
Se qualcuno dei sovramenzionati disturbi dovesse svilupparsi durante la dialisi peritoneale, il medico curante dovrĂ decidere riguardo a come procedere.
Equibalance 2,3%: effetti collaterali
equiBalance 2,3%
glucosio, 1,75 mmol/l calcio è una soluzione elettrolitica la cui composizione è simile a quella del sangue. Inoltre, la soluzione ha un pH neutro che è simile al valore del pH fisiologico.
Possibili effetti collaterali possono derivare dalla dialisi peritoneale stessa oppure possono essere provocati dalla soluzione dialitica peritoneale.
Potenziali reazioni avverse della soluzione per dialisi peritoneale
Disturbi metabolici e nutrizionali
Aumento della glicemia; iperlipidemia; aumento del peso corporeo causato dalla continua assunzione di glucosio dalla soluzione per dialisi peritoneale.
Disturbi cardiaci e vascolari
Tachicardia, ipotensione; ipertensione.
Disturbi respiratori per cause toraciche o mediastiniche
Dispnea
Disturbi renali e urinari
Disturbi elettrolitici, come ipokaliemia ?molto comune (> 10%)], ipercalcemia in combinazione con l’accresciuto assorbimento di calcio ad esempio la somministrazione di leganti del fosforo contenenti calcio.
Disturbi generali
Vertigini; edema; squilibri dell’idratazione indicati sia da una rapida diminuzione (disidratazione) sia da un incremento (iperidratazione) del peso corporeo. Una grave disidratazione puĂ² presentarsi quando vengono usate soluzioni con un’elevata concentrazione di glucosio.
Potenziali reazioni avverse causate dalla modalitĂ di trattamento
Infezioni e infestazioni
Peritonite (molto comuni (>10%)); infezioni del punto d’uscita del catetere e lungo il tunnel sottocutaneo (molto comuni (>10%)); in casi molto rari sepsi (<0,01%).
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici
Dispnea causata da elevazione del diaframma; dolore alle spalle.
Disturbi gastrointestinali
Diarrea; costipazione; ernia (molto comuni (>10%)); distensione addominale e sensazione di sazietĂ
Disturbi generali e condizioni del punto d’uscita del catetere
Malessere generale; rossore; edema; essudazioni, croste e dolore al punto d’uscita del catetere.
Disturbi legati alla procedura di dialisi peritoneale
Dialisato torbido; problemi durante l’infusione ed il drenaggio della soluzione dialitica.
La peritonite viene rivelata da un dialisato torbido. In seguito si sviluppano, dolore addominale, febbre e malessere generale o possono sfociare, in casi molto rari, sepsi. Il paziente deve immediatamente chiedere il consiglio di un medico. La sacca con il dialisato torbido deve essere chiusa con un tappo sterile per essere poi sottoposta a valutazione della contaminazione microbiologica ed al conteggio dei globuli bianchi.
Nel caso di infezioni cutanee nel punto d’uscita del catetere e lungo il tunnel sottocutaneo, il medico curante deve essere consultato immediatamente.
Equibalance 2,3%: avvertenze per l’uso
Questa soluzione puĂ² essere somministrata soltanto dopo un’attenta valutazione del rischio-beneficio in caso di:
Perdita di elettroliti dovuta a vomito e/o diarrea (la sostituzione momentanea con una soluzione per dialisi peritoneale contenente potassio potrebbe diventare necessaria)
Ipercalcemia ad esempio in seguito alla somministrazione di leganti del
fosforo contenenti calcio e/o vitamina D (potrebbe essere necessario l’impiego temporaneo o permanente di soluzioni peritoneali con bassa concentrazione di calcio)
Pazienti soggetti a terapia digitalica: un controllo costante del livello di
potassio serico è obbligatorio. Una grave ipokaliemia puĂ² necessitare l’impiego di una soluzione per dialisi peritoneale contenente potassio in concomitanza a particolari raccomandazioni dietetiche.
Pazienti con grossi reni policistici
Il liquido effluente deve essere controllato per trasparenza e volume. Torbidezza, che puĂ² o meno essere accompagnata da dolore addominale, o il solo dolore addominale sono indicatori di peritonite.
Durante la dialisi peritoneale si puĂ² verificare una perdita di proteine, aminoacidi e vitamine idrosolubili. Per evitare carenze degli stessi, deve essere assicurata un’integrazione o una dieta adeguata.
Le caratteristiche di trasporto della membrana peritoneale possono cambiare durante la dialisi peritoneale a lungo termine e ciĂ² viene indicato da una perdita di ultrafiltrazione. In casi gravi la dialisi peritoneale deve essere interrotta ed iniziata l’emodialisi.
E’ raccomandato il controllo regolare dei seguenti parametri:
peso corporeo per un precoce riconoscimento di iperidratazione e disidratazione
sodiemia, potassiemia, calciemia, magnesiemia, fosfatemia, equilibrio dell’acido base, emogasanalisi e proteine seriche.
creatininemia serica ed urea
paratormone ed altri indicatori del metabolismo osseo
glicemia
funzione renale residua per poter adattare la dialisi peritoneale Pazienti anziani
Prima di intraprendere la dialisi peritoneale, deve essere tenuta in considerazione la maggiore incidenza di ernia nei pazienti anziani.
Durata della soluzione pronta all’uso
La soluzione pronta all’uso deve essere usata immediatamente, o comunque entro un massimo di 24 ore dalla miscelazione (vedere anche sezìone 6.3).
Manipolazione (vedere anche sezìone 6.6).
I contenitori in plastica possono occasionalmente venir danneggiati durante il trasporto o l’immagazzinamento. Questo puĂ² causare una contaminazione con la conseguente crescita di microrganismi nella soluzione per dialisi. Pertanto, prima della connessione della sacca e prima dell’uso della soluzione per dialisi peritoneale, tutti i contenitori devono essere sottoposti ad attento controllo per verificare se danneggiati. Qualsiasi danno, anche minimo, ai connettori, alla chiusura, alle saldature ed agli angoli della confezione, deve essere preso in considerazione quale possibile causa di contaminazione. Sacche danneggiate o sacche con contenuto torbido non devono mai essere usate.
Questa soluzione deve essere utilizzata soltanto se la soluzione per dialisi è limpida e se la confezione è integra. L’eventuale residuo di soluzione rimasto inutilizzato deve essere eliminato.
L’involucro esterno deve essere rimosso soltanto prima della somministrazione.
Non utilizzare prima di aver miscelato le due soluzioni.
Durante lo scambio del dialisato devono essere mantenute condizioni asettiche al fine di ridurre il rischio di infezione.
La soluzione per dialisi peritoneale non deve essere impiegata per infusione endovenosa.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco