Prelectal: effetti collaterali e controindicazioni
Prelectal (Perindopril Arginina + Indapamide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
PRELECTAL 5 mg/1,25 mg è indicato nell’ipertensione arteriosa essenziale negli adulti.
PRELECTAL 5 mg/1,25 mg compresse rivestite con film è indicato nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dal solo perindopril.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Prelectal ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Prelectal, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Prelectal: controindicazioni
Correlate a perindopril
IpersensibilitĂ al principio attivo o ad ogni altro ACE inibitore
Anamnesi di angioedema (edema di Quincke) associato a precedente terapia con ACE inibitori (vedere paragrafo 4.4)
Angioedema ereditario /idiopatico
Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.4 e 4.6)
Uso concomitante di PRELECTAL 5 mg/1,25 mg con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).
Correlate ad indapamide
IpersensibilitĂ al principio attivo o a qualsiasi altra sulfonamide
Insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min)
Encefalopatia epatica
Insufficienza epatica grave
Ipokaliemia
Questo medicinale è generalmente sconsigliato in caso di associazione con farmaci non antiaritmici che provocano torsioni di punta (vedere paragrafo 4.5)
Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Correlate a PRELECTAL 5 mg/1,25 mg
IpersensibilitĂ ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
In mancanza di esperienze terapeutiche sufficienti, PRELECTAL 5 mg/1,25 mg non deve essere impiegato in:
pazienti in dialisi
pazienti con insufficienza cardiaca scompensata non trattata.
Prelectal: effetti collaterali
Riassunto del profilo di sicurezza
La somministrazione di perindopril inibisce il sistema renina-angiotensina-aldosterone e tende a ridurre la perdita di potassio indotta dall’indapamide.
Nel 4 % dei pazienti in trattamento con PRELECTAL 5 mg/1,25 mg è stata osservata una ipokaliemia (livelli di potassio < 3,4 mmol/l).
Le reazioni avverse segnalate piĂ¹ comunemente sono:
con perindopril: capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia, compromissione della visione, vertigini, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, costipazione, dispepsia, diarrea, nausea, vomito, prurito, eruzione cutanea, crampi muscolari e astenia.
con indapamide: reazioni di ipersensibilitĂ , principalmente dermatologiche, in soggetti predisposti ad allergia e reazioni asmatiche e eruzione maculo-populosa.
Tabella delle reazioni avverse
Sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati durante il trattamento/o utilizzo post marketing e classificatisecondo la seguente frequenza :
Molto comune (?1/10); comune (?1/100, <1/10); non comune (?1/1000, <1/100); raro (?1/10000, <1/1000); molto raro (<1/10000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione | Effetti indesiderati | Frequenza |
---|
per sistemi e organi secondo MedDRA | Perindopril | Indapamide | |
---|---|---|---|
Infezioni e infestazioni | Riniti | Molto raro | – |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Eosinofilia | Non comune* | – |
Agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | Molto raro | |
Anemia aplastica | – | Molto raro | |
Pancitopenia | Molto raro | – | |
Leucopenia | Molto raro | Molto raro | |
Neutropenia (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | – | |
Anemia emolitica | Molto raro | Molto raro | |
Trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | Molto raro | |
Disturbi del sistema immunitario | IpersensibilitĂ (reazioni principalmente dermatologiche, in soggetti con una predisposizione ad allergie e reazioni asmatiche | – | Comune |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipoglicemia (vedere paragrafì 4.4 e 4.5) | Non comune* | – |
Iperkaliemia reversibile su interruzione (vedere paragrafo 4.4) | Non comune* | – | |
Iponatriemia (vedere paragrafo 4.4) | Non comune* | Non nota | |
Ipercalcemia | – | Molto raro | |
Deplezione di potassio con ipokaliemia, particolarmente serio in alcune popolazioni ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) | – | Non nota | |
Disturbi psichiatrici | Alterazione dell’umore | Non comune | – |
Disturbi del sonno | Non comune | – | |
Confusione | Molto raro | – | |
Patologie del sistema nervoso | Capogiri | Comune | – |
Mal di testa | Comune | Raro | |
Parestesia | Comune | Raro | |
Disgeusia | Comune | – | |
Sonnolenza | Non comune* | – | |
Sincope | Non comune* | Non nota | |
PossibilitĂ di ictus cerebrale secondario a eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | – | |
PossibilitĂ di encefalopatia epatica in caso di insufficienza epatica (vedere paragrafì 4.3 e 4.4) | – | Non nota | |
Patologie dell’occhio | Compromissione della visione | Comune | Non nota |
Miopia (vedere paragrafo 4.4) | – | Non nota | |
Visione annebbiata | – | Non nota | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini | Comune | Raro |
Tinnito | Comune | – | |
Patologie cardiache | Palpitazioni | Non comune* | – |
Tachicardia | Non comune* | – | |
Angina pectoris (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | – | |
Aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia | Molto raro | Molto raro |
ventricolare e fibrillazione atriale) | |||
---|---|---|---|
Infarto del miocardio, possibilmente secondario a eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | – | |
Torsione di punta (potenzialmente fatale) (vedere paragrafì 4.4 e 4.5) | – | Non nota | |
Patologie vascolari | Ipotensione (e effetti correlati all’ipotensione) (vedere paragrafo 4.4) | Comune | Molto raro |
Vasculite | Non comune* | – | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse (vedere paragrafo 4.4) | Comune | – |
Dispnea | Comune | – | |
Broncospasmo | Non comune | – | |
Polmonite eosinofila | Molto raro | – | |
Patologie gastrointestinali | Dolore addominale | Comune | – |
Costipazione | Comune | Raro | |
Diarrea | Comune | – | |
Dispepsia | Comune | – | |
Nausea | Comune | Raro | |
Vomito | Comune | Non comune | |
Secchezza della bocca | Non comune | Raro | |
Pancreatite | Molto raro | Molto raro | |
Patologie epatobiliari | Epatite (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | Non nota |
Funzione epatica anormale | – | Molto raro | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito | Comune | – |
Eruzione cutanea | Comune | – | |
Eruzione maculo-papulosa | – | Comune | |
Orticaria (vedere paragrafo 4.4) | Non comune | Molto raro | |
Angioedema (vedere paragrafo 4.4) | Non comune | Molto raro | |
Porpora | – | Non comune | |
Iperidrosi | Non comune | – | |
Reazione di fotosensibilitĂ | Non comune* | Non nota | |
Pemfigoide | Non comune* | – | |
Eritema multiforme | Molto raro | – | |
Necrolisi epidermica tossica | – | Molto raro | |
Sindrome di Stevens-Johnson | – | Molto raro | |
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari | Comune | – |
Possibile peggioramento di preesistente lupus eritematoso acuto disseminato | – | Non noto | |
Artralgia | Non comune* | – | |
Mialgia | Non comune* | – | |
Patologie renali e urinarie | Insufficienza renale acuta | Molto raro | -Molto raro |
Insufficienza renale | Non comune | – | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile | Non comune | – |
Patologie | Astenia | Comune | – |
sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore al petto | Non comune* | – |
---|---|---|---|
Malessere | Non comune* | – | |
Edema periferico | Non comune* | – | |
Piressia | Non comune* | – | |
Affaticamento | – | Raro | |
Esami diagnostici | Aumento dell’urea ematica | Non comune* | – |
Aumento della creatinina ematica | Non comune* | – | |
Aumento della bilirubina ematica | Raro | – | |
Aumento degli enzimi epatici | Raro | Non nota | |
Riduzione emoglobina e riduzione ematocrito (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | – | |
Elettrocardiogramma QT prolungato (vedere paragrafì 4.4 e 4.5) | – | Non nota | |
Aumento del glucosio ematico | – | Non nota | |
Aumento dell’acido urico ematico | – | Non nota | |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Caduta | Non comune* | – |
* frequenza calcolata dagli studi clinici per eventi avversi individuati da segnalazioni spontanee
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.
Prelectal: avvertenze per l’uso
Avvertenze speciali
Comuni a perindopril e indapamide:
La combinazione di litio con l’associazione perindopril-indapamide è generalmente non raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
Correlate a perindopril:
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalitĂ renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciĂ² deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalitĂ renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio e sostituti del sale contenenti potassio L’associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio e sostituti del sale contenenti di potassio è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).
Neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia/anemia
In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori complicanti, raramente compare neutropenia. Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie, in terapia con agenti immunosoppressori, trattati con allopurinolo o procainamide, o che presentino una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di pre-esistente compromissione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati con perindopril, si raccomanda di eseguire periodicamente la conta dei globuli bianchi e di invitare questi pazienti a segnalare qualunque segno di infezione (ad es. mal di gola, febbre) (vedere paragrafì 4.5 e 4.8).
IpersensibilitĂ /angioedema
Un angioedema al volto, alle estremitĂ , alle labbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe è stato raramente segnalato in pazienti trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, perindopril incluso (vedere sezìone 4.8). CiĂ² puĂ² verificarsi in qualunque momento durante la terapia. In questi casi il trattamento con perindopril deve essere immediatamente sospeso e deve essere intrapreso un controllo appropriato per assicurare la completa risoluzione dei sintomi prima della dimissione del paziente. Nel caso di edema limitato al volto e alle labbra la reazione si è generalmente risolta senza trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell’alleviare i sintomi.
Un angioedema associato ad un edema laringeo puĂ² essere fatale. Nel caso in cui ci sia il coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe, che puĂ² provocare l’ostruzione delle vie aeree, deve essere somministrata prontamente una terapia appropriata, che puĂ² includere una soluzione di epinefrina sottocutanea a 1:1000 (da 0,3 ml a 0,5 ml) e/o misure per il mantenimento della pervietĂ delle vie aeree.
Nei pazienti di razza nera trattati con ACE inibitori è stata riportata una maggiore incidenza di angioedema rispetto ai pazienti di altre razze.
Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato al trattamento con ACE inibitore possono presentare un rischio maggiore di comparsa di angioedema quando trattati con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.3).
Raramente è stato riscontrato angioedema intestinale in pazienti trattati con ACE inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non c’era un precedente angioedema al volto e i livelli di C-1 esterasi erano normali. L’angioedema è stato diagnosticato per mezzo di procedure quali scansione CT dell’addome, ultrasuoni o in corso di intervento chirurgico e i sintomi si sono risolti dopo l’interruzione dell’ACE inibitore.
L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti trattati con ACE inibitori che presentino dolore addominale.
Reazioni anafilattoidi durante trattamento di desensibilizzazione
In pazienti in terapia con ACE inibitori, sottoposti a un trattamento desensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe) sono stati riportati casi isolati di reazioni anafilattoidi severe e a rischio di vita per il
soggetto. Gli ACE inibitori devono essere impiegati con cautela in pazienti allergici desensibilizzati ed evitati in quelli che si stanno sottoponendo a immunoterapia. Tuttavia, tali reazioni possono essere prevenute sospendendo temporaneamente l’ACE inibitore almeno 24 ore prima di intraprendere il trattamento di desensibilizzazione, in quei pazienti che necessitano sia del trattamento con ACE inibitori che del trattamento di desensibilizzazione.
Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle LDL
Raramente, in pazienti trattati con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi a rischio di vita per il soggetto. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con l’ACE inibitore prima di ogni aferesi.
Pazienti in emodialisi
In pazienti in dialisi con membrane ad alto flusso (ad es. AN 69®) e in terapia concomitante con ACE inibitore sono state segnalate reazioni anafilattoidi. Per questi pazienti deve essere preso in considerazione l’impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antipertensivi.
La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafì 4.3 e 4.6).
Correlate ad indapamide:
Encefalopatia epatica
In caso di affezione epatica, i diuretici tiazidici e affini possono provocare un’encefalopatia epatica. In questi casi, la somministrazione del diuretico deve essere immediatamente sospesa.
FotosensibilitĂ
Sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilità con tiazidici e diuretici affini (vedere paragrafo 4.8). Se la reazione di fotosensibilità compare durante il trattamento, se ne raccomanda l’interruzione. In caso sia comunque necessaria la risomministrazione del diuretico si raccomanda di proteggere le aree esposte al sole o ai raggi artificiali UVA.
Precauzioni di impiego
Comuni a perindopril e indapamide:
In caso di insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min), il trattamento è controindicato. In alcuni pazienti ipertesi senza lesione renale apparente preesistente e per i quali gli esami del sangue dei reni hanno mostrato una insufficienza renale funzionale, il trattamento deve essere sospeso ed eventualmente ripreso a posologia ridotta oppure con uno solo dei componenti.
La pratica corrente deve prevedere per questi pazienti un controllo periodico del potassio e della creatinina, dopo due settimane di trattamento e successivamente ogni due mesi in periodo di stabilitĂ terapeutica. E’ stata riscontrata insufficienza renale principalmente nei pazienti con grave insufficienza cardiaca o sottostante insufficienza renale, compresa la stenosi dell’arteria renale. Il farmaco è generalmente sconsigliato in caso di stenosi bilaterale dell’arteria renale o di funzionalitĂ ridotta ad un solo rene.
Ipotensione e deplezione idroelettrolitica
Esiste il rischio di ipotensione improvvisa in presenza di preesistente deplezione sodica (in particolare in pazienti con stenosi dell’arteria renale). Pertanto i segni clinici di deplezione idroelettrolitica, che puĂ²
sopraggiungere in occasione di un episodio intercorrente di diarrea o di vomito, devono essere sistematicamente ricercati. Deve essere effettuato un controllo regolare degli elettroliti plasmatici di questi pazienti.
Una marcata ipotensione puĂ² richiedere l’esecuzione di una infusione endovenosa di soluzione salina isotonica.
Una ipotensione transitoria non costituisce controindicazione al proseguimento del trattamento. Una volta ristabilita una soddisfacente volemia e pressione arteriosa, è possibile riprendere il trattamento a dose ridotta oppure con uno solo dei componenti.
Livelli di potassio
L’associazione di perindopril e indapamide non esclude la comparsa di una ipokaliemia, soprattutto nei pazienti diabetici o con insufficienza renale. Come per ogni altro antipertensivo a base di un diuretico, deve essere effettuato un controllo regolare del potassio plasmatico.
Eccipienti
PRELECTAL 5 mg/1,25 mg non deve essere somministrato nei pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio.
Correlate a perindopril:
Tosse
A seguito di somministrazione degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina è stata riportata la comparsa di una tosse secca, le cui caratteristiche sono la persistenza e la scomparsa dopo interruzione del trattamento. In presenza di questo sintomo si deve considerare una possibile eziologia iatrogena. Nel caso in cui la prescrizione di un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina sia tuttavia preferita, si puĂ² considerare di continuare il trattamento.
Popolazione pediatrica
Nei bambini e negli adolescenti l’efficacia e la tollerabilitĂ di perindopril, solo o in associazione, non sono state accertate.
Rischio di ipotensione arteriosa e/o di insufficienza renale (in caso di insufficienza cardiaca, di deplezione idroelettrolitica, ecc…)
E’ stata osservata una stimolazione notevole del sistema renina-angiotensina-aldosterone in particolare nel corso di marcate deplezioni di acqua ed elettroliti (stretto regime iposodico o trattamento diuretico prolungato), in pazienti con pressione arteriosa inizialmente bassa, in caso di stenosi arteriosa renale, di insufficienza cardiaca congestizia o di cirrosi con edema e ascite.
Il blocco di questo sistema da parte di un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina puĂ² allora provocare, soprattutto alla prima assunzione e nel corso delle prime due settimane di trattamento, un brusco calo pressorio e/o un innalzamento della creatinina plasmatica segno di un’insufficienza renale funzionale. Occasionalmente questa puĂ² essere ad insorgenza acuta benchĂ© raramente e dopo un intervallo di tempo variabile.
In questi casi, il trattamento deve essere iniziato ad una dose piĂ¹ bassa e aumentata progressivamente.
Anziani
Prima dell’inizio del trattamento devono essere controllate la funzionalitĂ renale e i livelli di potassio. La dose iniziale deve essere adattata ulteriormente in funzione della risposta pressoria, in particolare in caso di deplezione idroelettrolitica, per evitare la comparsa di improvvisa ipotensione.
Aterosclerosi
Il rischio di ipotensione è presente in tutti i pazienti, ma si dovrà essere particolarmente prudenti con quei pazienti affetti da cardiopatia ischemica o insufficienza circolatoria cerebrale, iniziando il trattamento ad un dosaggio ridotto
Ipertensione nefrovascolare
Il trattamento dell’ipertensione arteriosa nefrovascolare è la rivascolarizzazione.
Tuttavia, gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina possono risultare utili per quei pazienti affetti da un’ipertensione nefrovascolare in attesa di un intervento chirurgico correttivo o quando esso non è possibile.
Se PRELECTAL 5 mg/1,25 mg è prescritto a pazienti con stenosi dell’arteria renale accertata o sospetta, il trattamento deve allora essere iniziato in ambiente ospedaliero, a bassa dose e sotto stretto controllo della funzione renale e dei livelli di potassio, poichĂ© alcuni pazienti hanno sviluppato un’insufficienza renale funzionale, rivelatasi reversibile con l’interruzione del trattamento.
Insufficienza cardiaca/grave insufficienza cardiaca
Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (stadio IV), il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico e ad una dose iniziale ridotta. Non deve essere interrotto un eventuale trattamento con ?- bloccanti nel paziente iperteso con insufficienza coronarica: l’ACE inibitore deve essere associato al ?- bloccante.
Pazienti diabetici
Nei pazienti con diabete mellito insulinodipendente (tendenza spontanea ad avere elevati livelli di potassio) il trattamento deve essere iniziato sotto supervisione medica con una dose iniziale ridotta.
Nei pazienti diabetici precedentemente trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, i livelli di glicemia devono essere attentamente controllati durante il primo mese di terapia con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.5).
Differenze etniche
Al pari di altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, perindopril puĂ² essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.
Intervento chirurgico/anestesia
In caso di anestesia, ed a maggior ragione se l’anestesia è effettuata con agenti a potenziale ipotensivo, gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina possono provocare ipotensione.
L’interruzione del trattamento, se possibile, è quindi raccomandata un giorno prima dell’intervento chirurgico per gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina a lunga durata d’azione, come perindopril.
Stenosi della valvola aortica o mitrale /cardiomiopatia ipertrofica
Gli ACE inibitori devono essere utilizzati con cautela in pazienti con ostruzione del tratto d’efflusso del ventricolo sinistro.
Insufficienza epatica
In rari casi, gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce verso una necrosi epatica fulminante e (talora) verso la morte. Il meccanismo di tale sindrome non è noto. Pazienti in trattamento con ACE inibitori che sviluppano ittero o un marcato incremento degli enzimi epatici devono interrompere l’assunzione dell’ACE inibitore e ricevere una appropriata assistenza medica (vedere paragrafo 4.8).
Iperkaliemia
In alcuni pazienti in terapia con ACE inibitori, perindopril incluso, è stato osservato un aumento delle concentrazioni sieriche di potassio. I fattori di rischio per l’insorgenza di iperkaliemia includono insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, etĂ (> 70 anni), diabete mellito, eventi concomitanti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, eplerenone, triamterene, amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; sono inoltre a rischio piĂ¹ elevato i pazienti che assumono altri farmaci associati ad un incremento del potassio sierico (es. eparine, altri ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II, acido acetilsalicilico ? 3 g/giorno, inibitori della COX-2 e FANS non selettivi, agenti immunosoppressivi come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim). L’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, in particolare nei pazienti con funzione renale compromessa, puĂ² portare ad un aumento significativo del
potassio sierico. L’iperkaliemia puĂ² causare serie e talvolta fatali aritmie. Se si ritiene opportuno l’uso concomitante degli agenti sopra menzionati, essi devono essere utilizzati con cautela e deve essere effettuato un frequente monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
Correlate ad indapamide: Equilibrio idroelettrolitico
Livelli di sodio
Devono essere controllati prima di iniziare il trattamento e, in seguito, ad intervalli regolari. Il calo dei livelli di sodio puĂ² essere inizialmente asintomatico e un controllo regolare è quindi indispensabile. Il controllo deve essere effettuato ancor piĂ¹ di frequente nei pazienti anziani e cirrotici (vedere paragrafì 4.8 e 4.9).
Qualsiasi trattamento diuretico puĂ² causare iponatriemia, a volte con conseguenze molto gravi. Iponatriemia con ipovolemia puĂ² essere responsabile di disidratazione e ipotensione ortostatica. La perdita concomitante di ioni cloruro puĂ² portare ad alcalosi metabolica compensativa secondaria: l’incidenza e il grado di questo effetto sono lievi.
Livelli di potassio
La deplezione potassica con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diuretici tiazidici e affini. Il rischio di insorgenza di livelli ridotti di potassio (< 3,4 mmol/l) deve essere prevenuto in alcuni pazienti a rischio quali gli anziani e/o denutriti e/o politrattati, i cirrotici con edema e ascite, i coronaropatici ed i pazienti con insufficienza cardiaca.
In questi casi, infatti, l’ipokaliemia potenzia la tossicitĂ cardiaca dei digitalici ed il rischio di turbe del ritmo cardiaco.
Anche i soggetti con intervallo QT lungo, di origine sia congenita che iatrogena, sono a rischio. L’ipokaliemia, come pure la bradicardia, agisce come fattore predisponente alla comparsa di turbe gravi del ritmo cardiaco, soprattutto di torsioni di punta, che possono essere fatali.
In tutti questi casi, è necessario un controllo piĂ¹ frequente dei livelli di potassio. Il primo controllo del potassio plasmatico deve essere effettuato nel corso della prima settimana di trattamento.
Se si rilevano bassi livelli di potassio si richiede la loro correzione.
Livelli di calcio
I diuretici tiazidici e affini possono ridurre l’escrezione urinaria del calcio e provocare un aumento leggero e transitorio dei livelli di calcio plasmatici. Un aumento marcato dei livelli di calcio puĂ² essere correlato ad un iperparatiroidismo non diagnosticato. In questi casi il trattamento deve essere interrotto prima di esplorare la funzione paratiroidea.
Glicemia
E’ importante, nei pazienti diabetici, effettuare un controllo della glicemia soprattutto in presenza di bassi livelli di potassio.
Acido urico
Nei pazienti iperuricemici, puĂ² aumentare la tendenza ad attacchi di gotta.
Funzione renale e diuretici
I diuretici tiazidici e affini sono pienamente efficaci solamente se la funzione renale è normale o minimamente compromessa ( livelli di creatinina inferiori a valori dell’ordine di 25 mg/l, ovvero 220 ?mol/l nell’adulto).
Nel soggetto anziano, il valore dei livelli di creatinina nel plasma deve essere aggiustato tenendo conto dell’età , del peso e del sesso del paziente, secondo la formula di Cockroft:
C1cr = (140-etĂ ) x peso/0,814 x creatininemia con: l’etĂ espressa in anni
il peso espresso in Kg
il valore di creatinina nel plasma espressa in micromol/l
Questa formula è valida per i soggetti anziani di sesso maschile e deve essere corretta per le donne moltiplicando il risultato per 0,85.
L’ipovolemia, dovuta alla perdita di acqua e di sodio causata dal diuretico ad inizio trattamento, provoca una riduzione della filtrazione glomerulare. Ne puĂ² derivare un aumento dell’urea ematica e dei livelli di creatinina. Questa insufficienza renale funzionale transitoria non provoca conseguenze nel paziente con funzione renale normale, ma puĂ² invece aggravare un’insufficienza renale preesistente.
Sportivi
Si deve richiamare l’attenzione degli sportivi sul fatto che questo medicinale contiene un principio attivo che puĂ² indurre una reazione positiva ai test di controllo antidoping.
Miopia acuta e glaucoma ad angolo chiuso secondario
Sulfamidici, o derivati dei sulfamidici, possono causare una reazione idiosincratica con conseguente miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. Il glaucoma ad angolo chiuso acuto non trattato puĂ² portare alla perdita permanente della vista. Il trattamento primario è quello di interrompere la somministrazione del farmaco piĂ¹ rapidamente possibile. Potrebbero essere necessari trattamenti medici o chirurgici tempestivi se la pressione intraoculare rimane incontrollata. I fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma ad angolo chiuso acuto possono includere un pregresso con sulfamidici o allergia alla penicillina.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco