Rosulod: effetti collaterali e controindicazioni

Rosulod: effetti collaterali e controindicazioni

Rosulod (Rosuvastatina + Amlodipina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Rosulod è indicato come terapia sostitutiva in pazienti che sono adeguatamente controllati con rosuvastatina e amplodipina somministrate simultaneamente, al medesimo dosaggio della combinazione. Il medicinale è indicato per il trattamento dell’ipertensione in pazienti adulti ad alto rischio di primo evento cardiovascolare (per la prevenzione di eventi cardiovascolari maggiori) in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio o con una delle seguenti condizioni concomitanti:

Ipercolesterolemia primaria (tipo IIa inclusa l’ipercolesterolemia familiare di tipo eterozigote) o dislipidemia mista (tipo IIb) in aggiunta alla dieta quando la risposta a quest’ultima e ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio fisico, riduzione ponderale) risulta essere inadeguata;

Ipercolesterolemia familiare di tipo omozigote, in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad es. LDL aferesi) o quando tali trattamenti non risultano appropriati.

Rosulod: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Rosulod ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Rosulod, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Rosulod: controindicazioni

Relativamente al componente rosuvastatina:

Malattia epatica in fase attiva inclusi inspiegabili, persistenti aumenti dei livelli delle transaminasi sieriche e qualsiasi aumento delle transaminasi sieriche oltre 3 volte il limite superiore di normalitĂ  (ULN).

Grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min).

Miopatia.

Trattamenti contemporanei con ciclosporina.

Gravidanza e allattamento, donne in etĂ  fertile che non usano idonee misure contraccettive.

IpersensibilitĂ  alla rosuvastatina.

Relativamente al componente 6mlodipine:

Ipotensione grave.

Shock (incluso shock cardiogeno).

Ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato).

Insufficienza cardiaca con instabilitĂ  emodinamica dopo infarto acuto del miocardio.

Ipersensibilità all’amlodipina e ai derivati delle diidropiridine.

Relativamente a Rosulod:

IpersensibilitĂ  ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Rosulod: effetti collaterali

Molto comune (? 1/10)

– Comune (? 1/100 a < 1/10)

– Non comune (? 1/1.000 a < 1/100)

– Raro (? 1/10.000 a < 1/1.000)

– Molto raro (< 1/10.000)

Non noto (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili) Lista tabellare delle reazioni avverse

MedDRA Classificazione per sistemi e organi

Patologie del sistema emolinfopoietico Disturbi del sistema

Effetti indesiderati Frequenza Rosuvastatina Amlodipina

Leucocitopenia, trombocitopenia – Molto raro

Trombocitopenia Raro –

Reazioni allergiche – Molto raro

immunitario

Reazioni di ipersensibilitĂ  incluso angioedema.

Raro –

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Iperglicemia – Molto raro

Patologie endocrine Diabete mellito1 Comune –

Disturbi psichiatrici Disturbi del sonno (insonnia, incubi), depressione

Non noto Non comune

Patologie del sistema nervoso

Cambiamenti d’umore (inclusa ansia) – Non comune Confusione – Raro

Capogiri, cefalea Comune Comune Sincope – Non comune

Sonnolenza – Comune

Tremore, disgeusia, hipoestesia, parestesia

– Non comune

Ipertonia – Molto raro

Neuropatia periferica Non noto Molto raro Polineuropatia, perdita di memoria Molto raro –

Patologie dell’occhio Disturbi della vista (inclusa diplopia) – Comune

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Tinnito – Non comune

Patologie cardiache Palpitazioni – Comune

Aritmia, (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale)

– Non comune

Infarto del miocardio Molto raro

Patologie vascolari Vampate di calore – Comune

Patologie respiratorie, Ipotensione Vasculite Dispnea

Non noto
Non comune Molto raro Non comune
toraciche e Rinite Non comune
mediastiniche Tosse Non noto Non comune
Patologie Alterazioni delle abitudini intestinali Comune
gastrointestinali (inclusa diarrea e costipazione)
Vomito Non comune
Dolore addominale Comune Comune
Nausea Comune Comune
Dispepsia Comune
Bocca secca Non comune
Gastrite, iperplasia gengivale Molto raro
Costipazione Comune
Pancreatite Raro Molto raro
Diarrea Non noto
Patologie Epatite Molto raro Molto raro
epatobiliari Ittero Molto raro Molto raro
Aumento delle transaminasi Raro Molto raro
epatiche
Patologie della cute e Alopecia Non comune
del tessuto sottocutaneo Porpora, discromia cutanea, iperidrosi, Non comune
esantema
Angioedema, eritema multiforme, Molto raro
dermatite esfoliativa, edema di
Quincke, fotosensibilitĂ 
Rash Non comune Non comune
Prurito Non comune Non comune
Orticaria Non comune Non comune
Sindrome di Stevens-Johnson Non noto Molto raro
Necrolisi epidermica tossica Non noto
Patologie del sistema Gonfiore alle caviglie Comune
muscoloscheletrico e Mal di schiena Non comune
del tessuto connettivo Crampi muscolari Comune
Mialgia Comune Non comune
Miopatia (inclusa miosite) Raro
Rabdomiolisi Raro
Artralgia Molto raro Non comune
Miopatia necrotizzante Non noto
immuno-mediata
Patologie dei tendini, a volte Non noto
complicate da rottura
Patologie renali e Disturbi della minzione, nicturia, Non comune
urinarie aumento della frequenza urinaria
Ematuria Molto raro
Patologie dell’apparato Disturbi della potenza (impotenza) Non comune
riproduttivo e della Ginecomastia Molto raro Non comune
mammella
Patologie sistemiche e Astenia Comune Comune

condizioni relative alla sede di somministrazione

AffaticabilitĂ  – Comune Edema Non noto Molto comune Dolore al petto, dolore, malessere – Non comune

Esami diagnostici Incremento ponderale, decremento

ponderale

– Non comune

1 La frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno 2: 5,6 mmol/L, BMI>30 kg/m2, livelli aumentati di trigliceridi, storia di ipertensione).

Per amlodipina sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale.

Come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose-dipendente.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Effetti a carico del rene: in pazienti trattati con rosuvastatina è stata riscontrata proteinuria, per lo piĂ¹ di origine tubulare, rilevata con il dipstick test. Il passaggio delle proteine nelle urine da assenza di proteine o tracce a ++ ed oltre è stato riscontrato in meno dell’1% dei pazienti talora durante il trattamento con 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg. Un minore aumento nel passaggio da assenza o tracce a + è stato osservato con la dose di 20 mg. Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scompare spontaneamente con il proseguire della terapia. Dall’analisi dei dati provenienti da studi clinici e dall’esperienza post-marketing non è stato identificato ad oggi alcun nesso di causalitĂ  tra proteinuria e malattia renale acuta o progressiva.

Ematuria è stata osservata in pazienti trattati con rosuvastatina e i dati derivanti dagli studi clinici dimostrano che il numero di eventi è basso.

Effetti a carico della muscolatura scheletrica: nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi >20 mg, sono stati riportati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es. mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta.

Un aumento dose-correlato dei livelli di CK è stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si trattava di aumenti lievi, asintomatici e transitori. In caso di alti livelli di CK (> 5xULN), il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.4).

Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina è stato osservato un aumento dose-correlato delle transaminasi; nella maggior parte dei casi si trattava di un aumento lieve, asintomatico e transitorio.

Con alcune statine sono stati riportati i seguenti eventi avversi:

disfunzioni sessuali

casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4)

La frequenza di rabdomiolisi, di eventi renali gravi e di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è piĂ¹ elevata con la dose da 40 mg.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come- segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

Rosulod: avvertenze per l’uso

Effetti renali

In pazienti trattati con alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo piĂ¹ di origine tubulare, rilevata con il dipstick test e che nella maggior parte dei casi è stata transitoria e intermittente. La proteinuria non è risultata predittiva di danno renale acuto o progressivo (vedere paragrafo 4.8). La frequenza degli eventi renali gravi è piĂ¹ elevata con la dose da

40 mg.

Effetti a carico della muscolatura scheletrica

Nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi superiori a 20 mg, sono stati riportati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es. mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi. Sono stati riportati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in associazione con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi. Non si puĂ² escludere una interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e si raccomanda cautela nell’uso di questa associazione.

Dosaggio della creatinchinasi

Il dosaggio della creatinchinasi (CK) non deve essere effettuato dopo intensa attività fisica o in presenza di una possibile altra causa di aumento della CK che possa confondere l’interpretazione del risultato. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni. Se tale test conferma un valore basale di CK > 5xULN, il trattamento non deve essere iniziato.

Prima del trattamento

Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, Rosulod, deve essere prescritto con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla miopatia/rabdomiolisi, a causa della componente rosuvastatina. Tali fattori includono:

Compomissione delle funzionalitĂ  renale

Ipotiroidismo

Storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie

Storia pregressa di tossicitĂ  muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o fibrati

Abuso di alcool

EtĂ  >70 anni

Casi in cui si puĂ² verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafì 4.2, 4.5 e 5.2)

Uso concomitante di 6ibrate.

In questi pazienti il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in rapporto al possibile beneficio ed è raccomandato il monitoraggio clinico. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), il trattamento non deve essere iniziato.

Durante il trattamento

Si deve chiedere ai pazienti di comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre. In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK. Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK (> 5xULN), o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani (anche se i livelli di CK sono ? 5xULN). La ripresa della terapia con rosuvastatina o con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, puĂ² essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalitĂ , utilizzando la dose piĂ¹ bassa e sotto stretto controllo medico. Nei pazienti asintomatici non è richiesto il monitoraggio di routine dei livelli di CK. Ci sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con statine, inclusa la rosuvastatina. L’IMNM è clinicamente caratterizzata da debolezza muscolare prossimale e da creatinchinasi sierica elevata, che persistono nonostante la sospensione del trattamento con statine.

La somministrazione contemporanea di rosuvastatina ed altri farmaci in un ridotto numero di pazienti trattati negli studi clinici, non ha evidenziato un aumento degli effetti a carico della muscolatura scheletrica. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a terapia con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi somministrati insieme a derivati dell’acido fibrico, compreso gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi, si è registrato un aumento dell’incidenza di miosite e di miopatia. Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando viene somministrato in concomitanza con alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi. Pertanto, la combinazione di rosuvastatina/amlodipina e gemfibrozil non è raccomandata. Il beneficio, in termini di ulteriori modifiche dei livelli lipidici, ottenibile con l’uso combinato di Rosulod con fibrati o

niacina deve essere attentamente valutato in relazione ai potenziali rischi che tali combinazioni comportano. (Vedere paragrafì 4.5 e 4.8)

Rosulod non deve essere co-somministrato con formulazioni sistemiche di acido fusidico o nei 7 giorni successivi all’interruzione del trattamento con acido fusidico. In pazienti per i quali l’uso di acido fusidico per via sistemica è considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (alcuni fatali) in pazienti che hanno assunto acido fusidico e statine in combinazione (vedere paragrafo 4.5). I pazienti devono essere avvisati di consultare immediatamente il medico in caso di sintomi di debolezza muscolare, dolore o sensibilitĂ . La terapia con statine puĂ² essere reintrodotta sette giorni dopo l’assunzione dell’ultima dose di acido fusidico. In circostanze eccezionali, in cui è necessario l’acido fusidico sistemico prolungato per via, ad es. per il trattamento di infezioni gravi, la necessitĂ  di co-somministrare Rosulod e acido fusidico deve essere considerata solo caso per caso e sotto stretto controllo medico. Rosulod non deve essere somministrato a pazienti che manifestino una condizione acuta, grave che possa essere indicativa di miopatia o predisporre allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi (per esempio sepsi, ipotensione, interventi chirurgici maggiori, traumi, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici o convulsioni non controllate).

Effetti a carico del fegato

Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, Rosulod deve essere usato con cautela nei pazienti che consumano eccessive quantitĂ  di alcool e/o hanno una storia di malattia epatica.

Si raccomanda di effettuare i test di funzionalità epatica prima di iniziare il trattamento e di ripeterli dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento con rosuvastatina. Se il livello delle transaminasi sieriche è di oltre 3 volte il limite superiore di normalità, il trattamento con Rosulod deve essere interrotto o la dose di rosuvastatina deve essere ridotta.

Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria causata da ipotiroidismo o da sindrome nefrosica, la terapia con Rosulod va iniziata solo dopo il trattamento di queste patologie.

Nei pazienti con funzionalitĂ  epatica compromessa, l’emivita plasmatica di amlodipina risulta prolungata e i valori dell’AUC sono piĂ¹ elevati; per questi pazienti non sono state stabilite raccomandazioni specifiche relative al dosaggio. Amlodipina deve quindi essere inizialmente assunta al dosaggio piĂ¹ basso raccomandato e deve essere usata con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. Nei pazienti con grave compromissione epatica possono essere richiesti un graduale aggiustamento del dosaggio e un attento monitoraggio.

Differenze etniche

Gli studi di farmacocinetica dimostrano un aumento dell’esposizione a rosuvastatina nei soggetti asiatici confrontati con i caucasici (vedere paragrafo 4.2, 4.3 e 5.2).

Inibitori delle proteasi

E’ stata osservata una maggiore esposizione sistemica alla rosuvastatina nei soggetti trattati con rosuvastatina in concomitanza con vari inibitori delle proteasi in combinazione con ritonavir.

Occorre prendere in considerazione sia il beneficio della riduzione dei lipidi con l’uso di rosuvastatina nei pazienti affetti da HIV trattati con inibitori delle proteasi sia la possibilità di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina quando si inizia il trattamento con rosuvastatina o se ne aumenta il dosaggio nei pazienti trattati con inibitori delle proteasi. L’uso concomitante con gli inibitori delle proteasi non è raccomandato a meno che non si aggiusti la dose di rosuvastatina (vedere paragrafì 4.2 e 4.5).

Malattia interstiziale polmonare

Sono stati riportati casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare con alcune statine, specialmente durante terapie a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Questa si puĂ² manifestare con

dispnea, tosse non produttiva e peggioramento dello stato di salute generale (affaticamento, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente stia sviluppando malattia interstiziale polmonare, la terapia con statine deve essere interrotta.

Diabete mellito

Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento con statine. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6 – 6,9 mmol/L, BMI>30kg/m2, livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con le linee guida nazionali.

Nello studio JUPITER, la frequenza complessiva di diabete mellito riportata è stata 2,8% nel gruppo trattato con rosuvastatina e 2,3% nel gruppo con placebo, soprattutto nei pazienti con glicemia a digiuno 5,6 – 6,9 mmol/L.

Crisi ipertensiva

La sicurezza e l’efficacia di amlodipina nelle crisi ipertensive non è stata stabilita.

Pazienti con insufficienza cardiaca

I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela a causa del componente amlodopina. In uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in pazienti con grave insufficienza cardiaca (classe III e IV NYHA) amlodipina è stata associata a un maggiore incidenza di casi di edema polmonare rispetto al gruppo trattato con placebo (vedere paragrafo 5.1). I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.

Uso nella insufficienza renale

Amlodipina puĂ² essere usata a dosaggi normali in tali pazienti. Variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina non sono correlate al grado di compromissione renale. Amlodipina non è dializzabile.

A causa del componente rosuvastatina l’uso di Rosulod in pazienti con insufficienza renale grave è controindicato a tutte le dosi. (Vedere paragrafo 4.3 e 5.2).

Lattosio

Pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco