Simdax: effetti collaterali e controindicazioni

Simdax: effetti collaterali e controindicazioni

Simdax 2,5 mg/ml (Levosimendan) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Simdax è indicato nel trattamento a breve termine dello scompenso cardiaco cronico grave, in fase di instabilità acuta (ADHF) e laddove la terapia convenzionale non sia sufficiente e in casi dove il supporto di un farmaco inotropo sia considerato appropriato (vedere paragrafo 5.1).

Simdax 2,5 mg/ml: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Simdax 2,5 mg/ml ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Simdax 2,5 mg/ml, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Simdax 2,5 mg/ml: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al levosimendan o a uno qualsiasi degli eccipienti.

Grave ipotensione e tachicardia (vedere paragrafì 4.4 e 5.1). Significative ostruzioni meccaniche ventricolari che alterano il riempimento o l’eiezione o entrambe. Grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/minuto) e grave insufficienza epatica. Anamnesi di torsione di punta.

Simdax 2,5 mg/ml: effetti collaterali

Durante studi clinici, controllati, versus placebo condotti sull’ADHF (progetto REVIVE), il 53% dei pazienti ha riportato reazioni avverse, le piĂ¹ frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, ipotensione e cefalea.

Durante uno studio clinico condotto sull’ADHF (SURVIVE), controllato con dobutamina, il 18% dei pazienti ha riportato reazioni avverse, le piĂ¹ frequenti delle quali sono state tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, ipotensione, extrasistole ventricolari, tachicardia e cefalea.

La tabella seguente descrive le reazioni avverse osservate nell’1% o piĂ¹ dei pazienti durante gli studi clinici REVIVE I, REVIVE II, SURVIVE, LIDO, RUSSLAN, 300105 e 3001024.

Nel caso in cui, in un singolo studio, un particolare evento si sia verificato con un’incidenza superiore rispetto a quanto osservato attraverso gli altri studi, la tabella riporta l’incidenza piĂ¹ alta. Gli eventi considerati come almeno potenzialmente correlati a levosimendan sono riportati per classe di organi e frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune ( ? 1/10), comune ( ? 1/100, < 1/10).

Tabella 3

Riassunto delle Reazioni avverse

Studio clinico SURVIVE, Programma REVIVE e combinazione degli studi clinici LIDO/RUSSLAN/300105/3001024

Sistema corporeo Frequenza Termine riportato
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Ipokalemia
Disturbi psichiatrici Comune Insonnia
Patologie del sistema nervoso Molto Comune Cefalea
Comune Vertigini
Patologie cardiache Molto Comune Tachicardia ventricolare
Comune Fibrillazione atriale
Tachicardia
Extrasistolia ventricolare
Insufficienza cardiaca
Ischemia miocardica
Extrasistolia
Patologie vascolari Molto comune Ipotensione
Patologie gastrointestinali Comune Nausea
Costipazione
Diarrea
Vomito
Esami diagnostici Comune Diminuzione dell’emoglobina

Reazioni Avverse post-marketing

Durante l’esperienza post-marketing, è stata riportata fibrillazione ventricolare in pazienti in trattamento con Simdax.

Simdax 2,5 mg/ml: avvertenze per l’uso

Come effetto emodinamico iniziale si puĂ² verificare una diminuzione della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica perciĂ², levosimendan deve essere usato con cautela in pazienti con valori basali di pressione arteriosa sistolica e diastolica bassi oppure in coloro i quali sono a rischio di episodi ipotensivi. Per questi pazienti sono raccomandati regimi posologici piĂ¹ conservativi. Il medico deve adattare la posologia e la durata della terapia alla condizione e alla risposta del paziente (vedere paragrafì 4.2, 4.5 e 5.1).

Prima della somministrazione per infusione di levosimendan deve essere corretta l’ipovolemia grave. Se si riscontrano eccessive variazioni della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca, occorre diminuire la velocità di infusione o interrompere l’infusione stessa.

La durata esatta di tutti gli effetti emodinamici non è stata determinata, tuttavia gli effetti emodinamici durano generalmente per 7-10 giorni. CiĂ² è dovuto in parte alla presenza di metaboliti attivi che raggiungono le loro concentrazioni plasmatiche massime circa 48 ore dopo il termine dell’infusione. Si raccomanda un monitoraggio non invasivo per almeno 4-5 giorni dopo la fine dell’infusione. Si raccomanda di proseguire il monitoraggio fino a quando la riduzione della pressione arteriosa non ha raggiunto il suo massimo e non inizia a salire nuovamente, e tale monitoraggio puĂ² durare piĂ¹ di 5 giorni qualora ci sia qualsiasi segno di continua diminuzione di pressione arteriosa, ma puĂ² essere piĂ¹ corto di 5 giorni se il paziente è clinicamente stabile. PuĂ² essere necessario un periodo di monitoraggio esteso in pazienti con insufficienza epatica o renale da lieve a moderata.

Simdax deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. Sono disponibili dati limitati relativamente all’eliminazione dei metaboliti attivi in pazienti con funzionalitĂ  renale compromessa. L’insufficienza renale puĂ² condurre ad un aumento della concentrazione dei metaboliti attivi, che puĂ² causare un effetto emodinamico piĂ¹ pronunciato e prolungato (vedere paragrafo 5.2).

Simdax deve essere somministrato con cautela in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata. Un’alterata funzionalitĂ  epatica puĂ² condurre ad una esposizione piĂ¹ prolungata ai metaboliti attivi, che puĂ² causare un effetto emodinamico piĂ¹ pronunciato e prolungato (vedere paragrafo 5.2).

L’infusione di Simdax puĂ² determinare una diminuzione delle concentrazioni sieriche di potassio. Dunque la ipopotassiemia deve essere corretta prima della somministrazione di Simdax e la potassiemia va monitorata durante la terapia. Come con gli altri farmaci per l’insufficienza cardiaca, le infusioni di Simdax possono essere associate a diminuzioni dei livelli di emoglobina ed ematocrito e si deve esercitare cautela nei pazienti con ischemia cardiovascolare e anemia concomitante.

L’infusione di Simdax deve essere effettuata con cautela nei pazienti con tachicardia, fibrillazione atriale con rapida risposta ventricolare o con aritmie potenzialmente fatali.

L’esperienza sulla somministrazione ripetuta di Simdax è limitata. L’esperienza sulla somministrazione concomitante di agenti vasoattivi, inclusi agenti inotropi (eccetto la digossina) è limitata. Si deve valutare per ogni singolo paziente il beneficio ed il rischio.

Simdax deve essere somministrato con cautela e sotto stretto monitoraggio elettrocardiografico nei pazienti con ischemia coronarica in corso, o lunghi intervalli QTc indipendentemente dalla causa, e quando somministrato contemporaneamente a farmaci che prolungano l’intervallo QTc (vedere paragrafo 4.9).

Non è stato studiato l’utilizzo di levosimendan nello shock cardiogeno. Non sono disponibili informazioni sull’uso del Simdax nelle patologie seguenti: cardiomiopatia restrittiva, cardiomiopatia ipertrofica, grave insufficienza della valvola mitralica, rottura miocardica, tamponamento cardiaco e infarto ventricolare destro.

Simdax non deve essere somministrato ai bambini in quanto l’esperienza dell’uso del Simdax in bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni è molto limitata (vedere paragrafo 5.2).

Sono disponibili esperienze limitate sull’uso del Simdax in pazienti affetti da insufficienza cardiaca dopo un intervento chirurgico e in caso di grave insufficienza cardiaca in pazienti in attesa di trapianto cardiaco.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco