Chimono: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Chimono

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Chimono: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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CHIMONO 400 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene: lomefloxacina cloridrato 441,6 mg pari a lomefloxacina base 400 mg

Eccipienti con effetti noti: ogni compressa contiene 138,40 mg di lattosio idrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compresse rivestite con film

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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CHIMONO è indicato nel trattamento delle seguenti infezioni causate da microorganismi sensibili a lomefloxacina:

Cistite semplice non complicata

Nella cistite semplice non complicata, CHIMONO deve essere usato soltanto quando l’uso di altri antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento di questa infezione è considerato inadeguato.

Pielonefrite acuta non complicata

Esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva, inclusa la bronchite cronica

Nelle esacerbazioni acute della broncopneumopatia cronica ostruttiva, inclusa la bronchite

cronica, CHIMONO deve essere usato soltanto quando l’uso di altri antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento di queste infezioni è considerato inadeguato.

Prestare attenzione alle linee guida ufficiali sull’uso corretto degli agenti antibatterici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La dose normale di CHIMONO è di 1 compressa da 400 mg una volta al giorno, durante o lontano dai pasti.

La durata del trattamento va adeguata alla gravità del caso ed al decorso clinico e batteriologico.

In linea di massima, il trattamento deve essere proseguito per almeno tre giorni dopo lo sfebbramento o la remissione dei sintomi clinici.

In via indicativa, la durata normale della terapia è di 7-10 giorni.

Si consiglia di assumere CHIMONO la sera per ridurre i rischi di sensibilizzazione in caso di esposizione ai raggi solari.

Pazienti anziani: la posologia non va modificata se la funzione renale è normale (clearance creatininica maggiore di 40 ml/min/1,73m2).

Pazienti con danno renale: poiché CHIMONO viene eliminato principalmente a livello renale, si consiglia una modifica del dosaggio nei pazienti con funzione renale significativamente

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Pazienti dializzati: l’emodialisi elimina il farmaco solo in quantità trascurabile (3% in 4 ore); i pazienti emodializzati dovrebbero pertanto ricevere una dose di carico iniziale di 400 mg, seguita da una dose di mantenimento di 200 mg al giorno (mezza compressa).

Pazienti con ridotta funzionalità epatica: la ridotta funzione epatica non riduce la clearance non-renale del farmaco: l’eventuale riduzione di dosaggio dovrebbe essere stabilita in base al grado di funzione renale del paziente. Non è necessario modificare la posologia in pazienti con clearance di creatinina > 40 ml/min/1,73 m2.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, ad altri chemioterapici della classe dei chinoloni o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Precedenti tendinopatie con fluorochinolonici.

Dal momento che non è stata stabilita la sicurezza d’impiego ed in particolare non potendosi escludere la possibilità di danni alle cartilagini articolari negli organismi non ancora sviluppati , CHIMONO non deve essere somministrato alle donne in stato di gravidanza, durante l’allattamento, nei pazienti in età pediatrica e nei soggetti giovani con incompleto sviluppo scheletrico e nei pazienti a rischio di artropatie.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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L’uso di lomefloxacina deve essere evitato nei pazienti che in passato hanno manifestatato reazioni avverse gravi durante l’uso di medicinali contenenti chinoloni o fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento di questi pazienti con lomefloxacina deve essere iniziato soltanto in assenza di opzioni terapeutiche alternative e dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio (vedere anche paragrafo 4.3)

Studi epidemiologici indicano un aumento del rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta dopo l’assunzione di fluorochinoloni, specialmente nella popolazione anziana.

Pertanto, i fluorochinoloni devono essere utilizzati unicamente dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio e dopo aver preso in considerazione altre opzioni terapeutiche per i pazienti con un’anamnesi familiare positiva per casi di aneurisma, o per i pazienti a cui è stato diagnosticato in precedenza un aneurisma aortico e/o una dissezione dell’aorta, oppure in presenza di altri fattori di rischio o condizioni che predispongono all’aneurisma e alla dissezione dell’aorta (ad esempio sindrome di Marfan, sindrome di Ehlers-Danlos vascolare, arterite di Takayasu, arterite a cellule giganti, sindrome di Behçet, ipertensione, aterosclerosi nota).

In caso di dolori improvvisi all’addome, al torace o alla schiena, i pazienti devono essere avvisati della necessità di consultare immediatamente un medico al pronto soccorso.

CHIMONO deve essere usato con attenzione in pazienti anziani ed in quelli con disordini del sistema nervoso centrale riconosciuti o sospetti quali epilessia od altri fattori che predispongono alle convulsioni.

I fluorochinoloni, tra cui lomefloxacina, possono causare stimolazione del sistema nervoso centrale associate a sintomi autonomi periferici, indurre convulsioni ed esacerbare disturbi psichiatrici.

L’uso prolungato del prodotto, cosi come con altri antibatterici, può favorire lo sviluppo di microorganismi non sensibili, inclusi i funghi, che richiede l’adozione di adeguate misure terapeutiche.

In pazienti con ridotta funzionalità renale, l’eliminazione di CHIMONO è ridotta, pertanto il dosaggio dovrà essere adattato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Poiché è stato dimostrato che alcuni chinoloni, tra cui la lomefloxacina, provocano fotosensi- bilità, i pazienti devono essere avvertiti che, durante il trattamento e per diversi giorni dopo la sospensione dello stesso, devono evitare esposizioni dirette e/o indirette alla luce solare o ai raggi ultravioletti. Sono stati segnalati casi di fotosensibilizzazione anche con l’utilizzo di filtri solari di protezione.

Si raccomanda di interrompere la terapia con CHIMONO qualora si riscontrino fenomeni di sensibilizzazione.

E’ stato riportato che il Clostridium difficile associato a diarrea è strettamente correlato all’impiego di agenti antibatterici, incluso lomefloxacina HCI, la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con agenti antibatterici altera la normale flora batterica del colon portando ad una crescita eccessiva di C. difficile.

Il C. difficile produce tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo di CDAD (Clostridium difficile associated diarrhea). L’ipertossina proveniente da ceppi di C. difficile provoca un aumento della morbidità e della mortalità, in quanto queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono talvolta richiedere colectomia. Il CDAD deve essere necessariamente considerato in tutti quei pazienti che presentano diarrea a seguito di terapia antibiotica. E’ essenziale un’approfondita anamnesi nel caso in cui si riscontri presenza di CDAD da oltre due mesi dopo somministrazione di agenti antibatterici.

Disturbi cardiaci

Altri antibiotici appartenenti alla classe dei fluorochinoloni sono stati associati a casi di prolungamento dell’intervallo QT.

Pazienti con deficienza dell’enzima glucosio 6-fosfato deidrogenasi quando sono sottoposti a terapia con fluorochinolonici possono essere a rischio di emolisi.

Tendinite e rottura di tendine

Tendiniti e rotture di tendine (in particolare, ma non solo, a carico del tendine di Achille), talvolta bilaterali, possono manifestarsi già entro 48 ore dopo l’inizio del trattamento con chinoloni e fluorochinoloni e sono state segnalate fino a diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento. Il rischio di tendinite e rottura di tendine è maggiore nei pazienti anziani, nei pazienti con compromissione renale, nei pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi e in quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi. Pertanto, l’uso concomitante di corticosteroidi deve essere evitato.

Ai primi segni di tendinite (per es. gonfiore con dolore, infiammazione), il trattamento con lomefloxacina deve essere interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo. L’arto o gli arti affetti devono essere adeguatamente trattati (per es. immobilizzazione). I corticosteroidi non devono essere usati in presenza di segni di tendinopatia.

Neuropatia periferica

Casi di polineuropatia sensoriale o sensomotoria con conseguente parestesia, ipoestesia, disestesia o debolezza sono stati segnalati in pazienti trattati con chinoloni e fluorochinoloni. I pazienti in trattamento con lomefloxacina devono essere avvisati di informare il medico prima di proseguire il trattamento qualora si manifestino sintomi di neuropatia quali dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento, debolezza o un’alterazione della sensibilità al tocco lieve, al dolore o alla temperatura, oppure un’alterazione della percezione della posizione del corpo, in modo da evitare l’insorgenza di una condizione potenzialmente irreversibile (vedere paragrafo 4.8)

Reazioni avverse al farmaco gravi, prolungate, disabilitanti e potenzialmente irreversibili Casi molto rari di reazioni avverse al farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (muscoloscheletrico, nervoso, psichiatrico e sensorio), sono stati segnalati in pazienti che ricevevano chinoloni e fluorochinoloni, indipendentemente dall’età e da fattori di rischio preesistenti. La somministrazione di lomefloxacina deve essere interrotta immediatamente ai primi segni o sintomi di qualsiasi reazione avversa grave e i pazienti devono essere avvisati di consultare il medico prescrittore.

Disglicemia

Come con gli altri chinoloni, sono stati riportati dei disturbi della glicemia, compresa sia l’ipoglicemia che l’iperglicemia (vedere paragrafo 4.8), più spesso nei pazienti diabetici in trattamento con un farmaco antidiabetico orale (es. glibenclamide), o con insulina.

Sono stati riportati dei casi di coma ipoglicemico. In tutti i pazienti diabetici viene, perciò, raccomandato un attento monitoraggio della glicemia.

Il medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Il sucralfato e gli antiacidi contenenti magnesio o alluminio ed i cationi metallo derivati da altre sostanze (come gli integratori minerali) formano chelati con lomefloxacina interferendo con la biodisponibilità del farmaco; pertanto la loro somministrazione dovrebbe precedere di almeno 4 ore o seguire di almeno due ore l’assunzione di CHIMONO.

Negli studi clinici la somministrazione concomitante di lomefloxacina e teofillina non ha dato luogo ad alcuna evidenza clinica di interazione, nonostante la fluttuazione dei livelli individuali di teofillina. Non è stata osservata interferenza farmacocinetica tra CHIMONO e teofillina o ranitidina.

I fluorochinoloni possono potenziare l’effetto degli anticoagulanti orali quali warfarin o i suoi derivati. Quando questi sono somministrati concomitantemente il tempo di protrombina o altri test atti a misurare l’attività dei fattori di coagulazione devono essere attentamente monitorati.

Durante l’assunzione contemporanea di fluorochinoloni con agenti antidiabetici possono verificarsi reazioni ipoglicemiche quindi è necessario monitorare i livelli di glucosio nel sangue e aggiustare la dose degli agenti antidiabetici.

La somministrazione concomitante di fluorochinoloni e corticosteroidi, specialmente in età avanzata, può portare ad un aumento del rischio di rottura del tendine.

La somministrazione contemporanea di probenecid ne rallenta l’eliminazione.

Nel topo, la co-somministrazione con fembufen, a dosi 10 volte superiori a quelle terapeutiche, ha indotto comparsa di manifestazioni convulsive. Tale effetto non è stato osservato invece per co-somministrazioni con altri farmaci anti-infiammatori.

Benché non vi siano prove cliniche di un’interazione tra fembufen e CHIMONO, la loro somministrazione contemporanea andrebbe evitata.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Come per altri chinoloni, la sicurezza d’impiego nelle donne in stato di gravidanza non è stata

verificata. Pertanto CHIMONO non deve essere somministrato a donne in stato di gravidanza sospetta o confermata.

Allattamento

Non è noto se CHIMONO venga secreto nel latte umano; tuttavia è stato osservato che viene secreto nel latte dei ratti in allattamento, e che altre sostanze della stessa classe vengono secrete nel latte umano. Pertanto, il farmaco non deve essere somministrato durante l’allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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A causa degli effetti di lomefloxacina potenzialmente a carico del SNC, i pazienti in terapia con CHIMONO, anche con dosaggio normale, possono manifestare un’alterata capacità di reazione, in maniera tale che la guida di automobili o l’uso di macchinari venga alterata.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli effetti indesiderati osservati con maggior frequenza (compresa tra l’1,1% ed il 5,6%) negli studi clinici sono stati di intensità lieve-moderata e principalmente a carico del SNC, il sistema gastrointestinale, la pelle e gli annessi cutanei: dolore addominale, diarrea, capogiri, cefalea, nausea, fotosensibilizzazione, nervosismo e dispnea.

La farmacovigilanza internazionale ha riportato le seguenti reazioni avverse da fluorochinoloni (compresa lomefloxacina cloridrato):

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione*: senso di fatica, malessere;

Disturbi del sistema immunitario: prurito, eruzioni cutanee, febbre, brivido, edema del viso. Con l’uso del prodotto sono possibili reazioni allergiche, incluse reazioni anafilattoidi gravi (edema della lingua, edema della glottide, dispnea, ipotensione arteriosa fino allo shock pericoloso) e angioedema;

Patologie gastrointestinali: dispepsia, flatulenza, vomito, stipsi, candidosi orale, bocca secca, infiammazione gastro-intestinale, mucosa orale dolente. Se si dovesse manifestare diarrea grave e persistente, durante o dopo la terapia, va immediatamente informato il medico curante poiché va presa in considerazione la possibilità di una colite pseudo membranosa, affezione molto grave che richiede la sospensione immediata della terapia e l’adozione di un idoneo trattamento (es. vancomicina orale 4×250 mg/die);

Patologie del sistema nervoso*: insonnia, tremori, sincope, parestesie, contrazioni muscolari, sonnolenza, disturbi del sonno, confusione, convulsioni, agitazione, atassia, alterazioni dell’umore, ansia, allucinazioni, disgeusia;

Patologie dell’orecchio e del labirinto*: otalgia, tinnitus;

Patologie cardiache: ipotensione, tachicardia, torsione di punta, edema, arresto cardiopolmonare;

Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperglicemia, ipoglicemia;

Patologie renali e urinarie: nefrite interstiziale, poliuria, ritenzione urinaria, insufficienza renale;

Patologie epatobiliari: epatite;

Patologie del sistema emolinfopoietico: linfoadenopatia, porpora, aumentata fibrinolisi, trombocitopenia, trombosi cerebrale, anemia emolitica;

Patologie vascolari: vasculite;

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo*: artralgia, crampi alle gambe, mialgia, tendiniti, rottura del tendine (rottura unilaterale o bilaterale del tendine di Achille), dolore dorsale;

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema laringeo, edema polmonare;

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: dermatite esfoliativa, iperpigmentazione, orticaria, eritema, sindrome di Stevens-Johnson, epidermolisi necrotica;

Patologie dell’occhio*: dolore oculare, visione confusa, diplopia, fotofobia.

Patologie endocrine: sindrome da Inappropriata Secrezione dell’Ormone Antidiuretico (SIADH) (frequenza “non nota”).

Modificazioni dei parametri di laboratorio, transitorie, osservate nelle sperimentazioni cliniche, correlate o meno al farmaco, sono:

epatiche: modificazioni di ALT/SGPT, AST/SGOT, bilirubina, fosfatasi alcalina, gammaglutamiltransferasi, riduzione delle proteine totali e dell’albuminemia;

renali: aumento dell’azoto ureico e riduzione della potassiemia; anormalità del peso specifico ed elettroliti urinari;

ematologiche: monocitosi, riduzione delle piastrine, riduzione dell’emoglobinemia, aumento della VES, diatesi emorragica, anemia, leucopenia, eosinofilia.

In caso di comparsa di effetti collaterali, il medico dovrà valutare con cura l’opportunità o meno di interrompere il trattamento.

Al contrario di quanto riscontrato con gli altri chinoloni, negli studi con CHIMONO non è stata osservata cristalluria.

Gli studi finora effettuati non consentono una valutazione definitiva dei possibili effetti collaterali di lomefloxacina. Il suo profilo di tollerabilità è simile a quello degli altri chinoloni; pertanto non si può escludere durante il trattamento la comparsa di eventuali reazioni indesiderate note per altri chinoloni, anche se non riportate per CHIMONO.

*Casi molto rari di reazioni al farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (incluse reazioni quali tendinite, rottura del tendine, artralgia, dolore degli arti, disturbi della deambulazione, neuropatie associate a parestesia, depressione, affaticamento, compromissione della memoria, disturbi del sonno e alterazione dell’udito, della vista, del gusto

e dell’olfatto), sono stati segnalati in associazione con l’uso di chinoloni e fluorochinoloni, in alcuni casi indipendentemente da fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo htttp://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

04.9 Sovradosaggio

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Si hanno poche informazioni sul sovradosaggio nell’uomo. In caso di sovradosaggio acuto, lo stomaco va svuotato inducendo il vomito o tramite lavanda gastrica; il paziente va tenuto sotto stretta osservazione e va sottoposto a trattamento di supporto. Deve essere mantenuta una adeguata idratazione. L’emodialisi o la dialisi peritoneale difficilmente possono aiutare a rimuovere il farmaco dall’organismo.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici per uso sistemico, fluorochinoloni Codice ATC: J01MA07

Lomefloxacina è l’acido 1-etil-6,8-difluoro-1,4-diidro-7-(3-metil-1-piperazinil)-4-oxo-3-chinolin- carbossilico, un antibatterico sintetico somministrabile per via orale appartenente ai chinoloni.

Lomefloxacina è un chinolone difluorurato attivo nei confronti di una vasta gamma di batteri aerobi Gram+ e Gram- responsabili di infezioni localizzate alle vie urinarie e alle basse vie respiratorie.

Inoltre è attivo nei confronti della maggior parte dei ceppi di batteri Gram- multi-resistenti (inclusi i ceppi resistenti ad aminoglicosidi, cefalosporine di terza generazione, penicilline, tetracicline, macrolidi e sulfamidici).

Lomefloxacina è attiva "in vitro" sui seguenti ceppi batterici:

Gram-: Acinetobacter species (inclusi A. calcoac ssp. anitratum), Aeromonas hydrophilia, Alcaligenes species, Branhamella catarrhalis (Beta lattamasi + e -) Campylobacter species (C. pylori è relativamente resistente), Citrobacter species (inclusi C. diversus e C. freundii), Enterobacter species (inclusi E. aerogenes, E. agglomerans e E. cloacae), Escherichia coli, Hafnia alvei, Haemophilus species (inclusi i ceppi Beta lattamasi + e – di H. ducrei, H. influenzae e H. parainfluenzae), Klebsiella species (inclusi K. oxytoca, K. ozaenae, e K. pneumoniae), Legionella pneumophilia, Morganella morganii, Neisseria species (inclusi i ceppi Beta lattamasi

+ e – di N. gonorrhoeae e N. meningitidis), Proteus species (inclusi P. mirabilis e P. vulgaris), Providencia species (inclusi P. alcalifaciens, P. rettgeri, e P. stuartii), Pseudomonas species (inclusi P. aeruginosa e P. fluorescens), Salmonella species (inclusi S. enteritidis e S. typhi), Serratia species (inclusi S. liquifaciens e S. marcescens), Shigella species (inclusi S. dysenteriae, S. flexneri e S. sonnei), Vibro species (inclusi V. cholerae e V. parahemolyticus), Yersinia enterocolitica.

La maggior parte dei ceppi di Pseudomonas (Xanthomonas) maltophilia e Pseudomonas cepacia, Ureaplasma urealyticum e Mycoplasma hominis sono moderatamente o poco sensibili a lomefloxacina.

Gram+: Staphylococcus species (inclusi i ceppi sensibili e resistenti alla meticillina di S. aureus e S. epidermidis) e S. saprophyticus.

La maggior parte dei ceppi di streptococchi del gruppo D inclusi gli enterococchi (Enterococcus faecalis) e Streptococcus pneumoniae sono moderatamente o poco sensibili a lomefloxacina, come anche il Mycobacterium tubercolosis e la Chlamydia trachomatis.

La maggior parte dei batteri anaerobi sono resistenti a lomefloxacina, inclusi i Bacteroides fragilis e il Clostridium difficile.

L’azione battericida di lomefloxacina risulta dall’interferenza con l’attività dell’enzima batterico DNA girasi necessario per la trascrizione e la duplicazione del DNA batterico.

In relazione al meccanismo d’azione non vi sono fenomeni di resistenza crociata con altre classi di farmaci antibatterici quali: aminoglicosidi, penicilline, tetracicline, cefalosporine e sulfamidici. E’ stata descritta una resistenza crociata tra lomefloxacina ed altri derivati chinolonici.

La dose minima di raggi UVA necessaria a provocare un eritema è inversamente proporzionale alle concentrazioni plasmatiche di lomefloxacina. Un aumento dell’intervallo tra il dosaggio di lomefloxacina e l’esposizione ai raggi UVA richiede una maggiore quantità di energia luminosa necessaria a provocare una fotoreazione.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Dopo somministrazione orale lomefloxacina è rapidamente e ben assorbito nel tratto intestinale. La biodisponibilità assoluta è maggiore del 98%. Le massime concentrazioni plasmatiche (Cmax) vengono raggiunte dopo 1-1,5 ore (Tmax).

Dopo una singola somministrazione orale di 400 mg le Cmax variano tra 2 e 4 g/ml; non è stato evidenziato un first-pass effect.

Il Tmax è risultato indipendente dalla dose e dalla frequenza del dosaggio. All’interno dell’intervallo posologico di 100-800 mg le concentrazioni plasmatiche e l’AUC aumentano

proporzionalmente all’aumentare della dose.

In soggetti con normale funzionalità renale l’emivita di eliminazione è di circa 8 ore; 24 ore dopo una singola somministrazione orale di 200-400-800 mg di lomefloxacina, sono rilevabili concentrazioni plasmatiche medie rispettivamente di 0,12-0,31-0,62 g/ml.

Lo steady-state viene raggiunto in circa 48 ore dall’inizio della terapia con monosomministrazione giornaliera e non si evidenziano fenomeni di accumulo.

In volontari sani anziani (61-76 anni) l’emivita di eliminazione (media 8 ore) ed i valori di Cmax (media 4,6 g/ml) sono sovrapponibili a quelli rilevati in soggetti giovani.

Lomefloxacina si distribuisce ampiamente nell’organismo: saliva, escreato, secreti infiammatori, bile, prostata e secrezioni prostatiche, mucosa bronchiale, lacrime, macrofagi e globuli rossi.

Non si hanno dati sulla penetrazione nel liquor cefalorachidiano. Lomefloxacina viene metabolizzata in minima parte.

Nell’urina umana sono stati identificati cinque metaboliti: quello glucoronato è presente in concentrazione più elevata ed incide per circa il 10% della dose somministrata, mentre gli altri quattro incidono globalmente per meno dello 0,5% della dose.

Il 65% circa della dose somministrata per via orale, in pazienti con normale funzionalità renale, viene eliminato nell’urina immodificato.

Quattro ore dopo l’assunzione di 400 mg di lomefloxacina, la concentrazione urinaria supera i 400 g/ml e rimane oltre i 35 g/ml per almeno 24 ore.

L’eliminazione urinaria è virtualmente completa entro 72 ore dall’ultima dose, con il recupero del 75% circa sotto forma di composto immodificato e del metabolita glucoronato.

La clearance renale è di circa 200 ml/min, superando il normale tasso di filtrazione glomerulare di 120 ml/min; questo fatto è l’espressione di un’attiva secrezione tubulare.

Circa il 10% della dose orale viene recuperato immodificato nelle feci.

Il tempo di eliminazione del lomefloxacina è superiore in quei pazienti con valori della clearance della creatinina < 40 ml/min/1,73m2 con valori più alti di AUC e t½ (vedere paragrafo 4.2.).

L’assunzione concomitante di cibo riduce la velocità di assorbimento di lomefloxacina, ma non ne influenza sostanzialmente il grado.

In pazienti con grave insufficienza renale la cinetica di eliminazione è alterata (vedi punto 4.2). Lomefloxacina si lega in bassa percentuale alle proteine plasmatiche (11-15%), pertanto non sono state rilevate significative interazioni con altri farmaci a livello di legame farmaco proteico.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli studi di tossicità acuta, sub-acuta e cronica non hanno evidenziato significativi effetti di tossicità sistemica e d’organo.

In tutte le specie sottoposte a test, lomefloxacina non ha dimostrato potenzialità teratogenetiche o effetti sulla riproduzione o fertilità.

Gli studi di mutagenesi hanno dato esito negativo in quattro test condotti in vitro ed in tre condotti in vivo, l’esito è stato invece debolmente positivo in un test in vitro.

Non è stata riscontrata alcuna evidenza di teratogenicità nel ratto, coniglio o scimmia, sebbene siano state osservate perdite di feti nella scimmia e fetotossicità nel coniglio.

Analogamente ad altri chinoloni è stata osservata la comparsa di artropatia in animali immaturi (cane giovane) mentre non è stata riscontrata alcuna alterazione nelle articolazioni dei ratti giovani trattati a dosi elevate.

La cristalluria e la tossicità oculare, osservate con alcuni chinoloni, non sono state evidenziate in animali (ratti e scimmie) trattati per lungo tempo con lomefloxacina.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Carmellosa calcica, idrossipropilcellulosa, lattosio idrato, magnesio stearato, polioxil 40 stearato, macrogol 400, ipromellosa, titanio diossido.

06.2 Incompatibilità

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Non sono state riportate incompatibilità del prodotto.

06.3 Periodo di validità

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5 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in alluminio e polivinile-cloruro, opacizzato con titanio diossido. Scatola da 5 compresse

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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LUSOFARMACO

Istituto Luso Farmaco d’Italia S.p.A.

Milanofiori – Strada 6 – Edificio L – Rozzano (MI)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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A.I.C. 027957024

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: dicembre 1991 Data del rinnovo più recente: dicembre 2011

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-