ibuprofene – Ibuprofene: Scheda Tecnica del Farmaco

ibuprofene

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

ibuprofene: ultimo aggiornamento pagina: 17/06/2021 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Ibuprofene Aurobindo 600mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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contiene 600 mg di ibuprofene. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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a rivestita con film. Compresse da 600 mg:

Compresse bianche, ovali, biconvesse, rivestite con film e con un’incisione su un lato.

La compressa puĂ² essere divisa in due dosi uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Patologie reumatiche quali malattie artritiche (es. artrite reumatoide, compresa la forma giovanile), patologie artritiche degenerative (es. osteoartrite), patologie reumatiche extra-articolari, altri disturbi muscolari e articolari e lesioni del tessuto molle.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piĂ¹ breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

La dose di ibuprofene dipende dall’etĂ  e dal peso corporeo del paziente. La singola dose massima giornaliera per i pazienti adulti non deve superare gli 800 mg di ibuprofene.

Deglutire la compressa con un bicchiere d’acqua durante o dopo i pasti.

Malattie reumatiche

Adulti:

La dose abituale è 400 mg-600 mg 3 volte al giorno. In alcuni pazienti possono essere efficaci dosi di mantenimento di 600 mg-1200 mg al giorno. In caso di patologie acute e gravi, la dose puĂ² essere aumentata a un massimo di 2400 mg suddivisa in 3 o 4 dosi.

Adolescenti di etĂ  superiore a 12 anni (>40 kg):

La dose raccomandata è 20 mg/kg fino a un massimo di 40 mg/kg di peso corporeo al giorno, suddivisa in 3- 4 dosi.

Per i pazienti di questa fascia d’etĂ  e gruppo di peso corporeo esistono altre forme di dosaggio che potrebbero essere piĂ¹ adatte per ottenere la posologia richiesta.

Anziani

I FANS devono essere usati con particolare cautela nei pazienti anziani che sono piĂ¹ soggetti a eventi avversi e sono maggiormente a rischio di emorragia, ulcera o perforazione gastrointestinale potenzialmente letale (vedere paragrafo 4.4). Se il trattamento è considerato necessario, occorre somministrare la dose minima per il piĂ¹ breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi. Il trattamento deve essere rivalutato a intervalli regolari e sospeso se non si osserva alcun beneficio o se si sviluppa intolleranza.

Compromissione della funzionalitĂ  renale

Nei pazienti con riduzione da lieve a moderata della funzionalitĂ  renale, la dose deve essere mantenuta al livello piĂ¹ basso possibile per il periodo piĂ¹ breve necessario a controllare i sintomi; la funzionalitĂ  renale deve essere monitorata. (Per i pazienti con grave insufficienza renale, vedere paragrafo 4.3).

Compromissione della funzionalitĂ  epatica

Nei pazienti con riduzione da lieve a moderata della funzionalitĂ  epatica, la dose deve essere mantenuta al livello piĂ¹ basso possibile per il periodo piĂ¹ breve necessario a controllare i sintomi; la funzionalitĂ  epatica deve essere monitorata. (Per i pazienti con grave insufficienza epatica, vedere paragrafo 4.3).

04.3 Controindicazioni

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Ibuprofene Aurobindo è controindicato in pazienti con:

ipersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

reazioni di ipersensibilitĂ  precedenti (ad es. asma, rinite, orticaria o angioedema) in risposta all’acido acetilsalicilico o ad altri FANS

anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, in correlazione a terapia precedente con FANS

ulcera peptica/emorragia attiva o anamnesi di ricorrenza della condizione (due o piĂ¹ episodi distinti comprovati di ulcerazione o sanguinamento)

grave insufficienza epatica o renale

grave insufficienza cardiaca (IV classe NYHA) o coronaropatia

ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6)

disidratazione significativa (causata da vomito, diarrea o assunzione insufficiente di liquidi)

sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo

disematopoiesi di origine non nota.

Ibuprofene Aurobindo è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Deve essere evitato l’uso di Ibuprofene Aurobindo in concomitanza con FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 (Cox 2).

I pazienti asmatici devono consultare il medico prima di assumere l’ibuprofene (vedere di seguito).

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo impiegando la dose efficace piĂ¹ bassa, per il piĂ¹ breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi GI e cardiovascolari riportati di seguito). I pazienti trattati con FANS a lungo termine devono essere posti sotto regolare sorveglianza medica per monitorare gli eventi avversi.

Nelle condizioni riportate di seguito, Ibuprofene Aurobindo deve essere somministrato solo dopo aver valutato attentamente il rapporto rischio/beneficio:

Lupus eritematoso sistemico (LES) o altre malattie autoimmuni

disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ovvero porfiria intermittente acuta)

primo e secondo trimestre di gravidanza

Allattamento

Nei seguenti casi occorre prestare particolare cautela:

patologie gastrointestinali, comprese malattie infiammatorie intestinali croniche (colite ulcerosa, morbo di Crohn)

insufficienza cardiaca e ipertensione

funzionalitĂ  renale ridotta

disfunzione epatica

disturbo dell’ematopoiesi

difetti della coagulazione del sangue

allergie, febbre da fieno, gonfiore cronico della mucosa nasale, delle adenoidi, malattia ostruttiva cronica delle vie respiratorie o asma bronchiale

immediatamente dopo un intervento chirurgico maggiore.

Sanguinamento, ulcerazione e perforazione gastrointestinale

Con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante il trattamento, è stato segnalato sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, anche letale, con o senza sintomi premonitori o anamnesi remota di eventi gastrointestinali gravi.

Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è maggiore con dosi di FANS piĂ¹ elevate, nei pazienti con anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile.

Per questi pazienti ed anche per i pazienti che richiedono la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico a bassa dose o altri medicinali che potrebbero aumentare il rischio gastrointestinale, occorre prendere in considerazione la terapia di associazione con farmaci gastroprotettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere di seguito e paragrafo 4.5).

I pazienti con anamnesi di tossicitĂ  gastrointestinale, in particolare se anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale insolito (in particolare sanguinamento gastrointestinale) specialmente nelle fasi iniziali del trattamento.

Occorre prestare cautela nei pazienti trattati con farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, quali corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin o eparina, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o antipiastrinici come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).

Quando si sviluppa sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti trattati con Ibuprofene Aurobindo , il trattamento deve essere sospeso.

I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) perchĂ© la patologia puĂ² essere aggravata. (Vedere paragrafo 4,8)

Anziani

Gli anziani mostrano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamento e perforazione gastrointestinale, anche letale (vedere paragrafo 4.2).

Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puĂ² essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli

studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. ≤ 1200 mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi.

I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die).

Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene.

Reazioni cutanee

Molto raramente sono state segnalate reazioni cutanee gravi, alcune letali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, in associazione all’uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio di queste reazioni nelle prime fasi della terapia perchĂ© l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi nel primo mese di trattamento. Ibuprofene Aurobindo deve essere interrotto al primo segno di eruzione cutanea, lesione delle mucose o qualsiasi segno di ipersensibilitĂ .

Effetto renale

A causa del suo effetto sulla perfusione renale, l’ibuprofene puĂ² provocare ritenzione di sodio, potassio e liquidi in pazienti che non hanno mai sofferto in precedenza di disturbi renali. Questo puĂ² causare edema o anche determinare insufficienza cardiaca o ipertensione nei pazienti predisposti.

Come con altri FANS, la somministrazione prolungata di ibuprofene agli animali ha determinato necrosi papillare renale e altre alterazioni patologiche del rene. Nell’uomo, sono stati segnalati casi di nefrite interstiziale acuta con ematuria, proteinuria e talvolta sindrome nefrotica. Sono stati osservati anche casi di tossicitĂ  renale in pazienti nei quali le prostaglandine rivestono un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. In questi pazienti, la somministrazione di FANS puĂ² causare una riduzione dose-dipendente della formazione di prostaglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale che puĂ² precipitare uno scompenso renale palese. I pazienti che presentano il massimo rischio di sviluppo di questa reazione sono quelli con disfunzione renale, insufficienza cardiaca, disfunzione epatica, che assumono diuretici e ACE inibitori e gli anziani. La sospensione del trattamento con FANS è seguito in genere da un recupero allo stato pre-trattamento.

LES e malattia mista del tessuto connettivo

Il rischio di meningite asettica puĂ² essere aumentato in pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES) e malattia mista del tessuto connettivo.

Meningite asettica

Sono stati osservati sintomi di meningite asettica, quali rigiditĂ  del collo, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorientamento.

In rare occasioni in pazienti in trattamento con ibuprofene è stata osservata meningite asettica. Sebbene sia piĂ¹ probabile che questa si verifichi in pazienti con lupus eritematoso sistemico e patologie del tessuto connettivo collegate, è stata osservata anche in pazienti i quali non manifestavano patologie croniche concomitanti.

Altre precauzioni

Nei pazienti che soffrono o hanno sofferto di asma bronchiale, rinite cronica, sinusite, polipi nasali, adenoidi o malattie allergiche, possono essere precipitati broncospasmo, orticaria o angioedema.

L’ibuprofene puĂ² mascherare i segni o i sintomi di un’infezione (febbre, dolore e gonfiore).

Durante l’impiego di analgesici a lungo termine e a dosi elevate, si puĂ² presentare cefalea che non deve essere trattata con dosi elevate di questo medicinale. In generale, l’assunzione abituale di analgesici, in particolare l’uso

in associazione di sostanze analgesiche diverse, puĂ² causare danno renale permanente e rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici).

L’ibuprofene puĂ² inibire temporaneamente l’aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento. Pertanto, i pazienti con difetti di coagulazione o in terapia anticoagulante devono essere posti sotto attenta sorveglianza.

In caso di trattamento a lungo termine con ibuprofene, è necessario un monitoraggio periodico della funzionalitĂ  epatica e renale, nonchĂ© dell’emocromo, in particolare nei pazienti ad alto rischio.

Occorre evitare il consumo di alcol, che potrebbe intensificare gli effetti indesiderati dei FANS, in particolare se a carico del tratto gastrointestinale o del sistema nervoso centrale.

I pazienti trattati con ibuprofene devono segnalare al medico i segni o i sintomi di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale, vista offuscata o altri sintomi a carico degli occhi, eruzione cutanea, aumento di peso o edema.

Popolazione pediatrica

Nei bambini e adolescenti disidratati esiste il rischio di danno renale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Occorre evitare l’uso concomitante di ibuprofene con le seguenti sostanze:

Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati.

Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene puĂ² inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puĂ² escludere la possibilitĂ  che l’uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1)

Altri FANS: in conseguenza degli effetti sinergici, l’uso concomitante di piĂ¹ FANS puĂ² aumentare il rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. Pertanto, occorre evitare la somministrazione concomitante di ibuprofene con altri FANS (vedere paragrafo 4.4).

Anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti, quali warfarin o eparina (vedere paragrafo 4.4). In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio dello stato della coagulazione.

Ticlopidina: i FANS non devono essere associati alla ticlopidina a causa del rischio di effetto aggiuntivo sull’inibizione della funzionalitĂ  piastrinica.

Metotrexato: i FANS inibiscono la secrezione tubulare del metotrexato e possono verificarsi determinate interazioni metaboliche che determinano una riduzione della clearance del metotrexato. La somministrazione di Ibuprofene Aurobindo 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato puĂ² determinare una concentrazione elevata del metotrexato e un aumento dei suoi effetti tossici. Pertanto, occorre evitare l’uso concomitante di FANS e dosi elevate di metotrexato. Inoltre, occorre tenere in considerazione il rischio potenziale di interazioni nel trattamento a bassa dose di metotrexato, in particolare nei pazienti con compromissione della funzionalitĂ  renale. Nel trattamento di associazione occorre monitorare la funzionalitĂ  renale.

L’ibuprofene (come altri FANS) deve essere assunto solo con cautela in associazione con le seguenti sostanze:

Moclobemide: potenzia l’effetto dell’ibuprofene.

Fenitoina, litio: la somministrazione concomitante di Ibuprofene Aurobindo con preparati contenenti fenitoina o litio puĂ² aumentare il livello sierico di questi medicinali. Ăˆ necessario controllare il livello sierico del litio e si raccomanda di controllare il livello sierico della fenitoina.

Glicosidi cardiaci (es. digossina): i FANS possono esacerbare l’insufficienza cardiaca, ridurre la velocitĂ  di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci. Si raccomanda il monitoraggio del livello sierico della digossina.

Diuretici e antipertensivi: i diuretici e gli ACE inibitori possono aumentare la nefrotossicitĂ  dei FANS. I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e degli antipertensivi, compresi gli ACE inibitori e i beta bloccanti. Nei pazienti con ridotta funzionalitĂ  renale (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con ridotta funzionalitĂ  renale), l’uso concomitante di un ACE inibitore e un antagonista dell’angiotensina II con un medicinale che inibisce la ciclossigenasi puĂ² determinare un’ulteriore compromissione della funzionalitĂ  renale ed anche un’insufficienza renale acuta. Questo effetto è in genere reversibile. Tale associazione deve essere usata solo con cautela, in particolare nei pazienti anziani. I pazienti devono essere informati della necessitĂ  di bere quantitĂ  sufficienti di liquidi; occorre prendere in considerazione il monitoraggio periodico dei valori della funzionalitĂ  renale nel periodo immediatamente successivo all’inizio della terapia di associazione.

La somministrazione concomitante di Ibuprofene Aurobindo e di diuretici risparmiatori di potassio o ACE inibitori puĂ² causare iperkaliemia. Ăˆ necessario un attento monitoraggio dei livelli di potassio.

Captopril: studi sperimentali indicano che l’ibuprofene contrasta l’effetto di aumento dell’escrezione di sodio determinato dal captopril.

Aminoglicosidi: i FANS possono rallentare l’eliminazione degli aminoglicosidi e aumentarne la tossicitĂ .

Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): maggior rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Ciclosporina: il rischio di danno renale determinato dalla ciclosporina viene aumentato dalla somministrazione concomitante di determinati FANS. Questo effetto non puĂ² essere escluso neanche per l’associazione di ciclosporina e ibuprofene.

Colestiramina: il trattamento concomitante con colestiramina e ibuprofene determina un prolungamento e una riduzione (25%) dell’assorbimento dell’ibuprofene. Questi medicinali devono essere somministrati ad almeno un’ora di intervallo.

Tacrolimus: rischio elevato di nefrotossicitĂ .

Zidovudina: vi è evidenza di un aumento del rischio di emartrosi ed ematoma nei pazienti emofiliaci HIV positivi sottoposti a trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Potrebbe verificarsi un aumento del rischio di ematotossicitĂ  durante l’uso concomitante di zidovudina e FANS. Si raccomanda di valutare l’emocromo 1-2 settimane dopo l’inizio del trattamento concomitante.

Ritonavir: puĂ² aumentare le concentrazioni plasmatiche dei FANS.

Mifepristone: i FANS somministrati negli 8-12 giorni successivi al trattamento con mifepristone possono ridurne l’effetto.

Probenecide o sulfinpirazone: puĂ² causare un ritardo nell’eliminazione dell’ibuprofene. L’azione uricosurica di queste sostanze viene ridotta.

Antibiotici chinolonici: i pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un aumento del rischio di sviluppo di convulsioni.

Sulfoniluree: i FANS possono aumentare l’effetto ipoglicemico delle sulfoniluree. In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio della glicemia.

Corticosteroidi: maggior rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Antiaggreganti piastrinici (es. clopidogrel): maggior rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Alcol, bifosfonati e oxpentifillina (pentoxifillina): possono potenziare gli effetti indesiderati gastrointestinali e il rischio di sanguinamento e ulcerazione.

Baclofene: tossicitĂ  elevata del baclofene.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

L’inibizione della sintesi delle prostaglandine puĂ² influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. I dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è risultato aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti in funzione della dose e della durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di determinare un aumento della perdita pre e post-impianto e della mortalitĂ  embrio-fetale. Inoltre, è stato segnalato un aumento delle incidenze di varie malformazioni, comprese quelle cardiovascolari, in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Ibuprofene Aurobindo non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se Ibuprofene Aurobindo viene assunto da una donna che sta tentando di concepire o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute al livello minimo possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:

tossicitĂ  cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che puĂ² evolvere in insufficienza renale con oligoidramnios;

la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puĂ² verificarsi anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine che determina un ritardo o un prolungamento del travaglio. Di conseguenza, Ibuprofene Aurobindo è controindicato durante l’ultimo trimestre di gravidanza.

Allattamento

L’ibuprofene viene escreto nel latte materno, ma a dosi terapeutiche per un trattamento a breve termine, il rischio di effetti sul lattante sembra essere improbabile. Se, tuttavia, viene prescritto un trattamento prolungato, si deve valutare la possibilitĂ  di uno svezzamento precoce.

FertilitĂ 

L’uso dell’ibuprofene puĂ² compromettere la fertilitĂ  e non è raccomandato nelle donne che cercano di concepire. Nelle donne che hanno difficoltĂ  a concepire o che vengono sottoposte a indagini di infertilitĂ , occorre prendere in considerazione la sospensione dell’ibuprofene.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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L’ibuprofene non ha generalmente effetti avversi sulla capacitĂ  di guidare veicoli o di utilizzare macchinari. Tuttavia, siccome ad alti dosaggi possono presentarsi effetti indesiderati quali affaticamento, sonnolenza, vertigini (segnalati come comuni) e disturbi della vista (segnalati come non comuni), in casi isolati la capacitĂ  di guidare veicoli o utilizzare macchinari puĂ² essere compromessa. L’effetto è potenziato dall’assunzione concomitante di alcol.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli effetti avversi osservati piĂ¹ comunemente sono di natura gastrointestinale. Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche letale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo la somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente si è osservata gastrite.

Gli effetti indesiderati sono prevalentemente dose-dipendenti. In particolare, il rischio di sanguinamenti gastrointestinali dipende dal dosaggio e dalla durata del trattamento. Per altri fattori di rischio noti, vedere paragrafo 4.4.

Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puĂ² essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).

In associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Gli effetti indesiderati sono meno frequenti quando la dose massima giornaliera è 1200 mg.

La valutazione delle reazioni avverse si basa in genere sulla seguente frequenza: Molto comune (≥ 1/10)

Comune (≥ 1/100, < 1/10)

Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100) Raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000) Molto raro (< 1/10.000)

Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Esami diagnostici

Raro: aumento dell’azoto ureico nel sangue, delle transaminasi sieriche e della fosfatasi alcalina, diminuzione dei valori dell’emoglobina e dell’ematocrito, inibizione dell’aggregazione piastrinica, prolungamento del tempo di sanguinamento, diminuzione del calcio sierico, aumento dell’acido urico sierico

Patologie cardiache

Molto raro: palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, edema polmonare acuto, edema

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto raro: disturbi ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). I primi sintomi o segni possono comprendere: febbre, mal di gola, ulcere alla superficie della bocca, sintomi simil-influenzali, grave affaticamento, sanguinamento nasale e della pelle

Non nota: neutropenia

Patologie del sistema nervoso

Comune: cefalea, sonnolenza, vertigini, affaticamento, agitazione, capogiro, insonnia, irritabilitĂ 

Non nota: neurite ottica, parestesia, meningite asettica

Patologie dell’occhio

Non comune: disturbi della vista

Raro: ambliopia tossica

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Molto raro: tinnito

Non noto: udito compromesso

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: rinite, broncospasmo

Patologie gastrointestinali

Molto comune:disturbi gastrointestinali, quali pirosi, dispepsia, dolore addominale e nausea, vomito, flatulenza, diarrea, stipsi

Comune: ulcere gastrointestinali, talvolta con sanguinamento e perforazione (vedere paragrafo 4.4), perdita di sangue occulta che puĂ² portare ad anemia, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, colite, esacerbazione delle malattie infiammatorie intestinali, complicazioni dei diverticoli del colon (perforazione, fistola)

Non comune: gastrite

Molto raro: esofagite, pancreatite, stenosi intestinali

Patologie renali e urinarie

Non comune: sviluppo di edema, in particolare nei pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che puĂ² essere associata a insufficienza renale

Molto raro: necrosi papillare renale con l’uso a lungo termine (vedere paragrafo 4.4)

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune: fotosensibilitĂ 

Molto raro: gravi forme di reazioni cutanee (eritema multiforme, dermatite esfoliativa, reazioni bollose tra cui sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, alopecia, fascite necrotizzante)

Non nota: Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS)

Patologie vascolari

Molto raro: ipertensione

Disturbi del sistema immunitario

Non comune: reazioni di ipersensibilitĂ , quali orticaria, prurito, porpora ed esantema, nonchĂ© attacchi d’asma (talvolta con ipotensione)

Raro: lupus eritematoso sistemico

Molto raro: gravi reazioni di ipersensibilitĂ . I sintomi possono comprendere: edema al viso, gonfiore della lingua, gonfiore interno della laringe con restringimento delle vie respiratorie, dispnea, tachicardia, calo della pressione arteriosa fino al punto di shock potenzialmente letale

Patologie epatobiliari

Molto raro: disfunzione epatica, danno epatico, in particolare con l’uso a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta, ittero

Disturbi psichiatrici

Raro: depressione, stato confusionale, allucinazioni

Non nota: ansia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Non nota: malessere

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

04.9 Sovradosaggio

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Sintomi

La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantitĂ  clinicamente importanti di FANS svilupperĂ  al massimo nausea, vomito, dolore epigastrico o, piĂ¹ raramente, diarrea. Possono verificarsi anche tinnito, cefalea, capogiro, vertigini e sanguinamento gastrointestinale. In caso di avvelenamento piĂ¹ serio, si è osservata tossicitĂ  a carico del sistema nervoso centrale, che si manifesta come sonnolenza, talvolta agitazione e disorientamento o coma. Talvolta i pazienti sviluppano convulsioni. I bambini possono sviluppare anche crampi mioclonici. In casi di avvelenamento grave, è possibile che si verifichi acidosi metabolica e il tempo di protrombina/INR puĂ² essere prolungato, probabilmente a causa delle azioni dei fattori di coagulazione circolanti. Possono verificarsi insufficienza renale acuta, danno epatico, ipotensione, depressione respiratoria e cianosi. Nei pazienti asmatici è possibile un’esacerbazione della condizione.

Trattamento

Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto e deve comprendere il mantenimento della pervietĂ  delle vie respiratorie e il monitoraggio dei segni cardiaci e vitali fino alla stabilizzazione. Se il paziente si presenta entro un’ora dall’ingestione di oltre 400 mg per kg di peso corporeo, è indicata la lavanda gastrica o la somministrazione orale di carbone attivo. Se Ibuprofene Aurobindo è giĂ  stato assorbito, si devono somministrare sostanze alcaline per favorire l’escrezione dell’ibuprofene acido nelle urine. Se sono presenti convulsioni frequenti o prolungate, devono essere trattate con diazepam o lorazepam per via endovenosa. Per l’asma devono essere somministrati broncodilatatori. Non è disponibile alcun antidoto specifico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antinfiammatori e antireumatici, non steroidei; derivati dell’acido propionico. Codice ATC: M01AE01

L’ibuprofene è un FANS che possiede attivitĂ  antinfiammatoria, analgesica e antipiretica. I modelli animali per il dolore e l’infiammazione indicano che l’ibuprofene inibisce efficacemente la sintesi delle prostaglandine. Nell’uomo, l’ibuprofene riduce il dolore che puĂ² essere causato da infiammazione o correlato ad essa, il gonfiore e la febbre. L’ibuprofene esercita un effetto inibitorio sulla sintesi delle prostaglandine mediante l’inibizione dell’attivitĂ  della ciclossigenasi. Inoltre, l’ibuprofene determina un effetto inibitorio sull’aggregazione piastrinica stimolata dall’ADP (adenosina difosfato) o dal collagene.

Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene puĂ² inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. In alcuni studi di farmacodinamica, dopo la somministrazione di singole dosi di 400 mg di ibuprofene assunto entro

8 ore prima o entro 30 minuti dopo la somministrazione di acido acetilsalicilico a rilascio immediato (81 mg), si è verificata una diminuzione dell’effetto dell’acido acetilsalicilico sulla formazione ditrombossano e sull’aggregazione piastrinica. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puĂ² escludere la possibilitĂ  che l’uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 4.5)

L’ibuprofene inibisce la sintesi delle prostaglandine nell’utero, riducendo cosi la pressione intrauterina attiva e a riposo, le contrazioni uterine periodiche e la quantitĂ  di prostaglandine rilasciate nella circolazione. Si presume che queste variazioni spieghino l’alleviamento del dolore mestruale. L’ibuprofene inibisce la sintesi delle prostaglandine renali, il che puĂ² determinare insufficienza renale, ritenzione idrica e insufficienza cardiaca nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.3).

Le prostaglandine sono collegate all’ovulazione e l’uso di medicinali che ne inibiscono la sintesi puĂ² pertanto influire sulla fertilitĂ  femminile (vedere paragrafi 4.4, 4.6 e 5.3).

05.2 ProprietĂ  farmacocinetiche

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Assorbimento

L’ibuprofene viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale; le concentrazioni sieriche di picco si osservano 1-2 ore dopo la somministrazione.

Distribuzione

L’ibuprofene si distribuisce rapidamente nell’intero organismo. Il legame con le proteine plasmatiche è approssimativamente del 99%.

Biotrasformazione

L’ibuprofene viene metabolizzato a livello epatico (idrossilazione, carbossilazione).

Eliminazione

L’emivita di eliminazione è di circa 2,5 ore negli individui sani. I metaboliti farmacologicamente inattivi vengono escreti prevalentemente (90%) per via renale, ma anche biliare.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Essendo un medicinale ben consolidato e ampiamente utilizzato, la sicurezza preclinica dell’ibuprofene è ben documentata.

Nei test sugli animali, la tossicitĂ  subcronica e cronica dell’ibuprofene è stata mostrata prevalentemente come danno e ulcere del tratto gastrico.

I test in vitro e in vivo non hanno mostrato alcun segno clinicamente significativo di mutagenicitĂ  dell’ibuprofene. Inoltre, non sono stati osservati effetti cancerogeni nei topi e nei ratti.

L’ibuprofene inibisce l’ovulazione nei conigli e compromette l’impianto in varie specie animali (coniglio, ratto e topo). Nei test di riproduzione condotti su ratti e conigli, l’ibuprofene ha mostrato di attraversare la placenta. Con l’uso di dosi tossiche per la madre, le malformazioni si verificano con maggiore frequenza (difetti del setto ventricolare).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa

Cellulosa microcristallina

Silice colloidale anidra Idrossipropilcellulosa Sodio laurilsolfato Croscarmellosa sodica Talco

Rivestimento con film (Opadry (bianco) 06B28499)

Ipromellosa Macrogol 400

Titanio diossido (E171).

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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3 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister opachi in PVC/alluminio. Blister trasparenti in PVC/alluminio.

Contenitori per compresse (HDPE) con tappi in polipropilene.

Confezioni:

Blister: 6, 10, 12, 20, 24, 30, 50, 60, 90, 100 e 250 compresse rivestite con film.

Contenitori per compresse: 10, 20, 30, 50, 100 e 250 compresse rivestite con film. Ăˆ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Aurobindo Pharma (Italia) Srl – via San Giuseppe, 102 – 21047 Saronno (VA)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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039904014 – " 600 mg compresse rivestite con film " 6 compresse in blister pvc/al 039904026 – " 600 mg compresse rivestite con film " 10 compresse in blister pvc/al 039904038 – " 600 mg compresse rivestite con film " 12 compresse in blister pvc/al 039904040 – " 600 mg compresse rivestite con film " 20 compresse in blister pvc/al 039904053 – " 600 mg compresse rivestite con film " 24 compresse in blister pvc/al 039904065 – " 600 mg compresse rivestite con film " 30 compresse in blister pvc/al

039904077 – " 600 mg compresse rivestite con film " 50 compresse in blister pvc/al 039904089 – " 600 mg compresse rivestite con film " 60 compresse in blister pvc/al 039904091 – " 600 mg compresse rivestite con film " 90 compresse in blister pvc/al 039904103 – " 600 mg compresse rivestite con film " 100 compresse in blister pvc/al 039904115 – " 600 mg compresse rivestite con film " 250 compresse in blister pvc/al 039904127 – " 600 mg compresse rivestite con film " 10 compresse in contenitore PE 039904139 – " 600 mg compresse rivestite con film " 20 compresse in contenitore PE 039904141 – " 600 mg compresse rivestite con film " 30 compresse in contenitore PE 039904154 – " 600 mg compresse rivestite con film " 50 compresse in contenitore PE 039904166 – " 600 mg compresse rivestite con film " 100 compresse in contenitore PE 039904178 – " 600 mg compresse rivestite con film " 250 compresse in contenitore PE

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 29/04/2011 Data del rinnovo piĂ¹ recente: 18/12/2015

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 10/04/2021