Clortanol
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Clortanol: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)
Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Clortanol
01.0 Denominazione del medicinale
CLORTANOL 100 mg + 25 mg compresse
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
1 compressa contiene:
Principi attivi
Atenololo mg 100
Clortalidone mg 25
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Compresse.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Clortanol è indicato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale nei pazienti in cui la pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla sola monoterapia con atenololo o clortalidone.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Quando clinicamente appropriato, nei pazienti in cui la pressione arteriosa è insufficientemente controllata deve essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all’associazione fissa.
Adulti:
La dose di mantenimento abituale è una compressa al giorno di Clortanol. Nei pazienti che non rispondono adeguatamente alla terapia con Clortanol, la dose può essere aumentata ad una compressa di Clortanol.
Quando necessario, è opportuno associare un altro antipertensivo, quale un vasodilatatore.
Popolazioni speciali: Uso negli anziani
In questo gruppo di pazienti il dosaggio è spesso più basso.
Uso nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni)
Non esistono esperienze cliniche relative all’impiego nei bambini e negli adolescenti di atenololo/clortalidone; pertanto atenololo/clortalidone non deve essere somministrato ai bambini e agli adolescenti
Uso nei pazienti con danno renale
A causa delle proprietà del clortalidone, atenololo/clortalidone mostra una ridotta efficacia in presenza di insufficienza renale. Pertanto questa associazione a dose fissa non deve essere somministrata a pazienti con grave danno renale (vedere paragrafo 4.3)
Uso nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica
Non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti con compromissione della funzione epatica.
04.3 Controindicazioni
Atenololo/clortalidone non deve essere somministrato a pazienti che presentano una qualsiasi delle seguenti condizioni:
nota ipersensibilità all’atenololo e al clortalidone (o a derivati sulfamidici) o ad uno qualsiasi degli eccipienti
blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado
malattia del nodo del seno
bradicardia
insufficienza cardiaca non controllata
shock cardiogeno
ipotensione
gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica
grave insufficienza renale
acidosi metabolica
feocromocitoma non trattato
gravidanza e allattamento
gravi epatopatie
gravi nefropatie
gotta manifesta
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Dovute alla presenza del beta-bloccante atenololo:
Sebbene controindicato nell’insufficienza cardiaca non controllata (vedere paragrafo 4.3), può essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca purché controllata e, con la dovuta cautela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa.
Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal può aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, può essere considerato l’ impiego di atenololo/clortalidone in questi pazienti, in quanto l’atenololo è un beta-bloccante beta-1 selettivo.
Sebbene sia controindicato in caso di gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica (vedere paragrafo 4.3), atenololo/clortalidone può indurre un aggravamento anche dei disordini vascolari periferici di modesta entità.
Particolare cautela nella somministrazione di atenololo/clortalidone va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di 1° grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione.
Può modificare i segnali di ipoglicemia, come tachicardia, palpitazioni e sudorazione.
Può mascherare i segni cardiovascolari di tireotossicosi.
Può ridurre la frequenza cardiaca come conseguenza della sua azione farmacologica. Dovrà essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari
casi in cui compaiono sintomi attribuibili alla riduzione della frequenza cardiaca.
il trattamento nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica non deve essere interrotto bruscamente.
Si può verificare un aggravamento delle reazioni allergiche a vari allergeni quando somministrato a pazienti con una storia di reazioni anafilattiche agli stessi allergeni. Questi pazienti possono non rispondere alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche.
I pazienti affetti da malattia broncospastica non devono, in generale, ricevere beta- bloccanti, a causa di un aumento della resistenza delle vie aeree. L’atenololo è un beta-bloccante betal selettivo, tuttavia questa selettività non è assoluta. Pertanto in questi pazienti è necessaria la massima cautela, utilizzando la più bassa dose possibile di atenololo/clortalidone. In caso di aumento della resistenza delle vie respiratorie, la somministrazione di atenololo/clortalidone deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (ad es salbutamolo).
Gli effetti sistemici dei beta-bloccanti assunti per via orale possono essere potenziati dall’uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici.
Nei pazienti con feocromocitoma atenololo/clortalidone deve essere somministrato solo dopo il blocco dei recettori alfa. La pressione arteriosa deve essere strettamente monitorata.
È necessario esercitare cautela in caso di somministrazione concomitante di agenti anestetici e atenololo/clortalidone. L’anestesista deve essere informato al riguardo e deve essere utilizzato un anestetico con la minore attività inotropa negativa possibile. L’uso di beta-bloccanti e farmaci anestetici può comportare un’ attenuazione della tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione. Deve essere evitato l’uso di anestetici che possono causare depressione miocardica.
Dovute alla presenza di clortalidone:
È necessario determinare periodicamente e ad intervalli appropriati gli elettroliti plasmatici, in modo da individuare possibili squilibri elettrolitici, specialmente ipopotassiemia ed iposodiemia.
Si possono verificare ipopotassiemia ed iposodiemia. In genere, è utile il controllo degli elettroliti specialmente nei pazienti più anziani, in quelli con scompenso cardiaco che assumono preparati digitalici e nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio o che presentano disturbi gastrointestinali. Nei pazienti che ricevono terapia digitalica l’ipopotassiemia può provocare aritmie.
Poichè il clortalidone può compromettere la tolleranza al glucosio, i pazienti diabetici devono essere informati del possibile aumento dei livelli di glucosio. Si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia nella fase iniziale della terapia ed il controllo della glucosuria ad intervalli regolari nel trattamento prolungato.
Nei pazienti con funzionalità epatica compromessa o con epatopatia progressiva, alterazioni modeste dell’equilibrio idroelettrolitico possono precipitare il coma epatico.
Può verificarsi iperuricemia. Solitamente si verifica solo un lieve aumento dell’acido urico ma in caso tali aumenti si protraessero nel tempo, la concomitante somministrazione di un agente uricosurico può riportare entro limiti normali i livelli di uricemia.
Come con altri farmaci beta-bloccanti può essere opportuno sospendere la somministrazione del farmaco 48 ore prima dell’intervento chirurgico. Se durante l’anestesia si evidenzia un eventuale predominio vagale, questo potrà essere corretto con la somministrazione di atropina solfato (0,5 – 1 mg per via endovenosa, eventualmente ripetuta).
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Dovute all’atenololo:
L’uso concomitante di beta-bloccanti e calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo, ad es. verapamil, diltiazem, può causare un aumento di questi effetti, particolarmente nei pazienti con compromessa funzione ventricolare e/o anormalità della conduzione seno-atriale o atrio- ventricolare. Ciò può comportare ipotensione grave, bradicardia e insufficienza cardiaca. Né i beta-bloccanti né i calcio-antagonisti devono essere somministrati per via endovenosa nelle 48 ore successive alla sospensione di uno di questi farmaci prima di iniziare l’altra terapia.
I farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I (es. disopiramide) e l’amiodarone possono potenziare l’effetto sul tempo di conduzione atriale e indurre un effetto inotropico negativo.
I farmaci glicosidi – digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare.
I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che può verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta-bloccante deve sostituire quella con clonidina, è necessario che l’inizio del trattamento con beta-bloccante avvenga parecchi giorni dopo l’interruzione della terapia con clonidina.
I farmaci simpaticomimetici, come l’adrenalina, possono contrapporsi all’effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente.
L’uso concomitante di farmaci inibitori della sintetasi prostaglandinica (es. ibuprofene e indometacina) può ridurre gli effetti ipotensivi dei beta- bloccanti.
Dovute al clortalidone:
Il clortalidone può provocare una riduzione della clearance renale del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni sieriche. Possono pertanto essere necessari degli aggiustamenti del dosaggio di litio.
Dovute all’associazione dei due farmaci:
La terapia concomitante con diidropiridine, per es. nifedipina, può aumentare il rischio di ipotensione, mentre nei pazienti con insufficienza cardiaca latente può manifestarsi insufficienza cardiaca.
L’uso concomitante di baclofene può potenziare l’effetto antiipertensivo, rendendo cosi necessari aggiustamenti posologici.
Gravidanza e allattamento
04.6 Gravidanza e allattamento
Gravidanza: atenololo/clortalidone non deve essere somministrato durante la gravidanza.
Allattamento: atenololo/clortalidone non deve essere somministrato durante l’allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
È improbabile che il prodotto influisca sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari. Tuttavia, va tenuto in considerazione che si possono occasionalmente verificare capogiri o affaticamento.
04.8 Effetti indesiderati
Negli studi clinici, i possibili eventi indesiderati riportati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dei suoi componenti.
I seguenti effetti indesiderati, classificati per sistema corporeo, sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comune (≥10%), comune (1- 9,9%), non comune (0,1-0,9%), raro (0,01-0,09%) e molto raro (<0,01%), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Raro: porpora, trombocitopenia, leucopenia (correlata al clortalidone).
Disturbi psichiatrici:
Non comune: disturbi del sonno similmente a quanto riportato con altri beta-bloccanti.
Raro: cambiamenti dell’umore, incubi, confusione, psicosi e allucinazioni.
Patologie del sistema nervoso:
Raro: capogiri, cefalea, parestesia.
Patologie dell’occhio:
Raro: secchezza agli occhi, disturbi della vista.
Patologie cardiache: Comune: bradicardia
Raro: peggioramento dell’insufficienza cardiaca, precipitazione di blocco cardiaco.
Patologie vascolari:
Comune: freddo alle estremità.
Raro: ipotensione posturale che può essere associata a sincope, aggravamento della claudicazione intermittente se già presente, fenomeno di Raynaud nei pazienti suscettibili.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Raro: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici può verificarsi broncospasmo.
Patologie gastrointestinali:
Comune: disturbi gastrointestinali (incluso nausea correlata al clortalidone). Raro: secchezza della bocca.
Non nota: stipsi.
Patologie epatobiliari:
Raro: tossicità epatica inclusa colestasi intraepatica, pancreatite (correlata al clortalidone).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Raro: alopecia, reazioni cutanee psoriasiformi, aggravamento della psoriasi, esantema della cute.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: Raro: impotenza.
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e del tessuto osseo
Comune: transitorio affaticamento muscolare. Non nota: sindrome simil-lupoide
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Comune: affaticamento.
Esami diagnostici:
Comune (correlate al clortalidone): iperuricemia, iponatriemia, ipopotassiemia, tolleranza al glucosio compromessa.
Non comune: aumenti dei livelli di transaminasi.
Molto raro: è stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo (ANA) di cui, tuttavia, non è chiara la rilevanza clinica.
Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualità di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento con atenololo/clortalidone.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.
04.9 Sovradosaggio
I sintomi di sovradosaggio possono manifestarsi con bradicardia, ipotensione, insufficienza cardiaca acuta e broncospasmo.
Le misure di supporto generali devono comprendere: stretta sorveglianza medica, ricovero nel reparto di terapia intensiva, lavanda gastrica, impiego di carbone attivo e di un lassativo per prevenire l’assorbimento di qualsiasi farmaco ancora presente nel tratto gastrointestinale, impiego di plasma o sostituti del plasma per trattare l’ipotensione e lo shock. È da considerare la possibilità di utilizzare l’emodialisi o l’emoperfusione.
Una spiccata bradicardia può essere corretta con 1-2 mg di atropina somministrata per via endovenosa e/o con un pace-maker cardiaco. Se necessario, a questa può far seguito una dose di 10 mg di glucagone in bolo per via endovenosa, che può essere ripetuta o seguita da 1-10 mg/h di glucagone per infusione endovenosa in funzione della risposta. Nel caso non vi fosse risposta al glucagone o questo non fosse disponibile, si ricorra a uno stimolante beta-adrenocettore come la dobutamina alla dose di 2,5 –
10 microgrammi/kg/min per infusione endovenosa. La dobutamina, per i suoi effetti inotropi positivi, può anche essere usata per trattare l’ipotensione e l’insufficienza cardiaca acuta. È probabile che queste dosi siano inadeguate per contrastare gli effetti cardiaci indotti dal beta-blocco in caso di ampio sovradosaggio. La dose di dobutamina deve essere quindi aumentata, se necessario, per ottenere la risposta desiderata sulla base delle condizioni cliniche del paziente.
Il broncospasmo può generalmente essere risolto mediante la somministrazione di preparati broncodilatatori.
Un’eccessiva diuresi deve essere contrastata mantenendo normale il bilancio tra fluido ed elettroliti.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antiipertensivi – betabloccante + diuretico. Codice ATC: C07CB03
Clortanol è una associazione di due principi attivi dotati di azione antiipertensiva, l’atenololo e il clortalidone.
L’atenololo è un beta-bloccante, cardioselettivo, che determina effetto ipotensivo ed è privo di proprietà simpatico mimetiche intrinseche e stabilizzanti di membrana e non attraversa, se non in minima quota la
barriera ematoencefalica. Il clortalidone è un diuretico ad azione protratta chimicamente e farmacologicamente correlato con i diuretici tiazidici, inibisce il riassorbimento del sodio a livello del tratto corticale dell’ansa ascendente e del primo tratto del tubulo distale, provocando la eliminazione di sodio, cloruri, potassio e acqua.
Dalla associazione dei due principi attivi realizzata in Clortanol si ottiene un potenziamento dell’azione antiipertensiva, con un miglioramento della tollerabilità.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
L’associazione di atenololo e clortalidone in una sola compressa non modifica la biodisponibilità dei due componenti: la loro emivita sufficientemente lunga consente un’ unica somministrazione al giorno. I picchi ematici vengono raggiunti 2-4 ore dopo la somministrazione per il clortalidone. L’eliminazione del prodotto, prevalentemente per via renale, è lenta ed infatti circa il 35% della dose somministrata di atenololo e clortalidone è eliminata rispettivamente in 48 e 72 ore.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Le prove condotte su diverse specie animali hanno dimostrato per l’associazione atenololo/clortalidone una tossicità acuta molto modesta, sovrapponibile a quella dei singoli componenti (DL50 nel ratto per os > 2500 mg/kg).
Anche la tollerabilità alla somministrazione protratta è risultata buona senza alterazioni a livello comportamento, peso corporeo, crasi ematica, funzionalità epatica, biochimismo ematico, peso dei principali organi. Se somministrato durante il periodo della gravidanza Clortanol è inoltre privo di effetti teratogeni e embriotossici; non determina inoltre segni di tossicità natale e perinatale.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Amido di mais, talco, magnesio stearato, cellulosa microcristallina.
06.2 Incompatibilità
Nessuna segnalata.
06.3 Periodo di validità
Anni 3 a confezionamento integro.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Blister costituito dall’accoppiamento di una lamina in PVC e alluminio. Scatola da 30 compresse.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Dopo l’uso non disperdere i contenitori nell’ambiente.
Per l’eliminazione del prodotto utilizzare gli appositi contenitori per la raccolta differenziata dei medicinali.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
LABORATORIO FARMACEUTICO C.T. s.r.l. – Strada Solaro n. 75/77 – Sanremo
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
026027021 “100 mg + 25 mg compresse” 30 compresse
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
12/08/1985 01/06/2005
10.0 Data di revisione del testo
27/03/2014