Deltyba: effetti collaterali e controindicazioni

Deltyba: effetti collaterali e controindicazioni

Deltyba 50 mgcompressa rivestita film uso orale fl 300 (Delamanid) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Deltyba è indicato per l’uso nell’ambito di un’ opportuna terapia di associazione per la tubercolosi polmonare multi-resistente ai farmaci (MDR-TB) nei pazienti adulti, quando non è altrimenti possibile istituire un regime terapeutico efficace per ragioni di resistenza o di tollerabilità (vedere paragrafì 4.2, 4.4 e 5.1).

Le linee guida ufficiali sull’uso corretto degli agenti antibatterici devono essere tenuti in considerazione.

Deltyba 50 mgcompressa rivestita film uso orale fl 300: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Deltyba 50 mgcompressa rivestita film uso orale fl 300 ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Deltyba 50 mgcompressa rivestita film uso orale fl 300, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Deltyba 50 mgcompressa rivestita film uso orale fl 300: controindicazioni

Ipersensibilità al(ai) principio(i) attivo(i) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Albumina sierica < 2,8 g/dl (vedere paragrafo 4.4 cìrca l’uso ìn pazìentì con albumìna sìerìca

>2,8 g/dl).

Deltyba 50 mgcompressa rivestita film uso orale fl 300: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse al farmaco osservate più frequentemente nei pazienti trattati con delamanid + Regime di base ottimizzato (OBR) (ossia incidenza > 10%) sono nausea (32,9%), vomito (29,9%), cefalea (27,6%), insonnia (27,3%), capogiro (22,4%), tinnito (16,5%), ipokaliemia (16,2%), gastrite (15,0%), appetito ridotto

(13,1%) e astenia (11,3%).

Tabella delle reazioni avverse

L’elenco delle reazioni avverse al farmaco e le frequenze si basano sui risultati di 2 sperimentazioni cliniche in doppio cieco controllate con placebo (delamanid + OBR, n = 662 rispetto a placebo + OBR n = 330). Le reazioni avverse al farmaco sono elencate in base alla Classificazione per Sistemi e Organi e al Termine Preferito MedDRA. Entro ciascuna Classificazione per Sistemi e Organi, le reazioni avverse sono riportate all’interno di classi di frequenza di molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, < 1/10), non comune (?1/1.000, <1/100), raro (?1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Tabella: Reazioni avverse al farmaco per delamanid

Classificazione per Sistemi e Organi Frequenza non comune Frequenza comune Frequenza molto comune
Infezioni ed infestazioni Herpes zoster Candidosi orofaringea
Tinea versicolor*
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia Trombocitopenia Anemia* Eosinofilia* Reticolocitosi
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Disidratazione
Ipocalcemia Ipercolesterolemia
Ipertrigliceridemia Ipokaliemia
Inappetenza Iperuricemia*
Disturbi psichiatrici Aggressività
Disturbo delirante, tipo persecutorio
Disturbo di panico Disturbo dell’adattamento con umore depresso Nevrosi
Disforia Disturbo mentale
Disturbo del sonno Aumento della libido*
Disturbo psicotico Agitazione
Ansia e disturbo ansioso Depressione e umore depresso
Irrequietezza
Insonnia
Patologie del sistema nervoso Letargia
Disturbo dell’equilibrio Dolore radicolare Scarsa qualità del sonno
Neuropatia periferica Sonnolenza* Ipoestesia Capogiri* Cefalea Parestesia
Tremore
Patologie dell’occhio Congiuntivite allergica* Secchezza oculare* Fotofobia
Patologie dell’orecchio e del labirinto Otalgia Tinnito
Patologie cardiache Blocco atrioventricolare
di primo grado Extrasistolia ventricolare* Extrasistolia sopraventricolare
Palpitazioni
Patologie vascolari Ipertensione Ipotensione
Ematoma* Vampate*
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Tosse
Dolore orofaringeo Gola irritata
Gola secca*
Rinorrea
Emottisi
Patologie gastrointestinali Disfagia
Parestesia orale Dolorabilità addominale*
Gastrite* Stipsi*
Dolore addominale
Dolore addominale inferiore
Dispepsia
Fastidio addominale
Vomito
Diarrea* Nausea
Dolore addominale superiore
Patologie epatobiliari Anomalie della funzione epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia*
Follicolite pustolosa eosinofila*
Prurito generalizzato* Rash eritematoso
Dermatite Orticaria
Rash pruriginoso*
Prurito*
Rash maculo-papuloso* Rash*
Acne Iperidrosi
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Osteocondrosi Debolezza muscolare Dolore muscoloscheletrico* Dolore al fianco Dolore delle estremità Artralgia* Mialgia*
Patologie renali e urinarie Ritenzione urinaria Disuria*
Nicturia
Ematuria*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Sensazione di calore Piressia* Dolore toracico Malessere
Fastidio toracico* Edema periferico*
Astenia
Esami diagnostici Depressione elettrocardiografica del segmento ST
Aumento delle transaminasi* Prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivata* Aumento della gamma- glutamiltransferasi* Riduzione del cortisolo ematico
Aumento della pressione arteriosa
Aumento del cortisolo ematico Prolungamento elettrocardiografico del QT

* La frequenza di questi eventi è stata inferiore nel gruppo trattato con l’associazione delamanid più OBR, rispetto al gruppo trattato con placebo più OBR.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Prolungamento elettrocardiografico dell’intervallo QT

Nei pazienti che assumevano una dose giornaliera totale di 200 mg di delamanid nelle sperimentazioni di fase 2 e 3, l’incremento medio del QTcF corretto per il placebo rispetto al basale era compreso rispettivamente tra 4,7 e 7,6 msec a 1 mese e tra 5,3 msec e 12,1 msec a 2 mesi. L’incidenza di un intervallo del QTcF > 500 msec era compresa tra 0,6% (1/161) e 2,1% (7/341) nei pazienti che assumevano una dose giornaliera totale di 200 mg di delamanid e tra 0% (0/160) e 1,2% (2/170) nei pazienti che assumevano placebo + OBR, mentre l’incidenza di una variazione del QTcF rispetto al basale >60 msec era compresa tra 3,1% (5/161) e 10,3% (35/341) nei pazienti che assumevano una dose giornaliera totale di 200 mg di delamanid e tra 0% (0/160) e 7,1% (12/170) nei pazienti che assumevano placebo.

Palpitazioni

Per i pazienti che hanno ricevuto 100 mg di delamanid + OBR due volte al giorno, la frequenza è stata di 8,1% (categoria di frequenza comune), rispetto a una frequenza di 6,3% nei pazienti che hanno ricevuto placebo + OBR due volte al giorno.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Deltyba 50 mgcompressa rivestita film uso orale fl 300: avvertenze per l’uso

Non ci sono dati sul trattamento con delamanid per più di 24 settimane consecutive. Non ci sono dati clinici sull’uso di delamanid per il trattamento di

tubercolosi extrapolmonare (per es. sistema nervoso centrale, ossa)

infezioni dovute a specie micobatteriche diverse dal complesso M. tubercolosis

infezione latente con M. tuberculosis

Non ci sono dati clinici sull’uso di delamanid nel contesto di regimi di associazione usati per il trattamento di

M. tuberculosis sensibile ai farmaci.

Resistenza a delamanid

Delamanid deve essere usato esclusivamente in un opportuno regime di associazione per il trattamento della MDR-TB, come raccomandato dall’OMS per prevenire lo sviluppo di resistenza a delamanid.

Prolungamento del QT

Raccomandazioni generali

Si raccomanda di eseguire elettrocardiogrammi (ECG) prima di avviare il trattamento e con frequenza mensile durante l’intero ciclo di terapia con delamanid. Se si osserva un QTcF > 500 ms prima della dose iniziale di delamanid, oppure nel corso del trattamento con delamanid, il trattamento con delamanid non deve essere avviato, oppure deve essere sospeso. Se la durata dell’intervallo QTc supera 450/470 ms per i pazienti di sesso maschile/femminile durante il trattamento con delamanid, tali pazienti devono essere sottoposti a un monitoraggio ECG più frequente. Si raccomanda inoltre di misurare gli elettroliti sierici, per es. il potassio, al basale e di correggere le eventuali anomalie.

Considerazioni speciali

Fattori di rischio cardiaco

Non iniziare il trattamento con delamanid in pazienti che presentano i fattori di rischio seguenti, a meno che il possibile beneficio di delamanid non venga ritenuto superiore ai potenziali rischi. Tali pazienti devono ricevere un monitoraggio molto frequente degli ECG per l’intera durata del periodo di trattamento con delamanid

Prolungamento congenito accertato dell’intervallo QTc o qualunque altra condizione clinica con effetto risaputo di prolungamento dell’intervallo QTc, o QTc > 500 ms.

Anamnesi di aritmia cardiaca sintomatica o con bradicardia rilevante dal punto di vista clinico.

Condizioni cardiache rilevanti dal punto di vista clinico predisponenti ad aritmia, come grave ipertensione, ipertrofia ventricolare sinistra (inclusa cardiomiopatia ipertrofica) o scompenso cardiaco congestizio accompagnato da ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra.

Disturbi elettrolitici, in particolare ipokaliemia, ipocalcemia o ipomagnesiemia.

Assunzione di medicinali con effetto risaputo di prolungamento dell’intervallo QTc. Tali medicinali includono (ma non si limitano a):

Antiaritmici (per es. amiodarone, disopiramide, dofetilide, ibutilide, procainamide, chinidina, idrochinidina, sotalolo).

Neurolettici (per es. fenotiazine, sertindolo, sultopride, clorpromazina, aloperidolo, mesoridazina, pimozide, oppure tioridazina), antidepressivi.

Alcuni antimicrobici, compresi:

macrolidi (per es. eritromicina, claritromicina)

moxifloxacina, sparfloxacina (vedere paragrafo 4.4 rìguardo all’uso con altrì fluorochìnolonì)

antifungini triazolici

pentamidina

saquinavir

Alcuni antistaminici non sedativi (per es. terfenadina, astemizolo, mizolastina).

Alcuni antimalarici con potenziale di prolungamento del QT (per es. alofantrina, chinino, clorochina, artesunato/amodiachina, diidroartemisinina/piperachina).

Cisapride, droperidolo, domperidone, bepridil, difemanil, probucolo, levometadil, metadone, alcaloidi della vinca, triossido di arsenico.

Ipoalbuminemia

In uno studio clinico, la presenza di ipoalbuminemia è stata associata a un aumentato rischio di prolungamento dell’intervallo QTc in pazienti trattati con delamanid. Delamanid è controindicato nei pazienti con albumina <2,8 g/dl (vedere paragrafo 4.3). I pazienti che avviano delamanid con albumina sierica < 3,4 g/dl o la cui albumina sierica si riduce fino a questo intervallo durante il trattamento devono essere sottoposti a monitoraggio molto frequente degli ECG per l’intera durata del periodo di trattamento con delamanid.

Co-somministrazione di delamanid e chinoloni

Tutti i casi di prolungamento del QTcF oltre 60 ms sono stati associati all’uso concomitante di fluorochinolone. Pertanto, se si considera inevitabile la co-somministrazione per formulare un regime terapeutico adeguato per la MDR-TB, si raccomanda un monitoraggio molto frequente degli ECG per l’intera durata del periodo di trattamento con delamanid.

Compromissione epatica

Deltyba non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Biotrasformazione ed eliminazione

Il profilo metabolico completo di delamanid nell’uomo non è ancora stato del tutto chiarito (vedere paragrafì

4.5 e 5.2). Pertanto, non è possibile prevedere con sicurezza il potenziale di interazioni farmaco-farmaco di significatività clinica con delamanid e le possibile conseguenze, compreso l’effetto totale sull’intervallo QTc.

Eccipienti

Deltyba compresse rivestite con film contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco