Levofloxacina Ac: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Levofloxacina Ac

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Levofloxacina Ac: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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LEVOFLOXACINA ACTAVIS 250 mg compresse rivestite con film LEVOFLOXACINA ACTAVIS 500 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa rivestita con film di LEVOFLOXACINA ACTAVIS contiene 250 mg di levofloxacina, pari a 256,23 mg di levofloxacina emiidrata.

Ogni compressa rivestita con film di LEVOFLOXACINA ACTAVIS contiene 500 mg di levofloxacina, pari a 512,46 mg di levofloxacina emiidrata.

Eccipiente con effetto noto: Ciascuna compressa rivestita con film da 250 mg contiene 3,84 mg di lattosio monoidrato.

Eccipiente con effetto noto: Ciascuna compressa rivestita con film da 500 mg contiene 7,68 mg di lattosio monoidrato.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

LEVOFLOXACINA ACTAVIS 250 mg compresse rivestite con film

Compresse di colore rosa, biconvesse, con linea di divisione su un lato e scritta "L" impressa sull’altro lato, lunghe circa 13 mm e larghe 6 mm.

La compressa può essere divisa in due metà uguali.

LEVOFLOXACINA ACTAVIS 500 mg compresse rivestite con film

Compresse di colore rosa, biconvesse, con linea di divisione su un lato e scritta "L" impressa sull’altro lato, lunghe circa 16 mm e larghe 8 mm.

La compressa può essere divisa in due metà uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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LEVOFLOXACINA ACTAVIS è indicato negli adulti nel trattamento delle infezioni riportate di seguito (vedere paragrafi 4.4 e 5.1):

1

Sinusite batterica acuta

Riacutizzazione acuta di bronchite cronica

Polmoniti acquisite in comunità.

Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli

Per le infezioni sopra menzionate LEVOFLOXACINA ACTAVIS deve essere usato solo quando è considerato inappropriato l’uso di agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento iniziale di queste infezioni.

1

Pielonefrite e infezioni complicate delle vie urinarie (vedere paragrafo 4.4)

Prostatite batterica cronica

Cistite non complicata (vedere paragrafo 4.4)

Inalazione di antrace: profilassi dopo l’esposizione e trattamento curativo (vedere paragrafo 4.4)

LEVOFLOXACINA ACTAVIS può essere usato anche per completare un ciclo di terapia in pazienti che hanno mostrato un miglioramento durante un trattamento iniziale con levofloxacina per via endovenosa.

Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali all’uso appropriato degli agenti antibatterici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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LEVOFLOXACINA ACTAVIS compresse viene somministrato una o due volte al giorno.

Il dosaggio dipende dal tipo, dalla gravità dell’infezione e dalla sensibilità del patogeno ritenuto causa dell’infezione.

Durata del trattamento

La durata del trattamento dipende dal decorso clinico (vedere tabella sotto riportata). Come per altre terapie antibiotiche, il trattamento con LEVOFLOXACINA ACTAVIS compresse deve essere continuato per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento, o dopo la dimostrazione di eradicazione batterica.

Metodo di somministrazione

Le compresse di LEVOFLOXACINA ACTAVIS devono essere deglutite intere con sufficiente liquido. Possono essere spezzate lungo la linea di frattura per adattare il dosaggio. Possono essere ingerite durante o lontano dai pasti. Le compresse di LEVOFLOXACINA ACTAVIS devono essere assunte almeno due ore prima o dopo la somministrazione di sali di ferro, antiacidi e sucralfato, al fine di evitare una riduzione dell’assorbimento (vedere paragrafo 4.5).

Sono raccomandate le seguenti dosi di LEVOFLOXACINA ACTAVIS:

Dosaggio nei pazienti con funzionalità renale normale

(Clearance della creatinina > 50 ml/min)

Indicazioni Dose giornaliera (in relazione alla gravità dell’infezione) Duratadel trattamento
Sinusite acuta 500 mg una volta al giorno 10 – 14 giorni
Bronchite cronica riacutizzata da 250 a 500 mg una volta al giorno 7 – 10 giorni
Polmoniti acquisite in comunità 500 mg una o due volte al giorno 7 – 14 giorni
Infezioni non complicate delle vie urinarie 250 mg una volta al giorno 3 giorni
Infezioni complicate delle vie urinarie, inclusa la pielonefrite 250 mg una volta al giorno 7 – 10 giorni
Prostatite batterica cronica 500 mg una volta al giorno 28 giorni
Infezioni cutanee e dei tessuti molli 250 mg una volta al giorno o 500 mg una o due volte al giorno 7 – 14 giorni

Dosaggio nei pazienti con funzionalità renale compromessa

(Clearance della creatinina ≤ 50 ml/min)

Dosi
250 mg/24 h 500 mg/24 h 500 mg/12 h
Clearance della creatinina prima dose: 250 mg prima dose: 500 mg prima dose: 500 mg
50-20 ml/min dosi successive: 125 mg/24 h dosi successive: 250 mg/24 h dosi successive: 250 mg/12 h
19-10 ml/min dosi successive: 125 mg/48 h dosi successive: 125 mg/24 h dosi successive: 125 mg/12 h
<10 ml/min (incluse emodialisi e CAPD)¹ dosi successive: 125 mg/48 h dosi successive: 125 mg/24 h dosi successive: 125 mg/24 h

¹ Non sono richieste dosi aggiuntive dopo emodialisi o dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).

Pazienti con funzionalità epatica compromessa

Non sono stati condotti studi clinici su pazienti con funzionalità epatica compromessa. Non è in ogni caso necessaria alcuna modifica del dosaggio in quanto la levofloxacina non viene metabolizzata in quantità rilevanti dal fegato e viene escreta principalmente per via renale.

Anziani

Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio negli anziani se non quella imposta da considerazionisulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4 "Prolungamento dell’intervallo QT").

Bambini e adolescenti

LEVOFLOXACINA ACTAVIS è controindicata nei bambini o adolescenti nel periodo della crescita (vedere paragrafo 4.3).

04.3 Controindicazioni

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Levofloxacina compresse non deve essere somministrata: 1

a pazienti che abbiano manifestato ipersensibilità a levofloxacina o ad altri chinolonici o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1,

a pazienti epilettici,

a pazienti con anamnesi di affezioni tendinee correlate alla somministrazione di fluorochinolonici,

a bambini o adolescenti nel periodo della crescita,

alle donne in gravidanza,

alle donne che allattano al seno.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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E’ molto probabile che S. aureus resistente alla meticillina (MRSA) dimostri una resistenza crociata ai fluorochinoloni, inclusa levofloxacina. Pertanto levofloxacina non è raccomandata per il trattamento di infezioni note o sospette da MRSA a meno che i risultati di laboratorio abbiano confermato la sensibilità dell’organismo a levofloxacina (e gli agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento delle infezioni da MRSA siano considerati non appropriati).

Si può usare levofloxacina nel trattamento della sinusite batterica acuta e nella riacutizzazione acuta di bronchite cronica se queste infezioni sono state adeguatamente diagnosticate.

La resistenza ai fluorochinoloni di E. coli – il patogeno più comunemente coinvolto nelle infezioni del tratto urinario – è variabile nelle differenti aree dell’Unione Europea. I prescrittori devono tener conto della prevalenza locale di resistenza di E. coli ai fluorochinoloni.

Inalazione di antrace: l’uso nell’uomo si basa sui dati di sensibilità in vitro del Bacillus antracis e su esperimenti negli animali unitamente a dati limitati nell’uomo. I medici prescrittori devono fare riferimento ai documenti di consenso nazionali o internazionali sul trattamento dell’antrace.

Tendinite e rottura del tendine

La tendinite può manifestarsi raramente. Essa coinvolge più frequentemente il tendine di Achille e può portare alla rottura del tendine stesso. Tendinite e rottura tendinea, a volte bilaterale, possono verificarsi entro 48 ore dall’inizio della terapia con levofloxacina e sono state riportate fino a diversi mesi dopo la fine del trattamento. Il rischio di tendinite e di rotture tendinee è aumentato nei pazienti con più di 60 anni, nei pazienti che ricevono dosi giornaliere di 1000 mg e nei pazienti che utilizzano corticosteroidi. Nei pazienti anziani la dose giornaliera deve essere aggiustata in base alla clearance della creatinina (vedere paragrafo 4.2). Un monitoraggio attento di questi pazienti è pertanto necessario se viene loro prescritta levofloxacina. Tutti i pazienti devono consultare il medico se accusano sintomi di tendinite. Se si sospetta una tendinite il trattamento con levofloxacina deve essere immediatamente interrotto e devono essere adottate misure specifiche per il tendine colpito (es. immobilizzazione) (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).

Malattia da Clostridium difficile

Se si manifesta una diarrea, in particolare se grave, persistente e/o con sanguinamento, durante o dopo la terapia con evofloxacina (anche diverse settimane dopo il trattamento), questa può essere sintomatica della malattia da Clostridium difficile (CDAD). La severità della CDAD può variare in un range da lieve a pericolosa per la vita; la forma più grave è la colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.8). E’ pertanto importante prendere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che sviluppano diarrea grave durante o dopo il trattamento con levofloxacina. In caso di CDAD sospetta o confermata, deve essere interrotta immediatamente la terapia con levofloxacina e devono essere adottate immediate misure terapeutiche. In questo contesto clinico i prodotti che inibiscono la peristalsi sono controindicati.

Pazienti predisposti ad attacchi convulsivi

I chinoloni possono abbassare la soglia convulsiva e di conseguenza possono scatenare convulsioni. Levofloxacina è controindicata in pazienti con anamnesi di epilessia (vedere paragrafo 4.3), e, come per altri chinolonici, deve essere usato con estrema cautela in pazienti

predisposti ad attacchi convulsivi, o in pazienti che ricevono terapie concomitanti con principi attivi come la teofillina che riducono la soglia convulsiva cerebrale (vedere paragrafo 4.5). In caso di convulsioni (vedere paragrafo 4.8) il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto. Pazienti con carenza della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi

I pazienti con difetti latenti o accertati per l’attività della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando vengono trattati con antibatterici della classe dei chinoloni. Per tale ragione, se si vuole usare levofloxacina in questo tipo di pazienti, deve essere monitorato il potenziale verificarsi di emolisi.

Pazienti con compromissione renale

Poiché levofloxacina viene escreta principalmente per via renale, le dosi di LEVOFLOXACINA ACTAVIS devono essere opportunamente adattate in caso di compromissione renale (vedere paragrafo 4.2).

Reazioni di ipersensibilità

Levofloxacina può causare reazioni di ipersensibilità gravi, potenzialmente fatali (ad esempio angioedema fino a shock anafilattico), occasionalmente dopo la dose iniziale (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono immediatamente sospendere il trattamento e contattare il medico o recarsi al pronto soccorso in modo che vengano adottati opportuni trattamenti d’emergenza.

Reazioni bollose severe

Con levofloxacina sono stati riportati casi di reazioni cutanee bollose gravi, quali sindrome di Steven-Johnson o necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvertiti di contattare immediatamente il medico se si verificano reazioni cutanee e/o alle mucose, prima di continuare il trattamento.

Disglicemia

Come accade con tutti i chinoloni, sono stati segnalati disturbi della glicemia, inclusa sia ipoglicemia che iperglicemia, solitamente in pazienti diabetici che sono in trattamento concomitante con ipoglicemizzanti orali (ad esempio glibenclamide) o con insulina. Sono stati riportati casi di coma ipoglicemico. Si raccomanda di monitorare attentamente la glicemia nei pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.8).

Prevenzione della fotosensibilizzazione

Durante la terapia con levofloxacina è stata riportata fotosensibilizzazione (vedere paragrafo 4.8) Si raccomanda ai pazienti di non esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a raggi U.V. artificiali (es. lampada solare, solarium) durante il trattamento e per 48 ore dopo la fine del trattamento al fine di evitare l’insorgenza di fotosensibilizzazione.

Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K

A causa di un possibile incremento dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o dei sanguinamenti in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin), i test di coagulazione devono essere monitorati quando questi farmaci sono somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).

Reazioni psicotiche

Nei pazienti che assumono chinoloni, inclusa levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche. Queste, in casi molto rari, sono progredite a pensieri suicidi e comportamenti autolesivi, talvolta dopo soltanto una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Nel caso in cui il paziente sviluppi queste reazioni, si deve interrompere levofloxacina e si devono

istituire misure appropriate. Si raccomanda attenzione nel caso in cui si debba utilizzare levofloxacina nei pazienti psicotici o nei pazienti con precedenti di malattia psichiatrica.

Prolungamento dell’intervallo QT

I fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, devono essere somministrati con cautela nei pazienti con noti fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT come per esempio:

1

sindrome del QT lungo congenita,

assunzione contemporanea di medicinali che notoriamente prolungano l’intervallo QT (ad esempio antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici),

squilibrio elettrolitico non compensato (ad esempio ipokaliemia, ipomagnesiemia),

malattie cardiache (ad esempio insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia). I pazienti anziani e le donne potrebbero essere più sensibili ai medicinali che prolungano l’intervallo QTc. Pertanto si deve esercitare cautela quando si usano fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, in queste popolazioni

(Vedere paragrafi 4.2 Anziani, 4.5, 4.8 e 4.9).

Neuropatia periferica

In pazienti che assumono fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, è stata segnalata neuropatia periferica sensoriale o sensomotoria, che può insorgere rapidamente (vedere paragrafo 4.8). Se il paziente presenta sintomi da neuropatia, il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto per prevenire lo sviluppo di una situazione irreversibile.

Patologie epatobiliari

Con levofloxacina sono stati descritti casi di necrosi epatica fino a insufficienza epatica letale, soprattutto in pazienti affetti da gravi malattie concomitanti, come ad esempio sepsi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere informati di interrompere il trattamento e di contattare il medico nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di sofferenza epatica, come ad esempio anoressia, ittero, urine scure, prurito o addome sensibile alla palpazione.

Esacerbazione della miastenia gravis

I fluorochinoloni, inclusa levofloxacina, hanno attività bloccante neuromuscolare e possono esasperare la debolezza muscolare in pazienti con miastenia gravis. Durante la commercializzazione, reazioni avverse gravi, incluso decesso e necessità di supporto respiratorio, sono state associate all’uso di fluorochinoloni in pazienti con miastenia gravis. Levofloxacina non è raccomandata in pazienti con anamnesi di miastenia gravis.

Disturbi della vista

Se la visione diviene offuscata o si verifica un qualsiasi effetto sugli occhi, si deve consultare immediatamente un oculista (vedere paragrafi 4.7 e 4.8).

Superinfezione

L’uso di levofloxacina, specie se prolungato, può risultare nella crescita di organismi non sensibili. Se si verifica superinfezione in corso di terapia, vanno intraprese le opportune misure.

Interferenza con le analisi di laboratorio

Nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiacei nelle urine può dare risultati falso-positivi. Per confermare la positività può essere necessario eseguire l’analisi con un metodo più specifico.

Levofloxacina può inibire la crescita del Mycobacterium tubercolosis e, pertanto, può dare risultati falsi negativi nella diagnosi batteriologica di tubercolosi.

Levofloxacina contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al lattosio, deficienza della lattasi di Lapp o malassorbimento del glucosio– galattosio non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Effetto di altri medicinali su LEVOFLOXACINA ACTAVIS

Sali di ferro ,sali di zinco, antiacidi contenenti magnesio o alluminio, didanosina. L’assorbimento di levofloxacina risulta significativamente ridotto quando LEVOFLOXACINA ACTAVIS compresse viene somministrato in concomitanza con sali di ferro, sali di zinco, antiacidi contenenti magnesio o alluminio o didanosina (solo formulazioni di didanosina contenenti tamponi di alluminio o magnesio). La somministrazione concomitante di fluorochinoloni con multi-vitaminici contenenti zinco sembra ridurne l’assorbimento orale. Si raccomanda pertanto che preparazioni contenenti cationi bivalenti o trivalenti, come i sali di ferro o gli antiacidi contenenti magnesio o alluminio, o didanosina (solo formulazioni di didanosina contenenti tamponi di alluminio o magnesio) non vengano assunte nelle 2 ore prima o dopo l’assunzione di compresse di LEVOFLOXACINA ACTAVIS (vedere paragrafo 4.2). I sali di calcio hanno un effetto minimo sull’assorbimento orale di levofloxacina.

Sucralfato

Il sucralfato riduce significativamente la biodisponibilità di LEVOFLOXACINA ACTAVIS compresse, quando somministrati contemporaneamente. Pertanto in caso di terapia concomitante si raccomanda di somministrare il sucralfato 2 ore dopo la somministrazione di LEVOFLOXACINA ACTAVIS compresse (vedere paragrafo 4.2).

Teofillina, fembufen o antiinfiammatori non steroidei simili

In uno studio clinico non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e teofillina. Tuttavia una marcata riduzione della soglia convulsiva può verificarsi quando i chinolonici vengono somministrati in concomitanza con teofillina, FANS o altri agenti capaci di ridurre tale soglia.

In presenza di fembufen le concentrazioni di levofloxacina sono risultate del 13% più elevate di quelle osservate somministrando il farmaco da solo.

Probenecid e cimetidina

Probenecid e cimetidina hanno dimostrato un effetto statisticamente significativo sulla eliminazione di levofloxacina. La clearance renale di levofloxacina è risultata ridotta con cimetidina (del 24%) e con probenecid (del 34%). Questo avviene perché entrambi i farmaci sono capaci di bloccare la secrezione di levofloxacina a livello dei tubuli renali. Tuttavia, è improbabile che alle dosi utilizzate negli studi clinici, le differenze statisticamente significative a livello cinetico abbiano rilevanza clinica.

Si richiede particolare cautela in caso di contemporanea somministrazione di levofloxacina con medicinali che possono modificare la secrezione tubulare renale come probenecid e cimetidina, specialmente in pazienti con compromissione della funzionalità renale.

Altre informazioni rilevanti

Studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che la farmacocinetica di levofloxacina non viene modificata in modo clinicamente rilevante quando levofloxacina viene somministrata insieme ai seguenti medicinali: carbonato di calcio, digossina, glibenclamide e ranitidina.

Effetto di LEVOFLOXACINA ACTAVIS su altri medicinali

Ciclosporina

L’emivita della ciclosporina risulta aumentata del 33% quando somministrata in concomitanza con levofloxacina.

Antagonisti della vitamina K

Incrementi dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o sanguinamenti, che possono essere anche gravi, sono stati segnalati in pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (es. warfarin). Pertanto, si devono monitorare i test di coagulazione nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K (vedere paragrafo 4.4).

Farmaci che notoriamente prolungano l’intervallo QT

Levofloxacina, come altri fluorochinoloni, deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che assumono medicinali che notoriamente prolungano l’intervallo QT (ad esempio antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici) (vedere paragrafo 4.4 prolungamento dell’intervallo QT).

Altre informazioni importanti

In uno studio di interazione farmacocinetica, levofloxacina non ha modificato la farmacocinetica della teofillina (che è un substrato del CYP1A2), indicando che levofloxacina non è un inibitore del CYP1A2.

Altre forme di interazione

Cibo

Poiché non esistono interazioni di particolare rilevanza clinica con il cibo, LEVOFLOXACINA ACTAVIS compresse può essere somministrato indipendentemente dalla contemporanea assunzione di cibo.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Vi sono dati limitati sull’uso di levofloxacina in donne in gravidanza. Gli studi di riproduzione sull’animale non hanno evidenziato effetti diretti o indiretti pericolosi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, in assenza di dati nell’uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne in gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

Allattamento

LEVOFLOXACINA ACTAVIS è controindicato in donne che allattano al seno. Vi sono informazioni insufficienti sull’escrezione di levofloxacina nel latte umano; tuttavia altri fluorochinoloni sono escreti nel latte umano. In assenza di dati nell’uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell’organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne che allattano al seno (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

Fertilità

Levofloxacina non ha causato diminuzione della fertilità o dei risultati riproduttivi nei ratti.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Alcuni effetti indesiderati di levofloxacina (es. capogiri/vertigini, sonnolenza, disturbi visivi) possono alterare la capacità di concentrazione e di reazione del paziente con conseguente rischio in situazioni dove tali capacità sono di particolare importanza (ad es. durante la guida di automobili e l’uso di macchinari).

04.8 Effetti indesiderati

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Le informazioni sono riconducibili a studi clinici effettuati su più di 8300 pazienti e ad una vasta esperienza post-marketing.

Le frequenze nella tabella sono definite secondo la seguente convenzione:

Molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100)

Raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Classificazione per sistemi e organi Comune (≥1/100,
<1/10 )
Non comune (≥1/1.000,
<1/100)
Raro (≥1/10.000,
<1/1.000)
Non noto (non valutabile in base ai dati disponibili)
Infezioni ed Infezione
infestazioni micotica
inclusa
infezione da
Candida
Sviluppo di
patogeni
resistenti
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia Eosinofilia. Trombocitopenia Neutropenia Pancitropenia Agranulocitosi Anemia emolitica
Disturbi del sistema immunitario Angioedema
Ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4)
Shock anafilatticoa
Shock anafilattoidea (vedere paragrafo 4.4)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Ipoglicemia particolarmente nei pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.4) Iperglicemia
Coma ipoglicemico (vedere paragrafo 4.4)
Disturbi Psichiatrici Insonnia Ansia Stato
confusionale
Nervosismo
Reazioni psicotiche (con ad es.
allucinazioni, paranoia) Depressione Agitazione
Sogni anomali Incubi
Reazioni psicotiche con comportamenti autolesivi compresi ideazione o tentativi di suicidio (vedere paragrafo 4.4)
Patologie del Cefalea Sonnolenza Convulsioni (vedere Neuropatia periferica
sistema nervoso Capogiri Tremori Disgeusia paragrafi 4.3 e 4.4) Parestesia sensoriale (vedere paragrafo 4.4)
Neuropatia periferica
sensomotoria (vedere
paragrafo 4.4)
Parosmia compresa anosmia
Discinesia
Disordini extrapiramidali
Ageusia
Sincope
Ipertensione intracranica
benigna
Patologie dell’occhio Disturbi della vista quali visione offuscata (vedere paragrafo 4.4) Perdita temporanea della vista (vedere paragrafo 4.4)
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini Tinnito Perdita dell’udito Riduzione dell’udito
Patologie cardiache Tachicardia Palpitazioni Tachicardia ventricolare che può portare ad arresto cardiaco
Aritmia ventricolare e torsioni di punta (riportate soprattutto in pazienti con fattori di rischio per un prolungamento dell’intervallo QT) elettrocardiogramma con Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.9)
Patologie vascolari Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Broncospasmo Polmonite allergica
Patologie gastrointestinali Diarrea Vomito Nausea Dolore addominale Dispepsia Flatulenza Stipsi Diarrea con perdite ematiche che in casi molto rari può essere segnale di una enterocolite inclusa la colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4)
Pancreatite
Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici (ALT – AST, fosfatasi alcalina, GGT). Aumento della bilirubina ematica Ittero e gravi lesioni epatiche, inclusi casi di insufficienza epatica acuta letale, essenzialmente in pazienti con gravi patologie preesistenti (vedere paragrafo 4.4)
Epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo b Rash Prurito Orticaria Iperidrosi Necrolisi epidermica tossica Sindrome di Stevens-Johnson Eritema multiforme
Reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.4) Vasculite leucocitoclastica Stomatite
Patologie del sistema muscolo- scheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Mialgia Disturbi a carico dei tendini (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) compresa tendinite (es.
tendine di Achille) Indebolimento muscolare che può risultare di particolare rilevanza in soggetti affetti da miastenia grave (vedere paragrafo 4.4)
Rabdomiolisi
Rottura del tendine (es.
tendine di Achille) (vedere paragrafi 4.3.
e 4.4) Rottura dei legamenti Rottura muscolare
Artrite
Patologie renali ed urinarie Aumento della creatinina ematica Insufficienza renale acuta (ad esempio dovuta a nefrite interstiziale)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion e Astenia Piressia Dolore (incluso mal di schiena, dolore toracico e alle estremità)

Altri effetti indesiderati associati alla somministrazione di fluorochinolonici includono:

– attacchi di porfiria in pazienti con porfiria.

04.9 Sovradosaggio

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In accordo con gli studi di tossicità sull’animale o con gli studi di farmacologia clinica, condotti con dosi superiori alle dosi terapeutiche, i sintomi più importanti che si manifestano dopo sovradosaggio acuto con LEVOFLOXACINA ACTAVIS compresse sono quelli a livello del

Sistema Nervoso Centrale quali: confusione, capogiri, compromissione della coscienza, attacchi convulsivi, prolungamento dell’intervallo QT e reazioni gastrointestinali quali: nausea, erosioni della mucosa.

Nell’esperienza dopo la commercializzazione del medicinale sono stati osservati effetti a carico del sistema nervoso centrale inclusi stato confusionale, convulsioni, allucinazioni e tremore.

In caso di sovradosaggio si deve praticare il trattamento sintomatico. Deve essere effettuato un monitoraggio elettrocardiografico per la possibilità di prolungamento dell’intervallo QT. Gli antiacidi possono essere impiegati per la protezione della mucosa gastrica. L’emodialisi, inclusa la dialisi peritoneale e dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD), non sono efficaci nel rimuovere levofloxacina. Non sono noti antidoti specifici.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antibatterici chinolonici, fluorochinoloni, codice ATC: J01MA12.

La levofloxacina è un antibatterico sintetico ad ampio spettro appartenente alla classe dei fluorochinoloni ed è l’enantiomero levogiro del racemo di ofloxacina.

Meccanismo d’azione

In quanto agente antibatterico fluorochinolone, la levofloxacina agisce sul complesso DNA-DNA-girasi e tipoisomerasi IV.

Relazione farmacocinetica/farmacodinamica

Il grado di attività battericida della levofloxacina dipende dal rapporto tra la concentrazione sierica massima (Cmax) o l’area sotto la curva (AUC) e la concentrazione minima inibente (MIC).

Meccanismo di resistenza

Il meccanismo di resistenza è generalmente causato da una mutazione gyr-A. In vitro c’è cross-resistenza tra levofloxacina ed altri fluorochinoloni.

Per il particolare meccanismo di azione non c’è generalmente cross-resistenza tra levofloxacina e altri antibiotici.

Breakpoint

Nella seguente tabella per i test MIC (mg/l) sono riportati i breakpoint di concentrazione minima inibente (MIC) di EUCAST per la levofloxacina, in cui gli organismi sensibili sono divisi da quelli mediamente sensibili e gli organismi mediamente sensibili sono divisi da quelli resistenti.

Breakpoint clinici di MIC EUCAST per la levofloxacina (2009-04-07):

Agente patogeno Sensibile Resistente
Enterobacteriacae ≤1 mg/L >2 mg/L
Pseudomonas spp. ≤1 mg/L >2 mg/L
Acinetobacter spp. ≤1 mg/L >2 mg/L
Staphylococcus spp. ≤1 mg/L >2 mg/L
S. pneumoniae ¹ ≤2 mg/L >2 mg/L
Streptococcus A,B,C,G ≤1 mg/L >2 mg/L
H. influenzaeM. catarrhalis ² ≤1 mg/L >1 mg/L
Breakpoint non correlati a una specie³ ≤1 mg/L >2 mg/L

¹ Il breakpoint S/I è stato aumentato da 1,0 a 2,0 per evitare di dividere la distribuzione di MIC wild type. I breakpoint sono relativi alla terapia a dose elevata.

² I ceppi con valori di MIC superiori ai breakpoint S/I sono molto rari o non sono stati ancora segnalati. I test di identificazione e di sensibilità antimicrobica condotti su tale isolato devono essere ripetuti e, se il risultato è confermato, l’isolato deve essere inviato a un laboratorio di riferimento.

³ I breakpoint non correlati a una specie sono stati determinati principalmente sulla base dei dati di farmacocinetica/farmacodinamica e sono indipendenti dalle distribuzioni di MIC di specie specifiche. Sono utilizzati solo per le specie a cui non è stato attribuito un breakpoint specie-specifico e non devono essere utilizzati per le specie per le quali il test di sensibilità non è raccomandato o per le quali non vi sia evidenza sufficiente a sostenere che la specie in questione sia un bersaglio valido (EnterococcusNeisseria, anaerobi Gram-negativi)

I breakpoint di MIC per la levofloxacina del CLSI (Istituto per gli standard clinici e di laboratorio, già NCCLS), che distinguono gli organismi sensibili da quelli mediamente sensibili e gli organismi mediamente sensibili da quelli resistenti, sono riportati nella seguente tabella per i test MIC (mcg/ml) o i test di diffusione su disco [diametro della zona (mm) utilizzando un disco da 5 mcg con levofloxacina].

Breakpoint di MIC e diffusione su disco raccomandati dal CLSI per la levofloxacina (M100-S17, 2007):

Agente patogeno Sensibile Resistente
Enterobacteriacae ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm
Non Enterobacteriacae ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm
Acinetobacter spp. ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm
Stenotrophomonas maltophilia ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm
Staphylococcus spp. ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm
Enterococcus spp. ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm
H.influenzaeM.catarrhalis ¹ ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm
Streptococcus pneumoniae ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm
Beta-haemolytic Streptococcus ≤ 2 mcg/mL ≥ 17 mm ≥ 8 mcg/mL ≤ 13 mm

¹ L’assenza o l’occorrenza rara di ceppi resistenti impedisce di definire categorie di risultato diverse da "sensibile". Per i ceppi che generano risultati indicativi di una categoria "non sensibile", l’identificazione dell’organismo e i risultati del test di sensibilità antimicrobica devono essere confermati da un laboratorio di riferimento utilizzando il metodo di diluizione di riferimento del CLSI.

Spettro antibatterico

La prevalenza delle resistenze può variare geograficamente e con il tempo per le specie selezionate. Pertanto, è ausplicabile avere informazioni sulla resistenza particolarmente quando devono essere trattate infezioni gravi.

Se necessario, occorre richiedere la consulenza di un esperto quando la prevalenza locale di resistenza sia tale da mettere in dubbio l’utilità del farmaco in almeno alcuni tipi di infezione.

Specie comunemente sensibili
Aerobi Gram-positivi
Staphylococcus aureus* methicillin-susceptible
Staphylococcus saprophyticus
Streptococchi, gruppo C e G
Streptococcus agalactiae
Streptococcus pneumoniae *
Streptococcus pyogenes *
Aerobi Gram-negativi
Burkholderia cepacia$
Eikenella corrodens
Haemophilus influenzae *
Haemophilus para-influenzae *
Klebsiella oxytoca
Klebsiella pneumoniae *
Moraxella catarrhalis *
Pasteurella multocida
Proteus vulgaris
Providencia rettgeri
Anaerobi
Peptostreptococcus
Altri
Chlamydophila pneumoniae *
Chlamydophila psittaci
Chlamydia trachomatis
Legionella pneumophila*
Mycoplasma pneumoniae *
Mycoplasma hominis
Ureaplasma urealyticum
Specie per le quali la resistenza acquisita può rappresentare un problema
Aerobi Gram-positivi
Enterococcus faecalis*
Staphylococcus aureus resistente alla meticillina
Staphylococcus coagulase spp
Aerobi Gram-negativi
Acinetobacter baumannii *
Citrobacter freundii *
Enterobacter aerogenes
Enterobacter agglomerans
Enterobacter cloacae *
Escherichia coli *
Morganella morganii *
Proteus mirabilis *
Providencia stuartii
Pseudomonas aeruginosa*
Serratia marcescens *
Anaerobi
Bacteroides fragilis
Bacteroides ovatus$
Bacteroides thetaiotamicron$
Bacteroides vulgatus$
Clostridium difficile$
* L’efficacia clinica è stata dimostrata per gli isolati sensibili nelle indicazioni cliniche approvate.
$ sensibilità intermedia naturale.

Altre informazioni

Le infezioni nosocomiali dovute a Pseudomonas aeruginosa possono richiedere una terapia di associazione.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento

Somministrata per via orale, levofloxacina è rapidamente e completamente assorbita con una concentrazione al picco plasmatico che si ottiene in 1 ora. La biodisponibilità assoluta è praticamente pari al 100%.

Il cibo non influenza l’assorbimento della levofloxacina.

Distribuzione

Il legame proteico è pari a circa il 30-40%. Le concentrazioni sieriche non aumentano, se non in modo trascurabile, con dosi multiple di 500 mg somministrate per via orale una volta al giorno, mentre un accumulo modesto, ma prevedibile, si è riscontrato dopo somministrazione di 500 mg due volte al giorno per via orale.

Lo steady-state viene raggiunto in circa 3 giorni

Penetrazione nei tessuti e nei liquidi dell’organismo:

Penetrazione nella mucosa bronchiale e nei liquidi degli epiteli di rivestimento (ELF)

Le concentrazioni massime di levofloxacina nella mucosa bronchiale e nei liquidi degli epiteli di rivestimento sono rispettivamente di 8,3 mcg/g e 10,8 mcg/ml dopo somministrazione di 500 mg per via orale e si evidenziano dopo un’ora dalla somministrazione.

Penetrazione nel tessuto polmonare

La concentrazione massima di levofloxacina dopo 500 mg per via orale nel tessuto polmonare risulta di circa 11,3 mcg/g e viene raggiunta in 4-6 ore dalla somministrazione. La concentrazione nei polmoni ed è superiore in modo consistente rispetto a quella plasmatica.

Penetrazione nel liquido delle bolle

Il massimo della concentrazione (circa 4 e 6,7 mcg/ml) nel liquido delle bolle si raggiunge 2-4 ore dopo la somministrazione e dopo 3 giorni di trattamento con 500 mg una volta o due volte al giorno, rispettivamente.

Penetrazione nel liquido cerebro-spinale

La levofloxacina presenta una insufficiente penetrazione nel liquido cerebro-spinale.

Penetrazione nel tessuto prostatico

Dopo somministrazione orale di levofloxacina 500 mg una volta al giorno per tre giorni, la concentrazione media nel tessuto prostatico è di 8,7 mcg/g, 8,2 mcg/g e 2,0 mcg/g dopo 2, 6 e 24 ore rispettivamente; il rapporto medio delle concentrazioni prostata/plasma è di 1,84.

Concentrazione nelle urine

Le concentrazioni medie nelle urine 8-12 ore dopo una dose singola di levofloxacina 150, 300 o 500 mg sono rispettivamente di 44 mg/l, 91 mg/l e 200 mg/l.

Biotrasformazione

Levofloxacina viene metabolizzata in una piccola parte nei metaboliti dismetil-levofloxacina e levofloxacina N-ossido. Questi metaboliti si ritrovano pari ad un valore <5% della dose escreta nelle urine. Levofloxacina è stabile dal punto di vista stereochimico e non è soggetta ad inversione chirale.

Eliminazione

In seguito a somministrazione orale o intravenosa, levofloxacina viene eliminata dal plasma lentamente (t½: 6-8 ore).

L’escrezione è prevalentemente renale (>85% della dose somministrata).

Poichè, non esistono differenze farmacocinetiche in seguito a somministrazione orale o intravenosa, ciò suggerisce che le vie di somministrazione possano essere intercambiabili.

Linearità

Levofloxacina mostra una farmacocinetica lineare entro un range da 50 a 600 mg.

Soggetti con insufficienza renale

La farmacocinetica di levofloxacina è influenzata dalla compromissione renale. Con la diminuzione della funzionalità renale si riducono l’eliminazione e la clearance renali, mentre aumenta l’emivita di eliminazione come descritto nella seguente tabella:

ClCR [ml/min] <20 20 – 40 50 – 80
ClR [ml/min] 13 26 57
t1/2 [h] 35 27 9

Soggetti anziani

Non sono presenti differenze significative nella cinetica della levofloxacina tra soggetti giovani e anziani eccetto quelle associate con variazioni nella clearance della creatinina.

Differenza tra i sessi

Analisi separate tra soggetti di sesso maschile e femminile hanno messo in evidenza delle differenze da piccole a marginali nella farmacocinetica della levofloxacina. Non ci sono evidenze circa la rilevanza clinica di tali differenze.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Dati non clinici non hanno mostrato alcun pericolo particolare per la specie umana in base a studi convenzionali di tossicità di una dose singola, tossicità a dosi ripetute, potenziale carcinogenico e tossicità per la riproduzione e lo sviluppo.

Levofloxacina non ha causato compromissione della fertilità o della riproduzione nel ratto ed il solo effetto sul feto è stato il ritardo della maturazione come risultato della tossicità materna.

Levofloxacina non ha indotto mutazioni geniche sulle cellule batteriche o di mammiferi, ma ha indotto aberrazioni cromosomiche in vitro sulle cellule di polmone di criceto cinese. Questi effetti possono essere attribuiti all’inibizione della topoisomerasi II.I test in vivo (micronucleo, scambio dei cromatidi cellulari, sintesi del DNA non programmato, test letale dominante) non evidenziano alcun potenziale genotossico.

Studi nel topo hanno evidenziato un’attività fototossica di levofloxacina solo a dosi molto elevate. Levofloxacina non mostra potenziale attività genotossica nei test di fotomutagenesi mentre riduce lo sviluppo dei tumori nei test di fotocarcinogenesi.

Come per altri fluorochinoloni, levofloxacina ha evidenziato alcuni effetti sulle cartilagini (bolle e cavità) nelratto e nel cane, soprattutto nell’animale giovane.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Nucleo della compressa Sodio stearilfumarato Crospovidone,

Silice colloidale anidra Copovidone

Cellulosa microcristallina silicificata (98% di cellulosa microcristallina e 2% di silice colloidale)

Rivestimento compressa:

Rosa Opadry II (Lattosio monoidrato, ipromellosa 15 cP, titanio biossido (E171), triacetina, ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro giallo (E172)).

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

Indice

3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

5 compresse in blister Al/PVC

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Nessuna istruzione particolare.

Il prodotto inutilizzato o i materiali di scarto devono essere smaltiti in conformità con le normative locali.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

ACTAVIS Group PTC ehf – Reykjavíkurvegi 76-78, 220 Hafnarfjörður (Islanda)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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040202018/M "250 mg compresse rivestite con film" 5 compresse in blister AL/PVC

040202020/M "500 mg compresse rivestite con film" 5 compresse in blister AL/PVC

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Determinazione AIFA n. 2222/2011 del 28/04/2011 – Supplemento G.U. 122 del 16/05/2011

10.0 Data di revisione del testo

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Novembre 2011