Ramipril Amlodipina Krka: effetti collaterali

Ramipril Amlodipina Krka: effetti collaterali

Ramipril e Amlodipina Krka (Ramipril + Amlodipina Besilato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Ramipril e Amlodipina Krka è indicato per il trattamento dell’ipertensione come terapia sostitutiva nei pazienti adeguatamente controllati con i singoli prodotti somministrati in concomitanza con lo stesso livello di dosaggio della combinazione, ma in compresse separate.

Ramipril e Amlodipina Krka: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Ramipril e Amlodipina Krka ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Ramipril e Amlodipina Krka, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Ramipril e Amlodipina Krka: controindicazioni

Correlate a ramipril:

Storia di angioedema (ereditario, idiopatico o dovuto ad un precedente angioedema con ACE inibitori o antagonisti del recettore dell’angiotensina II)

Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente

(vedere paragrafo 4.5)

Significativa stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria renale in un unico rene funzionante

2° e 3° trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.4 e 4.6)

Ramipril non deve essere usato nei pazienti con stati di ipotensione o emodinamicamente instabili

L’uso concomitante di Ramipril e Amlodipina Krka con medicinali contenenti aliskiren è

controindicato nei pazienti con diabete mellito o compromissione renale (GFR <60 ml / min / 1,73 m²) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1)

Correlate a amlodipina: Ipotensione grave.

Shock (incluso shock cardiaco).

Ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (per es. Alto grado di stenosi aortica). Insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto acuto del miocardio.

Correlate a ramipril/amlodipina:

Tutte le controindicazioni relative a ciascun monocomponente, come indicato sopra, dovrebbero valere anche per la combinazione fissa di ramipril/amlodipina.

Ipersensibilità ai principi attivi o ad ogni altro ACE inibitore (Inibitori dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina), derivati dell’idropiridina o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Ramipril e Amlodipina Krka: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Il profilo di sicurezza di ramipril include tosse secca persistente e reazioni dovute a ipotensione. Reazioni avverse gravi includono ictus, infarto del miocardio, angioedema, iperpotassiemia, insufficienza renale o epatica, pancreatite, reazioni cutanee gravi e neutropenia / agranulocitosi.

Le reazioni avverse più comunemente riferite durante il trattamento sono sonnolenza, capogiri, cefalea, palpitazioni, vampate, dolore addominale, nausea, gonfiore delle caviglie, edema e affaticamento.

Elenco in formato tabulare delle reazioni avverse

La frequenza degli effetti indesiderati viene definita utilizzando la seguente convenzione:

Molto comune ( 1/10), Comune ( 1/100, <1/10), Non comune ( 1/1.000, <1/100), Raro

( 1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante il trattamento con ramipril e amlodipina separatamente:

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Ramipril Amlodipina
Patologie del sistema
emolinfopoeitico
Non comune Eosinofilia
Raro Diminuzione del numero
dei globuli bianchi (inclusa neutropenia o agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione dell’emoglobina, diminuzione del numero
delle piastrine
Molto raro Leucocitopenia
Trombocitopenia
Non nota Danno al midollo osseo, pancitopenia, anemia
emolitica
Disturbi del sistema
immunitario
Molto raro Reazione allergiche
Non nota Reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento
degli anticopri antinucleari
Patologie endocrine Non nota Sindrome da
inappropriata secrezione
di ormone antidiuretico (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della
nutrizione
Comune Aumento del potassio nel sangue
Non comune Anoressia, diminuzione
dell’appetito
Molto raro Iperglicemia
Non nota Diminuzione del potassio
nel sangue
Disturbi psichiatrici Non comune Umore depresso, ansia,
nervosismo, irrequietezza, disturbi del
sonno, inclusa
Insonnia
Cambiamenti d’umore (inclusa ansia)
Depressione
Classificazione per
sistemi e organi
Frequenza Ramipril Amlodipina
sonnolenza.
Raro Stato confusionale Confusione
Non nota Disturbi dell’attenzione
Patologie del sistema nervoso Comune Mal di testa, capogiri Sonnolenza, capogiri, cefalea (soprattutto
all’inizio del trattamento)
Non comune Vertigini, parestesia, ageusia, disgeusia. Tremore, disgeusia, sincope, ipoestesia,
parestesia
Raro Tremore, disordini
dell’equilibrio
Molto raro Ipertonia
Neuropatia periferica
Non nota Ischemia cerebrale
compreso ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, capacità psicomotorie alterate, sensazione di bruciore,
parosmia
Disordine
extrapiramidale
Patologie dell’occhio Non comune Disturbi della vista, inclusa visione offuscata Disturbi visivi (inclusa diplopia)
Raro Congiuntivite
Patologie dell’orecchio
e del labirinto
Non comune Tinnito
Raro Compromissione dell’ udito, tinnito
Patologie cardiache Comune Palpitazioni
Non comune Ischemia miocardica, compresa angina pectoris
o infarto del miocardio, tachicardia, aritmia,
palpitazioni, edema periferico
Aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia
ventricolare e fibrillazione atriale)
Molto raro Infarto miocardico
Patologie vascolari Comune Ipotensione ortostatica, diminuzione della
pressione del sangue, sincope
Vampate
Non comune Vampate Ipotensione
Raro Stenosi vascolare,
ipoperfusione, vasculite
Molto raro Vasculite
Non nota Fenomeno di Raynaud
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Comune Tosse secca non
produttiva, bronchite, sinusite, dispnea
Dispnea
Non comune Broncospasmo incluso aggravamento dell’asma,
congestione nasale
Tosse, rinite
Patologie Comune Infiammazione Dolore addominale,
Classificazione per
sistemi e organi
Frequenza Ramipril Amlodipina
gastrointestinali gastrointestinale, disturbi
della digestione, disturbi addominali, dispepsia,
diarrea, nausea, vomito
nausea, dispepsia,
alterazione delle abitudini intestinali (incluse diarrea
e costipazione)
Non comune Pancreatite (con gli ACE-
inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi ad esito fatale), aumento degli enzimi epatici, angioedema del piccolo intestino inclusa gastrite,
costipazione, bocca secca
Vomito, bocca secca
Raro Glossite
Molto raro Pancreatite, gastrite,
iperplasia gengivale
Non nota Stomatite aftosa
Patologie epatobiliari Non comune Aumento degli enzimi epatici e/o della
bilirubina coniugata
Raro Ittero colestatico, danno
epatocellulare
Molto raro Epatite, ittero, aumento
degli enzimi epatici*
Non nota Epatite colestatica o
citolitica (l’esito fatale è stato molto eccezionale)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutanea, in particolare
maculopapulare
Non comune Angioedema; in casi
veramente eccezionali, l’ostruzione delle vie aeree dovuta all’angioedema può avere
esito fatale; prurito, iperidrosi
Alopecia, porpora,
scolorimento della pelle, iperidrosi, prurito eruzione cutanea, esantema,
orticaria
Raro Dermatite esfoliativa,
esantema, onicolisi
Molto raro Reazione di fotosensibilità Angioedema, eritema multiforme, dermatite
esfoliativa, Sindrome di Stevens-Johnson, Edema
di Quincke, fotosensibilità
Non nota Necrolisi epidermica
tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, aggravamento della psoriasi, dermatite psoriasiforme, esantema pemfigoide o lichenoide
o enantema, alopecia
Classificazione per
sistemi e organi
Frequenza Ramipril Amlodipina
Patologie
muscoloscheletriche e del tessuto connettivo
Comune Spasmo muscolare,
mialgia
Gonfiore delle caviglie,
crampi muscolari
Non comune Artralgia Artralgia, Mialgia,
Dolore alla schiena
Patologie renali e urinarie Non comune Danno renale inclusa insufficienza renale
acuta, aumento della produzione di urine,
peggioramento di proteinuria preesistente,
aumento dell’uremia, aumento della
creatininemia
Disturbi della minzione, nocturia,
aumento della frequenza di minzione
Patologie dell’apparato
riproduttivo e della mammella
Non comune Impotenza erettile
transitoria, diminuzione della libido
Impotenza,
ginecomastia
Non nota Ginecomastia
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune Edema
Comune Dolore al petto, fatica Affaticamento, astenia
Non comune Piressia Dolore toracico, dolore,
malessere
Raro Astenia
Esami diagnostici Non comune Aumento di peso, Riduzione di peso

*per la maggior parte coerenti con la colestasi

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.

Ramipril e Amlodipina Krka: avvertenze per l’uso

Tutte le avvertenze relative ai monocomponenti, elencate sotto, possono essere applicate anche alla combinazione fissa di ramipril/amlodipina.

Correlate a ramipril:

Popolazioni speciali

Gravidanza

La terapia con ACE-inibitori, come il ramipril, o con gli Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRAs) non deve essere iniziata durante la gravidanza. A meno che non sia considerata essenziale una terapia con ACE inibitori/AIIRAs, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafì 4.3 e 4.6).

Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione

– Pazienti con iper-attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone

I pazienti con iper-attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possono incorrere in un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel deterioramento della funzione renale dovuto all’inibizione dell’ACE, specialmente quando l’ACE-inibitore o un diuretico in associazione sono somministrati per la prima volta o al primo incremento della dose.

Deve essere prevista un’attivazione rilevante del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed è necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione, per esempio in:

Pazienti con ipertensione grave.

Pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata.

Pazienti con ostruzione emodinamicamente rilevante all’afflusso o al deflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica).

Pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale con secondo rene funzionante.

Pazienti in cui è presente o può svilupparsi deplezione di fluidi o di sali (inclusi i pazienti in trattamento con diuretici).

Pazienti con cirrosi epatica e/o ascite.

Pazienti che si sottopongono ad interventi chirurgici importanti o anestesia con farmaci che causano ipotensione.

In genere si raccomanda di correggere la disidratazione, l’ipovolemia o la deplezione dei sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia, nei pazienti con insufficienza cardiaca, tale azione correttiva deve essere attentamente valutata rispetto al rischio di un sovraccarico).

Duplice blocco del Sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Insufficienza cardiaca transitoria o persistente dopo infarto del miocardio.

Pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta La fase iniziale del trattamento richiede un attento controllo medico.

Anziani

Vedere paragrafo 4.2.

Chirurgia

Se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell’enzima di conversione

dell’angiotensina come il ramipril un giorno prima dell’intervento chirurgico.

Monitoraggio della funzione renale

La funzione renale deve essere valutata prima e durante il trattamento, e la dose deve essere aggiustata in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con insufficienza renale è richiesto un monitoraggio particolarmente attento (vedere paragrafo 4.2). C’è il rischio di un danno della funzione renale, in particolare in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene.

Angioedema

Sono stati segnalati casi di angioedema in pazienti in trattamento con ACE-inibitori, incluso il ramipril (vedere paragrafo 4.8).

In caso di angioedema il ramipril deve essere interrotto.

La terapia di emergenza deve essere iniziata immediatamente. Il paziente deve essere tenuto sotto osservazione per almeno 12 – 24 ore e dimesso dopo la completa risoluzione dei sintomi.

L’angioedema intestinale è stato riportato nei pazienti trattati con ACE inibitori incluso ramipril (vedere paragrafo 4.8). Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito).

Reazioni anafilattiche durante terapie desensibilizzanti

La probabilità e la gravità di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni sono maggiori durante la terapia con ACE-inibitori. Prima della desensibilizzazione deve essere presa in considerazione una temporanea sospensione di ramipril.

Monitoraggio elettrolitico: iperpotassiemia

In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso ramipril, è stata osservata iperpotassiemia.

I pazienti a rischio di iperpotassiemia includono quelli con insufficienza renale, di età (> 70 anni), con diabete mellito non controllato o quelli che utilizzano sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o altri principi attivi che aumentano il livello plasmatico del potassio o che presentano condizioni come disidratazione, scompenso cardiaco acuto o acidosi metabolica. Se l’uso di una delle sopraccitate sostanze è ritenuto necessario, si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).

Monitoraggio elettrolitico: iponatriemia

E’ stata osservata Sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH) e la successiva iponatriemia in alcuni pazienti trattati con ramipril. E’ raccomandato di monitorare regolarmente i livelli di sodio nel siero negli anziani e in altri pazienti a rischio di iponatremia.

Neutropenia/agranulocitosi

Sono state osservate raramente neutropenia/agranulocitosi, così come trombocitopenia e anemia, è stata riportata anche depressione del midollo osseo. Si raccomanda di monitorare il numero dei globuli bianchi per permettere l’individuazione di una possibile leucopenia. Si consiglia un monitoraggio più frequente nella fase iniziale del trattamento e in pazienti con compromessa funzionalità renale, nei pazienti con concomitanti patologie del collagene (ad es. lupus eritematoso o sclerodermia) e in quelli trattati con medicinali che possono causare alterazioni del quadro ematico (vedere paragrafì 4.5 e 4.8).

Differenze etniche

Gli ACE-inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neri rispetto a quelli non neri.

Come altri ACE-inibitori, il ramipril può essere meno efficace nell’abbassare la pressione nelle popolazioni nere e rispetto a quelle di altre etnie, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ipertensione a basso livello di renina nelle popolazioni nere ipertese.

Tosse

Con l’uso di ACE-inibitori, è stata riportata tosse. Solitamente, la tosse è non produttiva, persistente e si risolve con l’interruzione della terapia. La tosse da ACE-inibitori deve essere considerata nella diagnosi differenziale della tosse.

Correlate ad amlodipina:

Nelle crisi ipertensive la sicurezza e l’efficacia di amlodipina non sono state stabilite.

Pazienti con insufficienza cardiaca

I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela. In uno studio a lungo termine, controllato verso placebo, in pazienti con grave insufficienza cardiaca (grado III e IV della classificazione NYHA) l’incidenza riferita di edema polmonare è stata più elevata nel gruppo trattato con amlodipina rispetto al gruppo placebo (vedere paragrafo 5.1).

I calcio antagonisti, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono aumentare i rischi di eventi cardiovascolari futuri e di mortalità.

Uso nei pazienti con compromissione epatica

L’emivita di amlodipina è prolungata e i valori di AUC sono più elevati nei pazienti con funzionalità epatica compromessa; non sono state stabilite raccomandazioni sulla dose. Pertanto amlodipina deve essere iniziata alla dose più bassa dell’intervallo di dose e deve essere usata con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumento della dose. In pazienti affetti da grave compromissione epatica possono essere necessari una titolazione della dose graduale e un attento monitoraggio.

Uso nei pazienti anziani

Negli anziani, l’aumento della dose deve avvenire con cautela (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Pazienti con danno renale

In questi pazienti amlodipina può essere usata a dosi normali. I cambiamenti nelle concentrazioni plasmatiche di amlodipina non sono correlati al grado di compromissione renale. Amlodipina non è dializzabile.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco