Olmesartan Medoxomil Hct Teva: Scheda Tecnica del Farmaco

Olmesartan Medoxomil Hct Teva

Olmesartan Medoxomil Hct Teva è mutuabile (prescrivibile SSN)

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Olmesartan Medoxomil Hct Teva: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12.5 mg compresse rivestite con film Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/25 mg compresse rivestite con film Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12.5 mg compresse rivestite con film Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/25 mg compresse rivestite con film

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di olmesartan medoxomil e 12,5 mg di

idroclorotiazide.

Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di olmesartan medoxomil e 25 mg di

idroclorotiazide.

Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di olmesartan medoxomil e 12,5 mg di

idroclorotiazide.

Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di olmesartan medoxomil e 25 mg di

idroclorotiazide.

[Si applica solo al 20 mg/12.5 mg] Eccipienti con effetti noti

Ogni compressa rivestita con film contiene 139,94 mg di lattosio monoidrato e 0,003 mg di giallo tramonto FCF (E110).

[Si applica solo al 20 mg/25 mg]

Eccipienti con effetti noti

Ogni compressa rivestita con film contiene 127,44 mg di lattosio monoidrato.

[Si applica solo al 40 mg/12.5 mg] Eccipienti con effetti noti

Ogni compressa rivestita con film contiene 292,37 mg di lattosio monoidrato e 0,007 mg di giallo tramonto FCF (E110).

[Si applica solo al 40 mg/25 mg]

Eccipienti con effetti noti

Ogni compressa rivestita con film contiene 279,87 mg di lattosio monoidrato.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Compresse rivestite con film.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12,5 mg compresse rivestite con film sono arancioni, rotonde, biconvesse, con un diametro di 8,5 mm e con OH 21 impresso su un lato.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/25 mg compresse rivestite con film sono rosa, rotonde, biconvesse, con un diametro di 8,5 mm e con OH 22 impresso su un lato.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg compresse rivestite con film sono arancioni, ovali, biconvesse, 15 x 7 mm e con OH 41 impresso su un lato.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/25 mg compresse rivestite con film sono rosa, ovali, biconvesse, 15 x 7 mm e con OH 42 impresso su un lato.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale.

La combinazione a dose fissa di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è indicata nei pazienti adulti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil da solo.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Posologia

Adulti

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia non deve essere impiegato come terapia iniziale, ma nei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 20 mg da solo. Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è somministrato una volta al giorno, a digiuno o a stomaco pieno.

Quando clinicamente appropriato, può essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 20 mg all’associazione fissa, considerando che l’effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil è massimo in circa 8 settimane dall’inizio della terapia (vedere paragrafo 5.1). Si raccomanda un aggiustamento del dosaggio dei singoli componenti.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12,5 mg può essere somministrato in pazienti nei quali la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dalla monoterapia ottimale con olmesartan medoxomil 20 mg da solo.

Il dosaggio raccomandato di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg è di una compressa al giorno.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg può essere somministrato in pazienti nei quali la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.

Quando clinicamente appropriato, può essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 20 mg all’associazione fissa, considerando che l’effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil è massimo in circa 8 settimane dall’inizio della terapia (vedere paragrafo 5.1). Si raccomanda un aggiustamento del dosaggio dei singoli componenti.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/25 mg può essere somministrato in pazienti nei quali la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12,5 mg.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia non deve essere impiegato come terapia iniziale, ma nei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata solamente da olmesartan medoxomil 20 mg. Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è somministrato una volta al giorno, a digiuno o a stomaco pieno.

Il dosaggio raccomandato di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/25 mg è di una compressa al giorno.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/25 mg può essere somministrato in pazienti nei quali la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg in associazione fissa.

Per comodità, i pazienti che assumono olmesartan medoxomil e idroclorotiazide con due diverse compresse possono passare al trattamento con Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/25 mg compresse contenenti analogo dosaggio di componenti.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/25 mg può essere assunto a stomaco pieno o a digiuno.

Per comodità, i pazienti che assumono olmesartan medoxomil e idroclorotiazide con due compresse separate possono passare a Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12.5 mg compresse contenenti gli stessi dosaggi dei componenti.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg può essere assunto a digiuno o a stomaco pieno.

Anziani (dai 65 anni in su)

Negli anziani è raccomandata la stessa posologia dell’associazione utilizzata negli adulti.

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Si raccomanda di controllare attentamente e costantemente la pressione arteriosa.

Compromissione renale

[Si applica solo ai dosaggi 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg]

Quando si somministra Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina compresa tra 30 – 60 ml/min), si consiglia di controllare periodicamente la funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4). Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 30 ml/min).

La dose massima

di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina di 30 – 60 mL/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza su dosaggi più elevati in questo gruppo di pazienti, si consiglia inoltre un monitoraggio periodico.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è quindi controindicato in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 5.2).

Compromissione epatica

[Si applica solo alle compresse 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg]

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono diuretici e/o altri medicinali antipertensivi si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale. Non vi è esperienza sull’uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg non devono essere usati in pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 5.2), colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica che assumono diuretici e/o altri medicinali antipertensivi si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Non vi è esperienza sull’uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica. Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg non devono essere usati in pazienti con compromissione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2), cosi come in caso di colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d’acqua). La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.

 

04.3 Controindicazioni

Indice

Ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ad altre sostanze derivate della sulfonamide (poiché l’idroclorotiazide è un derivato della sulfonamide).

Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatriemia e iperuricemia sintomatica.

Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).

L’uso concomitante di olmesartan medoxomil e medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

[Si applica solo ai dosaggi 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg]

Compromissione renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Compromissione epatica grave, colestasi e patologie biliari ostruttive (vedere paragrafo 5.2).

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Compromissione epatica moderata e grave, colestasi e patologie biliari ostruttive (vedere paragrafo 5.2).

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Deplezione del volume intravascolare:

Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Tali condizioni vanno corrette prima della somministrazione di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia.

Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone:

Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzione renale dipendono principalmente dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell’arteria renale), il trattamento con medicinali che interagiscono con questo sistema è stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta.

Ipertensione reno-vascolare

Nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale, o stenosi dell’arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con medicinali che intervengono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, esiste un rischio accentuato di ipotensione ed insufficienza renale gravi.

Compromissione renale e trapianto:

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è controindicato in pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). (vedere paragrafo 4.3).

[Si applica solo ai dosaggi 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg]

Non sono necessari aggiustamenti posologici in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 ml/min e < 60 ml/min). In questi pazienti, tuttavia, Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia deve essere somministrato con cautela, e si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina ed acido urico.

[Si applica solo alle compresse 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Il dosaggio massimo di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina di 30 – 60 mL/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno. In questi pazienti, tuttavia, Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12.5 mg and 20 mg/25 mg deve essere somministrato attentamente e si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina e acido urico.

Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale può verificarsi iperazotemia associata all’uso dei diuretici tiazidici. Se si evidenzia una progressiva compromissione renale, è necessaria una attenta rivalutazione della terapia, prendendo in considerazione la sospensione della terapia diuretica.

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è quindi controindicato in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafo 4.3).

Non si ha esperienza di somministrazione di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale.

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa la compromissione renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con un attento e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione arteriosa.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere impiegati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Compromissione epatica

Non vi è al momento esperienza con olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione epatica grave. Nei pazienti con compromissione epatica moderata il dosaggio massimo di olmesartan medoxomil è 20 mg. Inoltre, lievi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico durante la terapia con tiazidi possono indurre coma epatico in pazienti con compromissione epatica o epatopatia progressiva.

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Pertanto, l’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è controindicato in pazienti con compromissione epatica moderata e grave, colestasi o ostruzione biliare (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Si deve prestare cautela in pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 4.2).

[Si applica solo ai dosaggi 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg]

Pertanto, si deve prestare particolare attenzione ai pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.2). L’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg è controindicato in pazienti con compromissione epatica grave, colestasi o ostruzione biliare (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Stenosi delle valvole aortica e mitrale, miocardiopatia ipertrofica ostruttiva.

Come con gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da miocardiopatia ipertrofica ostruttiva.

Aldosteronismo primario

I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai medicinali antipertensivi che agiscono mediante l’inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto l’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia non è raccomandato in questi pazienti.

Effetti metabolici ed endocrini

La terapia con tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici possono essere richiesti aggiustamenti posologici dell’insulina o degli ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5). Un diabete mellito latente può diventare manifesto durante la terapia con tiazidi.

L’aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi è un noto effetto indesiderato associato alla terapia con diuretici tiazidici.

In alcuni pazienti sottoposti a terapia tiazidica può verificarsi iperuricemia o gotta.

Squilibrio elettrolitico

Come per tutti i pazienti in terapia con diuretici, vanno effettuate periodiche determinazioni degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati.

Le tiazidi, inclusa l’idroclorotiazide, possono causare squilibrio idrico o elettrolitico (incluse ipopotassiemia, iponatriemia e alcalosi ipocloremica). Segnali di squilibrio idrico o elettrolitico sono secchezza del cavo orale, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea o vomito (vedere paragrafo 4.8).

Il rischio di ipopotassiemia è maggiore in pazienti con cirrosi epatica, in pazienti con diuresi rapida, in pazienti che ricevono inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti che seguono terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).

Al contrario, a causa dell’antagonismo dei recettori dell’angiotensina II (AT1) per mezzo della componente di olmesartan medoxomil contenuto in Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia, può verificarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione renale e/o scompenso cardiaco e diabete mellito. Si raccomanda un adeguato controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio e gli altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli sierici del potassio (come l’eparina) devono essere somministrati con cautela in concomitanza all’assunzione di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia (vedere paragrafo 4.5).

Non vi è evidenza che olmesartan medoxomil riduca o prevenga l’iponatriemia indotta da diuretici. Il deficit di cloruri è generalmente lieve e, solitamente, non richiede trattamento.

Le tiazidi possono ridurre l’escrezione urinaria del calcio e causare un lieve ed intermittente incremento del calcio sierico in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio. L’ipercalcemia può essere la manifestazione di un iperparatiroidismo occulto. Le tiazidi devono essere sospese prima di effettuare un’analisi della funzionalità paratiroidea.

È stato dimostrato che le tiazidi aumentano l’escrezione urinaria di magnesio, con possibile ipomagnesemia.

Nei pazienti edematosi, in climi caldi può verificarsi iponatriemia da diluizione. Litio Come con altri medicinali contenenti antagonisti del recettore dell’angiotensina II e tiazidi in associazione, la somministrazione concomitante di litio ed Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).

Enteropatia simil-sprue

In casi gravi molto rari, in pazienti in trattamento con olmesartan è stata riportata diarrea cronica con significativa perdita di peso, manifestatasi da alcuni mesi fino ad anni dopo l’inizio della terapia e causata probabilmente da una reazione localizzata di ipersensibilità ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spesso messo in evidenza atrofia dei villi. Se un paziente manifesta questi sintomi in corso di trattamento va presa in considerazione l’immediata sospensione di olmesartan medoxomil nei casi in cui non si identifichi un’altra eziologia. Se la diarrea non migliora la settimana successiva all’interruzione si consiglia di sentire il parere di uno specialista (ed esempio un gastroenterologo).

Effusione coroideale, miopia acuta e glaucoma secondario ad angolo chiuso:

I medicinali sulfamidici o derivati sulfamidici possono causare una reazione idiosincrasica con conseguente versamento coroideale con difetto del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi includono l’insorgenza acuta di diminuzione dell’acuità visiva o dolore oculare e tipicamente si verificano entro ore o settimane dall’inizio del medicinale. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare alla perdita permanente della vista. Il trattamento principale è quello di interrompere il più rapidamente possibile l’assunzione del medicinale. Se la pressione intraoculare rimane incontrollata, può essere necessario prendere in considerazione trattamenti medici o chirurgici immediati. I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere una storia di allergia alla sulfonamide o alla penicillina.

Tossicità Respiratoria Acuta

Estremamente rari sono i gravi casi di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) riportati dopo l’assunzione di idroclorotiazide. L’edema polmonare tipicamente si sviluppa entro pochi minuti o ore dopo l’assunzione di idroclorotiazide. All’esordio, i sintomi includono dispnea, febbre, deterioramento della funzione polmonare e ipotensione. Se si sospetta una diagnosi di sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), il medicinale va sospeso e si deve somministrare un trattamento appropriato. L’idroclorotiazide non dev’essere somministrata ai pazienti che hanno presentato sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) in seguito all’assunzione di Idroclorotiazide.

Differenze etniche

Come con tutti gli altri antagonisti del recettore dell’angiotensina II, l’effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil è alquanto inferiore nei pazienti di etnia nera, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di etnia nera.

Test antidoping

L’idroclorotiazide contenuta in questo medicinale può determinare positività di alcuni test antidoping.

Gravidanza.

La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza, si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che la prosecuzione della terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II non sia considerata indispensabile. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

Altro

Nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica vi è sempre il rischio che la riduzione eccessiva della pressione arteriosa possa causare infarto miocardico o ictus.

Reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide possono insorgere in pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale, ma sono più frequenti con tali riscontri anamnestici.

È stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico con l’impiego di diuretici tiazidici.

Tumore della pelle non melanoma

In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro Nazionale dei tumori Danese è stato osservato un aumento del rischio di tumore della pelle non melanoma(NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all’aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.

I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di controllare regolarmente la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg contiene anche giallo tramonto FCF (E110) che può causare reazioni di ipersensibilità.

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 20 mg/12,5 mg contiene anche giallo tramonto FCF (E110) che può causare reazioni di ipersensibilità.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Potenziali interazioni sia con olmesartan medoxomil che con idroclorotiazide:

Uso concomitante non raccomandato

Litio:

Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicità sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina e, raramente, con antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Inoltre, la clearance renale del litio è ridotta dalle tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicità da litio può essere aumentato. L’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia in associazione con litio non è consigliato (vedere paragrafo 4.4). Nel caso si ritenga necessario l’uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio.

Uso concomitante che richiede cautela

Baclofene:

Può verificarsi potenziamento dell’effetto antipertensivo.

Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS):

I FANS (ad esempio l’acido acetilsalicilico (>3 g/die), i COX-2 inibitori e i FANS non selettivi) possono ridurre l’effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II.

In alcuni pazienti con compromissione della funzionalità renale (ad esempio pazienti disidratati o anziani con funzionalità renale compromessa), la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell’angiotensina II e di inibitori della cicloossigenasi può determinare ulteriore deterioramento della funzionalità renale, compresa la possibile insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Pertanto, tale associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il controllo della funzionalità renale dopo l’inizio del trattamento concomitante e periodicamente nel corso dello stesso.

Associazioni alle quali prestare attenzione

Amifostina:

Può verificarsi potenziamento dell’effetto antipertensivo.

Altri agenti antipertensivi:

L’effetto ipotensivo causato da Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia può essere aumentato dall’impiego concomitante di altri medicinali antipertensivi.

Alcool, barbiturici, stupefacenti o antidepressivi:

Può verificarsi potenziamento dell’ipotensione ortostatica. Potenziali interazioni con olmesartan medoxomil: Uso concomitante non raccomandato

ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren:

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).

Medicinali che influenzano i livelli di potassio:

In base all’esperienza sull’impiego di altri medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina, l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri medicinali in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (ad esempio eparina, ACE inibitori) può causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano prescritti medicinali in grado di agire sui livelli di potassio in associazione ad Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio.

Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari:

La somministrazione concomitante del colesevelam cloridrato, sequestrante degli acidi biliari,riduce l’esposizione sistemica, la concentrazione massima plasmatica e il t1/2 di olmesartan. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima del colesevelam cloridrato riduce l’effetto di questa interazione farmacologica. Deve essere presa in considerazione la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2).

Informazioni aggiuntive

Dopo il trattamento con antiacidi (idrossido di alluminio e magnesio) è stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilità di olmesartan.

Olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina.

La somministrazione concomitante di olmesartan medoxomil e pravastatina non determina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delle due sostanze in soggetti sani.

Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Non sono da attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e medicinali metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450.

Potenziali interazioni correlate con idroclorotiazide:

Uso concomitante non raccomandato

Medicinali che influenzano i livelli di potassio:

L’effetto di deplezione potassica dell’idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.4) può essere potenziato dalla somministrazione concomitante di altri medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (ad esempio altri diuretici che determinano potassiuria, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell’acido salicilico). Pertanto, tale uso concomitante non è raccomandato.

Uso concomitante che richiede cautela

Sali di calcio:

I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio in quanto ne riducono l’escrezione. Se integratori di calcio sono necessari, i livelli sierici di calcio devono essere controllati e la posologia del calcio aggiustata di conseguenza.

Colestiramina e resine di colestipolo:

L’assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso in presenza di resine a scambio anionico.

Glicosidi della digitale:

L’ipopotassiemia o l’ipomagnesemia indotte da tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale.

Medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia:

Si raccomanda di effettuare il controllo periodico del potassio sierico e dell’ECG quando Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia viene somministrato in concomitanza con medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia (ad esempio glicosidi della digitale e antiaritmici) e con i seguenti medicinali (inclusi alcuni antiaritmici) che possono indurre torsioni di punta (tachicardia ventricolare), in quanto l’ipopotassiemia è un fattore predisponente per le torsioni di punta (tachicardia ventricolare): Antiaritmici di classe Ia (ad esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide)

Antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide)

Alcuni antipsicotici (ad esempio tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo) Altri (ad esempio bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina ev).

Miorilassanti non depolarizzanti (ad esempio tubocurarina):

L’effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato dall’idroclorotiazide.

Medicinali anticolinergici (ad esempio atropina, biperiden):

Aumento della biodisponibilità dei diuretici tiazidici dovuto a riduzione della motilità gastrointestinale e del tasso di svuotamento gastrico.

Medicinali antidiabetici (medicinali orali e insulina):

Il trattamento con un diuretico tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio. Possono essere richiesti aggiustamenti posologici dei medicinali antidiabetici (vedere paragrafo 4.4).

Metformina:

La metformina deve essere impiegata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta dalla possibile insufficienza renale funzionale legata ad idroclorotiazide.

Beta bloccanti e diazossido:

L’effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido può essere aumentato dalle tiazidi.

Ammine pressorie (ad esempio noradrenalina):

L’effetto delle ammine pressorie può essere ridotto.

Medicinali usati nel trattamento della gotta (ad esempio probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo): Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiché l’idroclorotiazide può aumentare il livello sierico dell’acido urico. Può essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un diuretico tiazidico può aumentare l’incidenza di reazioni da ipersensibilità all’allopurinolo.

Amantadina:

Le tiazidi possono aumentare il rischio di reazioni avverse da amantadina.

Agenti citotossici (ad esempio ciclofosfamide, metotressato):

Le tiazidi possono ridurre l’escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi.

Salicilati:

In caso di somministrazione di alte dosi di salicilati, l’idroclorotiazide può aumentare l’effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale.

Metildopa:

Sono stati segnalati casi isolati di anemia emolitica dopo uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa.

Ciclosporina:

Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze simil-gottose.

Tetracicline:

La somministrazione concomitante di tetracicline e tiazidici incrementa il rischio di aumento dei livelli di urea indotto da tetracicline. Questa interazione probabilmente non si verifica con doxiciclina.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza.

A causa degli effetti dei principi attivi di questa associazione sulla gravidanza, l’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è controindicato durante il 2° e 3° trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Olmesartan medoxomil:

L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II, un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo con comprovato profilo di sicurezza d’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Quando viene confermata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, deve essere iniziata una terapia alternativa.

È noto che l’esposizione ad antagonisti del recettore dell’angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).

Se dovesse verificarsi esposizione ad antagonisti del recettore dell’angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell’angiotensina II devono essere attentamente monitorati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Idroclorotiazide:

L’esperienza sull’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti.

L’idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.

L’idroclorotiazide non deve essere impiegata nell’edema gestazionale, nell’ipertensione gravidica o nella preeclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia.

L’idroclorotiazide non deve essere impiegata per l’ipertensione essenziale in donne in stato di gravidanza, eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento possa essere usato.

Allattamento

Olmesartan medoxomil:

Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia durante l’allattamento, l’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di neonati o prematuri.

Idroclorotiazide:

L’idroclorotiazide è escreta nel latte umano in piccole quantità. Alti dosaggi di tiazidi, comportando intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L’uso di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia non è raccomandato durante l’allattamento. Se Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia viene somministrato durante l’allattamento, la dose deve essere mantenuta più bassa possibile.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia influisce minimamente o in maniera moderata sulla capacità di guidare e usare macchinari. Capogiri o sintomi di affaticamento, in grado di compromettere la capacità di reazione, possono manifestarsi occasionalmente nei pazienti che seguono una terapia antipertensiva.

 

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Le reazioni avverse più comunemente riportate in corso di trattamento con Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia sono cefalea (2,9%), capogiri (1,9%) e affaticamento (1,0%).

L’idroclorotiazide può causare o aggravare la deplezione di volume che può condurre a squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).

[Si applica solo alle compresse 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg]

In studi clinici nei quali sono stati coinvolti 1155 pazienti che hanno ricevuto l’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide a dosaggi di 20 mg/12.5 mg o 20 mg/25 mg e 466 pazienti trattati con placebo per periodi di tempo fino a 21 mesi, la frequenza complessiva di reazioni avverse all’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide è stata simile a quella relativa al placebo.

Anche le interruzioni del trattamento dovute a reazioni avverse sono state simili per olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20 mg/12,5 mg-20 mg/25 mg (2%) e per il placebo (3%). La frequenza complessiva di reazioni avverse nel gruppo olmesartan medoxomil/idroclorotiazide rispetto al placebo, non è sembrata essere correlata all’età (< 65 anni versus ≥ 65 anni), al sesso o al gruppo etnico, benché la frequenza di capogiri sia stata lievemente superiore nei pazienti di età ≥ a 75 anni.

Inoltre, la sicurezza dell’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide ad alte dosi è stata valutata in studi clinici condotti in 3709 pazienti che hanno ricevuto olmesartan medoxomil in associazione con idroclorotiazide alle dosi di 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg.

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Inoltre, la sicurezza di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è stata studiata in studi clinici su 3709 pazienti che ricevevano olmesartan medoxomil in combinazione con idroclorotiazide.

Ulteriori reazioni avverse riportate con l’associazione a dose fissa di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide nei dosaggi inferiori 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg possono essere potenziali reazioni avverse con Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg.

Le reazioni avverse da Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia negli studi clinici, negli studi di sicurezza post-autorizzazione e nelle segnalazioni spontanee sono riassunte nella tabella sottostante cosi come le reazioni avverse dai singoli componenti olmesartan medoxomil e idroclorotiazide sulla base del profilo di sicurezza noto di queste sostanze.

La seguente terminologia è stata utilizzata per classificare l’insorgenza delle reazioni avverse: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non noto (non può essere stimato dai dati disponibili).

MedDRA
Classificazione per sistemi e organi
Reazioni Avverse Frequenza
Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazid e Teva Italia Olmesartan HCTZ
Infezioni ed infestazioni Scialoadenite Raro
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Tumore cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose) Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia aplastica Raro
Depressione midollare Raro
Anemia emolitica Raro
Leucopenia Raro
Neutropenia/ Agranulocitosi Raro
Trombocitopenia Non comune Raro
Disturbi del sistema immunitario Reazione anafilattica Non comune Non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Non comune
Glicosuria Comune
Ipercalcemia Comune
Ipercolesterolemia Non comune Molto comune
Iperglicemia Comune
Iperkaliemia Raro
Ipertrigliceridemia Non comune Comune Molto comune
Iperuricemia Non comune Comune Molto comune
Ipocloremia Comune
Alcalosi ipocloremica Molto raro
Ipokaliemia Comune
Ipomagnesiemia Comune
Iponatriemia Comune
Iperamilasemia Comune
Disturbi psichiatrici Apatia Raro
Depressione Raro
Irrequietezza Raro
Disturbo del sonno Raro
Patologie del sistema nervoso Stato confusionale Comune
Convulsioni Raro
Disturbi della coscienza (come perdita di coscienza) Raro
Capogiro/confusione mentale Comune Comune Comune
Cefalea Comune Comune Raro
Perdita di appetito Non comune
Parestesia Raro
Capogiro posturale Non comune
Sonnolenza Non comune
Sincope Non comune
Patologie dell’occhio Lacrimazione diminuita Raro
Offuscamento transitorio della vista Raro
Peggioramento di miopia preesistente Non comune
Xantopsia Raro
Effusione coroideale, miopia acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso Non nota
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigine Non comune Non comune Raro
Patologie cardiache Angina pectoris Non comune
Aritmia cardiaca Raro
Palpitazioni Non comune
Patologie vascolari Embolia Raro
Ipotensione Non comune Raro
Angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea) Raro
Ipotensione ortostatica Non comune Non comune
Trombosi Raro
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Bronchite Comune
Tosse Non comune Comune
Dispnea Raro
Polmonite interstiziale Raro
Faringite Comune
Edema polmonare Raro
Distress respiratorio Non comune
Rinite Comune
Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
Patologie gastrointestinali Dolore addominale Non comune Comune Comune
Costipazione Comune
Diarrea Non comune Comune Comune
Dispepsia Non comune Comune
Irritazione gastrica Comune
Gastroenterite Comune
Meteorismo Comune
Nausea Non comune Comune Comune
Pancreatite Raro
Ileo paralitico Molto raro
Vomito Non comune Non comune Comune
Enteropatia simil-sprue (v. paragrafo 4.4) Molto raro
Patologie epatobiliari Colecistite acuta Raro
Ittero (ittero colestatico intraepatico) Raro
Epatite autoimmune* Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Dermatite allergica Non comune
Reazioni anafilattiche cutanee Raro
Edema angioneurotico Raro Raro
Reazioni cutanee simil-lupus eritematoso Raro
Eczema Non comune
Eritema Non comune
Esantema Non comune
Reazioni di fotosensibilità Non comune
Prurito Non comune Non comune
Porpora Non comune
Eruzione cutanea Non comune Non comune Non comune
Riacutizzazione di lupus eritematoso cutaneo Raro
Necrolisi tossica epidermica Raro
Orticaria Raro Non comune Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Non comune
Artrite Comune
Dolore dorsale Non comune Comune
Spasmi muscolari Non comune Raro
Debolezza muscolare Raro
Mialgie Non comune Non comune
Dolore agli arti Non comune
Paresi Raro
Dolore scheletrico Comune
Patologie renali e urinarie Insufficienza renale acuta Raro Raro
Ematuria Non comune Comune
Nefrite interstiziale Raro
Compromissione renale Raro
Disfunzione renale Raro
Infezione delle vie urinarie Comune
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile Non comune Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Comune Non comune
Dolore toracico Comune Comune
Edema della faccia Non comune
Affaticamento Comune Comune
Febbre Raro
Sintomi simil-influenzali Comune
Letargia Raro
Malessere Raro Non comune
Dolore Comune
Edema periferico Comune Comune
Debolezza Non comune
Esami diagnostici Alanina amminotrasferasi aumentata Non comune
Aspartato aminotrasferasi aumentata Non comune
Calcio ematico aumentato Non comune
Creatinina ematica aumentata Non comune Raro Comune
Aumento della creatinfosfochinasi ematica Comune
Glucosio ematico aumentato Non comune
Riduzione dei valori di ematocrito Raro
Riduzione dei valori di emoglobina Raro
Iperlipidemia Non comune
Potassio ematico diminuito Non comune
Potassio ematico aumentato Non comune
Urea ematica aumentata Non comune Comune Comune
Azoto ureico ematico aumentato Raro
Acido urico ematico aumentato Raro
Aumento dei livelli di gamma glutamil transferasi Non comune
Enzimi epatici aumentati Comune

*Dopo la commercializzazione sono stati segnalati casi di epatite autoimmune con una latenza da pochi mesi ad anni, che erano reversibili dopo la sospensione di olmesartan , Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l’assunzione di bloccanti del recettore dell’angiotensina II.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni- reazioni-avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

Indice

Non sono disponibili informazioni specifiche sugli effetti o sul trattamento del sovradosaggio di Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia. Il paziente deve essere attentamente monitorato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. La gestione dipende dal tempo intercorso dall’assunzione e dalla severità della sintomatologia. Le misure suggerite comprendono l’induzione del vomito e/o la lavanda gastrica. Il carbone attivo può essere utile nel trattamento del sovradosaggio. Gli elettroliti sierici e la creatinina devono essere monitorati frequentemente.

Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posizionato in posizione supina, con veloce ripristino del volume plasmatico e dei sali.

Le più probabili manifestazioni attese di sovradosaggio da olmesartan medoxomil sono l’ipotensione e la tachicardia; potrebbe manifestarsi anche bradicardia. Il sovradosaggio da idroclorotiazide è associato a deplezione elettrolitica (ipopotassiemia, ipocloremia) e disidratazione dovute ad eccessiva diuresi. I più comuni segni e sintomi di sovradosaggio sono nausea e sonnolenza. L’ipopotassiemia può determinare spasmi muscolari e/o aritmie cardiache accentuate associate all’uso concomitante di glicosidi della digitale o di alcuni medicinali antiaritmici.

Non sono disponibili dati sulla dializzabilità di olmesartan o idroclorotiazide.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti dell’angiotensina II associati a diuretici, codice ATC: C09DA08.

Meccanismo d’azione/Effetti farmacodinamici

Olmesartan medoxomil e Idroclorotiazide Teva Italia è un’associazione di un antagonista del recettore dell’angiotensina II, olmesartan medoxomil, ed un diuretico tiazidico, idroclorotiazide. L’associazione di questi principi attivi ha un effetto antipertensivo additivo, riducendo la pressione arteriosa in grado maggiore rispetto a ogni singolo componente.

La somministrazione di olmesartan medoxomil una volta al giorno assicura un’efficace e regolare riduzione della pressione arteriosa nelle 24 ore di intervallo tra una dose e quella successiva.

Olmesartan medoxomil

è un antagonista selettivo del recettore dell’angiotensina II (tipo AT1) attivo per via orale. L’angiotensina II è il principale ormone vasoattivo del sistema renina-angiotensina- aldosterone e riveste un ruolo significativo nella fisiopatologia dell’ipertensione. Gli effetti dell’angiotensina II comprendono vasocostrizione, stimolazione della sintesi e del rilascio dell’aldosterone, stimolazione cardiaca e riassorbimento renale del sodio. L’olmesartan blocca gli effetti vasocostrittore e aldosterone-secretorio dell’angiotensina II bloccando il suo legame al recettore AT1 nei tessuti, compresa la muscolatura liscia vascolare e la ghiandola surrenale. L’azione dell’olmesartan è indipendente dall’origine o dalla via di sintesi dell’angiotensina II. L’antagonismo selettivo dell’olmesartan nei confronti del recettore dell’angiotensina II (AT1) produce un aumento dei livelli plasmatici di renina e delle concentrazioni di angiotensina I e II, e una qualche diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di aldosterone.

Nell’ipertensione, olmesartan medoxomil causa una riduzione dose-dipendente e di lunga durata della pressione arteriosa. Non ci sono state evidenze di ipotensione causata dopo somministrazione della prima dose, di tachifilassi durante il trattamento a lungo termine, o di ipertensione da rimbalzo dopo interruzione improvvisa della terapia.

La somministrazione di olmesartan medoxomil una volta al giorno apporta una riduzione efficace e regolare della pressione arteriosa nell’intervallo di 24 ore. La mono somministrazione giornaliera ha prodotto diminuzioni della pressione arteriosa simili alla doppia somministrazione alla stessa dose giornaliera totale.

La continuità del trattamento permette di raggiungere massimi livelli di riduzione della pressione arteriosa entro 8 settimane dall’inizio della terapia, anche se un sostanziale effetto di abbassamento della pressione arteriosa si può già osservare dopo 2 settimane di trattamento.

L’effetto di olmesartan medoxomil sulla mortalità e morbidità non è ancora conosciuto.

Lo studio Randomizzato Olmesartan and Diabetes Microalbuminuria Prevention (ROADMAP) in 4447 pazienti con diabete di tipo 2, normo-albuminuria e almeno un ulteriore fattore di rischio cardiovascolare, ha studiato se il trattamento con olmesartan potesse ritardare la comparsa di microalbuminuria. Durante il periodo medio di follow-up di 3,2 anni, i pazienti hanno assunto olmesartan o placebo in aggiunta ad altri agenti antipertensivi, tranne gli ACE-inibitori o i sartani.

Per l’endpoint primario, lo studio ha dimostrato una riduzione significativa del rischio di tempestiva insorgenza della microalbuminuria, a favore dell’olmesartan. Dopo aggiustamento per i valori di pressione arteriosa, tale riduzione del rischio non era più statisticamente significativa. L’8,2% (178 su 2160) dei pazienti nel gruppo olmesartan e il 9,8% (210 su 2139) nel gruppo placebo hanno sviluppato una microalbuminuria.

Per gli endpoint secondari, gli eventi cardiovascolari si sono verificati in 96 pazienti (4,3%) con olmesartan e in 94 pazienti (4,2%) con placebo. L’incidenza di mortalità cardiovascolare era più alta con olmesartan rispetto al trattamento con placebo (15 pazienti (0,7%) vs 3 pazienti (0,1%)), nonostante tassi simili per l’ictus non fatale (14 pazienti (0,6%) vs. 8 pazienti (0,4%)), infarto miocardico non fatale (17 pazienti (0,8%) vs. 26 pazienti (1,2%)) e mortalità non cardiovascolare (11 pazienti (0,5%) vs. 12 pazienti (0.5%)). La mortalità complessiva con olmesartan era numericamente aumentata (26 pazienti (1,2%) vs. 15 pazienti (0,7%)), che è stato principalmente guidato da un numero maggiore di eventi cardiovascolari fatali.

Lo studio (ORIENT) Olmesartan Reducing Incidence of End-stage Renal Disease in Diabetic Nephropathy Trial ha studiato gli effetti di olmesartan sugli esiti renali e cardiovascolari in 577 pazienti randomizzati diabetici di tipo 2 giapponesi e cinesi con nefropatia manifesta. Durante un follow-up mediano di 3,1 anni i pazienti hanno ricevuto olmesartan o placebo in aggiunta ad altri agenti antipertensivi tra cui ACE inibitori.

L’endpoint primario composito (tempo al primo evento del raddoppio della creatinina sierica, nefropatia allo stadio terminale, morte per tutte le cause) si è verificato in 116 pazienti nel gruppo olmesartan (41,1%) e 129 pazienti nel gruppo placebo (45,4%) (HR 0,97 (95% CI 0,75 a 1,24); p=0,791). L’endpoint cardiovascolare secondario composito si è verificato in 40 pazienti trattati con olmesartan (14,2%) e 53 pazienti trattati con placebo (18,7%). Questo endpoint cardiovascolare composito comprendeva morte cardiovascolare in 10 (3,5%) pazienti che hanno assunto olmesartan contro 3 (1,1%) che hanno assunto placebo, la mortalità complessiva 19 (6,7%) contro 20 (7,0%), ictus non fatale 8 (2,8%) contro 11 (3,9%) e infarto miocardico non fatale 3 (1,1%) contro 7 (2,5%), rispettivamente.

L’idroclorotiazide è un diuretico tiazidico.

Il meccanismo dell’effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici non è completamente noto. Le tiazidi influenzano i meccanismi tubulari renali di riassorbimento degli elettroliti, aumentando direttamente l’escrezione di sodio e cloruro in quantità approssimativamente equivalenti. L’azione diuretica dell’idroclorotiazide riduce il volume plasmatico, aumenta l’attività della renina plasmatica e aumenta la secrezione di aldosterone, con conseguente aumento della escrezione urinaria di bicarbonato e potassio, e riduzione del potassio sierico. Il legame renina-aldosterone è mediato dall’angiotensina II e, pertanto, la somministrazione concomitante di un antagonista del recettore dell’angiotensina II tende a contrastare la perdita di potassio associata ai diuretici tiazidici. Con l’idroclorotiazide, l’insorgenza della diuresi avviene dopo circa 2 ore e il picco dell’effetto dopo circa 4 ore dalla somministrazione, mentre l’effetto persiste approssimativamente per 6 -12 ore.

Studi epidemiologici hanno evidenziato che il trattamento a lungo termine con l’idroclorotiazide in monoterapia riduce i rischi di mortalità e morbilità cardiovascolare.

Efficacia e sicurezza cliniche

L’associazione di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide

determina riduzioni additive della pressione arteriosa che generalmente aumenta all’aumentare della dose di ciascun componente.

Nei dati complessivi degli studi controllati con placebo, la somministrazione dell’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg ha determinato una riduzione media (detratta la riduzione dovuta al placebo) della pressione arteriosa sistolica/diastolica al valore più basso rispettivamente di 12/7 mmHg e di 16/9 mmHg. L’età e il sesso non sono clinicamente rilevanti per la risposta al trattamento con la terapia a base di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide.

La somministrazione di 12,5 mg e di 25 mg di idroclorotiazide in pazienti non sufficientemente controllati da terapia con solo olmesartan medoxomil 20 mg ha comportato un’ulteriore riduzione nelle 24 ore della pressione arteriosa sistolica/diastolica nelle 7/5 ore, misurata mediante monitoraggio pressorio ambulatoriale, rispettivamente di 12/7 mmHg e di 12/7 mmHg rispetto ai valori dopo monoterapia con olmesartan medoxomil. L’ulteriore riduzione media della pressione arteriosa sistolica/diastolica al valore più basso, rispetto ai valori basali, è stata rispettivamente di 11/10 mmHg e 16/11 mmHg.

L’efficacia dell’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide è stata mantenuta nel corso di trattamenti a lungo termine (un anno). La sospensione del trattamento con olmesartan medoxomil, con o senza idroclorotiazide in associazione, non ha determinato ipertensione da rimbalzo.

[Si applica solo ai dosaggi 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg]

Non sono al momento conosciuti gli effetti dell’associazione fissa di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide su mortalità e morbilità cardiovascolare.

[Si applica solo ai dosaggi 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg]

Le associazioni fisse di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono state studiate in tre studi clinici che hanno incluso 1482 pazienti ipertesi.

Uno studio in doppio cieco con ipertensione essenziale ha valutato l’efficacia della terapia di combinazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg rispetto alla monoterapia olmesartan medoxomil 40 mg con riduzione della pressione arteriosa diastolica media da seduti come parametro primario di efficacia. La pressione arteriosa sistolica/diastolica è stata ridotta di 31,9/18,9 mmHg nel gruppo di combinazione rispetto a 26,5/15,8 nel gruppo di monoterapia (p<0,0001) dopo 8 settimane di trattamento. In una seconda fase di tale studio, in doppio cieco ma non controllata, la titolazione dei non responder dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 40 mg ad olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg, cosi come la titolazione dei non responder da olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg a olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/25 mg, ha determinato un’ulteriore rilevante riduzione della pressione arteriosa sistolica/diastolica, confermando cosi che tale passaggio costituisce una valida strategia per migliorare il controllo della pressione arteriosa.

Un secondo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha valutato l’efficacia dell’aggiunta di idroclorotiazide al trattamento di pazienti non adeguatamente controllati dopo 8 settimane di trattamento con olmesartan medoxomil 40 mg. I pazienti continuavano ad assumere olmesartan medoxomil 40 mg oppure ricevevano un’aggiunta di idroclorotiazide 12,5 mg o 25 mg, rispettivamente, per ulteriori 8 settimane. Un quarto gruppo era randomizzato a ricevere l’associazione olmesartan medoxomil e idroclorotiazide 20 mg/12,5 mg. L’aggiunta di idroclorotiazide 12,5 mg o 25 mg ha portato a un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistolica/diastolica di 5,2/3,4 mmHg (p < 0,0001) e 7,4/5,3 mmHg (p < 0,0001) rispettivamente rispetto alla sola terapia con olmesartan medoxomil 40 mg. Un confronto tra i pazienti che assumono olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20 mg/12,5 mg e i pazienti che assumono 40 mg/12,5 mg ha mostrato una differenza statisticamente significativa nella riduzione della pressione arteriosa sistolica di 2,6 mmHg a favore della associazione con la dose più alta (p = 0,0255) mentre per la riduzione della pressione diastolica è stata osservata una differenza di 0,9 mmHg. Il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa (ABPM) basato sui cambiamenti medi dei dati della pressione diastolica e sistolica nelle 24 ore, di giorno e di notte, ha confermato i risultati delle misure convenzionali della pressione arteriosa.

Un altro studio randomizzato in doppio cieco ha confrontato l’efficacia di un trattamento associato con olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20 mg/25 mg e olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/25 mg in pazienti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata dopo 8 settimane di trattamento con olmesartan medoxomil 40 mg Dopo 8 settimane di terapia combinata la pressione arteriosa sistolica/diastolica è stata significativamente ridotta rispetto al basale di 17,1/10,5 mmHg nel gruppo olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20 mg/25 mg e 17,4/11,2 mmHg nel gruppo olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/25 mg. La differenza tra i due gruppi di trattamento non era statisticamente significativa quando si usava la misurazione convenzionale della pressione arteriosa, il che potrebbe essere spiegato dal noto effetto piatto di risposta alla dose degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II come l’olmesartan medoxomil. Tuttavia, una differenza clinicamente e statisticamente significativa a favore di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/25 mg rispetto a olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20 mg/25 mg è stata osservata con monitoraggio ambulatoriale sulle 24 ore, di giorno e di notte, sia sulla pressione sistolica che diastolica. L’effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil era simile indipendentemente dall’età, dal sesso o dallo stato del diabete.

Altre informazioni:

Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA NEPHRON-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l’uso dell’associazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.

ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d’organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.

Questi studi non hanno mostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia. In ragione delle loro simili proprietà farmacodinamiche, questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell’angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo, e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.

Tumore della pelle non melanoma

sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC correlata alla dose cumulativa assunta. Uno studio ha incluso una popolazione comprendente 71533 casi di BCC e 8629 casi di SCC confrontati rispettivamente con 1.430.833 e 172.462 soggetti nella popolazione di controllo. Un elevato utilizzo di HCTZ (dose cumulativa ≥50.000 mg) è stato associato a un OR (odds ratio) aggiustato per confondenti pari a 1,29 (95 % CI: 1,23-1,35) per il BCC e pari a 3,98 (95 % CI: 3,68-4,31) per l’SCC. È stata osservata un’evidente relazione tra dose cumulativa assunta e risposta sia per il BCC che per l’SCC. Un altro studio ha dimostrato una possibile associazione tra il cancro delle labbra (SCC) e l’esposizione all’HCTZ: 633 casi di cancro delle labbra confrontati con 63.067 soggetti nella popolazione di controllo, utilizzando una strategia di campionamento dei soggetti a rischio (risk-set sampling). È stata dimostrata una relazione tra la risposta e la dose cumulativa con un OR aggiustato di 2,1 (95 % CI: 1,7-2,6), aumentato fino a 3,9 (3,0-4,9) in caso di un utilizzo elevato (~25.000 mg) e fino a 7,7 (5,7-10,5) con la massima dose cumulativa assunta (~100.000 mg) (vedere anche il paragrafo 4.4).

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento e distribuzione

Olmesartan medoxomil:

L’olmesartan medoxomil è un pro-farmaco. È rapidamente convertito in un metabolita farmacologicamente attivo, olmesartan, dalle esterasi nella mucosa intestinale e nella circolazione portale durante l’assorbimento dal tratto gastrointestinale. Non vi è traccia di olmesartan medoxomil intatto o della catena laterale medoxomil intatta nel plasma o negli escreti. La biodisponibilità assoluta media di olmesartan, nella formulazione in compresse, è stata del 25,6%.

Il picco medio di concentrazione plasmatica (Cmax) di olmesartan viene raggiunto entro circa 2 ore dalla somministrazione per via orale di olmesartan medoxomil, e le concentrazioni plasmatiche di olmesartan aumentano in modo approssimativamente lineare all’aumentare della dose orale singola fino a circa 80 mg.

La somministrazione di cibo ha effetti minimi sulla biodisponibilità di olmesartan e, pertanto, olmesartan medoxomil può essere somministrato a digiuno o a stomaco pieno.

Non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di olmesartan dipendenti dal sesso del paziente.

Olmesartan si lega fortemente alle proteine plasmatiche (99,7%), ma la possibilità di interazioni clinicamente significative da spiazzamento del legame proteico tra olmesartan ed altri principi attivi ad elevato legame somministrati contemporaneamente è bassa (come confermato dall’assenza di un’interazione clinicamente significativa tra olmesartan medoxomil e warfarin). Il legame di olmesartan alle cellule ematiche è trascurabile. Il volume di distribuzione medio dopo somministrazione endovenosa è basso (16–29 L).

Idroclorotiazide:

Dopo somministrazione orale di olmesartan medoxomil ed idroclorotiazide in associazione, la mediana del tempo di raggiungimento del picco di concentrazione plasmatica di idroclorotiazide è risultata compresa tra 1,5 e 2 ore dalla somministrazione. L’Idroclorotiazide si lega alle proteine plasmatiche per il 68% ed il suo volume apparente di distribuzione è di 0,83-1,14 L/kg.

Biotrasformazione ed eliminazione

Olmesartan medoxomil:

La clearance plasmatica totale di olmesartan è risultata pari a 1,3 L/h (CV 19%), ed è relativamente ridotta se confrontata al flusso epatico (ca. 90 L/h). Dopo assunzione orale di una singola dose di olmesartan medoxomil marcato 14C, il 10-16% della radioattività somministrata è stato eliminato con le urine (in gran parte entro le 24 ore successive alla somministrazione), mentre la restante radioattività è stata eliminata con le feci. In base a una biodisponibilità sistemica del 25,6%, si può calcolare che l’olmesartan assorbito venga eliminato per escrezione renale (circa il 40%) e epatobiliare (circa il 60%). Tutta la radioattività recuperata è stata identificata come olmesartan. Nessun altro metabolita significativo è stato identificato. Il circolo enteroepatico di olmesartan è minimo. Poiché una grande quantità di olmesartan è eliminata per via biliare, l’uso in pazienti con ostruzione biliare è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

L’emivita di eliminazione finale di olmesartan varia tra 10 e 15 ore dopo somministrazioni ripetute per via orale. Lo stato di equilibrio è stato raggiunto dopo le prime somministrazioni e nessun ulteriore accumulo è stato rilevato dopo 14 giorni di somministrazioni ripetute. La clearance renale è stata di circa 0,5–0,7 L/h ed è risultata indipendente dalla dose.

Idroclorotiazide:

L’idroclorotiazide non è metabolizzata nell’uomo ed è escreta quasi interamente come sostanza attiva immodificata nelle urine. Circa il 60% della dose orale è eliminata come sostanza attiva immodificata entro 48 ore. La clearance renale è di circa 250 – 300 ml/min. L’emivita di eliminazione terminale dell’idroclorotiazide è di 10 – 15 ore.

Olmesartan medoxomil/idroclorotiazide

La disponibilità sistemica di idroclorotiazide è ridotta di circa il 20% quando somministrata insieme ad olmesartan medoxomil, ma tale modesta riduzione non ha rilevanza clinica. La cinetica di olmesartan non è influenzata dalla somministrazione concomitante di idroclorotiazide.

Farmacocinetica in gruppi speciali di pazienti

Anziani (dai 65 anni in su):

Nei pazienti ipertesi, l’AUC dell’olmesartan allo stato stazionario è risultata incrementata di circa il 35% nei pazienti anziani (65 – 75 anni) e di circa il 44% in pazienti molto anziani (≥ 75 anni) rispetto a pazienti più giovani (vedere paragrafo 4.2).

Dati limitati suggeriscono che la clearance sistemica dell’idroclorotiazide sia ridotta negli anziani, sani od ipertesi, rispetto ai volontari sani giovani.

Compromissione renale:

Nei casi di compromissione renale, l’AUC dell’olmesartan allo stato stazionario è risultata incrementata del 62%, 82% e 179% rispettivamente nei pazienti con compromissione renale lieve, moderata e grave, rispetto ai controlli sani (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.4).

Il dosaggio massimo di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina di 30 – 60 mL/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno. L’uso di olmesartan medoxomil non è raccomandato nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina < 30 mL/min).

L’emivita di idroclorotiazide è prolungata nei pazienti con compromissione della funzione renale.

Compromissione epatica:

Dopo somministrazione orale singola, i valori di AUC dell’olmesartan sono risultati maggiori del 6% e del 65%, rispettivamente, in pazienti con compromissione epatica lieve e moderata rispetto a soggetti con funzionalità epatica normale. La frazione libera di olmesartan a due ore dalla somministrazione è risultata 0,26% nei soggetti sani, 0,34% nei pazienti con lieve compromissione epatica e 0,41% in quelli con compromissione moderata della funzionalità epatica. A seguito di somministrazioni ripetute in pazienti con compromissione epatica moderata, l’AUC media di olmesartan era ancora maggiore di circa il 65% rispetto ai controlli sani abbinati. I valori medi di Cmax di olmesartan erano simili nei pazienti con compromissione epatica e nei soggetti sani.

Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Olmesartan medoxomil non è stato valutato nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.4).

La compromissione epatica non influenza significativamente la farmacocinetica dell’idroclorotiazide. Interazioni farmacologiche Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari:

La somministrazione concomitante di olmesartan medoxomil 40 mg e di colesevelam cloridrato 3750 mg in soggetti sani ha determinato una riduzione del 28% della Cmax e del 39% dell’AUC di olmesartan. Effetti minori, riduzione del 4% e del 15%, rispettivamente, della Cmax e dell’AUC sono stati osservati quando olmesartan medoxomil era somministrato 4 ore prima del colesevelam cloridrato. L’emivita di eliminazione di olmesartan era ridotta del 50- 52% indipendentemente dalla somministrazione concomitante o 4 ore prima del colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 4.5).

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

La tossicità potenziale dell’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide è stata valutata in studi di tossicità orale a dosi ripetute, di durata fino a sei mesi, condotti nei ratti e nei cani.

Come per entrambi i singoli componenti ed altri medicinali appartenenti a questa classe, l’organo bersaglio principale di tossicità dell’associazione è il rene. L’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide ha indotto alterazioni della funzionalità renale (aumento dell’azoto ureico sierico e della creatinina sierica). Dosaggi elevati hanno provocato degenerazione e rigenerazione tubulare nei reni dei ratti e dei cani, probabilmente mediante alterazioni dell’emodinamica renale (ridotta perfusione renale dovuta a ipotensione con ipossia tubulare e degenerazione cellulare tubulare). Inoltre, l’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide ha causato riduzione dei parametri eritrocitari (eritrociti, emoglobina, ematocrito) e riduzione ponderale del peso del cuore nei ratti.

Questi effetti sono stati osservati anche con gli altri antagonisti del recettore AT1 e con gli ACE- inibitori, e sembrano essere stati indotti da un’azione farmacologica di olmesartan medoxomil ad alte dosi, mentre non sembrano essere rilevanti nell’uomo alle dosi terapeutiche raccomandate.

Studi di genotossicità con olmesartan medoxomil e idroclorotiazide, in associazione o usati singolarmente, non hanno evidenziato alcun segno di attività genotossica clinicamente rilevante.

Il potenziale cancerogeno dell’associazione di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide non è stato studiato in quanto non vi sono evidenze di effetti cancerogeni rilevanti dei due singoli componenti nelle condizioni di impiego clinico.

Non vi sono evidenze di teratogenicità in topi o ratti trattati con l’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide. Come era da attendersi per questa classe di medicinali, è stata osservata tossicità fetale nei ratti, evidenziata da una riduzione significativa del peso dei feti di madri trattate con l’associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3, 4.6).

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Nucleo della compressa:

Lattosio monoidrato Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione Idrossipropilcellulosa

Cellulosa microcristallina tipo 102 Magnesio stearato

Rivestimento della compressa:

[Si applica solo per 20 mg/12,5 mg e 40 mg/12,5 mg]

Opadry II Arancio 33G23991 contenente:

Ipromellosa 6cP

Biossido di titanio (E171)

Lattosio monoidrato

Macrogol 3350

Triacetina (E1518)

Ossido di ferro giallo (E172)

Ossido di ferro rosso (E172)

Lacca di alluminio giallo tramonto FCF (E110)

[Si applica solo per 20 mg/25 mg e 40 mg/25 mg]

Opadry II Rosa 33G34149 contenente:

Ipromellosa 6cP

Biossido di titanio (E171)

Lattosio monoidrato

Macrogol 3350

Triacetina (E1518)

Ossido di ferro giallo (E172)

Ossido di ferro rosso (E172)

 

06.2 Incompatibilità

Indice

Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

Indice

3 anni

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Blister in fogli Al-Al costituiti da OPA/Alluminio/PVC-Alluminio. Confezioni da 14, 28, 30, 56, 98 compresse rivestite con film.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Teva B.V. Swensweg 5 2031 GA Haarlem Paesi Bassi

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

049806019 – "20mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 14 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806021 – "20mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 28 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806033 – "20mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 30 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806045 – "20mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 56 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806058 – "20mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 98 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806060 – "20 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 14 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806072 – "20 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 28 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806084 – "20 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 30 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806096 – "20 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 56 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806108 – "20 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 98 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806110 – "40 mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 14 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806122 – "40 mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 28 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806134 – "40 mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 30 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806146 – "40 mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 56 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806159 – "40 mg/12,5 mg Compresse Rivestite Con Film" 98 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806161 – "40 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 14 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806173 – "40 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 28 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806185 – "40 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 30 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806197 – "40 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 56 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 049806209 – "40 mg/25 mg Compresse Rivestite Con Film" 98 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

Data della prima autorizzazione: Data del rinnovo più recente:

 

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 16/06/2023

 


 

PRESCRIVIBILITÀ ED INFORMAZIONI PARTICOLARI

Informazioni aggiornate al: 24/01/2024
Torna all’indice


Olmesartan id tev – 28 cp 20+12,5 (Olmesartan Medoxomil+idroclorotiazide)
Classe A: Rimborsabile dal SSN (gratuito o con ticket per il paziente) Nota AIFA: Nessuna   Ricetta: Ricetta Ripetibile Tipo: Generico Info: Nessuna ATC: C09DA08 AIC: 049806021 Prezzo: 7,33 Ditta: Teva B.v.


Olmesartan id tev – 28 cp 20+25 mg (Olmesartan Medoxomil+idroclorotiazide)
Classe A: Rimborsabile dal SSN (gratuito o con ticket per il paziente) Nota AIFA: Nessuna   Ricetta: Ricetta Ripetibile Tipo: Generico Info: Nessuna ATC: C09DA08 AIC: 049806072 Prezzo: 7,33 Ditta: Teva B.v.


Olmesartan id tev – 28 cp 40+12,5 (Olmesartan Medoxomil+idroclorotiazide)
Classe A: Rimborsabile dal SSN (gratuito o con ticket per il paziente) Nota AIFA: Nessuna   Ricetta: Ricetta Ripetibile Tipo: Generico Info: Nessuna ATC: C09DA08 AIC: 049806122 Prezzo: 7,33 Ditta: Teva B.v.


Olmesartan id tev – 28 cp 40+25 mg (Olmesartan Medoxomil+idroclorotiazide)
Classe A: Rimborsabile dal SSN (gratuito o con ticket per il paziente) Nota AIFA: Nessuna   Ricetta: Ricetta Ripetibile Tipo: Generico Info: Nessuna ATC: C09DA08 AIC: 049806173 Prezzo: 7,33 Ditta: Teva B.v.